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Frase di Indro Montanelli

I difetti furono soprattutto due. Il primo difetto fu di ripartizione dei lavori. La Costituente era formata da 600 membri eletti di passaggio. Voglio [...] notare che quella fu la prima elezione che si tenne in Italia – per la Costituente, non per il Parlamento – ma dove ci fu lo spiegamento dei partiti. Ogni partito portò i suoi candidati, cioè dei giuristi che facevano capo alla propria ideologia. Bene, in quella prima elezione il 35% dei voti andò ai democristiani, il 21% andò ai socialisti di Nenni, il 19% ai comunisti. Quindi in quel momento... non c'era ancora il Fronte ma in quel momento i socialisti facevano premio sui comunisti. Erano di poco, ma un po' più forti dei comunisti. [...] Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, era impossibile mandare avanti 600 persone a dibattere all'infinto le stesse cose, e allora i lavori furono devoluti a una commissione che si chiamò la Commissione dei Settantacinque, perché erano 75 membri della Costituente che venivano incaricati per le loro competenze specifiche di redigere il testo. Ma anche 75 erano troppi, e allora anche i 75 si frazionarono in sotto-commissioni, ognuna delle quali lavorò per conto suo. Non ci fu un piano di insieme. [«Quindi non fu un vero lavoro collettivo»] Non fu un vero lavoro collettivo. Calamandrei lo disse subito: «Noi stiamo montando una macchina, che magari pezzo per pezzo sarà anche ben fatta, ma le cui giunture non coincidono con le giunture di altri pezzi». [...] Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli italiani.

[da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948]

[da La Storia d'Italia di Indro Montanelli]

Breve biografia di Indro Montanelli

Da quando Indro Montanelli è scomparso la sua mancanza all'interno della cultura italiana si nota in maniera importante; il ricordo della sua presenza sanguigna e amante della verità riacutizza sempre più il dolore per la sua perdita. Montanelli era, oltre un cane sciolto, un personaggio incapace di aderire ai luoghi comuni più conclamati, l'ultimo vero inviato d'assalto, un esempio di quel tipo di giornalismo che sembra ormai scomparso, quello che produceva storia nel suo farsi. Nato il 22 aprile 1909 a Fucecchio, un paesino a... continua su Biografieonline.it

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