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Frase di Andrea Scanzi
A Cruciani non frega nulla della politica: da buon ex radicale è un trasformista dichiarato che pilucca di qua e di là in base al proprio tornaconto. Una sorta di Capezzone, però bravo e consapevole. Cruciani ha un unico obiettivo: portare chi parla con lui a dire una frase che, subito dopo averla pronunciata, l'ospite non ridirebbe mai. Neanche sotto tortura. Ma non è facile, perché se Salvini non aspetta altro, molti altri sono più guardinghi e timorosi. Addirittura politicamente corretti, che è per Cruciani la colpa più grave. Qualcosa di inaccettabile e anzi empio. Se gli racconti che hai appena sgozzato tre cani si esalta ("Ecco, questo è interessante"), ma se ti azzardi a dire "Non bisogna essere islamofobi" lui sbotta subito ("Che palle", "Che banalità", "Come sei noioso"). Cruciani è sadico, va di fretta e non ama le convenzioni: la sola frase "Ciao Giuseppe" lo esaspera.
[Su Giuseppe Cruciani]
Breve biografia di Andrea Scanzi
Giornalista e scrittore, Andrea Scanzi nasce il 6 maggio 1974 ad Arezzo. Nel 1997 inizia a scrivere su "Zonedombra", fanzine della sua città curata dall'amico Dejan Gori. Laureatosi nel 2000 in Lettere Moderne con una tesi dedicata ai cantautori, scrive l'anno dopo i testi di "Una porta nel cielo / Il sogno dopo", la biografia di Roberto Baggio curata insieme con Enrico Mattesini. Nel 2002 scrive per Limina "Il piccolo aviatore. Vita e voli di Gilles Villeneuve". Nel 2003 si aggiudica il premio Sporterme in qualità di miglior... continua su Biografieonline.it