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Aforismi Esopo
Frasi trovate: 19
- A noi Giove ha imposto due bisacce. Ha posto dietro la schiena una bisaccia piena dei propri vizi. Davanti ha collocato una bisaccia piena dei vizi altrui.
Per questo noi non possiamo vedere le nostre cattive azioni.
Quando invece gli altri fanno qualcosa di male noi siamo lì, pronti a criticare le loro azioni.
[Le due bisacce è una favola di esopo" target="_blank" rel="noopener">Esopo. Quello che segue è il testo latino originale.]
Peras imposuit Iuppiter nobis duas: propriis repletam vitiis post tergum dedit, alienis ante pectus suspendit gravem. Hac re videre nostra mala non possumus; alii simul delinquunt, censores sumus.
La locuzione latina Peras imposuit Iuppiter nobis duas di Fedro, tradotta letteralmente, significa Giove ci diede due bisacce.Esopo. Quello che segue è il testo latino originale.] Peras imposuit Iuppiter nobis duas: propriis repletam vitiis post tergum dedit, alienis ante pectus suspendit gravem. Hac re videre nostra mala non possumus; alii simul delinquunt, censores sumus. La locuzione latina Peras imposuit Iuppiter nobis duas di Fedro, tradotta letteralmente, significa Giove ci diede due bisacce." class="prefoto img-responsive img-rounded thumbnail" src="img/dot.gif" /> -
- C'era una volta una volpe che se ne andava tranquilla per i prati. Era una mattina e i prati erano rifioriti dopo la brutta stagione invernale. I profumi della natura solleticavano le sue nari accarezzandole la fantasia, permettendole di sognare paesi lontani, belli e sconosciuti.
All'improvviso l'attenzione della volpe venne richiamata da un violento ruggito. Era un verso che non aveva mai sentito e, terrorizzata, fuggì a nascondersi dietro ad un cespuglio. Da lì, riparata tra le foglie, la volpe poté vedere il terribile animale che aveva emesso quel suono: si trattava di un leone, una bestia a lei sconosciuta. Spaventata, la povera volpe, scappò via il più velocemente possibile.
Dopo quel brutto incontro passarono due giorni tranquilli: tutto sembrava quasi essere stato dimenticato, quando, d'un tratto, la piccola volpe si imbatté ancora nel leone. Questa volta il leone le apparve proprio davanti agli occhi, a pochi passi, ostacolandole il cammino. La volpe, impaurita, iniziò a tremare come una foglia senza la forza di reagire e fuggire: la volpe rimase ferma fino a quando il leone, a un certo punto, si allontanò.
Il giorno seguente la volpe si imbatté per la terza volta nel leone: scoprì che il proprio timore nei confronti di quel grosso e possente animale dal risonante ruggito, andava pian piano assopendosi. Così, durante il successivo incontro, la volpe si dimostrò molto più calma e riuscì persino a guardarlo negli occhi, salutandolo con cordialità.
Quando ebbe ancora modo di vederlo, la volpe provò a rivolgergli la parola: riuscì finalmente a scoprire in lui doti come il coraggio e l'intelligenza. Da quel giorno la volpe non si stancò mai di ascoltare il leone, sicura che dall'esperienza di un animale così astuto e bravo cacciatore, avrebbe tratto solo vantaggi.
[Fiaba di esopo" target="_blank" rel="noopener">Esopo]
Morale: imparare a conoscere ciò che ci spaventa è il modo di superare le nostre paure e trarne addirittura vantaggio.Esopo] Morale: imparare a conoscere ciò che ci spaventa è il modo di superare le nostre paure e trarne addirittura vantaggio." class="prefoto img-responsive img-rounded thumbnail" src="img/dot.gif" /> -
Da: La volpe e l'uva