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I Soldato: Una magnifica battaglia, comandante.

Massimo: Grazie.

I Soldato: Andiamo a bere.

II Soldato: È stata una delle battaglie più cruente. Dovevano essere più di quattrocento.

Massimo: Generale! Ancora vivo?

Quinto: Ancora vivo.

Massimo: Gli dei hanno il senso dell'umorismo.

Quinto: Gli dei devono amarti.

Massimo: Valerio.

Valerio: Torni agli accampamenti, generale, oppure a Roma?

Massimo: A casa. Da mia moglie, da mio figlio, e al mio raccolto.

Quinto: Massimo il contadino! È ancora difficile immaginarlo, per me.

Massimo: La terra si toglie molto più facilmente del sangue, Quinto.

Commodo: Eccolo qui!

Massimo: Principe.

Commodo: Il senatore Gaio, il senatore Falco. Guardati da Gaio. Verserà un fluido mieloso nelle tue orecchie e un giorno ti sveglierai e potrai dire solo: "Repubblica! Repubblica! Repubblica!".

Gaio: Perché no? Roma è stata una Repubblica per lungo tempo.

Commodo: Sì. E in una repubblica il Senato ha il potere. Ma il senatore Gaio non si lascia influenzare da questo.

Falco: Qual è la tua posizione, generale? Per l'Imperatore o per il Senato?

Massimo: Un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi, senatore.

Gaio: Ma con un esercito alle tue spalle potresti avere un grandissimo peso politico.

Commodo: Ti avevo avvertito, adesso ti salverò. Senatori...

Lucilla: Massimo.

Commodo: Avrò bisogno di uomini come te.

Massimo: Come posso servirti, Principe?

Commodo: Sei un uomo che sa cosa vuol dire comandare. Tu dai gli ordini, gli ordini vengono eseguiti e la battaglia è vinta. Ma questi senatori complottano, e litigano, e lusingano, e ingannano. Massimo, noi dobbiamo salvare Roma dai politicanti, amico mio. Potrò contare su di te quando verrà il momento?

Massimo: Principe, quando tuo padre mi congederà intendo ritornare a casa.

Commodo: A casa? Beh, nessuno lo merita più di te. Non adagiarti troppo sugli allori, potrei chiamarti fra non molto. Lucilla è qui, lo sapevi? Non ti ha mai dimenticato. E ora tu sei "Massimo il Grande".

Marco Aurelio: Se solo tu fossi nata uomo! Che grande Cesare saresti stata!

Lucilla: Padre.

Marco Aurelio: Saresti stata forte. Mi domando: saresti stata anche giusta?

Lucilla: Sarei stata come tu mi avresti insegnato.

Marco Aurelio: Ah! Com'è andato il viaggio?

Lucilla: Lungo, scomodo... Perchè mi hai voluta qui?

Marco Aurelio: Ho bisogno del tuo aiuto, per tuo fratello

Lucilla: Ma certo!

Marco Aurelio: Ti vuole bene, te ne ha sempre voluto, e... avrà bisogno di te, ora, più che mai. Basta con la politica. Fingiamo che tu sia una figlia amorosa e che io sua un buon padre.

Lucilla: È una piacevole finzione, non credi?

I Soldato: Si gela!

II Soldato: Non ce la faccio più. Non vedo l'ora di tornare a Roma. Ave Massimo.

III Soldato: Ave Cesare.

IV Soldato: Uno! Due!

V Soldato: Preparare tre cavalli.

IV Soldato: Due! Tre! Quattro! Uno! Due!

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