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Louis: Io chiarirò fino in fondo questa storia. C'è stato un gravissimo errore!

Billy Ray: Ehi, ma quello non è il tizio che mi ha fatto beccare, Coleman?

Coleman: Come dice?

Billy Ray: Guarda là. Non è quel figlio di puttana... Beh, insomma, assomiglia proprio a quel signore che mi ha fatto mettere dentro. Secondo me è lui.

Coleman: A chi si riferisce, signore?

Billy Ray: A quello là, a quel tizio là di fronte, laggiù.

Louis: Questo è troppo. Io scoprirò chi...

Billy Ray: Eccolo là! Eccolo là!

Louis: Quella è la mia macchina! Coleman! Coleman, quella è la mia macchina! Quella è la mia macchina! E tu sei il mio autista!

Billy Ray: Qui c'e qualcosa che non mi sconfinfera, Coleman.

Coleman: Non vorrà fare tardi il primo giorno di lavoro, signore.

Billy Ray: Ma che dovrei fare lì dentro? Che cosa vogliono da me quelli?

Coleman: Glielo diranno loro, signore.

Billy Ray: Già, e se poi io non lo so fare?

Coleman: Lei sia se stesso, signore. Comunque vada questa cosa non gliela possono portar via.

Billy Ray: Scusi, io mi chiamo...

Receptionist: Sì, signor Valentine. La stanno aspettando nell'ultimo ufficio in fondo al corridoio.

Billy Ray: Ah.

Randolph: Ah, Valentine, ragazzo mio. Puntualissimo. Si accomodi, si accomodi. Si sieda.

Billy Ray: No, grazie, ragazzi. Ho già fatto colazione stamattina.

Mortimer: Questa non è una colazione, Valentine. Noi siamo qui per tentare di spiegarle che cosa facciamo qui.

Randolph: Noi trattiamo titoli di beni di consumo, Valentine. Ora, che cosa sono i beni di consumo? I beni di consumo sono prodotti agricoli. Come il caffè che lei ha preso a colazione, grano, che viene usato per fare il pane, pancetta di maiale, che si usa per fare il bacon, che lei potrebbe gradire, diciamo, accompagnato alle uova. Poi ci sono altri beni di consumo, come... il succo d'arancia surgelato... e l'oro. Solo che, naturalmente, l'oro non cresce sugli alberi come le arance, eh, eh, eh!

Billy Ray: Eh, eh, eh!

Randolph: È chiaro finora?

Billy Ray: Sì.

Randolph: Bravo, Valentine. Ora, alcuni dei nostri clienti stanno ipotizzando che il prezzo dell'oro è destinato a crescere nel futuro. E altri clienti che invece prevedono che il prezzo dell'oro cadrà nel futuro. I clienti affidano le loro ordinazioni a noi e noi compriamo o vendiamo oro per conto dei nostri clienti.

Mortimer: Digli la parte bella.

Randolph: Ah! La parte bella, Valentine, è che, ehm, a prescindere dal fatto che i nostri clienti guadagnino denaro o perdano denaro, la Duke & Duke prende una percentuale.

Mortimer: Cosa ne dice, Valentine?

Billy Ray: Eh, secondo me siete una specie di allibratori.

Randolph: Te l'avevo detto che avrebbe capito, eh, eh.

Louis: Non ci vuole mica un genio, eh?, per capire chi mi vuole incastrare. È quello che ha tentato di rubrmi i soldi degli stipendi. Non ho il minimo dubbio, è stato lui. È lui che mi ha messo addosso la droga.

Ophelia: Ciao Mohammed, ciao Larry. Ciao.

Mohammed e Larry: Ehi, ciao Ophelia. Guarda chi si vede! Come va? Bella!

Louis: Ma come? Lei conosce quelli?

Ophelia: Sono quelli che conoscono me.

Louis: Portava la mia cravatta di Harvard. No, dico, incredibile! La mia cravatta di Harvard. Dio, che orrore! Come se ci fosse andato lui ad Harvard, quell'imbecille! Insomma, se ne va in giro per la città scarrozzando con la mia macchina, niente di più facile che si sia piazzato anche a casa mia. Magari ha addirittura preso il mio posto, il mio lavoro! Sa, non mi sorprenderebbe neanche un po' se in questo momento stesse accarezzando la mia fidanzata. E Coleman, dopo tanti anni di servizio, mi tradisce in questo modo. È assurdo. Io non riesco a capire. Non ci riesco. Ah, ma me la pagheranno eccome! Eccome se me la pagheranno! Il giorno che riuscirò...

Ophelia: E dai, piantala, Louis. Senti, guarda, i taxi vanno pagati, l'affitto va pagato, quello che mangi va pagato! Tu vuoi che io ti dia una mano, giusto? E va be', poi mi risarcirai. Ah, questi li ho trovati qui. Mettiteli, se vuoi.

Louis: Guardi, io... io non so come dirle quanto apprezzi tutto questo suo, ehm... ah...

Ophelia: Mi chiamo Ophelia.

Louis: Ophelia. Forse saprà che questo è...

Ophelia: Lo so, lo so, lo so, l'amichetta di Amleto. Lui diventò matto, e lei si suicidò. Ma qui non c'è Shakespeare, Louis. Io ho 24 anni, e vengo da un paesino sperduto che tu magari non hai mai sentito nominare in vita tua. L'unica cosa che mi ha mandato avanti in questo grande mondo è questo... questo corpo, questa faccia e quello che ci ho qui dentro. Non prendo droga e non ho neanche un magnaccia. Questo posto è una topaia, ma costa poco, è pulito ed è tutto mio. Ho da parte 40mila dollari in buoni vincolati con un interesse niente male. Ho calcolato che devo lavorare per altri tre anni, e dopo mi ritiro in campagna.

Louis: Ma come, lei... lei è una prostituta?

Ophelia: Ah! Adesso ti faccio una bella proposta di affari, Louis. Guarda, io ti aiuto a rimetterti in piedi, ma tu devi pagarmi, e in contanti, cinque bigliettoni. Questo è quanto. E ricordati che non faccio sconti a nessuno. È chiaro? Ah, dimenticavo. A proposito, non è la pensione la sola cosa che si paga qui da me. Tu dormi sul divano, capito?

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