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Peppe: Allora, facciamo così: io ti prendo in prova per una settimana. E poi se va bene, t'assumo.

Giada: Ma questa settimana è pagata?

Peppe: Ma certo!

Giada: Tre volte a settimana, tre ore al giorno. 50 euro. Pagamento a inizio lezione, e soprattutto nessuna responsabilità per il risultato. Mh-mh. Sì.

Loris: Ehm... buongiorno... sorella. Mi dispiace, ma abbiamo già un'enciclopedia che ci fa da aspirapolvere, ed è anche Testimone di Geova.

Giada: Sono qui per le ripetizioni, fratello.

Riccardo: Ah. A quanto pare ci conosciamo già.

Loris: Beh, buona fortuna, cugino. Ti lascio al tuo destino.

Riccardo: Ti piacciono? Fatte io.

Giada: Sì, belle. Molto colorate. Come ci mettiamo?

Riccardo: Io preferisco sotto.

Giada: Ce li hai almeno i libri?

Riccardo: Sì, dovrei cercarli. Servono proprio?

Giada: Mh. E i soldi.

Riccardo: Capisci? Non ce la faccio più. È troppo. L'economia, i grafici, la matematica... e Maria la Sanguinaria che mi scuce 600 sui 1.000 che mi restano! Sto alla fame, Bro'. Mi tocca chiedere le cose a credito. Mollo!

Loris: Sì, così lo zio ti fa saltare anche le palle, oltre ad Ibiza.

Riccardo: Ecco, lo vedi? È un complotto. Non c'è verso di sfuggire al ragno al limone.

Fiamma: Non male. La più cliccata sono io.

Loris: Ci credo, ti si vede pure il pancreas!

Ragazza: Oh! Ricky, sei bravissimo! Queste sì che sono foto... artistiche.

Riccardo: Che faccio, la chiamo e mollo?

Loris: Così passi l'estate a spazzare aghi di pino nella villa a Fregene con papà. Devi essere freddo, Ricca'. Scopatela! Almeno smetti di pagarla.

Riccardo: Che cazzo dici, Bro'? Ma l'hai vista? Con quella non mi si alza.

Alessia: Scopare chi?

Loris: Niente, Alessia. È questione di business.

Riccardo: Perché, tu dici che risolvo?

Giada: Porca paletta!

Sara: Vado io!

Giada: Sara, hai una lampada da prestarmi?

Sara: Prendi quella che ho sul comodino! Ciao! Ah, tu sei... sei Ri... Riccardo?

Riccardo: Eh, sì. Ma c'è Giada? Ciao!

Giada: Ah... vieni, entra pure. Li hai portati gli esercizi? Okay. Mettiamo una cosa in chiaro, mister culo di marmo. Se ti aspetti che ti dia ripetizioni china tra le tue gambe, ti sbagli di grosso. Quindi, o lavoriamo o quella è la porta. Io non sono come le assistenti con le quali sei abituato a trattare tu.

Riccardo: Senti, scusami. Io pensavo che... Così, l'ho fatto sulla scia degli eventi.

Giada: Quali eventi?

Riccardo: Beh, il buio, le lucette, la finestra chiusa...

Giada: La finestra chiusa? Sei più a tuo agio così?

Riccardo: Ah.

Sara: Dammene uno così! Anche se assomiglia un po' meno a questo, va bene uguale, amen. Fa' che sia io la prescelta. Ti prego, ti prego, ti prego!

Giada: Finalmente se n'è andato. Ci ha pure provato, l'ameba.

Sara: E tu?

Giada: E io che? Non sai che faccia che ha fatto. Pensa che le donne fanno la fila per dargliela.

Sara: Perché, non è così?

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