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Helga: Io ama mia bella fiorellina, fiorellina, fiorellina, io ama mia bella fiorellina, fiorelli...

Mostro: Mmm.

Marito: Quel mostro libero, dobbiamo tappare tutto! Grazie al cielo hai messo Helga a letto, con questa faccenda del mostro non voglio correre rischi, penso ancora all'altra volta.

Moglie: Ma papi, io ti aveva detto che io doveva girare arrosto in forno tu non rammente. Io aveva detto a te di mettera Helga a...

Marito: Tu non...

Helga: Ora manda bacetto e fai ciao ciao.

Mostro: Mmm.

Helga: Oh, ora più niente restare. Cosa possiamo adesso gettare?

Marito: Ma forse era in bagno quando hai guardato.

Moglie: Ma... ma non ho nemmeno guardato sopra, credevo avevi guardato tu.

Marito: Tu non hai guardato sopra?

Moglie: Oh!

Helga: Tu siede là! Tu siede là!

Abelardo: Una visita, non chiedo altro. Un viandante che possa aiutarmi a passare qualche ora della mia vita solitaria.

Mostro: Aaah!

Abelardo: Grazie Signore, grazie.

Mostro: Mmm.

Abelardo: No, no, no, no, no, non parlare, non parlare, non dire niente. Oh, mia gioia, premio del cielo. Tu devi essere stato il più alto della classe, mi chiamo Abelardo e vivo qui tutto solo. Tu come ti chiami?

Mostro: Mmm.

Abelardo: Non ho afferrato.

Mostro: Mmm.

Abelardo: Oh, perdonami, non ho capito che eri muto. Il cielo ha strani schemi, io un povero eremita cieco e tu... tu un muto. Un muto incredibilmente grande. Ma hai le mani gelate figlio mio, che ne diresti di una bella tazza di minestra, eh? Ah ah, vieni, vieni. Vedrai che starai meglio quando ti sarai rifocillato. Eh, io so cosa significa avere fame e freddo. Sì, sì, e com'è importante avere gentilezze da uno sconosciuto. Sei pronto per la zuppa?

Mostro: Mmm.

Abelardo: Allora porgimi la tazza. Eh, amico mio, amico mio, tu non sai quanto la tua visita significhi per me, per quanto tempo ho atteso la gioia della compagnia di un altro essere umano.

Mostro: Aaah!

Abelardo: A volte nella preoccupazione per le faccende di tutti i giorni tendiamo a dimenticare quelli che sono i piaceri semplici...

Mostro: Aaah!

Abelardo: ... che costituiscono la base della vera felicità, ah sì, sì, sì, sì, eh. E ora un po' di vino con la zuppa?

Mostro: Mmm.

Abelardo: Sì, sì, tieni. Aspetta! Un brindisi, un brindisi ad una lunga amicizia. Chissà quanta fame avevi, e adesso, adesso una piccola sorpresa, per una simile occasione avevo da parte dei... sigari. Ecco, tieni!

Mostro: Mmm.

Abelardo: Cosa? No, no, no, no, il fuoco è buono, è buono, ascolta, il fuoco, il fuoco è nostro amico. Guarda come faccio io, adesso ti mostro, eh? Ecco, hai visto? Hai il tuo sigaro? Fa' vedere, fa' vedere, bene. Guarda eh, ora tienlo così, non aspirare finché la punta non è rossa.

Mostro: Uahhh! Mmm!

Abelardo: Aspetta. Aspetta. Ma dove vai? Volevo offrirti anche una sambuca.

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