Commenti alla frase di Oscar Wilde
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Quando io nacqui la mia anima era esperta e spaventata perché se il bimbo era pronto non aveva purtroppo il sostegno dei genitori ignari della motivazione per cui ero appena venuto al mondo e più il tempo passava più la mia anima dimenticava integrandosi con il corpo nuovo così svanivano tutti i ricordi della vita precedente lasciando al bimbo il testimone da portare oltre la vita verso il traguardo senza il dono della preveggenza ma ciò che valeva veramente era come un chicco da caffè che dal campo finisce alla tazzina per la prossima evoluzione digestiva e se il mio corpo s'invecchia correndo ancora con il testimone l'anima impreca contro gli avvoltoi.
Da: GianniData: lunedì 15 novembre 2021 alle ore 21:08 -
La tragedia più grande è senz' altro aver mantenuto l' anima giovane in un corpo che segue il passar del tempo, è una partita persa in anticipo, è un continuo cercare d' adattarsi al corpo dell' anima che vorrebbe spiccare il volo e deve invece sottostare alla beffa della vita.
Da: Gladys BozanicData: lunedì 15 novembre 2021 alle ore 11:34 -
Quanto mi piace la prima porzione della sua riflessione! È proprio così: più invecchio e più la mia anima, il mio "sentire" si affina, penetra in profondità qualsiasi cosa e s' incanta... proprio come avviene durante la giovinezza.
Sulla seconda parte, dissento un po', solo un po', proprio sulla parola "tragedia". Nulla della vita è tragedia, neppure la vecchiaia, parte di essa... il motivo? Semplicemente perché nessuno ci ha "rubato" la parte precedente a questa ultima tappa della vita: noi, tutti, l'abbiamo pienamente vissuta ma, forse, il grande Wilde si riferisce a COME l'abbiamo vissuta.Da: GiusyData: lunedì 15 novembre 2021 alle ore 8:19