Aforismi
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Commenti alla frase di Claude Lévi-Strauss

  • A Gledis Boanic. Evidentemente frutto di percorsi di vita diversi..le nostre considerazioni..sugli "umani.." e che credo pertanto legittime. Pure tutte, se espressioni frutto di concetti "intellettualmente onesti.." cosi come credo lo siano i nostri. Un cordiale saluto. Salvatore Tuzzolino.

    Da: Salvatore Tuzzolino
    Data: giovedì 5 giugno 2014 alle ore 7:17
  • A Salvatore Tuzzolino vorrei solamente dire che io non ho nulla in contrario a quello che egli afferma, e da parte mia, dico che molte volte preferisco vivere nell'iperuranio...molte meno delusioni su quello che trovo venendo a contatto con i " terrestri ".

    Da: gledis božanić
    Data: mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 18:42
  • A Gledis Boanic. La mia era una "deduzione.." Mi riferisco..alla "caverna di Platone.." nella quale trovo intorno a me.. persone con affermazioni dalle quali..deduco non essere..ancora sbarcati sulla terra..e che vivono "nella'iperuranio.." E' la mia opinione.. Grazie.

    Da: Salvatore Tuzzolino
    Data: mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 11:33
  • In fin dei conti, chi siamo noi per giudicare ed affermare che alcuni vivono ancora dentro la caverna di Plotone. Conosciamo forse le loro vite e le loro esperienze? No, quindi da osservatori non possiamo giudicare, perchè in tal caso lo facciamo basandoci sulle nostre esperienze...ogni persona è un universo a parte...questo è quello che inizialmente dovremmo comprendere per poi prenderci il diritto di giudicare....

    Da: gledis božanić
    Data: domenica 1 giugno 2014 alle ore 9:11
  • Cioè a dire come molti..vivono ancora dentro la "caverna di Platone.." e non lo sanno..!? :(

    Da: Salvatore Tuzzolino
    Data: domenica 1 giugno 2014 alle ore 6:07
  • E' vero Sig. Strauss, risulta anche a me.

    Da: nino
    Data: sabato 31 maggio 2014 alle ore 14:05
  • Il pensiero umano, secondo Strauss , funziona dappertutto secondo meccanismi identici e gli uomini «hanno sempre pensato altrettanto bene» non esistono differenze sostanziali nelle facoltà intellettive e nelle capacità riflessive tra le società umane. Da qui anche la stupidità politica e culturale di chi politicamente e mediaticamente agisce per dividere le popolazioni in etnie , o caste superiori e inferiori. A noi rimane la capacità di comprenderlo ed usare le stesse affinchè coloro che avrebbero il desiderio di influenzarci non riescano nel loro intento .

    Da: gledis božanić
    Data: sabato 31 maggio 2014 alle ore 13:35
  • Credere nei miti o ragionare con gli stereotipi è sempre stato e purtroppo lo sarà fino alla fine dell'umanità. Difficilmente si può prevenire i danni che i primi potrebbero fare se non corretti dall'etica, mentre per gli altri basta non generalizzare.

    Da: riccardo diasparro
    Data: sabato 31 maggio 2014 alle ore 8:42
  • Non sono sicura di aver compreso totalmente il senso di quest'aforisma, ma credo che Strauss volesse dire che, nella nostra vita quotidiana, assai spesso agiamo nella stessa maniera dei personaggi mitologici.
    Alcuni esempi: quando tentiamo imprese impossibili e restiamo, alla fine, con le "ali bruciate" (Icaro) o ancora, quando la curiosità ci fa compiere imprudenze, causando del male ad altri, pur senza l'intenzione di farlo (Pandora)
    Pertanto, penso che i miti siano stati creati proprio per mostrare i comportamenti degli uomini che, nel corso dei secoli, rimangono sempre i medesimi.

    Da: Concetta
    Data: sabato 31 maggio 2014 alle ore 6:34
  • Correzione al mio primo commento: Si, perchè il mito potrebbe una forma "a priori" della mente, un elemento genetico utile alla comprensione, una chiave di lettura della realtà fisica e metafisica, che diversifica i vari modi di apprendimento, conoscenza, sviluppo culturale economico ed altro a seconda di ogni razza o popolo. Per questo il mito, espressione che interpreta la realtà in un modo piuttosto che in un altro, connaturato nell'uomo ed in continuo mutamento, opera nella mente dello stesso, consentendogli di creare il proprio PENSIERO, espresso successivamente attraverso le varie forme di linguaggio. Possiamo, quindi dire che il mito non è una realtà oggettiva dentro la quale l'uomo si rifugia per pensare, bensì è una sua facoltà, è un fattore antropologico, fra i tanti, propedeutico alla formazione di uno fra i più grandi misteri della vita: Il Pensiero umano.

    Da: maros
    Data: giovedì 3 novembre 2011 alle ore 16:25
  • si, perchè il mito potrebbe una forma "a priori" della mente, un elemento genetico utile alla comprensione, una chiave di lettura della realtà fisica e metafisica, che diversifica i vari modi di apprendimento, conoscenza, sviluppo culturale economico ed altro a seconda di ogni razza o popolo. Per questo il mito, espressione che interpreta la realtà in un modo piuttosto che in un altro, connaturato nell'uomo ed in continuo mutamento, opera nella mente dello stesso, consentendogli di creare il proprio PENSIERO, espresso successivamente attraverso le varie forme di linguaggio. Possiamo, quindi dire che il mito non è una realtà oggettiva al di fuori della quale l'uomo si rifugia per pensare, bensì è una sua facoltà, è un fattore antropologico, fra i tanti, propedeutico alla formazione di uno fra i più grandi misteri della vita: Il Pensiero umano.

    Da: maros
    Data: giovedì 3 novembre 2011 alle ore 16:20

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