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Chi si ferma è perduto

Frasi del film

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Frasi di Chi si ferma è perduto

Riassunto e trama del film Chi si ferma è perduto

[da Wikipedia]

I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro (Luigi Pavese), superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo (Luigi De Filippo (Renato Cominetti) ), Santoro minaccia di trasferirli in Sardegna, ma il giorno dopo muore inaspettatamente.

Tornati in ufficio dopo il funerale, mentre gli aspiranti capoufficio stanno litigando per decidere chi deve sedersi alla scrivania di Santoro, l'usciere del palazzo che ospita la ditta, Napoleone, li invita a non accapigliarsi poiché il defunto dirigente ha lasciato dettagliate relazioni scritte su ciascuno degli impiegati, e consegna loro una lettera in cui viene annunciato l'imminente arrivo dell'ispettore generale dei trasporti M. Rossi, il quale deciderà circa la successione al vertice dell'agenzia di Napoli. Colabona e Guardalavecchia pertanto s'introducono nottetempo in ufficio e distruggono i propri fascicoli, contenenti la documentazione sulle proprie note caratteristiche, che li avrebbe condannati al sicuro trasferimento in Sardegna. Dopodiché si organizzano, separatamente e l'uno all'insaputa dell'altro, per garantirsi un occhio di riguardo da parte dell'ispettore. Mentre Colabona decide di attendere il Rossi alla stazione per accoglierlo con un mazzo di fiori, Guardalavecchia assolda il violento Cavicchioni (Renzo Palmer) per inscenare sul treno una finta aggressione ai danni dell'ispettore Rossi in modo che Guardalavecchia possa intervenire a difenderlo, guadagnandosi la sua ammirazione.

Il caso vuole che sullo stesso treno si trovino due M. Rossi: Matteo Rossi (Aroldo Tieri), l'ispettore incaricato di decidere del futuro della dirigenza presso la ditta Pasquetti, e Mario Rossi (Alberto Lionello), un ignaro ispettore scolastico. Guardalavecchia e Cavicchioni salgono sul treno alla stazione di Formia e mettono in atto il loro piano, ma nei confronti di Mario Rossi, l'ispettore sbagliato. Alla stazione d'arrivo, Guardalavecchia si allontana con l'ispettore scolastico, invitandolo a casa propria senza rendersi conto dell'equivoco, mentre Colabona accoglie il vero ispettore dei trasporti. Giunti a casa Guardalavecchia, l'ispettore Mario Rossi viene accolto dalla moglie del ragioniere, Italia, e incontra la loro figlia Iole, maestra elementare, di cui s'innamora.

La mattina seguente, l'ispettore Matteo Rossi giunge nella sede della ditta e Guardalavecchia, non sapendo chi egli sia, lo accoglie in malo modo. Una volta scoperto l'equivoco, Guardalavecchia, tornato a casa, manda via con una scenata l'incolpevole Mario Rossi.

Per cercare di rimediare all'infelice primo approccio con l'ispettore, Guardalavecchia comincia a mostrarsi estremamente zelante sul lavoro e accusa Colabona di essere uno iettatore. Per dimostrare queste accuse, Guardalavecchia dà vita a finti incidenti ai danni dell'ispettore Rossi. La sua strategia, però, si rivelerà controproducente, in quanto Rossi si mostrerà molto timoroso nei confronti dei "poteri" di Colabona, e quest'ultimo cercherà di stare al gioco per sfruttare le calunnie a suo vantaggio. Per mettere nuovamente in cattiva luce il suo "nemico", Guardalavecchia contatta la vistosa Adua (Marisa Traversi), un'amica di Cavicchioni, affinché si presenti in ufficio e insceni una situazione piccante coinvolgendo l'ignaro Colabona.

Qualche giorno dopo, viene organizzato un ricevimento per festeggiare il cinquantentario della fondazione della sede napoletana della ditta Pasquetti, a cui interviene anche il presidente, il Grande Ufficiale Amilcare Pasquetti. Nell'occasione, l'ispettore Matteo Rossi ritrova la moglie di Colabona, Teresa, con la quale ha avuto in passato una storia d'amore, interrotta bruscamente dagli eventi della seconda guerra mondiale. Guardalavecchia vede confabulare i due e teme che Colabona stia utilizzando l'avvenenza di sua moglie. Per rimediare, decide di iniziare a corteggiare la sorella del presidente, Giulia Pasquetti.

Il giorno dopo Guardalavecchia invita Giulia a Villa Lolita, un albergo molto equivoco consigliatogli da Donato Cavallo. Quella stessa sera, Mario Rossi e Iole decidono di trovarsi nel medesimo albergo, per mettere in scena un finto incontro amoroso volto a far credere ai genitori di Iole, i coniugi Guardalavecchia, attirati con un biglietto, di trovarsi di fronte al "fatto compiuto". Anche Matteo Rossi e Teresa Colabona si accordano per un incontro clandestino nello stesso luogo, la stessa sera, sempre su consiglio di Cavallo, anch'egli intenzionato a recarsi alla villa con Adua.

Ne nasce un'autentica "commedia degli equivoci" che finisce con uno scandalo: esasperato dalla situazione, il comm. Pasquetti decide l'immediato trasferimento di Colabona e Guardalavecchia in Sardegna ... ma una didascalia finale avvisa che i due vengono presto trasferiti in Congo da dove non si avranno più notizie di loro.

Anno

1960 (64 anni fa)

Titolo originale

Chi si ferma è perduto

Genere

Comico

Durata

97 minuti (1 ora e 37 minuti)

Regia

Sergio Corbucci

Film di Sergio Corbucci

Data di uscita

venerdì 16 dicembre 1960

Poster e locandina

Attori del film Chi si ferma è perduto

Totò nel ruolo di Antonio Guardalavecchia
Peppino De Filippo nel ruolo di Giuseppe Colabona
Luigi De Filippo nel ruolo di Donato Cavallo
Aroldo Tieri nel ruolo di Matteo Rossi
Alberto Lionello nel ruolo di Mario Rossi
Alberto Talegalli nel ruolo di Il cliente che protesta
Angela Portaluri nel ruolo di Iole, figlia di Guardalavecchia
Mario Castellani nel ruolo di Comm. Amilcare Pasquetti
Lia Zoppelli nel ruolo di Giulia, sorella del Comm. Pasquetti
Jacqueline Pierreux nel ruolo di Teresa, moglie di Colabona
Luigi Pavese nel ruolo di Cesare Santoro
Anna Campori nel ruolo di Italia, moglie di Guardalavecchia
Pietro De Vico nel ruolo di Il cameriere
Renzo Palmer nel ruolo di Cavicchioni
Peppino De Martino nel ruolo di l'antiquario sordo
Marisa Traversi nel ruolo di Adua
Enzo Petito nel ruolo di Napoleone, usciere
Sergio Corbucci nel ruolo di Cameo. Uomo che gioca a biliardo con Renzo Palmer
Solvejg D'Assunta nel ruolo di Assunta
Nando Angelini
Rita Cuticca
Angela Passalacqua
Vittorio Vaser nel ruolo di Proietti
Gino Scotti

Doppiatori italiani

Renato Cominetti nel ruolo di Luigi De Filippo
Maria Pia Di Meo nel ruolo di Angela Portaluri

Soggetto e sceneggiatura

Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra, Luciano Martino, Dino De Palma

Musiche

Gianni Ferrio

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