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Giù la testa

Frasi del film

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Frasi di Giù la testa

Riassunto e trama del film Giù la testa

[da Wikipedia]

New Messico 1913. Juan Miranda (Rod Steiger), un peone messicano che è a capo di un gruppo di banditi composto dall'anziano padre, dai suoi sei figli e da altri membri della famiglia, è in viaggio su una diligenza che viene assaltata e rapinata dai suoi sgherri. Poco dopo il gruppo viene sorpreso dal fragore di alcune esplosioni: dai fumi e dalle polveri appare un eccentrico motociclista, John Mallory (Giuseppe Rinaldi), esperto dinamitardo, rivoluzionario dell'IRA e futuro "socio" di Miranda. Miranda vede subito in lui, e nelle sue abilità nell'utilizzo degli esplosivi, il mezzo perfetto per penetrare nei sotterranei della Banca di Mesa Verde, suo sogno fin da quando era bambino.

Juan gli propone di lavorare insieme per colpire la banca, ma John rifiuta, perché venuto a lavorare per Aschenbach, il proprietario di una miniera nelle vicinanze. Per convincere John a unirsi a lui, Juan riesce a far sì che John uccida Aschenbach e un capitano dell'esercito a lui vicino mentre i due sono all'interno di una chiesa che viene fatta esplodere.

John illude Juan di proseguire con lui, ma alla prima occasione utile fugge. Juan e i suoi figli si recano a Mesa Verde. Sul treno incontrano un personaggio, la cui identità verrà precisata oltre nel corso del film, che lo aiuta a eliminare due poliziotti che lo avevano riconosciuto: si tratta del dottor Villega, a capo della piccola banda di rivoluzionari di Mesa Verde.

Arrivato al paese Juan osserva i primi segni del profondo cambiamento che il paese ha subito: la banca fuori non risplende d'oro e in ogni luogo ci sono piccoli manipoli di soldati che marciano o fucilano i rivoluzionari; su tutti i muri si possono leggere i manifesti del governatore Jaime: "El Sr. Gobernador ama al pueblo. El pueblo ama al Sr. Gobernador" (Il sig. Governatore ama il popolo. Il popolo ama il sig. Governatore).

Al bar che si trova di fronte alla banca ritrova John, che lo stava aspettando per portarlo a una riunione dei rivoluzionari, in cui Villega spiega agli uomini l'obiettivo della successiva missione: sferrare vari attacchi in tutto il paese per permettere a Pancho Villa ed Emiliano Zapata di attuare il loro piano. John sceglie di occuparsi della banca e vuole Juan come aiutante. Juan, entusiasta, partecipa attivamente, per poi scoprire che i sotterranei della banca non ospitano tesori, ma una prigione temporanea ricolma di contadini e di qualche politico.

Dopo essere diventato un eroe ed essere stato acclamato dalla folla, Juan si sposta con tutti i rivoluzionari in un campo lontano dalla città dove si stanno preparando per attaccare un ponte da cui suppongono che possano transitare le truppe del dittatore Huerta.

Nonostante l'ordine fosse di ritirarsi alle grotte, John decide di accamparsi vicino al ponte per sterminare le truppe del colonnello Günther Reza. Con lui rimane solo Juan. Tornati alle grotte scoprono che tutti i loro compagni sono morti in un'imboscata e Juan, vedendo i cadaveri dei suoi figli, decide di andare incontro ai soldati che lo cattureranno. Dopo aver salvato Juan e scoperto che il dottor Villega aveva tradito (a seguito delle torture) i suoi compagni, John si rifugia con Miranda in un vagone di bestiame diretto verso l'America.

Dopo alcuni scontri armati nella stazione, nel loro vagone entra il governatore Jaime, che tenta di convincere i due a lasciarlo passare in cambio di una borsa colma di denaro e ricchezze. Juan, per vendetta, lo uccide e, uscendo dal treno, viene osannato di nuovo dalla folla. Nel treno, ora in mano ai rivoluzionari, Juan e John incontrano alcuni capi e Villega. Con loro pensano a come distruggere il treno di 1000 soldati e con Günther Reza che sta venendo loro incontro.

John e Villega si offrono di preparare la locomotiva allo scontro e all'imminente salto per salvarsi la vita dall'impatto; Villega si pente di aver tradito i suoi compagni e rimane sul treno.

Ricongiuntosi con i suoi compagni, durante lo scontro a fuoco fra rivoluzionari e soldati superstiti, John viene colpito dal colonnello Günther Reza, che viene a sua volta ucciso da Juan con una mitragliatrice. Juan assiste l'amico morente e decide di cercare aiuto ma, poco dopo essersi allontanato, si rende conto che John si è fatto accendere una sigaretta non per fumare, ma con l'intento suicida di far esplodere la nitroglicerina che porta sempre addosso. Juan fa appena in tempo a voltarsi e a urlare il nome dell'amico mentre viene dilaniato dall'esplosione.

Curiosità

  • Sul trenino che usano per far saltare la porta della banca c'è scritto: Johnny & Johnny Express.
  • Nella scena dell'imboscata al ponte Mallory e Miranda utilizzano due mitragliatrici non ancora costruite all'epoca della rivoluzione messicana: una MG 08 di produzione tedesca e una MG 42 sempre di produzione tedesca.
  • Il ruolo di Juan Miranda era stato inizialmente pensato per Eli Wallach (già protagonista del precedente film di Leone Il buono, il brutto, il cattivo nel ruolo di Tuco, il brutto), ma la produzione americana impose invece Rod Steiger, forte della recente vittoria dell'Oscar al miglior attore per La calda notte dell'ispettore Tibbs. Tale decisione lasciò sempre fortemente indispettito Wallach, malgrado le scuse del regista romano.
  • Per la parte di John H. "Sean" Mallory (James Coburn) venne inizialmente preso in considerazione John Wayne, successivamente scartato da Leone, sia perché ritenuto non adatto alla parte, sia perché si riteneva che un nome tanto altisonante nel cast avrebbe potuto spostare eccessivamente l'attenzione sul personaggio di Mallory.
  • Gli esterni furono girati in un luogo molto apprezzato da Leone: la valle di Almería in Spagna.
  • Nella versione commerciale italiana fu tagliata la parte della tortura del dottor Villega.
  • Per interpretare al meglio la parte Rod Steiger prese tre mesi di lezioni da una signora messicana per imparare la cadenza e l'accento particolare di chi ha avuto come madre lingua lo spagnolo, ma è costretto a esprimersi in un'altra lingua. Per non perdere la cadenza egli continuò a parlare in quel modo anche nella vita privata per tutta la durata delle riprese.
  • Mallory (James Coburn) parla con Juan Miranda (Rod Steiger) della rivoluzione e alla fine butta via il libro che stava leggendo: The Patriotism di Bakunin.
  • Il regista voleva chiamare il lungometraggio Giù la testa coglione, ma il titolo è stato censurato. In Francia il film è conosciuto come C'era una volta la Rivoluzione (in francese, Il était une fois la Révolution) mentre in altri paesi è intitolato Per un pugno di dinamite (in inglese A Fistful of Dynamite). Comunque, nel film James Coburn dice più volte quella frase a Rod Steiger.
  • Il film, pensato da Leone, inizialmente doveva essere diretto dal celebre Sam Peckinpah, per la ferma volontà del regista italiano di fermarsi col western e di potersi dedicare a quello che da tempo sognava di realizzare, cioè C'era una volta in America, ma furono i due attori protagonisti Coburn e Steiger a rifiutare Peckinpah; i due accettarono di recitare a cachet ridotto solo a patto che a dirigere fosse lo stesso Leone.
  • Oltre a Peckinpah, Leone aveva pensato anche di farlo dirigere a Peter Bogdanovich, di cui Leone aveva visto il suo primo film Bersagli. Ma, per incompatibilità caratteriali tra i due, Bogdanovich rifiutò.

Anno

1971 (53 anni fa)

Titolo originale

Giù la testa

Genere

Drammatico

Durata

151 minuti (2 ore e 31 minuti)

Regia

Sergio Leone

Film di Sergio Leone

Data di uscita

mercoledì 20 ottobre 1971

Poster e locandina

Attori del film Giù la testa

Rod Steiger nel ruolo di Juan Miranda
James Coburn nel ruolo di John H. "Sean" Mallory
Romolo Valli nel ruolo di dottor Villega
Antoine Saint-John nel ruolo di colonnello Günther Reza
Franco Graziosi nel ruolo di governatore Jaime
Rik Battaglia nel ruolo di Santerna
David Warbeck nel ruolo di Nolan
Vivienne Chandler nel ruolo di la fidanzata di John nei flashback
Goffredo Pistoni nel ruolo di Padre di Juan
Corrado Solari nel ruolo di Napoleone
Renato Pontecchi nel ruolo di Chulo
Memè Perlini nel ruolo di membro della famiglia di Juan
Vincenzo Norvese nel ruolo di membro della famiglia di Juan
Manuel Boliche Bermudez nel ruolo di membro famiglia di Juan esploso con la dinamite
Maria Monti nel ruolo di Adelita, passeggera sulla diligenza
Roy Bosier nel ruolo di uomo sulla diligenza con gli occhiali
Antonio Casale nel ruolo di uomo sulla diligenza con i baffi
Jean Rougeul nel ruolo di reverendo sulla diligenza
John Frederick nel ruolo di americano sulla diligenza
Michael Harvey nel ruolo di conducente diligenza
Nazzareno Natale nel ruolo di ferroviere
Franco Tocci nel ruolo di Poliziotto sul treno
Amato Garbini nel ruolo di poliziotto sul treno
Benito Stefanelli nel ruolo di guardia
Aldo Sambrell nel ruolo di ufficiale messicano
Furio Meniconi nel ruolo di proprietario bar dei rivoluzionari
Poldo Bendandi nel ruolo di rivoluzionario
Omar Bonaro nel ruolo di rivoluzionario
Stefano Oppedisano nel ruolo di rivoluzionario

Doppiatori italiani

Carlo Romano nel ruolo di Juan Miranda
Giuseppe Rinaldi nel ruolo di John Mallory
Sergio Tedesco nel ruolo di Günther Reza, uomo sulla diligenza con i baffi
Pino Locchi nel ruolo di Santerna
Deddi Savagnone nel ruolo di Chulo
Mario Pisu nel ruolo di membro della famiglia di Juan esploso con la dinamite
Anna Miserocchi nel ruolo di Adelita, passeggera sulla diligenza
Gianfranco Bellini nel ruolo di uomo sulla diligenza con gli occhiali
Bruno Persa nel ruolo di reverendo sulla diligenza
Carlo Alighiero nel ruolo di americano sulla diligenza
Cesare Polacco nel ruolo di conducente diligenza
Arturo Dominici nel ruolo di poliziotto sul treno
Michele Gammino nel ruolo di poliziotto sul treno

Biografie correlate al film Giù la testa

Sceneggiatura

Sergio Leone, Sergio Donati, Luciano Vincenzoni

Soggetto

Sergio Leone, Sergio Donati

Musiche

Ennio Morricone

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