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La grande abbuffata

Frasi del film

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Frasi di La grande abbuffata

Riassunto e trama del film La grande abbuffata

[da Wikipedia]

Il film narra di quattro uomini che, stanchi della vita noiosa e inappagante che conducono, decidono di suicidarsi, chiudendosi in una casa nei dintorni di Parigi, e mangiando fino alla morte.

Il primo protagonista presentato è Ugo (Ugo Tognazzi), proprietario del ristorante "Le Biscuit a Soup" e grande chef, deciso a suicidarsi probabilmente anche a causa delle numerose incomprensioni con la moglie.

Successivamente viene presentato Michel (Michel Piccoli), produttore televisivo dalla personalità effeminata, divorziato e stanco della vita monotona che conduce.

Il terzo personaggio presentato è Marcello (Marcello Mastroianni), pilota dell'Alitalia, un vero e proprio maniaco sessuale. Nella prima scena in cui compare, è intento a fare scaricare dalle hostess dell'aereo delle forme di Parmigiano destinate alla villa in cui dovrà ritrovarsi con gli altri tre.

Il quarto ed ultimo protagonista è Philippe (Philippe Noiret), importante magistrato che tuttavia vive ancora insieme alla sua balia d'infanzia Nicole, che è iperprotettiva con lui a tal punto da cercare di impedirgli di avere rapporti con altre donne, arrivando ad adempiere lei stessa ai bisogni sessuali del giudice.

I quattro si recano insieme in macchina alla villa, di proprietà di Philippe, nella quale il vecchio guardiano Ettore ha già predisposto tutto per la grande abbuffata, senza sapere tuttavia che l'intento del suo padrone e dei suoi amici sia quello di uccidersi. Ad aspettare Philippe, inoltre, vi è un esponente dell'ambasciata cinese, che vorrebbe offrire al magistrato un lavoro nella lontana Cina che ovviamente Philippe garbatamente rifiuta con la frase Timeo Danaos et dona ferentes, ("temo i greci anche quando portano doni"), citazione virgiliana.

Una volta rimasti soli, i quattro cominciano la loro abbuffata (in una scena ad esempio Marcello e Ugo fanno a gara per vedere chi mangia più velocemente le ostriche), ma vengono interrotti il giorno dopo dall'arrivo di una scolaresca che vorrebbe visitare il giardino della villa per vedere il famoso "tiglio di Boileau", albero sotto il quale il poeta francese era solito sedersi per cercare l'ispirazione. I quattro accettano volentieri e offrono da mangiare a tutta la scolaresca, e soprattutto conoscono Andrea, la giovane e formosa maestra, che viene anche invitata da loro a cena per quella sera. Infatti, sentendosi soli, i quattro si organizzano per avere un po' di presenza femminile, invitando, oltre ad Andrea, tre prostitute (di cui due lesbiche) che se ne vanno intuendo l'indifferenza verso di loro dei quattro uomini e della loro morbosità culinaria.

Invece Andrea, intuendo quale fosse il loro scopo, decide di aiutarli nel loro intento, stabilendo un tacito accordo e rimanendo con loro fino alla morte di tutti e quattro.

Il primo a morire è Marcello, che a causa di quell'abbuffata accusa un calo di libido. Esasperato e comprendendo l'inutilità di quella farsa, decide di lasciare la villa nottetempo ed in mezzo ad una bufera, a bordo di una vecchia Bugatti che era custodita nel garage della villa. Gli amici lo ritrovano il mattino dopo, congelato, al posto di guida, e su consiglio di Philippe, lo sistemano nella cella-frigo, ben visibile dalla cucina.

Dopo Marcello è la volta di Michel che, vittima di violente crisi meteoriche e stipato di cibo all'inverosimile (non riesce nemmeno più a sollevare le gambe e ad esercitarsi nella danza, suo passatempo preferito), stramazza sul terrazzo. Gli amici lo sistemano nella cella-frigo accanto a Marcello.

Poco dopo tocca ad Ugo, che s'ingozza, fino a morirne, di un piatto a base di tre tipi diversi di fegato, a forma di cupola di San Pietro da lui stesso preparato, e puntualmente rifiutato dai compagni ultrasazi. Su consiglio di Andrea, rimane esposto sul tavolo della cucina, "il suo regno".

Ultimo ad andarsene è il diabetico Philippe, sulla panchina sotto il tiglio di Boileau e tra le braccia di Andrea, dopo aver mangiato un dolce a forma di seno preparato dalla donna, la quale lo lascia lì e rientra nella villa, il cui giardino è invaso dai cani attratti dalla carne che i fornitori hanno portato e lasciata appesa sulle piante.

Anno

1973 (51 anni fa)

Titolo originale

La grande bouffe

Genere

Commedia, Drammatico, Erotico, Grottesco

Durata

132 minuti (2 ore e 12 minuti)

Regia

Marco Ferreri

Film di Marco Ferreri

Data di uscita

lunedì 24 settembre 1973

Poster e locandina

Attori del film La grande abbuffata

Ugo Tognazzi nel ruolo di Ugo
Marcello Mastroianni nel ruolo di Marcello
Philippe Noiret nel ruolo di Philippe
Michel Piccoli nel ruolo di Michel
Andréa Ferréol nel ruolo di maestra Andrea
Solange Blondeau nel ruolo di prostituta
Florence Giorgetti nel ruolo di prostituta lesbica
Michele Alexandre nel ruolo di prostituta lesbica
Monique Chaumette nel ruolo di moglie di Ugo
Gianni Altobelli
Henry Piccoli
Simon Tchao
Bernard Menez
Maurice Dorléac
Louis Navarre
Cordelia Piccoli

Doppiatori italiani

Pino Locchi nel ruolo di Michel
Sergio Graziani nel ruolo di Philippe

Premi

Festival di Cannes 1973 Premio Fipresci

Biografie correlate al film La grande abbuffata

Soggetto e sceneggiatura

Marco Ferreri

Musiche

Philippe Sarde

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