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Oltre il giardino

Frasi del film

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Frasi di Oltre il giardino

Riassunto e trama del film Oltre il giardino

[da Wikipedia]

Alla morte del padrone, Chance, un giardiniere analfabeta e non più giovane, che non è mai uscito dalla casa nella quale ha lavorato per tutta la vita, si ritrova in mezzo alla strada, con una valigia di vecchi abiti di lusso e un disarmante candore. L'unico collegamento col mondo esterno è stata nel corso di tutti questi anni la sola televisione.

Vagando disorientato e senza meta per le strade di una Washington sporca e maleducata, ben diversa dal mondo che lui vedeva rappresentato attraverso la TV, Chance viene investito dall'auto della moglie di un influentissimo personaggio. La donna, Eve Rand (Shirley MacLaine), si preoccupa di soccorrere il malcapitato e lo porta nella sua grandiosa villa per farlo curare.

Durante il tragitto in automobile Eve chiede all'uomo come si chiami, e la sua risposta, resa poco chiara da un colpo di tosse, viene compresa nella versione originale come Chauncey Gardiner, mentre nelle intenzioni voleva essere "Chance il giardiniere" (Chance the gardener). Il doppiaggio italiano ha optato per la versione Chance Giardiniere (Peter Sellers), dove la professione viene scambiata per il cognome del protagonista.

Chance si rimette presto dal piccolo incidente ma poi si trattiene come ospite, visto che il vecchio e malato Ben, marito di Eve, uomo d'affari e amico del Presidente degli Stati Uniti, colpito dalla sua riservatezza, lo tiene in grande considerazione, e sua moglie addirittura se ne innamora.

Tutto ciò avviene all'insaputa di Chance e in maniera del tutto fortuita, dato che quei pochi concetti che lui esprime (oltre alle sole espressioni rituali come "me ne rendo conto" o frasi di ringraziamento) riguardano il giardinaggio (unico argomento da lui conosciuto) e l'unica cosa che gli interessa è guardare la televisione. Ma in un mondo che è portato a vedere ciò che vuole più che ciò che è, colui che si potrebbe definire un ritardato è scambiato per un saggio, sensibile e arguto osservatore. Solo il medico di famiglia nutre dei sospetti sempre più concreti circa la sua sanità mentale.

Quando qualcuno cerca di parlargli con una metafora, una forma allegorica, oppure un doppio senso, Chance interpreta alla lettera, rispondendo quindi in modo bizzarro. Le risposte vengono interpretate come frutto del suo senso dell'umorismo.

A tal proposito, sono emblematiche le scene in ascensore, nelle quali Chance ed un maggiordomo dialogano, ma ognuno dà un senso diverso a ciò che dice l'altro, senza che il dialogo perda un senso generale.

L'equivoco non è destinato a sciogliersi, anzi: in qualunque contesto lui si trovi, dall'intimità di un dialogo a due con Ben al confronto con il Presidente degli Stati Uniti, passando per la partecipazione ad un talk-show televisivo, le risposte di Chance, sempre molto semplici e invariabilmente riferite al mondo del giardinaggio, vengono sempre scambiate per profonde metafore, proprie di una persona dalla grande saggezza e illuminante filosofia.

La polizia e i servizi segreti, sopravvalutandolo, impazziscono nel vano tentativo di rintracciare la pur minima informazione su di lui. Chance non è iscritto all'anagrafe, non ha conti in banca, non ha beni a lui intestati e, non essendo mai uscito prima di allora dalla sua casa, ovviamente non ha nemmeno lasciato tracce della sua esistenza in nessun luogo.

La totale assenza di qualsiasi indizio sulla sua identità fa credere ai membri della sicurezza che si tratti di un personaggio altolocato, protetto dalle più alte sfere del potere, che hanno avuto cura di far sparire tutti i documenti che lo riguardano.

Alla morte di Ben, eminenza grigia del potere espresso dal presidente, quest'ultimo pronuncia un discorso di commemorazione, mentre chi muove le fila del potere e presenzia il funerale, all'ombra di un famedio piramidale recante un occhio al suo vertice, già si chiede nelle mani di chi mettere il potere, in vista della scadenza del mandato.

L'attenzione dei grandi industriali finisce per indirizzarsi verso Chance, il quale, in un finale surreale, si allontana dalla cerimonia, teneramente distratto dalla natura intorno, e si avvia verso un laghetto, che percorre a piedi come fosse solido, una metafora forse della sua ingenua leggerezza mentale che gli permette di "camminare sulle acque"; nel frattempo si ascoltano ancora in sottofondo parole di Ben citate nel discorso funebre, che si concludono con la frase: "La vita è uno stato mentale".

Anno

1979 (45 anni fa)

Titolo originale

Being There

Genere

Commedia, Drammatico

Durata

130 minuti (2 ore e 10 minuti)

Regia

Hal Ashby

Film di Hal Ashby

Data di uscita

mercoledì 15 ottobre 1980

Poster e locandina

Attori del film Oltre il giardino

Peter Sellers nel ruolo di Chance Giardiniere
Shirley MacLaine nel ruolo di Eve Rand
Melvyn Douglas nel ruolo di Benjamin Rand
Jack Warden nel ruolo del Presidente
Richard Dysart nel ruolo di Dr. Robert Allenby
Fran Brill nel ruolo di Sally Hayes
Richard Basehart nel ruolo di Vladimir Skrapinov

Doppiatori italiani

Giuseppe Rinaldi nel ruolo di Chance Giardiniere
Maria Pia Di Meo nel ruolo di Eve Rand
Carlo Alighiero nel ruolo di Benjamin Rand
Antonio Guidi nel ruolo del Presidente
Luciano De Ambrosis nel ruolo di Dr. Robert Allenby
Serena Verdirosi nel ruolo di Sally Hayes

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Sceneggiatura

Jerzy Kosinski

Soggetto

Jerzy Kosinski, romanzo Presenze

Musiche

Johnny Mandel, Buffy Sainte-Marie, Eumir Deodato

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