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Profondo rosso

Frasi del film

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Frasi di Profondo rosso

Riassunto e trama del film Profondo rosso

[da Wikipedia]

Helga Ulmann (Macha Méril) è una sensitiva tedesca che a Roma, durante un congresso di parapsicologia, afferma di percepire tra il pubblico del teatro l'inquietante presenza di un assassino. A congresso finito, la medium rivela allo psichiatra Giordani di conoscere l'identità dell'assassino; i due però non si accorgono che il serial killer è ancora nel teatro e li sta osservando. Tornata a casa, la sensitiva viene uccisa a sangue freddo con una mannaia da un individuo con impermeabile nero e cappello, che agisce dopo aver sentito una nenia per bambini. Intanto il pianista inglese Marc Daly (David Hemmings), che abita nello stesso stabile della Ulmann, assiste involontariamente all'epilogo del delitto insieme all'amico Carlo (Gabriele Lavia), un alcolista. Sale subito nell'abitazione della medium e dalla finestra vede allontanarsi furtivamente una figura con un impermeabile nero. Poco dopo arrivano la polizia e una giovane giornalista, Gianna Brezzi (Daria Nicolodi), che decide di indagare assieme a lui sul caso. Marc viene tormentato dal ricordo di uno strano quadro all'interno dell'appartamento della vittima, apparentemente rimosso o spostato, ed è convinto che questa sua sensazione abbia un'importanza cruciale per la risoluzione del delitto.

In giornata, Marc si reca a casa di Carlo e vi conosce la madre, Marta, un'ex attrice a riposo. Lei lo indirizza a casa di un amico di Carlo, Massimo Ricci (Geraldine Hooper), un travestito, dove incontra Carlo. La sera, mentre suona il pianoforte nel proprio appartamento, sente dei rumori: l'assassino è entrato in casa. La stessa nenia infantile che la medium ha sentito prima di morire viene fatta ascoltare anche a Marc. L'uomo chiede aiuto a Gianna al telefono e chiude la porta a chiave. Quando l'intruso se ne va, non prima di aver minacciato di ucciderlo, il pianista si affaccia alla finestra e vede nuovamente la figura con l'impermeabile scuro dileguarsi. Il giorno seguente lo psichiatra Giordani e un collega dichiarano che la nenia infantile, che secondo loro serve all'assassino per ricreare il climax di una certa situazione in cui aveva già ucciso, è collegata alla leggenda di un bambino le cui grida risuonavano in una magione abbandonata, chiamata Villa del bambino urlante, raccontata in un vecchio libro chiamato Fantasmi di oggi e leggende dell'età moderna. Rintracciato il libro, Marc decide di contattare l'autrice, Amanda Righetti (Giuliana Calandra) ; nello stesso pomeriggio però la scrittrice viene assassinata dal killer. In punto di morte Amanda scrive sulla parete a specchi, coperta di vapore acqueo, il nome dell'assassino. A causa dell'aria entrata dalla finestra aperta, però, il vapore si asciuga. Il cadavere viene scoperto la sera stessa da Marc, che nota la strana posizione della donna con il dito rivolto verso il muro.

Il giorno seguente, Marc fa presente a Giordani della morte di Amanda. Giordani si dirige personalmente a casa di Amanda e capisce il perché della strana posizione della donna. Aprendo l'acqua calda, infatti, legge il nome dell'assassino sugli specchi del bagno di casa nel punto in cui era stato ritrovato il corpo della scrittrice. Nel frattempo, Marc trova la villa del bambino urlante e scopre che è disabitata da molti anni. Rintraccia dunque il custode, Rodi (Furio Meniconi), e si fa prestare le chiavi. Quando entra, scopre che sotto l'intonaco di una parete c'è un affresco raccapricciante che raffigura un bambino con un lungo coltello in mano e un uomo con il petto inondato di sangue con un albero di Natale sullo sfondo.

La sera, Giordani tenta di chiamare Marc, cui vuole svelare l'identità del serial killer, ma non lo trova in casa. Mentre sta prendendo un tè entra in camera un pupazzo meccanico. Giordani lo fracassa con un coltello, ma l'assassino sbuca da dietro una tenda e lo colpisce più volte, uccidendolo.

Tornato a casa, Daly viene a sapere da Gianna della morte di Giordani: decide così di abbandonare le sue ricerche e di lasciare Roma. Chiede pertanto a Gianna se vuole partire con lui per la Spagna. La giornalista accetta entusiasta e i due si danno appuntamento per la sera stessa. Ma Marc, rivedendo la foto della Villa del bambino urlante, si accorge che una finestra della villa è stata murata. Cerca di contattare Carlo al telefono, ma a rispondergli è solo la madre. Scrive allora un biglietto a Gianna per dirle che sta ritornando nella villa. Vi arriva a notte fonda, e si accerta che esiste una finestra murata e scopre che questa nasconde una stanza a sua volta murata; dall'interno della villa abbatte il muro divisorio ed entra nella stanza segreta. È una camera da pranzo, in un angolo c'è un albero di Natale. Poi, con sua grande sorpresa, trova un corpo mummificato. Subito dopo riceve un colpo sulla testa e sviene.

Quando si sveglia vede il volto di Gianna: la giornalista ha letto il biglietto, lo ha raggiunto e lo ha trascinato fuori dalla villa, cui qualcuno ha appiccato il fuoco, distruggendo il cadavere. Marc e Gianna, seguendo la pista del disegno, raggiungono una scuola, dove Gianna, nel tentativo di chiamare la polizia, viene ferita dal serial killer. Nello stesso momento, Marc scopre il nome del presunto assassino: si tratta proprio dell'amico e collega Carlo, che appare alle sue spalle puntandogli contro la pistola. Messo in fuga dalla polizia prima di poter premere il grilletto, Carlo viene investito e rimane ucciso.

La stessa notte Gianna viene portata all'ospedale e riesce a salvarsi. Nel frattempo, Marc si rende conto che Carlo non può essere il killer della Ulmann, perché si trovava con lui nella piazza mentre veniva compiuto il primo delitto. Tornato nell'appartamento della medium, si rende conto che il quadro che lo aveva colpito in precedenza era in realtà uno specchio, e che quando entrò per la prima volta nella casa quello che vide riflesso era il volto del vero assassino, ovvero la madre di Carlo, Marta.

Capito l'accaduto Marc sta per uscire, ma voltandosi si trova davanti la stessa Marta. Era stata lei tanti anni prima ad accoltellare il marito, che voleva ricoverarla perché malata di mente, sotto gli occhi atterriti del piccolo Carlo che da allora rimase traumatizzato. La scena era rimasta impressa nella memoria del figlio: infatti l'aveva disegnata durante l'ora di disegno a scuola e sulla parete di casa. La villa era stata la prima abitazione di Carlo e il corpo in decomposizione era quello di suo padre. Da adulto, Carlo aveva sempre cercato di proteggere il crimine della madre eliminando ogni traccia dell'assassinio. Nonostante ciò la madre di Carlo aveva continuato ad uccidere tutti quelli che avevano scoperto la verità e ora, furiosa per la morte del figlio, attenta nuovamente alla vita di Marc. Nella colluttazione che segue Marc, dopo essere stato ferito da Marta con un'accettata, colpisce la donna con un calcio, facendo incastrare la sua collana nelle inferriate dell'ascensore. Marc preme quindi il pulsante che rimanda l'ascensore al piano terra: la donna viene così decapitata.

Anno

1975 (49 anni fa)

Titolo originale

Profondo rosso

Genere

Thriller

Durata

127 minuti (2 ore e 7 minuti)

Regia

Dario Argento

Film di Dario Argento

Data di uscita

venerdì 7 marzo 1975

Poster e locandina

Attori del film Profondo rosso

David Hemmings nel ruolo di Marc Daly
Daria Nicolodi nel ruolo di Gianna Brezzi
Gabriele Lavia nel ruolo di Carlo
Glauco Mauri nel ruolo di prof. Giordani
Giuliana Calandra nel ruolo di Amanda Righetti
Clara Calamai nel ruolo di Marta, madre di Carlo
Eros Pagni nel ruolo di comm. Calcabrini
Macha Méril nel ruolo di Helga Ulmann
Nicoletta Elmi nel ruolo di Olga Rodi
Piero Mazzinghi nel ruolo di Bardi
Liana Del Balzo nel ruolo di Elvira
Aldo Bonamano nel ruolo di padre di Carlo
Vittorio Fanfoni nel ruolo di assistente dell'ispettore
Dante Fioretti nel ruolo di fotografo della polizia
Geraldine Hooper nel ruolo di Massimo Ricci
Jacopo Mariani nel ruolo di Carlo da bambino
Furio Meniconi nel ruolo di Rodi
Fulvio Mingozzi nel ruolo di agente Mingozzi
Lorenzo Piani nel ruolo di addetto impronte digitali
Salvatore Puntillo nel ruolo di agente della polizia
Piero Vida nel ruolo di agente grasso
Salvatore Baccaro nel ruolo di fruttivendolo
Bruno Di Luia nel ruolo di uomo preoccupato nel bagno
Attilio Dottesio nel ruolo di fioraio
Tom Felleghy nel ruolo di chirurgo
Franco Vaccaro nel ruolo di Pietro Valgoi

Biografie correlate al film Profondo rosso

Soggetto e sceneggiatura

Dario Argento, Bernardino Zapponi

Musiche

Goblin, Giorgio Gaslini

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