Vera Cruz

La vicenda si svolge in Messico nel 1866, durante il conflitto che vide impegnate, da una parte, le truppe francesi di Napoleone III, che avevano messo sul trono il duca Massimiliano d'Asburgo, e dall'altra le milizie dell'ex presidente messicano Benito Juárez. Molti sbandati, ex combattenti della Guerra civile americana, giungevano in Messico per offrire le loro capacità militari, quali mercenari. Ad un gruppo di questi, momentaneamente schierati con i francesi e guidati dal duro e sempre sorridente Joe Erin (Burt Lancaster), si unisce Benjamin Trane, anch'egli ex ufficiale sudista fuggiasco dagli Stati Uniti, a causa di alcune pendenze irrisolte. Mentre Erin è rozzo, spietato, dai modi spicci, Trane è un gentiluomo del Sud: ben educato, sensibile, ragionevole. Entrambi sono abilissimi tiratori.

Al gruppo vengono fatte offerte di lavoro sia dai rivoltosi juaristi, che non hanno molti soldi, ma fanno appello all'idealità della loro causa; sia dall'ambiguo marchese Henry de Labordère, che promette invece un lauto compenso. Erin, naturalmente, sceglie i soldi. L'incarico consiste nello scortare, insieme ad un plotone di dragoni francesi comandati dall'antipatico capitano Danette, la carrozza della contessa Duvarre fino al porto di Vera Cruz.

Accettato l'incarico, i due leader del gruppo si accorgono presto che in realtà non è la contessa l'oggetto della scorta, bensì un carico d'oro, celato nel doppio fondo della carrozza e destinato ad essere imbarcato al porto della città e quindi inviato in Europa per l'acquisto di armi. Ma più d'uno ambisce a impossessarsi dell'oro:Trane; Erin; la contessa Duvarre, che cerca in Erin un alleato ed un sostegno (e apparentemente anche un amante); gli altri membri della gang di Erin; e anche i rivoltosi del generale Ramírez che stanno cercando da tempo questo tesoro per finanziare la loro rivoluzione.

Il viaggio è lungo e pieno di insidie: i peones sono sempre in agguato. Dopo una sosta in un convento, la carovana cade in un'imboscata dei juaristi di Ramirez, ma grazie alla prontezza di Trane e della giovane e bella Nina (Sara Montiel), messicana infilatasi in un carro di nascosto, il gruppo riesce a scamparla.

La contessa Duvarre, intanto, tesse la sua tela: cerca di tagliar fuori Trane dalla spartizione dell'oro, seducendo Erin (ma poi ha in animo di far fuori anche lui). Erin comunque non si fida. Anche Trane ha i suoi piani: è attratto da Nina e progetta di andare a vivere con lei, dopo aver preso la sua parte dell'oro. Ma i primi a venire allo scoperto sono il marchese de Labordère col fido Danette, che fuggono con la carrozza mettendo in sicurezza il carico d'oro e arrestando l'avida contessa Duvarre.

Trane, Erin e gli altri uomini si gettano all'inseguimento. Ma le truppe rivoluzionarie li bloccano. Trane tratta col generale Ramirez e lo convince ad unire le forze per recuperare l'oro. L'attacco alle truppe francesi è dispendioso: sono molto ben armate. Ma i due leader si distinguono in combattimento e guidano i rivoltosi alla vittoria.

Finito l'assalto, Trane pretende di consegnare ai juaristi il bottino. Erin non è ovviamente d'accordo e la questione viene risolta fra i due nel classico duello all'ultimo sangue. Erin ha la peggio e muore mostrando la sua dentiera a tutto tondo. Trane non è comunque felice: dare la morte, e perdipiù a qualcuno che riteneva amico, lo addolora. Ma si è battuto per una buona causa. E così si aggrega ai rivoltosi (assieme a Nina).