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Citazione dal film Nell'anno del Signore di carbonaro
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Breve trama del film
[da Wikipedia]
Roma, 1825: è in corso il pontificato di Leone XII, caratterizzato da una politica reazionaria e intransigente, in cui la repressione di qualsiasi forma di libertà individuale è attuata da uno stato di polizia e dalle trame del subdolo cardinale Agostino Rivarola. Gli ebrei sono costretti a rimanere rinchiusi nel Ghetto e continuamente umiliati da forzati tentativi di conversione; la polizia fa rispettare un rigido coprifuoco; perfino gli osti sono obbligati a servire il vino al di fuori dei cancelli delle osterie, per evitare che...Leggi di più
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Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.
‐ Gialal al-Din Rumi ‐
Mr. Darcy: Signorina Elizabeth, ho lottato invano, ma non c'è rimedio... Questi mesi trascorsi sono stati un tormento, sono venuto a Rosings con lo scopo di vedervi, dovevo vedervi, ho lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, l'inferiorità delle vostre origini, il mio rango e patrimonio, tutte cose che voglio dimenticare e chiedervi di mettere fine alla mia agonia...
Lizzie: Non capisco.
Mr. Darcy: Vi amo con grande ardore... Vi prego, concedetemi la vostra mano.
Lizzie: Signore, io... io apprezzo i conflitti che avete fronteggiato e mi duole molto avervi causato pena; credetemi, è stato fatto in modo incolpevole.
Mr. Darcy: Questa è la vostra risposta?
Lizzie: Sì, signore.
Mr. Darcy: Vi state prendendo gioco di me?
Lizzie: No.
Mr. Darcy: Mi state respingendo?
Lizzie: Di certo i sentimenti che hanno offuscato la vostra lucidità vi aiuteranno a dimenticare.
Mr. Darcy: Potrei chiedervi perché vengo respinto con un così poco riguardo alla cortesia?
Lizzie: In egual maniera potrei chiedervi perché, con una così evidente intenzione di insultarmi, avete dichiarato di amarmi contro la vostra volontà...
Mr. Darcy: Credetemi, non avevo...
Lizzie: Se fossi stata scortese questo mi scuserebbe, ma ho altre ragioni e lo sapete!
Mr. Darcy: Di cosa parlate?
Lizzie: Pensate che possa essere allettata ad accettare l'uomo che ha rovinato forse per sempre la felicità della mia amatissima sorella? Lo negate signor Darcy, di aver separato due giovani che si amavano esponendo il vostro amico ad essere considerato dal mondo un capriccioso e mia sorella alla derisione per le speranze disattese, precipitando entrambi nella più crudele infelicità?!
Mr. Darcy: No, non lo nego.
Lizzie: Perché l'avete fatto?
Mr. Darcy: Perché credo che lui sia indifferente a vostra sorella.
Lizzie: Indifferente?
Mr. Darcy: Li ho osservati e ho capito che l'attaccamento di lui era più profondo.
Lizzie: È timida!
Mr. Darcy: Anche Bingley è modesto ed era persuaso che lei non nutrisse che labili sentimenti.
Lizzie: Voi glielo avete suggerito.
Mr. Darcy: L'ho fatto per il bene di Bingley!
Lizzie: Mia sorella dimostra a malapena il suo affetto per me! Immagino che abbiate sospettato che fosse interessata alla ricchezza del vostro amico.
Darcy: Non farei un tale disonore a vostra sorella, sebbene ci fosse un'idea.
Lizzie: Quale?
Mr. Darcy: Era perfettamente chiaro che cercasse un matrimonio vantaggioso.
Lizzie: Jane ne ha forse dato quell'impressione?
Mr. Darcy: No, comunque lo ammetto, c'era la questione della vostra famiglia.
Lizzie: Il nostro desiderio di fare amicizia? Questo non disturbava il signor Bingley.
Mr. Darcy: No, c'era di più...
Lizzie: Cosa signore?
Mr. Darcy: La mancanza di contegno di vostra madre, delle vostre tre sorelle minori e talvolta di vostro padre... perdonate questo giudizio non riguarda voi e Jane.
Lizzie: E il povero signor Wickham?
Mr. Darcy: Il signor Wickham?!
Lizzie: Quale scusa avete per il vostro comportamento nei suoi confronti?
Mr. Darcy: È ardente il vostro interesse per lui!
Lizzie: Mi ha raccontato le sue sventure...
Mr. Darcy: Oh sì, le sue sventure sono state davvero grandi!
Lizzie: Prima gli rovinate l'avvenire e poi usate un simile sarcasmo!
Mr. Darcy: E così, questa è la vostra opinione su di me... Grazie per averla espressa con dovizia, potevate dimenticare le offese se non avessi ferito il vostro orgoglio...
Lizzie: Il mio orgoglio?!
Mr. Darcy: Confessando le mie riserve su una nostra relazione amorosa... Vi aspettavate che mi rallegrassi per l'inferiorità della vostra famiglia?
Lizzie: Sono queste le parole di un gentiluomo? Sin dal primo momento la vostra arroganza, la presunzione e il disdegno per i sentimenti altrui mi hanno fatto capire che voi eravate l'ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare!
Mr. Darcy: Perdonatemi se vi ho rubato tutto questo tempo. Sono venuto a darvi questa
non per rinnovare i sentimenti che vi hanno disgustata, ma se possibile per difendermi dalle offese che mi avete rivolto. Mio padre amava il signor Wickham come un figlio, di conseguenza gli lasciò una generosa rendita, ma dopo la morte di mio padre il signor Wickham disse di non voler più rimanere nella tenuta. Gli fu dato l'intero ammontare della rendita come da sua richiesta: sperperò tutto al gioco in poche settimane. Scrisse domandando altro denaro che io gli rifiutai. A quel punto egli interruppe la nostra amicizia. Tornò a trovarci la scorsa estate e dichiarò il suo appassionato amore per mia sorella che cercò di persuadere a fuggire con lui: mia sorella erediterà trentamila sterline. Quando fu chiaro che non avrebbe ricevuto un penny di quel lascito egli scomparve. Non tenterò di riportare la profonda disperazione di Georgiana: aveva quindici anni. per quanto riguarda la questione di vostra sorella e del signor Bingley, sebbene le ragioni che mi hanno spinto possano parervi insufficienti, erano rivolte al servizio di un amico.