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Dialogo dal film Pulp Fiction

Vincent: Non so perché, ma lo facevo europeo o di quelle parti.

Jules: Sì, come no? Quello è europeo come le cascate del Niagara.

Vincent: Sì, adesso lo so, ma prima...

Jules: Ma è stato forte o no?

Vincent: Grazie.

Jules: Fortissimo!

Vincent: Fortissimo.

Jules: Un vero duro! Nervi d'acciaio! Ma lo sai... lo sai... lo sai che non si è neanche incazzato quando gli ho rotto i coglioni?

Vincent: Vuoi un po' di pancetta?

Jules: No, grazie, io non mangio maiale.

Vincent: Perché, sei ebreo?

Jules: No, non sono ebreo. Non mi va la carne suina, tutto qui.

Vincent: E perché no?

Jules: I maiali sono animali schifosi. Io non mangio animali schifosi.

Vincent: Sì, ma la pancetta ha un buon sapore.

Jules: Ehi, un topo avrà anche il sapore di torta alla zucca, ma non lo saprò mai perché non lo mangio, quel figlio di puttana. I maiali dormono e grufolano nella merda, cioè sono animali schifosi. E io non lo mangio un animale che si mangia le sue feci.

Vincent: E il cane allora? Il cane si mangia le sue feci.

Jules: E perché, io mangio i cani?

Vincent: Sì, ma tu consideri il cane un animale schifoso?

Jules: Non arriverei al punto di definire un cane schifoso, ma è sicuramente sporco. Ma un cane ha personalità. È la personalità che cambia le cose.

Vincent: Allora in base a questa logica, se un maiale avesse maggiore personalità, non sarebbe più un animale schifoso. È così?

Jules: Beh, dovrebbe trattarsi di una maialina super affascinante! Insomma, dovrebbe essere dieci volte più affascinante di Piggy dei Muppets, mi sono spiegato?

Vincent: Ah, ah, ah, ah, ah! Oh, meno male. Bene. Meno male, cominci a rilassarti. Te ne stavi lì seduto tutto serio...

Jules: Sì, stavo qui a pensare.

Vincent: A cosa?

Jules: Al miracolo a cui abbiamo assistito.

Vincent: Al miracolo a cui tu hai assistito. Io ho assistito a un avvenimento strano.

Jules: Che è un miracolo, Vincent?

Vincent: Un atto di Dio!

Jules: E che è un atto di Dio?

Vincent: Quando Dio rende possibile l'impossibile. Ma stamattina non era uno di questi casi.

Jules: Ah, Vincent, non vedi che queste stronzate non contano? Perché giudichi la cosa in modo sbagliato. Ammettiamo che Dio abbia fermato quei proiettili, o trasformato la Coca in Pepsi, o trovato le chiavi della mia macchina. Non si giudicano cose del genere sulla base dell'utilità. Ora, se questo fatto che ci è capitato sia stato o no, secondo tutte le regole, un miracolo, è insignificante. Ma quello che ha significato, è che io ho sentito il tocco di Dio! Dio c'era coinvolto.

Vincent: Per quale motivo?

Jules: È questo che mi fotte il cervello. Non lo so, ma non posso far finta di niente.

Vincent: Dici sul serio? Pensi veramente di mollare?

Jules: Questa vita?

Vincent: Sì.

Jules: Certamente.

Vincent: Fanculo! E poi che cosa farai?

Jules: È questo che stavo considerando, in effetti. Per prima cosa consegnerò questa valigetta a Marsellus. E poi praticamente mi metterò a fare l'asceta.

Vincent: Che cazzo significa fare l'asceta?

Jules: Come Carradine in "Kung Fu". Vagare da posto a posto. Conoscere gente, vivere avventure.

Vincent: E per quanto hai intenzione di fare l'asceta?

Jules: Finché Dio non mi piazza dove vuole mettermi.

Vincent: E se Lui non lo facesse?

Jules: Se ci vorrà un'eternità, vagherò per l'eternità.

Vincent: Così hai deciso di fare il barbone.

Jules: Sarò solamente Jules, Vincent. Niente di più, niente di meno.

Vincent: No, Jules, tu hai deciso di fare il barbone, come quei pezzi di merda là fuori che chiedono uno spicciolo, dormono nei cassonetti e mangiano quello che butto via io. C'è un nome per questi, Jules, si chiamano "barboni". Se non avrai un lavoro e poi una residenza, dei soldi in tasca, è questo che diventerai. Diventerai una merda di barbone!

Jules: Lo vedi, amico mio, è proprio qui che io e te siamo diversi.

Ringo: Gar'on! Caffè!

Vincent: Jules, ascolta: quello che è successo stamattina, beh, sono d'accordo, è stato particolare.

Cameriera: "Gar'on" vuol dire ragazzo.

Vincent: Ma l'acqua in vino, io...

Jules: Ci sono vari tipi di miracoli, Vincent.

Vincent: Non parlarmi così, cazzo. Non te lo permetto.

Jules: Se le mie risposte ti spaventano, Vincent, allora lascia stare le domande che atterriscono.

Ringo: Nessuno che fa i ristoranti.

Vincent: Ora devo andare al cesso. Voglio chiederti una cosa: quando hai preso la decisione? Mentre stavi seduto a mangiare la focaccina?

Jules: Sì. Stavo seduto a mangiarmi la focaccina e a bermi il caffè e a ripassare l'accaduto nella mia mente, quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono "il momento di lucidità".

Vincent: Cazzo! Questa la continuiamo.

Yolanda: Ti amo, zucchino mio.

Ringo: Ti amo, coniglietta mia.

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