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Dialogo dal film X-Files

Barista: Mi sa che con questo il fabbisogno minimo giornaliero l'hai superato. Oh! Ci vuole allenamento per il sollevamento pesi. Giornata loffia?

Mulder: Hm.

Barista: Racconta. Che fai nella vita?

Mulder: Ti interessa?

Barista: Hm-hm.

Mulder: Sono la figura chiave di un'intricata trama governativa, un complotto teso a occultare la verità sull'esistenza degli extraterrestri. È una congiura internazionale, per dirla tutta. Ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. Eh, eh! E nessuno ci crede, naturalmente. Io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi. Mi chiamano "spettrale". Lo spettrale Mulder, la cui sorella venne rapita dagli alieni quand'era ancora bambino, e ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo, e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l'ora e il cielo sta crollando. E quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.

Barista: Ho capito. Complimenti, hai fatto tredici, spettrale Mulder.

Mulder: Scusa, cosa ho fatto?

Barista: Hai fatto tredici. Tredici tequile tutte d'un fiato.

Mulder: Il mio numero è uno, il più solo di tutti i numeri. Permesso?

Cliente: Occupato!

Mulder: Scusi.

Alvin Kurtzweil: Poi dicono che l'FBI la fa fuori dal vaso.

Mulder: Cosa?

Kurtzweil: Scommetto che è la stessa cosa che l'accusano di aver fatto a Dallas. Starsene lì con l'uccello in mano mentre intorno esplodevano le bombe.

Mulder: Scusi, ci conosciamo?

Kurtzweil: No, ma è già un bel pezzo che seguo da vicino la sua carriera, fin da quando era una giovane, promettente recluta. Da prima, anzi.

Mulder: È qui per una ragione precisa?

Kurtzweil: Certo. È evidente. Mi chiamo Kurtzweil, dottor Alvin Kurtzweil.

Mulder: Mai sentito.

Kurtzweil: Suo padre era un mio caro amico. Lavoravamo al Dipartimento di Stato. Eravamo amici per la pelle, davvero. Poi la sua disillusione superò la mia.

Mulder: Eh, già. Come mi ha scovato?

Kurtzweil: So che ogni tanto viene in questo bar, e ho immaginato che stasera le ci volesse un goccetto.

Mulder: È un giornalista?

Kurtzweil: Sono un medico, mi sembra di averglielo detto. Un ginecologo.

Mulder: Se deve parlarmi, ha a disposizione il tempo che mi serve per fermare un taxi.

Kurtzweil: C'è qualcosa che non sa sull'attentato di Dallas.

Mulder: E cioè?

Kurtzweil: L'agente speciale in capo Darius Michaud non ha neppure mosso un dito per disinnescare la bomba.

Mulder: Sì, certo, ha lasciato che gli esplodesse in faccia.

Kurtzweil: C'è una domanda che non si è posto nessuno: perché quel palazzo? E non gli uffici federali?

Mulder: Gli uffici federali sono troppo sorvegliati.

Kurtzweil: No. Hanno piazzato la bomba nel palazzo di fronte perché c'erano anche lì degli uffici federali. Il Nucleo Federale Gestione Emergenze aveva allestito con discrezione un centro quarantena, dove sono stati trovati i corpi. Ma qui viene il bello. La cosa che lei non sa, e non sarebbe andato a verificare, è che il bambino e i pompieri erano già cadaveri.

Mulder: Prima dell'esplosione?

Kurtzweil: Sì, precisamente.

Mulder: Darius Michaud aveva ventitré anni di servizio.

Kurtzweil: Michaud era un patriota. Quelli a cui aveva giurato fedeltà sanno come muoversi, a Dallas. Hanno fatto saltare in aria quel palazzo per nascondere qualcosa, forse qualcosa a cui non erano preparati.

Mulder: Avrebbero messo in piedi quell'inferno solo per far sparire i corpi di tre pompieri?

Kurtzweil: Non dimentichi il bambino.

Mulder: Lei dice un sacco di cazzate.

Kurtzweil: Eh, eh, eh! Ne è sicuro?

Mulder: Arlington, per favore. Anzi, guardi, no, voglio andare a Georgetown. A Georgetown, sì. Ti ho svegliata. Ti ho svegliata?

Scully: No.

Mulder: Come no? Sono le tre.

Scully: Ma sei ubriaco?

Mulder: Sì, sì, fino a mezz'ora fa ero ubriaco, sì.

Scully: Cioè prima o dopo avere deciso di venire qui?

Mulder: È una domanda un po' impegnativa.

Scully: Vattene a casa.

Mulder: No, vèstiti, invece.

Scully: È tardi.

Mulder: Vèstiti.

Scully: Per andare dove?

Mulder: Vèstiti. Strada facendo ti spiegherò.

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Breve trama del film

[da Wikipedia]
Nel 35.000 A.C. in una caverna, nel nord del Texas, un essere mostruoso aggredisce due uomini primitivi. Nel 1998 dei bambini scavano una buca e all'improvviso uno di essi cade in una grotta e trova un teschio umano. Un olio nero spunta e si impadronisce del bambino, che gli fa diventare gli occhi neri. I pompieri vengono a soccorrerlo.

Nel frattempo gli agenti dell'FBI Fox Mulder e Dana Scully investigano per trovare una bomba in un ufficio federale a Dallas. Mulder trova la bomba in una macchinetta di bibite e subito avverte...Leggi di più

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