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268
[Sulla guerra del Tigrè e Abiy Ahmed Ali]
Un paradosso colpisce il resto del mondo: protagonista di questa recrudescenza di
antichi
conflitti è un leader che appena un anno fa ricevette il Premio Nobel per la pace. Il premier Abiy ebbe una vera e propria luna di miele con i media internazionali, fu salutato come il protagonista di una nuova generazione di statisti africani, capace di governare un boom economico nella stabilità. Seconda maggiore nazione del continente nero, l'Etiopia è reduce da anni di forte crescita, Abiy ne ha ricavato un prestigio che ha fatto di lui un politico influente ben al di là delle sue frontiere nazionali. Le motivazioni del Nobel furono soprattutto due: appena preso il potere aveva liberato molti prigionieri politici; inoltre aveva firmato la pace con l'Eritrea. Lui stesso ha segnalato un'involuzione politica quando a ottobre alla scadenza del suo mandato ha deciso di rinviare le elezioni. Ora sarà il protagonista di una guerra civile?
Federico Rampini
Cit. da
la Repubblica, 14 novembre 2020
Frasi di Federico Rampini
O uomo, facesti le tue parti di cittadino in questa grande città. Che importa se per cinque o per tre anni? ciò che avviene secondo la legge è giusto per tutti. Come puoi dunque rammaricarti, se non già un tiranno ti manda fuori della città, non un giudice iniquo, ma quella stessa natura che ti aveva introdotto? È come se il direttore della commedia licenziasse l'attore. – Ma io non ho recitato i cinque atti, ne ho recitati solamente tre. – È vero, ma nella vita tre soli atti possono comporre un dramma intero. Poiché colui che vuole si finisca è quello stesso che fu autore prima della composizione, poi dello scioglimento. Tu non sei autore né dell'una né dell'altro. E dunque va' via serenamente, perché è sereno anche colui che ti congeda.
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Obbliate il passato, rimettete l'avvenire nelle mani della Provvidenza, e consacrate il presente alla virtù.
(vol. III, p. 165)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Oh quanto tempo guadagna chi non attende a quello che il prossimo dice, fa, o pensa; ma solo alle proprie azioni, purché
[16]
sieno giuste e sante! Agatone consiglia non badare agli altrui neri costumi; ma correre in linea retta senza vagare giammai.
(vol. III, p. 157)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Ho io fatta alcuna cosa per la società? Dunque a me ho recato vantaggio. Questo discorso ti sia presente in ogni tempo; non abbandonarlo.
(vol. III, p. 83)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Conformati agli accidenti che ti sono destinati, e gli uomini coi quali ti toccò in sorte di vivere ama da vero.
(vol. III, p. 83)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Chi fugge agli obblighi sociali è disertore.
(vol. III, p. 83)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Evita i costumi dei Cesari; non prender le costoro tinte, poiché cosi suole avvenire; ma conservati semplice, buono, intero, grave, serio, amante del giusto, pio, mite, cordiale, saldo nell'esercizio de' doveri. Ti sforza per mantenerti quale te formar voleva la filosofia. Venera gli Dei. Abbi cura degli uomini. La vita è breve. Unico frutto del viver sulla terra è la disposizione alla santità, alla beneficenza.
(vol. II, p. 291)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Cancella l'opinione. Raffrena i trasporti. Estingui gli appetiti. Mantieni la tua mente in sé stessa.
(vol. II, p. 291)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Tutto in vero svanisce; tosto diviene favola; presto cade in obblio. Ciò dico di coloro che furono tanto illustri; poiché gli altri, reso l'ultimo respiro, rimasero ignoti, sparirono. Ma la memoria di noi sia pure immortale. Tutto è vanità. A che dunque dovremo attendere? A questo. Aver l'animo giusto. Operare il bene della società. Evitar sempre la menzogna. Esser disposti ad abbracciare qualunque avvenimento come necessario, come familiare, come proveniente dal medesimo nostro principio, dalla nostra sorgente medesima.
(vol. II, pp. 290-91)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
La vita è breve. Lucrisi il tempo con lode, con giustizia. Sia sobrio il sollievo.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Non divagarti; ogni desiderio a norma sia della giustizia.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Bisogna eleggere la strada più facile, e la maniera di vivere più tranquilla.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Cammina sempre la strada più breve. La più breve è quella che è secondo natura.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Le azioni, ancor le più piccole, bisogna che sien dirette ad un fine. Il fine degli uomini esser dee quello di seguir la ragione, e la legge dell'universo, il quale è la più antica città, la più antica repubblica.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Opera e pensa in tutto come se ti trovassi in punto di morte.
(vol. II, p. 290)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Datti volontariamente in braccio al fato, tollerando qualunque cosa voglia destinarti.
(vol. II, p. 198)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Tu non tolleri ciò che dall'ordine universale ti è compartito. Ricordati questo dilemma, o tutto essere per la provvidenza, o tutto per lo cieco muovere degli atomi; o pure rammentati ragioni che dimostrino regolato il mondo come una città.
(vol. II, p. 198)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
La mente libera da passioni è un'altissima rocca. L'uomo che ha di più forte dove, ricoverato, rimane inespugnabile? Chi questo non comprende è un ignorante. Chi lo comprende, e non ne fa suo rifugio, è un infelice.
(vol. II, pp. 182-83)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Avvezzati alle cose alle quali non sei assuefatto.
(vol. II, p. 70)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Leva la opinione, si leverà il sono offeso; levato il sono offeso, si torrà via il danno.
(vol. I, p. 479)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Non reputar le cose come le giudica chi ti offende, o come ei vorrebbe si giudicassero; ma guardale quali esse sono veramente.
(vol. I, p. 479)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Ciò che non rende l'uomo peggiore, peggiorar non potrebbe sua vita, né esternamente offenderlo, né internamente.
(vol. I, p. 479)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Il vero bene consiste in ciò che è onesto, e il vero male in ciò che è vergognoso.
(vol. I, p. 165)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
In ciascuna cosa bisogna domandare a sé stesso, se sia ella necessaria.
(vol. I, p. 164)
Marco Aurelio
Frasi di Marco Aurelio
Le emozioni non costituiscono semplici dettagli, ma il cuore pulsante di ogni viaggio. Le persone non vengono a Venezia per ammirare i ponti
antichi
, ma per l'emozione che sperimenteranno nell'attraversarli. Non vengono a Roma per vedere il Colosseo, ma per quei 3 secondi in cui gli mancherà l'aria la prima volta che lo vedono. Una destinazione, come un prodotto, viene scelta in base a come crediamo che ci farà sentire.
Ruben Santopietro
Frasi di Ruben Santopietro
Sin dai tempi più
antichi
i vecchi hanno predicato ai giovani che sono più saggi di loro, e prima che i giovani scoprissero di che colossale idiozia si trattava erano già vecchi a loro volta, e faceva loro comodo continuare l'impostura.
William Somerset Maugham
Frasi di William Somerset Maugham
La villa era in cima a un colle. Dalla terrazza sul davanti si godeva una splendida veduta di Firenze; dietro c'era un vecchio giardino, con pochi fiori ma con begli alberi, siepi di bosso tosato, vialetti erbosi e una grotta artificiale dove una cascatella d'acqua sgorgava fresca e argentina da una cornucopia. Costruita nel '500 da un nobile fiorentino, la villa era stata venduta dai suoi impoveriti discendenti a certi inglesi, e costoro l'avevano data temporaneamente in prestito a Mary Panton. Le stanze erano ampie e maestose; la casa tuttavia non era molto grande, e Mary la mandava avanti assai bene con i tre domestici lasciatile dai proprietari. Era arredata, parsimoniosamente, con bei mobili
antichi
, e aveva un tono; e sebbene non ci fosse riscaldamento centrale, sicché quando lei era arrivata alla fine di marzo ci faceva ancora un gran freddo, i Leonard, i proprietari, l'avevano munita di stanze da bagno, e l'abitazione era molto confortevole. Adesso, in giugno, quando stava a casa, Mary passava buona parte della giornata sulla terrazza, da cui vedeva le cupole e le torri di Firenze, oppure nel giardino sul retro.
William Somerset Maugham
Cit. da
In villa
‐ Incipit
Frasi di William Somerset Maugham
No, gli
antichi
astronauti non hanno costruito le piramidi. Le hanno costruite gli esseri umani, perché sono intelligenti e lavorano sodo.
Gene Roddenberry
Frasi di Gene Roddenberry
[Milano, Firenze e Napoli]
Sono tre città così diverse che potrebbero appartenere a tre nazioni. Oggi Milano è l'unica città europea d'Italia: tutto vi avviene e tutto può avvenire. Firenze è gioiello di
antichi
tà che arriva nel presente con l'arte e la cultura. Napoli è sogno, fantasia, speranza, desiderio, un ammasso di tutte le spiritualità possibili. Io non potrei mai lasciare Milano, che è mia madre, mio padre, mio figlio e il mio cane.
Roberto Vecchioni
Cit. da
26 aprile 2022, intervista
Frasi di Roberto Vecchioni
Dall'alto della collina Alessandro si volse a guardare la spiaggia, a contemplare uno spettacolo che si ripeteva quasi uguale a distanza di mille anni: centinaia di navi allineate sulla riva del mare, migliaia e migliaia di guerrieri, ma la città alle sue spalle, Ilio, erede dell'antica Troia, non si preparava ora a un assedio decennale, anzi gli apriva le porte per accoglierlo, lui discendente sia di Achille che di Priamo.
Vide i compagni che salivano a cavallo per raggiungerlo e spronò Bucefalo verso la rocca. Voleva entrare per primo e da solo nell'
antichi
ssimo santuario di Atena Iliaca. Affidò lo stallone a un servo e varcò la soglia del tempio.
Valerio Massimo Manfredi
Cit. da
Le sabbie di Amon ‐ Incipit
Frasi di Valerio Massimo Manfredi
Secondo gli
antichi
, in Cina la legge è il fondamento della governance e la governance internazionale dovrebbe essere basata su leggi concordate dalla comunità internazionale e non su quelle di qualcuno o di pochi. Senza il diritto internazionale il mondo tornerebbe a essere una giungla e le conseguenze sarebbero devastanti per l'umanità.
Xi Jinping
Cit. da
Discorso alla Davos Agenda 2021, Rainews.it, 25 gennaio 2021
Frasi di Xi Jinping
Non esistono due persone identiche al mondo, e ogni Paese è unico, con la sua storia, la sua cultura e il suo sistema sociale, nessuno è superiore agli altri. Diverse storie, culture e sistemi sociali sono
antichi
come la società umana e sono parte integrante della civilizzazione umana. Non esiste nessuna civiltà senza diversità e continuerà ad esistere fin quando possiamo immaginare.
Xi Jinping
Cit. da
Discorso alla Davos Agenda 2021, Rainews.it, 25 gennaio 2021
Frasi di Xi Jinping
Sapevo che da ragazzine i Solara ci erano sembrati molto belli, che andavano avanti e indietro per il rione sul loro Millecento come i guerrieri
antichi
sui carri da guerra, che una sera ci avevano difeso in piazza dei Martiri dalla gioventù agiata di Chiaia, che Marcello avrebbe voluto sposare Lila ma che poi aveva sposato mia sorella Elisa, che Michele aveva capito con grande anticipo le qualità straordinarie della mia amica e l'aveva amata per anni in un modo così assoluto che aveva finito per smarrire se stesso. Proprio mentre mi accorgevo di sapere quelle cose scoprii che erano importanti. Segnalavano come io e mille e mille altre persone perbene di tutta Napoli eravamo state dentro il mondo dei Solara, avevamo partecipato all'inaugurazione dei loro negozi, avevamo comprato paste nel loro bar, avevamo festeggiato i loro matrimoni, avevamo comprato le loro scarpe, eravamo stati ospiti nelle loro case, avevamo mangiato alla stessa tavola, avevamo preso in modo diretto o indiretto il loro denaro, avevamo subìto la loro violenza, e avevamo fatto finta di niente. Marcello e Michele erano volenti o nolenti parte di noi come lo era Pasquale. Ma mentre nei confronti di Pasquale, pur tra mille distinguo, era stata tracciata subito una linea di separazione netta, la linea di separazione nei confronti di persone come i Solara era stata ed era, a Napoli, in Italia, incerta. Più saltavamo indietro inorriditi, più la linea ci includeva.
Elena Ferrante
Cit. da
Storia della bambina perduta
Frasi di Elena Ferrante
Io odio le lance a vapore e presumo che ogni appassionato delle barche a remi le odi quanto me. Non mi capita mai di vedere una lancia a vapore senza dire a me stesso che mi piacerebbe adescarla in un tratto solitario del fiume e poi, nel silenzio e nella solitudine, strozzarla. V'è una sfacciata arroganza nelle lance a vapore, che riesce a destare ogni perfido istinto della mia indole, per cui anelo ai bei tempi
antichi
, quando potevi andare in giro e dire alle persone quello che pensavi di loro servendoti di una scure e di un arco con le relative frecce. L'espressione sulla faccia dell'uomo che se ne sta ritto a poppa con le mani in tasca, fumando un sigaro, è sufficiente di per sé a giustificare il ricorso alla violenza; e il fischio prepotente affinché tu ti tolga di mezzo garantirebbe, ne sono certo, un verdetto di "omicidio per legittima difesa" da parte di qualsiasi giuria composta da appassionati del fiume.
Jerome Klapka Jerome
Cit. da
Tre uomini in barca
Frasi di Jerome Klapka Jerome
Dicono che si può vedere tutto l'universo nell'opale: pensa quanto ca**o sono
antichi
.
Howard Ratner
Dal film:
Diamanti grezzi
Scheda film e trama
Frasi del film
Il dio moderno è la proiezione immaginaria di un'essenza irrealizzata. Gli
antichi
italici con gli dèi stipulavano contratti, ragionavano in modo pratico ma non per questo spoetizzante, quasi da pari a pari. La pax deorum romana era un accordo fisico e metafisico con gli dèi tutelari dell'Urbe, un patto sacro e civico al tempo stesso che garantiva ordine e concordia.
Alessandro Giuli
Cit. da
barbadillo.it, intervista, 13 settembre 2021
Frasi di Alessandro Giuli
Genova è ricca di monumenti ed io dedico le mie giornate a visitarli. La cattedrale è bella, gotico-moresca con statue dei tempi
antichi
, con iscrizioni che tento di tradurre con l'avanzo di latino che mi rimane.
Paul Valéry
Frasi di Paul Valéry
[Su Genova]
Carruggi. Qui, moltitudini di bambini giocano attorno a povere p... nude, o seminude che si offrono sulla soglia dei loro bassi aperti. È una prostituzione simile al piccolo commercio delle strade. Esse si vendono semplicemente, come poco lontano si vendono castagne, fichi, enormi torte dorate, farinate di ceci. Si va nella vita complicata di questi profondi sentieri come si entrerebbe nel mare, nel fondo nero di un oceano stranamente popolato.
Sensazione da novella araba. - Odori concentrati, odori ghiacciati, droghe, formaggi, caffè abbrustoliti, cacao deliziosi finemente tostati da cui s'esala amarume... - Passanti rapidi su questi marmi raschiati dallo scalpello. - Verso le alture, le stradette si arrampicano, ornandosi di passiere di mattoni e ciottoli. - Cipressi, minuscoli duomi, frati.
Cucine fragranti. - Queste torte gigantesche, farine di ceci, mescolanze, sardine all'olio, uova sode imprigionate nella pasta, torte di spinaci, fritture. - Questa cucina è
antichi
ssima.
Genova è una cava d'ardesia.
Paul Valéry
Frasi di Paul Valéry
Visitai Napoli nel 1818. L'8 dicembre di quell'anno io e il mio compagno attraversammo il golfo, per visitare le
antichi
tà sparse sulle coste di Baia. Le acque calme del mare, traslucide e brillanti, ricoprivano i frammenti di antiche ville romane a cui si erano intrecciate le alghe marine, e che assumevano sfumatura adamantine in virtù del gioco variegato dei raggi del sole; l'elemento blu e semitrasparente era come quello che potrebbe aver sfiorato Galatea sul suo cocchio di madreperla, o quello che, più adeguatamente del Nilo, Cleopatra potrebbe aver scelto come via per la sua magica nave.
Mary Shelley
Cit. da
L'ultimo uomo ‐ Incipit
Frasi di Mary Shelley
Gli umani non apprendono obbedendo ai comandamenti, apprendono con l'esempio. A giudicare dai vostri libri, film, notiziari e miti
antichi
, gli umani hanno sempre celebrato chi sacrifica se stesso per un bene superiore. Gesù, per esempio.
Dan Brown
Cit. da
Origin
Frasi di Dan Brown
"Per alzata di mano" aveva continuato Kirsch "quanti di voi credono in qualcuno dei seguenti dèi
antichi
: Apollo? Zeus? Vulcano?" Aveva fatto una pausa, poi si era messo a ridere. "Nessuno di voi? Okay, quindi a quanto pare siamo tutti atei rispetto a quegli dèi." Dopo un attimo di silenzio aveva aggiunto: "Io scelgo semplicemente di esserlo nei confronti di un dio in più".
Dan Brown
Cit. da
Origin
Frasi di Dan Brown
Quando gli
antichi
avvertivano una lacuna nella comprensione del mondo che li circondava, la colmavano con una divinità.
Dan Brown
Cit. da
Origin
Frasi di Dan Brown
Le tragedie degli
antichi
non sono soltanto quelle dei membri di una stessa famiglia, ma anche dei diversi individui che esistono in una stessa persona.
Henry de Montherlant
Cit. da
Théâtre
Frasi di Henry de Montherlant
Quando un uomo ama veramente una donna, l'amore che le dà è diverso dall'amore che lei gli chiede: la donna cerca continuamente di corrompere l'amore che l'uomo le dà. Le donne hanno fatto dell'affetto una nevrosi e dell'amore–affetto – sentimento divino quando è tenerezza, mescolata o no a desiderio – quella risibile mostruosità che chiameremo l'Hamour, con lo stesso procedimento che impiegò Flaubert quando creò la parola hénaurme, per indicare allo stesso tempo la pretenziosità e il ridicolo. L'Hamour è l'amore–come–lo–intendono–le–donne: balordaggine, gelosia, gusto del dramma, "Vediamo a che punto siamo", angoscia di cui la donna contamina l'uomo, bisogno di essere contraccambiata, disposizione a mutarsi in indifferenza, disposizione a mutarsi in odio, inettitudine scolastica, il cui oggetto diviene così tenue che si arriva a chiedersi: "Ma di cosa stiamo parlando?". In breve, uno dei più ignobili prodotti dell'essere umano, mille volte più impuro, più volgare e più maligno dell'atto sessuale nella sua semplicità, e principale "rifugio" della donna e dell'uomo contro la ragione e contro la coscienza. L'Hamour è il male europeo, il grande isterismo occidentale. Gli
antichi
arabi crocifiggevano a fianco a fianco il nemico ucciso e la carogna di un cane. Se l'Hamour avesse forma umana, è cosi che vorrei vederlo crocifisso.
Henry de Montherlant
Cit. da
Le lebbrose
Frasi di Henry de Montherlant
Lo stadio è soltanto silenzio e solitudine. I riflettori si spengono a uno a uno. | I vetri degli spogliatoi si spengono tutti insieme. Qualcosa è finito. | Non c'è più che un ragazzo, laggiù, che lanci il suo disco nella notte incombente. | Sale la luna. Egli è solo. È la sola cosa chiara sul terreno. | È solo. Egli fa per sé solo la sua musica pura e perduta; | il suo sforzo che non serve a nulla, la sua bellezza che domani morirà. | Lancia il disco verso il disco lunare, come per un
antichi
ssimo rito, | celebrante della Dea Madre, chierichetto dello spazio. | Solo, - così talmente solo, - laggiù. Egli alza la sua preghiera pura e perduta.
[Citato in Una poesia di Montherlant, traduzione di Stefano Jacomuzzi, TuttoLibri-La Stampa, n. 417, 28 luglio 1984, p. 5]
Henry de Montherlant
Cit. da
Les Olympiques
Frasi di Henry de Montherlant
La scorsa estate i quarantacinque gradi del Sudan mi erano sembrati più tollerabili del solito, preludevano finalmente a una vacanza. Una occasione rara, attesa a lungo, ero stanco e ne sentivo il bisogno. All'arrivo in Italia mi aspetta una settimana di riunioni: in Afghanistan gli attentati (e i feriti) si moltiplicano, in Iraq dobbiamo aprire un nuovo campo per i rifugiati in fuga dalle zone del paese sotto attacco dell'Isis, in Sierra Leone il ministero della Sanità chiede a Emergency di allestire un centro di isolamento per i casi sospetti di Ebola, in Repubblica Centrafricana riprendono i combattimenti nei pressi del nostro ospedale.
Ma i giorni scorrono veloci, e la Sicilia e la splendida Salina sono sempre più vicine. Giorni (pochi) di sole e di pace, tra le coccole di Carla e della zia Maria, tra fiori di zucca e caponi alla brace, erbe selvatiche, marmellate e malvasia, tra qualche libro e tanto sonno.
Poi, la telefonata di Luca, che coordina il nostro progetto in Sierra Leone, mentre cammino lento sul molo di Rinella fissando gli scogli come facevo da bambino, cercando invano di scorgere grandi pesci o tesori di
antichi
pirati.
"Gino, uno dei nostri ha avuto febbre alta nella notte, gli abbiamo fatto un prelievo di sangue per la per, tra qualche ora avremo il risultato."
Poi la sentenza: "Positivo, ha l'Ebola".
Organizziamo una teleconferenza con la Sierra Leone: come è potuto succedere? Che cosa facciamo? Come possiamo proteggerci? Dobbiamo andarcene? Nel team c'è molta preoccupazione, un misto di paura, scoramento e impotenza. Sacrosanto, inevitabile, umano.
Vacanza finita, si va in Sierra Leone.
Vi sono cadaveri per le strade, la radio invita a non toccare i morti. Emergency si trova, per la prima volta, a confrontarsi con una epidemia. Il piccolo centro di isolamento, aperto da poco a Lakka, è sempre stracolmo di pazienti, fuori dai cancelli persone accasciate a terra, in attesa di un letto libero, o di morire durante la notte.
Lakka è un inferno di caldo e polvere, un intreccio di tende e recinzioni metalliche squassato dai temporali della stagione delle piogge. In questi primi giorni i pazienti muoiono spesso, troppo spesso, senza che riusciamo a capire il perché. Frustrazione, rassegnazione, impotenza: è una sorta di incubo che rischia di diventare paralizzante. Che cosa possiamo fare per queste persone, perlopiù giovani, spesso bambini, che ci muoiono davanti agli occhi in pochissimi giorni?
Gino Strada
Cit. da
Zona rossa
‐ Incipit
Frasi di Gino Strada
Non devo essere molto coraggioso poiché, nei momenti in cui cedevo, ho sempre cercato di rinfrancarmi rievocando il coraggio di un altro. Tutte le filosofie dell'
antichi
tà greca e romana – e dopo esse gli italiani del Rinascimento – sono tornate senza falsa vergogna su questo precetto dell'imitazione: immagina quello che avrebbe fatto il tal saggio o il tale eroe, nella circostanza in cui ti trovi, e cerca di fare come lui.
[...]
Ebbene, ammesso che qual cosa di lui gli sopravviva – ed è per poesia che lo supponiamo – il «fiumiste» può dire a se stesso che c'è almeno uno che, più di un mezzo secolo dopo quei minuti del 13 settembre 1916, rivolge l'animo ad essi quando sente il bisogno di trarsi fuori da una delle sue crisi di debolezza.
Henry de Montherlant
Cit. da
Infelicità di D'Annunzio
Frasi di Henry de Montherlant
L'alternanza. Tutto ciò che esiste è sottomesso all'alternanza. Chi lo comprende ha compreso tutto. Gli
antichi
Greci ne sono impregnati. E sembra che la Cina antica assunse come emblema il drago dalla coda oscillante, per testimoniare tale principio. La natura avanza di contrario in contrario. Nell'uomo, quel segreto piacere che egli prova a «rinnegarsi», che non è niente altro che portare alla luce le parti di se stesso che prima soffocava, è il piacere di sentire il proprio accordo profondo con l'ordine delle cose.
Henry de Montherlant
Cit. da
Il solstizio di giugno
Frasi di Henry de Montherlant
Mezzogiorno, l'ora in cui Pan dall'orribile testa appariva agli
Antichi
: l'ora panica. L'ora in cui Iblis (Satana) suona il flauto al di sopra del deserto.
Henry de Montherlant
Cit. da
Il solstizio di giugno
Frasi di Henry de Montherlant
I bushi combattevano anche il buddismo, altra fonte d'infiacchimento. Tutto ciò che vien tolto alla religione può e deve essere dato alla patria. Renan, tra le cause dell'indebolimento dell'esercito romano alla fine dell'Impero
[...]
pone l'avvento del cristianesimo.
[...]
Sembra logico che il gusto della debolezza, l'eccitazione nervosa, la paura dell'inferno proprie del cristianesimo possano anemizzare un popolo. L'indifferenza degli
antichi
nei confronti della morte, oggi dei Mussulmani e dei Giapponesi, potrebbe esserne la controprova.
Henry de Montherlant
Cit. da
Il solstizio di giugno
Frasi di Henry de Montherlant
Si svegliò alle quattro e sentì la pioggia scorrere lungo le finestre: le famose nuvole di ieri sera erano scoppiate. La pioggia estiva, così strana... La notturna pioggia d'estate, piena di presagi, al dire degli
antichi
. Notturna pioggia di luglio, la notte in cui, a diciotto anni, aveva per la prima volta posseduto una donna. Notturna pioggia di giugno, nella foresta di guerra, la vigilia della sua ferita. Notturna pioggia d'agosto, a Napoli, prima del mattino in cui aveva ricevuto un colpo di coltello. Notturna pioggia di settembre, quando la sera Brunet era condannato (meningite cerebro-spinale), e l'indomani all'alba la febbre cadeva. L'uomo forte, l'uomo lucido, sul tormentato giaciglio s'abbandona alle potenze superiori. Fin d'ora sa che il giorno che s'apre è segnato.
Henry de Montherlant
Cit. da
Il demone del bene
Frasi di Henry de Montherlant
Erano esseri remoti, non solo dai moderni ma dai loro contemporanei
antichi
. Distanti non già come un'altra cultura, ma come un altro corpo celeste. Così distanti che il punto da cui vengono osservati diventa pressoché indifferente. Che ciò avvenga oggi o cento anni or sono, nulla di essenziale cambia. Per chi è nato in India alcune parole, alcuni gesti, alcuni oggetti potranno suonare più familiari, come un invincibile atavismo. Ma sono lembi dispersi di un sogno di cui si è annebbiata la vicenda.
Roberto Calasso
Cit. da
L'ardore ‐ Incipit
Frasi di Roberto Calasso
Vogliamo dire delle atrocità? Ecco due esempi illustri. Paolo Volponi dichiara, sul Venerdi di Repubblica: 'Il comunismo è gran parte del pensiero umano'. Mi incanta, in queste parole, l'aspetto quantitativo. Plotino, Avicenna, Parmenide, Leibniz, Hume, sant'Agostino dove staranno? Con la gran parte del pensiero umano o in qualche angolo dei cattivi? C'è da non dormirci la notte... Un altro esempio: Luciano Canfora, storico dell'
antichi
tà e autore anche di un magistrale libro sull'assassinio di Giovanni Gentile, dichiara sulla Stampa: 'Dal punto di vista della dinamica sociale, il Terrore rappresentava un freno al formarsi di una classe privilegiata dentro lo Stato sovietico'. Finalmente! Ora possiamo dire di aver capito Stalin... Quell'uomo era così magnanimo, così preoccupato della 'dinamica sociale' che sterminò alcuni milioni di persone perché non voleva che si formasse quella incresciosa degenerazione detta 'classe privilegiata'. Era un nobile incompreso. E dovevamo aspettare l' autunno del 1991 per cominciare a capirlo.
Roberto Calasso
Cit. da
la Repubblica, intervista, 10 maggio 1991
Frasi di Roberto Calasso
Amo il Rinascimento a causa della sua mescolanza di cattolicesimo e di paganesimo, e del suo rifarsi come a una pietra di paragone agli
antichi
Romani. E inoltre, si è detto spesso che la Rinascenza equivaleva ad adolescenza, e io conservo dell'adolescenza un aspetto caratteristico: la molteplicità delle inclinazioni contraddittorie di Malatesta. C'è una frase interessante di Cocteau: «Montherlant è l'aquila a due teste. La testa del Mâitre de Santiago, il dramma cattolico, e quella di Malatesta».
[Dall'intervista di Luigi Bàccolo, Intervista con Montherlant, Il dramma, A. 45, n. 10, luglio 1969, p. 57.]
Henry de Montherlant
Frasi di Henry de Montherlant
Assalito da un bisogno improvviso e irresistibile – come il tossicomane per la droga – lascio il lavoro o qualunque cosa stia facendo, mi alzo e vado a prendere non importa quale volume dell'
antichi
tà latina, che apro e leggo a caso: Properzio o Tito Livio, Catullo o Apuleio, scorro poi qualche pagina più avanti, poi qualche pagina più indietro. Così facevano i credenti di altri tempi col Vangelo e, come loro, se non ottengo una risposta alla questione che mi ponevo, almeno raggiungo la pacificazione dell'inquietudine.
Henry de Montherlant
Cit. da
Carnets (1930-1972)
Frasi di Henry de Montherlant
M'infastidisce rintracciare presso gli
antichi
Greci la norma morale secondo cui la felicità deve essere acquisita mediante la sofferenza. Cosa che è anche alla base delle offerte agli dei: in cambio di un bene richiesto, si abdica da uno di quelli che si possiede. Volgarità di questo cristianesimo ante litteram.
Henry de Montherlant
Cit. da
Carnets (1930-1972)
Frasi di Henry de Montherlant
Barone Frankenstein
: Sai bene che io voglio tutto terso e brillante. Io non posso lavorare nel caos. Quando studiavo con i professori Blümbach e Frinks, ho dovuto sciacquarli i boccioni per due anni prima di potermi affacciare nel loro laboratorio.
Otto
: Barone, lo so, e le sono grato. Io qui con lei sto tanto bene. Con la sua guida, ho fatto grandi cose, e sono felice all'ombra della sua scienza.
Barone Frankenstein
: Ma sì, lo so, lo so, Otto. Sei stato un ottimo assisstente. Mi hai portato dei buoni pezzi. Quella manus era perfetta.
Otto
: Oh, grazie Barone.
Barone Frankenstein
: Ma quello che ci serve ora è un perfetto... nasum. Sì! Qualcosa che rappresenterà l'ideale serbo di perfezione somatica.
Otto
: Come sarebbe l'ideale serbo? Questa non glielo mai sentita dire.
Barone Frankenstein
: Ma Otto, tu non capisci. La razza serba discende per rami diretti dai perfetti e gloriosi
antichi
greci.
Otto
: Con lei si impara sempre. Ma dove si trova questo tipo di naso?
Barone Frankenstein
: In paese, Otto. In paese. Io mi ricordo quando andavo a scuola, la governante accompagnava me e mia sorella, e vedevo ogni giorno questi altri esseri per la strada. Non ci era permesso giocare con loro. Erano esseri inferiori, dei bifolchi, dei paria. Ma più di una volta io riuscivo a scappare, e stavo là per ore nei campi ad osservare quegli esseri. Ora i nostri studi sono finalmente alla conclusione: abbiamo una bellissima femmina, e sono sicuro che fra questa gente di paese, riusciremo a trovare il perfetto... nasum.
Dal film:
Il mostro è in tavola... barone Frankenstein
Scheda film e trama
Frasi del film
Al di là del significato letterale, l'idea del viaggio del pellegrino lungo questa strada racchiude un tripudio di metafore. Amici! La strada in sé stessa è uno dei nostri più
antichi
tropi. La via maestra e la secondaria, la lunga e la ventosa, la solitaria, la principale, la pubblica e la privata. C'è la strada per l'inferno, la via del tabacco, la tortuosa e quella dritta. C'è la strada che conduce all'infinito, bordata di velo merlettato tanto cara ai poeti sentimentali e poi c'è la strada solenne di Robert Frost e per gli yankees, ogni quattro anni, c'è la strada verso la Casa Bianca. C'è la strada giusta e poi c'è la strada che mi preoccupa di più oggi... la strada sbagliata.
Dal film:
Il cammino per Santiago
Scheda film e trama
Frasi del film
L'Ulisse dantesco però rappresenta il culmine del coraggio non solo dell'uomo dell'
antichi
tà classica, ma di chiunque si metta alla ricerca di qualcosa che vada oltre se stesso.
Aldo Cazzullo
Cit. da
A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l'Italia
Frasi di Aldo Cazzullo
[Laura Chiatti]
Sta crescendo come attrice ha una bella voce, mi piace quando canta. Quando sermoneggia mi fa sorridere. Sembra che tocchi temi desueti,
antichi
. E invece prendono.
Luisa Ranieri
Cit. da
Corriere della sera, 27 novembre 2007
Frasi di Luisa Ranieri
Nessuno sa ancora chi nell'avvenire vivrà in questa gabbia e se alla fine...
[sorgerà]
una rinascita di
antichi
pensieri e ideali.
Max Weber
Frasi di Max Weber
L'avvenimento risale, assicurano, ai tempi di Noè, e in prova ne dànno i nomi di due quartieri: la Mecca e Zalisa, che sarebbero quelli di Lamech, padre del gran patriarca enologo, e di Elisa, nipote di quest'ultimo e quindi pronipote del primo. Chi avesse vaghezza di simili ed anche più bislacche interpretazioni etimologiche ne troverebbe, in certi libri, a dovizia; ma ciò che pare credibile è soltanto questo: che i Calcidesi venuti a fondar Nasso sotto Taormina, nel 758 prima di Cristo, ed avanzatisi sei od otto anni dopo, con la guida di Evarco, sino alle falde meridionali dell'Etna, non fondassero Catania, ma semplicemente mettessero una loro colonia nella città, l'origine della quale si perde nella notte dei tempi, leggendosi presso gli
antichi
scrittori che in un'età remotissima i terremoti dell'Etna fecero crollare «le muraglie boreali con le torri, prima opera dei Ciclopi»
Federico De Roberto
Cit. da
Catania ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
«
[...]
e certuni bene informati assicuravano che una volta, nei primi tempi del nuovo governo, egli
[il duca]
aveva pronunziato una frase molto significativa, rivelatrice dell'antica cupidigia viceregale, della rapacità degli
antichi
Uzeda: "Ora che l'Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri...".»
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
Frasi di Federico De Roberto
Giuseppe, dinanzi al portone, trastullava il suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infisso al sommo dell'arco, la rastrelliera inchiodata sul muro del vestibolo dove, ai tempi
antichi
, i lanzi del principe appendevano le alabarde, quando s'udì e crebbe rapidamente il rumore d'una carrozza arrivante a tutta carriera; e prima ancora che egli avesse il tempo di voltarsi, un legnetto sul quale pareva avesse nevicato, dalla tanta polvere, e il cui cavallo era tutto spumante di sudore, entrò nella corte con assordante fracasso. Dall'arco del secondo cortile affacciaronsi servi e famigli: Baldassarre, il maestro di casa, schiuse la vetrata della loggia del secondo piano, intanto che Salvatore Cerra precipitavasi dalla carrozzella con una lettera in mano.
"Don Salvatore?... Che c'è?... Che novità?..."
Ma quegli fece col braccio un gesto disperato e salì le scale a quattro a quattro.
Giuseppe, col bambino ancora in collo, era rimasto intontito, non comprendendo; ma sua moglie, la moglie di Baldassarre, la lavandaia, una quantità d'altri servi già circondavano la carrozzella, si segnavano udendo il cocchiere narrare, interrottamente:
"La principessa... Morta d'un colpo... Stamattina, mentre lavavo la carrozza..."
"Gesù!... Gesù!..."
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
In verità questo secolo, se non fosse il secolo della scienza, sarebbe quello della critica. L'occupazione prediletta, non solamente dalla folla incapace di far altro, ma anche dalle persone illuminate, è quella di criticare uomini e cose. Certo il fenomeno si spiega con la grande facilità della critica paragonatamente alla difficoltà della creazione; ma poiché esso, quantunque
antichi
ssimo, pure si è tanto aggravato ai nostri giorni, conviene vedere se non c'è un'altra ragione, presente, attuale, che spieghi la recrudescenza.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
A me sembra che stia bene. Crede di sapere come funziona il mondo? Crede che esista solo questo universo fatto di materia? Cos'è reale? Quali misteri giacciono oltre la portata dei suoi sensi? Alla radice dell'esistenza la mente e la materia si incontrano. Il pensiero plasma la realtà. Questo universo è solo uno di un numero infinito. Mondi senza fine. Alcuni benevoli e donatori di vita. Altri pieni di malvagità e miseria. Luoghi oscuri, dove poteri più
antichi
del tempo rimangono avidamente... in attesa. Lei chi è in questo vasto Multiverso, signor Strange?
Antico
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Vi siete mai chiesti cosa abbia mietuto il maggior numero di vittime umane nella storia? Forse le catastrofi naturali? Le carestie? O le guerre? Ebbene, per quanto tutti questi eventi siano stati tragici, per trovare il nemico numero uno della specie umana bisogna concentrarsi su qualcosa d'invisibile a occhio nudo: gli agenti patogeni, cioè i microbi responsabili delle malattie infettive.
Per millenni le epidemie hanno fatto strage di persone inermi, lasciando una lunga scia di lutti che emerge fin dai racconti più
antichi
.
Barbara Gallavotti
Cit. da
Le grandi epidemie. Come difendersi.
‐ Incipit
Frasi di Barbara Gallavotti
Le dure smentite del nostro capitano, il quale per altro non mirava che a dissipare la nebbia d'
antichi
pregiudizi a pro del nostro equipaggio, al pari di tutti gli altri fuor di misura ignorante e credulone, dovevano aver prodotto un profondo effetto sul povero condannato.
Emilio Salgari
Cit. da
Le novelle marinaresche di mastro Catrame - La nave-feretro sul mare ardente ‐ Incipit
Frasi di Emilio Salgari
Il Gange, questo famoso fiume celebrato dagli indiani
antichi
e moderni, le cui acque son reputate sacre da quei popoli, dopo d'aver solcato le nevose montagne dell'Himalaya e le ricche provincie del Sirinagar, di Delhi, di Odhe, di Bahare, di Bengala, a duecentoventi miglia dal mare dividesi in due bracci, formando un delta gigantesco, intricato, meraviglioso e forse unico.
La imponente massa delle acque si divide e suddivide in una moltitudine di fiumicelli, di canali e di canaletti che frastagliano in tutte le guise possibili l'immensa estensione di terre strette fra l'Hugly, il vero Gange, ed il golfo del Bengala. Di qui una infinità d'isole, d'isolotti, di banchi, i quali, verso il mare, ricevono il nome di Sunderbunds.
Emilio Salgari
Cit. da
I misteri della jungla nera ‐ Incipit
Frasi di Emilio Salgari
Così è l'autunno colori
antichi
... foglie ingiallite... rami spogli e fiori appassiti ... odori che il soffio del vento sparge nell'aria di uve, funghi e olive... Così è l'autunno...
Mauro Lo Sole
Mauro Lo Sole
Palermo, la città barocca, la città delle palme; anche la città che contiene strati molto più
antichi
che vanno riletti sotto gli strati più recenti.
Philippe Daverio
Frasi di Philippe Daverio
Arturo
[voce fuori campo]
: Alla fine a mettere veramente in difficoltà gli americani in Sicilia non furono gli italiani fascisti, non furono neanche i tedeschi nazisti. Furono i greci, gli
antichi
greci.
Maggiore James Maone
:
[osservando il Tempio di Segesta]
Don Calò, ma il soffitto perché non c'è? Lo abbiamo bombardato noi?
Don Calò
: Tranquillitatevi Maggiore, quel danno non lo facistivu vuavutri. Aviti idea di quanti conquistatori passaru per questa terra nei secoli dei secoli? Vui siete soltanto l'ultimi.
[Voce fuori campo, Arturo]
: E i siciliani dopo secoli di conquistatori erano diventati maestri nell'arte della trattativa
Don Calò
: Voi ne capite fimmini? La Sicilia è comu na bedda fimmina. Ha bisogno di essere corteggiata, omaggiata, bei regali. Insomma deve capire se si può fidare oppure no.
Maggiore James Maone
: Voi siete sicuro che questa femmina non vi fa cornuto, come dite voi?
Don Calò
: A fimmina siciliana è fedele, basta trattarla bene. E io ho un suggerimento: un lista di fedeli antifascisti.
Dal film:
In guerra per amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Zorba
: Certo che sono veramente strani questi umani... costruiscono dei musei nuovi e ne abbandonano uno così bello qui nel centro della città!
Colonnello
: Sai, gli ultimi umani con un po' di senno risalgono al tempo degli
antichi
egizi, che adorando il dio gatto gli avevano costruito le piramidi...
Segretario
: La sfinge, Colonnello!
Colonnello
: E che cosa ho detto io, la sfinge! E noi invece con che razza di umani abbiamo a che fare, quelli di oggi ci trattano come se fossimo degli stupidi cani smidollati, bleah...
Pallino
: Diderot! Diderot!
Diderot
: Terribilmente terribile! Quegli ignoranti di topi si sono mangiati una pagina dell'atlante! Abbiamo perso il Portogallo!
Colonnello
: Gli faremo pagare anche questa, figliuolo, ma... ora sta a sentire, abbiamo un altro problema!
Dal film:
La gabbianella e il gatto
Scheda film e trama
Frasi del film
O patria mia, vedo le mura e gli archi
|
E le colonne e i simulacri e l'erme
|
Torri degli avi nostri,
|
Ma la gloria non vedo,
|
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
|
I nostri padri
antichi
. Or fatta inerme,
|
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.
|
Oimè quante ferite,
|
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
|
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
|
E al mondo: dite dite;
|
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
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Che di catene ha carche ambe le braccia;
|
Sì che sparte le chiome e senza velo
|
Siede in terra negletta e sconsolata,
|
Nascondendo la faccia
|
Tra le ginocchia, e piange.
|
Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
|
Le genti a vincer nata
|
E nella fausta sorte e nella ria.
|
|
Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
|
Mai non potrebbe il pianto
|
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
|
Che fosti donna, or sei povera ancella.
|
Chi di te parla o scrive,
|
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
|
Non dica: già fu grande, or non è quella?
|
Perchè, perchè? dov'è la forza antica,
|
Dove l'armi e il valore e la costanza?
|
Chi ti discinse il brando?
|
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
|
O qual tanta possanza
|
Valse a spogliarti il manto e l'auree bende?
|
Come cadesti o quando
|
Da tanta altezza in così basso loco?
|
Nessun pugna per te? non ti difende
|
Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo
|
Combatterò, procomberò sol io.
|
Dammi, o ciel, che sia foco
|
Agl'italici petti il sangue mio.
|
|
Dove sono i tuoi figli? Odo suon d'armi
|
E di carri e di voci e di timballi:
|
In estranie contrade
|
Pugnano i tuoi figliuoli.
|
Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
|
Un fluttuar di fanti e di cavalli,
|
E fumo e polve, e luccicar di spade
|
Come tra nebbia lampi.
|
Nè ti conforti? e i tremebondi lumi
|
Piegar non soffri al dubitoso evento?
|
A che pugna in quei campi
|
L'Itala gioventude? O numi, o numi:
|
Pugnan per altra terra itali acciari.
|
Oh misero colui che in guerra è spento,
|
Non per li patrii lidi e per la pia
|
Consorte e i figli cari,
|
Ma da nemici altrui,
|
Per altra gente, e non può dir morendo:
|
Alma terra natia,
|
La vita che mi desti ecco ti rendo.
|
|
Oh venturose e care e benedette
|
L'antiche età, che a morte
|
Per la patria correan le genti a squadre;
|
E voi sempre onorate e gloriose,
|
O tessaliche strette,
|
Dove la Persia e il fato assai men forte
|
Fu di poch'alme franche e generose!
|
Io credo che le piante e i sassi e l'onda
|
E le montagne vostre al passeggere
|
Con indistinta voce
|
Narrin siccome tutta quella sponda
|
Coprìr le invitte schiere
|
De' corpi ch'alla Grecia eran devoti.
|
Allor, vile e feroce,
|
Serse per l'Ellesponto si fuggia,
|
Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
|
E sul colle d'Antela, ove morendo
|
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
|
Simonide salia,
|
Guardando l'etra e la marina e il suolo.
|
|
E di lacrime sparso ambe le guance,
|
E il petto ansante, e vacillante il piede,
|
Toglieasi in man la lira:
|
Beatissimi voi,
|
Ch'offriste il petto alle nemiche lance
|
Per amor di costei ch'al Sol vi diede;
|
Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.
|
Nell'armi e ne' perigli
|
Qual tanto amor le giovanette menti,
|
Qual nell'acerbo fato amor vi trasse?
|
Come sì lieta, o figli,
|
L'ora estrema vi parve, onde ridenti
|
Correste al passo lacrimoso e duro?
|
Parea ch'a danza e non a morte andasse
|
Ciascun de' vostri, o a splendido convito:
|
Ma v'attendea lo scuro
|
Tartaro, e l'onda morta;
|
Nè le spose vi foro o i figli accanto
|
Quando su l'aspro lito
|
Senza baci moriste e senza pianto.
|
|
Ma non senza de' Persi orrida pena
|
Ed immortale angoscia.
|
Come lion di tori entro una mandra
|
Or salta a quello in tergo e sì gli scava
|
Con le zanne la schiena,
|
Or questo fianco addenta or quella coscia;
|
Tal fra le Perse torme infuriava
|
L'ira de' greci petti e la virtute.
|
Ve' cavalli supini e cavalieri;
|
Vedi intralciare ai vinti
|
La fuga i carri e le tende cadute,
|
E correr fra' primieri
|
Pallido e scapigliato esso tiranno;
|
Ve' come infusi e tinti
|
Del barbarico sangue i greci eroi,
|
Cagione ai Persi d'infinito affanno,
|
A poco a poco vinti dalle piaghe,
|
L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:
|
Beatissimi voi
|
Mentre nel mondo si favelli o scriva.
|
|
Prima divelte, in mar precipitando,
|
Spente nell'imo strideran le stelle,
|
Che la memoria e il vostro
|
Amor trascorra o scemi.
|
La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
|
Verran le madri ai parvoli le belle
|
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
|
O benedetti, al suolo,
|
E bacio questi sassi e queste zolle,
|
Che fien lodate e chiare eternamente
|
Dall'uno all'altro polo.
|
Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molle
|
Fosse del sangue mio quest'alma terra.
|
Che se il fato è diverso, e non consente
|
Ch'io per la Grecia i moribondi lumi
|
Chiuda prostrato in guerra,
|
Così la vereconda
|
Fama del vostro vate appo i futuri
|
Possa, volendo i numi,
|
Tanto durar quanto la vostra duri.
Giacomo Leopardi
Titolo della poesia:
All'Italia
Frasi di Giacomo Leopardi
Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. Ci sono statue di
antichi
guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose si strusciano nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. C'è una Sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi è la stessa cosa, perché in una terra dove il silenzio è ancora il dialetto più parlato, le parole sono luoghi più dei luoghi stessi, e generano mondi.
Michela Murgia
Cit. da
Viaggio in Sardegna
Frasi di Michela Murgia
Sai da dove viene la stretta di mano? Nei tempi
antichi
era un modo per dimostrare a uno sconosciuto che non portavi armi. Sì, offrivi la mano aperta per dimostrare che non avevi brutte intenzioni. Chissà se i virus lo sanno.
Dr. Ellis Cheever
Dal film:
Contagion
Scheda film e trama
Frasi del film
[Rivolto a Wonder Woman]
E così il sangue degli
Antichi
Dei scorre in te. Gli
Antichi
Dei sono morti.
Steppenwolf
Dal film:
Justice League
Scheda film e trama
Frasi del film
Don Juan si dichiarava sbalordito perché, di tutte le cose meravigliose che gli
antichi
stregoni avevano appreso esplorando quelle migliaia di posizioni
[del punto di unione]
, erano rimaste soltanto l'Arte del Sognare e l'Arte dell'Agguato. Ripeté più volte che l'Arte del Sognare tratta dello spostamento del punto di unione, e poi definì l'agguato come l'arte che si occupa della fissazione del punto di unione in qualsiasi posizione si sia spostato.
Carlos Castaneda
Cit. da
L'arte di sognare
Frasi di Carlos Castaneda
Erich Ludendorff
: Pace? È solo un armistizio in una guerra senza fine.
Diana
: Tucidide.
Erich Ludendorff
: Uhm, conosce i greci
antichi
. Essi compresero che la guerra è un dio, un dio che richiede dei sacrifici umani e in cambio la guerra da all'uomo uno scopo, un senso, una chance di alzarsi oltre la sua misera mortale esistenza, ed essere coraggioso, nobile, migliore
Dal film:
Wonder Woman
Scheda film e trama
Frasi del film
La mia prima radio è stata Tele Roma Cavo, una radio
antichi
ssima, adesso dovrebbe chiamarsi Tele Roma 56 e all'epoca a Roma ce n'erano davvero tre di radio. Io ero un'ascoltatrice e chiamavo per richiedere alcune canzoni. Feci amicizia con la ragazza che faceva il programma e che rispondeva alle telefonate, un giorno mi chiese di passare a trovarla in radio. Andai una sera, era il 28 dicembre, mi ricordo perfettamente, era durante le vacanze di natale, mi accompagnò mio padre perché ero veramente piccolissima. All'epoca si facevano questi lunghissimi talk show notturni, la ragazza che ero andata a trovare si era sentita male, i ragazzi della radio mi chiesero comunque di rimanere con loro in diretta, mi misero davanti al microfono e da allora...non ho più smesso.
Anna Pettinelli
Cit. da
radiospeaker.it, intervista, 13 ottobre 2011
Frasi di Anna Pettinelli
I personaggi di Omero non sono altro che gli archetipi degli eroi del West. Ettore, Achille, Agamennone non sono altro che gli sceriffi, i pistoleri e i fuorilegge dell'
antichi
tà.
Sergio Leone
Frasi di Sergio Leone
"Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagaglio. Tutte le manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più violente la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che volesse scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di certe persone, di coloro che sono semidesti; da questo il famoso ritardo di un secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane le novità ci attraggono soltanto quando sono defunte, incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l'incredibile fenomeno della formazione attuale di miti che sarebbero venerabili se fossero
antichi
sul serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci attrae soltanto perché è morto."
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Cit. da
Il Gattopardo
Frasi di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Questa terra, questa sconfinata solitudine schiacciata dal sole è la Sicilia. Che non è soltanto il ridente giardino di aranci, ulivi e fiori che voi conoscete o credete di conoscere. Ma è anche terra nuda e bruciata. Muri calcinati di un biancore accecante, uomini ermetici dagli
antichi
costumi che il forestiero non comprende. Un mondo misterioso e splendido di una tragica ed aspra bellezza.
[Voce narrante]
Dal film:
In nome della legge
Scheda film e trama
Frasi del film
Questo è l'Abronath... Veniva usato dagli
Antichi
come arma. Ma non riuscendo più a controllarne il letale potere, lo separarono in due parti e le mandarono a perdersi nello spazio perché non venissero ritrovate. Ma io vi sono grato... Ho trascorso intere vite alla sua ricerca. E invece adesso voi l'avete trovato per me! È la poeticità del destino... Il mondo in cui sono nato, tenente, era molto diverso dal vostro: conoscevamo il dolore e anche il terrore, la lotta ci ha fatto diventare forti, non la pace, non l'unione! Quelli sono miti a cui vi fa credere la Federazione.
Krall
Dal film:
Star Trek Beyond
Scheda film e trama
Frasi del film
Arrivati per la prima volta a Roma e a Firenze, gli
antichi
pittori, filosofi e poeti tedeschi e scandinavi si inginocchiarono per adorare il sud.
Karen Blixen
Cit. da
La mia Africa
Frasi di Karen Blixen
Il Vaffa ha svolto una funzione importante all'inizio. Come in tutti i movimenti che nella storia vogliono rompere gli assetti precedenti, e penso ai tribuni del popolo nell'
antichi
tà o alla rivoluzione francese, ci dev'essere un momento forte. Poi però, se si vogliono cambiare bene le cose, bisogna costruire. Se dovessi fare un titolo che sintetizza la nostra campagna elettorale, farei questo: dal sogno alla realtà.
Emilio Carelli
Cit. da
Il Messaggero, Intervista, 2 marzo 2018
Frasi di Emilio Carelli
Dicono che quando era colto da desiderio erotico, Zeus assumeva ora le sembianze di toro, ora di aquila ora di cigno. Con tutti questi racconti gli
antichi
volevano dunque dimostrare l'onore che essi tributavano agli animali e ancor di più quando narrano che ad allevare Zeus fu una capra.
Porfirio
Cit. da
De abstinentia
Frasi di Porfirio
L'origine psicologica del concetto di spazio, o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli
antichi
geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.
[La relatività e il problema dello spazio - Aggiunta nell'edizione del 1952]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Di quando in quando, ora mi ritiro per qualche settimana nella casa d'una tenuta di campagna, tutto solo, cucinandomi quel che mi occorre, come gli eremiti dell'
antichi
tà. Così noto con sorpresa quanto è lungo un giorno e quanto vano, perlopiù, l'affaccendarsi alacre e odioso che riempie il nostro tempo.
[5 gennaio 1929]
Albert Einstein
Cit. da
Lettere a Michele Besso
Frasi di Albert Einstein
All'ammirazione per quest'uomo sublime deve aggiungersi un altro sentimento di ammirazione e di venerazione che va non più a un essere umano, ma all'armonia misteriosa della natura nella quale siamo nati. Fin dall'
antichi
tà gli uomini hanno immaginato le curve rispondenti a leggi per quanto possibile semplici: fra esse, vicino alla retta, l'ellisse e l'iperbole. Ora vediamo queste forme realizzate nelle traiettorie descritte dai corpi celesti, almeno con grande approssimazione. Sembra che la natura umana sia tenuta a costruire indipendentemente le forme prima di poterne dimostrare l'esistenza nella natura.
[Da: Evoluzione della fisica: Kepler e Newton]
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
L'esperienza resta naturalmente l'unico criterio per utilizzare una costruzione matematica per la fisica; ma è nella matematica che si trova il principio veramente creatore. Da un certo punto di vista, riconosco che il pensiero puro è capace di afferrare la realtà, come gli
antichi
pensavano.
[Da: La questione del metodo]
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Esiste una scala delle virtù, e bisogna cominciar dal primo gradino per salire poi i successivi; e la prima virtù che dovrà acquisire un uomo, se vuol acquisire le successive, è appunto ciò che gli
antichi
definivano ἐγκράτεια o σωφροσύνη, ovverosia il dominio di sé.
Lev Tolstoj
Cit. da
Il primo gradino (1892) - Da: "Perché la gente si droga?" e altri saggi su società, politica e religione
Frasi di Lev Tolstoj
Tutta la legge di Dio che scaturisce dalla coscienza della propria condizione, consiste nella sottomissione alla volontà di Dio, nell'amore verso il prossimo e nel servizio del prossimo. In questo consiste il fondamento di ogni fede.
Ciò non significa che non ci possano essere molte altre utili regole religiose, le quali definiscono l'applicazione di questa legge nelle diverse circostanze della vita. Queste regole si trovano nei libri di Veda, nel Buddismo, negli
antichi
libri ebraici, nel Vangelo e nelle dottrine morali successive. Tali sono i comandamenti di Mosè ‐ non tutti ‐ quali: non uccidere, non fornicare; tali sono i comandamenti di Manu: non dire il falso, non lasciarti trascinare dall'ebbrezza; tali sono i comandamenti del Buddismo sulla compassione verso gli animali; tali sono i cinque grandi comandamenti di Cristo, che abbracciano tutta la vita delle persone: 1) non adirarti; 2) non farti trascinare dalla lascivia; 3) non giurare; 4) non commettere violenza; 5) ama i nemici.
[Il bastoncino verde]
Lev Tolstoj
Cit. da
Il bastoncino verde: scritti sul cristianesimo
Frasi di Lev Tolstoj
La mia vita si arrestò. Io potevo respirare, mangiare, bere, dormire, non bere, non dormire; ma la vita non c'era perché non c'erano desideri la cui soddisfazione mi sembrasse razionale. Se desideravo qualcosa, sapevo in anticipo che, soddisfacessi o no il mio desiderio, non ne sarebbe risultato niente. Se fosse venuta una fata e mi avesse proposto di esaudire i miei desideri io non avrei saputo cosa dire. Se nei momenti di ubriachezza avevo, non dico desideri, ma abitudini di
antichi
desideri, nei momenti di lucidità sapevo che era un inganno, che non c'era nulla da desiderare. La verità io non potevo neppure desiderare di conoscerla, giacché intuivo in che cosa consistesse. La verità era questa: che la vita è non-senso. (cap. IV)
Lev Tolstoj
Cit. da
Confessione
Frasi di Lev Tolstoj
Compresi, in realtà, solo ciò che sapevo da moltissimo tempo, quella verità che è stata trasmessa agli uomini sin dai tempi più
antichi
, da Buddha, da Isaia, da Lao-Tse, da Socrate e, in modo particolarmente chiaro e inequivocabile, da Gesù Cristo e dal suo predecessore Giovanni Battista. Giovanni Battista, alla domanda degli uomini: «Che dobbiamo fare?», ha risposto in modo semplice, breve e chiaro: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto.»
[...]
Capii che un uomo, oltre a vivere per il proprio bene personale, deve inevitabilmente contribuire al bene degli altri: se dobbiamo prendere un paragone dal mondo degli animali
[...]
allora occorre prenderlo dal mondo degli animali sociali, come le api; ed è per questo che l'uomo, senza parlare dell'amore per il prossimo che è innato in lui, è chiamato sia dalla ragione sia dalla sua stessa natura a servire gli altri uomini e l'umanità in generale. Capii che questa legge naturale dell'uomo è la sola che gli permette di compiere quanto gli è stato assegnato e di essere quindi felice.
Lev Tolstoj
Cit. da
Che fare?
Frasi di Lev Tolstoj
L'intelligenza umana non può comprendere la continuità assoluta del movimento. Le leggi di qualunque movimento non diventano comprensibili per l'uomo che al patto di esaminarne separatamente le unità di cui è composto. Ma al tempo stesso, dal fatto che si isolano arbitrariamente e si esaminano a parte le unità inseparabili del movimento continuo, derivano la maggior parte degli errori umani. Una branca moderna della matematica, avendo raggiunto l'arte di trattare con l'infinitamente piccolo, può ora fornire soluzioni in altri problemi di moto più complessi, che sembravano essere insolubili. Questa branca moderna della matematica, ignota agli
antichi
, trattando i problemi di moto ammette il concetto dell'infinitamente piccolo, e si conforma così alla condizione principale del moto (continuità assoluta) e in questo modo corregge l'inevitabile errore che la mente umana non può evitare quando tratta con elementi separati del moto invece che esaminare il moto continuo. Nell'esame delle leggi del movimento storico avviene assolutamente la stessa cosa. Il movimento dell'umanità, prodotto da una quantità innumerevole di volontà umane, si compie senza interruzione. La comprensione di queste leggi è lo scopo della storia. Ma per capire le leggi del movimento continuo, la ragione umana ammette unità arbitrarie separate. Il primo procedimento storico consiste nel prendere arbitrariamente una serie degli avvenimenti ininterrotti ed esaminarla separatamente dagli altri, quando non c'è e non può esserci inizio di alcun avvenimento. Il secondo procedimento consiste nell'esaminare gli atti di un uomo, imperatore o condottiero, come la risultante delle volizioni degli uomini, mentre questa risultante non si esprime mai nell'attività di un personaggio storico preso isolatamente. La scienza storica, evolvendosi, accetta sempre unità via via più piccole per le sue ricerche e, con questo, cerca di avvicinarsi alla verità. Ma per quanto piccole siano le unità di cui la storia si serve, il fatto di separare l'unità, di ammettere il cominciamento di un fenomeno qualunque, di vedere espresse dell'attività di un solo personaggio le volizioni di tutti gli uomini, questo fatto stesso, dico, lo contamina d'errore. Sotto il minimo sforzo della critica, ogni conclusione della storia cade in polvere e non lascia niente dietro di Sé, e ciò per il solo fatto che la critica sceglie per misura di osservazione un'unità più grande o più piccola ‐ ciò che è suo diritto, poiché l'unità storica è sempre arbitraria. Soltanto prendendo per nostra osservazione l'unità infinitamente piccola ‐ le differenziali della storia, vale a dire le aspirazioni uniformi degli uomini ‐ e acquistando l'arte di integrare (unire le somme di questi infinitamente piccoli) possiamo sperare di comprendere le leggi della storia.
(III, III, I; 1956)
Lev Tolstoj
Cit. da
Guerra e pace
Frasi di Lev Tolstoj
Un buon condottiero non solo non ha bisogno né della genialità né di qualsivoglia altra virtù; al contrario, è bene che manchi delle migliori, delle più elevate qualità umane, come l'amore, la poesia, la finezza di sentimenti, il dubbio filosofico, la capacità speculativa. Dev'essere un uomo limitato, fermamente convinto che ciò che fa è molto importante (altrimenti il suo mestiere gli verrebbe a noia): solo a queste condizioni sarà un valido uomo d'armi. Dio ci scampi se sarà, in senso compiuto, un uomo: se proverà affetto per qualcuno, se conoscerà sentimenti pietosi, se distinguerà il giusto dall'ingiusto. Si capisce perché fin dall'
antichi
tà, sia stata creata per loro la teoria dei geni, perché in mano loro sta il potere? Il merito del successo nelle imprese militari non dipende da costoro, ma dall'uomo che in mezzo alle file grida "Urrà!" Solo in quelle file si può prestare servizio con la certezza di esser utili!
(III, I, XI; 2006)
Lev Tolstoj
Cit. da
Guerra e pace
Frasi di Lev Tolstoj
Ogni opera d'arte è figlia del suo tempo, e spesso è madre dei nostri sentimenti. Analogamente, ogni periodo culturale esprime una sua arte, che non si ripeterà mai più. Lo sforzo di ridar vita a principi estetici del passato può creare al massimo opere d'arte che sembrano bambini morti. Noi non possiamo, ad esempio, avere la sensibilità e la vita interiore degli
antichi
greci.
Vasilij Kandinskij
Frasi di Vasilij Kandinskij
Dopo il calendario giuliano, anche quello gregoriano ha fatto il suo tempo. Ma, non essendoci più un Cesare o un Papa Re in grado di imporre la loro volontà «urbi et orbi», per voltare pagina occorreva un altro potere riconosciuto dagli orbi: le compagnie telefoniche. Animate da un comune afflato, neanche si fossero messe d'accordo per muoversi all'unisono, le quattro principali concorrenti del settore hanno convenuto di accorciare la durata di ogni mese a quattro settimane. Del resto le stagioni, mezze o intere che siano, non esistono più. E, con la rivoluzione climatica in corso, il rispetto degli
antichi
cicli risultava ridicolo, oltre che, a causa degli anni bisestili, vagamente iettatorio. Limando due o tre giorni a ciascun mese, ne hanno creato uno aggiuntivo che verrà santificato con la suggestiva cerimonia della Spedizione della Bolletta. La Tredicesima, già odioso privilegio dei lavoratori a posto fisso, assume il nuovo significato di pagamento astronomico. Non nel senso di Copernico, ma di contributo ulteriore delle famiglie al Pil sullo stomaco degli azionisti. Colpisce che un'intuizione tanto brillante sia stata taciuta con modestia dalle compagnie, che hanno preferito comunicarla solo agli abbonati tramite lettera. Le più timide, in fondo a una mail. Ma il calendario telefonico sta egualmente conquistando proseliti tra gli altri benefattori di bollette: luce, gas, pay-tv. Anche se ieri gli oscurantisti dell'AgCom hanno provato a bloccarne la corsa, il progresso non si ferma. La faccia tosta, speriamo.
Massimo Gramellini
Cit. da
Il caffè di Gramellini, Il calendario telefonico, Corriere.it, 15 settembre 2017
Frasi di Massimo Gramellini
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