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Aforismi Fango
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:
160
Sono la strega in cima al rogo
Una farfalla che imbraccia il fucile
Una regina senza trono
Una corona di arancio e di spine
Sono una fiamma tra le onde del mare
Sono una sposa sopra l'altare
Un grido nel silenzio che si perde nell'universo
Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l'amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio
Sono le quinte di un palcoscenico
Una città, un impero
Una metà sono l'intero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo
Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto
Sono sincera sono bugiarda
Sono volubile, sono testarda
L'illusione che ti incanta
La risposta e la domanda
Sono la moda, l'amore e il vanto
Sono una madonna e il pianto
Sono stupore e meraviglia,
Sono negazione e orgasmo
Nascosta dietro a un velo
Profonda come un mistero
Sono la terra, sono il cielo
Valgo oro e meno di zero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto
Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro
Con le scarpe e a piedi nudi
Nel deserto e anche nel
fango
Una nessuna centomila
Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Mi chiamano con tutti i nomi
Con tutti quelli che mi hanno dato
E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto!
Fiorella Mannoia
Cit. da
Mariposa
Frasi di Fiorella Mannoia
Ali
: Lei mi ha dato un tè, un tè e me l'ha fatto bere! E sapeva di
fango
.
Brandon
: E tu l'hai bevuto?
Ali
: Me l'ha detto lei di farlo!
Brandon
: I neri non hanno smesso di bere il tè dopo il film Scappa? Dovevi stare allerta!
Dal film:
What Men Want - Quello che gli uomini vogliono
Scheda film e trama
Frasi del film
Si era all'esplosione del nuovo anno: caos di
fango
e di neve, percorso da mille carrozze, scintillante di giocattoli e di dolci, brulicante di cupidigie e di disperazioni, delirio ufficiale di una grande città, fatto apposta per sconvolgere il cervello anche al solitario più forte.
[IV, Un faceto]
Charles Baudelaire
Cit. da
Lo spleen di Parigi
Frasi di Charles Baudelaire
Quell'acutezza del pensiero, quell'entusiasmo dei sensi e dello spirito, certamente sono apparsi all'uomo, in ogni tempo, come il supremo dei beni; ecco perché, limitandosi a considerare la sola voluttà immediata e senza preoccuparsi di violare le leggi della propria costituzione, egli ha cercato nella scienza fisica, in quella farmaceutica, nei liquori più volgari, nei profumi più raffinati, sotto tutti i climi e in tutti i tempi, i mezzi per poter sfuggire, fosse anche per qualche ora soltanto, il suo abitacolo di
fango
, e come dice l'autore di Lazare, di conquistare il Paradiso d'un solo colpo.
[capitolo I]
Charles Baudelaire
Cit. da
I paradisi artificiali
Frasi di Charles Baudelaire
O tardo autunno, inverno,
fango
sa primavera, ipnotiche stagioni che adoro! A voi sia lode d'avvolgere così la mia mente e il mio cuore in un tenero sudario, in un vago sepolcro.
[da Piogge, brume]
Charles Baudelaire
Cit. da
I fiori del male
Frasi di Charles Baudelaire
Stoltezza, errore, peccato, avarizia
occupano i nostri spiriti e tormentano
i nostri corpi e, come mendicanti
che i loro insetti nutrono, educhiamo
piacevoli rimorsi. Son caparbi
i peccati, vigliacchi i pentimenti;
le nostre confessioni lautamente
ci facciamo pagare, e nel
fango
so
sentiero ritorniamo lieti, illusi
d'aver lavato con lacrime vili
tutte le nostre macchie. Sul guanciale
del male, a lungo il Trismegisto Satana
lo spirito incantato culla, e il ricco
metallo della nostra volontà
vien svaporato da quel dotto chimico.
Regge il Diavolo i fili che ci muovono!
Charles Baudelaire
Cit. da
I fiori del male
‐ Incipit
Frasi di Charles Baudelaire
Quale ne l'arnanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani.
«Mi sono venuti in mente quei versi dell'Inferno appena ho visto quel relitto, non so perché, anzi, lo so benissimo. Siamo a Venezia, o in ogni caso non molto distante, sul fondo della laguna a poche spanne dalla superficie c'è una nave risalente al quattordicesimo secolo, lunga una trentina di metri, che gli archeologi stanno liberando dal
fango
che la ricopre, e il fasciame comincia a riapparire... Uno spettacolo, ti assicuro, una tecnica costruttiva formidabile, una perfezione nelle connessure che faceva pensare a un violino, non allo scafo di una galea. Stavano liberando la scassa dell'albero: c'era ancora la stoppa tutto attorno e le zeppe per fissarlo...»
Lucio Masera si accalorava mentre descriveva ciò che aveva visto durante la sua immersione nelle acque non proprio limpide di San Marco in Boccalama e il suo amico Rocco Barrese lo ascoltava con grande interesse. Barrese era un filologo romanzo che insegnava letteratura letterale a Ca' Foscari, e che aveva pubblicato un importante studio sulle fasi compositive della Divina Commedia, suscitando anche una certa polemica negli ambienti degli specialisti. L'ipotesi di Barrese poco era che Dante fosse tornato sul suo testo fino all'ultimo momento e che certi ripensamenti o certe aggiunte erano state fatte addirittura poco prima della sua morte e non solo nella terza cantica del Paradiso, ma in tutto il poema. Barrese era inoltre un linguista poliglotta di sterminata dottrina, capace di distinguere a prima vista, o al primo ascolto, impercettibili sfumature semantiche e fonetiche, sia nel campo delle lingue che in quello dei numerosi dialetti che padroneggiava perfettamente. Il suo studio al secondo piano di una casa del Ghetto vecchio era talmente ingombro di libri che a malapena si riusciva a passare da un ambiente all'altro e sulla scrivania ce n'erano almeno una mezza dozzina di aperti, tra i quali la biografia di Dante del Petrocchi.
Valerio Massimo Manfredi
Cit. da
L'isola dei morti ‐ Incipit
Frasi di Valerio Massimo Manfredi
Chi ne soffrirà di più? Le persone. Chi lo desidera di meno? Le persone. Chi non può permettere che ciò accada? Le persone. Ci sono queste persone tra voi, ne sono sicuro. Guerra significa dolore,
fango
, sangue e la morte di migliaia - decine di migliaia di morti. Vi è stato detto che l'Ucraina è una minaccia per la Russia. Non era in passato, non è ora e non sarà in futuro.
Volodymyr Zelensky
Cit. da
24 febbraio 2022
Frasi di Volodymyr Zelensky
Ho giocato a calcio per quarant'anni, di cui undici di fila, senza riposarmi mai, nemmeno per una domenica, nemmeno con la febbre e con gli acciacchi. Quarant'anni trascorsi con la faccia affondata nell'erba, o nel
fango
, o sulle righe di gesso dell'area di rigore, con gente pronta a staccarti la testa pur di arrivare un secondo prima di te su una palla. Qualche volta ho perso, più spesso ho vinto, ma questo non è così importante. Mi hanno chiamato mito, monumento, leggenda. Le mie mani sono finite in un francobollo commemorativo firmato da Guttuso. Ho giocato a scopone con Sandro Pertini, scherzato con Karol Wojtyla, viaggiato con Gheddafi, mi sono confidato con Gianni Agnelli. Ho conosciuto ladri, poeti, eroi, capi di stato, bancarottieri, alcolisti. E oggi, dopo tutto questo, posso dire che aveva ragione nonna Adelaide, friulana dura come il mogano ma dolcissima: "È passato Napoleone che aveva gli speroni d'oro agli stivali, figurati se non passa anche il resto".
Tutto cominciò proprio con lei, a pensarci bene. In un pomeriggio qualunque di sessant'anni fa, a Mariano. Collezionavo foto sbiadite di portieri, strappate dai pochi giornali che arrivavano in paese, e sognavo di diventarlo anch'io. Ma ero mingherlino, crescevo poco, e per questo mi faceva mangiare uova ogni giorno. Poi quel pomeriggio si mise a giocare con me: tirava le prugne in aria e io dovevo prenderle al volo. Era un gioco per modo di dire: nelle case dei contadini, il cibo non si spreca, mai. Quindi, se volevo continuare a giocare con lei, dovevo prenderle tutte.
Iniziò così. E arrivò tutto il resto. Il pallone vero, l'Udinese, il Mantova, il Napoli, la Juventus. I momenti belli e i momenti brutti. I campioni visti da vicino, gente geniale, dal talento divino, Sivori, Pelé, Altafini. E poi ancora la panchina da allenatore, la Nazionale in ogni sua forma. Le coppe, i fischi, i record. Ma, soprattutto, sono arrivati gli uomini veri, quelli dritti e silenziosi come mio padre. Gaetano ed Enzo, Scirea e Bearzot, amici, fratelli, esempi. Persone devote alla cultura del lavoro, della serietà, consapevoli anche loro che tutto passa, tranne la soddisfazione e la serenità di chi ha fatto il proprio dovere, fino in fondo.
È a quegli uomini e all'intelligenza dei loro silenzi che penso ancora oggi, settant'anni e cento mestieri dopo.
Succede ogni giorno, all'improvviso, quando al circolo, al golf, o al parco con i miei nipoti, mi capita di sentire il profumo dell'erba. Allora non riesco a domare un brivido, una nostalgia bellissima, istintiva. E mi dico che sì, aveva ragione mia nonna, la gloria dura un attimo solo. Ma certi attimi, se li sai coltivare, possono durare una Vita intera.
Dino Zoff
Cit. da
Dura solo un attimo, la gloria - La mia vita
Commenti:
9
Frasi di Dino Zoff
E non so bene come dirlo
Come farlo
Ma ne parlo seriamente
E non conviene se lo fingo
Se lo canto
Se lo urlo tra la gente
E non mi basta avere un cuore
Per provare dell'amore veramente
E non mi servono parole per un poco di piacere è solamente
Una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi-chi-chi-chi
Chimica chimica
È una questione di
Chimica...
E non c'è dove oppure quando
Solo
fango
ed un impianto travolgente
E non c'è anticipo o ritardo
E se rimango vengo ripetutamente
E non m'importa del pudore
Delle suore me ne sbatto totalmente
E non mi fare la morale
Che alla fine, se Dio vuole è solamente
Una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi-chi-chi-chi
È una questione di
E non c'è iodio oppure zinco
È solo marmo bianco e muscoli bollenti
E non c'è podio che non vinco
È solo cardio
E conta spingere sui tempi
E non mi serve una Ferrari
Se non vali come fante a fari spenti
Ma no non contano gli affari
Siamo chiari e se compari i coefficienti
È una questione di
Trovare quello giusto
Quello che guardi e per un po'
Solo un po'
Solo un po'
Il mondo fuori è un ricordo alla fine
Se ho gli occhi nei tuoi occhi
E le tue labbra sulle mie labbra
La mano sulla coscia incalza
E credimi ti dico sì
È solo una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi...
Donatella Rettore
Cit. da
Chimica
Frasi di Donatella Rettore
E non so bene come dirlo
Come farlo
Ma ne parlo seriamente
E non conviene se lo fingo
Se lo canto
Se lo urlo tra la gente
E non mi basta avere un cuore
Per provare dell'amore veramente
E non mi servono parole per un poco di piacere è solamente
Una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi-chi-chi-chi
Chimica chimica
È una questione di
Chimica...
E non c'è dove oppure quando
Solo
fango
ed un impianto travolgente
E non c'è anticipo o ritardo
E se rimango vengo ripetutamente
E non m'importa del pudore
Delle suore me ne sbatto totalmente
E non mi fare la morale
Che alla fine, se Dio vuole è solamente
Una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi-chi-chi-chi
È una questione di
E non c'è iodio oppure zinco
È solo marmo bianco e muscoli bollenti
E non c'è podio che non vinco
È solo cardio
E conta spingere sui tempi
E non mi serve una Ferrari
Se non vali come fante a fari spenti
Ma no non contano gli affari
Siamo chiari e se compari i coefficienti
È una questione di
Trovare quello giusto
Quello che guardi e per un po'
Solo un po'
Solo un po'
Il mondo fuori è un ricordo alla fine
Se ho gli occhi nei tuoi occhi
E le tue labbra sulle mie labbra
La mano sulla coscia incalza
E credimi ti dico sì
È solo una questione di
Chimica chimica
Chi-chi-chi-chi-chi-chi
Chimica...
Ditonellapiaga
Cit. da
Chimica
Frasi di Ditonellapiaga
Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha posto del
fango
sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo". Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri dicevano: "Come può un peccatore compiere tali prodigi?". E c'era dissenso tra di loro. Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "È un profeta!".
(9, 15 – 17)
San Giovanni Apostolo
Cit. da
Vangelo secondo Giovanni
Frasi di San Giovanni Apostolo
Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
[...]
". Detto questo sputò per terra, fece del
fango
con la saliva, spalmò il
fango
sugli occhi del cieco e gli disse: "Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: "Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?".
[...]
Ed egli diceva: "Sono io!". Allora gli chiesero: "Come dunque ti furono aperti gli occhi?". Egli rispose: "Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del
fango
, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista".
(9, 1 – 11)
San Giovanni Apostolo
Cit. da
Vangelo secondo Giovanni
Frasi di San Giovanni Apostolo
I saggi Romani mettono la felicità terrena solo nel passato: l'età dell'oro. Oggi l'età del bronzo, o (per usare un linguaggio più consono) l'era del
fango
.
[Les sages Romains ne mettaient la felicité terrestre que dans le passé l'âge d'or. Aujourd'hui l'âge d'airain, ou (pour employer un langage bienséant) l'âge de boue.]
[Da La marée du soir. Carnets 1968-1971, Gallimard, Paris, 1972, p. 101]
Henry de Montherlant
Cit. da
Carnets
Frasi di Henry de Montherlant
I santi del cielo... che altro avrebbero potuto essere, se non nobili e puri? Non ne avevano nessun merito. Ma i santi che s'incontravano nel
fango
... quella sí era un'incredibile meraviglia, quelli rendevano la vita degna di venir vissuta. Vedere la grandezza morale sprigionarsi da sentine di vizi, elevarsi e dapprima scorgere la bellezza fioca e lontana, attraverso occhi imbrattati di
fango
, osservare come dalla debolezza e dalla fragilità, dal vizio e dagli abissi delle brutalità nascessero la forza e la verità, e le più nobili doti morali...
Jack London
Cit. da
Martin Eden
Frasi di Jack London
I ribelli furono braccati con ogni mezzo, nelle città e sulle montagne. La loro storia non è di battaglie vittoriose, gloriosi scontri in campo aperto, finali lieti. È storia di fughe nel
fango
, appostamenti nella notte, sganciamenti senza speranza. Come nelle pagine di Beppe Fenoglio, che racconta battaglie perdute in partenza e fughe a perdifiato che di rado terminano con la salvezza. Più spesso vengono la cattura, le torture, la morte. E l'esibizione del cadavere, di fronte ai genitori, ai parenti, ai compaesani. (I centomila martiri)
Aldo Cazzullo
Cit. da
Viva l'Italia
Frasi di Aldo Cazzullo
Loro non sanno di che parlo
Voi siete sporchi, fra', di
fango
Giallo di siga fra le dita
Io con la siga camminando
Scusami ma ci credo tanto
Che posso fare questo salto
E anche se la strada è in salita
Per questo ora mi sto allenando
E buonasera signore e signori
Fuori gli attori
Vi conviene toccarvi i coglioni
Vi conviene stare zitti e buoni
Qui la gente è strana tipo spacciatori
Troppe notti stavo chiuso fuori
Mo li prendo a calci 'sti portoni
Sguardo in alto tipo scalatori
Quindi scusa mamma se sto sempre fuori ma
Sono fuori di testa ma diverso da loro
E tu sei fuori di testa ma diversa da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro, no
Io, ho scritto pagine e pagine
Ho visto sale poi lacrime
Questi uomini in macchina
Non scalare le rapide
Scritto sopra una lapide
In casa mia non c'è Dio
Ma se trovi il senso del tempo
Risalirai dal tuo oblio
E non c'è vento che fermi
La naturale potenza
Dal punto giusto di vista
Del vento senti l'ebrezza
Con ali in cera alla schiena
Ricercherò quell'altezza
Se vuoi fermarmi ritenta
Prova a tagliarmi la testa perché
Sono fuori di testa ma diverso da loro
E tu sei fuori di testa ma diversa da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro
Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cosa parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria
Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cosa parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria
Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cazzo parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria
Ma sono fuori di testa ma diverso da loro
E tu sei fuori di testa ma diversa da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro
Siamo fuori di testa ma diversi da loro, ah
Noi siamo diversi da loro
Damiano David
Cit. da
Zitti e buoni
Commenti:
5
Frasi di Damiano David
Senza nome io, senza nome tu
E parlare finché un nome non ci serve più
Senza fretta io, senza fretta tu
Ci sfioriamo delicatamente
Per capirci un po' di più
Siamo come due stelle scampate al mattino
Se mi resti vicino non ci spegne nessuno
Avrai il mio cuore a sonagli
Per i tuoi occhi a fanale
Ti ho presa sulle spalle
E ti ho sentita volare
Con le mani nel
fango
Per cercare il destino
Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro
E mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ed ho un milione di cose da dirti
Ma non dico niente
Ma non dico niente
Il tuo viaggio io, la mia stazione tu
E scoprire che volersi bene
È più difficile che amarsi un po' di più
È la mia mano che stringi, niente paura
E se non riesco ad alzarti starò con te per terra
Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale
Ce li faremo bastare
Ce li faremo bastare
Con le mani nel
fango
per cercare il destino
Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro
E mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ho un milione di cose da dirti
Solo un milione di cose da dirti
Ti do il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale
E senza dirlo a nessuno
Impareremo a volare
Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ed ho un milione di cose da dirti
Ma non dico niente
Ma non dico niente
Cuore a sonagli io
Occhi a fanale tu
Ermal Meta
Cit. da
Un milione di cose da dirti
Frasi di Ermal Meta
Bisogna difendere la democrazia cercando di ridurre le disparità
[...]
La nostra è una società comunque fatta di mille interessi, di una forte abitudine all'illegalità, alla raccomandazione, al gruppetto di potere, ai collegamenti nascosti... La prova migliore di ciò che sto dicendo è che anche sotto il fascismo era così. Gli studi che sono stati fatti su come funzionava la politica, quella vera, concreta, locale, sotto il fascismo, ci dicono che di fatto il funzionamento dei piccoli gruppi di potere, le corruzioni, la macchina del
fango
, le bustarelle, c'erano eccome. Il Paese è quello.
Alessandro Barbero
Cit. da
iuppiternews.it, intervista, 11 gennaio 2019
Frasi di Alessandro Barbero
Papà dice che questa città può divorare una persona. È quello che succede quando giochi una partita truccata. Io mi ero convinta che vincere significava andare via. Ma in quale mondo abbandoni l'incontro e dici che hai vinto? Questo è il mio mondo. Al cento del ring. Io sono questa. Ho sguazzato troppo nel
fango
, se mi lavo poi rischio di non riconoscermi più, quindi perché non accettare semplicemente il
fango
e la mia tendenza a rotolarmici dentro? Mi chiamo Veronica, e sono Neptune-dipendente. Ciao, Veronica.
Veronica Mars
Dal film:
Veronica Mars
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono nei quarti contro l'argentino Guillermo Coria, un altro giovincello, il quale dichiara pubblicamente che sono il suo idolo. Sentite, dico ai giornalisti, preferirei non essere il suo idolo e giocare con lui sul cemento che essere il suo idolo e giocare con lui sulla terra. Quanto odio questo
fango
. Perdo quattro dei primi cinque game. Poi vinco il set. Quanto amo questo
fango
.
Andre Agassi
Cit. da
Open. La mia storia
Frasi di Andre Agassi
[Su Blade Runner 2049]
Volendo restare fedeli allo spirito noir della pellicola originale abbiamo dovuto affrontare il problema di Internet. Perché non c'è niente di più noioso di un detective che sta a digitare guardando uno schermo, così i nostri sceneggiatori hanno avuto l'idea di un grande blackout, un enorme disturbo elettromagnetico che ha distrutto tutti i dati digitali, facendo sopravvivere quasi solo quelli analogici. È anche una riflessione sulla fragilità del nostro mondo informatico, ma soprattutto mi piace che nel nostro film l'eroe debba incontrare le persone, camminare anche nel
fango
e via dicendo.
Denis Villeneuve
Frasi di Denis Villeneuve
E allora vivi, lasciati travolgere dalla vita, fai le scelte che devi fare, anche le più assurde e "sbagliate", senza paura, senza risparmiarti, fatti un giro al largo, al buio, sulle montagne russe, in campo nemico, nelle giungle che non conosci, fra le lingue che non sai parlare, con o senza vestiti, con o senza preservativo, con o senza paracadute, buttati nella vita, accetta lo scontro oltre all'accordo, accetta le macchie, accetta di non essere candido e perfettamente pulito, anzi, sporcati, graffiati, sanguina, urla, buttati nel
fango
, tuffati e nuota, anche se non sai farlo, anche se non tocchi, anche se non puoi vedere i tuoi piedi e oltre il tuo naso, non aver paura di morire, rispetta la morte ma non la temere, altrimenti sarà lei a non rispettare te e quella che chiami la "tua vita"...
Roberto Emanuelli
Cit. da
Davanti agli occhi
Frasi di Roberto Emanuelli
Due monaci, un vecchio e un novizio, stavano ritornando al loro monastero in Giappone camminando sotto la pioggia lungo un
fango
so sentiero.
Incontrarono una bella ragazza che guardava impotente quel fiume di
fango
.
Voleva attraversarlo, ma non poteva.
Vedendo la situazione, il monaco anziano la prese sulle sue robuste braccia e la portò dall'altra parte.
La donna gli teneva le braccia attorno al collo sorridendogli, finché il monaco la depose dolcemente dall'altra parte.
La donna si inchinò per ringraziarlo e i due monaci continuarono per la loro strada.
Quando furono in vista del monastero, il novizio non riuscì più a trattenersi.
-
"Come hai potuto prendere una donna in braccio? Un tale comportamento non si addice a un monaco".
Il vecchio monaco guardò il suo giovane compagno e rispose:
-
"Io l'ho lasciata là. Tu la stai ancora portando?"
Sull'importanza di vivere il presente, "qui" e "adesso"
Da:
Due monaci e la ragazza che doveva attraversare il fiume
Fillus de anima.
È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un'altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell'anima di Bonaria Urrai.
Quando la vecchia si era fermata sotto la pianta del limone a parlare con sua madre Anna Teresa Listru, Maria aveva sei anni ed era l'errore dopo tre cose giuste. Le sue sorelle erano già signorine e lei giocava da sola per terra a fare una torta di
fango
impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna. Muovevano le zampe rossastre nell'impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia. Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive.
Michela Murgia
Cit. da
Accabadora
‐ Incipit
Frasi di Michela Murgia
Non voglio sbagliare ancora, Signore,
|
e inseguire un uomo
|
che nemmeno sa cos'è la tua immagine.
|
Io vado sempre per strade chiuse
|
che non sono la tua voce.
|
Io parlo con parole di
fango
|
e la mia bocca adora
|
simulacri di carne
|
che non hanno mai niente da dire.
|
Ma la mia grande forza, Signore,
|
è nel mio cuore di terracotta
|
che sempre ama
|
di un amore incontenibile.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Non voglio sbagliare ancora, Signore
Frasi di Alda Merini
Mio nonno Mario era un ragazzo del '99. Per reggere in trincea fumava una Gauloise dopo l'altra, e non ha più smesso: quattro pacchetti al giorno. È morto a 69 anni con i polmoni rovinati. Fin da quand'ero bambino mi raccontava della Grande Guerra, senza spaventarmi, per rendermi consapevole: il
fango
, la fame, i topi. E la febbre spagnola: milioni di morti
[...]
Quella generazione ce l'ha fatta a sopravvivere alla guerra. E ci ha insegnato a dire: mai più.
Piero Pelù
Cit. da
corriere.it, intervista, 2 febbraio 2020
Frasi di Piero Pelù
Non basta una promessa
E nemmeno una risposta
Alle parole ormai non credo quasi più
Ho voglia di spezzare il mio silenzio
Ritrovare un po' di pace
E il coraggio che non c'è
Amico ti capisco
Questo sguardo lo conosco
Anche tu sei stanco proprio come me
Sei stanco di cercare una ragione
Ed immagini un abbraccio
Che non ti ferisca più, mai più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell'estasi o nel
fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Navigherò in mare aperto
In capo al mondo
Fino a quando lo vorrai anche tu
Confuso tra la gente
C'è chi prega e c'è chi mente
E chi parla anche di cose che non sa
Vicini ma a distanza
Da uno schermo in una stanza
Ma non cambia
Quanta poca umanità
Ho voglia di guardarti dritto in faccia
Dirti tutto e di parlarti come non ho fatto mai
E vivere ogni istante con chi adesso è più importante
Farmi avanti non tornare indietro più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell'estasi o nel
fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Anche nel buio più profondo
Della notte io lo so non mi perderò
Il mio pensiero vaga verso nuove stelle
Arriva fino all'infinito e non si ferma da quassù
E mi ritrovo più distante e più leggero
Dove tutto è differente e la paura non c'è più
E tutto il tempo che ci resta non ci basta
...Non ci basta
Vorrei fosse vero
Ma resto ancora in piedi
Sia nell'estasi o nel
fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Faccio un respiro più profondo
Sono pronto
A rischiare un po' di più, un po' di più
...Di più
Michele Zarrillo
Cit. da
Nell'estasi o nel
fango
Frasi di Michele Zarrillo
Ultimamente vedo il firmamento da una cavità | chiedendomi il perché di questa gravità | padrona | ma queste stelle forse mi daranno aiuto | per andare verso loro e vaf
fango
ogle a Newton
Rancore
Cit. da
Giunti al Dunque
Frasi di Rancore
Quando Sutty tornava sulla Terra di giorno, era sempre al villaggio. Di notte, era nella Riserva.
Il giallo dell'ottone, il giallo della pasta di curcuma e del riso cotto con lo zafferano, l'arancione delle calendule, l'opaca foschia aranciata del pulviscolo del tramonto sopra i campi, rosso henné, rosso passiflora, rosso sangue secco, rosso
fango
: tutti i colori della luce del sole durante il giorno. Una zaffata di assafetida. Il mormorio d'acqua di ruscello di Zietta che chiacchierava con la madre di Moti nella veranda. La mano scura di zio Hurree immobile su una pagina bianca. Il benevolo occhietto porcino di Ganesh. Un fiammifero acceso, e l'intensa voluta grigia di fumo d'incenso: penetrante, vivido, dissolto.
Ursula K. Le Guin
Cit. da
La salvezza di Aka ‐ Incipit
Frasi di Ursula K. Le Guin
Due scampoli del giorno precedente erano nei pensieri del capitano Davidson al suo risveglio, ed egli rimase ad osservarli nell'oscurità, per un lungo periodo di tempo, senza alzarsi dal letto.
Uno positivo: il nuovo carico di donne era arrivato. Incredibile ma vero. Erano laggiù a Centralville, a ventisette anni luce dalla Terra con la navigazione ultra-luce, e a quattro ore di elicottero da Campo Smith: la seconda infornata di femmine da accoppiamento per la New Tahiti Colony. Tutte sane e pulite, 212 capi di razza umana di prima scelta. O che poteva passare per prima scelta, ad ogni buon conto.
Uno negativo, il rapporto dall'Isola Discarica: raccolti scarsi, massicce erosioni, smottamento totale. La fila di 212 figurette poppute svanì dalla mente di Davidson, scacciata dall'immagine della pioggia che scendeva sulla terra dissodata, la rimescolava fino a trasformarla in
fango
, stemperava quel
fango
fino a ridurlo a una brodaglia rossiccia che scivolava lungo le rocce e precipitava in un mare spazzato dai piovaschi.
Ursula K. Le Guin
Cit. da
Il mondo della foresta ‐ Incipit
Frasi di Ursula K. Le Guin
Lin
: Dove t'eri cacciata, Sen? Mi hai fatto stare in pensiero.
Sen
: Mi dispiace.
Inserviente
: Lèvati di torno!
Lin
: Sen, di' la verità: non hai mai lavorato in vita tua.
Aogaeru
: Rin e Sen, oggi vi tocca la vasca grande.
Lin
: Come? Quello è il lavoro delle rane!
Aogaeru
: Ordini dall'alto. Non c'è niente da discutere.
Sen
: Salve. Non si sta bagnando lì fuori?
Lin
: Sen, sbrigati!
Sen
: Arrivo! Le lascio la porta aperta.
I Inserviente
: Questi bastano o ve ne servono di più? Perché, se volete, vado a prenderli in lavanderia.
II Inserviente
: Rin, ti hanno messo alla vasca grande?
Lin
: Lasciami stare! Disgraziati! Sono mesi che non puliscono questa vasca. La usiamo solo per gli ospiti più sporchi. Che schifo! La sporcizia è così incrostata che ci vorranno dei giorni.
Aogaeru
: Su, ragazze, sbrigatevi! Stanno arrivando i clienti!
Lin
: Un momento! Facci finire! Accidenti! Sfruttatore! Li metteremo a mollo con i sali. Vai dal caporeparto e fatti dare un buono.
Sen
: Che cosa?
Lin
: Un buono per i bagni ai sali.
Sen
: Ahi. Rin, che cos'è un caporeparto?
Yubaba
: Hm... Sta arrivando qualcosa. Quale rifiuto della terra si aggira sotto la pioggia?
Caporeparto
: Non posso sprecare un buono per te. Felice relax, signora! Divertitevi. Godetevi il bagno!
Inserviente
: Per lo Spirito del Ravanello.
Caporeparto
: Un bagno sulfureo di lusso. E tu che fai ancora qui? Arrangiati da sola! Non ci penso lontanamente a darti un buono! Felice relax, signore! Mi hai capito? Arrangiati!
Sen
: Ma mi hanno detto che c'è bisogno di un bagno ai sali.
Caporeparto
: Oh, che peccato, allora! Ah! Un bagno al
fango
? Rilassatevi e divertitevi!
Sen
: Oh!
Caporeparto
: Hm? Sì, qui caporeparto!
Yubaba
: Tutto a posto?
Caporeparto
: Oh, certo!
Yubaba
: Voglio che....
Caporeparto
: Cosa?
Sen
: Mille grazie!
Caporeparto
: Torna qui! Aspetta un attimo!
Yubaba
: Cosa succede là sotto?
Caporeparto
: Niente, va tutto bene!
Yubaba
: Abbiamo un intruso.
Caporeparto
: È un essere umano?
Yubaba
: Non ne sono sicura. Scoprilo e fammi sapere.
Lin
: Che brava, Sen, ne hai preso uno ottimo. Lo attacchiamo qui e lo lasciamo andare. Arriva direttamente a Kamajii che ci manderà l'acqua. Tira la corda per far scorrere l'acqua. Avanti, prova.
Sen
: Ah!
Lin
: Niente da fare. Sei proprio negata!
Sen
: E sì. Ma che cosa c'è in quest'acqua?
Lin
: Sali di vermi essiccati. Sembra che facciano tanto bene. E con l'acqua così scura non si vede più la sporcizia della vasca. Quando la vasca è piena, tira la corda per chiudere l'acqua. Puoianche lasciarla adesso. Io vado a prendere la colazione.
Sen
: D'accordo! Ahi! Signore, il bagno non è ancora pronto. Ma sono troppi! Cosa? Tutti per me? Grazie, ma ora non ne ho più bisogno. No! Me ne serviva soltanto uno! Ah! Oh!
Caporeparto
: Padrona Yubaba!
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Siamo il
fango
e il diamante, per sempre, per sempre, per sempre
Gué Pequeno
Cit. da
Scappati di casa
Frasi di Gué Pequeno
Abbi pazienza. Aspetta finché il
fango
si deposita e l'acqua è limpida. Rimani immobile finché l'azione giusta non si presenta da sola.
[Have patience. Wait until the mud settles and the water is clear. Remain unmoving until right action arises by itself.]
Laozi
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Frasi di Laozi
La verità riguardo al mondo, disse, è che tutto è possibile. Se voi non lo conosceste fin dalla nascita e pertanto non lo aveste purgato della sua bizzarria, vi apparirebbe per quello che è, un cilindro truccato in uno spettacolo di illusionismo, un sogno febbrile, una trance popolata di chimere senza simili e senza precedenti, un carnevale itinerante, un circo ambulante la cui destinazione finale, dopo molte soste in molti campi
fango
si, è ineffabile e imperscrutabilmente rovinosa.
Cormac McCarthy
Cit. da
Meridiano di sangue
Frasi di Cormac McCarthy
Tutti i passaggi da un ordine superiore a uno inferiore sono marcati da rovine e mistero e da un residuo di furia senza nome. Sì. Ecco i padri morti. Il loro spirito è sepolto nella pietra. Preme su questa terra con lo stesso peso e la stessa ubiquità. Perché chiunque si faccia un riparo di canne e vi si nasconda unisce il proprio spirito al destino comune di tutte le creature e tornerà a sprofondare nel
fango
primordiale senza neppure un grido. Ma chi costruisce con la pietra aspira ad alterare la struttura dell'universo e così è stato per questi muratori, per quanto primitive possano apparirci le loro opere.
Cormac McCarthy
Cit. da
Meridiano di sangue
Frasi di Cormac McCarthy
Si sedette al sole e guardò le terre a oriente, l'ampia barranca del Bavispe e la Piana della Carretas, che un tempo era stata il fondo di un mare, e i campicelli uno di fianco all'altro e il grano nuovo ormai verde nei vecchi territori del Chichimeca, dove i preti non c'erano più, i soldati non c'erano più, le missioni erano tornate a essere
fango
, le catene delle montagne al di là della pianura, catena dopo catena, un azzurro pallido dove il terreno si apriva a nord e a sud, canyon e catena montuosa, sierra e barranca, tutti in un'attesa di sogno che il mondo venisse creato, che il mondo passasse.
Cormac McCarthy
Cit. da
Oltre il confine
Frasi di Cormac McCarthy
Con una stretta al cuore pensavo alle migliaia di soldati esausti, malati, affamati che si trovano nelle trincee
fango
se. Non soltanto qui, nella cupa ma bella Galizia, non soltanto questi gentili ragazzi austriaci, ma anche quelli delle altre nazioni. I russi appena dietro queste belle colline, i tedeschi nonché i signori e i contadini francesi nelle trincee
fango
se. Non migliaia, ma milioni. Cerco di capire quale sia il senso di tutto ciò ‐ le immani, indicibili sofferenze di milioni dei migliori uomini, e quando dico milioni bisogna che moltiplichi questa cifra per dieci contando le mogli, i figli, i genitori, le fidanzate e i parenti che patiscono un incredibile tormento.
Nellie Bly
Frasi di Nellie Bly
Non nascondere le lacrime | Che tanto scendono in basso | Tu falle cadere fino | A che non diventano
fango
Niccolò Moriconi
Cit. da
Poesia senza veli
Frasi di Niccolò Moriconi
Signore e Signori, sarò breve. Qui la questione non risiede in qualche regolamento non rispettato o in certe libertà che qualcuno di noi si è preso con le nostre ospiti femminili. Perché è vero.
[fa l'occhiolino]
Ma non si può ritenere un intero gruppo responsabile del comportamento di pochi individui malati e pervertiti. Perché se così fosse, non dovremmo dare la colpa alle strutture stesse del college? E se le strutture stesse del college risultassero colpevoli, non sarebbe come mettere sotto accusa le stesse istituzioni educative? Io lo chiedo a te, Greg: non corrisponderebbe in questo caso a mettere sotto accusa l'intera società americana? Bene, tu puoi pure pensarla come credi, ma noi non permetteremo che qui si getti del
fango
sul buon nome degli Stati Uniti d'America. Ho finito.
Eric Stratton
Dal film:
Animal House
Scheda film e trama
Frasi del film
Facce spettrali
|
di lune, sorgenti
|
silenti
|
sull'ali
|
impalpabili.
|
Riverberi di stelle
|
opaline come lampadine
|
infinite nel cielo di pece.
|
Goccioline di pioggia
|
stillanti
|
come tanti
|
smeraldi su scheletri arborei,
|
giganti nodosi e contorti,
|
come morti,
|
nello spasimo infinito
|
sull'aspro
|
cammino del dolore.
|
Riverberi di vespro
|
sanguinolenti come carne
|
macellata da poco.
|
Roco
|
lamento di fronde ingiallite
|
e cadenti, marcite
|
nella mota non sazia
|
di pasto.
|
Impasto d'ombra verdastra e di
fango
|
sul cànlice de' prati
|
pallenti
|
e morenti.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Visioni autunnali
Frasi di Salvatore Quasimodo
Un giorno, mentre egli andava distratto, per poco non gli ando' addosso il calesse di un certo signore polacco, e il cocchiere che sedeva a cassetta coi suoi formidabili baffi, gli diede un ben aggiustato colpo di frusta. Il giovine collegiale montò in collera: con un ardimento insensato egli afferrò con la sua mano una delle ruote di dietro, e fece fermare il calesse. Ma il cocchiere, per paura di una rappresaglia, frustò i cavalli; questi tirarono... e Andrea che per sua fortuna s'era affrettato a staccare la mano, stramazzò a terra, addirittura con la faccia nel
fango
. La più sonora e armoniosa risata risuonò sopra di lui. Levando lo sguardo, egli vide affacciata a una finestra una ragazza, bella come finora da quando era al mondo non ne aveva ancora veduta nessuna: dagli occhi neri, dalle carni bianche come la neve illuminata dal sole rosseggiante del mattino. Ella rideva proprio di gusto, e il riso dava più vivo risalto alla sua bellezza abbagliante. Egli rimase sconcertato. La guardava come fuori di sé, mentre distrattamente cercava di pulirsi il viso dal
fango
e se ne imbrattava sempre peggio. Chi poteva essere quella bellezza?
Nikolaj Gogol
Cit. da
Taras Bul'ba
Frasi di Nikolaj Gogol
Come dunque l'acqua che scorre attraverso la roccia è più pura di quella che passa per un terreno
fango
so poiché trascina con sé una minore quantità di
fango
, così anche l'anima che compie le proprie attività con un corpo asciutto e non impregnato dagli umori di carni a lui estranee, è migliore, non corrotta e più incline all'attività intellettuale. Perciò si dice anche che le api traggano il buon miele dalla pianta più secca e più aspra: il timo.
Porfirio
Cit. da
De abstinentia
Frasi di Porfirio
Tutti ci troviamo ad attraversare il
fango
o la merda e la depressione non fa discriminazioni. Mi ci è voluto molto tempo per capirlo, ma la chiave è non avere paura ad aprirsi. Soprattutto noi ragazzi abbiamo la tendenza a tenerci tutto dentro. Non siete soli.
Dwayne Johnson
Frasi di Dwayne Johnson
Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato Huckleberry Finn e Roughing it e The Innocents at Home e Tom Sawyer e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto Huckleberry Finn in collaborazione con il Mississippi, fiume
fango
so dell'America».
Jorge Luis Borges
Cit. da
In difesa di Mark Twain
Frasi di Jorge Luis Borges
Signora Gump
: Oh... Torna sano e salvo. Intesi?
Soldato
: Forza, vai!
Forrest
: Ora, ci avevano detto che il Vietnam era molto diverso dagli Stati Uniti d'America. Tranne che per i barattoli di birra e la grigliata, era vero.
Soldato
: Vai forte, amico!
Bubba
: Queste acque sono zeppe di gamberi! Mi hanno detto che i Vietnamiti li pescano alla grande! Sai, dopo che avremo vinto la guerra, e ci saremo presi tutto, possiamo chiamare i pescatori americani a pescare qui. Non faremo che pescare gamberi, tanti di quei gamberi da non crederci.
Soldati
: Aiutatemi a scaricare i sacchi. Sì.
Tenente Dan Taylor
: Ecco i nuovi arrivi del cazzo.
Forrest e Bubba
: Buongiorno, signore.
Dan
: Ehi, tenete giù quelle mani. Non fatemi il saluto. Ci sono cecchini sparsi in tutta la zona che si divertono a freddare gli ufficiali. Sono il tenente Dan Taylor. Benvenuti al Quarto Plotone. Che hai fatto al labbro?
Bubba
: Sono nato con le gengive grosse, signore.
Dan
: Ti conviene ripiegarlo. Ti si impiglia nel filo delle trappole. Da che parte del mondo venite?
Forrest e Bubba
: Dall'Alabama, signore!
Dan
: Siete gemelli?
Forrest
: No. Non siamo parenti, signore.
Dan
: Sentite, è molto semplice qui. Se mi state incollati e imparate da quelli che si trovano qui da un pezzo, ve la caverete. Nella nostra dotazione c'è una cosa che può segnare la differenza tra un soldato vivo e uno morto: i calzini. Fondo rinforzato, verde grigiastro. Cercate di tenere i piedi asciutti. E in perlustrazione ricordate di cambiarvi i calzini ogni volta che ci fermiamo. Il Mekong è capace di strapparvi i piedi dalle gambe. Sergente Sims, porca puttana, dove sono le imbracature che ti avevo chiesto di ordinare?
Sergente Sims
: Le ho messe tra le richieste al comando...
Dan
: Sì, sì, sì, beh, richiama quei figli di buona donna...
Forrest
: Il tenente Dan sì che era bravo. Era lui il mio tenente, che fortuna per me. Viene da una lunga e gloriosa tradizione militare. Qualcuno della sua famiglia aveva combattuto ed era morto in ogni singola guerra americana.
Dan
: Pigliali a calci nel sedere.
Sims
: Agli ordini, tenente.
Dan
: Datti da fare!
Forrest
: Gli toccava essere all'altezza di un sacco di cose.
Dan
: Così voi due venite dall'Arkansas, eh? Bene. Ci sono passato. Little Rock è una bella città. Ora, posate i vostri arnesi, andate dal sergente del plotone ed equipaggiatevi per la battaglia. Se poi avete fame, lì abbiamo delle bistecche sul fuoco. Ci sono due ordini precisi in questo plotone. Uno, state attenti ai vostri piedi. Due, cercate di non fare niente di stupido, tipo farvi ammazzare.
Forrest
: Spero veramente di non deluderlo. Mi capitò di vedere molta campagna. Facevamo delle lunghissime camminate. E stavamo sempre a cercare un tizio di nome Charlie.
Dan
: Alt!
Sims
: Colonna, alt!
Forrest
: Non sempre era divertente. Il tenente Dan sentiva sempre delle strane cose che venivano da un sasso, una traccia, o un sentiero, perciò ci diceva: "A terra! State zitti!".
Dan
: A terra! State zitti!
Forrest
: E così facevamo. Ora, io non è che sono un pozzo di scienza, ma credo che a questa guerra hanno preso parte alcuni dei migliori giovani d'America. C'era Dallas, di Phoenix. Cleveland, lui era di Detroit.
Cleveland
: Ehi, Tex. Senti, Tex. Amico, che diavolo succede?
Forrest
: E Tex e... era... Non mi ricordo di dov'era Tex.
Dan
: Ah, niente. Quarto plotone, in piedi. Ci sono ancora dieci chilometri per arrivare a quel fiume. Muovetevi! Forza, muovetevi! Cercate di sembrare svegli! Allungate il passo! Allungate il passo, avanti!
Forrest
: La cosa bella del Vietnam è che c'era sempre un posto dove andare.
Dan
: Sparate in quel buco! Gump, controlla quel buco.
Forrest
: E c'era sempre una cosa da fare.
Dan
: Pronti all'attacco!
Sims
: Sparpagliatevi! Copritegli le spalle!
Forrest
: Un giorno cominciò a piovere, e non la smise più, per quattro mesi. Siamo stati sotto le piogge di tutti i tipi. Quella fina fina che ti punge, e quella grossa grossa che ti ammacca. La pioggia che scorreva giù di lato, e a volte la pioggia che veniva anche dritta dritta da sotto. Accidenti, pioveva anche di notte.
Bubba
: Ciao, Forrest.
Forrest
: Ciao, Bubba.
Bubba
: Facciamo che io mi appoggio contro la tua schiena e tu contro la mia. In questo modo non ci tocca dormire con la testa nel
fango
. Sai perchè la nostra società funziona, Forrest? Perchè ognuno si prende cura dell'altro, come fratelli o cose del genere. Ehi, Forrest, c'è una cosa cui ho pensato. E ho una domanda molto importante da farti. Che ne dici di entrare nel commercio dei gamberi con me?
Forrest
: Okay.
Bubba
: Amico, sai una cosa? Io ho già calcolato tutto. Con tot chili di gamberi ci paghiamo la barca. Con tot chili la nafta. Viviamo direttamente sulla barca, non paghiamo l'affitto. Io sarò il capitano. Possiamo cavarcela da soli, dividiamo ogni cosa a metà, amico, parlo di cinquanta e cinquanta. E poi, Forrest, ti mangi i gamberi gratis.
Forrest
: Questa è una grande idea. Bubba aveva avuto una grande idea. Scrissi perfino a Jenny, e le raccontai tutto. Le mandavo lettere. Non tutti i giorni, ma quasi. Le dicevo quello che facevo e le chiedevo quello che faceva lei. E le dicevo che pensavo sempre a lei. E che avevo una gran voglia di ricevere una sua lettera non appena trovava un momentino per scrivermi. Aggiungevo sempre che stavo bene, e poi firmavo ogni lettera "Con affetto, Forrest Gump". Un giorno, stavamo camminando come al solito, e poi, tutt'un tratto, qualcuno chiuse il rubinetto della pioggia, e uscì il sole.
Dan
: Riparatevi! Riparatevi! Maledizione, portate qui la 60! Portate la mitragliatrice, cazzo!
Bubba
: Forrest, stai bene?
Dan
: Fortebraccio! Fortebraccio, Fortebraccio, qui Lima 6! Ci stanno attaccando!
Bubba
: C'è un uomo ferito!
Dan
: Fortebraccio, qui Lima 6, passo! Ricevuto, Fortebraccio! Avvisiamo che ci sparano addosso dalla linea degli alberi al punto Blue 2, con granate e colpi di mortaio!
Soldato
: La mitragliatrice! La mitragliatrice si è inceppata! È bollente!
Dan
: Porca puttana, Mac! Prendi quella cazzo di mitragliatrice e puntala contro gli alberi! Stiamo subendo perdite pesanti! Lima 6 ripiega sulla linea blu. Lima 6 è finita! Ripiegare!
Bubba
: Corri! Corri, Forrest!
Sims
: Ripiegare!
Bubba
: Forrest! Corri, amico! Corri!
Dan
: Ripiega, Gump! Corri, maledizione! Corri!
Forrest
: Io correvo, e correvo, proprio come Jenny mi aveva detto di fare. Corsi così lontano e così veloce che presto mi ritrovai da solo, che non è una bella cosa. Bubba! Bubba era il mio migliore amico. Dovevo essere certo che stava bene. Bubba! E mentre tornavo per cercare Bubba, beh, c'era un altro ragazzo che stava per terra. Tex. Ah, okay. Non potevo lasciarlo là tutto solo, impaurito com'era, così me lo caricai e me lo portai via. E ogni volta che tornavo per cercare Bubba, c'era qualcun altro diceva, "Aiutami, Forrest, aiutami!".
Soldato
: Sta' calmo, amico. Sta' giù. Te la caverai! Te la caverai!
Forrest
: Cominciai ad avere paura di non ritrovare più Bubba.
Fortebraccio
: ... siete vicini alla zona di pericolo, passo.
Dan
: Ricevuto, Fortebraccio! Lo so che ci troviamo nella zona di pericolo! Ci sono i Charlie tutt'intorno, devo avere subito quei mezzi veloci, passo.
Fortebraccio
: Lima 6, vogliamo...
Forrest
: Tenente Dan, Coleman è morto!
Dan
: Lo so che è morto! Tutto il mio maledetto plotone è stato spazzato via!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, qual è la situazione, passo.
Dan
: Maledizione! Che stai facendo? Lasciami qui! Vattene via! Lasciami qui! Vattene!
Fortebraccio
: Lima 6, qui Fortebraccio. Mi sentite? Passo.
Dan
: Perdio, ti ho detto di lasciarmi qui, porca puttana!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, Lima 6, i mezzi veloci stanno per arrivare, passo.
Forrest
: Poi qualcosa saltò fuori e mi morse. Aaah! Qualcosa mi ha morso!
Dan
: Aaah! Maledetti Vietcong figli di puttana! Non posso lasciare il plotone! Ti ho detto di mollarmi qui, Gump. Lasciami perdere, tu pensa a salvarti! Hai sentito quello che ti ho detto? Porca puttana, mettimi giù! Porta il tuo culo lontano da qui. Non ti ho chiesto di tirarmi fuori di lì, che Dio ti stramaledica! E adesso dove credi di andare?
Forrest
: A prendere Bubba.
Dan
: Ho richiesto un'incursione aerea. Distruggeranno col napalm l'intera zona. Gump, resta qui, maledizione! Questo è un ordine!
Forrest
: Devo andare a trovare Bubba!
Bubba
: Forrest.
Forrest
: Bubba?
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene. Oh...
Forrest
: Bubba, no.
Bubba
: No... Me la caverò.
Forrest
: Andiamo. Su, andiamo. Vieni qui.
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene...
Dan
: Mettetevelo in quel posto con una bella fiammata!
Forrest
: Non sapevo che era l'ultima volta che io e Bubba ci parlavamo, se no trovavo qualcosa di meglio da dire. Ehi, Bubba.
Bubba
: Ehi, Forrest. Forrest, perchè è successo?
Forrest
: Ti hanno sparato. Poi Bubba disse una cosa che non dimenticherò mai.
Bubba
: Voglio tornare a casa.
Forrest
: Bubba era il mio migliore buono amico. E anche io lo so che non è una cosa che uno trova dietro l'angolo. Bubba doveva diventare il capitano di una barca per gamberi, ma invece morì lì, vicino a quel fiume, in Vietnam. È tutto quello che ho da dire su questa faccenda.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio,
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente,
che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo,
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue9 al museo al ponte di Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di
Newark23, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Piotino Poe San Giovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmo vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e cosi si imbarcavano per l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto,
che riapparivano sulla West Coast indagando sul f.b.i. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili,
che si bucavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traili
ballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Ufficio Assistenza,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo
fango
so dei fiumi di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta,
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, .
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brookiyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rotolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham,
che guidavano est ‐ ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani &. una giuria incerta,
che al ccny buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manico-mio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen-rea-mi dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ‐
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo ‐ e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi demenziali e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
Allen Ginsberg
Cit. da
Urlo
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Frasi di Allen Ginsberg
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il
fango
, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Giorgio Gaber
Cit. da
Non insegnate ai bambini
Frasi di Giorgio Gaber
Non ripiegatevi troppo su quel
fango
che siamo noi stessi.
Charles de Foucauld
Cit. da
Pensieri e Parole
Frasi di Charles de Foucauld
Ben
: Lei mi ha mentito. Perché l'avete fatto?
Padre Ezra
: Riabilitazione Ben. Pensa se invece di uccidere le persone, potessimo cambiarle, promettendo loro delle nuove vite, dei nuovi ambienti...
Ben
: È una follia.
Padre Ezra
: No, ha inizio tutto nella mente. Quello che la gente fa, perché lo fa? Scelte egoiste. È tutto qui dentro, nelle nostre teste. Pensa se potessimo aggiustare gli essere umani Ben. Aggiustarli. Prima ancora che commettano quegli errori.
Ben
: Non sarebbero più umani.
Padre Ezra
: No, no, tu non ti rendi conto.
Ben
: Non muoverti! Io mi rendo conto. Io mi rendo conto! Ha cercato di convincermi che ero pazzo Ezra. Voleva farmi credere che se me ne andavo sarei morto. Qeull'autobus non si è mai schiantato. Ha detto che la mia famiglia era morta. Lei non riabilita le persone Ezra, lei le tortura!
Padre Ezra
: Ti ho salvato la vita Ben.
Ben
: Come ha salvato quella di William.
Padre Ezra
: Un caso differente. Lui non ha reagito bene.
Ben
: L'avete riempito di psicofarmaci. Come me.
Padre Ezra
: I farmaci mitigano solo le angoscie.
Ben
: L'avete fatto impazzire. Lui vedeva delle cose. Io vedevo delle cose.
Padre Ezra
: Lui ha operato una scelta.
Ben
: Non aveva alcuna scelta! Lei l'ha ucciso Ezra! È come se l'avesse spinto lei stesso in quel dirupo.
Padre Ezra
: Tu saresti sepolto Ben! Morto! Vermi e
fango
. Abbiamo dato a William una seconda possibilità di vita, la stessa data a te.
Ben
: Io non ve l'ho mai chiesta...
Padre Ezra
: Non posso lasciarti andare.
Ben
: Non credo che lei possa fermarmi. Ho trovato i suoi files. Ne ho fatto una copia.
Padre Ezra
: Dov'è l'hardisk?
Ben
: Nascosto, in un posto sicuro. E resterà al sicuro finché non sarò a casa. Altrimenti lo sapranno tutti i giornali del paese. Ora me ne vado a casa mia. E l'unico modo per fermarmi è di uccidermi.
Padre Ezra
: Ucciderti? Ben, per quanto riguarda il mondo, tu sei già morto.
Dal film:
Lazarus Project
Scheda film e trama
Frasi del film
Se mi fossi chiamata Maria Pizzetti piuttosto che Serena Grandi non sarebbe successo niente. La macchina del
fango
che si è messa in moto contro di me mi ha colpito perché ero un nome, una persona famosa. Tutto questo è molto triste.
[Da un'intervista, maggio 2017]
Serena Grandi
Frasi di Serena Grandi
Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo.
La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei piedi si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel
fango
.
Alfredo Oriani
Cit. da
Gelosia ‐ Incipit
Frasi di Alfredo Oriani
Quando preghi per la pioggia, il
fango
va messo in conto.
Robert McCall
Dal film:
The Equalizer
Scheda film e trama
Frasi del film
Walter
: Il dito non era suo, Drugo.
Drugo
: Perché, secondo te di chi era?
Walter
: Ma come faccio a saperlo. Però so che non c'è niente che possa indicare che quel dito...
Drugo
: Ma c'era il suo smalto sopra, Walter.
Walter
: Va bene. Come se fosse impossibile applicare un po' di smalto sul dito di una persona qualunque, e poi...
Drugo
: Una persona qualunque?
Walter
: Zàcchete!
Drugo
: Ma dove credi che se lo vanno a trovare...
Walter
: Vuoi un dito del piede? Te lo procuro io. Credimi, c'è il modo. Cose che è meglio non sapere.
Drugo
: Ma piantala!
Walter
: Ma credimi.
Drugo
: Non dire fesserie, Walter!
Walter
: Te lo procuro io il dito, per questo pomeriggio, smalto compreso. Fottuti dilettanti!
Drugo
: Senti, Walter...
Walter
: Ci spediscono un dito e noi dovremmo farcela sotto dalla paura! Santa polenta!
Drugo
: Walter...
Walter
: La mia opinione è che...
Drugo
: Quelli l'ammazzano, Walter, e poi ammazzano anche me.
Walter
: Drugo, vedi... è solo lo stress che ti fa parlare così. Adesso come adesso, noi abbiamoquella che secondo me è una serie di crimini senza vittime.
Drugo
: Ma cazzo! C'è il dito!
Walter
: E lascialo stare quel cazzo di dito!
Cameriera
: Scusi, signore, le dispiacerebbe abbassare la voce? Ci sono delle famiglie in questo ristorante.
Walter
: La prego, cara. Per sua informazione, la Corte Suprema ha respinto il principio didiversificazione pregiudiziale.
Drugo
: Per favore, Walter. Non c'entra niente qui il Primo Emendamento.
Cameriera
: Signore, se non si calma mi vedrò costretta a chiederle di andare via.
Walter
: Signora, ho visto i miei amici morire con la faccia nel
fango
perché io e lei ci godessimo questo ristorante per famiglie!
Drugo
: Beh, me ne vado.
Walter
: Dai, Drugo, non andare via. Andiamo, questa cosa ci riguarda tutti, è la base della libertà! Io rimango. A finire il mio caffè. A gustare il mio caffè!
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Drugo
: Cazzo di Quintana! Quel verme gioca alla grande.
Walter
: Già, però è un pervertito.
Drugo
: Sì?
Walter
: Eh! È stato in galera per crimini sessuali. Sei mesi per esibizionismo con una bambina di otto anni.
Drugo
: Ah!
Walter
: Quando si è trasferito a Hollywood per cercare lavoro ha dovuto dire a tutti che è un pederasta.
Donny
: Cos'è un pederasta, Walter?
Walter
: Zitto e vaffanculo, Donny. Allora? Quanto ti hanno offerto?
Drugo
: Ventimila verdoni, amico. E chiaramente posso anche tenermi il tappeto.
Walter
: Solo per fare la consegna?
Drugo
: Sì, mi hanno anche dato un teledrin, così quando quelli chiamano io posso...
Walter
: E se c'è la partita?
Drugo
: Ah, gli ho detto che se succede durante una partita di torneo...
Donny
: Cosa durante la partita?
Drugo
: No, no.
Walter
: La vita non si ferma e poi riparte a vostro comodo, miserabili pezzi di stronzi!
Drugo
: Io penso che...
Donny
: Ma che gli prende a Walter?
Drugo
: A me sembrano soldi facili, senza rischi, e mi sa che il rapimento l'ha organizzato lei.
Walter
: Eh?
Donny
: Ah? Come sarebbe, Drugo?
Drugo
: I pisciatappeti non c'entrano in questa storia. E scusa: una bella giovane moglie ha sposato uno soltanto per soldi, ma ha l'impressione che non gliene dia abbastanza. E allora fa debiti da tutte le parti.
Walter
: Fottuta puttanella!
Drugo
: È un clamoroso falso, amico. Sai cosa diceva Lenin? Tu cerca la persona che ne trae beneficio e... insomma...
Donny
: Obladì obladà.
Drugo
: Insomma, avrai... Walter, capisci cosa voglio dire?
Donny
: Obladì obladà.
Walter
: Quella fottuta puttanella!
Drugo
: Già!
Donny
: Obladì obladà.
Walter
: Quella è... Vuoi chiudere quella boccaccia? Non Lennon, Lenin! Vladimir Ilic Ulianov!
Donny
: Ma di che cazzo sta parlando?
Walter
: È successo questo. Proprio così.
Drugo
: Certo.
Walter
: È una cosa che mi fa venire la nausea.
Drugo
: Ma cosa te ne frega, Walter?
Walter
: Questi stronzi di ricchi! Con le loro stronzate! Non ho visto crepare i miei compagni con la faccia nel
fango
perché quella scrofetta... quella troia... quella puttanella da quattro soldi...
Drugo
: Walter, non vedo che connessione ci trovi con il Vietnam.
Walter
: E la connessione c'è.
Drugo
: No, Walter, ammettilo, non c'è nessuna connessione. Ti parli addosso.
Walter
: Vedila come vuoi, comunque il punto è...
Drugo
: Ti parli addosso.
Walter
: Il punto è che...
Drugo
: Ti parli addosso.
Jesus Quintana
: Siete pronti a farve fottere? Vedo che siete entrati en la semifinale. Dios mio, amigos. Seamus e il sottoscritto ve abriremo le chiappe!
Drugo
: Sì? Beh, questa è solo... la tua opinione e basta.
Quintana
: Apri le orecchie, ascolta, bendego. Prova a fare una delle tue stronzate de pazzo, prova a tirare fuori el ferro. Io te lo estrappo de mano, te lo metto en el culo e poi premo il grilletto hasta che siento el clic!
Drugo
: Fai sul serio!
Quintana
: Lo hai detto, hermano. Non si scherza con Jesus.
Walter
: Una bambina di otto anni.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
[Riferendosi agli ultrà]
Deve partire da voi l'input primitivo. Dal
fango
nasce il fiore più bello. Se lo farete costringerete il potere a piegarsi agli ideali di amore, uguaglianza, bellezza. Obbligherete i politici a non commettere atti impuri e Mastella a una riflessione importante, a dire ho sbagliato a togliere l'indagine al magistrato che stava indagando su di me, lo rimetto al suo posto.
[Nel 2007]
Adriano Celentano
Frasi di Adriano Celentano
Purtamele rint a santosa
[chiesa]
, iamme muvite e
fango
se!
[le scarpe]
[dà gli ordini di portare con sé Giuffrida e Dieci Decimi]
Capo camorrista
Dal film:
No grazie, il caffè mi rende nervoso
Scheda film e trama
Frasi del film
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare, Cesare? Cesare?
Marco Aurelio
: Dimmi di nuovo, Massimo, perchè siamo qui?
Massimo
: Per la gloria dell'Impero, Cesare.
Marco Aurelio
: Ah, sì. Ah, sì, sì, mi ricordo. vedi quella mappa, Massimo? Quello è il mondo che ho creato io. Per venticinque anni ho conquistato, sparso sangue, espandendo l'Impero di
Roma. Da quando sono divenuto Cesare ho conosciuto solo quattro anni senza guerra. Quattro anni di pace su venti. E per che cosa? Io ho portato la spada, niente di più.
Massimo
: Cesare, la tua vita...
Marco Aurelio
: No, no, no, ti prego, non chiamarmi così. Vieni, ti prego. Siedi con me. E adesso parliamo, insieme, semplicemente, da uomini. Allora, Massimo, parla.
Massimo
: Cinquemila dei miei uomini sono là, nel
fango
ghiacciato. Tremila di loro sono piagati e feriti, duemila non lasceranno mai questo posto. Non posso credere che abbiano combattuto e siano morti per niente.
Marco Aurelio
: E che cosa credi, Massimo?
Massimo
: Hanno combattuto per te, e per Roma.
Marco Aurelio
: E che cos'è Roma, Massimo?
Massimo
: Ho visto gran parte del resto del mondo. È brutale, crudele, oscuro. Roma è la luce.
Marco Aurelio
: Eppure non ci sei mai stato. Non hai visto cos'è diventata Roma. Non ti accorgi che io sto morendo, Massimo? Quando un uomo è vicino alla sua fine vuole credere che la sua vita abbia avuto un senso. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò noto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno? Oppure sarò l'imperatore che ha restituito a Roma il suo vero spirito? C'è stato un sogno, una volta, che era Roma. Si poteva soltanto sussurrarlo. Ogni cosa più forte di un sospiro l'avrebbe fatto svanire. Era così fragile... Io temo che non sopravviverà all'inverno. Massimo, sussurriamolo così, adesso, insieme tu e io. Tu hai un figlio. Parlami della tua casa.
Massimo
: La mia casa è sulle colline di Trujillo. Un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al sole, e... un orto che profuma di erbe il giorno, e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c'è un gigantesco pioppo. Fichi, meli, peri... Il terreno, Marco, è nero. Nero come i capelli di mia moglie.
Marco Aurelio
: Eh, eh, eh!
Massimo
: Vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio, che vuol essere uno di loro.
Marco Aurelio
: Da quanto tempo manchi dalla tua casa?
Massimo
: Due anni, 264 giorni e questa mattina.
Marco Aurelio
: Ah, come ti invidio, Massimo. È una bella casa. Vale la pena combattere per essa. C'è un ultimo dovere che ti chiedo di compiere prima di tornare alla tua casa.
Massimo
: Che cosa vuoi che faccia, Cesare?
Marco Aurelio
: Voglio che tu divenga il protettore di Roma dopo la mia morte. Te ne darò l'autorità, per un unico scopo: restituire il potere al popolo di Roma, e porre fine alla corruzione che la rende abietta. Accetterai questo grande onore che ti sto offrendo?
Massimo
: Con tutto il mio cuore, no.
Marco Aurelio
: Massimo! È per questo che devi essere tu!
Massimo
: Sicuramente un prefetto, un senatore, qualcuno che conosca la città, che capisca la sua politica...
Marco Aurelio
: Ma tu non sei stato corrotto dalla sua politica.
Massimo
: E Commodo?
Marco Aurelio
: Commodo è un uomo senza moralità! Questo lo sai sin da quando eri ragazzo. Commodo non può governare. Non deve assolutamente governare. Tu sei il figlio che avrei dovuto avere. Commodo accetterà la mia decisione. Sa bene che l'esercito è leale soltanto a te, Massimo.
Massimo
: Ho bisogno di un po' di tempo.
Marco Aurelio
: Certo. Al tramonto spero che avrai acconsentito. Ora abbracciami come un figlio, e porta a questo povero vecchio un'altra coperta.
Lucilla
: Mio padre ti favorisce, ora.
Massimo
: Augusta Lucilla.
Lucilla
: Non è sempre stato così.
Massimo
: Molte cose cambiano.
Lucilla
: Molte cose, ma non tutte le cose. Massimo, fermati! Lasciati guardare in faccia. Sembri turbato.
Massimo
: Ho perso molti uomini.
Lucilla
: Che cosa voleva mio padre da te?
Massimo
: Augurarmi ogni bene per il mio ritorno a casa.
Lucilla
: Tu menti. Ho sempre capito quando mentivi perché non sei mai stato abile nel farlo.
Massimo
: Eppure non mi hai mai consolato.
Lucilla
: È vero, ma del resto non ne avevi bisogno. La vita è molto più semplice per un soldato. O credi che non abbia cuore?
Massimo
: Credo che tu abbia il talento per sopravvivere.
Lucilla
: Eh, eh, eh, eh! Massimo, smettila. È davvero tanto penoso rivedermi?
Massimo
: No, sono stanco per la battaglia.
Lucilla
: Soffri nel vedere mio padre così debole. Commodo si aspetta che mio padre annunci la sua successione a giorni. Servirai mio fratello come hai servito mio padre?
Massimo
: Io servirò sempre Roma.
Lucilla
: Sai che ti ricordo ancora nelle mie preghiere? Ah, sì, io prego.
Massimo
: Mi ha rattristato la morte di tuo marito. Ho pianto per lui.
Lucilla
: Grazie.
Massimo
: E ho saputo che hai un figlio.
Lucilla
: Si, Lucio. Tra poco avrà otto anni.
Massimo
: Anche mio figlio ha quasi otto anni. Ti ringrazio per le tue preghiere. Sacri antenati, chiedo la vostra guida. Madre mia, indicami il volere degli dei per il mio futuro. Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada. Sussurra loro che vivo soltanto per poterli riabbracciare. Sacri antenati, io vi onoro, cercherò di vivere con la dignità che mi avete insegnato. Cicero.
Cicero
: Generale.
Massimo
: Non trovi difficile fare il tuo dovere?
Cicero
: Ogni tanto faccio quello che mi va di fare. Le altre volte faccio quello che devo.
Massimo
: Forse non è ancora tempo di tornare a casa.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Gimli
: Ah... È una delle loro cinture.
Legolas
: Hiro hyn hîdh ab 'wanath.
Aragorn
: Aaah!
Gimli
: Non eravamo con loro.
Aragorn
: Un Hobbit giaceva qui, e qui l'altro.
Pipino
: Aaah!
Aragorn
: Hanno strisciato. Avevano le mani legate. Le corde sono tagliate. Sono scappati fin qui. Sono stati inseguiti.
Merry
: La cintura! Scappa!
Aragorn
: Si allontanano dalla battaglia. Verso la Foresta di
Fango
rn.
Gimli
:
Fango
rn? Quale pazzia li ha condotti lì dentro?
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
[Rivolto a Gandalf riferito ai nani]
Guarda in che stato è la mia cucina, ci sono pedate di
fango
sul tappeto, hanno saccheggiato la mia dispensa. Non ti dico nemmeno come hanno ridotto il bagno! Hanno praticamente distrutto le tubature. Io non capisco che cosa ci fanno in casa mia!
Bilbo Baggins
Dal film:
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Scheda film e trama
Frasi del film
La sua persona suggeriva che anche nei gradi più bassi della vita potrebbero esservi uomini di genio, per quanto umili, illetterati e senza prospettive di migliorare questo loro stato essi siano; hanno sempre le loro idee originali, oppure non fingono di averle, e sono senza fondo come si credeva fosse il lago di Walden, sebbene possono essere oscuri e
fango
si.
Henry David Thoreau
Cit. da
Walden ovvero Vita nei boschi
Frasi di Henry David Thoreau
Colonizziamo noi stessi, lavoriamo e muoviamoci con i piedi ben giù, nel
fango
e nella mota delle opinioni, dei pregiudizi, delle tradizioni, degli inganni e delle apparenze
[...]
finché non arriveremo a un fondo solido e alla viva roccia, che potremo chiamare realtà, e di cui potremo dire: «Questo esiste senza possibilità di errore» e poi, avendo un point d'appui, sotto l'inondazione, il gelo e il fuoco, cominciamo a preparare un luogo dove si possa piantare con sicurezza un muro, o uno Stato, o un palo da lampione, o magari un idrometro
[...]
affinché i secoli futuri possano sapere come, a poco a poco, un'inondazione di falsità e apparenze si fosse formata nei secoli trascorsi.
[...]
Morte o vita che sia, desideriamo soltanto la realtà.
Henry David Thoreau
Cit. da
Walden ovvero Vita nei boschi
Frasi di Henry David Thoreau
Il suono dell'acqua che scorre tra gli argini del mulino, salici, vecchie tavole marce, pali
fango
si, e fabbriche di mattoni, io amo queste cose. Shakespeare potrebbe fare di ogni cosa poesia; Egli ci racconta dei fantasmi del povero Tom tra "ovili e mulini."
John Constable
Frasi di John Constable
Non sono contento che
[Simona Ventura]
sia stata eliminata
[dall'Isola dei Famosi]
, perché non godo delle sventure degli altri, ma proprio perché c'è stato un sentimento tra noi, mi ha dato fastidio che venisse mostrata mentre piangeva o mentre lottava nel
fango
. Mi auguro che Simona dopo questa esperienza scenda dal piedistallo e agisca per il bene dei nostri figli. Potrei tornare a volerle bene sei lei tornasse ad essere quella che ho conosciuto io, che poi è quella amata da tutti e dal pubblico.
Stefano Bettarini
Frasi di Stefano Bettarini
Per quanto in alto possiamo arrivare, per loro siamo più in basso.
[...]
Nonostante tutti i premi ricevuti o tutto l'inchiostro di articoli pubblicati su di lei o quanto in alto sia l'incarico per me non sarà mai sufficiente. Noi ci sentiamo ancora l'omuncolo, il perdente che loro ci dicevano di essere centinaia di volte. I gradassi del college, gli altezzosi, gli aristocratici... quelle persone il cui rispetto noi davvero volevamo, davvero bramavamo... e non è per questo che lavoriamo con tanta foga ora, che combattiamo per conquistarci ogni centimetro! Stiamo lì a scalare la cima in modo indecoroso! Se fossimo sinceri per un momento, se riflettessimo intimamente anche solo un momento, se concedessimo a noi stessi di sbirciare in quel luogo oscuro che noi chiamiamo "la nostra anima"... non è per questo che ci troviamo qui ora? Tutti e due cerchiamo un modo per riprenderci un po' di luce per tornare alla ribalta sul gradino più alto del podio perché noi percepivamo la sconfitta, eravamo diretti tutti e due nel
fango
! Proprio là dove i figli di papà ci dicevano sempre che saremmo finiti, con la faccia nella polvere, umiliati ancora di più solo per la colpa di avercela messa pietosamente tutta! Be', che se ne vadano al diavolo! Non permetteremo che accada, né io né lei, gliela faremo vedere a quei fannulloni, resteranno senza fiato col nostro continuo successo, i nostri continui titoli sui giornali, i nostri continui premi e potere e gloria! E quei pezzi di merda rimarranno tutti senza fiato!
[ubriaco, chiamando Frost al telefono]
Richard Nixon
Dal film:
Frost-Nixon
Scheda film e trama
Frasi del film
Benvenuto all'inferno, Blofeld!
[Dopo aver spinto nel
fango
bollente quello che crede essere il suo avversario]
James Bond
Dal film:
Agente 007 - Una cascata di diamanti
Scheda film e trama
Frasi del film
Il peschereccio si tuffava nel buio, tra le onde rabbiose sollevate dal mare cupo e infuriato, come un goffo animale che cercasse disperatamente di liberarsi dal
fango
di una palude impenetrabile. Le ondate montavano ad altezze gigantesche, schiantandosi contro il fasciame con la forza di tonnellate; gli spruzzi bianchi salivano nel cielo notturno per ricadere sul ponte, spinti dalla forza del vento. Dappertutto si sentivano i cigolii, simili a grida di sofferenza di un oggetto inanimato, del legno che premeva contro il legno, del sartiame teso al punto di rottura.
Robert Ludlum
Cit. da
The Bourne Identity. Un nome senza volto ‐ Incipit
Frasi di Robert Ludlum
La mia coscienza non mi permette di andare a sparare contro mio fratello, o contro altre persone più scure, o contro persone povere ed affamate, nel
fango
, per la grande e potente America. E sparare per cosa? Non mi hanno mai chiamato negro, non mi hanno mai linciato, non hanno sciolto cani verso di me, non mi hanno derubato della mia nazionalità, stuprato o ucciso mia madre e mio padre... Sparargli per cosa? Come posso andare a sparare a povera gente di colore, piccoli neonati, bambini, e donne? Come posso sparare alla povera gente? Portatemi in prigione.
Muhammad Ali
Frasi di Muhammad Ali
Pare a te, mio Lorenzo, che se l'avversità ci riducesse a domandare del pane, vi sarebbe taluno memore delle sue promesse? o nessuno, o qualche astuto soltanto, che co' suoi beneficj vorrebbe comperare il nostro avvilimento. Amici da bonaccia, nelle burrasche ti annegano. Per costoro tutto è calcolo in fondo. Onde se v'ha taluno nelle cui viscere fremano le generose passioni, o le deve strozzare, o rifuggirsi come le aquile e le fiere magnanime ne' monti inaccessibili e nelle foreste lungi dalla invidia e dalla vendetta degli uomini. Le sublimi anime passeggiano sopra le teste della moltitudine che oltraggiata dalla loro grandezza tenta d'incatenarle o di deriderle, e chiama pazzie le azioni ch'essa immersa nel
fango
non può, non che ammirare, conoscere. ‐ Io non parlo di me; ma quand'io ripenso agli ostacoli che frappone la società al genio ed al cuore dell'uomo, e come ne' governi licenziosi o tirannici tutto è briga, interesse e calunnia ‐ io m'inginocchio a ringraziar la Natura che dotandomi di questa indole nemica di ogni servitù, mi ha fatto vincere la fortuna e mi ha insegnato a innalzarmi sopra la mia educazione. So che la prima, sola, vera scienza è questa dell'uomo la quale non si può studiare nella solitudine, e ne' libri: e so che ognuno dee prevalersi della propria fortuna, o dell'altrui per camminare con qualche sostegno su i precipizj della vita.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con
fango
, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente.
Pierre Reverdy
Frasi di Pierre Reverdy
La campagna si distendeva di nuovo tranquilla e morta, solo le bianche ombrelle della cicuta tremolavano di luce. Lo aveva colpito? Non lo sapeva. Ma la questione non era se adesso, dall'altra parte, quell'uomo tingesse di rosso il
fango
sul suolo della trincea oppure no. Ciò che pareva sorprendente era il fatto che lui, Sturm, freddo, lucido ed estremamente cosciente, aveva appena cercato di uccidere un altro. E continuava a chiedersi con insistenza: era ancora lo stesso di un anno fa? L'uomo che ancora di recente stava scrivendo una tesi di dottorato su «La riproduzione dell'ameba proteus per sezione artificiale?» Si poteva pensare un contrasto più grande di quello tra un uomo che si sprofonda amorosamente negli stati in cui la vita, ancora allo stato fluido, si raccoglie in minuscoli nuclei, e uno che a sangue freddo, spara sulla creatura più sviluppata?
Ernst Jünger
Cit. da
Il tenente Sturm
Frasi di Ernst Jünger
Non puoi essere vagabondo e artista e contemporaneamente borghese e uomo sano e decoroso. Ti vuoi ubriacare, allora tieniti anche il mal di testa! Se dici di sì alla luce del sole e alle fantasie leggiadre, devi dire sì anche alla sporcizia e al disgusto. Tutto questo è in te, oro e
fango
, bramosia e pena, riso infantile e paura della morte. Di' a tutto sì, non sottrarti a niente, non tentare di eludere niente.
Hermann Hesse
Frasi di Hermann Hesse
Siamo in pieno inverno, la neve si alterna al föhn e il ghiaccio al
fango
, i sentieri di campagna sono impraticabili, si è tagliati fuori dal mondo. Il lago, nel gelido mattino, esala bianchi vapori e forma un bordo di ghiaccio fragile come il vetro; ma al primo vento caldo ondeggia di nuovo nero e vivo e verso est diventa azzurro come nelle più belle giornate di primavera.
[da Voglia di viaggiare]
Hermann Hesse
Frasi di Hermann Hesse
E invece, inutile negarlo, la memoria si sta allontanando, e ho già dimenticato troppe cose. Nello scrivere seguendo i ricordi come faccio adesso, a volte vengo preso da una terribile angoscia. All'improvviso mi assale il dubbio di stare perdendo la memoria delle cose più essenziali. Il dubbio che tutti i miei ricordi più preziosi, accumulati in qualche zona buia del mio corpo, in una specie di limbo della memoria, si stiano trasformando in una massa
fango
sa.
Haruki Murakami
Cit. da
Norwegian Wood
Frasi di Haruki Murakami
Il Creatore ci ha formati il secondo giorno, il giorno in cui fece i cieli. Noi vegliavamo su Adamo ed Eva, vedemmo la loro fragilità e il loro amore e poi la loro caduta e ne avemmo pietà. Non eravamo pietra all'ora, ma luce. Non era nostro compito interferire, eppure scegliemmo di tentare di aiutare l'umanità e quando disobbedimmo al Creatore egli ci punì. Fummo lordati dal vostro mondo: roccia e
fango
imbrigliarono la nostra luce. Eppure insegnammo all'umanità ciò che sapevamo della Creazione. Col nostro aiuto essi sorsero dalla polvere, divennero grandi e potenti, poi mutarono i nostri doni in violenza. Solo un uomo ci protesse: tuo nonno Matusalemme. Fummo perseguiti e molti di noi uccisi. I sopravvissuti, imprigionati in questi gusci di pietra, vennero lasciati alla deriva su questa terra desolato. pregammo il Creatore di riportarci a casa, ma egli è rimasto in silenzio.
Og, il Vigilante
Dal film:
Noah
Scheda film e trama
Frasi del film
Garbato, naso fino, duro però nel mettere assieme i suoi versi. Il suo difetto? Eccolo: in un'ora, come fosse gran cosa, dettava sovente duecento versi, e reggendosi su un piede soltanto. Siccome scorreva
fango
so, c'erano cose che avresti voluto levare; era ciarliero e insofferente della fatica di scrivere, di scrivere bene.
[Facetus, emunctae naris, durus conponere versus. nam fuit hoc vitiosus: in hora saepe ducentos, ut magnum, versus dictabat stans pede in uno; cum flueret lutulentus, erat quod tollere velles; garrulus atque piger scribendi ferre laborem, scribendi recte]
[Giudizi critici di Orazio sulla satira di Lucilio contenuti nelle Satire]
Orazio
Cit. da
Odi
Frasi di Orazio
Dobbiamo dimostrare al mondo che non eravamo tutti come lui.
[...]
Il popolo sa che i nostri principi sono al di sopra di tutto.
[...]
Potrebbe anche consegnarci al boia, ma in 3 mesi di tempo, disgustato e distrutto, il popolo ve ne chiederà conto e vi trascinerà vivi nel
fango
delle strade.
[Ultime parole, prima di essere ucciso l'8 agosto 1944]
Erwin von Witzleben
Dal film:
Operazione Valchiria
Scheda film e trama
Frasi del film
Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di
fango
.
Cooper
Dal film:
Interstellar
Scheda film e trama
Frasi del film
La piuma arrivò risalendo il vento.
Nessuno si accorse di questo strano fenomeno, forse nemmeno il vento stesso, che per natura ha canne da piegare e foglie da girare sulle dita e stagni da stupire con gocce di pioggia che lasciano cerchi improvvisi e bolle sulla superficie immota dell'acqua. Tracciando il suo invisibile sanscrito nel cielo, la piuma sorvolò un villaggio popolato di uomini, che come tali prestavano attenzione solo a ciò che avveniva in terra, davanti ai loro occhi. Un fabbro batteva il ferro rovente di una lama chiedendosi se sarebbe stata una buona spada, un contadino seminava il suo campo chiedendosi se sarebbe stato un buon raccolto, le donne stavano al fiume a lavare i panni chiedendosi se sarebbero diventati bianchi e immacolati. Solo i bambini correvano senza nulla chiedersi, giocando e schiamazzando per le anguste vie del villaggio, fra le case di
fango
e paglia, inseguiti da cani festanti che, pur senza capire, si univano al gioco. Alcuni cavalli erano impastoiati davanti alla locanda dove cavalieri senza macchia e senza paura sostavano per stordirsi di vino, procurandosi macchie sulle vesti mentre cercavano di dimenticare la loro paura. Nessuno riuscì a vedere la piuma perché nessuno aveva tempo a sufficienza per alzare gli occhi al cielo e riuscire anche solo a guardarla.
Giorgio Faletti
Cit. da
La piuma ‐ Incipit
Frasi di Giorgio Faletti
La donna s'accascia nella cabina, singhiozzando
|
al telefono. Chiede un paio di cose
|
e singhiozza ancora più forte.
|
Il suo compagno, un anziano tutto
|
in jeans, sta lì vicino in attesa
|
che tocchi a lui parlare, e piangere.
|
Lei gli porge la cornetta.
|
Per un attimo restano insieme dentro
|
la minuscola cabina, mescolando
|
le loro lacrime. Poi
|
lei va ad appoggiarsi al para
fango
|
della loro berlina. E ascolta
|
mentre lui prende accordi.
|
|
Osservo tutto questo dalla mia macchina.
|
Neanch'io ho il telefono in casa.
|
Resto seduto al volante
|
e fumo, in attesa di prendere
|
anch'io accordi. Ben presto
|
lui riaggancia. Esce e si asciuga il volto.
|
Salgono in macchina e restano
|
dentro con i finestrini chiusi.
|
I vetri s'appannano sempre più
|
mentre lei g1i si appoggia e lui
|
le cinge le spalle con un braccio.
|
I gesti meccanici di conforto in quell'angusto luogo pubblico.
|
|
Vado con le mie monetine
|
verso la cabina e m'infilo dentro.
|
Però lascio la porta aperta, perché
|
si sta così stretti qui. La cornetta e ancora calda.
|
Non mi piace per niente usare un telefono
|
che ha appena portato notizie di morte.
|
Ma non ho scelta, perché è l'unico telefono
|
nel raggio di miglia e sa ascoltare
|
senza schierarsi da nessuna parte.
|
|
Inserisco le monete e aspetto.
|
Anche quei due nell'auto restano in attesa.
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Lui accende il motore ma poi lo spegne.
|
Da che parte andare? Nessuno di noi
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è in grado di dirlo. Non sapendo
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dove cadrà il prossimo colpo,
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ne perché. Gli squilli all'altro capo
|
cessano quando lei alza la cornetta.
|
Prima che io possa dire due parole, il telefono
|
si mette a gridare: T'ho detto che è tutto finito!
|
Finito! Puoi anche andare
|
all'inferno, per quanto mi riguarda!
|
|
Abbasso la cornetta e mi passo una mano
|
sulla faccia. Chiudo e riapro la porta.
|
I due nella berlina tirano
|
giù i finestrini e mi guardano,
|
le loro lacrime bloccate per un attimo
|
di fronte a questa distrazione.
|
Poi ritirano su i finestrini
|
e restano seduti dietro ai vetri. Per un po'
|
non andiamo da nessuna parte.
|
Ma poi andiamo.
Raymond Carver
Titolo della poesia:
La cabina telefonica
Frasi di Raymond Carver
Un bambino risponde "
grazie
" perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è "
aiutami a fare da solo
".
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l'importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché riceve un'imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell'oggetto che voi tenete sempre in mano con quell'aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell'amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L'ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
"
Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così
" è una frase da non dire mai.
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il
fango
, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l'azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un "
questo non lo so
" se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po' ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un'amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
Da:
Non insegnate ai bambini (Gaber)
Commenti:
1
Troverai sul cammino |
fango
e corruzione. | E la voglia tu avrai | di sdraiarti al suolo, | per guardare come in un film | i colombi in volo.
Lucio Battisti
Cit. da
Gli uomini celesti
Frasi di Lucio Battisti
Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafissero l'acqua e la sollevarono in ondate gigantesche che si abbatterono sulla spiaggia come colpi di maglio. Ogni sferzata arò il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. La spiaggia si presentò come una distesa di
fango
in cui si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano così tante che la spiaggia sembrava aver cambiato colore. Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche troupe televisive per filmare i risultati dell'eccezionale fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All'improvviso il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze, poi corse sulla spiaggia.
Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro e ripeté l'operazione.
Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò:
- "
Ma che fai ragazzino?
"
- "
Ributto in mare le stelle marine! Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia!
" - rispose il bambino senza smettere di correre.
- "
Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!
" - gridò l'uomo - "
Questo sta succedendo su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Piccolo, non puoi cambiare le cose!
"
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e rimettendola in acqua rispose:
- "
Ho cambiato le cose per questa qui!
"
L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia per aiutare il bambino. Cominciò anch'egli a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze: così si trovarono in quattro a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che, lungo tutta la costa, rimettevano le stelle marine nell'acqua del mare.
Morale: per cambiare il mondo serve l'aiuto di tutti, ma basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di iniziare.
Da:
Il bambino e la vita delle stelle marine
Il tempo sacro è vicino. Attenti all'oscurità del giorno; attenti all'uomo che conduce il giaguaro; guardatelo rinascere dal
fango
e dalla polvere, perché colui dal quale vi sta portando cancellerà il cielo e graffierà la terra. Vi spazzerà via e metterà fine al vostro mondo. Lui è con noi, adesso.
Dal film:
Apocalypto
Scheda film e trama
Frasi del film
Embé, che te credevi? Questa non è l'ideale Repubblica de Platone, è la città
fango
sa de Romolo.
Catone
Dal film:
Scipione detto anche l'Africano
Scheda film e trama
Frasi del film
Venuta la sera, mi ritorno in casa, et entro nel mio scrittoio; et in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di
fango
, et di loto, et mi metto panni reali et curiali; et rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio, et che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, et domandarli della ragione delle loro actioni; et quelli per loro humanità mi rispondono; et non sento per 4 hore di tempo alcuna noia, sdimenticho ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte; tucto mi transferisco in loro.
[da Lettera a Francesco Vettori, Firenze, 10 dicembre 1513]
Niccolò Machiavelli
Frasi di Niccolò Machiavelli
Ho imparato, nei miei viaggi, che se resto un giorno senza scrivere comincio ad agitarmi. Due giorni e mi vengono dei tremiti. Tre giorni e do segni di pazzia. Quattro e potrei benissimo essere un maiale che si rotola nel
fango
.
[da Lo zen e l'arte della scrittura]
Ray Bradbury
Frasi di Ray Bradbury
Chi è nel
fango
tende a guardare le stelle.
Maria Vargas
Dal film:
La contessa scalza
Scheda film e trama
Frasi del film
Più non ti affliggere per ciò che hai fatto:
|
le rose hanno spine e le argentee fonti
fango
,
|
nuvole ed eclissi macchiano e luna e sole,
|
e il ripugnante bruco vive nel bocciolo più dolce.
|
Tutti commettono colpe, e anch'io in questo,
|
giustificando con paragoni la tua trasgressione,
|
corrompendo me stesso nel medicare il tuo malanno,
|
scusando i tuoi peccati oltre misura;
|
poiché alla tua colpa sensuale io porto senso,
|
e la tua parte avversa diventa il tuo avvocato,
|
e contro me stesso intento causa legale.
|
Tale guerra civile è nel mio amore e odio
|
che complice devo per forza diventare
|
di quel dolce ladro che amaramente mi deruba.
William Shakespeare
Titolo della poesia:
Più non ti affliggere per ciò che hai fatto
Frasi di William Shakespeare
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel
fango
.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo.
Mahatma Gandhi
Frasi di Mahatma Gandhi
La città è un film straniero senza sottotitoli, | una pentola che cuoce pezzi di dialoghi.
Jovanotti
Cit. da
Fango
Frasi di Lorenzo Cherubini
Io lo so che non sono solo | anche quando sono solo; | io lo so che non sono solo | e rido e piango | e mi fondo con il cielo e con il
fango
.
Jovanotti
Cit. da
Fango
Frasi di Lorenzo Cherubini
L'unico pericolo che sento veramente | è quello di non riuscire più a sentire niente.
Jovanotti
Cit. da
Fango
Frasi di Lorenzo Cherubini
L'ultimo giorno di gennaio del 1915, sotto il segno dell'Acquario, in un anno di una grande guerra, al confine con la Spagna, nell'ombra di monti francesi, io venni al mondo. Fatto a immagine di Dio, quindi libero per natura, fui tuttavia schiavo della violenza e dell'egoismo, ad immagine del mondo in cui ero nato. Quel mondo era il quadro dell'inferno, pieno di uomini come me, i quali amavano Dio eppure lo odiavano, e. nati per amarlo, vivevano nel timore e nella disperazione di contrastanti appetiti.
A poche centinaia di miglia dalla casa dove nacqui, si andavano raccogliendo i soldati che imputridivano nelle trincee
fango
se, tra i cavalli uccisi e i pezzi da settantacinque sfondati, in una foresta d'alberi senza rami, lungo la Marna.
Thomas Merton
Cit. da
La montagna delle sette balze ‐ Incipit
Frasi di Thomas Merton
[Brancaleone e gli altri membri dell'armata mentre aspettano il rogo legati al palo]
Fabbro
: Bella fine!
Brancaleone
: Non è per la fine che fo doglianza, ma per lo principio. Io fui tratto in inganno da quella pergamena.
Taccone
: È lo vero. Fu colpa nostra, se stemo qui. Perdonaci Brancaleone.
Brancaleone
: A che vale ora recriminare, fratelli? Amiamo e perdoniamo nell'ora del trapasso.
L'armata in coro
: Amiamo e perdoniamo.
Teofilatto
: Ascolta Brancaleone: anco io ti feci grave torto, e voglio confessare.
Brancaleone
: Sparambia lo fiato fratello. Nulla mi tange omai. Amiamo e perdoniamo nell'ora del trapasso.
L'armata in coro
: Amiamo e perdoniamo.
Teofilatto
: Ascolta. Io chiedo il tuo perdono. Fui io ad abusare di Matelda.
Brancaleone
: Ah! Traditore infamato! Homo di frode!
Fango
! Schifezza di Bisanzio! Vien qui che t'azzanno! Maladetto!!
Dal film:
L'armata Brancaleone
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando passi la vita intera a occuparti di gente sporca, non puoi evitare che resti attaccato un po' di
fango
.
Stephen King
Cit. da
Il miglio verde
Frasi di Stephen King
[A Carol]
Sto molto meglio per terra, fuori da casa tua, seduto su un marciapiede che in qualsiasi altro posto che mi venga in mente o che immagini... no no no... ho... ho un po' esagerato: preferirei stare seduto dentro sui gradini perché non voglio finire con i piedi nel
fango
, a che servirebbe?
Melvin Udall
Dal film:
Qualcosa è cambiato
Scheda film e trama
Frasi del film
Abituato a morso e fuga, mi sporco di
fango
, cartame e di ruggine. L'istinto mi spinge a un sole che mi asciuga a un metro dalla grandine.
Luciano Ligabue
Cit. da
Figlio d'un cane
Frasi di Luciano Ligabue
1123
I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.
Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Uno strato di neve fresca copriva il paese come una nuova mano di colore e le loro ombre furono le prime a intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno camminando sul
fango
ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca.
I bambini disprezzavano tutto ciò che gli adulti tenevano in considerazione. Spregiavano la bellezza e schernivano la bontà. Ridevano fragorosamente alla vista di uno storpio e se vedevano un animale sofferente lo uccidevano a sassate. Si vantavano delle loro ferite e ostentavano le cicatrici con orgoglio, e riservavano il massimo rispetto alle mutilazioni: un ragazzetto privo di un dito poteva essere il loro re. Amavano la violenza; erano capaci di percorrere miglia e miglia per vedere il sangue, e non mancavano mai a un'impiccagione.
Ken Follett
Cit. da
I pilastri della terra ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
Nel mio rifugio moresco, mentre tamburella
|
l'acqua della semina benedetta sui vetri,
|
io penso alla lontana Europa che combatte,
|
al Nord feroce, avvolto nelle piogge autunnali.
|
Dove guerreggiano galli, teutoni ed inglesi,
|
là nelle vecchie Fiandre e in una fredda sera,
|
su cavalieri e fanti, su carri e su cannoni
|
mette il velo la pioggia della melanconia!
|
Avvolgerà la nebbia le rosse spoglie belliche
|
grigia sordina al ferrigno chiarore del campo,
|
le nebbie della Mancia cadranno come un sudario
|
della fiamminga duna sul
fango
insanguinato.
|
Un imperatore ha schierato le truppe della Germania
|
contro il francese avaro e il triste moscovita,
|
e ha osato sferzare la fulva pantera di Britannia.
|
Mezzo pianeta in armi contro il teutone milita.
|
Signore! La guerra è orrenda e barbara: la guerra,
|
odiata dalle madri, fa infuriare le anime;
|
mentre la guerra passa, chi semina la terra?
|
Chi segherà la spiga, che dal giugno è ingiallita?
|
Albione scruta e insegue le carene sui mari;
|
Germania abbatte templi, dimore ed officine;
|
la guerra mette un soffio di gelo nelle case,
|
la fame sulle strade e nelle donne il pianto.
|
È barbara la guerra e ottusa e regressiva;
|
perché su Europa ancora questa sanguigna raffica
|
che falcia l'anima e questa aggressiva follia?
|
Perché l'uomo si ubbriaca di sangue un'altra volta?
|
La guerra ci riporta
[...]
|
il delirio d'orrori
|
di Attila in Europa coi suoi feroci eserciti;
|
le orde mercenarie, i pùnici rancori;
|
la guerra ci riporta i morti millenari
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di ciclopi, centauri, Eracli e Tesei;
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risuscita la guerra i sogni cavernicoli
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dell'uomo con villosi giganteschi mammut.
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Ebbene? Il mondo in guerra e solo Spagna in pace.
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Salute, o buon Chisciano! Se è tuo questo contegno,
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io ti saluto. Salve! Salve, pace spagnola,
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se non sei pace vile, ma disdegno ed orgoglio.
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Se sei disdegno e orgoglio, tuo valore, su lustri
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in questa pace, valida, la spada arrugginita,
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per teneri a pulita, senza macchia, impugnando
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l'arma della tua vecchia panoplia disusata;
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se lucidi e forbisci i ferri per - un giorno -
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vestir di luce, e in piedi: eccomi, dunque, Spagna,
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tutta, in anima e corpo, per una guerra mia,
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eccomi, dunque, armata per la mia propria impresa,
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dire, affinché chi ascolta dica: è voce non eco.
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Il buon mancego parla parole di saggezza;
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sembra che il cavaliere incartapecorito
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il senno ha riacquistato, con la spada alla vita;
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pace di Spagna, allora ti saluto. Se sei
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vergogna umana di ostinati livori
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con cui mercanti avari s'ammazzano a migliaia,
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sopra la terra madre che nudi li partorì;
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se sai come l'Europa intera naufragava
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in una pace senz'anima, in affanno. senza vita,
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e che l'annichilava una febbre crudele,
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Gli uomini di fronte alla guerra
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che oggi è febbre di questo conflitto fratricida;
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...
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pace di Spagna, allora ti. dico salve anch'io,
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e a te, la forte Spagna; se, in pace benedetta,
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nel tuo disdegno incidi, come sopra uno scudo,
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due pupille che scrutano e un cipiglio che medita.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Spagna in pace
Frasi di Antonio Machado
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