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Aforismi Felice - parte 8
Frasi trovate: 1.431
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Da: Dolci coccole
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- C'era una volta una pizzeria piccola piccola, in una viuzza stretta stretta. La pizzeria aveva una porticina a vetri e un campanellino, che tintinnava appena. In quella bottega si conoscevano tutti i segreti della vera pizza e facevano la pizza più buona del mondo!
Mattia un giorno passò davanti alla vetrina della pizzeria. Non aveva voglia di rientrare a casa: erano due sere che a cena, in famiglia, il clima era teso e pesante: il suo papà masticava voracemente, la sua mamma aveva gli occhi rossi e non parlava; la sorellina Alice, di cinque anni, guardava l'uno e l'altra, con i suoi verdi occhioni da uccellino spaurito. Mattia parlava, parlava di tutto, ma nessuno lo ascoltava.
Così, trovandosi davanti all'insegna della pizzeria, Mattia si fermò a leggere: la prima pizza in elenco si chiamava Armonia.
Entrò, e il vecchietto che stava al banco, lo salutò con un sonoro: "Buongiorno!".
- "Vorrei prenotare una pizza Armonia, formato famiglia... Per questa sera" - disse.
- "Gli ingredienti base, li mettiamo noi" - rispose l'anziano pizzaiolo, che poi aggiunse:
- "Tu devi portarmi da casa alcuni altri elementi indispensabili!"
- "Che cosa?"
- "Procurati un secchio, riempilo di tutte le cose belle che trovi, poi portalo qui. Vedrai..."
Mattia corse a casa. La mamma lo vide entrare in cucina come un tornado e ritornare, poco dopo, con un grosso secchio di plastica blu.
Mattia le mise il secchio sotto il naso.
- "Mamma, per piacere, metti un bacio nel secchio!"
Sbalordita e sorpresa, la mamma di Mattia mandò un bacio nel secchio.
Mattia sparì di corsa. Cominciò a raccogliere tutte le cose belle che trovava: una bella foglia verde, gli spruzzi della fontana, un po' di tramonto, due nuvole color arancio, una preghiera della nonna, una carezza del nonno, il riflesso smeraldo degli occhioni verdi di Alice, il ricordo di un bel voto preso a scuola, l'abbaiare di un cane, un "Bravo!" ricevuto dal papà...
Alla fine, trafelato, il ragazzo tornò nella pizzeria portando con sé il secchio, che pesava!
- "Hai fatto proprio un buon lavoro!" - disse il pizzaiolo - "Ma, manca una cosa!"
- "Che cosa?" - chiese Mattia.
- "Una cosa molto semplice: un tuo sorriso!"
Mattia si chinò sull'orlo del secchio e si rispecchiò nell'acqua che aveva raccolto. Felice, fece il più smagliante sorriso di cui fosse capace.
L'anziano prese il secchio e lo inclinò versando tutto nell'impasto della pizza che aveva preparato. Allargò, appiattì, guarnì e infine infornò la pizza.
La piccola pizzeria si riempì subito di un profumo delizioso.
Mattia corse a casa tenendo nelle braccia l'enorme confezione di pizza.
Appena varcato l'uscio gridò:
- "Mamma, non preparare niente per cena! Ho portato la pizza!"
La mamma fece per protestare, ma il profumo della pizza e l'entusiasmo di Mattia la riempirono di tenerezza.
- "La pizza! Che bello!" - disse Alice, contenta, battendo le mani.
Il papà arrivò a tavola un po' imbronciato, ma il profumo della pizza gli fece mutare l'espressione, e in volto gli si allargò un sorriso.
Il profumo era buonissimo, ma il gusto della pizza era ancora migliore.
Tutti mangiarono, ridendo e scherzando. Alla fine il papà appoggiò una mano sul braccio della mamma, e disse:
- "Avete mai visto una mamma così bella e radiosa?"
Mattia non si era mai sentito così felice!
Vuoi un buon consiglio? Prendi un secchio di plastica blu...Da: Pizza Armonia
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Padre Zezinho
Titolo della poesia: Ti voglio per amico
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- Un pastorello si svegliò all'improvviso. In cielo vide una luce nuova, una luce mai vista a quell'ora della notte. Il giovane pastorello si spaventò, lasciò il suo ovile e attraversò il bosco. Ad un tratto si trovò nel campo aperto, sotto una bellissima volta celeste. Dall'alto giunse il canto soave di due angeli.
- "Tanta pace non può venire che da lassù!" - pensò il pastorello, che tranquillizzato sorrise.
Le pecorelle, che lo avevano seguito a sua insaputa, lo guardarono stupite.
In quel momento sopraggiunse molta gente. Tutti, a passi affrettati, si incamminarono verso una grotta.
- "Dove andate? - chiese il pastorello.
- "Non lo sai? - rispose una giovane donna. - "È nato il figlio di Dio: è sceso quaggiù per aprirci le porte del Paradiso!".
Il pastorello si unì alla comitiva: anch'egli volle andare a vedere il Figlio di Dio. Ad un tratto però si sentì turbato: tutti avevano un dono; lui era l'unico senza avere con sé nulla da portare a Gesù. Triste e sconvolto tornò alle sue pecore.
- "Non ho nulla... Nemmeno un fiore. Che cosa si può donare quando si è poveri come me?" - disse tra sé il giovane.
Egli non sapeva che il dono più gradito a Gesù era il suo piccolo cuore buono.
- "Ahi!" - Ad un certo punto tante spine punsero i suoi piedi nudi. Il pastorello si fermò e guardò in terra.
- "Oh, un arbusto ancora verde!" - esclamò meravigliato.
Era una pianta di agrifoglio, dalle foglie lucide e spinose.
Il coro degli Angeli intanto sembrava avvicinarsi alla terra; c'era tanta festa attorno.
Il pastorello desiderava tanto correre alla grotta dal Santo Bambino, così decise di portare in dono un ramo del verde agrifoglio appena raccolto.
Giunto alla grotta, felice, si avvicinò al bambino sorridente che sembrava attenderlo.
In quel momento il pastorello si accorse di avere gocce di sangue che scendevano lungo le sue mani: erano le ferite procurate dalle spine dell'agrifoglio. In un istante esse si trasformano in palline rosse lucide, che si posarono sui verdi rami dell'arbusto che per Gesù colse.
Al suo ritorno un'altra sorpresa attendeva il giovane pastorello: nel bosco, tra le lucenti foglie dell'agrifoglio, vide tutto un rosseggiare di bacche vermiglie.
Da allora, da quella notte di mistero, viene offerto, in segno di augurio, alle persone care.
L'agrifoglio di Natale
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