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Aforismi Luna - parte 4
Frasi trovate
:
874
La cucina: il vero regno di mia madre, l'antro caldo della strega buona sprofondato nella terra desolata della solitudine, con pentole piene di dolci intingoli che ribollivano sul fuoco, una caverna d'erbe magiche, rosmarino e timo e salvia e origano, balsami di loto che recavano sanità ai
luna
tici, pace ai tormentati, letizia ai disperati. Un piccolo mondo venti-per-venti: l'altare erano i fornelli, il cerchio magico una tovaglia a quadretti dove i figli si nutrivano, quei vecchi bambini richiamati ai propri inizi, col sapore del latte di mamma che ancora ne pervadeva i ricordi, e il suo profumo nelle narici, gli occhi luccicanti, e il mondo cattivo che si perdeva in lontananza mentre la vecchia madre-strega proteggeva la sua covata dai lupi di fuori.
John Fante
Cit. da
La confraternita dell'uva
Frasi di John Fante
Nessun razzo raggiungerà la
luna
salvo
[il caso]
della scoperta miracolosa di un esplosivo molto più potente di qualsiasi noto. E anche se il combustibile necessario venisse prodotto, bisognerebbe ancora osservare che il dispositivo a razzo dovrà operare ad una temperatura di 459 gradi
[fahrenheit]
sotto lo zero - la temperatura dello spazio interplanetario.
Nikola Tesla
Frasi di Nikola Tesla
Al tuo fianco, io aspetto che tu abbia completato il viaggio dentro te stesso e guarito le vecchie ferite. So che quando tornerai dai tuoi incubi cammineremo ancora mano nella mano, come prima.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta
Frasi di Isabel Allende
Per la prima volta qualcuno parlava di quel tema, fino allora la morte era una faccenda taciuta, si scommetteva sull'immortalità, ciascuno con la segreta speranza di vivere per sempre.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta
Frasi di Isabel Allende
Il Capitano la sosteneva con la stessa amorosa cura con cui in gioventù afferrava il vento con le vele di qualche nave eterea, guidandola per la pista come se si cullassero nell'acqua tranquilla di una baia, mentre le diceva nel suo idioma di tormente e foreste tutto ciò che il suo cuore aveva taciuto fino a quel momento.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta
Frasi di Isabel Allende
Non mi sentii più triste. Imparai allora che a volte la morte è più potente dell'amore.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta
Frasi di Isabel Allende
Si chiudeva la porta alle spalle e apriva leggermente la finestra perché il riflesso della strada entrasse a illuminare le cerimonie che aveva inventato per impadronirsi dei frammenti dell'anima di quell'uomo, rimasti a impregnare i suoi oggetti. Nella lastra dello specchio, nera e brillante come una pozza di fanghiglia, si osservava a lungo, perché là si era guardato lui, e le impronte delle due immagini potevano confondersi in un abbraccio.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta
Frasi di Isabel Allende
Ti toglievi la fascia dalla vita, ti strappavi i sandali, gettavi in un angolo l'ampia gonna, era di cotone, mi sembra, e scioglievi il nodo che ti stringeva i capelli in una coda. Avevi la pelle d'oca e ridevi. Eravamo talmente vicini che non potevamo vederci, assorti entrambi in quel rito urgente, avvolti nel calore e nell'odore che emanavamo insieme. Mi aprivo il passo per le tue vie, le mie mani sulla tua vita protesa e le tue impazienti. Sfuggivi, mi percorrevi, mi scalavi, mi avvolgevi con le tue gambe invincibili, mi dicevi mille volte vieni con le labbra sulle mie. Nell'attimo estremo avevamo un bagliore di completa solitudine, ciascuno perduto nel proprio abisso rovente, ma subito risorgevamo al di là del fuoco per scoprirci abbracciati nel disordine dei guanciali, sotto la zanzariera bianca. Ti scostavo i capelli per guardarti negli occhi. Talvolta ti sedevi accanto a me con le gambe raccolte e il tuo scialle di seta su una spalla, nel silenzio della notte che iniziava appena. Così ti ricordo, in quiete.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Racconta ‐ Incipit
Frasi di Isabel Allende
Scrissi che durante quelle settimane benedette il tempo si allungò, si avvoltolò su se stesso, si srotolò come il fazzoletto di un mago e questo bastò perché Rolf Carlé - con la sua solennità ridotta in polvere e la vanità finita sulla
luna
- esorcizzasse i suoi incubi e riprendesse a cantare le canzoni dell'adolescenza e perché io ballassi la danza del ventre imparata nella cucina di Riad Halabì e raccontassi, fra risate e sorsi di vino, tante storie.
[Explicit]
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Frasi di Isabel Allende
La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. - mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. - Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te. - Mi ricorderò di te - le promisi.
[...]
Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore.
Sospettavo che nulla esistesse davvero, che la realtà fosse una materia gelatinosa che i miei sensi capivano a metà. Non c'erano prove che tutti la percepissero alla stessa maniera. Forse Zulema, Riad Halabì e gli altri avevano un'impressione diversa delle cose, forse non vedevano gli stessi colori, né udivano gli stessi suoni. Se così fosse stato, ognuno viveva in assoluta solitudine.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Frasi di Isabel Allende
Le parole sono gratuite, diceva, e se ne appropriava: erano tutte sue. Lei seminò nella mia testa l'idea secondo cui la realtà non è solo come appare in superficie, perché ha una dimensione magica e, volendo, è legittimo esagerarla e colorirla per rendere meno noioso il passaggio attraverso questa vita.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Frasi di Isabel Allende
È meglio essere maschi, perché anche il maschio più miserando ha una moglie cui comandare.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
Frasi di Isabel Allende
Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria. Mio padre, un indiano dagli occhi gialli, veniva dal luogo in cui si uniscono cento fiumi, odorava di bosco e non guardava mai direttamente il cielo, perché era cresciuto sotto la cupola degli alberi e la luce gli sembrava indecorosa. Consuelo, mia madre, aveva trascorso l'infanzia in una regione incantata, dove per secoli gli avventurieri hanno cercato la città di oro puro vista dai conquistatori spagnoli allorché si affacciarono sugli abissi della loro ambizione. Quel paesaggio aveva lasciato in lei una traccia che in qualche modo riuscì a trasmettermi.
Isabel Allende
Cit. da
Eva
Luna
‐ Incipit
Frasi di Isabel Allende
Si salutarono con un abbraccio. La guida ritornò indietro con le bestie e i giovani cominciarono ad avanzare verso la linea invisibile che divideva quell'immensa catena di montagne e di vulcani. Si sentivano piccoli, soli, vulnerabili, due naviganti persi in un mare di cime e di nuvole, in un silenzio
luna
re; ma sentivano pure che il loro amore aveva acquistato una nuova dimensione che sarebbe stato l'unica fonte di forza nell'esilio. Nella luce dorata dell'alba si fermarono per guardare la loro terra un'ultima volta. - Ritorneremo? - mormorò Irene. - Ritorneremo - rispose Francisco. E, negli anni successivi, quella parola avrebbe costellato i loro destini: ritorneremo, ritorneremo...
[Explicit]
Isabel Allende
Cit. da
D'amore e ombra
Frasi di Isabel Allende
Quattro. Pesanti come un colpo.
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|
"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".
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|
Ma uno come me dove potrà ficcarsi?
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Dove mi si è apprestata una tana?
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S'io fossi piccolo come il grande oceano,
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mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
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accarezzando la
luna
.
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|
Dove trovare un'amata uguale a me?
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Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
|
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O s'io fossi povero come un miliardario.. Che cos'è il denaro per l'anima?
|
Un ladro insaziabile s'annida in essa:
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all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
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non basta l'oro di tutte le Californie!
|
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S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
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Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
|
Struggersi in cenere.
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E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
|
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
|
le amanti di tutti i secoli.
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O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
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con un brivido l'intrepido eremo della terra...
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Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.
|
|
Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
|
gettandosi a capofitto dalla malinconia.
|
|
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
|
s'io fossi appannato come il sole...
|
|
Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
|
il grembo dimagrato della terra?
|
|
Passerò trascinando il mio enorme amore
|
in quale notte delirante e malaticcia?
|
|
Da quali Golia fui concepito
|
così grande,
|
e così inutile?
Vladimir Majakovskij
Titolo della poesia:
All'amato me stesso
Frasi di Vladimir Majakovskij
Che fai tu,
luna
, in ciel? Dimmi, che fai, | silenziosa
luna
?
Giacomo Leopardi
Cit. da
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
Frasi di Giacomo Leopardi
Sono brutto? Piaccio alla mia femmina,
e nostre badano al sodo
e dànno il miglior latte che ci sia;
alle vostre, chiedete altrettanto.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
A che tante querele, liti e guerre? | Non avete che da imitarmi. | Niente acqua? Me ne sto senza, | attento solo a non sprecare fiato. | Niente cibo? Attingo alla gobba: | quando i tempi vi sono propizi | crescetene una anche voi.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Pio bove un corno. Pio per costrizione, | pio contro voglia, pio contro natura, | pio per arcadia, pio per eufemismo. |
[...]
| Pio sarà Lei, professore, | dotto in greco e latino, Premio Nobel, che | batte alle chiuse imposte coi ramicelli di fiori | in mancanza di meglio | mentre io m'inchino al giogo, pensi quanto contento.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Mi sono fatte mani buone a scavare, | concave, adunche, ma sensitive e robuste. | Ora navigo insonne | impercettibile sotto i prati, | dove non sento mai freddo né caldo | né vento pioggia giorno notte neve | e dove gli occhi non mi servono più. | Scavo e trovo radici succulente, | tuberi, legno fradicio, ife di funghi, | e se un macigno mi ostruisce la via | lo aggiro, con fatica ma senza fretta, | perché so sempre dove voglio andare. (Vecchia talpa, p. 194)
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
[...]
le vipere, anche se in buona salute, sono molto meno rapide di quanto affermi la zoologia popolare, e quindi anche meno pericolose.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
[...]
le vacche madri, quando vedono i loro nati avvicinarsi ai velenosi veratri per brucarli, li scostano con una cornata
[...]
.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Ora, i pipistrelli nostrani, inermi e innocui, temono l'uomo, non gli si avvicinano mai né si lasciano avvicinare; ma la nostra avversione razzista di animali diurni contro la «cattiva gente, gente che gira di notte» (così Don Abbondio) non arretra davanti alla mancanza di ogni conferma sperimentale, chi gira di notte è cattivo per definizione, e nella sua immagine più diffusa il diavolo, quando ha le ali, ha ali di pipistrello, mentre le fate hanno ali di farfalla e gli angeli ali di cigno.
[...]
i vampiri, quelli veri, non quelli delle leggende nere dei Carpazi
[...]
sono pressoché innocui: la quantità di sangue che sottraggono in una sessione (raramente a spese dell'uomo) non arriva a un ventesimo di quella che cediamo in una donazione all'Avis
[...]
.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Quasi tutti abbiamo paura delle forfecchie
[...]
il cui addome termina in una pinza dall'aspetto minaccioso. Stanno nascoste sotto la corteccia degli alberi, o si annidano a volte nei panni riscaldati dal sole, nelle pieghe degli ombrelli o delle sedie a sdraio. Non fanno male a nessuno: la pinza non è velenosa, anzi, non pinza affatto (è un organo che facilita l'accoppiamento); e non è vero, ma viene tenacemente insegnato da generazione a generazione, che «se uno non sta attento, gli si infilano nelle orecchie». Questa nozione è talmente radicata nella nostra memoria collettiva che è stata recepita nella denominazione binaria della bestiolina, che infatti si chiama ufficialmente Forficula auricularia; ma inglesi e tedeschi non hanno aspettato il battesimo scientifico, e da secoli la chiamano rispettivamente earwig e Ohrwurm, l'insetto o il verme dell'orecchio. Oltre alla pinza, la forfecchia ha un'altra proprietà che ci incute uno strano timore: come tutti gli animali notturni, se viene esposta alla luce passa bruscamente dall'immobilità alla fuga, ed il suo trasalire si ripercuote in un nostro trasalire.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
I due «genitori» lo imboccheranno affannosamente per giorni e giorni, finché il pulcino sarà assai più grande di loro. Sembra di leggere un cattivo feuilleton, e non si sa se stupirsi di più per la perfezione degli istinti del cuculo, o per la mancanza di tali istinti nei suoi ospiti involontari
[...]
.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Non minore è la meraviglia davanti al comportamento del cuculo, che alla luce della nostra morale umana appare dettato da un'astuzia perversa. Invece di costruire un nido, la femmina depone l'uovo nel nido di un uccello più piccolo; la coppia titolare del nido spesso (non sempre) non si accorge dell'intrusione, cova l'uovo estraneo insieme con i propri e il piccolo cuculo schiude.
[...]
Si rigira, si sforza, spinge, finché non ha fatto cadere a terra tutte le uova dei suoi fratelli putativi.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
I rapaci notturni sono straordinarie macchine da preda. Il loro aspetto inconsueto, ed un po' goffo quando sono a riposo, ha sempre destato curiosità, e qualche volta avversione. Hanno volo silenzioso, artigli potenti e grandi occhi frontali, che conferiscono loro un aspetto vagamente umano
[...]
.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Come non ammirare, ad esempio, l'adattabilità degli storni? Fortemente gregari, abitavano da sempre le campagne coltivate, dove talvolta depredavano in misura massiccia le vigne e gli uliveti. Da non molti decenni hanno scoperto le città
[...]
. All'alba partono in reggimenti serrati «per il lavoro», cioè per i campi al di là della cintura industriale; rincasano al tramonto, in stormi giganteschi, di migliaia di individui, seguiti da ritardatari sparsi. Visti da lontano, questi voli sembrano nuvole di fumo: ma poi, a un tratto, si esibiscono in evoluzioni stupefacenti, la nuvola diventa un lungo nastro, poi un cono, poi una sfera; infine si ridistende, e come una enorme freccia punta sicura verso il ricovero notturno.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Altre fughe singolari sono quelle degli elateridi, eleganti scarabei nostrani dal corpo allungato. Se presi in mano, o comunque disturbati, ripiegano zampe ed antenne e si fingono morti; ma dopo un minuto o due si sente un clic improvviso, e l'insetto scatta in aria. Per questo breve balzo, fatto per sconcertare gli aggressori, non usa le zampe: ha elaborato un curioso sistema di tensione e scatto. Nella posizione di finta morte, torace e addome non sono allineati, ma formano un piccolo angolo: si raddrizzano di colpo quando si allenta una sorta di nottolino, e l'elateride non c'è più.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Una volta, viaggiando a notte su un'autostrada illuminata dalla
luna
, ho sentito i vetri e il tetto dell'auto bombardati come dalla grandine: era uno sciame di ditischi, lucidi, bruni ed orlati di arancio, grossi come una mezza noce, che avevano scambiato l'asfalto della strada per un fiume, e tentavano invano di ammararvi. Questi scarabei, per ragioni idrodinamiche, hanno raggiunto una compattezza e semplicità di forme che credo unica nel regno animale: visti dal dorso, sono ellissi perfette, da cui sporgono solo le zampe mutate in remi.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Le bellissime cetonie (care a Gozzano: «Disperate cetonie capovolte», uno dei più bei versi che siano mai stati composti nella nostra lingua) si nutrono solo di rose, e i non meno belli scarabei sacri, solo di escrementi bovini: il maschio ne confeziona una pallina, l'afferra fra i tarsi posteriori come tra due perni, e parte a marcia indietro spingendola e facendola rotolare, finché trova un terreno adatto a seppellirla: allora entra in scena la femmina, e vi depone un solo uovo. La larva si nutrirà del materiale (ormai non più ignobile) a cui la coppia previdente ha dedicato tanta fatica, e dopo la muta emergerà dalla tomba un nuovo scarabeo: anzi, secondo alcuni antichi osservatori, lo stesso di prima, risorto dalla morte come la Fenice.
Primo Levi
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Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
Non c'è materiale organico, vivente o morto o decomposto, che non abbia trovato un amatore fra i coleotteri.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
La somiglianza fra uno scarabeo che avanza scartando l'erba, lento e possente, e un carro armato, è tale da far subito sorgere in mente una metafora nei due sensi: l'insetto è un piccolo panzer, il panzer è un enorme insetto. E il dorso dello scarabeo è araldico: convesso o piatto, opaco o rilucente, è uno stemma nobiliare: anche se il suo aspetto non ha alcun rapporto simbolico con il «mestiere» del suo titolare, cioè col suo modo di sfuggire agli aggressori, di riprodursi e di alimentarsi.
Primo Levi
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Frasi di Primo Levi
Ma la corazza dei coleotteri è una struttura ammirevole: da ammirarsi, purtroppo, solo nelle vetrine dei musei zoologici. È un capolavoro di ingegneria naturale, e ricorda le armature di tutto ferro dei guerrieri medioevali.
Primo Levi
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Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
La coccinella socchiude le elitre, armeggia per districare le ali, infine le distende, solleva le elitre obliquamente, ed inizia il suo volo, non agile né veloce. Pare se ne debba concludere che per una buona corazzatura si può pagare un prezzo alto.
Primo Levi
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Frasi di Primo Levi
Assistere alla schiusa di una nidiata di ragnetti, che appena usciti dall'uovo si sparpagliano su una siepe e si affaccendano a tendere ognuno la sua tela, è spettacolo non orribile, bensì meraviglioso. Ognuno di loro è grosso quanto la testa di uno spillo, ma è nato maestro: senza ripensamenti, senza errori, tesse la sua tela grande quanto un francobollo commemorativo, e ci si apposta ad aspettare la minuscola preda. È nato adulto, la sua sapienza gli è stata trasmessa insieme con la forma.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
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Frasi di Primo Levi
Quanto alla bruttezza, non c'è termine più ambiguo e discusso: sarebbe prudente limitarne l'uso alle opere dell'uomo. Non ci sono oggetti naturali brutti, né animali né piante né pietre né acque, né tanto meno ci sono astri brutti in cielo. Ci hanno insegnato a chiamare brutti («brutta bestia») alcuni animali ritenuti nocivi, ma la bruttezza naturale finisce qui.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Ad un mio giovanissimo amico era stato assegnato in terza elementare un tema di ricerca sugli insetti, e lui lo aveva incominciato trionfalmente in questo modo: «Gli insetti si chiamano cosi perché hanno sei zampe». La maestra gli aveva fatto notare che il nome sarebbe stato appropriato se le zampe fossero state sette, e lui aveva risposto che fra sei e sette la differenza è piccola.
Primo Levi
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Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
Lo scoiattolo era esausto: zampettava pesantemente su quella strada senza fine, e mi ricordava i rematori delle galere, e quegli altri forzati in Cina che venivano costretti a camminare per giorni e giorni entro gabbie simili a quella per sollevare l'acqua destinata ai canali d'irrigazione. Nel laboratorio non c'era nessuno; io ho chiuso l'interruttore del motorino, la gabbia si è arrestata e lo scoiattolo si è addormentato all'istante. È dunque forse colpa mia se del sonno e dell'insonnia si sa tuttora così poco.
Primo Levi
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Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
In un altro prigioniero mi sono imbattuto molti anni addietro, in un laboratorio di biochimica.
[...]
la gabbia era chiusa dai due lati, ed era mantenuta in lenta rotazione da un motorino elettrico: lo scoiattolo era costretto a camminare continuamente dentro la gabbia per evitare di essere trascinato. In quel laboratorio si stavano facendo esperimenti sul problema del sonno; immagino che dalla bestiola si prelevassero periodicamente campioni di sangue, per ricercarvi le tossine prodotte dall'insonnia prolungata.
Primo Levi
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Frasi di Primo Levi
Ho incontrato pochi scoiattoli nella mia vita, né posso sperare di incontrarne più tanti. Ne ho visto qualcuno nei boschi, che saltava da un ramo all'altro servendosi della coda come di un timone o di uno stabilizzatore; altri, meno impauriti e più mercenari, nei parchi di Ginevra e di Zurigo, che vengono a prendere il cibo dalla mano e sembra quasi che ti ringrazino. Altri ne ho visti in prigionia, ma non apparivano meno vivaci né meno allegri dei loro colleghi della foresta.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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e altri animali
Frasi di Primo Levi
Da skíuros è stato ricavato il nome scientifico Sciurus, ma i latini del volgo, a cui l'accostamento iu non piaceva (ma piaceva loro, cosa abominevole, la carne della bestiola, che pure non pesa più di tre o quattrocento grammi), ne hanno trasformato il nome in scurius. Da qui a scoiattolo il passo è breve: ci si arriva grazie ad un doppio diminutivo, ed in verità sono pochi gli animaletti a cui meglio si addica il diminutivo: lo scoiattolo è un diminutivo vivente.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
In tempi più recenti, e in un bel romanzo fantascientifico, P. J. Farmer ha messo in rilievo le difficoltà respiratorie dei centauri classici, e le ha risolte fornendo loro un organo supplementare «simile a un mantice, che inspirava aria attraverso un'apertura simile a una gola»; altri hanno insistito sul problema dell'alimentazione, facendo notare che una piccola bocca umana sarebbe stata insufficiente a permettere il passaggio del molto foraggio necessario per nutrire la parte equina.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
I centauri sono creature affascinanti, portatrici di simboli multipli ed arcaici, ma della loro fisica impossibilità si era già accorto Lucrezio, ed aveva cercato di dimostrarla con un argomento curioso: a tre anni di età il cavallo è nel pieno delle sue forze, mentre l'uomo è bambino, e «spesso cercherà in sogno il capezzolo» da cui è appena stato slattato; come potrebbero convivere due nature che non «florescunt pariter», e che del resto non ardono degli stessi amori?
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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Frasi di Primo Levi
Tutti gli animali inventati dalla mitologia, in tutti i paesi ed in tutte le epoche, sono dei pots pourris, rapsodie di tratti e membra di animali noti. Il più famoso ed il più composito era la chimera, ibrido di capra, serpente e leone, talmente impossibile che il suo nome è oggi equivalente a «sogno vano»; ma è anche stato adottato dai biologi per indicare i mostri che essi creano, o vorrebbero creare, nei loro laboratori grazie a trapianti fra animali diversi.
Primo Levi
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luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
I ragni, in specie, sono una inesauribile sorgente di meraviglia, di meditazioni, di stimoli e di brividi. Sono (non tutti) geometri metodici e fanaticamente conservatori: il comune ragno dei giardini, il ragno dal Diadema, costruisce da decine di milioni di anni la sua tela raggiata, simmetrica e conforme a un rigido modello. Non sopporta imperfezioni: se la tela viene danneggiata, non la ripara. La distrugge e ne tesse una nuova.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
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e altri animali
Frasi di Primo Levi
Tutti abbiamo ascoltato, nelle sere di estate, i duetti dei grilli. Ce ne sono di varie specie, e ognuna canta con il suo proprio ritmo e con una sua propria nota: il maschio chiama, e la femmina, lontana anche duecento metri, e totalmente invisibile, risponde «a tono». Il duetto, paziente e casto, prosegue per ore e ore, e a mano a mano i due partner lentamente si avvicinano, fino al contatto e all'accoppiamento. Ma è indispensabile che la femmina risponda giusto: una risposta stonata, anche solo di un quarto di tono, interrompe il dialogo, e il maschio va in cerca di un'altra compagna più conforme al suo innato modello.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Se potessi
[...]
mi riempirei la casa di tutti gli animali possibili. Farei ogni sforzo non solo per osservarli, ma anche per entrare in comunicazione con loro. Non farei questo in vista di un traguardo scientifico (non ne ho la cultura né la preparazione), ma per simpatia, e perché sono sicuro che ne trarrei uno straordinario arricchimento spirituale e una più compiuta visione del mondo. In mancanza di meglio, leggo con godimento e stupore sempre rinnovati molti libri vecchi e nuovi che parlano di animali, e mi pare di ricavarne un nutrimento vitale, indipendentemente dal loro valore letterario o scientifico. Possono anche essere pieni di bugie, come il vecchio Plinio: non ha importanza, il loro valore sta nei suggerimenti che forniscono.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Un istinto ben comprensibile, lo stesso che ci ha spinti sulla
luna
, induce i girini ad allontanarsi dallo specchio d'acqua dove hanno compiuto la muta; non importa verso dove, in qualunque luogo salvo quello.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
[I girini]
Erano chimere, bestie impossibili, tutte testa e coda, eppure navigavano veloci e sicure, spingendosi con un elegante sbandieramento della coda.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
A mezz'aria si libravano libellule meravigliose, dai riflessi turchini, metallici; metallico e meccanico era anche il loro ronzio. Erano piccole macchine da guerra: a un tratto calavano come dardi su un'invisibile preda. Sui lembi di sabbia asciutta correvano scarabei verdi, agilissimi, e si aprivano le trappole coniche dei formicaleoni. Assistevamo ai loro agguati con un segreto senso di complicità, e quindi di colpa; al punto che mia sorella, ogni tanto, non resisteva alla pietà, e con uno stecco stornava una formichina che si stava avviando verso una morte subitanea e crudele.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Una volta, nella vasca del lavatoio, nulla meno che una sanguisuga, aggraziata nel suo nuoto ondulante come in una danza.
[...]
o un grillotalpa né grillo né talpa, mostriciattolo pingue, ripugnante e minaccioso. Nel giardino-cortile si affaccendavano ordinate tribù di formiche, di cui era affascinante studiare le astuzie e le ottusità.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Con le mani, non che sia facile, ma si può anche scheggiare una selce, e legare la scheggia in cima a un bastone, e insomma farsi un'ascia, e con l'ascia difendere il mio territorio, o magari anche allargarlo; in altri termini, sfondare la testa di certi altri «io» che mi stanno fra i piedi, o corteggiano mia moglie, o anche soltanto sono più bianchi o più neri o più pelosi o meno pelosi di me, o parlano con accento diverso.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Perché il delfino è simile ad un pesce, eppure partorisce ed allatta i suoi nati? Perché è figlio di un tonno e di una vacca. Di dove i colori gentili delle farfalle, e la loro abilità al volo? Sono figlie di una mosca e di un fiore. E le testuggini, sono figlie di un rospo e di uno scoglio. E i pipistrelli, di una civetta e di un topo. E le conchiglie, di una lumaca e di un ciottolo levigato. E gli ippopotami, di una cavalla e di un fiume. E gli avvoltoi, di un verme nudo e di una strige.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali
Frasi di Primo Levi
Sedevano nella jeep rigidi e silenziosi: facevano vita comune da due mesi, ma fra loro non c'era molta confidenza. Quel giorno toccava al francese guidare. Percorsero il Kurfürstendamm sobbalzando sul selciato sconnesso, svoltarono nella Glockenstrasse aggirando di misura una colata di macerie, e la percorsero fino all'altezza della Magdalene: qui un cratere di bomba sbarrava la strada, pieno di acqua melmosa; da una conduttura sommersa il gas gorgogliava in grosse bolle vischiose.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla
luna
e altri animali ‐ Incipit
Frasi di Primo Levi
- Al mio paese, di orologi ce n'erano pochi. Ce n'era uno sul campanile, ma era fermo da non so quanti anni, forse fin dalla rivoluzione: io non l'ho mai visto camminare, e mio padre diceva che neanche lui. Non aveva orologio neppure il campanaro.
- Allora come faceva a suonare le campane all'ora giusta?
- Sentiva l'ora alla radio, e si regolava col sole e con la
luna
. Del resto, non suonava tutte le ore, ma solo quelle importanti. Due anni prima che scoppiasse la guerra si era rotta la corda della campana: si era strappata in alto, la scaletta era fradicia, il campanaro era vecchio e aveva paura di arrampicarsi fino lassù per mettere una corda nuova. Da allora in poi ha segnato le ore sparando in aria col fucile da caccia: uno, due, tre, quattro spari. È andato avanti così finché sono venuti i tedeschi; il fucile glielo hanno preso, e il paese è rimasto senza ore.
Primo Levi
Cit. da
Se non ora, quando? ‐ Incipit
Frasi di Primo Levi
Morgan è la vera forza di X Factor: un personaggio teatrale, una maschera, un vero artista. Con lui, vestito da stra
luna
to gentiluomo del Settecento, vorrei fare un programma televisivo di letture, una gara di poesia adattata ai nostri tempi. Questo è un invito ufficiale: chissà, magari Morgan ci sta.
Giorgio Albertazzi
Frasi di Giorgio Albertazzi
Intorno alla morte di Quincas Acquaiolo perdura a tutt'oggi una certa confusione. Dubbi da chiarire, particolari assurdi, contraddizioni fra le deposizioni dei testimoni, lacune varie. Non sono chiari neppure l'ora e il luogo del decesso, né le ultime parole del defunto. La famiglia, appoggiata da vicini e conoscenti, si mantiene intransigente sulla versione della tranquilla morte mattutina, senza testimoni né apparato né ultime parole: morte verificatasi quasi venti ore prima dell'altra, propalata e commentata, avvenuta nell'angoscia della notte, quando la
luna
si disfece in mare e cose misteriose avvennero sulla banchina del porto di Bahia.
Jorge Amado
Cit. da
Due storie del porto di Bahia ‐ Incipit
Frasi di Jorge Amado
E uscir del teschio, ove fuggìa la
Luna
, | l'ùpupa, e svolazzar su per le croci | sparse per la funerea campagna, | e l'immonda accusar col luttuoso | singulto i rai di che son pie le stelle | alle obblîate sepolture.
Ugo Foscolo
Cit. da
Dei Sepolcri
Frasi di Ugo Foscolo
Io vedo i grandi alberi della sera
|
che innalzano i cieli dei boulevards,
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le carrozze di Roma che alle tombe
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dell' Appia antica portano la
luna
.
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|
Tutto di noi gran tempo ebbe la morte.
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Pure, lunga la via fu alla sera
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di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo
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alle luci sorgenti ai campanili
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ai nomi azzurri delle insegne, il cuore
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mai più risponderà?
|
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Oh, tra i rami grondanti di case e cielo
|
il cielo dei boulevards
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cielo chiaro di rondini!
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|
O sera umana di noi raccolti
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uomini stanchi uomini buoni,
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il nostro dolce parlare
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nel mondo senza paura.
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Tornerà tornerà,
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d' un balzo il cuore
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desto
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avrà parole?
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Chiamerà le cose, le luci, i vivi?
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I morti, i vinti, chi li desterà?
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Amore della vita
Frasi di Alfonso Gatto
Questa verde serata ancora nuova
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e la
luna
che sfiora calma il giorno
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oltre la luce aperto con le rondini
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daranno pace e fiume alla campagna
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ed agli esuli morti un altro amore;
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ci rimpiange monotono quel grido
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brullo che spinge già l' inverno, è solo
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l' uomo che porta la città lontano.
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e nei treni che spuntano, e nell' ora
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fonda che annotta, sperano le donne
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ai freddi affissi d' un teatro, cuore
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logoro nome che patimmo un giorno.
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Canto alle rondini
Frasi di Alfonso Gatto
Sai un'ora del giorno che più bella
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sia della sera? tanto
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più bella e meno amata? È quella
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che di poco i suoi sacri ozi precede;
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l'ora che intensa è l'opera, e si vede
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la gente mareggiare nelle strade;
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sulle mole quadrate delle case
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una
luna
sfumata, una che appena
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discerni nell'aria serena.
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È l'ora che lasciavi la campagna
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per goderti la tua cara città,
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dal golfo luminoso alla montagna
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varia d'aspetti in sua bella unità;
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l'ora che la mia vita in piena va
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come un fiume al suo mare;
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e il mio pensiero, il lesto camminare
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della folla, gli artieri in cima all'alta
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scala, il fanciullo che correndo salta
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sul carro fragoroso, tutto appare
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fermo nell'atto, tutto questo andare
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ha una parvenza d'immobilità.
|
|
È l'ora grande, l'ora che accompagna
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meglio la nostra vendemmiante età.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
L'ora nostra
Frasi di Umberto Saba
Sorse la
luna
: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.
Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la musica seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava preghiere ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno.
Gustave Flaubert
Cit. da
Salambò
Frasi di Gustave Flaubert
Non sono incline a ottemperare alla vostra richiesta. Vuol dire: No!
Capitan Barbossa
Dal film:
Pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna
Scheda film e trama
Frasi del film
Una volta mollata l'anima, tutto segue con assoluta certezza, anche nel pieno del caos. Dal principio non fu mai altro che caos: un fluido che mi avviluppava, e io vi respiravo per branchie. Nei substrati, dove la
luna
brillava ferma e opaca, era liscio e fecondo; sopra era frastuono e discordanza. In tutte le cose io vedevo subito l'opposto, la contraddizione, e fra il reale e l'irreale l'ironia, il paradosso. Ero io il mio peggior nemico. Nulla c'era che volessi fare e potessi anche non fare. Anche bambino, quando nulla mi mancava, io volevo morire; volevo arrendermi perché non vedevo senso nella lotta.
Henry Miller
Cit. da
Tropico del Capricorno ‐ Incipit
Frasi di Henry Miller
Mi tengo a quest'albero mutilato
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Abbandonato in questa dolina
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Che ha il languore
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Di un circo
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Prima o dopo lo spettacolo
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E guardo
|
Il passaggio quieto
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Delle nuvole sulla
luna
|
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Stamani mi sono disteso
|
In un'urna d'acqua
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E come una reliquia
|
Ho riposato
|
|
L'Isonzo scorrendo
|
Mi levigava
|
Come un suo sasso
|
Ho tirato su
|
Le mie quattro ossa
|
E me ne sono andato
|
Come un acrobata
|
Sull'acqua
|
|
Mi sono accoccolato
|
Vicino ai miei panni
|
Sudici di guerra
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E come un beduino
|
Mi sono chinato a ricevere
|
Il sole
|
|
Questo è l'Isonzo
|
E qui meglio
|
Mi sono riconosciuto
|
Una docile fibra
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Dell'universo
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Il mio supplizio
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È quando
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Non mi credo
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In armonia
|
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Ma quelle occulte
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Mani
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Che m'intridono
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Mi regalano
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La rara
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Felicità
|
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Ho ripassato
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Le epoche
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Della mia vita
|
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Questi sono
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I miei fiumi
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Questo è il Serchio
|
Al quale hanno attinto
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Duemil'anni forse
|
Di gente mia campagnola
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E mio padre e mia madre.
|
|
Questo è il Nilo
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Che mi ha visto
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Nascere e crescere
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E ardere d'inconsapevolezza
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Nelle distese pianure
|
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Questa è la Senna
|
E in quel suo torbido
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Mi sono rimescolato
|
E mi sono conosciuto
|
|
Questi sono i miei fiumi
|
Contati nell'Isonzo
|
|
Questa è la mia nostalgia
|
Che in ognuno
|
Mi traspare
|
Ora ch'è notte
|
Che la mia vita mi pare
|
Una corolla
|
Di tenebre.
Giuseppe Ungaretti
Titolo della poesia:
I fiumi
Frasi di Giuseppe Ungaretti
Noi andavamo leggeri
|
una notte d'estate
|
per un fresco giardino?
|
la tua mano
|
ho sfiorato o una foglia?
|
la tua bocca ho baciato
|
o un frutto umido e dolce?
|
non so se ho bevuto il silenzio
|
della piante notturne
|
o il tuo amore silenzioso.
|
|
La tua mano mi salutò tra le piante
|
ma era falce di
luna
|
che tramontava lontano.
Lalla Romano
Titolo della poesia:
Una notte d'estate
Frasi di Lalla Romano
Con casto cuore, con occhi
|
puri,
|
ti celebro, bellezza,
|
trattenendo il sangue
|
perché sorga e segua
|
la linea, il tuo contorno,
|
perché
|
tu entri nella mia ode
|
come in terra di boschi o in schiuma:
|
in aroma terrestre
|
o in musica marina.
|
|
Bella nuda,
|
uguali i tuoi piedi arcuati
|
per un antico colpo
|
di vento e del suono
|
che tu origliasti,
|
chiocciole minime
|
dello splendido mare americano.
|
Uguali sono i tuoi petti
|
di parallela pienezza, ripieni
|
delle luce della vita,
|
uguali
|
volano
|
le tue palpebre di frumento
|
che scoprono
|
e nascondono
|
due paesi profondi nei tuoi occhi.
|
|
La linea che la tua schiena
|
ha diviso
|
in pallide regioni
|
si perde e sorge
|
in due limpide metà
|
di mela
|
e continua
|
separando
|
la tua bellezza
|
in due colonne
|
di oro bruciato, di alabastro fino,
|
a perdersi nei tuoi piedi come in due uve,
|
da dove nuovamente arde e si eleva
|
l'albero doppio della tua simmetria,
|
fuoco florido, candelabro aperto,
|
turgida frutta alzata
|
sopra il patto del mare e della terra.
|
|
Il tuo corpo, in quale materia,
|
agata, quarzo, frumento,
|
si plasmò, crebbe
|
come del pane si alza
|
la temperatura,
|
e segnalò colline
|
argentate,
|
valli di un solo petalo, dolcezze
|
di profondo velluto,
|
fino a rimanere cagliata
|
la fine e ferma forma femminile?
|
|
Non soltanto è luce che cade
|
sopra il mondo
|
quella che allunga sul tuo corpo
|
la sua neve soffocata,
|
finché si stacca
|
da te la chiarezza come se fosse
|
incendiata da dentro.
|
|
Sotto la tua pelle vive la
luna
.
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Ode alla bella nuda
Frasi di Pablo Neruda
Ulisse vuole ascoltare il canto delle sirene, a costo di mettere in pericolo la propria vita. Egli percorre l'occidente fino ai suoi confini; senza di lui, esso non potrebbe nemmeno sussistere. Non ci sarebbe stato nessuno sbarco sulla
luna
.
Ernst Jünger
Cit. da
La forbice
Frasi di Ernst Jünger
L'atteggiamento di preghiera è originario e naturale, non soltanto negli uomini, ma anche in animali e piante; potremmo cercarlo anche nella materia ‐ nei suoi tessuti, nelle sue vibrazioni. Perché il cerchio si chiude ritornando al suo inizio, perché una superficie irradiata tende a dilatarsi? Forse vuole godere del sole più intensamente, come la lucertola che si appiattisce. Esistono piante che celebrano culti solari, altre culti
luna
ri.
Ernst Jünger
Cit. da
Due volte la cometa
Frasi di Ernst Jünger
L'innamorato chiede in modo diverso dal curioso. Lo toccano ancora la luce e le ombre della caccia cosmica. E ancora gli si avvicina la grande cacciatrice, la dea
Luna
, mentre Atteone, per la sua febbrile curiosità, viene sbranato dai suoi propri cani.
[...]
Meraviglioso in questo grande mito è il modo in cui Chirone, precettore di Atteone, calma i cani. Crea un'immagine del loro padrone, e i cani le si riuniscono attorno, rappacificati.
Faceva parte dei compiti dell'artista, dell'uomo di cultura, dell'iniziato, in tempi in cui i cani hanno perduto il loro padrone. L'opera d'arte non agisce solo come indicazione del destino in direzione del futuro ‐ essa interpreta, risarcisce e rappacifica anche il passato.
[da Psiconauti]
Ernst Jünger
Cit. da
Avvicinamenti
Frasi di Ernst Jünger
La lirica di Trakl è simile al volgere di un caleidoscopio fantastico, che dietro il suo vetro opalescente, nel bagliore
luna
re, ripete poche, ma pure pietre, in combinazioni monotone.
[da Nota di diario del 14 marzo 1945, Kirchhorst]
Ernst Jünger
Cit. da
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Frasi di Ernst Jünger
La similitudine esatta, ossia l'osservazione delle cose così come sono disposte nello spazio necessario, è lo strumento più mirabile dell'arte del tiro a segno. La sua base è l'espressione comune dell'essenziale, e il suo vertice è l'essenziale stesso.
È una sorta di trigonometria superiore, il cui compito è la misurazione di invisibili stelle fisse.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
Quaggiù ci è concesso raramente di vedere il fine fondersi con il suo significato. Eppure il nostro sforzo supremo tende a quello sguardo stereoscopico che coglie le cose nella loro corporeità più segreta e più immobile.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
O ricordo, chiave d'accesso al nucleo più intimo degli esseri umani e delle esperienze vissute! Sono certo che tu sei racchiuso anche nel vino cupo, amaro e inebriante della morte come l'ultimo e decisivo trionfo dell'essere sull'esistenza.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
Non ci sono ore in cui si dovrebbe essere amati da ogni cosa, come un fiore sbocciato in selvaggia innocenza? Ore in cui l'eccesso ci fa schizzare via come proiettili dalle corsie dell'abitudine? Solo allora incominciamo a volare, e solo nell'incertezza si mira in alto.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
La lingua ci ha insegnato a disprezzare troppo le cose. Le grandi parole sono come il reticolo di meridiani e paralleli che avvolge la carta geografica. Ma un semplice pugno di terra non è forse più di un intero mondo sulla carta?
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella
luna
]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
Ogni tanto afferriamo con la mano un oggetto casualmente trovato, e lo rigiriamo dinanzi agli occhi ‐ forse un cristallo di rocca, o un guscio rotto di chiocciola di cui ci sorprende la struttura interna a scala, o una punta di stalattite dal pallore
luna
re giunta qui dalle grotte sconosciute in cui il pipistrello traccia i suoi cerchi silenziosi. Questa è la terra d'origine dei musicali capricci, degli scherzi notturni che lo spirito senza alcuna commozione e non senza pericolo si gode come in una sua loggia solitaria. Ma ci sono anche pezzi rotondi di granito, molati e lavorati nelle marmitte glaciali, e si trovano nei punti in cui ci si affaccia su un ampio panorama, là dove il mondo appare un po' più piccolo ma anche più chiaro e regolare, come su nitide e precise carte geografiche, poiché l'ordine supremo si nasconde nel molteplice come in un rebus. Sono enigmi sorprendenti ‐ quanto più cresce la distanza, tanto più ci avviciniamo alla soluzione. Nel punto estremo, all'infinito, la afferriamo.
[da La cava di ghiaia]
Ernst Jünger
Cit. da
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci
Frasi di Ernst Jünger
Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa
luna
già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei: Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d'un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.
[Romeo: atto II, scena II]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
Ah! Allora, lo vedo, la regina Mab è venuta a trovarti.
Essa è la levatrice delle fate, e viene,
in forma non più grande di un'agata
all'indice di un dignitario,
tirata da una muta di piccoli atomi,
lungo il naso degli uomini, mentre sono addormentati.
Con esili zampe di ragno son fatti i raggi delle ruote del suo carro;
ali di cavallette per mantice,
la ragnatela la più sottile per tirelle;
brina di raggi di
luna
per pettorali,
osso di grillo per manico della frusta, un filamento sottilissimo per sferza;
un moscerino di grigia livrea è il cocchiere,
grosso appena metà di un piccolo verme tondo,
estratto con uno spillo dal pigro dito di una fanciulla.
Un guscio di nocciola per cocchio,
scavato dallo scoiattolo falegname o da una vecchia larva,
da tempo immemorabile son essi i carrozzieri delle fate.
Così messa Mab cavalca notte dopo notte,
attraversa la mente degli innamorati facendoli, così, sognar l'amore;
o anche le rotule dei cortigiani che nel sogno si inchinano in salamelecchi;
o sulle dita degli avvocati perché sognino laute parcelle;
talvolta sulle labbra delle dame così che sognino d'esser baciate,
e spesso, quando irritata dai loro aliti guasti per i troppi dolci, Mab vi lascia delle pustole.
Talvolta galoppa lungo il naso di un cortigiano,
così che senta, in sogno, l'odore d'una petizione a pagamento;
talaltra solletica il naso di un prevosto col crine d'un porcello della decima,
inducendolo a sognare un altro benefizio parrocchiale.
A volte le capita di passare lungo il collo di un soldato,
e quindi il sogno è tutto un tagliare forestieri gargarozzi,
di brecce, di imboscate, di lame spagnole, e di brindisi con enormi, colmi, bicchieri;
poi, all'improvviso, un tamburo rulla nell'orecchio si sveglia e salta su di botto,
e dopo avere smoccolato per la paura una bestemmia o due,
riprende a dormire morto di sonno. Questa è la vera Mab
che nella notte intreccia le criniere dei cavalli
e fa con i loro crini dei nodi magici
che portano sventura a chi li prova a districare.
È questa la strega, che quando le pulzelle giacciono supine,
le pressa perché imparino a "portare"
così che imparino a essere donne di "buon portamento".
Questa è lei.
[Mercuzio: atto I, scena IV]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
Sono un po' stanca di dover sempre cantare "Non voglio mica la
luna
" quando mi invitano in tv. Ma sicuramente è la mia canzone simbolo e devo molto al suo successo: ha venduto oltre 6 milioni di copie e ci sono all'attivo una quindicina di cover.
Marina Fiordaliso
Frasi di Marina Fiordaliso
Fu allora che vidi il Pendolo.
La sfera, mobile all'estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà.
Io sapevo ‐ ma chiunque avrebbe dovuto avvertire nell'incanto di quel placido respiro ‐ che il periodo era regolato dal rapporto tra la radice quadrata della lunghezza del filo e quel numero
[Pi greco]
che, irrazionale alle menti sub
luna
ri, per divina ragione lega necessariamente la circonferenza al diametro di tutti i cerchi possibili ‐ così che il tempo di quel vagare di una sfera dall'uno all'altro polo era effetto di una arcana cospirazione tra le più intemporali delle misure, l'unità del punto di sospensione, la dualità di una astratta dimensione, la natura ternaria di
[Pi greco]
, il tetragono segreto della radice, la perfezione del cerchio.
Ancora sapevo che sulla verticale del punto di sospensione, alla base, un dispositivo magnetico, comunicando il suo richiamo a un cilindro nascosto nel cuore della sfera, garantiva la costanza del moto, artificio disposto a contrastare le resistenze della materia, ma che non si opponeva alla legge del Pendolo, anzi le permetteva di manifestarsi, perché nel vuoto qualsiasi punto materiale pesante, sospeso all'estremità di un filo inestensibile e senza peso, che non subisse la resistenza dell'aria, e non facesse attrito col suo punto d'appoggio, avrebbe oscillato in modo regolare per l'eternità.
Umberto Eco
Cit. da
Il pendolo di Foucault ‐ Incipit
Frasi di Umberto Eco
Vagando nella sera
Sulla strada polverosa, a tarda sera me ne vado, | ombre di muri cadono oblique, | e tra i sarmenti vedo la luce | della
luna
su sentiero e ruscello.
Smarrimento
Quante volte la realtà in cui vivete | mi ha ridestato e richiamato a sé! | Io stavo in lei deluso ed atterrito | e di nuovo mi sono dileguato.
Hermann Hesse
Frasi di Hermann Hesse
Un volo di gabbiani telecomandati
e una spiaggia di conchiglie morte
nella notte una stella d'acciaio
confonde il marinaio
strisce bianche nel cielo azzurro
per incantare e far sognare i bambini
la
luna
è piena di bandieri senza vento
che fatica essere uomini
partirà
la nave partirà
dove arriverà
questo non si sa
sarà come l'Arca di Noè
il cane il gatto io e te
un toro è disteso sulla sabbia
e il suo cuore perde kerosene
e ogni curva un cavallo di latta
distrugge il cavaliere
terra e mare polvere bianca
una città si è perduta nel deserto
la casa è vuota non aspetta più nessuno
che fatica essere uomini
Sergio Endrigo
Cit. da
L'arca di Noè
Frasi di Sergio Endrigo
Non è il nostro compito quello di avvicinarci, così come non si avvicinano fra loro il sole e la
luna
, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il sole e la
luna
, siamo il mare e la terra. La nostra méta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è: il nostro opposto e il nostro complemento.
Hermann Hesse
Cit. da
Narciso e Boccadoro
Frasi di Hermann Hesse
Sei il sole che al mattino mi accarezza con un bacio, sei la
luna
che dolcemente mi fa chiudere gli occhi la sera, sei il mio stesso respiro che fugge e mi attraversa ...
Anonimo
O lucente e magica
luna
fa che stasera io, guardandola dritta nei suoi occhi profondi, possa darle il primo stupendo bacio.
Anonimo
Cosa c'è di più romantico di noi che ci sfioriamo dolcemente illuminati dalla
luna
e abbracciati dal luccichio delle stelle?
Anonimo
O mia dolce e incantevole
luna
, fa che stasera possa rimanere incantata dal mio sguardo innamorato...
Anonimo
Se tu fossi la
luna
chiederai alla notte di rimanere in eterno, per poter stare con te all'infinito... Ti Amo!
Anonimo
Se tu fossi la
luna
chiederei alla notte di restare in eterno, per stare con te all'infinito...
Anonimo
Ventun giorni dopo l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico i tre astronauti uscirono trionfalmente dal Laboratorio
Luna
re e rientrarono nelle loro famiglie. Poi cominciò la baraonda delle celebrazioni, delle medaglie, dei viaggi nei vari paesi in cui li volevan conoscere, applaudire, mitologizzare. Per qualche tempo furono idoli della folla e per sempre gli restò la patente di eroi. Ma questo se l'aspettavano tutti e così non fece impressione a nessuno. Voglio dire : qualcosa del genere s'era letto anche nel libro Dalla Terra alla
Luna
di Jules Verne. E comunque, ecco, per tornare alle rocce e alla cronaca che ci interessava, le cose andarono così in quella settimana d'estate, nei primi giorni che seguirono il ritorno sulla Terra degli uomini che avevan toccato la
Luna
.
[Explicit]
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
Non era un gran bel discorso, ammettiamolo. Era una frase retorica, e suonava un pochino falsa, un pochino buffa, dentro il suo gergo tecnico da pilota. E, quasi ne fosse cosciente, Armstrong la pronunciò molto in fretta, in un sussurro carico di imbarazzo: «That's one small step for man, one giant leap for mankind. Questo è un piccolo passo per l'uomo, è un salto gigantesco per l'umanità». Però si riprese immadiatamente, tornò immediatamente sé stesso, e ciò accadde quando staccò le mani dal LM, e andò avanti.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
La fantasia umana, la fantasia di Jules Verne, aveva già previsto tutto un secolo fa. A me pare che l'Apollo 11 avrebbe dovuto chiamarsi Jules Verne.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
Gli uomini sono così: inventano la bomba atomica, uccidono con essa centinaia di migliaia di creature, e poi vanno sulla
Luna
. Né angeli né bestie ma angeli e bestie.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
[A proposito di Armstrong, Aldrin e Collins]
Lo saranno grandi uomini, eroi? Lo sono? Ovvio che no. Come individui, lo abbiamo già visto, contano relativamente. Il caso non è stato generoso. Come navigatori ed esploratori, i loro meriti sono limitati e ogni paragone con Cristoforo Colombo è semplicemente grottesco. Colombo era solo. Il viaggio alla ricerca delle Indie l'aveva ideato da solo, se l'era organizzato da solo, se lo fece da solo contro il parere di tutti: e il parere di tutti era che la Terra fosse piatta, che a un certo punto finisse per farlo cadere nel nulla. Armstrong, Aldrin e Collins invece sanno benissimo cosa vanno a trovare: minuto per minuto, metro per metro. Di questo viaggio certo non ideato da loro e non organizzato da loro, essi non sono che uno strumento prescelto; un'appendice della macchina.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
A noi europei la guerra lasciò case distrutte, parenti uccisi, fame, smarrimento e spesso vergogna: a loro lasciò i vantaggi economici di una tecnologia sviluppata.
[Riferendosi agli statunitensi]
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
[A seguito dell'affermazione di Armstrong: ... cade il discorso sull'avventura. Il gusto di andare su tanto per andare su...]
Io, signor Armstrong, conosco qualcuno che andrebbe su anche sapendo di non tornare giù, solo per il gusto di andare su.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
Io, che l'ho visto più volte in questi anni, non sono mai riuscita a stabilire con lui un contatto che assomigliasse a un contatto umano, a farlo mai indulgere a un attimo di cordialità, di curiosità, di calore, ammenochè non pronunciassi le parole Mercury, Gemini, Apollo, LM.
Oriana Fallaci
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Quel giorno sulla
luna
Frasi di Oriana Fallaci
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