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Aforismi Morte - parte 8
Frasi trovate
:
3.088
Questa non è la storia di una persona, è la storia di tutti noi. E' stata tramandata con le parole, perciò dovete ascoltare, ricordare, perché dovrete raccontarla ai nuovi nati domani. Ora sto tornando agli anni del nostro ieri, sto tornando indietro nel tempo, attraverso il lungo cammino della storia passata. Vedo la fine, che fu il nostro inizio. Fu un eclisse piena di sofferenza!
[mostra il graffito di un fungo atomico]
E da questa nascemmo noi, dalla polvere, e da un tempo di grande paura. C'era l'inverno più freddo e madre
morte
inseguiva tutti, ma uno non riuscì a catturarlo: era il capitano Walker! Lui prese un gruppo di gente, chiamò il vento e volò lontano nel cielo!
[mostra il graffito di un aereo]
Così loro lasciarono la loro famiglia, dissero addio alle alte case, e quello che era rimasto del loro sapere lo lasciarono la. Qualcuno ha detto che il vento è finito improvvisamente, altri che una tribù chiamata "turbolenza" ha fatto cadere la nave del cielo.
[mostra un graffito dell'aereo rotto]
Dopo l'incidente, qualcuno è stato preso da madre
morte
, ma altri sono stati fortunati e hanno trovato questo luogo. Appena lo videro, loro provarono amore e lo chiamarono "pianeta terra" e dissero "non ci serve il sapere, possiamo vivere qui!" Il tempo passa e continua a passare, ora sentono la mancanza di tutto quello che avevano avuto, delle alte case, delle tele di video, guardano fotografie, così ricordano il sapere che hanno perso.
[...]
Poi il capitano Walker prende i più forti e di età buona per un lungo viaggio. Ne conta venti, e partono: il grande esodo!
[...]
Dicono poi addio ai nuovi nati e dalle terre
morte
guardano indietro. Il capitano Walker grida: "Aspettate! Uno di noi tornerà" E qualcuno è tornato!
[raccontando la storia dei bimbi sperduti]
Savannah
Dal film:
Mad Max oltre la sfera del tuono
Scheda film e trama
Frasi del film
Ricordate dove siete. Questo è Thunderdome. La
morte
è in ascolto, e prenderà il primo uomo che avrà paura.
Aunty Entity
Dal film:
Mad Max oltre la sfera del tuono
Scheda film e trama
Frasi del film
Direttamente dalle terre
morte
: è cattivo, è bellissimo, è pazzo, è... è l'Uomo che non ha un nome.
presentatore della lotta al Thunderdome
Dal film:
Mad Max oltre la sfera del tuono
Scheda film e trama
Frasi del film
Ascoltate! Ascoltate! Vi dirò ciò che accade qui: le contese provocano la
morte
, e la
morte
provoca guerra, e una guerra ci ha portato così vicini alla
morte
. Ma guardiamoci ora, relitti umani, e parliamo solo della pioggia radioattiva... ma noi abbiamo imparato dalla polvere dei morti, Bartertown ha imparato! Ora quando gli uomini vogliono combattere lo fanno qui, e tutto finisce qui! Due uomini combattono, un uomo vive.
[...]
E al momento ho due uomini, due uomini con la pancia piena di paura. Signore e signori, ragazzi e ragazze... qui è tempo di morire.
presentatore della lotta al Thunderdome
Dal film:
Mad Max oltre la sfera del tuono
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono altamente contrariato... Mi avete obbligato ancora una volta a scatenare i miei mastini. Guardate che cosa resta delle vostre truppe. Perché vi ostinate egoisticamente a non voler condividere la benzina con noi. Ascoltatemi, gli uomini che ho catturato mi hanno detto che volete lasciare per sempre le Terre Perdute. Li avete mandati a cercare una motrice per portare via la cisterna con tutta la benzina... Che miserabile piano! Guardatevi intorno... Questa è la valle della
morte
!
Lord Humungus
Dal film:
Interceptor il guerriero della strada
Scheda film e trama
Frasi del film
C'è qualcosa di più triste e doloroso della
morte
: scoprire d' aver vissuto una vita senza mai riuscire ad essere utile nemmeno a se stessi.
Giuseppe Alvaro
Giuseppe Alvaro
Ogni suicidio è diverso, e privato. È l'unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l'amore e la
morte
, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l'unico, arrogante modo dato all'uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov'è tuttora incapsulato. Ero a casa da solo. Anna, allora mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo.
[Corriere della Sera, 12 dicembre 2005]
Gino Paoli
Frasi di Gino Paoli
Quello che mi fa paura non è fallire o sparire ma è il pensiero delle malattie, della
morte
. Se mia nonna, che mi diceva sempre di mettere la canottiera quando faceva freddo, sapesse che cazzo faccio oggi la notte... altro che canottiera!
Sfera Ebbasta
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 3 febbraio 2018
Frasi di Sfera Ebbasta
Graves (Grindelwald)
: Sciocchi. Capite che cosa avete fatto?
Picquery
: L'Obscuriale è stato ucciso per mio ordine, signor Graves.
Graves (Grindelwald)
: Sì. E la storia ne terrà debito conto, Madama Presidente. Stasera si è consumata l'ingiustizia!
Picquery
: Si era reso responsabile della
morte
di un No-Mag. Poteva smascherare l'intera comunità. Ha infranto una delle nostre più sacre leggi.
Graves (Grindelwald)
: Una legge che ci tiene rintanati come topi di fogna! Una legge che soffoca la nostra vera natura! Una legge che costringe a vivere nella paura, a farsi piccoli per non rischiare di essere scoperti! Le chiedo, Madama Presidente... lo chiedo a tutti voi... questa legge che protegge? Noi? O loro?
[fa per andarsene]
Mi rifiuto di inchinarmi oltre.
Picquery
: Auror, alleggerite il signor Graves della sua bacchetta e riportatelo indietro.
Dal film:
Animali fantastici e dove trovarli
Scheda film e trama
Frasi del film
Newt
: Dimmi di farmi gli affari miei, ma... ho visto qualcosa in quella pozione della
morte
. Ti ho visto abbracciare il Secondo Salemiano.
Tina
: Si chiama Credence. Sua madre lo picchia. Lei picchia tutti quelli che adotta, ma lui sembra odiarlo di più.
Newt
: E' lei la No-Mag che hai aggredito?
Tina
: E' così che ho perso il posto. L'ho assalita in un'adunata di fronte ai suoi seguaci. Li hanno dovuti Obliviare tutti. Fu un grande scandalo.
Dal film:
Animali fantastici e dove trovarli
Scheda film e trama
Frasi del film
La stanza 13 dell'obitorio di Stato era il girone dei dormienti. Si trovava al quarto e ultimo livello del sotterraneo, nel gelido inferno delle sale frigorifere. Il piano era riservato ai cadaveri senza identità. Di rado qualcuno chiedeva di visitarlo. Ma quella notte era in arrivo un ospite.
[...]
A quel punto il tono cambiò,
[il custode]
si fece inquieto, perché il seguito riguardava la ragione di quella strana visita notturna. «Poi ci sono quelli della stanza numero tredici.» Le vittime anonime degli omicidi irrisolti. «Nei casi di omicidio, la legge dice che il corpo costituisce elemento di prova fino a quando non viene accertata l'identità della vittima» affermò il custode. «Non si può condannare un assassino se non si dimostra che la persona che ha ucciso esisteva veramente. Senza un nome, il corpo è la sola prova di quell'esistenza. Perciò viene conservato senza limite di tempo. È uno di quegli strambi cavilli legali che piacciono tanto agli avvocati.» Fin quando non veniva definito il fatto criminoso a cui era collegata la
morte
, le spoglie non potevano essere distrutte o destinate a naturale deperimento, recitavano le disposizioni. «Noi li chiamiamo i dormienti.» Uomini, donne, bambini sconosciuti per la cui uccisione non era stato ancora individuato un colpevole. Da anni attendevano che qualcuno si presentasse per liberarli dalla maledizione di somigliare ai vivi. E, come in una fiaba macabra, perché ciò accadesse era sufficiente pronunciare una parola segreta. Il loro nome. La dimora che li accoglieva ‐ la stanza numero 13 ‐ era l'ultima in fondo. Arrivati di fronte alla porta di metallo, il custode armeggiò con un mazzo di chiavi finché non trovò quella giusta. Aprì e indietreggiò per cedere il passo. Appena l'ospite mise piede nel buio, sul soffitto si accese una fila di lampade gialle azionate da sensori di movimento. Al centro della sala c'era un tavolo autoptico circondato da alte pareti frigorifero con decine di celle. Un alveare d'acciaio. «Deve firmare qui, è il regolamento» disse il custode porgendo un registro. «Quale le interessa?» domandò poi, tradendo una certa irrequietezza. L'ospite finalmente parlò. «Il cadavere che sta qui da più tempo.» AHF-93-K999. Il custode aveva imparato la sigla a memoria, pregustando la soluzione di un antico mistero. Individuò subito la cella con l'etichetta attaccata alla maniglia. Era situata sulla parete sinistra, la terza dal basso. La indicò all'ospite. «Fra le storie dei corpi che sono qua sotto, non è neanche la più originale» ci tenne a precisare l'uomo. «Un sabato pomeriggio alcuni ragazzi giocano a calcio nel parco e il pallone finisce dentro un cespuglio: è così che l'hanno trovato. Gli avevano sparato in testa. Non ha documenti, nemmeno le chiavi di casa. Il volto è ancora perfettamente riconoscibile, ma nessuno chiama i numeri di emergenza in cerca d'informazioni e non vengono presentate denunce di scomparsa. In attesa di un colpevole, che potrebbe anche non essere mai individuato, la sola prova del delitto è proprio il cadavere. Per questo il tribunale decide che venga preservato finché il caso non sarà risolto e verrà fatta giustizia.» Fece una pausa. «Da allora sono passati anni, ma lui sta ancora qui.» Per tanto tempo il custode si era domandato che senso avesse conservare la prova di un crimine di cui ormai nessuno serbava memoria. Come d'altronde aveva sempre ritenuto che il mondo si fosse scordato da un pezzo dell'anonimo inquilino della stanza 13. Ma dalla successiva richiesta dell'ospite intuì che il segreto conservato dietro quei pochi centimetri d'acciaio andava ben oltre una semplice identità. «Apra, voglio vederlo.» AHF-93-K999. Per anni era stato il suo nome. Ma quella notte forse le cose sarebbero cambiate. Il custode dei morti azionò la valvola di sfiato per procedere all'apertura della cella. Il dormiente stava per essere svegliato.
Donato Carrisi
Cit. da
L'ipotesi del male ‐ Incipit
Frasi di Donato Carrisi
I bambini non vedono la
Morte
. Perché la loro vita dura un giorno, da quando si svegliano a quando vanno a dormire.
Donato Carrisi
Cit. da
Il suggeritore
Frasi di Donato Carrisi
Il trionfo della rivoluzione cubana costituisce la prima vittoria della rivoluzione socialista compiuta in America latina ed è la continuazione della grande rivoluzione di Ottobre in questo continente. Grazie al trionfo della rivoluzione cubana, oggi può sventolare alta la bandiera rossa del socialismo in America latina, fino a poco tempo fa considerata terra di esclusivo patrimonio dell'imperialismo nordamericano, e il campo socialista si è esteso anche all'emisfero occidentale, rafforzando straordinariamente il suo potere. Oggigiorno, la repubblica cubana, che marcia decisamente in testa alla rivoluzione dell'America latina, costituisce il faro di speranza dei popoli latino-americani in lotta e illumina l'aurora della vittoria sulla strada della loro lotta. La vittoria della rivoluzione cubana ha scosso alla radice il sistema coloniale degli imperialisti nord americani nell'emisfero occidentale, ha coinvolto tutta l'America latina nella tempesta rivoluzionaria e ha spinto decisamente i popoli di questa regione alla sacra lotta per l'indipendenza e la libertà. Infatti, il trionfo della rivoluzione cubana fu l'inizio dello sgretolamento del sistema di dominio coloniale dell'imperialismo Usa in America latina. Fu una sentenza severa, una condanna a
morte
per l'imperialismo yankee, che ha oppresso e sfruttato i popoli di questa regione per lungo tempo.
[8 ottobre 1968]
Kim Il-sung
Frasi di Kim Il-sung
Hermione
:
[riferendosi a Cho Chang]
Ma non capite cosa deve provare?!
[Harry e Ron si guardano pensierosi]
Hermione
: Beh... È triste per la
morte
di Cedric e confusa perché le piace Harry e perciò è in colpa per averlo baciato. E' in lotta con la Umbridge perché rischia di scacciare sua madre dal ministero ed è preoccupata di non superare il G.U.F.O. perché occupata a preoccuparsi di tutto il resto!
Ron
: Ma una sola persona non può provare tutto questo, esploderebbe!
Hermione
: Solo perché tu hai la sfera emotiva di un bradipo!
Dal film:
Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Scheda film e trama
Frasi del film
Non è che fossi del tutto muta, ma facevo una gran fatica a esprimermi. Balbettavo, mi mancavano le parole. Era come se tutto quel dolore, tutto quel silenzio mi avesse traumatizzato Finché un giorno, frugando in un cassetto, trovai un registratore. In quel nastro ho sentito la mia voce, finalmente chiara, una voce che avevo dimenticato di avere. E lì ho trovato anche i giochi di mia sorella e un suo messaggio che aveva registrato per me. Diceva che quei pupazzi, dopo la sua
morte
, sarebbero stati miei. Io avevo 8 anni e da una parte immaginare che ci aveva giocato lei, mi faceva stare male, dall'altra era tutto quello che mi rimaneva di lei. Ad andare avanti poi mi ha aiutato la musica. Cantare è diventata una liberazione, un modo per trovare me stessa.
Silvia Salemi
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 12 dicembre 2017
Frasi di Silvia Salemi
Santa Maria madre di Dio prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra
morte
. Amen
Suor Irene
Dal film:
The Nun
Scheda film e trama
Frasi del film
La pace venne poi naturalmente come il pericolo incalzava lì fuori, e li buttava fra le braccia l'uno dell'altro, stringendoli a difendere roba e vita. Luciano, primo allo sbaraglio sulla porta, disse risolutamente, mentre si udiva crescere e avvicinarsi il rumore della folla minacciosa:
- Via! Via di qua, vossignoria.
- Tu piuttosto! Pensa a tua moglie! Mettiti almeno al riparo, qui dietro al pilastro.-
In quella vera stretta d'ansia e di confusione, quando Sidoro, come un angelo dal cielo annunziò di lassù: "La forza! Ecco i soldati!", padre e figli si strinsero nelle braccia gli uni degli altri, don Mondo, tornando da
morte
a vita, balbettando:
- Figli! Figli miei!
[Explicit]
Giovanni Verga
Cit. da
Dal tuo al mio
Frasi di Giovanni Verga
Io levo al ciel la mia mano innocente, | E maledico al tuo misfatto. | Io fui Giusto vendicator della natura, | Ma tu ne fosti l'assassino. | Nulla ho comune con te. Quel violento | Tuo braccio è
morte
, il mio difesa...
Friedrich von Schiller
Cit. da
Guglielmo Tell
Frasi di Friedrich Schiller
Per quale motivo
[ebbero]
"una cosa santa sul morso" se non perché frenasse l'arroganza degli imperatori, reprimesse la dissolutezza dei tiranni che, come cavalli, nitrivano smaniosi di piaceri, perché potevano impunemente commettere adulteri? Quali turpitudini conosciamo dei Neroni e dei Caligola e di tutti gli altri che non ebbero "una cosa santa sul morso"!
Sant'Ambrogio
Cit. da
In
morte
di Teodosio
Frasi di Sant'Ambrogio
E cos'altro aveva in mente Giovanni se non quel che è virtuoso? Cosicché egli non poteva sopportare un'unione disonesta perfino nel caso del re, dicendo: "Non è lecito per te averla in moglie". Lui poteva essere rimasto in silenzio, se egli non avesse considerato indecoroso non dire la verità per paura della
morte
, far cadere il ministero profetico di fronte all'autorità del re o adoperarsi in adulazioni. Sapeva bene che sarebbe morto in quanto avversava il re, ma preferì la virtù alla salvezza fisica. Cosa c'è di più utile della passione per portare i santi verso la gloria?
[Quid autem aliud Ioannes nisi honestatem consideravit? ut inhonestas nuptias etiam in rege non posset perpeti, dicens: Non licet tibi illam uxorem habere. Potuit tacere, nisi indecorum sibi iudicasset mortis metu verum non dicere, inclinare regi propheticam auctoritatem, adulationem subtexere. Sciebat utique moriturum se esse, quia regi adversabatur: sed honestatem saluti praetulit. Et tamen quid utilius quam quod passionis viro sancto advexit gloriam?]
[Da De Officiis, libro III, cap. 14, parte 89]
Sant'Ambrogio
Frasi di Sant'Ambrogio
[Le fiere]
ignorano gli odii delle matrigne né, cambiando coniuge, i genitori diventano snaturati verso la loro prole né sanno mostrare preferenza per i figli dell'unione successiva e quindi trascurare quelli della precedente. Conoscono i frutti dell'amore, ignorano le differenze dell'affetto, gli stimoli dell'odio, le discriminazioni dell'avversione. La natura delle fiere è semplice, non sa alterare la verità. Il Signore ha stabilito in ogni creatura un tale equilibrio per cui ha concesso maggiore semplicità d'affetto a quelli cui ha dato minore capacità razionale. Quale fiera non esiterebbe ad offrirsi spontaneamente alla
morte
in difesa dei propri piccoli?
Sant'Ambrogio
Cit. da
Esamerone
Frasi di Sant'Ambrogio
Egli
[Garibaldi]
fu maestro, marinaio, operaio, negoziante, soldato, generale, dittatore. Era grande, semplice e buono. Odiava tutti gli oppressori, amava tutti i popoli, proteggeva tutti i deboli; non aveva altra aspirazione che il bene, rifiutava gli onori, disprezzava la
morte
, adorava l'Italia.
[i genitori di Enrico: Giugno, Garibaldi]
Edmondo De Amicis
Cit. da
Cuore
Frasi di Edmondo De Amicis
Ella
[la patria]
è una così grande e sacra cosa, che se un giorno io vedessi te tornar salvo da una battaglia combattuta per essa, salvo te, che sei la carne e l'anima mia, e sapessi che hai conservato la vita perché ti sei nascosto alla
morte
, io tuo padre, che t'accolgo con un grido di gioia quando torni dalla scuola, io t'accoglierei con un singhiozzo d'angoscia, e non potrei amarti mai più, e morirei con quel pugnale nel cuore.
[il padre di Enrico: Gennaio, L'amor di patria]
Edmondo De Amicis
Cit. da
Cuore
Frasi di Edmondo De Amicis
Come risponde alle accuse che reclutate soggetti vulnerabili per eseguire test che conducono alla
morte
?
Eddie Brock
Dal film:
Venom
Scheda film e trama
Frasi del film
[Sulla
morte
del padre]
Entrò in ospedale per un'ernia inguinale. Uscì dopo un'operazione per un tumore al colon e ai polmoni. Non aveva idea di essere malato. Due anni di vita senza chemioterapia, tre-quattro con. Scelse senza, fu coraggioso. Io l'ho sempre capito, e penso che farei lo stesso.
Jane Alexander
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 3 dicembre 2015
Frasi di Jane Alexander
Avevo firmato per partecipare. Dopo quanto accaduto, d'accordo con Mediaset, avevo deciso di rinunciare. Oggi ho chiesto di fare lo stesso questa esperienza. Credo che la casa del Grande Fratello sia l'unico posto in cui possa sentirmi protetta. Potrebbe essere una terapia. Il fatto che ci sia un confessionale, per parlare in ogni momento con qualcuno, può farmi bene.
[Sulla decisione di partecipare al Grande Fratello VIP, dopo la
morte
del figlio Loren, settembre 2018]
Lory Del Santo
Frasi di Lory Del Santo
Ho cercato di vivere da sola questo periodo senza parlare con nessuno. Senza amici. Senza poter dire la verità. Parlo per ritrovare la forza, per essere forte. Ora devo riprendermi. Devo incontrare le persone. Mi hanno detto che stare segregata nel mio dolore non mi può fare che male.
[Dopo la
morte
del figlio Loren, settembre 2018]
Lory Del Santo
Frasi di Lory Del Santo
Mi definisco autoironica, umile e solidale. Il giorno più bello della mia vita è stata la nascita di mia figlia Ludovica, il più brutto la
morte
dei miei genitori. Ho dato il mio primo bacio a 15 anni: lui si chiamava Roberto ed era un conte bellissimo. La mia prima volta, invece, è stata durante la prima notte di nozze. Non ci capii granché.
Daniela Del Secco d'Aragona
Frasi di Daniela Del Secco d'Aragona
Io sono un uomo sincero
|
di dove cresce la palma
|
e prima di morire vorrei
|
trarre i miei versi dall'anima.
|
|
Io vengo da ogni parte
|
e in ogni luogo vado,
|
sono arte tra le arti
|
e monte tra le montagne.
|
|
Io conosco i nomi strani
|
delle erbe e dei fiori
|
e gli inganni dei mortali
|
e i sublimi dolori.
|
|
Ho visto nella notte scura
|
piovere sopra il mio capo
|
raggi di luce pura
|
di divina bellezza
|
|
Le ali ho visto nascere
|
sulle spalle di donne belle
|
e salire dalle macerie
|
volando le farfalle.
|
|
Ho visto vivere un uomo
|
con un pugnale al costato
|
che non ha mai detto il nome
|
di colei che lo ha ammazzato.
|
|
Rapida come un riflesso
|
due volte ho visto l'anima, due:
|
quando è morto mio padre
|
e quando lei mi ha detto addio.
|
|
Ho tremato una volta al cancello
|
all'entrata della vigna
|
quando una perfida ape
|
punse la fronte di mia figlia
|
|
Ho gioito una volta della sorte
|
che mi fece felice, vedendo
|
che la sentenza della mia
morte
|
il sindaco la leggeva piangendo.
|
|
Odo un sospiro che attraversa
|
la terra il mare, ma
|
non è un sospiro, è che
|
mio figlio si sta per svegliare.
|
|
Se mi dicono Dal gioielliere
|
scegli il miglior gioiello
|
io scelgo un amico sincero
|
e metto a lato l'amore.
|
|
Ho visto un'aquila ferita
|
volare nell'azzurro sereno
|
e morire nella sua tana
|
la vipera col suo veleno
|
|
So bene che quando il mondo
|
cede livido al riposo
|
sopra il silenzio profondo
|
mormora il ruscello sinuoso.
|
|
Ho messo la mano audace,
|
dall'orrore e dal giubilo vinta,
|
su quella stella già spenta
|
che cadde davanti alla porta.
|
|
Nel mio petto coraggioso occulto
|
la pena che mi ferisce,
|
figlio di un popolo schiavo
|
vive per lui e zitto perisce.
|
|
Tutto è bello e costante,
|
tutto è musica e ragione
|
e tutto è come il diamante:
|
prima che luce è carbone.
|
|
Io so che lo sciocco si interra
|
con gran lusso e gran pianto.
|
che non c'è frutta sulla terra
|
come quella del camposanto.
|
|
Taccio e capisco e mi tolgo
|
la pompa del rimatore
|
e appendo all'albero marcio
|
il mio camice da dottore.
José Martí
Frasi di José Martí
Little Rock. (Arkansas) Iº settembre.
La notte di mercoledì, vicino a Parigi, nella contea di Logan, uno svizzero, Edward Schwerzmann, ha portato i suoi tre bambini - uno di 18 mesi e gli altri due di quattro e cinque anni - al bordo di un pozzo, li ha gettati dentro e poi si è gettato a sua volta. Dicono che ha agito in un momento di pazzia.
Dicono che uno svizzero con la chioma bionda,
con gli occhi secchi e concavi, guardando
con desolato amore i suoi tre figli
gli baciò i piedi, le mani delicate,
secche, malate, gialle mani,
e rapido, tremendo, con la rabbia
d'una tigre che le rubano il suo cucciolo
gettò quei tre e poi gettò se stesso
nel fondo pozzo e li rubò alla vita!
Dicono che il bosco illuminò radiante
di luce rossastra e che alla bocca
del pozzo oscuro, sciolti, i suoi capelli
furono corona di fiamme, che al monarca
doloroso, all'umano, solo al bordo
dell'antro mortale cinge le tempie.
La mano vizza come un tronco secco
contro l'ossuto petto, che le unghie
han graffiato e i figli muti
attaccati a quel braccio, come in una notte
di tempesta gli uccelli dentro il nido.
L'anima a Dio e gli occhi alla foresta
Lo svizzero sfidava il cielo e attorno
sembrava che la terra diffondesse
luce d'eroe e che il regno dell'ombra
rabbrividisse per la
morte
di un gigante.
Padre sublime, spirito supremo,
che per salvare le spalle delicate
dei figlioletti dalla dura fatica
di una vita senza fede, nè patria, torva
vita senza un fine sicuro e solco aperto,
sulla sua schiena colossale pose
l'onere del crimine terribile!
Tremavano gli alberi e sul suo petto
ossuto quei sei occhi spaventati,
di quei pallidi bimbi, le sei stelle
che guidavano il padre, illuminate
sin dal regno del crimine sembravano!
Vai bravo! Vai gigante! Vai amoroso!
Pazzo! I velenosi rovi già calpesta,
che rodono come tossici le piante,
in quel regno di criminali, oscuro,
dove camminano senza tregua gli assassini.
Vai che le sei stelle luminose
Ti seguiranno e guideranno, e aiuto
saranno per le tue spalle, come se avessero
bevuto il vino amaro della vita.
José Martí
Cit. da
Il padre svizzero
Frasi di José Martí
Spock
: Mi ha chiesto perché il tenente Uhura e io ci siamo lasciati. Ho cominciato a pensare, dopo la scomparsa di Vulcano, di avere un obbligo verso la mia specie.
McCoy
: Ha pensato di dover produrre dei piccoli vulcaniani, eh? Sì, al tenente non avrà fatto piacere...
Spock
: Intendevo parlarne ancora con lei, ma ho ricevuto una notizia che inaspettatamente mi ha colpito.
McCoy
: Quale notizia?
Spock
: L'ambasciatore Spock è deceduto.
McCoy
: Oh... Spock, mi dispiace... Non riesco a immaginare come si senta.
Spock
[quasi sul punto di piangere]
: Quando hai vissuto così tante vite come lui... La paura della
morte
è illogica.
McCoy
: La paura della
morte
ci permette di restare vivi.
Spock
: Voglio vivere come ha fatto lui... Per questo ho deciso di usare le mie energie per continuare il suo lavoro sul Nuovo Vulcano.
McCoy
: Lascerà la Flotta Stellare? ...E Jim non ha niente da obiettare?
Spock
: In realtà non ho avuto ancora il tempo di dirglielo.
McCoy
: Sono sicuro che non gli piacerà. Non so che cosa farebbe senza di lei. Insomma, io se fossi al suo posto forse darei una festa, ma...
[Spock si mette a ridacchiare alla battuta]
Oh mio dio, lei sta delirando!
Dal film:
Star Trek Beyond
Scheda film e trama
Frasi del film
Scott
: Ehi, è proprietà della Flotta Stellare, non puoi...
[Jaylah gli punta il coltello addosso]
Ma oggi mi sento particolarmente generoso! Tienilo.
Jaylah
: Dove hai preso quello?
Scott
: Parli la mia lingua!
Jaylah
: L'ho imparata a casa mia, dove l'hai preso?
Scott
: È il mio stemma della Flotta...
Jaylah
: Perché lo porti?
Scott
: Sono un ufficiale della Flotta Stellare, ehm, reparto di ingegneria.
Jaylah
: Ingegneria?
Scott
: Esatto! Io riparo le cose...
Jaylah
: So che cos'è l'ingegneria!
Scott
: Sei amica dei bastardi che hanno abbattuto la mia nave?
[Jaylah sputa per terra]
Lo prendo come un "no".
Jaylah
: È stato Krall. Lui con le sue api... Cercano nelle stelle una macchina di
morte
. È colpa loro se tu sei qui, se tutti noi siamo qui.
Scott
: Cioè anche quei tre banditi?
Jaylah
: Sono caduti dal cielo, come me e te. Vieni con me, adesso!
Scott
: No, ehi! Aspetta un attimo, ragazza, ho avuto una giornataccia, sai? Devo ritrovare i miei compagni!
Jaylah
: Io aiuto te a trovare i tuoi compagni e dopo tu aiuti me.
Scott
: In che modo?
[Jaylah indica il suo stemma]
Hai qualcosa da riparare?
Jaylah
: Sì! Tu aiuti me, io aiuto te!
Scott
: Okay, be', dubito che riceverò offerte migliori oggi, perciò fammi strada.
Jaylah
: Bene! Io mi chiamo Jaylah. E tu Montgomery Scott?
Scott
: Ehm, "Scotty".
Jaylah
: Andiamo, Montgomery Scotty.
Dal film:
Star Trek Beyond
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho fatto due anni di psicoterapia in seguito alla
morte
di una carissima persona, un'amica di vecchia data cui volevo molto bene. Pensavo di non avere più l'età per l'analisi, era il 2004, però mi andava di ragionarci ma non da sola.
[...]
Una psicanalista molto in gamba, che mi ha aiutato molto, sono riuscita a parlare. Poi dopo un paio di anni ho smesso. Un viaggio ha i suoi tempi, almeno quel viaggio lì.
Liliana Cavani
Cit. da
stateofmind.it, intervista, 24 giugno 2015
Frasi di Liliana Cavani
Il passaggio tra il non sapere e la coscienza che c'è la vita e la
morte
nessuno te lo spiega. Ognuno forse lo apprende così, dagli eventi della vita come lo ho appreso io
[da bambina]
. Chi vedendo un parente che muore, chi un amico. D'altronde è un'iniziazione, che ti costringe a ragionare, a capire.
Liliana Cavani
Cit. da
stateofmind.it, intervista, 24 giugno 2015
Frasi di Liliana Cavani
William
: Platone credeva che ogni anima avesse una stella a cui apparteneva e dove sarebbe tornata dopo la
morte
, se avesse vissuto con moralità la vita.
Adaline
: Lo crede anche lei?
William
: No... no, perché io sono uno scienziato, Platone invece era un filosofo, un poeta.
Dal film:
Adaline - L'eterna giovinezza
Scheda film e trama
Frasi del film
Cittadini
: Andiamo!
Morte
Mostro! Andiamo! A
morte
Mostro. Uccidere Mostro!
Ispettore Kemp
: Alt! Alza. Un sommossa è un brutta cosa, brutta, und io dico che è arrivato momento di ne fare una!
Cittadino
: Ammazziamo mostro!
Ispettore Kemp
: Cielo testimone di me. Alza.
[Lui maledirà giorno in cui fu battezzato Frankenstein]
.
Cittadini
: Cosa?
Ispettore Kemp
: Io ho detto: lui maledirà giorno in cui fu battezzato Frankenstein.
Cittadini
: Yeeh!
Dal film:
Frankenstein Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
Inga
: È orribile!
Dr. Frankenstein
: È bellissimo. E... per di più è mio! Sbrighiamoci, l'ora e gli elementi ci sono propizi. Sei pronto?
Igor
: È sicuro che è così che fu fatto?
Dr. Frankenstein
: Sì, sì, è tutto scritto nei suoi appunti, adesso lega gli aquiloni e vieni giù più in fretta che puoi.
Igor
: Che fretta c'è?
Dr. Frankenstein
: C'è la possibilità di rimanere fulminati. Hai capito? Ho detto: c'è la possibilità di rimanere fulminati. Hai sentito adesso?
Igor
: Ho sentito, ho sentito, perché urla in questo modo?
Dr. Frankenstein
: Hai... hai legato gli aquiloni?
Igor
: Certo!
Dr. Frankenstein
: Ah. Bene, bravo. Controlla il generatore.
Igor
: Sì, padrone.
Dr. Frankenstein
: Aigor! Apri la valvola di sicurezza sul volano principale.
Igor
: Sì, padrone.
Dr. Frankenstein
: Riesci ad immaginare il cervello di Hans Delbruck in questo corpo?
Inga
: Oh, Frederick!
Dr. Frankenstein
: Questo è il momento. Bene, cara, è pronta?
Inga
: Sì dottore.
Dr. Frankenstein
: Lo tiri su!
Inga
: Ora? Proprio qui?
Dr. Frankenstein
: Sì, sì, alzi il piano mobile.
Inga
: Oh, il piano mobile, oh quello, sì, sì, ja.
Dr. Frankenstein
: Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di melma fuoriuscirono dalle acque ed urlarono alle fredde stelle: "io sono l'uomo", il nostro grande terrore è stato sempre la conoscenza della nostra mortalità. Da stanotte lanceremo il guanto della scienza contro lo spaventoso volto della
morte
stessa. Stanotte noi ascenderemo nell'alto dei cieli! Sfideremo il terremoto! Comanderemo il tuono! E penetreremo fino nel grembo dell'impervia natura che ci circonda! Quando ti do il via chiudi il primo circuito.
Igor
: Sarà fatto, padrone.
Dr. Frankenstein
: A posto! Pronti... Via! Chiudi il secondo circuito! Chiudi il terzo circuito!
Igor
: No! Quello è meglio di no!
Dr. Frankenstein
: Chiudilo, ti ho detto! Chiudilo! Dagli vita! Dagli vita capito? Dai vita alla mia creatura! Dagli vita! Staccate tutto quanto e portatemi giù! Niente.
Inga
: Oh, dottore, sono così...
Dr. Frankenstein
: No, no, su col morale. Se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti come i nostri successi, con calma, dignità e classe. Figlio di puttana! Bastardo! Te la farò pagare! Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai fatto questo?
Inga
: Lo lasci dottore, lo lasci, così lo uccide, lo lasci!
Dr. Frankenstein
: Non voglio più vivere! Ora non voglio più vivere!
Igor
: Calma, dignità e classe.
Dr. Frankenstein
: Oh mamma!
Dal film:
Frankenstein Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
Dr. Frankenstein
: Se osserviamo la base di un cervello che è stato appena prelevato da un cranio, si può in effetti vedere ben poco del mesencefalo. Tuttavia, come ho dimostrato nella mia lezione della settimana scorsa, se si distaccano delicatamente le parti inferiori dei lobi temporali, si può vedere la parte superiore della radice del cervello. Questa cosiddetta base del cervello è composta dal mesencefalo, da una protuberanza tondeggiante chiamata ponte di Varolio, e da un gambo che si assottiglia verso il basso, chiamato midollo allungato, il quale fuoriesce dal cranio attraverso il foro occipitale, e naturalmente diviene il midollo spinale. Ci sono domande prima che prosegua?
Studente
: Io avrei una domanda, dottor Frankenstein.
Dr. Frankenstein
: Si legge Fronkonsteen.
Studente
: Come, prego?
Dr. Frankenstein
: Il mio nome si pronuncia Fronkonsteen.
Studente
: Ma lei non è il nipote del famoso dottor Victor Frankenstein della Transilvania che andava nei cimiteri, disseppelliva cadaveri sotterrati da poco e trasformava organi morti in...
Dr. Frankenstein
: Sì! Sì! Sì! Lo sanno tutti che cosa faceva. Ma io preferisco essere ricordato per il mio piccolo contributo alla scienza, e non per la mia accidentale discendenza da un famoso... coglione. Ora, se non le spiace, vuol tornare alla sua domanda?
Studente
: Beh, Professore, non sono sicuro di aver capito la differenza tra impulsi nervosi riflessi e volontari.
Dr. Frankenstein
: Benone. Dato che la lezione aveva in programma una dimostrazione di quella differenza, possiamo procedere. Il signor Hilltop, qui presente, con cui non ho mai lavorato, e a cui non ho dato precedenti istruzioni, ha gentilmente offerto i suoi servigi per la dimostrazione di questo pomeriggio. Signor Hilltop, per favore, salti giù dal lettino e si metta in piedi lì davanti. Un salto niente male. Signor Hilltop! Vuole alzare il ginocchio sinistro, prego? Avete appena visto l'effetto di un impulso nervoso volontario. Comincia con uno stimolo proveniente dalla corteccia cerebrale, passa attraverso la base del cervello ed arriva ai muscoli interessati. Signor Hilltop, può abbassare il ginocchio. I movimenti riflessi sono invece quelli che non dipendono dalla volontà, ma sono effettuati tramite collegamenti tra il sistema nervoso periferico e il sistema nervoso centrale. Brutto, sporco, lurido figlio di puttana! Noi non siamo coscienti di questi impulsi, né abbiamo la volontà che essi compiano la contrazione dei nostri muscoli, eppure, come avete visto, funzionano da soli. Ma se invece noi blocchiamo questi impulsi, semplicemente applicando una pressione, il che può essere fatto con una qualsiasi morsa di metallo, sul rigonfiamento alla base del nervo posteriore per, diciamo, cinque o sei secondi... Brutto bastardo incestuoso e porco! Come vedete, ogni comunicazione è interrotta. Non basta la nostra meccanica perfetta. In mancanza di questo continuo arrivo di impulsi motori noi crolleremmo, come un pezzo di stoffa bagnata!
Hilltop
: Aaah!
Dr. Frankenstein
: In conclusione, si deve notare... Gli dia un dollaro extra.
Carlson
: Un altro dollaro, sissignore.
Dr. Frankenstein
: ... che qualsiasi pur anche minima lesione della radice del nervo è sempre grave, perché una volta che la fibra del nervo è recisa non vi è alcun modo, in cielo oppure in terra, di ricreare in essa la vita. Nessun'altra domanda, prima di andar via?
Studente
: Ah, dottor Frankenstein... Fronkonsteen...
Dr. Frankenstein
: Sì?
Studente
: Non è forse esatto allora che Darwin conservò alcuni pezzi di vermicelli in una scatoletta, e che per chissà quale causa straordinaria essi cominciarono effettivamente a muoversi con movimenti volontari?
Dr. Frankenstein
: Sta parlando di vermi o di spaghetti?
Studente
: Ma di vermi, Professore.
Dr. Frankenstein
: Sì, mi sembra di aver letto qualcosa in proposito, quando ero studente. Ma tenga presente che un verme, con pochissime eccezioni, non è un essere umano.
Studente
: Ma non è stato quello alla base di tutti gli esperimenti di suo nonno? La rianimazione di tessuti inanimati?
Dr. Frankenstein
: Mio nonno, vede, non era affatto sano di mente.
Studente
: Ma essendo un Fronkonsteen, lei non è neppure un po' curioso di sapere... L'idea di poter riportare in vita ciò che una volta era morto non l'affascina?
Dr. Frankenstein
: Lei sta soltanto parlando delle deliranti sciocchezze di un individuo che era pazzo. Ciò che è morto, è morto.
Studente
: Ma pensi ai recenti trapianti di cuori e reni!
Dr. Frankenstein
: Cuori e reni sono soltanto dei giocattoli! Io parlo del sistema nervoso centrale!
Studente
: Ma scusi, allora lei...
Dr. Frankenstein
: Io sono uno scienziato, non un filosofo! C'è più probabilità di rianimare questo bisturi che riparare un sistema nervoso spezzato!
Studente
: Ma lei dimentica il lavoro di suo nonno.
Dr. Frankenstein
: Il lavoro che ha fatto mio nonno è solo cacca! La
morte
a me non interessa! La sola cosa che riguarda me è la conservazione della vita! Adesso la lezione è terminata.
Herr Falkstein
: Doktor Frankenstein?
Dr. Frankenstein
: Sono Fronkonsteen.
Herr Falkstein
: Mi chiamo Gerhard Rosenthal. Ho viaggiato più di cinquemila miglia per portare il testamento di suo grande e famoso nonno, il barone Victor von Frankenstein.
Dal film:
Frankenstein Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
Harry Osborn
: Che cosa hai fatto?
Donald Menken
: La domanda più importante è cosa hai fatto tu, un impiegato è stato ucciso, e da presidente hai coperto la cosa.
Harry Osborn
: No, tu l'hai coperta e poi hai seppellito lui in una gabbia di matti usando il mio nome.
Donald Menken
: Ravencroft è uno studio istituzione che si occupa del recupero mentale.
Harry Osborn
: Fate esperimenti sulle persone là dentro.
Donald Menken
: Il progresso funziona per gradi. Alla luce delle tue azioni criminali sei stato... come dirlo con gentilezza... "licenziato".
Harry Osborn
: Non riuscirai a seppellire anche me.
Donald Menken
: Mi pare che tu abbia già un piede nella fossa e farai una
morte
orribile come tuo padre, la differenza è che nessuno sentirà la tua mancanza.
Harry Osborn
: So io come uscirne.
[se ne va affranto]
Dal film:
The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro
Scheda film e trama
Frasi del film
"La
morte
verrà su rapide ali per colui che oserà aprire questa cassa.
[...]
C'è un uomo, il non morto, che sarà riportato alla vita e obbligato da sacre leggi a perpetrare questa maledizione. Egli ucciderà coloro che apriranno questa cassa, assimilerà i loro organi e liquidi vitali e così facendo egli si rigenererà e non sarà più il non-morto, ma una piaga su questa terra."
[traducendo l'iscrizione sulla cassa]
Dr. Allen Chamberlain
Dal film:
La mummia
Scheda film e trama
Frasi del film
Ti avverto: questa creatura è portatrice di
morte
. Non mangerà mai, non dormirà mai e non si fermerà mai.
Ardeth Bey
Dal film:
La mummia
Scheda film e trama
Frasi del film
Santo cielo, questi segni... sono stati fatti con le unghie! Quest'uomo è stato sepolto vivo... e ha lasciato un messaggio:
[traducendo i segni incisi all'interno del sarcofago di Imhotep]
"la
morte
è soltanto il principio".
Evelyn Carnahan
Dal film:
La mummia
Scheda film e trama
Frasi del film
Temistocle
: Qual è il tuo nome?
Efialte
: Efialte, Efialte di Trachis.
Temistocle
: Così sei tu! Tu che hai tradito il tuo re e ti sei tolto dalle spalle il cremisi per rimpiazzarlo con l' oro persiano:ora bisognerà bagnare questa nobile lama con il tuo sangue!
Efialte
: Avresti tutto il diritto di farlo Temistocle! C'è così poca bellezza in me
[singhiozza]
... C'è così poca bellezza in quello che ho fatto...
Temistocle
: Quale messaggio ci porti?
Efialte
: Imploro te... e tutta Atene! Il dio-re raderà questa città al suolo!!!
[I componenti dell'assemblea urlano]
Temistocle
: Porta questo messaggio a Serse:la flotta si riunirà per finire il nemico nella baia di Salamina!
Efialte
: Ma arriveranno
morte
e distruzione!
Temistocle
: Sì, arriveranno entrambe.
Dal film:
300 - L'alba di un impero
Scheda film e trama
Frasi del film
I Greci non sono obbligati dalla magnifica
morte
di uno Spartano
[riferendosi a Re Leonida morto alle Termopili]
. Non amano la guerra i Greci... eppure lui si è sacrificato per loro.
Regina Gorgo
Dal film:
300 - L'alba di un impero
Scheda film e trama
Frasi del film
Strade di lumache e di pungoli d'agave;
|
di cipressi che fitte ne le gore
|
hanno l'ombre e ferme come schiave,
|
di felci e di muschi dalle vizze spore;
|
|
come serenatrice, eremi montani,
|
mi date in sintesi la
morte
:
|
l'oggi impietrato senza alcun domani
|
col sogno suo a radiche contorte.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Eremi
Frasi di Salvatore Quasimodo
C'è sola una lacrima nel cielo -
|
non pianta ancora da la notte insonne
|
che tremola sul colle
|
ai primi pallori luminosi;
|
come la lacrima che non vuoi sgorgare
|
quando ha bisogno l'anima di pianto.
|
Per te - o notte - ci sono tanti e tanti
|
piccoli fazzoletti verdi
|
sui campi,
|
ch'hanno raccolto le tue fresche lacrime
|
ch'hanno sentito l'anima
|
ammollirsi di pianto
|
ed ora aspettano il sole
|
che venga ad asciugarli
|
col suo alito caldo
|
per l'altro pianto
|
- ancora! -
|
Ma chi raccoglie invece
|
il pianto mio? - Forse tu - povera amica
|
che sei tornata un'altra volta ancora
|
a me -che ti credevo lontana e sonnolente
|
immersa nei tuoi sogni di bambina
|
azzurri troppo, e forse troppo folli.
|
E ora mi sembri pallido sorriso di luce,
|
quel solo sboccio bianco di pace
|
di questo cielo filigranato
|
di brividi violetti!
|
O gioia di gustare tutto in pianto
|
nuovo e umano!
|
Sentii ne l'anima
|
dolce una frescura
|
filtrare a gocciole di gioia o di dolore...
|
E non pensare a nulla,
|
vagabondo il pensiero,
|
a le cime rosate del mattino!
|
O quante volte le pupille s
morte
|
ha scrutato
|
i rossi crepuscoli serali,
|
cercando forse una cosa vana,
|
sentita lieve brividar ne l'anima...,
|
e mai avuta...
|
solo intravista appena
|
e poi svanita!...
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Fremiti mattinali
Frasi di Salvatore Quasimodo
Allora fu come se vedesse sé stessa con gli occhi dell'animale selvaggio rifugiato nel proprio nascondiglio buio: la silenziosa figura bianca che si avvicinava poteva significare la
morte
.
Karen Blixen
Cit. da
Capricci del destino - L'anello
Frasi di Karen Blixen
Militare
: Documenti e nome del paziente.
Mulder
: Andiamo giù all'obitorio.
Militare
: È zona interdetta, al momento, salvo che per i sanitari autorizzati.
Mulder
: Su ordine di chi?
Militare
: Del generale McAddie.
Mulder
: Ha richiesto lui la nostra presenza. Siamo stati svegliati alle tre. Ci è stato detto di venire sùbito qui.
Militare
: A me non risulta niente.
Mulder
: Beh, chiama il generale.
Militare
: Ma non ho il numero.
Mulder
: Chiama il centralino e fattelo passare. Gesù, non sai neanche il numero del centralino?
Militare
: Cerco l'ufficiale di servizio.
Mulder
: Giovanotto, non abbiamo il tempo di cazzeggiare mentre tu fai sfoggio della tua ignoranza in materia di gerarchia. È un ordine del generale McAddie. Chiamalo. Mentre ti fai confermare l'autorizzazione, noi ci mettiamo al lavoro.
Militare
: Va bene, magari cominciate a scendere, io intanto chiedo conferma al generale.
Mulder
: Grazie. Da quando in qua i generali interdicono l'accesso agli obitori?
Scully
: Questo è uno dei pompieri che sono morti a Dallas?
Mulder
: Stando alla targhetta.
Scully
: E tu cosa vorresti scoprire?
Mulder
: Causa del decesso.
Scully
: Te lo posso dire io, senza neanche guardarlo. Lesioni multiple degli organi interni imputabili a deflagrazione a distanza ravvicinata. Mulder, gliel'hanno già fatta l'autopsia. Si vede benissimo da com'è stato impacchettato.
Mulder
: Corrisponde alla descrizione che hai letto?
Scully
: Oh, mio dio. Questo poveraccio ha i tessuti ridotti...
Mulder
: ... a gelatina.
Scully
: Si direbbe una disgregazione cellulare. Oh, ma è completamente edematoso. Qui non è stata eseguita nessun'autopsia. Non c'è incisione a Y, è chiaro che non l'hanno aperto.
Mulder
: In altre parole, quello che dice il referto è falso? Non è morto per una deflagrazione a distanza ravvicinata.
Scully
: Io non ti so dire che cosa ha ucciso quest'uomo, ma penso che nessuno te lo saprebbe dire. Mulder, tu sapevi già da prima che non è morto sul luogo dell'attentato.
Mulder
: Così mi è stato detto.
Scully
: Quindi secondo te è una copertura? Ma di che cosa?
Mulder
: Non ne ho idea. Ma ho il sospetto che quello che scoprirai si presti poco a essere catalogato o facilmente codificato.
Scully
: Mulder, aspetta. Un'autopsia richiede tempo, e prima o poi qualcuno si accorgerà che qui dentro non ci dovremmo stare, in teoria.
Mulder
: Ci accusano della
morte
di quest'uomo. Io gradirei sapere di cosa è morto. A te non interessa?
Radio
: Fermata alla Quindici in tre minuti.
Mulder
: Dovrebbe essere lì.
Radio
: 157 Capitol Avenue. 157 Capitol Avenue.
Detective
: Controlla bene. Puoi scommettere che quel porco tiene nascosto la sua riserva speciale in qualche doppio fondo. Smontate armadi, cassettiere, librerie. Non tralasciate niente. Scusi, lei. Desidera?
Mulder
: Abita qui il dottor Kurtzweil?
Detective
: Se vuole saperlo, ci sarà un motivo.
Mulder
: Sì, lo sto cercando.
Detective
: Se lo cerca, ci sarà un motivo.
Agente
: Anche qui è pieno di cassette.
Detective
: Lo stanno cercando anche i Federali. Bel commercio ha messo su, eh?
Mulder
: Cioè?
Detective
: Vendeva porno foto di bambini via internet. Lo cerca per qualche altra ragione?
Mulder
: Sì. Sì, avevo appuntamento per un'ecografia dell'utero. Hm.
Detective
: Ah, ah, ah, ah! Le faccio un colpo se prendiamo Kurtzweil?
Mulder
: No, non si disturbi.
Kurtzweil
: Ha visto che commedia? Qualcuno sa che ho parlato con lei.
Mulder
: No, almeno a sentire la polizia.
Kurtzweil
: Cos'è stavolta? Ancora pedofilia? Molestie sessuali a una paziente?
Mulder
: La vogliono screditare, perché?
Kurtzweil
: Perché sono pericoloso. Perché io conosco troppo bene la verità.
Mulder
: Ah, sì, quella spazzatura millenaristica che si diverte a scrivere.
Kurtzweil
: Conosce i miei saggi? Su Dallas avevo ragione, però.
Mulder
: Come faceva a saperlo?
Kurtzweil
: Sa dell'esistenza di un virus chiamato Hanta?
Mulder
: Sì, è un virus mortale diffuso parecchi anni fa dai topi selvatici negli Stati Uniti sudoccidentali.
Kurtzweil
: Secondo i giornali, il còmpito di impedire il diffondersi di un'epidemia venne affidato al NFGE, Nucleo Federale Gestione Emergenze. Lei ha idea di quali sono i suoi effettivi poteri? In caso di emergenza nazionale, l'NFGE autorizza la Casa Bianca a sospendere le garanzie costituzionali. Rifletta. Perché un organismo dotato di un potere pressoché assoluto si mobilita per combattere una modesta epidemia nelle campagne texane?
Mulder
: L'epidemia in realtà non era così modesta?
Kurtzweil
: No. Non si trattava di un'epidemia di virus Hanta.
Mulder
: Di che si trattava? Di che si trattava?
Kurtzweil
: In gioventù, quando eravamo ancora militari, io e suo padre venimmo reclutati per un progetto, finalizzato alla guerra biologica, ci dissero. Un virus.
Mulder
: Che cosa ha ucciso quegli uomini?
Kurtzweil
: Qualcosa a cui non crederebbero neanche i miei lettori. Qualcosa che sfugge a ogni umana comprensione. Qualcosa che quando si scatenerà avrà conseguenze oggi inimmaginabili.
Mulder
: Una pestilenza.
Kurtzweil
: La pestilenza che porrà fine a tutte le pestilenze. L'arma silenziosa di una guerra silenziosa. La sistematica inoculazione di un organismo incontrollabile, che non lascia scampo agli uomini che ne sono i portatori. Ci hanno lavorato sopra per cinquant'anni! Mentre il resto del mondo combatteva asiatici e comunisti, quella gente ha negoziato in tutta segretezza un'apocalisse preordinata!
Mulder
: E con chi l'avrebbe negoziata?
Kurtzweil
: Ci può arrivare anche da solo, no? La data è già stabilita. Un giorno festivo. La popolazione sarà lontana dalle proprie case. Il Presidente dichiarerà lo stato di emergenza, da quel momento tutti i ministeri e gli enti governativi passeranno sotto il controllo del Nucleo Federale Gestione Emergenze. Si insedierà il governo ombra.
Mulder
: E poi danno a me del paranoico.
Kurtzweil
: Torni sùbito a Dallas, agente Mulder, e indaghi. O scopriremo la verità insieme al resto degli Americani, quando sarà tardi.
Mulder
: Scully, sono io.
Scully
: Sì.
Mulder
: Perché bisbigli?
Scully
: Mulder, adesso non posso parlare.
Mulder
: Cos'hai trovato?
Scully
: Tracce evidenti di una massiccia infezione.
Mulder
: Che tipo di infezione?
Scully
: Non lo so.
Mulder
: Okay, sta' a sentire: ora vado a casa e prenoto un posto per Dallas. Prendo un biglietto anche per te.
Scully
: Mulder...
Mulder
: Ti prego. Ho bisogno di te, mi serve la tua consulenza.
Scully
: Domattina ho un'altra udienza a Washington.
Mulder
: Ti ci porterò in tempo, sta' tranquilla, e forse con delle prove che faranno scalpore.
Scully
: Non posso, non insistere! Mi sono già spinta molto al di là del ragionevole.
Mulder
: In questa storia di ragionevole c'è ben poco. Scully? Sei ancora lì? Scully! Scully!
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Ma io ora debbo, come in uno di quei decisivi, sacri momenti, in cui si tratta di salvare la patria, quando ciascun cittadino dà tutto e tutto sacrifica, io debbo lanciare un grido, se non altro a coloro che hanno ancora in petto un cuore russo, e comprendono che voglia dire nobiltà d'animo. Non è davvero il momento di star a discutere chi di noi sia piú colpevole!
[...]
L'importante è questo, che è venuto per noi il momento di salvare il nostro paese; che perirà, il paese nostro, non piú per l'irruzione di venti popoli stranieri, ma per opera di noi stessi; che ormai, accanto alla legale amministrazione della cosa pubblica, è venuta a formarsi una seconda amministrazione, assai piú potente di quella legale. È venuto a stabilirvisi un regolamento proprio, tutto ha la sua tariffa, e i prezzi sono portati a conoscenza del pubblico. E nessun reggitore di stato, fosse pure il piú sapiente di tutti i legislatori e reggitori, non avrà il potere di correggere il male, per quanto si affanni a limitarne l'esplicazione da parte dei cattivi impiegati, imponendo a costoro la sorveglianza d'altri impiegati. Tutto sarà vano, finché ciascuno di noi non avrà sentito che allo stesso modo in cui all'epoca dell'insurrezione dei popoli afferrò le armi contro..., cosí ha il dovere d'insorgere contro la disonestà. Come russo, come uomo legato a voi dalla parentela del sangue, d'uno stesso sangue col vostro, io ora mi rivolgo
[a]
voi. Mi rivolgo a chi fra voi abbia una qualche comprensione di ciò che significhi nobiltà di pensieri. Io vi esorto a ricordare il dovere che, qualunque sia il suo posto, incombe all'uomo. Io vi esorto a considerare piú da vicino il vostro dovere e le obbligazioni della vostra missione terrena, poiché è questa una cosa che a tutti noi si presenta in modo confuso, e noi ben difficilmente...
[Explicit]
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime
morte
Frasi di Nikolaj Gogol
L'esempio è più forte delle buone regole.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime
morte
Frasi di Nikolaj Gogol
L'anima ha i suoi misteri: per quanto un uomo smarrito possa essersi allontanato dalla retta via, per quanto un criminale irriducibile possa aver indurito i propri sentimenti e perseverare con ostinazione a condurre una vita dissoluta, se tu gli opponi la sua stessa persona, le doti che ha disonorato, tutto il suo essere ne è, suo malgrado, commosso e turbato.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime
morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Quel che più rattrista non è che siate colpevole di fronte agli altri, ma di fronte a voi stesso, di fronte alle ricche forze, alle doti che vi sono state accordate in sorte. Eravate destinato ad essere un uomo grande, e voi, invece, vi siete buttato via e vi siete rovinato.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime
morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Ah, Pavel Ivànovic, Pavel Ivànovic! che uomo sarebbe potuto uscir da voi, se appunto cosí, colla forza e la pazienza, aveste lottato sulla buona strada, mirando a uno scopo migliore! Dio mio, quanto bene avreste potuto fare! Oh se qualcuno soltanto di coloro che amano il bene compissero altrettanti sforzi per esso, quanti se ne compiono per procacciarsi il centesimo, e sapessero sacrificare al bene ogni amor proprio, ogni ambizione, senza pietà di se stessi, come voi non avete avuto pietà di voi stesso nel procacciarvi il vostro centesimo: Dio mio, come fiorirebbe la nostra terra!... Pavel Ivànovic, Pavel Ivànovic! Il peggio non è che vi siate reso colpevole di fronte agli altri: il peggio è che di fronte a voi stesso vi siete reso colpevole, di fronte alla ricchezza di forze e di doni, che vi erano toccati in sorte. Il destino vostro era d'essere un grand'uomo; e voi invece vi siete degradato e perduto.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime
morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Noialtri, vedete, ci siamo civilizzati, abbiam frequentato l'università: eppure, a che siamo buoni? Dite, che cosa ho imparato io? A vivere regolatamente non solo non ho imparato, ma peggio ancora, ho imparato l'arte di buttar via il piú denaro possibile in ogni sorta di nuove raffinatezze e comforts, e ho fatto l'abitudine a oggetti d'un certo genere, che per averli ci vuol del denaro. Forse perché io non ho studiato con profitto? No, giacché lo stesso è accaduto anche agli altri compagni. Due, tre fra tutti ne han ricavato un'utilità reale, ma anche questo, forse, perché erano di per sé intelligenti: tutti gli altri, vedete, non fanno che affaticarsi a imparare ciò che rovina la salute e scrocca il denaro. Verità di Dio! E sapete che mi viene in mente? Certe volte, credete, mi fa l'impressione che l'uomo russo sia in certo modo un uomo perduto. Vorremmo far tutto, e non riusciamo a far nulla. Sempre ti dici che da domani comincerai una nuova vita, da domani ti metterai a regime; e nulla ne vien fuori: quella sera stessa farai una scorpacciata tale, che sarai buono soltanto a sbattere gli occhi, e non potrai neppure rigirar la lingua: starai lí come un allocco, guardandoti intorno: questo è garantito! E tutti cosí.
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
Vedere il mondo, l'agitarsi turbinoso della gente è, per così dire, come leggere un libro vivente, come imparare una nuova scienza.
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
Chi è nato fra le carte da mille, quegli non metterà altro da parte: in lui hanno già fatto presa le mollezze, e altre cose del genere. Cominciare bisogna dal principio, e non già dal mezzo: dal centesimo, e non dal rublo: dal basso, e non dall'alto. Allora soltanto conoscerai bene gli uomini e l'ambiente, tra mezzo ai quali ti converrà poi destreggiarti. Quando avrai provato una cosa e l'altra sulla tua propria pelle, e avrai imparato che ogni centesimino è ribattuto con un chiodo da un soldo, e sarai passato per tutte le tappe della via dolorosa, allora ti ritroverai cosí sperimentato e ammaestrato, che non potrai far fiasco in nessuna impresa, né spezzarti le corna. Credetemi, è la pura verità. Dal principio bisogna cominciare, e non dal mezzo. Chi viene a dirmi: «Datemi cento biglietti da mille, io mi farò subito ricco», a costui non li credo: egli tirerà alla cieca, e non a colpo sicuro. Dal centesimo bisogna cominciare. (III; 1977, p. 320)
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
Kokarëv è un fenomeno sollazzevole. Vien buono perché in lui si rispecchiano, in caricatura. e in modo piú evidente, le scioccherie di tutti i nostri cervellini: di quei cervellini, sapete, che senza aver prima conosciuto casa propria, vanno a raccogliere le assurdità in casa d'altri. Ecco i bei tipi di proprietari che son venuti di moda ora: hanno impiantato uffici, e manifatture, e scuole, e commissioni, e sa il diavolo cosa non hanno impiantato! Ecco come son fatti, questi cervellini!
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
«Che uomo strano, questo Cìcikov!», pensò Tentiètnikov.
«Che uomo strano, questo Tentiètnikov!», penso Cìcikov.
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
E dov'è colui che nella lingua nativa della russa anima nostra, saprà dirci questa onnipotente parola: avanti? colui che conoscendo tutte le forze, e le caratteristiche, e tutta la profondità della nostra natura, con un solo magico cenno potrà indirizzarci a una vita superiore? Con quali lacrime, con quale amore lo ripagherebbe, straboccante di gratitudine, l'uomo russo! Ma i secoli si succederanno ai secoli, obbrobriosa accidia e dissennata attività di giovani immaturi... e non ci verrà da Dio l'uomo che sappia pronunciarla!
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
La sete di possedere è causa di ogni male: fu per essa che accaddero tutti i fatti che il mondo chiama poco puliti.
Nikolaj Gogol
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Frasi di Nikolaj Gogol
Bada, Pavlus'ka
[Cìcikov]
, studia, non fare sciocchezze, non combinare guai, ma soprattutto cerca di compiacere i maestri e superiori. Se sarai gradito ai superiori, anche se non riuscirai nello studio, perché Iddio non ti ha dato ingegno, farai strada ugualmente e supererai tutti gli altri. Non bazzicare i compagni, non t'insegnerebbero niente di buono: e se proprio lo dovrai, frequenta quelli più ricchi, perché in caso di bisogno possono riuscirti utili. Non offrire niente a nessuno, ma fa piuttosto in modo che gli altri offrano a te, e soprattutto risparmia e conserva il soldino, che è la cosa più sicura che ci sia al mondo. Farai quello che vorrai e sfonderai dappertutto, se avrai danaro.
[il padre di Cìcikov]
Nikolaj Gogol
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Frasi di Nikolaj Gogol
Il lettore non deve dunque irritarsi con l'autore se i personaggi apparsi fin qui non hanno incontrato i suoi gusti: la colpa è di Čícikov: qui egli è padrone assoluto, e dove pare a lui, anche noi dobbiamo trascinarci. Da parte nostra, se proprio ci sarà rivolta l'accusa che i personaggi e i caratteri sono squallidi e difformi, diremo soltanto che mai, da principio, si può cogliere per intero l'ampio andamento e le proporzioni d'un'opera.
Nikolaj Gogol
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Frasi di Nikolaj Gogol
È piú che dubbioso che l'eroe da noi scelto sia piaciuto ai lettori. Alle signore non piacerà, questo si può dir di sicuro, giacché le signore esigono che l'eroe sia una perfezione assoluta, e basta che abbia, nell'anima o nel corpo, una qualsiasi macchiolina ‐ apriti cielo! Per quanto profondo sia sceso in lui lo sguardo dell'autore, per quanto abbia reso con piú nettezza d'uno specchio la sua immagine, non gliene riconosceranno il minimo pregio. La stessa complessione pienotta e la mezza età di Čícikov gli saranno di grave pregiudizio: la complessione pienotta non verrà a nessun patto perdonata al nostro eroe, e moltissime signore, torcendo il viso dall'altra parte, diranno: ‐ Pfu! com'è detestabile! ‐ Ahimè, son tutte cose che l'autore sa bene; e, nonostante tutto, egli non può scegliere per suo eroe un uomo virtuoso. Ma... chissà, nel corso di questa stessa narrazione, si faranno sentire altre corde, non tocche fin qui; verrà a risaltare la smisurata ricchezza dello spirito russo; apparrà un uomo dotato di virtú sovrumane, o una di quelle prodigiose giovinette russe, come altrove non se ne trovano al mondo, in tutta la stupenda bellezza della sua anima femminile, tutta aspirazioni magnanime e spirito di sacrificio. E morti sembreranno, di fronte a loro, tutti gl'individui virtuosi dell'altre stirpi, com'è morto un libro di fronte alla viva parola! Si solleveranno i moti propri dell'indole russa... e si vedrà quanto a fondo sia penetrato nella natura slava ciò che ha sfiorato appena la natura degli altri popoli... Ma a che scopo parlare di quello che è innanzi? Non si conviene all'autore, che è un uomo educato ormai da gran tempo alla severa vita interiore e alla fredda lucidità della solitudine, lasciarsi trasportare come un giovanotto. A ogni cosa il suo turno, e il suo luogo, e il suo tempo! Ma l'uomo virtuoso, no, non l'abbiamo scelto a nostro eroe. E possiamo anche dire perché non l'abbiamo scelto. Perché è tempo, una buona volta, di concedere un po' di riposo al povero uomo virtuoso; perché a vuoto gira su tutte le labbra la parola uomo virtuoso; perché hanno ridotto a un cavallo l'uomo virtuoso, e non c'è scrittore che non ci scarrozzi, incitandolo colla frusta, o qualunque altra cosa gli capiti; perché hanno talmente massacrato l'uomo virtuoso, che ormai non c'è piú in lui neppur l'ombra della virtú ‐ gli sono restate le coste e la pelle, al posto del corpo; perché ipocritamente si fa venire in ballo l'uomo virtuoso; perché non si rispetta, l'uomo virtuoso. No, è tempo, una buona volta, d'attaccare alle stanghe anche un farabutto. Suvvia dunque, attacchiamo questo farabutto!
Nikolaj Gogol
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Frasi di Nikolaj Gogol
L'occhio sinistro
[del defunto]
non ammiccava ormai più, ma uno dei sopraccigli era ancora alzato con un'espressione interrogativa. Che cosa desiderava sapere il defunto: perché fosse morto o perché era vissuto? Iddio solo lo può sapere.
[Storia del capitano Kopèikin]
Nikolaj Gogol
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Le anime
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Frasi di Nikolaj Gogol
Ai lettori riesce facile giudicare: essi guardano le cose dal loro cantuccio tranquillo e dall'alto di una cima, donde l'orizzonte appare aperto su quanto accade in basso, di dove, invece, si possono vedere soltanto gli oggetti più vicini. E nella cronaca universale dell'umanità molti sono i secoli che l'uomo cancellerebbe o annullerebbe come inutili: sulla terra furono commessi molti errori che, ora, pare, neppure un bambino commetterebbe. Quante tortuose, remote, anguste, impervie strade, che l'ha sviata e portata lontano, ha scelto l'umanità, nello sforzo di raggiungere la verità eterna, mentre le era aperto dinnanzi il giusto cammino, come la via che conduce al palazzo meraviglioso, destinato ad essere la dimora di un sovrano! Essa è più larga e splendida di tutte le altre vie, illuminata dal sole e rischiarata da fuochi durante tutta la notte. Ma gli uomini, lasciandola in disparte, hanno camminato nella più profonda oscurità. E quante volte, benché guidati da un senso venuto dal cielo, seppero ugualmente vacillare e perdere la strada, seppero, nella piena luce del giorno, riprecipitare in impervie regioni remote, seppero gettarsi a vicenda negli occhi una torbida caligine e, seguendo, smarriti, dei fuochi fatui, seppero giungere fin sull'abisso, per poi chiedersi inorriditi: «Dov'è la via d'uscita? Dov'è il retto cammino?». La generazione attuale vede, ora, tutto in modo chiaro, si stupisce degli errori, ride dell'irragionevolezza dei propri antenati, senza pensare che le cronache della storia sono tutte segnate da un fuoco celeste, che ogni lettera grida che proprio contro di essa, contro la presente generazione, è puntato, da ogni parte, un indice minaccioso; ma ride e, baldanzosa e fiera, inizia una serie di nuovi errori, di cui ugualmente i posteri rideranno.
[Storia del capitano Kopèikin]
Nikolaj Gogol
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Frasi di Nikolaj Gogol
Cosí diranno molti lettori, e rimprovereranno l'autore d'inverosimiglianza, o daranno dell'imbecille ai poveri funzionari, giacché l'uomo è generoso di questa parola imbecille, e pronto a somministrarla venti volte al giorno al suo prossimo. È sufficiente, di dieci lati, averne uno un po' sciocco, per esser spacciato imbecille a onta dei nove buoni. Ai lettori riesce facile trinciar giudizi guardando dal loro angolo tranquillo, da una sommità da cui è tutta aperta la visuale su tutto quanto avviene in basso, dove l'uomo scorge soltanto gli oggetti vicini. Anche negli annali universali dell'umanità vi sono addirittura molti secoli, che, si direbbe, andrebbero cancellati e annullati, come superflui. Molti errori si sono compiuti a questo mondo, tali che, si direbbe, ora non li farebbe neppure un bambino. Che strade tortuose, cieche, anguste, impraticabili, lontane dal giusto orientamento, ha scelto l'umanità nel suo conato di pervenire alla verità eterna, mentre pure aveva innanzi tutta aperta la retta via, simile a quella che conduce alle splendide stanze, destinate all'imperatore in una reggia! Piú larga di tutte l'altre vie, piú fastosa era questa, rischiarata dal sole e illuminata tutta notte dai fuochi: ma fuori di essa, nella fitta oscurità, ha proceduto il flusso degli uomini. E quante volte, già guidati da un pensiero che scendeva dai cieli, essi hanno ancora saputo deviare e smarrirsi, hanno saputo nel pieno fulgore del giorno cacciarsi un'altra volta nei fondi impraticabili, hanno saputo un'altra volta spandersi l'un l'altro negli occhi una cieca nebbia, e vagando dietro ai fuochi fatui, hanno pur saputo spingersi fin sull'orlo dell'abisso, per poi, inorridendo, domandarsi l'un l'altro: ‐ Dov'è l'uscita? dov'è la via? ‐ Ora tutto appare chiaro alla generazione che passa, e si meraviglia degli errori, ride della semplicità dei suoi antenati, e non vede che un fuoco celeste irradia tutti questi annali, che grida da essi ogni lettera, e che di là, penetrante, un dito s'appunta proprio su essa, su essa, la generazione che passa. Ma ride la generazione che passa, e sicura di sé, orgogliosa, dà inizio a una nuova serie di errori, sui quali a loro volta rideranno i posteri.
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Frasi di Nikolaj Gogol
E si palesò chiaramente che genere di creatura sia l'uomo: saggio, intelligente e assennato in tutto quello che tocca gli altri, ma non se stesso. Che lungimiranti, ben fondati consigli sa porgere nei casi difficili della vita! ‐ Che testa perspicace! ‐ grida la folla: ‐ che carattere incrollabile! ‐ Ma lascia che su questa testa perspicace s'abbatta qualche sciagura, e che venga a trovarsi lui in persona nei casi difficili della vita, e vedrete dove va a finire tanto carattere! s'è già bell'e smarrito, l'uomo incrollabile, e n'è scappato fuori un miserevole pusillo, un inconsistente, debole fanciullo, o semplicemente un minchione, come diceva Nozdrëv.
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Non sarà fuor di luogo notare che nella conversazione d'entrambe le signore venivano a mescolarsi moltissime parole straniere, e a volte, in blocco, lunghe frasi francesi. Ma per quanto l'autore sia pieno di rispetto per gl'insignì benefizi che la lingua francese arreca alla Russia; per quanto sia pieno di rispetto per la lodevole consuetudine della nostra alta società, che si esprime in francese a tutte le ore della giornata, ciò che in fondo è da attribuire a un profondo senso d'amor patrio; pure, nonostante tutto, non sa risolversi in alcun modo a introdurre una frase di qualsivoglia lingua straniera in questo suo russo poema. E così, continueremo pur sempre in russo.
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Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti... Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occore una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.
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Ma non questa è la sorte, e ben altro è il destino dello scrittore, che osa evocare alla luce tutto quello che abbiam sempre sott'occhi, e che gli occhi indifferenti non percepiscono: tutto il tremendo, irritante sedimento delle piccole cose che impastoiano la nostra vita, tutta la profondità dei gelidi, frammentari, banali caratteri di cui ribolle, amaro a tratti e tedioso, il nostro viaggio terreno; e colla salda forza dell'implacabile cesello osa prospettarli ben in rilievo e in limpida luce agli occhi del mondo!
[...]
giacché non riconosce, il giudizio contemporaneo, che sono allo stesso titolo mirabili le lenti che contemplano i soli, e quelli che rendono i movimenti degl'invisibili microrganismi; non riconosce, il giudizio contemporaneo, che grande profondità di spirito occorre a illuminare una scena tolta dalla vita vile, ed elevarla a perla della creazione; non riconosce, il giudizio contemporaneo, che l'alto, ispirato riso è degno di stare a paro coll'alto impeto lirico, e che un abisso lo divide dalle smorfie del pagliaccio da fiera! Non riconosce questo, il giudizio contemporaneo, e tutto inscrive a carico e a rampogna del misconosciuto scrittore: senza consensi, senza echi, senza simpatie, egli, come il viaggiatore senza famiglia, si ritrova solo lungo la strada. Aspro è il corso della sua vita, e amaramente egli sente la sua solitudine.
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E su quel viso di legno scivolò ad un tratto non so che tiepido raggio, si rivelò non un sentimento, ma il pallido riflesso di un sentimento, un'apparizione simile all'inatteso affiorare alla superficie dell'acqua di un uomo che sta per annegare, la cui vista suscita un grido di gioia nella folla ferma sulla riva: ma invano i fratelli e le sorelle, che si erano rallegrati, gettano una corda dalla riva, aspettando che appaiano nuovamente la schiena e le braccia stanche di lottare; quell'apparizione è stata l'ultima, tutto è silenzio, ancora più terribile e desolata, dopo quel moto, è la quieta superficie delle acque indifferenti. Così il viso di Plius'kin, dopo il sentimento che per un attimo vi si era rivelato, divenne ancor più insensibile e ottuso.
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Quel sonno mirabile, di cui dormono solo i fortunati che non sanno che siano né emorroidi, né pulci, né troppo elevate capacità intellettuali.
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Ogni popolo, poiché reca in sé il segno delle proprie forze, colmo delle facoltà creative del suo proprio spirito, delle proprie splendenti caratteristiche e degli altri doni di Dio, si è a suo modo distinto con una particolare loquela. Qualsiasi concetto esprima, rivela nell'espressione usata un aspetto del carattere nazionale. Perspicacia e saggio intendimento della vita rivela la loquela britannica; con lieve eleganza brilla e si disperde l'effimera parola francese; ingegnosamente escogita la sua, secca ed acuta, non a tutti accessibile, il tedesco; ma non c'è parola che abbia lo slancio ardito, che scaturisca dal fondo del cuore, che ferva e palpiti di vita, quanto una parola russa detta a proposito.
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Frasi di Nikolaj Gogol
Come un'innumerevole moltitudine di chiese e monasteri, colle loro cupole, le loro guglie, le loro croci, è disseminata per la santa e pia terra di Russia; cosí un'innumerevole moltitudine di stirpi, di generazioni, di popoli si affolla, svaria e si agita sulla faccia della terra. E ciascun popolo, che porta in sé il pegno delle sue forze, riboccante di spirituali forze creatrici, di spiccate caratteristiche proprie, e di tutto quello che ha avuto in dono da Dio, ciascuno in maniera originale si differenzia dagli altri con un suo proprio linguaggio, nel quale, qualunque cosa esprima, riflette nel modo di esprimerla un lato dell'indole che gli è propria. Comprensione del cuore e saggia esperienza della vita impregnano la parola del britanno; scintilla di lieve eleganza e vanisce l'effimera parola del francese; ingegnosamente escogita il tedesco, non a tutti accessibile, la sua parola profonda e scabra. Ma non c'è parola che scocchi.
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Vi sono persone che esistono in questo mondo non già come un oggetto a sé, ma come supplementari moscature o screziature d'un dato oggetto. Se ne stanno sedute sempre a quel posto, tengono sempre in quella posizione la testa: stai lí lí per scambiarle per un mobile, e pensi che da quando soli nate non è uscita mai una parola da quelle labbra. E invece in qualche altro luogo, nelle stanze delle cameriere, o in dispensa, verrà fuori né piú né meno... ohoh, oh!
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Sempre nella vita, dovunque, fra gl'irti strati suoi piú bassi, ruvidi di miseria e bruttati di muffa, o tra le freddamente uniformi, noiosamente forbite classi superiori ‐ dovunque, almeno una volta, interviene sul cammino dell'uomo un'apparizione, dissimile da tutto quello che gli è accaduto di veder finora; e, almeno una volta, desta in lui un sentimento, dissimile da tutti quelli ch'è destinato a provare nel corso della vita.
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Per un bel pezzo ancora Nozdriòv non scomparirà dal nostro mondo; è dappertutto fra di noi e, forse, porta soltanto un'altra giacca; ma la gente è leggera e superficiale: un uomo con un'altra giacca le sembra un uomo diverso.
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Ecco com'era Nozdrëv! Forse lo definiranno un tipo troppo abusato; vorranno dire che ormai, di Nozdrëv, non ce n'è piú. Ahimè! non amano la verità, quelli che vorranno dire cosí. Nozdrëv ancora per un pezzo non sparirà dalla faccia della terra. Egli è dovunque fra noi, e forse, semplicemente, indossa un altro caffettano: ma distratta, superficiale è la gente, e un uomo che indossa un altro caffettano, sembra ad essa un altr'uomo.
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Frasi di Nikolaj Gogol
Non questo è ciò che v'è di piú mirabile al mondo: il lieto in un baleno si converte in triste, se appena un po' a lungo ti ci fermi innanzi; e Allora Dio sa che cosa ti potrebbe frullar per la testa. Chissà, potresti addirittura finire a pensare: «Ma in fin dei conti, soltanto la Koròbocka sta cosí in basso sulla scala infinita della perfettibilità umana? È proprio tanto grande l'abisso che la divide dalla sorella inaccessibile fra le pareti d'una casa aristocratica, con infiorate scale di ghisa, bronzi splendenti, legni preziosi e tappeti, mentre sbadiglia su un libro che si forza a finire, in attesa d'una visita mondano-intellettuale, durante la quale avrà campo di far scintillare il suo spirito e di metter fuori pensieri imparati a memoria, pensieri che secondo le leggi della moda interessano la città per la durata d'una settimana: pensieri che non riguardano già quel che avviene in casa sua e nei suoi possedimenti, trascurati e in isfacelo per l'insipienza dei padroni, bensí quale rivolgimento politico stia preparandosi in Francia, o quale indirizzo abbia preso il cattolicesimo di moda?» Ma avanti, avanti! Perché parlare di questo? Ma perché, dunque, proprio nei momenti che non si pensa a nulla, e si è allegri, senza inquietudini, d'improvviso, per conto suo, ci traversa un'altra bizzarra corrente? Ancora il riso non ha fatto in tempo a sparire del tutto dal volto, e già sei diventato un altro fra le stesse persone di poc'anzi, già un'altra luce t'illumina il volto.
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[A Cìcikov]
Ci si inselvatichisce, capite, a viver sempre entro quattro mura.
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Le marsine nere si precipitavano qua e là, separatamente e a gruppi vagolavano come fanno le mosche sopra un candido e splendente pan di zucchero, di luglio, nella calda stagione estiva, quando la vecchia dispensiera lo rompe e lo divide in blocchetti scintillanti dinanzi alla finestra aperta: i bimbi, tutti raccolti intorno, guardano seguendo curiosamente il moto delle mani dure di lei che alzano il martello, e gli squadroni aerei delle mosche, sollevate dall'aria lieve, entrano arditamente a volo, come padrone assolute e, approfittando della vista corta della vecchia e del sole che le disturba gli occhi, si spargono sui ghiotti pezzi, dove ad una ad una e dove in gruppo. Fatte sazie della ricca estate che già di per sé offre loro ad ogni tratto cibi succulenti, esse non sono entrate a volo unicamente per cibarsi, ma per farsi vedere, per passeggiare avanti e indietro sul mucchio di zucchero, per sfregarsi ora l'una sull'altra le zampette davanti e di dietro, per grattarsi con esse sotto le alucce, oppure, protese le due zampette anteriori, strofinarsele sulla testa, per voltarsi e volar via e tornare poi di nuovo, a noiosi squadroni.
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Quella bellezza che non sanno creare né la natura né l'arte, e che si dà soltanto quando queste due s'uniscono; quando all'abborracciato e spesso ottuso lavoro dell'uomo viene a dar l'ultimo colpo di cesello la natura, e alleggerisce le masse pesanti, toglie la cruda regolarità
[...]
conferisce un meraviglioso tepore a ciò che fu concepito nel gelo della spoglia, rigida esattezza.
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Minacciosa, orrenda è la vecchiaia che vi sta innanzi, e nulla ridà indietro! La tomba è più misericordiosa di lei, sulla tomba sta scritto: qui è sepolto un uomo; ma nulla si legge sui freddi, insensibili tratti dell'umana vecchiaia.
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Hanno un bell'essere stupide le parole dello sventato: esse, a volte, sono sufficienti per confondere l'intelligente.
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Frasi di Nikolaj Gogol
Nell'androne d'una locanda della città di N., capoluogo di governatorato, entrò una graziosa, piccola vettura a molle, di quelle in cui viaggiano gli scapoli: tenenti colonnelli a riposo, capitani in seconda, proprietari di campagna che possiedono un centinaio d'anime di contadini: in una parola, tutti quelli che si dicono signori di mezza taglia. Nella carrozza sedeva un signore, che non era proprio un bell'uomo, ma non era neppure di brutto aspetto, né troppo grosso né troppo esile; non si poteva dire che fosse anziano, ma neppure, d'altronde, che fosse troppo giovane. Il suo arrivo non sollevò in città il minimo scalpore, e non fu accompagnato da alcunché di singolare: solo due muík russi, piantati sulla porta d'un'osteria di faccia alla locanda, fecero qualche osservazioncella, che si riferiva del resto piuttosto alla carrozza, che non a colui che vi sedeva dentro. ‐ Non vedi? ‐ disse uno dei due. ‐ Guarda che ruota! Che dici, tu: ci arriverebbe quella ruota lí, mettiamo caso, fino a Mosca, o non ci arriverebbe? ‐ Ci arriverebbe, ‐ rispose l'altro. ‐ Ma fino a Kazàn', dico io, mica ci arriverebbe? ‐ Fino a Kazàn' non ci arriverebbe, ‐ rispose l'altro; e con questo la conversazione ebbe termine. C'è ancora da aggiungere che nel momento in cui la carrozza s'accostava alla locanda, un giovanotto s'era trovato a passare, in bianchi calzoni di bambagino assai stretti e corti, con un frac che aveva grandi pretese di moda, e lasciava risaltare la pettina della camicia, chiusa da una spilla di Tula con pistola di bronzo. Il giovanotto s'era voltato indietro, aveva guardato la carrozza, s'era acchiappato con la mano il berretto, lí lí per volar via con una ventata, e se n'era andato per la sua strada.
Nikolaj Gogol
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Le anime
morte
‐ Incipit
Frasi di Nikolaj Gogol
Kirk
: Ce l'abbiamo fatta, Carol! Sala macchine? Ottimo lavoro, Scotty!
McCoy
: Jim... è meglio che venga qui.
Kirk
: Bones?
McCoy
: E cerchi di fare in fretta!
Kirk
: Saavik, prenda il comando!
McCoy
: No! Inonderà tutto il settore!
Kirk
: Ma morirà!
Scott
: È inutile... È inutile, è già morto.
McCoy
: Troppo tardi.
Kirk
: Spock... Spock!
Spock
: La nave... è fuori pericolo?
Kirk
: Sì.
Spock
: Non si addolori, Ammiraglio. È la logica. Le esigenze di molti contano di più...
Kirk
: ... di quelle dei pochi.
Spock
: O di uno. Non avevo mai fatto... il test della Kobayashi Maru... finora. Cosa ne pensa della mia soluzione?
Kirk
: Spock...
Spock
: Ammiraglio, sono sempre stato... suo amico. Lunga vita e prosperità.
Kirk
: No... Siamo qui riuniti per rendere omaggio a un glorioso scomparso. In tutto questo dolore, ci conforta il pensiero che la sua
morte
è avvenuta all'ombra di una nuova vita. L'alba di un nuovo mondo. Un mondo per il quale il nostro amato compagno ha dato la sua vita. Egli non ha fatto sentire questo sacrificio vano o vuoto. Noi non discuteremo della profonda saggezza del suo operato. Del mio amico posso dire solo questo: di tutte le anime che ho incontrato, durante i miei lunghi viaggi, la sua è stata... la più umana.
Sulu
: Equipaggio! Attenti!
Kirk
: Avanti!
David
: Spero di non disturbare.
Kirk
: No, affatto, dovrei essere in plancia.
David
: Posso parlarti un momento?
Kirk
: Stavo bevendo qualcosa, ne vuoi?
David
: Il Tenente Saavik aveva ragione. Non hai mai affrontato la
morte
.
Kirk
: No, non in questo modo. Non ho affrontato la
morte
, l'ho ingannata. Sono riuscito a giocarla, la
morte
, e mi sono compiaciuto per questa mia scaltrezza. Io non so niente.
David
: Sapevi abbastanza, non hai detto a Saavik che affrontare la
morte
è importante almeno quanto affrontare la vita?
Kirk
: Soltanto parole.
David
: Ma parole buone. È da queste che nascono le idee. Forse dovresti ascoltarle anche tu. Ho sbagliato su di te. Mi dispiace.
Kirk
: Sei venuto per dirmi questo?
David
: Soprattutto. E anche... che sono... fiero. Molto fiero... di essere tuo figlio.
Kirk
: Giornale di bordo, data stellare 81 32 punto 6. Nave stellare Enterprise diretta a Ceti Alpha 5 per il recupero dell'equipaggio della USS Reliant.Tutto procede regolarmente. Eppure non posso fare a meno di pensare all'amico lasciato dietro di me. Ci sono sempre delle vie di scampo, diceva Spock, e se il Genesi è in realtà la vita che nasce dalla
morte
, io devo tornare là di nuovo.
McCoy
: Finchè lo ricorderemo, Spock non morirà mai.
Kirk
: Diceva... é la cosa migliore che abbia mai fatto in tutta la mia vita. È un luogo...meraviglioso per riposare, ma che non ho mai conosciuto.
Carol
: Cos'è? Una poesia?
Kirk
: No. Qualcosa che Spock cercò di dirmi quando ho compiuto gli anni.
McCoy
: Jim... Sta bene? Come si sente?
Kirk
: Giovane. Mi sento giovane...
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Khan
: Ma dov'è finita?
Saavik
: Posso farle una domanda, Signore?
Kirk
: Di che si tratta, Tenente?
Saavik
: Della Kobayashi Maru, Ammiraglio.
Kirk
: Mi sta chiedendo se stiamo seguendo lo stesso schema?
Saavik
: In quel test, Signore, vuole dirmi cosa ha fatto lei? Vorrei saperlo veramente.
McCoy
: Tenente... Lei ha di fronte l'unico allievo della Flotta Stellare che sia mai riuscito a vincere uno schema perdente.
Saavik
: E come?
Kirk
: Ho riprogrammato la simulazione, era l'unico modo per salvare la nave.
Saavik
: Cosa?
David
: Ha imbrogliato!
Kirk
: Ho cambiato le condizioni del test. Ho avuto un encomio per originalità tattica. Detesto perdere!
Saavik
: Quindi quella situazione non l'ha mai affrontata. Intendo la
morte
.
Kirk
: Non credo negli schemi non vincenti! Kirk a Spock, sono le 2, è pronto?
Spock
: Perfettamente in orario, Ammiraglio. Ci dia le sue coordinate e la riceveremo a bordo.
Kirk
: D'accordo. Detesto perdere!
Saavik
: Ma quel rapporto avaria... Spock disse che occorrevano due giorni...
Kirk
: Andiamo, Tenente, eppure lei lo cita sempre il Regolamento. Spock! Conosce il dottor Marcus?
Spock
: Certamente!
Carol
: Salve, Signor Spock.
McCoy
: Io porto quest'uomo in infermeria.
Saavik
: Il Regolamento, Ammiraglio?
Kirk
: Esattamente. Paragrafo 46: "se durante la battaglia le trasmissioni vengono monitorizzate...
Saavik
: ... soltanto messaggi in lingua codice su un canale aperto". Lei ha mentito!
Spock
: Ho solo esagerato.
Kirk
: Ha detto giorni invece di ore. Adesso abbiamo minuti invece di ore.
Spock
: È tutto fuori uso sotto il ponte C.
Kirk
: Funziona qualcosa?
Spock
: Sì, Ammiraglio. Solo una parte di energia principale. Non siamo riusciti a fare di più in due ore.
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Preston
: Ammiraglio, ha dato l'ordine?
Kirk
: Sì, Preston. Velocità Warp.
Preston
: Sì Signore...
Scott
: È restato al suo posto... Mentre gli allievi sono fuggiti!
Spock
: Ammiraglio, sono Spock.
Kirk
: Sì, Spock.
Spock
: La sala macchine riferisce che l'energia ausiliaria è stata ripristinata. Possiamo procedere con potenza d'impulso.
Kirk
: A tutta forza a Regula 1. Chiudo!
McCoy
: Mi dispiace molto, Scotty.
Sulu
: Ci avviciniamo a Regula e al Laboratorio Spaziale Regula 1.
Uhura
: Stazione Spaziale Regula 1, qui nave stellare Enterprise, rispondete! Stazione Spaziale Regula 1, mi sentite? Stazione Spaziale Regula 1, qui Enterprise, rispondete, prego! Qui Enterprise, mi sentite? Stazione Spaziale Regula 1, mi sentite? Prego, rispondete! Non c'è risposta, Signore.
Kirk
: I sensori, Comandante?
Spock
: Analizzatori e sensori tutt'ora inattivi. Non è possibile accertare cosa c'è all'interno della Stazione.
Kirk
: Non posiamo sapere se la Reliant è ancora in zona.
Spock
: Precisamente.
Kirk
: Cosa mi può dire di quel planetoide?
Spock
: Regula è classificata "D". Consiste di vari minerali irrilevanti. Praticamente è una grossa pietra nello spazio.
Kirk
: La Reliant può essersi nascosta là dietro.
Spock
: Sì. Esiste una possibilità.
Kirk
: Sala macchine?
Scott
: Signorsì!
Kirk
: Signor Scott, ha potenza per i nostri trasportatori?
Scott
: Pochissima, Signore.
Kirk
: Scendiamo su Regula.
McCoy
: Ci potrebbe essere Khan!
Kirk
: C'è già stato! E non ha trovato ciò che voleva. Può fare a meno di qualcuno? Possono esserci feriti.
McCoy
: Sì, posso fare a meno di me.
Saavik
: Chiedo scusa, Ammiraglio, le cito il Paragrafo 15: nessun Ammiraglio in comando può raggiungere una zona pericolosa senza una scorta armata.
Kirk
: Non esiste questo paragrafo! D'accordo, venga anche lei! Signor Spock, la nave è sua.
Spock
: Jim! Mi raccomando.
McCoy
: Stia tranquillo, Spock.
Saavik
: Segni di vita indeterminati.
Kirk
: Fasatori pronti. Dividiamoci!
McCoy
: Ah! Jim! Non c'è ancora rigor mortis. Non dev'essere successo da molto, Jim.
Kirk
: Carol...
Uhura
: Nave Enterprise chiama laboratorio Spaziale Regula 1, rispondete, prego!
Saavik
: Ammiraglio, venga, presto!
Uhura
: Dottor Marcus, risponda, la prego!
Kirk
: Oh, mio Dio...
Uhura
: Rispondete alla chiamata, prego!
Saavik
: Capitano Uhura, è il Tenente Saavik. Qui tutto bene, restate in attesa, chiudo.
Chekov
: Oh, Signore... è stato Khan! Lo abbiamo trovato su Ceti Alpha 5...
Kirk
: Calma, Pavel.
Chekov
: Ha... ha messo degli animali nei nostri corpi, per dominare le nostre menti.
McCoy
: È al sicuro adesso, stia calmo.
Chekov
: Voleva farci parlare, rivelare segreti. Ma l'abbiamo sconfitto. Credeva di averci dominato, ma... non c'è riuscito. Il Comandante è stato molto forte.
Kirk
: Comandante, dov'è il dottor Marcus? Dove sono i materiali del Genesi?
Terrell
: Non li ha trovati. Anche le banche dei dati erano vuote.
Kirk
: Cancellate?
Terrell
: Ha torturato quella gente. Ma nessuno di loro gli ha detto niente. Lui... infuriato, ha tagliato a tutti la gola. Voleva distruggere tutto quanto il laboratorio. Ma aveva fretta di tornare sulla Reliant in tempo per affrontare e distruggere lei.
Saavik
: Dov'è l'equipaggio della Reliant? Tutti morti?
Terrell
: Abbandonati su Ceti Alpha 5. È completamente fuori di sé. Accusa lei della
morte
della moglie, Ammiraglio.
Kirk
: Lo so di cosa mi accusa. I mezzi di salvataggio sono al loro posto. Dov'è la sala trasportatori? È arrivato fin qui!
Chekov
: Ho l'impressione di no. La maggior parte del tempo l'ha passata chiedendo informazioni all'equipaggio.
Saavik
: Ci sono novità?
Kirk
: L'unità è rimasta accesa... Il che significa che nessuno si è ricordato di spegnerla.
McCoy
: Quella gente è riuscita a salvare il Progetto Genesi... a prezzo della vita?
Saavik
: No, non può essere così. Queste sono le coordinate di un punto all'interno di Regula, un planetoide che noi sappiamo essere senza vita.
Kirk
: Se è arrivato allo stadio 2 dev'essere avvenuto nel sottosuolo. Doveva avvenire nel sottosuolo, così ha detto.
Saavik
: Lo stadio 2 di che cosa?
Kirk
: Kirk a Enterprise!
Spock
: Qui Spock!
Kirk
: Comandante Spock, rapporto avarie!
Spock
: Ammiraglio, se vogliamo attenerci al Regolamento, come è solito fare il Tenente Saavik, le ore potrebbero sembrarle giorni...
Kirk
: La ascolto, Comandante, parli pure!
Spock
: La situazione è molto grave. Per sei giorni non avremo energia principale. Quella ausiliaria è temporaneamente fuori uso. Per ripristinarla saranno necessari due giorni... nella migliore delle ipotesi.
Kirk
: Quindi non potete scortarci?
Spock
: Per adesso no.
Kirk
: Comandante Spock! Se non ha nostre notizie entro un'ora, recuperi tutta l'energia possibile, e porti l'Enterprise alla Base Stellare più vicina. E avverta il Comando appena fuori dalla portata d'interferenza.
Uhura
: Signore, non la lasceremo lì!
Kirk
: Uhura, se non avrà nostre notizie, nessuno avrà colpa di quello che succederà! Kirk, chiudo. Allora, Signori: potete restare qui, oppure...
Terrell
: Se lei ce lo permette, Ammiraglio, vorremo dividere il rischio con lei.
Kirk
: Bene! Andiamo! Saavik...
McCoy
: Andiamo? E dove andiamo, Kirk?
Kirk
: Dove sono andati loro.
McCoy
: E se non fossero andati da nessuna parte?
Kirk
: Sarebbe la nostra grande occasione di toglierci di mezzo.
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Voce
: Enterprise a navetta Ammiraglio Kirk. Prepararsi all'attracco. Dirigersi a sinistra della camera di lancio.
Sulu
: Enterprise, qui squadra dell'Ammiraglio Kirk in fase di attracco.
Voce
: Vi diamo il benvenuto. Prepararsi all'attracco.
Kirk
: Odio queste ispezioni.
Sulu
: Io sono molto felice. Felice di andare a bordo dell'Enterprise.
Kirk
: Sono felice anch'io di averla avuta come navigatore. Questi ragazzi non sanno ancora governare una nave.
Spock
: Aprite il portello!
Kirk
: Permesso di salire a bordo, Comandante.
Spock
: Benvenuto, Ammiraglio. Lei conosce il mio equipaggio. Alcuni di loro la conoscono certamente.
Kirk
: Sì! Abbiamo affrontato insieme la vita e la
morte
. Signor Scott, vecchio lupo dello spazio, sta bene?
Scott
: Ho avuto qualche disturbo depressivo, ma il Dottor McCoy mi ha guarito.
Kirk
: Con che cosa?
McCoy
: Franchigia, Ammiraglio
Kirk
: Ah, capisco. E lei chi è?
Peter Preston
: Allievo Guardiamarina di I Classe Peter Preston. Motorista in II.
Kirk
: È il primo viaggio, Signor Preston?
Preston
: Signorsì!
Kirk
: Capisco. Bene. Cominciamo con la sala macchine!
Scott
: La incontrerò là, Signore. Troverà tutto in ordine.
Kirk
: Sarà una piacevole sorpresa, Signor Scott.
Spock
: Ci vediamo in plancia, Ammiraglio. Equipaggio, rompete le righe!
Saavik
: Non me lo aspettavo così, Signore...
Spock
: Che cos'è che l'ha sorpresa, Tenente?
Saavik
: È così... umano!
Spock
: Nessuno è perfetto, Signor Saavik.
Kirk
: Allora, Signor Scott, i suoi allievi sono in grado di compiere una piccola... crociera di addestramento?
Scott
: Dia pure l'ordine, Ammiraglio.
Kirk
: Signor Scott, l'ordine è dato.
Scott
: Signorsì.
McCoy
: Ammiraglio! Ammiraglio! E per il resto dell'ispezione?
Kirk
: Dopo.
I Intercom
: Qui Operazioni Flotta Stellare. Enterprise pronta al decollo. Enterprise pronta al decollo.
Sulu
: Ammiraglio in plancia.
II Intercom
: Sala macchine pronti.
III Intercom
: Sala macchine pronti.
IV Intercom
: Sala macchine pronti.
II Intercom
: Pronti al decollo.
III Intercom
: Pronti al decollo.
IV Intercom
: Pronti al decollo.
II Intercom
: Previsione propulsori di poppa.
III Intercom
: Previsione propulsori di poppa.
IV Intercom
: Previsione propulsori di poppa.
II Intercom
: Pronti al decollo.
III Intercom
: Pronti al decollo.
IV Intercom
: Pronti al decollo.
Spock
: Molto bene, Signor Saavik. Prepararsi alla partenza.
Saavik
: Signorsì. Ordine eseguito, Comandante.
Spock
: Grazie. Tenente! Ha mai pilotato una nave al di fuori dell'hangar spaziale?
Saavik
: Mai, Signore.
Spock
: Prenda il comando, Signor Saavik.
Saavik
: Signorsì!
Spock
: C'è una prima volta per tutto, Tenente Saavik. Non è d'accordo, Ammiraglio?
Kirk
: Mh mh.
Saavik
: Propulsori di poppa, Signor Sulu.
Sulu
: Propulsori di poppa, Signore.
McCoy
: Le do un tranquillante, se vuole.
Saavik
: Avanti un quarto energia d'impulso.
Sulu
: Avanti un quarto energia d'impulso.
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Pavel Chekov
: Giornale di bordo, data stellare 81 3 virgola 4, redatto dal Primo Ufficiale Pavel Chekov. Nave Stellare Reliant in avvicinamento orbitale a Ceti Alpha 6 nell'àmbito del progetto Genesi. Stiamo continuando la ricerca di un pianeta senza vita per soddisfare il reperimento di un luogo dove condurre l'esperimento Genesi. Finora nessun successo.
Clark Terrell
: Orbita standard, prego. Signor Beach, nuovi elementi sull'analizzatore?
"Stoney" Beach
: No, Signore. Atmosfera limitata dominata da gas craylon, sabbia, venti ad alta velocità. Non idoneo ad accogliere forme di vita.
Chekov
: Non credo sia completamente senza vita.
Terrell
: Non mi dica che ha trovato qualcosa...
Chekov
: Abbiamo localizzato un flusso di energia minima sullo scanner dinamico.
Terrell
: Ma è sicuro? Forse lo scanner non è tarato bene.
Chekov
: Comandante Terrell, io penso si tratti di una particella di materia preanimata trattenuta dalla Matrice.
Terrell
: D'accordo. Apra il circuito monitor del dottor Marcus.
John Kyle
: Sì, Signore.
Terrell
: Forse è qualcosa che possiamo trapiantare, mh?
Chekov
: Lo sa molto bene che cosa dirà.
Carol Marcus
: Mi faccia capire, Chekov. Qualcosa che si può trapiantare...
Chekov
: Sì, Dottore.
Carol
: Qualcosa che si possa trapiantare... Non lo so.
Terrell
: Potrebbe essere una particella di materia preanimata.
Carol
: Sì, certo, ma potrebbe anche non esserlo. Amici, dovete essere molto chiari su questo. Nel caso si trattasse soltanto di un microbo sarebbe inutile darsi da fare. Va bene, scendete a vedere, ma se è qualcosa che può essere trasportato io voglio...
Terrell
: Va bene, Dottore, le riferiremo.
David Marcus
: Non essere nervosa, il Genesi funzionerà. Sarai ricordata nella storia della scienza come Newton, Einstein, Surak...
Carol
: E smettila... Un po' di rispetto dal sangue del mio sangue.
David
: Non lamentarti, mamma. Vuoi fare il turno con me in plancia dopo cena?
Carol
: Può darsi. Che cos'hai?
David
: Quando abbiamo a che fare con la Flotta Stellare divento nervoso. Ci troviamo di fronte a qualcosa che... potrebbe essere... Potrebbe essere trasformato in un'arma terribile. Ricordi quella specie di boy-scout del quale eri innamorata? È esattamente il tipo d'uomo che potrebbe...
Carol
: Senti, figliolo, Jim Kirk sarà stato tante cose, ma non era davvero un boy-scout.
Beach
: Comandante Terrell, pronti all'atterraggio.
Terrell
: Chekov, è sicuro che queste siano le corrette coordinate?
Chekov
: Sì, Comandante. Siamo nel garden spot di Ceti Alpha 6.
Terrell
: Non riesco a vedere quasi niente.
Chekov
: Non c'è niente qui. Il tricorder dev'essere guasto.
Terrell
: Chekov! Venga, presto! Sembrano container di navi stellari. Ehi! Mi dia una mano! Ma che sarà successo? Se sono precipitati,dov'è il resto della nave? Che diavolo è questo?
Chekov
: Il Botany Bay... Botany Bay! Oh, no! Dobbiamo uscire sùbito di qui! Siamo in pericolo, presto!
Terrell
: Ma che le prende? Stia calmo, Chekov!
Chekov
: Non c'è tempo! Svelto! Svelto!
Terrell
: Chekov! Che cosa le prende? Chekov!
Chekov
: Su! Venga, presto!
Terrell
: Ma...
Kyle
: Nave Stellare Reliant a Capitano Terrell: qui il Comandante Kyle. La prego di rispondere, Capitano. Capitano Terrell... Risponda, la prego.
Beach
: Diamogli ancora un po' di tempo.
Chekov
: Khan!
Khan Noonien Singh
: No, non la conosco. Ma lei sì. Non dimentico mai una faccia. Signor... Chekov! Non è vero? Non credevo che l'avrei rivista.
Terrell
: Chekov, chi è quest'uomo?
Chekov
: Un criminale, Comandante. Un prodotto dell'ingegneria genetica del XX Secolo.
Terrell
: Cosa vuole da noi? Signore, io esigo...
Khan
: Lei non è in condizioni di esigere niente, Signore. Io, d'altro canto, non sono in condizione di garantire niente. Niente. Ciò che vede è tutto quello che rimane dell'equipaggio del Botany Bay, abbandonato qui quindici anni fa dal comandante James T. Kirk.
Terrell
: Stia a sentire! Voi non... Voi non potete...
Khan
: Comandante... Comandante... Eh, eh, eh... Risparmi le forze, Comandante. Questa gente ha giurato di vivere e morire a mio comando duecento anni prima che lei fosse nato. Vuol dire che non le ha mai raccontato niente? Per divertire il suo Comandante? No? Non le ha mai raccontato come l'Enterprise catturò il Botany Bay che si era perso nello spazio nell'anno 1996, e mi abbandonò insieme all'equipaggio nel gelo subpolare?
Terrell
: Non ho mai conosciuto l'Ammiraglio Kirk.
Khan
: Ammiraglio? Ammiraglio... Ammiraglio... Non le ha mai raccontato che l'Ammiraglio Kirk mandò settanta di noi in esilio su questa brulla distesa di sabbia, con le sole provviste di questi container come sostentamento?
Chekov
: Sta mentendo! Su Ceti Alpha 5 c'era vita! Sta mentendo! Non siete stati abbandonati!
Khan
: Questo è Ceti Alpha 5! Ceti Alpha 6 esplose sei mesi dopo che fummo abbandonati qui. L'esplosione deviò l'orbita di questo pianeta, e tutto ciò che vi si trovava andò distrutto. L'Ammiraglio Kirk non si è mai interessato di conoscere la nostra fine. È stato solo il fatto che il mio intelletto derivava da un sistema di origine genetica che ci consentì di sopravvivere. Sulla Terra... ah... Duecento anni fa... io ero un principe, che comandava su milioni...
Chekov
: Il Comandante Kirk era il suo anfitrione. Lei ripagò la sua ospitalità cercando di rubargli la nave e di ucciderlo!
Khan
: Non vi aspettavate di trovarmi qui. Pensavate che questa fosse Ceti Alpha 6... Ah... Perché siete qui? Perché? Adesso permettetemi di presentarvi l'unica forma di vita indigena superstite di Ceti Alpha 5. Che ne pensate? Hanno ucciso venti dei miei uomini. Compresa la mia adorata moglie! Ah, non tutti in una volta, certo! E non istantaneamente, certo! Vedete, il loro piccolo entra nelle orecchie, e si incunea dentro la corteccia cerebrale. Questo ha l'effetto di rendere la vittima estremamente arrendevole... ai suggerimenti. In sèguito, crescendo, porta la follia... e la
morte
.
Chekov
: Khan! Non lo faccia!
Khan
: Questi sono i piccoli, naturalmente. Non del tutto... addomesticati.
Chekov
: Khan... il Comandante Kirk faceva solo il suo dovere.
Terrell
: No! No! No! Aaargh!
Chekov
: Aaargh!
Khan
: Così va meglio. Ora ditemi... perché siete qui, e ditemi dove posso trovare... James Kirk!
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Saavik
: Giornale di bordo, data stellare 80 1 30.3. Nave Stellare Enterprise in missione di addestramento in Gamma Hydra. Sezione 14, coordinate 22/87/4.
Nyota Uhura
: Non capisco...
Saavik
: Zona Neutrale in avvicinamento.
Uhura
: C'è qualcosa di strano.
Saavik
: Tutti i sistemi regolari e funzionanti.
Hikaru Sulu
: Stiamo lasciando la sezione 14 per la sezione 15.
Saavik
: Attenzione: programmare rotta parabolica per evitare Zona Neutrale.
Sulu
: Signorsì! Cambio di rotta programmato.
Uhura
: Comandante? Ho in arrivo un messaggio sul canale di emergenza.
Saavik
: Sugli altoparlanti!
Kojiro Vance
: Emergenza! Qui è la Kobayashi Maru, 19 periodi all'esterno di Altair 6. Siamo entrati in collisione con una mina gravitazionale, e abbiamo una perdita di potenza. Lo scafo è in avaria e abbiamo danni a cose e persone.
Uhura
: Qui nave stellare Enterprise. Vostro messaggio ricevuto. Potete darci le vostre coordinate? Ripeto, qui nave stellare Enterprise...
Vance
: Enterprise, la nostra posizione è Gamma Hydra sezione 10.
Saavik
: Nella Zona Neutrale...
Vance
: Scafo danneggiato. Sistemi di sicurezza in avaria. Richiesta di assistenza! Richiesta di assistenza!
Saavik
: Check-in della Kobayashi Maru.
Computer
: Classificazione: nave portacarburante elettronico III Classe. Equipaggio 81. Passeggeri 300.
Saavik
: Maledizione! Signor Sulu? Tracci una rotta d'intercettazione.
Sulu
: Posso ricordare al Comandante che se una nave stellare entra nella Zona...
Saavik
: Sono al corrente delle mie responsabilità, Signore.
Computer
: Attenzione.
Sulu
: Due minuti all'intercettazione.
Computer
: Siamo entrati in Zona Neutrale.
Sulu
: Stiamo entrando in Zona Neutrale.
Spock
: Stiamo violando il trattato, Comandante.
Saavik
: Sala trasportatori, prepararsi ad accogliere i sopravvissuti a bordo.
Uhura
: Comandante! Non ho più il segnale.
Computer
: Allarme! Sensori indicano tre caccia Klingon su 3 1 6 punto 4 in rapido avvicinamento.
Saavik
: Visore. Posti di battaglia! Attivare gli schermi!
Sulu
: Schermi attivati!
Saavik
: Informi i Klingon che siamo in missione di salvataggio.
Uhura
: Comandante, hanno bloccato tutte le frequenze.
Computer
: Klingon in rotta di attacco e di avvicinamento.
Saavik
: Ci sono addosso.
Computer
: Klingon in rotta di attacco e di avvicinamento.
Saavik
: Signor Sulu, allontaniamoci!
Sulu
: Tenterò, Comandante.
Computer
: Allarme. Torpedini Klingon attivate. Allarme.
Saavik
: Manovra di evasione! Sala macchine, rapporto avarie!
MONTGOMERY "SCOTTY" Scott
: Generatore principale colpito, Comandante!
Saavik
: Attivare l'energia ausiliaria! Prepararsi a rispondere al fuoco!
Uhura
: Aaah!
Cadetto
: Cedono gli schermi, Comandante!
Saavik
: Fuoco da tutti i fasatori!
Spock
: Energia zero sulle armi. Aaah!
Scott
: Comandante, è inutile! È la nostra fine!
Saavik
: Attivare i mezzi di salvataggio! Iniziare abbandono nave! Equipaggio abbandono nave! Ripeto equipaggio abbandono nave!
James Tiberius Kirk
: Okay, aprite.
Saavik
: Qualche consiglio, Ammiraglio?
Kirk
: Cominci a pregare Signor Saavik, i Klingon non fanno prigionieri. Luci!
Voce
: Motori attivati.
Kirk
: Comandante...
Spock
: Allievi! In Sala Operativa!
Intercom
: Personale Manutenzione, recarsi sul simulatore in plancia. Personale Manutenzione, sul simulatore plancia.
Kirk
: Dottore, cura te stesso.
Leonard "Bones" McCoy
: Tutto qui quello che ha da dire? Che ne pensa della mia interpretazione?
Kirk
: Non ho mai fatto il critico teatrale. Signor Saavik, vuole restare sulla nave che affonda?
Saavik
: Chiedo il permesso di parlare apertamente.
Kirk
: Accordato.
Saavik
: Questo non era il test giusto per saggiare la mia abilità di comando
Kirk
: Perché no?
Saavik
: E me lo chiede? Non c'era modo di vincere.
Kirk
: Può capitare a un Comandante di dover affrontare una situazione disperata, ci ha mai pensato?
Saavik
: No, Signore, non ci ho mai pensato.
Kirk
: Sapere affrontare la
morte
è importante almeno quanto affrontare la vita, non crede?
Saavik
: L'eventualità a cui lei accennava non mi ha mai sfiorato, Comandante.
Kirk
: Bene, d'ora in avanti avrà qualcosa a cui pensare.
Intercom
: Allievi macchine! Riunione sul ponte C! Allievi macchine! Riunione sul ponte C!
McCoy
: Ammiraglio? Non sarebbe più facile rimettere un equipaggio esperto a governare questa nave?
Kirk
: Galoppare nelle galassie è un gioco da giovani, Dottore.
Uhura
: E questo,che cosa significherebbe?
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
[Durante il funerale di Spock]
Siamo qui riuniti per rendere omaggio a un glorioso scomparso. In tutto questo dolore ci conforta il pensiero che la sua
morte
è avvenuta all'ombra di una nuova vita. L'alba di un nuovo mondo. Un mondo per il quale il nostro amato compagno ha dato la sua vita. Egli non ha fatto sentire questo sacrificio vano o vuoto. Noi non discuteremo della profonda saggezza del suo operato. Del mio amico posso dire solo questo: di tutte le anime che ho incontrato, durante i miei lunghi viaggi, la sua è stata... La più umana.
James T. Kirk
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
Sapere affrontare la
morte
è importante almeno quanto affrontare la vita.
James T. Kirk
Dal film:
Star Trek 2 - L'ira di Khan
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
è l'unico cammino che porta alla nascita.
Adèle Blanc-Sec
Dal film:
Adele e l'enigma del faraone
Scheda film e trama
Frasi del film
I grandi spacciatori di droga, che sono i nemici principali della nostra gioventù, devono essere impiccati agli alberi delle nostre città. Perché meritano non soltanto la pena di
morte
, ma meritano la pubblica esecrazione, e la condanna deve essere talmente vistosa da togliere a chichessia la voglia di spacciare droga in grandi quantità.
[da un comizio tenuto in Roma per la campagna elettorale, elezioni politiche 1987]
Giorgio Almirante
Frasi di Giorgio Almirante
Volevano morir piuttosto di una schioppettata, o d'altra
morte
che manda Dio. Ma il colèra, no, non lo volevano! Nonostante, lo scomunicato male andavasi avvicinando di giorno in giorno, tale e quale come una creatura col giudizio, che faccia le sue tappe di viaggio, senza badare a guardie e a fucilate.
Giovanni Verga
Cit. da
Vagabondaggio - Quelli del colèra
Frasi di Giovanni Verga
Quando il sole tramontò parve che provasse un nuovo affanno; le sue lagrime scorrevano così abbondanti che una delle converse si mosse a pietà e le asciugò il viso, ché la poveretta l'aveva tutto bagnato e non ci vedeva più. Poi agitò le labbra come se chiamasse; io mi chinai su di lei; fece uno sforzo per accostare il suo viso al mio, e mi sussurrò all'orecchio quel suo ultimo desiderio con uno stento affannoso che spezzava il cuore... Il rantolo la soffocava. Indovinai più che non mi dicesse. Corsi a prendere l'involto che mi avea designato, e allorché me lo vide fra le mani sorrise come sorridono gli angeli del paradiso... Quando il rantolo non la soffocava, diceva sempre: «Per lui! per lui!». Sarà stato delirio. Volle che le facessi veder tutto: i fogli, i capelli, il crocifisso, le foglie secche; le baciò, le baciò tanto, che una di quelle foglie l'ho tolta dalle sue labbra dopo morta.
Poi volse appena il capo dall'altra parte e sospirò lievemente... Parve che si addormentasse... e si addormentò per sempre.
Povera suor Maria!
Però ella adesso è fra i beati e prega il Signore per noi miseri peccatori che abbiamo la debolezza di piangere la sua
morte
. Devo anche aggiungere, a lode della madre abbadessa e di tutta la comunità, e a conforto di tutti coloro che l'amarono in vita, che le sue esequie furono commoventissime. Più di trenta messe furono celebrate a tutti gli altari della chiesa e al De-profundis ardevano più di cento candele. Mi raccomandi al Signore nelle sue orazioni, e mi creda con stima:
Sua devotissima serva
Suor Filomena
[Explicit]
Giovanni Verga
Cit. da
Storia di una capinera
Frasi di Giovanni Verga
Lo vedete? Comincia ad affezionarmisi. Già i figliuoli sono un gran legame. Speriamo almeno che abbiano ad esser felici e contenti loro; giacché io... Volete che ve la dica, eh, canonico, come in punto di
morte
? Mi sono ammazzato a lavorare... Mi sono ammazzato a far la roba... Ora arrischio anche la pelle, a sentir voi!... E che ne ho avuto, eh? ditelo voi!...
Giovanni Verga
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Mastro-don Gesualdo
Frasi di Giovanni Verga
Nelle ore conclusive di una presidenza destinata a suscitare negli storici un'assenza di interesse senza precedenti, tranne forse quella di William Henry Harryson (durata trentun giorni, dall'entrata in carica del titolare alla sua
morte
), Arthur Morgan si chiuse nello Studio Ovale con l'ultimo amico rimastogli per riflettere sulle sue decisioni finali. In quel momento ebbe la sensazione di aver fatto sempre scelte sbagliate nei suoi quattro anni di presidenza e non si illudeva di poter raddrizzare la situazione. Non si illudeva nemmeno il suo amico, il quale come al solito non era granché loquace, e le poche cose che diceva erano quelle che il presidente voleva udire.
John Grisham
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Il broker ‐ Incipit
Frasi di John Grisham
Cerco sempre di raccontare una bella storia, una con una trama avvincente che continuerà a far voltare le pagine. Questo è il mio obiettivo primario. A volte posso affrontare un problema - senzatetto, contenzioso sul tabacco, frode assicurativa, pena di
morte
- e avvolgere una buona storia intorno ad esso.
John Grisham
Frasi di John Grisham
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