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Aforismi Nero - parte 8
Frasi trovate
:
1.268
Cromwell
: Il re non è contento di voi.
More
: Me ne dispiace.
Cromwell
: Eppure anche adesso, sapete, se voi vi decideste ad allinearvi con la Chiesa, le Università e i Lord dei Comuni, nessun onore al mondo vi verrebbe negato da Sua Maestà.
More
: Non ho mai dubitato della ge
nero
sità di Sua Maestà.
Cromwell
: ...va bene.
[Cromwell fa segno a Rich che può scrivere]
Avrete saputo della cosiddetta "pulzella del Kent", giustiziata perché profetizzava contro Sua Maestà.
More
: Sì, le ho parlato.
More
: Sì lo sappiamo, però non avete informato Sua Maestà del suo tradimento. Come mai?
More
: Cosa c'entra il tradimento, parlammo di cose non politiche.
Cromwell
: Caro More, la donna era ben nota: vi illudete che io vi creda?
More
: Per fortuna ci sono i testimoni.
Cromwell
: Ma le avete anche scritto.
More
: Sì, le ho scritto. Le ho scritto consigliandole di non immischiarsi negli affari dello Stato; ho ancora una copia della lettera. Autenticata.
Cromwell
: ...siete molto prudente voi.
More
: Diciamo piuttosto che sono preciso.
Dal film:
Un uomo per tutte le stagioni
Scheda film e trama
Frasi del film
Una volta che viaggiavo per le campagne del Transkei, fra huts decorose e campi ragionevolmente coltivati, in un'atmosfera agro-pastorale serena e dignitosa, il mio amico Gerry Baldwin, un geologo inglese che aveva vissuto parecchio da quelle parti, mi disse: "Vedi, il
nero
ha una cultura completamente diversa dalla nostra, se ha un campo lo coltiva solo per quella parte che gli basta, un bianco lo coltiva tutto". Ecco, in due parole, spiegato lo spirito del capitalismo. È proprio necessario andare a instillare anche ai Felupe, e agli africani in genere, questo spirito? E in nome di che? In nome di Dio? Ma gli africani credono già in Dio, sia pure a modo loro. "Si", replica padre Fumagalli, "credono in Dio ma non lo conoscono". Ma forse non è facile riconoscere Dio alla guida di una falciatrice meccanica. Anche perché, forse, non di Dio si tratta, ma del molto meno rispettabile Zio Sam.
Massimo Fini
Cit. da
Il conformista
Frasi di Massimo Fini
Non tornerò più indietro | Vada come vada, neanche di un metro.
Nesli
Cit. da
Non Tornerò
Frasi di Nesli
Io sono io | Il mio spazio è mio | I miei sogni, i miei soldi | E tutto quello che sono io!
Nesli
Cit. da
Non Tornerò
Frasi di Nesli
Io sono io da sempre | Anche quando sono in mezzo alla gente | Anche quando ci si guadagna niente | Anche quando ti lascio indifferente.
Nesli
Cit. da
Non Tornerò
Frasi di Nesli
Pinot
Nero
? E perché è bianco?
Jack
Dal film:
Sideways - In viaggio con Jack
Scheda film e trama
Frasi del film
Ha la buccia sottile, è sensibile, matura presto. E, insomma... non è una forza come il Cabernet che riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando è trascurato. No, al Pinot
Nero
servono cure e attenzioni. Sì, infatti cresce soltanto in certi piccolissimi angoli nascosti del mondo. E... e solo il più paziente e amorevole dei coltivatori può farcela, è così. Solo chi si prende davvero il tempo di comprendere il potenziale del Pinot sa farlo rendere al massimo della sua espressione. E inoltre, andiamo... oh, i suoi aromi sono i più ammalianti e brillanti, eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta.
Miles
Dal film:
Sideways - In viaggio con Jack
Scheda film e trama
Frasi del film
A letto senza letto | a cena senza cena | i colori m'han rubato | mo mi sento scolorato | la mia vita in bianco e
nero
| non è un film, è tutto vero | Sono un grigio arlecchino | un grigio arlecchino | mi si storce il bacino | oddio mio che casino.
[da Il grigio arlecchino]
Maccio Capatonda
Frasi di Maccio Capatonda
Il mondo non è ancora pronto a svegliarsi. Il mondo sta ancora dormendo sotto la copertina di stelle. Le toccai la faccia, sbatté le palpebre e sotto dov'era il dolore, c'erano lacrime. Niente più pianti. Niente più lacrime. Sarei stato te
nero
come la notte nasconde la tua stupidità e la mia. Il mondo è reale e ci ha ferito. Segni, ombre, miracoli, ci credi ancora adesso che il tuo mondo molteplice si è indurito in questa parete di mattoni?
Jeanette Winterson
Cit. da
Simmetrie amorose
Frasi di Jeanette Winterson
Noi siamo all'inizio. Noi siamo prima del tempo. È possibile che qui, in questo nostro mondo provvisorio fatto di dualità e coppie di opposti (bianco/
nero
, bene/male, maschio/femmina, conscio/inconscio, Cielo/Inferno, predatore/preda), noi mettiamo compulsivamente in scena il dramma del nostro inizio, di quando ciò che era intero si è dimezzato, per cercare di nuovo la sua interezza.
Jeanette Winterson
Cit. da
Simmetrie amorose
Frasi di Jeanette Winterson
Andrea
: L'affitto è in
nero
. Non lavoriamo, non siamo iscritti a nessuna lista di collocamento... tecnicamente non esistiamo!
Bart
: Io lo direi con un po' meno d'orgoglio, no?
Dal film:
Santa Maradona
Scheda film e trama
Frasi del film
Andrea
: Medicina, dovevamo fare.
Bart
: Mh?
Andrea
: Abbiamo studiato. Ci siamo fatti il mazzo per diventare persone serie, anche con un certo spessore, ma Lettere non serve a un cazzo.
Bart
: Eh, vabbè, ma Medicina non va mica bene, a me coso, come si chiama, Dottor Kildare m'è sempre stato sul cazzo.
Andrea
: Vabbè. però Woobinda non ti stava sul cazzo.
Bart
: No, Woobinda magari no, però lui non conta, perché stava in Australia, mica in ospedale.
Andrea
: Vabbè, però aveva fatto Medicina!
Bart
: Che cazzo ne sai che ha fatto Woobinda, quello cura i canguri!
Andrea
: Può aver fatto medicina ed essersi specializzato, non so, in Veterinaria...
Bart
: Ma senti, adesso lui conosce tutta la carriera universitaria di Woobinda... No no, la conosci...
Andrea
: Vabbè, comunque non dicevo Medicina Medicina.
Bart
: Che dicevi?
Andrea
: Chirurgia Estetica.
Bart
: Ecco. E io adesso a 40 anni mi metto a studiare come si gonfiano le tette alle signore, ma dai...
Andrea
: Vabbè, lascia stare le tette. Quello ormai lo fanno tutti, non è più un business. Mia cugina se l'è rifatte a 16 anni. Peggio di Britney Spears, non è neanche dovuta andare in America, se l'è rifatte a Pi
nero
lo!
Bart
: A Pi
nero
lo?
Andrea
: A Pi
nero
lo.
Bart
: Be', che tristezza.
Andrea
: Oh, un gran bel lavoro, eh? Vabbè, a parte il resto che è un cesso, comunque non divaghiamo. Io dicevo chirurgia estetica degli organi sessuali maschili, tesoro.
Bart
: ...La plastica al cazzo?
Andrea
: La novità del millennio è che l'invidia del pene ce l'hanno gli uomini. E allora cosa fanno? Te lo risistemano in lungo e in largo. Cinquemila dollari, e in un'ora diventi Rocco a Praga.
Bart
: No!
Andrea
: Rocco non muore mai!
Bart
: Sai che c'hai ragione, un bel business del cazzo ci vuole!
Andrea
: Un grosso business del cazzo.
Bart
: Rocco non muore...?
Andrea
: ...Mai!
Bart
: MAI!
Andrea
: MAI!
Dal film:
Santa Maradona
Scheda film e trama
Frasi del film
Poiché l'angoscia di ciascuno è la nostra
|
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
|
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
|
Quasi volessi ripenetrare in lei
|
Quando al meriggio il cielo si è fatto
nero
.
|
Invano, perché l'aria volta in veleno
|
È filtrata a cercarti per le finestre serrate
|
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
|
Lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
|
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
|
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
|
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
|
Agonia senza fine, terribile testimonianza
|
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
|
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
|
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
|
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
|
La sua cenere muta è stata dispersa dal vento,
|
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
|
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
|
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
|
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
|
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
|
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
|
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
|
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
Primo Levi
Titolo della poesia:
La bambina di Pompei
Frasi di Primo Levi
Aldo
: Ragazzi! Ragazzi! Ho trovato il nuovo Ringhio!
Giovanni
: Ma se è
nero
!
Aldo
: Ma perché, devi essere razzista anche coi cani?
Dal film:
Tre uomini e una gamba
Scheda film e trama
Frasi del film
Tiè, beccate 'sto santino, è un santo delle mi parti, è San Crispino che protegge il bianco, il
nero
e il burino!
Don Buro
Dal film:
Vacanze in America
Scheda film e trama
Frasi del film
Guagliò, ma che te ne fotte?! E quando good good cchiù
nero
da notte nun può venì!
Pino Daniele
Cit. da
Che te ne fotte
Frasi di Pino Daniele
Nero
e bianco sono lo stesso colore.
Dottoressa
Dal film:
Dream
Scheda film e trama
Frasi del film
Se vuoi te le metto
nero
su
nero
.
Leopoldo
Dal film:
Vacanze di Natale '91
Scheda film e trama
Frasi del film
Il grigio si intristisce e butta acqua, il viola scappa al tramonto, il
nero
si fa
nero
, il rosso dura poco, il giallo brucia tutto... e l'azzurro costa caro! E a fare il cielo ce ne vuole... mica solo un tubetto!
Antonio
Dal film:
Uomo d'acqua dolce
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un saggio maestro eremita che accoglieva alla sua scuola tutti i giovani ge
nero
si e pieni di ideali che volevano apprendere la vera saggezza. Per conoscere la loro indole più intima aveva ideato un curioso espediente.
Davanti all'alloggio di ogni allievo il maestro aveva collocato un piccolo secchio d'acqua piovana in cui aveva fatto cadere una formica.
Un bel dì, arrivarono tre allievi.
Il primo guardò nel suo secchio, vide la formica e le disse:
"
Cosa ci fai nel mio secchio d'acqua piovana?
" La schiacciò e la rimosse.
Egoismo
.
Poi arrivò il secondo. Guardò nel secchio, vide la formica, e le parlò così:
"
Sai, è molto caldo anche per le formiche. Tu non fai nessun danno, resta pure nel secchio
".
Tolleranza
.
Arrivò il terzo allievo, il quale e non pensò a comportarsi con tolleranza, né con egoismo. Vide la formica nel secchio e, spontaneamente, le diede un po' di zucchero.
Amore
.
Morale: quando qualcuno sulla strada, ha bisogno di voi cosa fate? Qualcuno pensa di essere di fretta e passa oltre. Altri si dispiacciono ma non fanno nulla. Altri ancora si fermano e cercano di prestare aiuto e soccorso.
Non si ama per ricevere amore in cambio. Si ama per amare.
Da:
Il saggio eremita e le formiche nei secchi d'acqua
Il castagno allargava la sua chioma su un angolo del giardinetto pubblico ed era profondamente felice. Ma non tutti, da quelle parti, condividevano la felicità dell'albero. Se qualcuno avesse avuto un orecchio particolarmente fine, avrebbe udito, quando qualcuno lodava l'albero, una voce, che protestava, stizzita: "
Basta! È un'ingiustizia! Non ne posso più! A lui tutto, e a me niente!
"
Chi brontolava così era un ramo. Un magnifico ramo, in alto, a destra, che scuoteva, con rabbia, le foglie.
"
L'albero, sempre l'albero! Ma sono io, che faccio tutto! Io porto le foglie, porto i ricci che oltretutto pungono, e faccio maturare le castagne! Quando potrei riposare un po', le foglie cadono, e resto qui, spogliato, a prendermi tutto il freddo e il gelo dell'inverno, i colpi di vento, la pioggia, e la neve...
"
Il ramo era veramente furibondo! L'albero cercava, invano, di farlo ragionare: lo invitava alla pazienza, alla comprensione.
"
Tu sei importantissimo, per me, figliolo! Sei un magnifico ramo, robusto, e pieno di vita. Mi sei caro, come tutti gli altri rami! Le lodi fatte a me, sono dirette anche a te e per tutti i tuoi fratelli! Che sarei io, senza di voi?
"
Ma il ramo scricchiolava cocciuto e inveiva con parole che per buon gusto è meglio non ripetere. Il povero albero era preoccupato. E con ragione!
Il ramo ribelle, infatti, aveva escogitato un piano di fuga: se ne sarebbe andato, si sarebbe staccato dall'albero e si sarebbe messo a vivere per conto suo.
Un giorno di Marzo, un vento burlone e irruente si divertiva a mulinare intorno all'albero. Il ramo decise che era venuto il suo momento!
"
Vento, ho bisogno di un favore.
" - chiese, con una punta di umiltà, che non gli era propria.
"
Staccami, dall'albero!
"
"
Come vuoi...
" - Sibilò il vento.
Il vento prese a girare, sempre più vorticosamente, intorno al ramo, e a scuoterlo, con una furia irresistibile, finché, con uno schianto terribile, il ramo si staccò dal tronco.
"
Evviva! Volo!
" - gridò il ramo, strappato dal vento e sollevato sopra il recinto del giardino.
"
Finalmente, sono libero! La mia vita comincia, adesso!
"
Il ramo rideva, ed esultava: neanche le lacrime che scendevano silenziose dalla ferita dell'albero lo commossero!
Portato dal vento, che soffiava violento, con tutte le forze che aveva, volò, oltre il fiume, e atterrò, su un pendio erboso.
"
Ora, decido io!
" - pensò, mentre si sdraiava, dolcemente, nell'erba.
"
Dormirò finché voglio e farò quel che mi pare e piace! Non dovrò più stare sempre appiccicato a quel tronco brutto e rugoso!
"
Una formica gli fece il solletico e cercò di cacciarla, come faceva lassù, quando era attaccato all'albero, ma non ci riuscì!
Uno strano torpore, si impadronì di lui: non riusciva più a respirare!
Dopo qualche ora, le sue foglie cominciarono ad appassire. La linfa, che era la sua vita, e che l'albero, ge
nero
so, aveva sempre fatto scorrere in lui, cominciò a mancargli. Con infinita paura si accorse di aver già incominciato a seccare.
Gli venne in mente l'albero, e capì che, senza di lui, sarebbe morto! Ma era troppo tardi.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva perché, ormai, era solo un inutile ramo secco.
Da:
Il ramo che volle staccarsi dall'albero
[Prima scena del film
: Federico entra in scena sul palco per l'audizione]
Dario
: Adesso lo vedi così un po' ciancicato, un po'... perché è stato un po' fuori dal giro ma... ma questo è uno bravo. E poi è un amico.
Pavia
: Federico Lolli, vero? Ha portato qualcosa da farmi sentire?
Federico
: Un testo molto breve, ma è la cosa che assomiglia di più al mio stato d'animo attuale.
Là c'è una porta rossa, la vorrei tinta in
nero
.
Niente colori, tutto dipinto in
nero
.
Io volterò la testa fin quando arriva il
nero
.
Là c'è una fila d'auto, e sono tutte nere, coi fiori, e con il mio amore, che non tornerà più.
Io se mi guardo dentro vedo il mio cuore
nero
.
Poi forse svanirò e non dovrò più guardare la realtà.
Come si fa... ad affrontar le cose se tutto il mondo è
nero
?
Pavia
: Bene! Non è niente male! Ehhm certo per recitare Cechov ci vorrà una recitazione un pochino più...
Dario
: ... un po' meno...
Pavia
: Per me la parte è sua. Senta, la tournée parte fra una settimana, pensa di potercela fare?
Dario
: Ma certo che ce la fa. Al limite gli do una mano io, no?
Pavia
: Ah senta Lolli... quel testo... García Lorca no?
Federico
: Mick Jagger!
Dal film:
Turné
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Ivan Lendl]
Questo campione ha compensato con il rigore e la determinazione quel pizzico di talento in meno che una natura, comunque ge
nero
sa, gli ha messo a disposizione.
Rino Tommasi
Cit. da
Maledette classifiche
Frasi di Rino Tommasi
C'è un uomo che vola.
Le braccia allargate, il volto proteso in avanti, le gambe dietro, distese, sembra davvero che stia volando, e invece precipita, cade. Sta cadendo lungo la tromba delle scale di un condominio di Padova. Tre piani, il secchio delle pulizie lassù, sul pia
nero
ttolo, perché quell'uomo ci lavora in quello stabile al numero 15 di piazza Insurrezione, il secchio delle pulizie lassù, una scarpa che è saltata via al primo piano e lui che cade, non vola, cade, sempre più veloce, verso il pavimento dell'atrio, e intanto urla in quel condominio silenzioso di prima mattina.
Quindici metri, tre piani, uno dopo l'altro, e poi il tonfo sul pavimento, e l'altra scarpa che vola via, lontano.
La moglie lo troverà qualche ora dopo, nel vano dell'ascensore.
Morto.
Carlo Lucarelli
Cit. da
Piazza Fontana ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Questa è una storia che fa paura.
Come ritrovarsi all'improvviso al centro di un intero universo sconosciuto,
nero
e misterioso, popolato di ombre che si muovono minacciose, di occhi che ti guardano. Tu sei lì, al centro di tutto questo, e non sai cosa accada in quel mondo
nero
, quali siano le sue leggi e i suoi segreti, se non che all'improvviso dal buio può arrivare qualcosa che ti colpisce, ti sbrana, ti cancella. ti uccide.
Carlo Lucarelli
Cit. da
Nuovi misteri d'Italia - La strage di Ustica ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Il primo carabiniere che entrò nella stanza scivolò sul sangue e cadde su un ginocchio. Il secondo si arrestò sulla soglia come sul bordo di una buca, agitando le braccia aperte, per lo slancio.
‐ Madonna Santa! ‐ urlò, serrando le guance tra le mani, poi si voltò e corse nel pia
nero
ttolo e giù per le scale e oltre la porta e fuori, nel cortile del palazzo, dove si aggrappò al cofano della Punto bianca e nera e si piegò in avanti, spezzato in due da un conato violento.
In ginocchio sul pavimento, al centro della stanza, la pelle dei guanti incollata al pavimento appiccicoso, il brigadiere Carrone si guardò attorno e gli sfuggì un singhiozzo roco, quasi un rutto. Provò ad alzarsi, ma scivolò sui tacchi, cadendo indietro sul sedere e poi su un fianco con uno schiocco umido e vischioso.
Carlo Lucarelli
Cit. da
Almost Blue ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Non è un cuore, perdio, è un sandalo di pelle di bufalo
|
che cammina, incessantemente, cammina
|
senza lacerarsi
|
va avanti
|
su sentieri pietrosi.
|
|
Una barca passa davanti a Varna
|
"Ohilà, figli d'argento del Mar
Nero
!"
|
una barca scivola verso il Bosforo
|
Nazim dolcemente carezza la barca
|
e si brucia le mani
Nazim Hikmet
Titolo della poesia:
Non è un cuore
Frasi di Nazim Hikmet
Jack
: C'è stato un momento durante il processo Pi
nero
in cui ha detto a se stesso: "Li ho battuti" ?
Martin Vail
: Il giorno che sento il caso.
Dal film:
Schegge di paura
Scheda film e trama
Frasi del film
Come fanno ad uccidere un uomo che non dorme mai?
Joey Pinero
Dal film:
Schegge di paura
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando il sole tramonterà, vi giuro che saranno in pochi a vederlo!
Sartana
Dal film:
1000 dollari sul nero
Scheda film e trama
Frasi del film
Quello che veramente ami rimane,
|
il resto è scorie
|
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
|
o a nessuno?
|
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
|
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d'inferno,
|
Quello che veramente ami e' la tua vera eredita'
|
La formica e' un centauro nel suo mondo di draghi.
|
Strappa da te la vanità, non fu l'uomo
|
A creare il coraggio, o l'ordine, o la grazia,
|
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
|
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
|
Nella misura dell'invenzione, o nella vera abilità dell'artefice,
|
Strappa da te la vanità,
|
Paquin strappala!
|
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
|
Dominati, e gli altri ti sopporteranno
|
Strappa da te la vanità
|
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
|
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
|
Metà
nero
metà bianco
|
Né distingui un'ala da una coda
|
Strappa da te la vanità
|
Come son meschini i tuoi rancori
|
Nutriti di falsità.
|
Strappa da te la vanità,
|
Avido di distruggere, avaro di carità,
|
Strappa da te la vanità,
|
Ti dico strappala.
|
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
|
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
|
Perché un Blunt aprisse
|
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
|
o da un bell'occhio antico la fiamma inviolata
|
Questa non è vanità.
|
Qui l'errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Quello che veramente ami rimane
Frasi di Ezra Pound
Quello che veramente ami rimane,
|
il resto è scorie
|
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
|
o a nessuno?
|
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
|
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d'inferno,
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
La formica è un centauro nel suo mondo di draghi.
|
Strappa da te la vanità, non fu l'uomo
|
A creare il coraggio, o l'ordine, o la grazia,
|
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
|
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
|
Nella misura dell'invenzione, o nella vera abilità dell'artefice,
|
Strappa da te la vanità,
|
Paquin strappala!
|
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
|
"Dominati, e gli altri ti sopporteranno"
|
Strappa da te la vanità
|
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
|
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
|
Metà
nero
metà bianco
|
Né distingui un'ala da una coda
|
Strappa da te la vanità
|
Come son meschini i tuoi rancori
|
Nutriti di falsità.
|
Strappa da te la vanità,
|
Avido di distruggere, avaro di carità,
|
Strappa da te la vanità,
|
Ti dico strappala.
|
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
|
questa non è vanità Avere, con discrezione, bussato
|
Perché un Blunt aprisse
|
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
|
o da un bell'occhio antico la fiamma inviolata
|
Questa non è vanità.
|
Qui l'errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Canti Pisani
Frasi di Ezra Pound
Prima di tutto ce li hai i requisiti?
|
Ce l'hai
|
un occhio di vetro, denti finti o una gruccia,
|
un tirante o un uncino,
|
seni di gomma, inguine di gomma,
|
|
rattoppi a qualcosa che manca? Ah
|
no? E allora che mai possiamo darti?
|
Smetti di piangere.
|
Apri la mano.
|
Vuota? Vuota. Ma ecco una mano
|
|
che la riempie, disposta
|
a porgere tazze di tè e sgominare emicranie,
|
e a fare ogni cosa che gli dirai.
|
La vorresti sposare?
|
È garantita,
|
|
ti tapperà gli occhi alla fine della vita
|
e del dolore.
|
Con quel sale ci rinnoviamo le scorte.
|
Vedo che sei nuda come un verme.
|
Che te ne pare di questo vestito-
|
|
Un po' rigido e
nero
, ma niente male.
|
Lo vorresti sposare?
|
È impermeabile, infrantumabile, abile
|
contro il fuoco e imbombardabile.
|
Credi a me, ti ci farai sotterrare.
|
|
E adesso, scusa, hai vuota la testa.
|
Ho la cosa che fa per te.
|
Su, su, carina, esci fuori dal guscio.
|
Ecco ti piace questa?
|
Nuda per cominciare come una pagina bianca
|
|
ma in venticinqu'anni d'argento,
|
d'oro in cinquanta, potrà diventare.
|
Una bambola viva, sotto ogni aspetto.
|
Sa cucire, sa cucinare,
|
sa parlare, parlare, parlare.
|
|
E funziona, non ha una magagna.
|
Qua c'è un buco, che è una manna.
|
Qua un occhio, una vera visione.
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Ragazzo mio, è l'ultima occasione.
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La vorresti sposare, sposare, sposare?
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
L'aspirante
Frasi di Sylvia Plath
Non è facile dire il cambiamento che operasti.
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Se adesso sono viva, allora ero morta
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anche se, come una pietra, non me ne curavo
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e me ne stavo dov'ero per abitudine.
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Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
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e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
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di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
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di comprendere l'azzurro, o le stelle.
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Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
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mascherato da sasso
nero
tra i sassi neri
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nel bianco iato dell'inverno-
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come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
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dai milioni di guance perfettamente cesellate
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che si posavano a ogni istante per sciogliere
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la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
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angeli piangenti su nature spente,
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Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
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Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
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E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
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La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
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e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
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limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
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pietre stolide e inespressive,
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Io guardavo e non capivo.
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Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
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per riversarmi fuori come un liquido
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tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
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Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
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Albero e pietra scintillavano, senz'ombra.
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La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
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Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
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un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
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Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
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Ora assomiglio a una specie di dio
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e fluttuo per l'aria nella mia veste d'anima
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pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
Lettera d'amore
Frasi di Sylvia Plath
I tulipani sono troppo eccitabili, è inverno qui,
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guarda quanto ogni cosa sia bianca, quieta e innevata.
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Imparo la pace, mentre si posa quieta a me vicina
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come la luce su questi muri bianchi, questo letto, queste mani.
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Non sono nessuno; niente a che fare con le esplosioni.
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Ho dato il mio nome e i vestiti alle infermiere
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la mia storia all'anestesista e il mio corpo ai chirurghi.
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Hanno appoggiato la mia testa tra cuscino e bordo del lenzuolo
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come un occhio fra palpebre bianche che non si chiuderanno.
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Stupida pupilla, di tutto deve fare incetta.
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Le infermiere passano e ripassano, non disturbano,
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passano come i gabbiani verso terra nelle loro cuffie bianche,
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facendo cose con le mani, uguali l'una all'altra,
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così che è impossibile dire quante siano.
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Il mio corpo è un sasso per loro, vi si apprestano come l'acqua
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ai sassi sui quali deve scorrere, levigandoli garbata.
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Mi danno il torpore con i loro aghi luccicanti, mi danno il sonno.
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Adesso ho perduto me stessa sono stanca di bagagli -
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la mia borsa di pelle come un
nero
portapillole,
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mio marito e il bambino sorridono nella foto di famiglia;
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i loro sorrisi mi agganciano la pelle, piccoli ami sorridenti.
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|
Ho gettato cose in mare, io cargo di trent'anni
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tenacemente attaccata al mio nome e indirizzo.
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Hanno strofinato via tutti i miei affetti.
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Impaurita e denudata sulla plastica verde della barella
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ho guardato la mia teiera, il comò della biancheria, i miei libri
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affondare lontani, e l'acqua arrivarmi sopra la testa.
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Sono una suora adesso, mai stata così pura.
|
|
Non volevo fiori, volevo soltanto
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sdraiarmi a palme in su completamente vuota.
|
Come si sia liberi, non avete idea quanto liberi -
|
la pace è così grande che abbaglia,
|
non chiede nulla, un'etichetta col nome, qualche bazzecola.
|
Con questa, alla fine, chiudono i morti; li immagino
|
masticarsela come un'ostia da Comunione.
|
|
I tulipani sono troppo rossi in primo luogo, mi feriscono.
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Anche attraverso la carta da regalo li sentivo respirare
|
piano, attraverso la bianca fasciatura, come un bimbo mostruoso.
|
|
Rossastri parlano alla mia ferita, le rispondono.
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Sono traditori: sembrano ondeggiare, anche se mi tirano giù,
|
scompigliandomi con le loro lingue inattese e il colore,
|
una dozzina di rossi piombi intorno al mio collo.
|
|
Prima nessuno mi sorvegliava, adesso sono sorvegliata.
|
I tulipani si voltano verso di me, e la finestra dietro
|
dove quotidianamente la luce si allarga e si assottiglia,
|
io mi vedo, piatta, ridicola, ombra di carta ritagliata
|
fra l'occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
|
non ho faccia, ho voluto cancellarmi.
|
I vividi tulipani consumano il mio ossigeno.
|
|
Prima che arrivassero l'aria era abbastanza calma,
|
pulsava, respiro dopo respiro, senza scompiglio.
|
Poi i tulipani l'hanno riempita di un gran rumore.
|
Ora l'aria spinge e gli vortica attorno come un fiume
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spinge e vortica attorno a una macchina rosso-ruggine affondata.
|
Concentrano la mia attenzione, che era felice
|
giocando e riposando senza impegnarsi.
|
|
Anche i muri sembrano riscaldarsi tra loro.
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I tulipani dovrebbero stare dietro le sbarre come bestie pericolose;
|
si aprono come la bocca di un grosso felino africano,
|
ed io mi accorgo del mio cuore: apre e chiude
|
la sua ampolla di rossi boccioli per vero amor mio.
|
L'acqua che assaggio è calda e salata come il mare,
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e viene da un paese lontano come la salute.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
I tulipani
Frasi di Sylvia Plath
Quale che sia, e mortale,
|
e fina la tua punta,
|
il mio cestello te
nero
|
non ti velo, ape bionda,
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che d'un sogno di trina.
|
|
Pungi al seno la bella
|
mela, cui posa Amore
|
e vi langue o vi muore;
|
alla mia carne tonda
|
e ribelle che affiori
|
di me vermiglia un poco.
|
|
D'un alacre tormento
|
bramo l'offesa; meglio,
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cresciuto e vivo, un male
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che una sopita pena.
|
|
Illumini il mio senso
|
l'infima sveglia d'oro,
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di cui se privo, Amore
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perisce o s'addormenta.
Paul Valéry
Titolo della poesia:
L'ape
Frasi di Paul Valéry
Nati dal mio silenzio,
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posati santamente,
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lentamente, i tuoi passi
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procedono al mio letto
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di veglia muti e gelidi.
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|
Persona pura, ombra
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divina, come dolci
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i passi che trattieni.
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O iddii, quali indovino
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i doni che mi attendono
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sopra quei piedi nudi!
|
|
Se da protese labbra,
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per' acquietarlo, all'ospite
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dei miei sogni prepari
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d'un bacio il nutrimento,
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non affrettarlo il gesto
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te
nero
, dolcezza
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di essere e non essere:
|
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io vissi dell'attesa
|
di te, il mio lento cuore
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non era che i tuoi passi.
Paul Valéry
Titolo della poesia:
I passi
Frasi di Paul Valéry
Billy Crash
: D-Jango! Sei un
nero
figlio di puttana!
Django "Freeman"
: La D è muta, bifolco!
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Muto
nero
, non hai da dire niente che voglio sentire!
Frank
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Il tuo muso
nero
è la sola cosa di cui quei capoccioni della grande casa hanno parlato in queste ultime ore. Di colpo, bianchi che non hanno mai fatto una pensata nella vita, se ne escono con mille idee per farti fuori. E bada, molte di queste idee hanno in comune fotterti le parti basse.
Beh, capisco che sembra una buona idea, ma in effetti quando stacchi le palle a un negro, si svuota di sangue boh, in quanto?... sette minuti... buona parte. Buonissima parte.
Allora ho detto, cazzarola, i negri che vendiamo a LeQuint Dickey fanno una fine peggiore. E quelli giù a dire, frustiamolo a morte, gettiamolo ai mandingo, in pasto ai cani di Stonsa, allora io, che c'è di speciale, che c'è? Lo facciamo continuamente, porco demonio! I negri che vendiamo a LeQuint Dickey fanno una fine peggiore. Guarda combinazione, non so come mai, Miss Lara se ne esce con la brillante idea di dare il tuo culo a LeQuint Dickey Mining Co. E come schiavo della LeQuint Dickey Mining Co. da adesso in poi fin quando morirai, ogni giorno per tutto il giorno, non farai che alzare e abbassare una mazza, trasformando grand sassi in piccoli sassi.
E quando arrivi lì, quelli ti levano il nome, ti danno un numero e una mazza in mano e dicono, al lavoro! Una parola insolente e ti tagliano la lingua e lo sanno fare bene, non perdi sangue. Oh lo sanno fare benissimo! Ti fanno lavorare ogni giorno per tutto il giorno finché ti spacchi la schiena quel giorno ti danno un colpo di mazza e ti buttano nella fossa dei negri. E quella sarà la fine della tua storia, Django.
Stephen
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Calvin Candie
: Torta bianca?
Dr. King Schultz
: Non gradisco i dolci, grazie.
Calvin Candie
: Rimuginate sul fatto che ho avuto la meglio, eh?
Dr. King Schultz
: In verità stavo pensando al povero diavolo che avete dato in pasto ai cani quest'oggi, D'Artagnan, e mi stavo chiedendo Dumas come la prenderebbe.
Calvin Candie
: Come dite?
Dr. King Schultz
: Alexandre Dumas, scrittore dei Tre Moschettieri. Vi reputavo un ammiratore per chiamare un vostro schiavo come il personaggio principale del suo romanzo. Ora, se Alexandre Dumas fosse stato qui oggi, mi chiedo come l'avrebbe presa.
Calvin Candie
: Dubitate che avrebbe approvato?
Dr. King Schultz
: Sì, dire che avrebbe approvato sarebbe una dubbia affermazione almeno.
Calvin Candie
: Francese dal cuore te
nero
.
Dr. King Schultz
: Alexandre Dumas è
nero
!
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Questo è Ben.
[Riferito al cranio davanti a lui]
E' un muso
nero
che ha vissuto qui molto tempo. Decisamente molto tempo. Old Ben qui, ha accudito mio padre e il padre di mio padre, finché a tirato le cuoia un giorno. Old Ben ha accudito me.
Crescere come il figlio di un grosso proprietario di una piantagione del Mississippi pone un uomo bianco in contatto con tutta una abbondanza di facce nere. Ho passato tutta la vita qui. Proprio qui, a Candyland. Circondato da facce nere. Nel vederle tutte i giorni, un giorno dopo l'altro, mi chiedevo sempre una cosa: perché non ci uccidono?
Su quella veranda là fuori, tre volte a settimana per cinquant'anni Old Ben qui, radeva mio padre con un rasoio a mano libera. Ora, nei panni di Old Ben a mio padre avrei tagliato quella dannata gola e non ci avrei messo certo cinquant'anni a decidermi. Ma non l'ha mai fatto. Perché no?
Vedete, la scienza della frenologia è cruciale per la comprensione della separazione tra le nostre due specie. Nel cranio dell'africano qui, l'aria associata con la sottomissione è larga più di qualunque umano o qualunque altra sub-umana tra le specie sul pianeta terra
[sega una parte del cranio]
.
Se esaminate questo pezzo di cranio qui, noterete tre distinte fossette: qui, qui e qui. Ora, se avessi in mano il cranio di un Isaac Newton o Galileo, le tre fossette sarebbero state nell'area del cranio comunemente associata con la creatività. Ma questo è il cranio di Old Ben. E nel cranio di Old Ben, non gravato dal genio queste tre fossette sono situate nell'area del cranio comunemente associata con? ...Il servilismo.
[Rivolto a Django]
Mr. Brillante, devo ammettere che sei un tipo in gamba, ma se io prendessi questo martello qui, e lo abbattessi sul tuo cranio, tu avresti le stesse tre fossette nello stesso posto di Old Ben. EHIIII! TENETE I PALMI SOPRA IL RIPIANO DEL TAVOLO! SE STACCATE I PALMI DAL QUEL RIPIANO DI TARTARUGA, MR. BUTCH QUELLE DUE CANNE MOZZE VE LE SCARICA ADDOSSO! Se ne sono dette tante a cena, intorno a questo tavolo, qui, stasera, ma a questo ci potete credere!
Calvin Candie
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Non implorare. Non approffittarti che ho il cuore te
nero
.
Calvin Candie
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
Keoma
: Pa', perché abbiamo combattuto?
William
: Cosa?
Keoma
: La guerra... a che serve la guerra?
William
: A che serve? Non lo so neanch'io. Io penso che dopo aver massacrato gli indiani dovevamo dimostrare di essere ge
nero
si. E abbiamo dato ai negri la libertà. Ora che ci sentiamo giusti possiamo ricominciare a uccidere.
[Sospiro]
Sei mai stato innamorato?
Keoma
: Non come te.
William
: Tua madre... è da quando non c'è più che sto cercando qualcosa... E tu che stai cercando, ragazzo mio?
Keoma
: Me stesso, credo. Voglio capire chi sono, dare un significato a tutto quello che faccio. Se vivo ci sarà pure una ragione, ma... ho paura che non mi basterà più, quando la scoprirò. E intanto me ne vado in giro a cercare, e anche quando la terra dorme io continuo a chiedermi perché vivo.
William
: È successo anche a me quando tua madre fu uccisa, e quando sei andato via. Io vorrei fare qualcosa, Keoma, ma... è strano, per tutta la vita ho sfidato la morte, mi stava davanti e non avevo paura. Ora sono vecchio, sono quasi alla fine, ho voglia di vivere e ho paura.
Dal film:
Keoma
Scheda film e trama
Frasi del film
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
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Van da San Guido in duplice filar,
|
Quasi in corsa giganti giovinetti
|
Mi balzarono incontro e mi guardâr.
|
|
Mi riconobbero, e ‐ Ben torni ormai ‐
|
Bisbigliaron vèr me co l capo chino ‐
|
Perché non scendi? perché non ristai?
|
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
|
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
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Ove soffia dal mare il maestrale:
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Ira non ti serbiam de le sassate
|
Tue d'una volta: oh, non facean già male!
|
|
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
|
Deh perché fuggi rapido così
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Le passere la sera intreccian voli
|
A noi d'intorno ancora. Oh resta qui!
|
|
‐ Bei cipressetti, cipressetti miei,
|
Fedeli amici d'un tempo migliore,
|
Oh di che cuor con voi mi resterei ‐
|
Guardando io rispondeva ‐ oh di che cuore!
|
Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire:
|
Or non è più quel tempo e quell'età.
|
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
|
Ma oggi sono una celebrità.
|
|
E so legger di greco e di latino,
|
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù;
|
Non son più, cipressetti, un birichino,
|
E sassi in specie non ne tiro più.
|
E massime a le piante. ‐ Un mormorio
|
Pe' dubitanti vertici ondeggiò,
|
E il dì cadente con un ghigno pio
|
Tra i verdi cupi roseo brillò.
|
|
Intesi allora che i cipressi e il sole
|
Una gentil pietade avean di me,
|
E presto il mormorio si fe' parole:
|
‐ Ben lo sappiamo: un pover uomo tu se'.
|
Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse
|
Che rapisce de gli uomini i sospir,
|
Come dentro al tuo petto eterne risse
|
Ardon che tu né sai né puoi lenir.
|
|
A le querce ed a noi qui puoi contare
|
L'umana tua tristezza e il vostro duol;
|
Vedi come pacato e azzurro è il mare,
|
Come ridente a lui discende il sol!
|
E come questo occaso è pien di voli,
|
Com'è allegro de' passeri il garrire!
|
A notte canteranno i rusignoli:
|
Rimanti, e i rei fantasmi oh non seguire;
|
|
I rei fantasmi che da' fondi neri
|
De i cuor vostri battuti dal pensier
|
Guizzan come da i vostri cimiteri
|
Putride fiamme innanzi al passegger.
|
Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno,
|
Che de le grandi querce a l'ombra stan
|
Ammusando i cavalli e intorno intorno
|
Tutto è silenzio ne l'ardente pian,
|
|
Ti canteremo noi cipressi i cori
|
Che vanno eterni fra la terra e il cielo:
|
Da quegli olmi le ninfe usciran fuori
|
Te ventilando co l lor bianco velo;
|
E Pan l'eterno che su l'erme alture
|
A quell'ora e ne i pian solingo va
|
Il dissidio, o mortal, de le tue cure
|
Ne la diva armonia sommergerà. ‐
|
|
Ed io ‐ Lontano, oltre Appennin, m'aspetta
|
La Tittì ‐ rispondea -; lasciatem'ire.
|
È la Tittì come una passeretta,
|
Ma non ha penne per il suo vestire.
|
E mangia altro che bacche di cipresso;
|
Né io sono per anche un manzoniano
|
Che tiri quattro paghe per il lesso.
|
Addio, cipressi! addio, dolce mio piano! ‐
|
|
‐ Che vuoi che diciam dunque al cimitero
|
Dove la nonna tua sepolta sta? ‐
|
E fuggìano, e pareano un corteo
nero
|
Che brontolando in fretta in fretta va.
|
Di cima al poggio allor, dal cimitero,
|
Giù de' cipressi per la verde via,
|
Alta, solenne, vestita di
nero
|
Parvemi riveder nonna Lucia:
|
|
La signora Lucia, da la cui bocca,
|
Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,
|
La favella toscana, ch'è sì sciocca
|
Nel manzonismo de gli stenterelli,
|
Canora discendea, co l mesto accento
|
De la Versilia che nel cuor mi sta,
|
Come da un sirventese del trecento,
|
Piena di forza e di soavità.
|
|
O nonna, o nonna! deh com'era bella
|
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
|
Ditela a quest'uom savio la novella
|
Di lei che cerca il suo perduto amor!
|
‐ Sette paia di scarpe ho consumate
|
Di tutto ferro per te ritrovare:
|
Sette verghe di ferro ho logorate
|
Per appoggiarmi nel fatale andare:
|
|
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
|
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
|
Tu dormi a le mie grida disperate,
|
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare. ‐
|
Deh come bella, o nonna, e come vera
|
È la novella ancor! Proprio così.
|
E quello che cercai mattina e sera
|
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
|
|
Sotto questi cipressi, ove non spero,
|
Ove non penso di posarmi più:
|
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
|
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
|
Ansimando fuggìa la vaporiera
|
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
|
E di polledri una leggiadra schiera
|
Annitrendo correa lieta al rumore.
|
|
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
|
Rosso e turchino, non si scomodò:
|
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
|
E a brucar serio e lento seguitò.
Giosuè Carducci
Titolo della poesia:
Davanti a San Guido
Frasi di Giosuè Carducci
L'idea di fratellanza risorge sul mondo con un significato più ampio della mera associazione di membri in una setta o in un credo. E i pensatori dalla grande anima come Lessing provocano il mondo chiedendo cosa sia più divino, se l'odio e la lotta all'ultimo sangue fra le religioni o l'armonia e la cooperazione. Gli antichi pregiudizi dell'uomo contro i suoi fratelli tentennano e si ritirano di fronte alla radiosità di un più ge
nero
so sentimento, che non sacrifica l'uomo alla forma o lo deruba della serenità e della forza che esso trova nel suo credo. L'eresia di un'era diventa l'ortodossia dell'era seguente. La mera tolleranza ha lasciato il posto ad un sentimento di fratellanza fra uomini sinceri di tutte le confessioni.
Helen Keller
Cit. da
Optimism
Frasi di Helen Keller
[I nostri giungono all'eremo dell'anacoreta Pantaleo; per raggiungere il sant'uomo attraversano un corridoio buio e alquanto stretto]
Brancaleone
: Ouh, ove ne siamo?
Pattume
: Di quine.
Cieco
: Addove mi menate? Io non veggo cosa!
Cippa
: E manco io!
Panigotto
: Attenti al fanteo!
[Il bambino si mette a piangere]
Tiburzia
: Chi me francica le puppe?! Tiè!
[Mollando uno schiaffo]
Thorz
: Ahi mein Gott!
Rozzone
: Abbate
[abbassate]
le capocce!
[Si avverte un duro colpo]
Brancaleone
: Cribbius, lo naso meo! Ahi lo dolore! Pattume, dove ci menasti, l'anima de li tuoi miliori?!
Pantaleo
: Chi jene
[viene]
?
[Con voce profonda e possente]
Rozzone
: Uuh, l'Uomo
Nero
!
Panigotto
: Oh vero, sé o Minotauro: bestia cavernosa, categoria cornuta, se nutrisce de poenta e omeni.
Pattume
: Lo che vi dite? Cotesto è lo vocino dello santo meo romito Pantaleo!
Dal film:
Brancaleone alle crociate
Scheda film e trama
Frasi del film
[Brancaleone rimane interdetto a sentire la voce della Morte, e spaventato si volta. Ai suoi occhi appare sulla cima di un dirupo la figura stereotipata della Morte
: uno scheletro ravvolto in un mantello
nero
con tanto di falce. Essa si rivolge all'eroe con un leggero accento fiorentino]
Brancaleone
: Chi è? Chi sie?
Morte
: Son la tua morte! Non mi chiamasti?
Brancaleone
: I-io?
Morte
: Sì. Fosti tu a invocarmi!
Brancaleone
: Ah, aah sì... parole che sfuggono, nell'empito dei sentimenti... e che si sape mai furon prese a serietà.
Morte
: D'ora innante lo saranno. Preparat'a morire!
Brancaleone
: Lo come? In sull'istante?
Morte
:
[ridendo]
Oh che s'aspetta... io ci sono, tu ci sei... Ti fo scegliere: un coccolone? Peste improvvisa? Verniculite? Ovvero un fulminante disciogliersi de il corpo?
Brancaleone
:
[ridendo sprezzante]
Le misere proposte! Brancaleone da Norcia debbe aversi morte gloriosa, con l'arme in pugno et per causa iusta! Eh questo mi spetta: son cavaliere!
Morte
: Come tu vvoi... t'hai tempo le sette lune, trascorse le quali io verrò a ti pigliare dove umque et come umque!
Brancaleone
: Sette lune?! Mi basta l'arco d'un sol iorno per trovare la mia degna morte!
Morte
: Quand'è così, voglio aiutarti. Le cinque miglia di qui, il loco detto "Ponterragno", stassi per compiere uno delitto contra uno innocente. Tu tenta a salvarlo, et avrai così gloriosa morte. Io là sarò, tra minuti diece. Procedimi!
Brancaleone
: Diece minuti col caval mio Aquilante? Facimo in fra un'oretta, et ivi sarai mia! Birba a chi manca!
Morte
: Birba!
Dal film:
Brancaleone alle crociate
Scheda film e trama
Frasi del film
Vinci l'ira con la delicatezza, la cattiveria con la bontà, l'avarizia con la ge
nero
sità, la menzogna con la verità.
Buddha
Cit. da
Dhammapada
Frasi di Buddha
Con la mancanza di collera si vinca la collera.
Con la bontà si vinca la cattiveria.
Con la ge
nero
sità si vinca l'avarizia.
Con la verità si vinca il menzog
nero
.
Buddha
Frasi di Buddha
Nel nome c'è sempre il nostro destino. Rino Gaetano si chiama con due nomi propri: Rino e Gaetano. Quando ci si rivolge a qualcuno chiamandolo con il suo nome proprio è perché ci si conosce, perché è un amico. Lui ne ha addirittura due
[...]
Rino e Gaetano, uno allegro e uno triste, uno studioso e uno che finisce dietro alla lavagna, uno te
nero
e uno sarcastico, uno impegnato e uno che se ne frega. Due fratelli, due figli unici come siamo un po' tutti. Unico.
Jovanotti
Frasi di Lorenzo Cherubini
Rebecca
: Tu non mi credi?!?
Samuel
: No, io...
Rebecca
: Tu credi che io sia rimasta incinta alla chetichella, alle tue spalle?
Samuel
: No no no... No no...
Rebecca
: Credi che io l'abbia fatto di proposito perché non sono su di giri tanto quanto te, Samuel?
Samuel
: Sì, sì, sì... E be', è solo che pensavo che... un Anticoncezionale avesse un piccolo elemento fondamentale racchiuso in quel "Anti". Credevo fosse infallibile.
Rebecca
: Sì, be' niente è infallibile. È solo efficace al 97%. C'è scritto
nero
su bianco sulla confezione.
Samuel
: Sì... Efficace al 97%. Perciò il 3% è del tutto maledettamente inefficace, eh? Dovrebbero scrivere questo sulla confezione.
Dal film:
Nine Months - Imprevisti d'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Il pistolero si destò da un sogno confuso dominato da un'unica immagine, quella del Mazzo di Tarocchi con il quale l'uomo in
nero
gli aveva predetto (non si sa quanto onestamente) l'amaro destino. Affoga, pistolero, gli diceva l'uomo in
nero
, e nessuno gli getta una cima. Il giovane Jake. Ma non era un incubo. Era un bel sogno. Era bello perché era lui ad annegare, quindi non era affatto Roland, bensì Jake e questo gli era di consolazione perché sarebbe stato mille volte meglio annegare come Jake che vivere nei panni di se stesso uomo che, nel nome di un gelido sogno, aveva tradito un bambino che in lui aveva riposto tutta la sua fiducia.
Stephen King
Cit. da
La chiamata dei tre ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
SMAG Era diventato il loro motto, e Jonesy proprio non si ricordava chi di loro avesse cominciato a dirlo per primo. 'Render pan per focaccia è una stronzata' era stata una sua creazione. 'Fanculo, Freddy' e un'altra serie di oscenità ben più colorite erano un parto di Beaver. Henry era stato quello che aveva imposto 'Tutto andrà come vorrà', il genere di cazzata zen che piaceva a lui, fin da quando erano bambini. Ma che dire di Smag? chi aveva avuto quella pensata?
Poco importava. Ciò che contava è che avevano creduto alla prima metà della sigla quando erano un quartetto e a tutta quand'erano in cinque, e poi alla seconda metà quando erano ridiventati quattro. Fu allora che i tempi diven
nero
più cupi. Le giornate 'Fanculo, Freddy si fecero più frequenti. Se ne rendevano conto senza sapere il perché. Sapevano che qualcosa non tornava – o perlomeno che c'era c'era qualcosa di diverso– ma non capivano esattamente che cosa. Sapevano di essere intrappolati, ma non in che modo. E tutto questo molto prima delle luci nel cielo. Prima di McCaarthy e Becky Shue.
Smag: talvolta è solo un modo di dire. E talvolta non credi in nulla al di fuori dell'oscurità. E allora come procedi?
Stephen King
Cit. da
L'acchiappasogni ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Si comincia con uno spazio bianco. Non dev'essere necessariamente carta o tela, ma secondo me dev'essere bianco. Noi diciamo bianco perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizone giusta è «niente». Il
nero
è l'assenza della luce, ma il bianco è l'assenza della memoria, il colore del non ricordo.
Come ricordiamo di ricordare? È una domanda che mi sono posto spesso dopo Duma Key, spesso nelle ore piccole della notte, perdendo lo sguardo nell'assenza della luce, ricordando amici assenti. Certe volte in quelle ore piccole penso all'orizzonte. Bisogna stabilire l'orizzonte. Bisogna segnare il bianco. Un atto abbastanza semplice, direte, ma ogni atto che rifà il mondo è eroico. O così sono giunto a concludere.
Stephen King
Cit. da
Duma Key ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Gli avvenimenti risalgono al 1932, quando il penitenziario di stato si trovava ancora a Cold Mountain. E là c'era anche naturalmente la sedia elettrica.
I detenuti scherzavano sulla sedia, come sempre si fa delle cose di cui si ha paura, ma da cui non ci si può sottrarre. La chiamavano Old Sparky, come dire la Scintillante, o Big Juicy, la Scaricona. Circolavano battute sulla bolletta della luce e su come e dove Moores, il direttore del nostro carcere, avrebbe cucinato il suo pranzo del Ringraziamento, quell'autunno, con la moglie Melinda troppo malata per mettersi ai fornelli.
Ma in quelli che dovevano veramente sedervisi, la voglia di scherzare si spegneva in un baleno. Nel periodo da me trascorso a Cold Mountain ho presieduto a più di settantotto esecuzioni (questo è un numero sul quale non ho mai fatto confusione; me lo ricorderò sul letto di morte) e credo che, per la maggioranza di quegli uomini, la verità di ciò che stava accadendo li colpiva finalmente come una legnata quando gli bloccavano le caviglie alla solida quercia delle gambe di Old Sparky. In quel momento (vedevi la consapevolezza riempirgli piano piano gli occhi, una specie di freddo sgomento) si rendevano conto che le gambe avevano concluso la loro carriera. Dentro vi scorreva ancora il sangue, i muscoli erano ancora reattivi, ma avevano chiuso lo stesso; non avrebbero percorso nemmeno più un metro di un sentiero fra i boschi, non avrebbero più ballato con una ragazza a qualche festa di campagna. Ai clienti di Old Sparky la coscienza della propria morte saliva dalle caviglie. C'era un sacchetto
nero
di seta da mettergli sulla testa quando avevano finito di pronunciare le loro ultime parole, perlopiù incoerenti. Il cappuccio era per loro, ma io ho sempre pensato che in realtà fosse per noi, per impedirci di vedere l'orribile marea di sgomento che sale nei loro occhi quando cominciano a capire che moriranno con le ginocchia piegate.
Stephen King
Cit. da
Il miglio verde ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
L'uomo in
nero
fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì.
Il deserto era l'apoteosi di tutti i deserti, sconfinato, vasto fino a traboccare nel cielo per quella che sembrava un'eternità in tutte le direzioni. Era bianco e accecante e arido, amorfo salvo che per l'abbozzo labile e nebuloso delle montagne all'orizzonte e per l'erba diavola che portava dolci sogni, incubi, morte. A indicare la via appariva di tanto in tanto una lapide, perché un tempo la pista semicancellata scavata nella spessa crosta alcalina era stata una strada importante, percorsa da carri e corriere. Da allora il mondo era andato avanti. Il mondo si era svuotato.
Stephen King
Cit. da
L'ultimo cavaliere ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
L'operaio imboccò la corsia sulla sinistra, continuando a premere sul clacson, e sorpassò ruggendo la berlina che procedeva zigzagando come ubriaca. Invitò il guidatore della berlina a prodursi in un atto sessuale illecito con se stesso. A esibirsi in un amplesso orale con varie specie di roditori e uccelli. Espresse la sua personale proposta di rispedire tutti gli individui con sangue
nero
nelle vene nel loro continente d'origine. Manifestò la sua sincera convinzione circa il posto che avrebbe occupato nell'aldilà l'anima del guidatore della berlina. Concluse con l'asserzione di aver incontrato la madre del guidatore della berlina in una casa di tolleranza di New Orleans.
Stephen King
Cit. da
Shining
Frasi di Stephen King
Non sapeva che, quando in una donna l'erotico e il te
nero
si mescolano, danno origine a un legame potente, quasi una fissazione.
Anaïs Nin
Cit. da
Il delta di Venere - Elena
Frasi di Anaïs Nin
George una volta andò in un bar svedese che gli piaceva, e sedette a un tavolo a godersi una serata oziosa. Al tavolo accanto notò una coppia bella e molto raffinata: l'uomo affabile e vestito elegantemente, e la donna tutta in
nero
, con un velo sul viso splendente e dei gioielli multicolori e brillanti. Gli sorrisero entrambi. I due non si dicevano niente, come due vecchie conoscenze che non hanno bisogno di parlare.
Anaïs Nin
Cit. da
Il delta di Venere - La donna velata ‐ Incipit
Frasi di Anaïs Nin
Mio te
nero
germoglio,
|
che non amo perché sulla mia pianta
|
sei rifiorita, ma perché sei tanto
|
debole e amore ti ha concesso a me;
|
o mia figliola, tu non sei dei sogni
|
miei la speranza; e non più che per ogni
|
altro germoglio è il mio amore per te.
|
La mia vita mia cara
|
bambina,
|
è l'erta solitaria, l'erta chiusa
|
dal muricciolo,
|
dove al tramonto solo
|
siedo, a celati miei pensieri in vista.
|
Se tu non vivi a quei pensieri in cima,
|
pur nel tuo mondo li fai divagare;
|
e mi piace da presso riguardare
|
la tua conquista.
|
Ti conquisti la casa a poco a poco,
|
e il cuore della tua selvaggia mamma.
|
Come la vedi, di gioia s'infiamma
|
la tua guancia, ed a lei corri dal gioco.
|
Ti accoglie in grembo una sì bella e pia
|
Mamma, e ti gode. E il suo vecchio amore oblia.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
A mia figlia
Frasi di Umberto Saba
Luca
: Ma no... Non è quello... È che lei a scuola sembra vecchio, cioè nel senso... dimostra cent'anni! Poi invece quando è fuori sembra uno di venti!
Prof.
: Magari! pensa che quando avevo la tua età, coi miei amici, venivamo in un posto come questo, bevevamo, poi quando chiudeva ci mettevamo su un muretto e ci ammazzavamo di canne.
[Imbarazzo da parte del ragazzo]
Adesso non vuoi mica farmi credere che non hai mai fumato! Per noi era diverso, perché era il '68, se non fumavi eri un emarginato... Hashish, Marijuana, Pakistano
Nero
, gradazioni intermedie, tutto mi sono fumato! Adesso sarà... 15 anni che non mi faccio un cannone!
Luca
: Be', certo... Immagino la scuola, la famiglia, la moglie...
Prof.
: Eh... buona quella! Ma senti Molinari... Se per caso io volessi riprovare... Lo trovi del fumo?
Luca
:
[Pensando]
Premesso che io mi sono fatto una sola canna in vita mia durante una gita a Pompei e ho pure collassato... Ma che potevo rispondere?
[Rivolto al prof.]
Si! Ma certo... Ci penso io! No problem!
[Pensando]
Era fatta! La carogna non avrebbe mai avuto il coraggio di bocciare il suo pusher!
Dal film:
Notte prima degli esami
Scheda film e trama
Frasi del film
[Gli abitanti di Aurocastro lasciano Brancaleone ed i suoi fuori delle mura, per "stangare li carnefici". Teofilatto vede in lontanaza una nave dalle vele nere]
Teofilatto
: I Pirati Saracini!
Brancaleone
: Ecco lo perché di quella scritta sopra la cartapecora: "Lo
nero
periglio che vien dallo mare"! Sun li Pirati Saracini, che dallo mare vegnono ogni anno a manobassa facere!
Dal film:
L'armata Brancaleone
Scheda film e trama
Frasi del film
[Il padre di Teofilatto raggiunge lo scranno; Abacuc si presenta ed inizia le trattative]
Abacuc
: Zeffirino Abacuc, Mastro di Finanze del signor Brancaleone, che lo figlio tuo Teofilatto fece prigione in combattimento. Dice l'Antico: "Grande valore, grande prezzo". E grande è lo valore dello figlio tuo, ma per l'omaggio dovuto a te, te
nero
cuore di padre, chiedaremo piccolo prezzo, tremila...
Duca dei Leonzi
: Tremila cosa?!
Abacuc
: Petecchioni d'oro, no?
Duca dei Leonzi
: No!
Abacuc
: No? E che vvoi, lassarci tuo figlio prigioniero? Sottoposto a fatica e bastonate? Una sorte ben dura, core di patre! Facciamo duemila, va'!
Duca dei Leonzi
: No! Portatevelo e bastonatelo a vostro piacimento, che sarà anche lo mio!
Teofilatto
:
[sottovoce]
È ita male...
Duca dei Leonzi
: Vergogna del nome nostro, pecora nera! Ladro e fannullone! Isso è figlio bastardo che io ebbi controvoglia da una serba della gleba! Né un soldo d'oro, né di stagno, questo è lo suo prezzo!
Abacuc
: Va bene, ma sempre figlio tuo rimane! Facemo mille petecchioni, e contenti li sapienti e li minchioni!
Duca dei Leonzi
: E voi, suoi complici spregevoli, al terzo suono dovete essere fuori da qui, o sarete trafitti a punta di veleno!
[Al rintocco del gong gli arcieri bizantini tengono sotto tiro il gruppo]
Abacuc
: Le punte avvelenate! Guarda, guarda! Mordevoi sifonai, nun v'avessi visto mai!
Teofilatto
:
[sbrigativo]
Andemo.
Abacuc
: Spigni la cassa ché nun la lasso!
Dal film:
L'armata Brancaleone
Scheda film e trama
Frasi del film
Volevo Duma. Volevo il
nero
golfo e la sommessa conversazione delle conchiglie sotto di me.
Stephen King
Cit. da
Duma Key
Frasi di Stephen King
Pensava che i ricordi erano come una roga tracciata nella polvere. Più indietro si andava più era difficile distinguerla. Finché non c'era che sabbia liscia e il buco
nero
del nulla da cui uno era uscito. In un certo senso i ricordi erano come la strada. Era lì, reale, tangibile. Ma la strada percorsa, la strada delle nove di mattina era lontana, indistinta.
Stephen King
Cit. da
La lunga marcia
Frasi di Stephen King
Non sono mai stato un uomo facile alle lacrime.
Un giorno, mia moglie mi disse che il mio «gradiente emotivo pari a zero» era il motivo principale per cui mi stava lasciando. Come se il tizio che aveva conosciuto alle riunioni degli Alcolisti Anonimi non c'entrasse per niente. Christy disse che avrebbe forse potuto perdonarmi per non aver pianto al funerale di suo padre; lo conoscevo soltanto da sei anni e non potevo capire che uomo fantastico e ge
nero
so fosse stato (quando s'era diplomata le aveva regalato una Mustang decappottabile, tanto per fare un esempio); ma quando non avevo pianto a quelli dei miei genitori (morti a due anni di distanza l'uno dall'altra, papà di cancro allo stomaco e mamma fulminata da un attacco di cuore mentre passeggiava su una spiaggia della Florida), Christy aveva iniziato a capire la faccenda del «gradiente».
Stephen King
Cit. da
22/11/'63 ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
TV
: Chi è?
Pizzaiolo
: Little
Nero
, signore, ho portato la pizza!
TV
: Lasciala davanti la porta e levati dalle scatole.
Pizzaiolo
: Ok, ma per i soldi?
TV
: Quali soldi?
Pizzaiolo
: Quelli che mi deve per la pizza, signore!
TV
: Ah sì? E quanto dovrei darti?
Pizzaiolo
: Sono 11 e 80.
TV
:
[Dandogli 12 dollari]
Tieni il resto, lurido bastardo!
Pizzaiolo
: Spilorcio!
TV
: Ehi, ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà prima che ti riempia le budella di piombo... uno, due e dieci!
Dal film:
Mamma, ho perso l'aereo
Scheda film e trama
Frasi del film
[Smiler ha rivelato alle persone riunite vicino a lui di aver nascosto 350.000 dollari nel parco di Rosita Beach, sotto un'"enorme W". Tutti coloro che hanno assistito all'incidente di Smiler si riuniscono poco lontano, sulla strada, per decidere su come spartire i soldi]
Mrs. Marcus
: Dica lei cosa intende per dividere nel modo più semplice?
Melville
: Signora, io direi così: siamo arrivati in quattro veicoli, quindi ritengo che dovremmo dividere in quattro parti.
Dingy
: Quattro parti, quattro? Ma come sarebbe quattro?! Cioè voi, voi prendete ognuno un quarto e Benjy ed io dobbiamo spartirci un quarto?
Russel
: Esatto, esatto.
Benjy
: Che razza di trucco è?
Melville
: È abbastanza equo secondo me.
Dingy
: Ma certo, è abbastanza equo per lei!
Benjy
: Solo che frega noi!
Dingy
: 350.000 dollari divisi per 4, vediamo un po', fanno ott... fanno ottantasettemilacinquecento... cinquecento... cinquecento precisi.
Russel
: Certo, esatto, esatto al 100%.
Dingy
: Così voi tre vi prendete 87.500 dollari e Benjy ed io dovremmo spartirci...
Benjy
: Eravamo in cinque vicino al morto, dovremmo dividere in cinque parti.
Russel
: Ha ragione, dovremmo dividere in cinque!
Melville
: Io sono dispostissimo a discutere la divisione per cinque. Visto che vogliamo dividere in cinque parti, cinque quote, ogni quota sarebbe di settantamila e...
Pike
: Settanta bigliettoni? Per la miseria, vi rendete conto di quanti carichi dovrei portare da Modesto a Yuma per guadagnarli?
Mrs. Marcus
: Avete trascurato un piccolo dettaglio.
Russel
: Già, un piccolo dettaglio.
Dingy
: Quale dettaglio?
Russell
: Già, quale dettaglio?
Mrs. Marcus
: Sappiamo tutti contare, no, eravamo in otto laggiù!
Russel
: Ha ragione, eravamo in otto laggiù.
Melville
: Be', io parlo per mia moglie e per me. Noi saremmo soddisfatti, tanto...
Dingy
: Voi sareste soddisfatti con 2/8 invece di 1/4? Ge
nero
so da parte vostra!
Pike
: Calma, ritorniamo un momento al punto dove eravamo prima, e cioè 1/4 per ogni macchina compreso il camion, oppure 1/5 a testa.
Russel
: Già 1/4 o 1/5...
Pike
: Già, perché questa vecchia strega ci ha messo il becco!
Dal film:
Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo
Scheda film e trama
Frasi del film
[Alla donna delle pulizie di Simon]
Dove le hanno insegnato a parlare così? A Panama City, in un bar? "Mari
nero
un pochito de pumpa-pumpa"!. Oppure è in fuga e ha strappato l'ultimo sorso al suo whiskey? Vada a vendere pazzie altrove, qui siamo già al completo.
Where do they teach you to talk like that? Some Panama City sailor wanna hump hump bar? Or is this getaway day and a last shot at his whiskey? Sell crazy some place else, we're all stocked up here.
Melvin Udall
Dal film:
Qualcosa è cambiato
Scheda film e trama
Frasi del film
«
[...]
Ho sempre detto che i maghi alla fine pagano per come trattano i loro elfi domestici. Be', è successo a Voldemort... e anche a Sirius».
Harry non seppe ribattere. Guardando Kreacher che singhiozzava sul pavimento, gli ven
nero
in mente le parole di Silente, poche ore dopo la morte di Sirius: "Io temo che Sirius non abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano..."
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della Morte
Frasi di J.K. Rowling
Harry scosse la testa.
"È stato stupido, pensare che fosse lui" mormorò. "Voglio dire, lo sapevo che era morto..."
"Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Tuo padre è vivo in te, Harry, e si mostra soprattutto quando hai bisogno di lui. Altrimenti come avresti fatto ad evocare proprio quel Patronus? Ramoso è tornato a correre, la notte scorsa."
A Harry ci volle qualche istante per capire quelle parole.
"La notte scorsa Sirius mi ha raccontato tutto di come sono diventati Animagi" disse Silente sorridendo. "Un risultato eccezionale... e sono anche riusciti a farlo a mia insaputa. E poi mi è venuta in mente la forma assolutamente insolita assunta dal tuo Patronus quando ha attaccato Malfoy alla partita di Quidditch contro i Corvo
nero
. Quindi ieri notte hai visto tuo padre, Harry... l'hai trovato dentro di te."
E Silente uscì dallo studio, lasciando Harry solo con i suoi confusi pensieri.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Frasi di J.K. Rowling
C'era una volta un vecchio mago gentile che adoperava la magia con ge
nero
sità e saggezza a beneficio dei suoi vicini. Invece di rivelare la vera origine del suo potere, egli fingeva che le pozioni, gli incantesimi e gli antidoti gli sorgessero già bell'e fatti dal piccolo calderone che chiamava la sua pentola fortunata. Nel raggio di miglia, la gente veniva da lui con i propri problemi e il mago era lieto di dare una rimestata alla pentola e aggiustare ogni cosa.
J.K. Rowling
Cit. da
Le Fiabe di Beda il Bardo ‐ Incipit
Frasi di J.K. Rowling
Sarò oggetto di biasimo. Ma cosa posso farci? È forse colpa mia se ho compiuto dodici anni qualche mese prima della dichiarazione di guerra? I turbamenti che mi ven
nero
da quel periodo straordinario furono certamente di un tipo che non si prova mai a quell'età: ma siccome non esiste nulla di sufficientemente forte da invecchiarci malgrado le apparenze, è da bambino che mi sarei comportato in un'avventura in cui anche un uomo si sarebbe sentito imbarazzato. Non sono il solo. E di quell'epoca i miei compagni conserveranno un ricordo che non è quello dei loro fratelli maggiori. Chi già me ne vuole si figuri ciò che fu la guerra per tanti ragazzi molto giovani: quattro anni di vacanza.
Abitavamo a F., sulla Marna.
I miei genitori erano piuttosto contrari al cameratismo fra uomini e donne. La sensualità, che nasce con noi e si manifesta ancora cieca, ci guadagnò invece di perderci.
Non sono mai stato un sognatore. Ciò che agli altri, più creduli, sembra un sogno a me pareva tanto reale quanto il formaggio al gatto, malgrado sia sotto la campana di vetro. Tuttavia, la campana c'è.
Quando questa si rompe, il gatto ne approfitta, anche se a romperla sono stati i padroni, tagliandosi le mani.
Raymond Radiguet
Cit. da
Il diavolo in corpo ‐ Incipit
Frasi di Raymond Radiguet
Pulci giganti ammantate di mistero | mi hanno dato un buon lavoro | e mi pagano anche in
nero
.
Elio e le Storie Tese
Cit. da
Supermassiccio
Frasi di Stefano Belisari
Vedere da lontano Aidi coloratissima mentre parlava con le altre carlotte in bianco e
nero
, stendere a gomitate tutti quelli sulla traiettoria, arrivarle vicino, chiederle solo PERCHÈ e poi ricominciare tutto daccapo.
Enrico Brizzi
Cit. da
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Frasi di Enrico Brizzi
[il Marchese fa visitare la cripta a Fra Pasquale e Fra Mamozio per intimorirli e convincerli a sposarlo]
Il Marchese
: L'avo degli avi miei, Federico Barbanera, fece costruire questa cripta per torturare i prigionieri, seppellire i morti, e murare i vivi... .
[Pasquale e Mamozio tentano di scappare]
dove andate?! La visita non è ancora terminata, venite ve lo avevo detto che ci sarebbe stata qualcosa per voi
[si avvicina ad uno scheletro]
questo è Fra Marmidone... questo frate c'ha 200 anni!
Fra Pasquale
: Quanti?
Il Marchese
: 200!
Fra Pasquale
: Se li porta bene però
Fra Mamozio
: è un po' magro, c'ha le occhiaie.
Il Marchese
: Ma non mi dire?!
Fra Mamozio
: Assomiglia ad uno... che ora non mi viene.
Il Marchese
: Davvero?
Fra Pasquale
: Anche a me ricorda qualcuno, aspetti... Marchese si metta così, ah sì, a lei somiglia!
Il Marchese
: Si! celiate, celiate pure! celierà bene chi celierà per ultimo!
Fra Mamozio
: Cosa aveva fatto questo Fra Marmidone.
Il Marchese
: Questo frate era il padre spirituale di mio nonno, poverino... fu anche il giorno della sua morte.
Fra Pasquale
: Forse per il dolore.
Il Marchese
: No! lo fece uccidere mio nonno perché non volle dargli l'assoluzione...
[con voce da guida turistica]
da questa parte come potete ben vedere...
Fra Pasquale
:
[completando la frase con lo stesso tono]
...abbiamo la foca ammaestrata.
Il Marchese
: Non scherzate!
Fra Pasquale
: Marchese io lo facevo per rallegrare l'ambiente perché è tetro.
Il Marchese
: Non scherzate, vi dicevo, questo è Fra Terenzio.
Fra Mamozio
: è tutto nudo!
Fra Pasquale
: Ma no che c'ha il paltoncino.
Il Marchese
: Dicevo, questo Fra Terenzio non volle essere comprensivo con mio zio che aveva per la testa una pulzella.
Fra Mamozio
: Che cosa aveva?
Fra Pasquale
: Una pulzella, una di quelle piccole pulze che stanno in testa.
Fra Mamozio
: Poteva prendere un pettine e si pettinava.
Il Marchese
: No! no! cosa avete capito! una donna! che voleva sposare, ma lui non volle essere comprensivo. Allora mio zio, bello bello, calmo calmo, zac, gli tagliò la testa... come potete vedere... voi invece la vostra testa la volete tenere sulle spalle, vero Fra Pasquale?
Fra Pasquale
: Io veramente la testa ce l'ho in testa.
Fra Mamozio
: Io ce l'ho sul collo.
Il Marchese
: E va bene, vuoi continuare a tenere la tua testa?
Fra Pasquale
: Ma certo.
Il Marchese
: Giusto, ma basta essere ragionevoli e comprensivi.
Fra Pasquale
: Ma Marchese... guardi che pure se io celebrassi il suo matrimonio... non avrebbe valore.
Il Marchese
: Fra Pasquà! Fra Pasquà sbottonatevi.
Fra Pasquale
: Veramente io non ho bottoni.
Il Marchese
: Fra Paasquà voi mica siete un monaco di quelli?!
Fra Pasquale
: Marchese... io sono un monaco di questi.
Il Marchese
: Quindi non siete un monaco come Fra Guglielmo.
Fra Mamozio
: E chi era questo Fra Guglielmo?
Il Marchese
: Venite, venite, ve lo faccio vedere, l'ha pagata cara la sua pena
[si avvicina ad una porta dove si vede uno scheletro]
questo è Fra Guglielmo... questo frate si presentò un giorno al castello dicendo di essere un monaco cercatore... mio padre magnanimo, molto magnanimo.
Fra Mamozio
: Che magnava?
Fra Pasquale
: Magnava le anime.
Fra Mamozio
: Cannibale.
Il Marchese
: Cosa avete capito! magnanimo! ge
nero
so! lo ricoprì di ogni ben di Dio... quando però scoprì che questo non era un monaco vero, lo fece murare vivo! voi fra Pasquà, siete un monaco come fra Guglielmo o siete un monaco in piena regola.
Fra Pasquale
: Ma marchese, io sono un monaco in piena regola, sono iscritto ai sindacati.
Il Marchese
: Oh, bravo, bravo, però ti ricordo che in questa cripta c'è ancora una nicchia libera... se lei si rifiuta ancora di celebrare il mio matrimonio, io ci metterò dentro la vostra carcassa rosicchiata dai vermi.
Fra Pasquale
: Oh mamma mia, ha detto che io tengo la gran cassa rosicchiata dai vermi.
Il Marchese
: Cosa avete capito! ho detto gran cassa... carcassa! scheletro! carogna!
Fra Pasquale
: Carogna! (a Mamozio)
Il Marchese
: La vostra carogna rosicchiata dai vermi.
Fra Pasquale
: Mamma! mamma!
Il Marchese
: Allora? si rifiuta ancora?
Fra Pasquale
: Ma io le celebro tutto, il matrimonio, le contro nozze, le super nozze, il battesimo, la cresima, la comunione, la coniugo, le dò l'estrema unzione, si vuole sposare, e si sposi, si vuole sposare a Mamozio e se lo sposi.
Il Marchese
: Non mi voglio sposare a Mamozio! mi voglio sposare Fiorenza! .
Dal film:
Il monaco di Monza
Scheda film e trama
Frasi del film
I numeri nei conti dei ristoranti all'interno dei ristoranti stessi non seguono le stesse leggi matematiche dei numeri scritti su un pezzo di carta in una qualunque altra parte dell'universo. Questa singola frase fece l'effetto di una tempesta nel mondo scientifico. Lo rivoluzionò completamente. Si ten
nero
tante di quelle conferenze matematiche in ristoranti così ottimi che molte delle menti più acute di una generazione morirono per infarto e obesità, e il progresso delle scienze matematiche fu bloccato per anni.
Douglas Adams
Cit. da
La vita, l'universo e tutto quanto
Frasi di Douglas Adams
La mia famiglia era talmente povera che vedevamo anche l'arcobaleno in bianco e
nero
.
Ottone
Dal film:
Fuochi d'artificio
Scheda film e trama
Frasi del film
Non c'è bisogno che vi ricordi
[discorso di Kien ai libri della sua biblioteca]
in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpretato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − ven
nero
bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, otten
nero
la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.
Elias Canetti
Cit. da
Auto da fé
Frasi di Elias Canetti
I miei genitori invece stanno, diciamo, un pochino più in periferia, meno giardini. Anche perché io vengo da una famiglia molto più modesta, anzi diciamo pure povera, anzi talmente povera che noi l'arcobaleno lo vediamo in bianco e
nero
.
Ottone
Dal film:
Fuochi d'artificio
Scheda film e trama
Frasi del film
Fu un bacio vero, profondo, carnale... insomma con la lingua, parecchia lingua... eppoi ci si baciò tantissimo, 4 o 5 ore di seguito. E fu dopo quel bacio eccezionale che lei mi guardò dritto negli occhi e mi disse: "Ho ancora fame!". Si rifece tutti ì giro da capo, i lungarni, il mercato di San Lorenzo, piazza Santissima Annunziata e poi alle 9 e 10 senza aver dormito neanche un minuto si passò a prendere la valigia dall'hotel Cavour e accompagnai Caterina direttamente alla stazione dove aveva l'intercity per Roma che poi l'avrebbe portata precisa alla coincidenza con l'aereo per Madrid. E lì alla stazione pensai che i treni son fatti apposta per gli addii... partono piano, lenti, lenti, tu hai tutto il tempo per pensare a chi sta partendo e mentre la vedevo andar via mi ven
nero
in mente due cose: la prima, ma se quel cartello con l'indicazione dell'agriturismo 'L'arcobaleno' non fosse mai caduto, io sarei stato lì come un bischero a quell'ora alla stazione? E poi... ma io secondo voi quel treno l'ho perso veramente?
Levante
Dal film:
Il ciclone
Scheda film e trama
Frasi del film
Se esiste un Dio no può scordarsi di me anche se fra lui e me c'è un cielo
nero
nero
senza fine lo pregherò, lo cercherò e lo giuro ti troverò dovessi entrare in altre dieci cento mille vite in questa vita buia senza di te sento che ormai per me sei diventato l'unica ragione se c'è un confine nell'amore giuro lo passerò e nell'immenso vuoto di quei giorni senza fine Ti amerò...
Laura Pausini
Cit. da
Non c'è
Frasi di Laura Pausini
Giacomo
: Venite... Venite qua... Mettetevi di fianco a questo quadro, che è considerato il capolavoro del museo. Osservatelo bene, dopodiché: che cosa ne dite?
Giovanni
: Eh, che qualche deficiente l'ha rovinato con un taglierino! Si vede, porca va... Ha fatto tre sbreghi... È chiaro, non c'è controllo.
Aldo
: Poi m'indigno, ci sarà un motivo perché mi indigno? Fanno entrare chiunque, si riempiono le tasche di taglierini, fanno quello che vogliono e noi non facciamo niente.
Giacomo
: Posso urlare al mondo la mia indignazione? Posso farlo? Quanta ignoranza!
Giovanni
: Bravo! Quanta ignoranza ci vuole per fare una roba del genere, dai! Un minimo di testa...
Aldo
: Ma io non capisco... se tu sei ignorante, rimani nella tua ignoranza, rimani nella tua mediocrità! Ma invece sei invidioso, geloso, e vieni qua dove ci sono persone che comunque si vogliono evolgere...
Giovanni
: Da che lato? A destra o a sinistra si vogliono evolgere?
Giacomo
: Ma ditemi dove sbaglio? Ditemi dove sbaglio! E cosa posso fare!
Giovanni
: Ma niente Giacomo, ma tu anzi, cavolo, tu sei bravissimo, sai un sacco di cose, le spieghi... avercene!
Aldo
: Ma... Giacomino, esistono i cretini... esistono, giusto? Purtroppo sì, e sono anche molto vicini a noi.
Giacomo
: Molto più di quanto lo si creda!
Aldo
: Tu non ti sottovalutare mai, perché tu sei un diadema di questa società. È grazie a te che il mondo va avanti. È grazie a te che io oggi so qualcosa!
Giovanni
: Niente, però questo è un altro discorso.
Giacomo
: Ditemi almeno chi l'ha fatto.
Giovanni
: Eh, saperlo! Vedi che calci nel culo gli davamo, se lo beccavamo mentre lo faceva. Oh, abbiam beccato una volta uno che rigava una macchina. Lui l'ha preso al volo, io da dietro pam, pam!
Aldo
: Tre isolati a calci nel culo, prova a chiedergli a quello lì se ha ancora intenzione di rigar le macchine! Non lo fa più! Perché queste cose servono! Ogni tanto servono! Non sempre, però servono.
Giacomo
: Lucio Fontana.
Giovanni
: Ah, si sa chi è! Ah, l'han beccato. Ah bè meno male, almeno uno, una volta...
Aldo
: Allora la giustizia funziona! Dieci anni, gli devono dare. Prendere uno, per prenderne cento. Cioè prenderne uno, prenderne cento. Prenderne uno, per prendere cento. Cioè, voglio dire, ci sono questi cento che camminano a stormo, adesso... voglio dire... fra cretini si ritrovano e camminano tutti così, tutti a stormo così... come, ogni tanto, come gli stormi, proprio... che si allargano, si stringono, camminando. E danno anche fastidio da vedere. Poi c'è qualcuno che è al centro dello stormo, non riesce a respirare, ha bisogno di aria, allora si fa strada fino a che arriva nella zona limitrofa dello stormo e spinge quello che è già lì. Questo qui si perde dal gruppo e viene preso. Quindi prenderne uno, per non prenderne novantanove!
Giovanni
: Non credo che fosse così, però...
Giacomo
: È nato nel 1906
[In realtà il vero anno di nascita è il 1899]
.
Giovanni
: Un vecchio! Eccolo lì! Ma porca vacca! Ma lasciali lì a guardare gli scavi in strada, che son contenti! Stan lì: "E va la ruspa, che la tira su la roba! Li tubi che van lì" e lì passano il tempo e son contenti. Ma perché li devi far venire qui che non c'han più la testa.
Aldo
: Ma io non lo so, se tu sei un vecchio perché sei un te
nero
, hai bisogno di... No, voglio dire, se tu sei stato un cretino da bambino, sarai un cretino anche da vecchio!
Giovanni
: Eh, non indicare però...
Aldo
: Se tu nasci torto, Giacomino, muori torto! Se tu nasci dritto... non è detto che muori dritto... puoi anche morire torto. Secondo le... Ma se nasci torto non puoi morire dritto! E non lo dico io, lo dice un greco... Lapalissian, un greco... ma, del, proprio della Grecia.
Giacomo
: È nato a Rosario, in Argentina.
Giovanni
: Un extra-comunitario! Ma porca vacca! Ma tu li accogli qua e loro se ne fregano delle regole. Non gli interessa nie... A casa loro fai una roba del genere? Ti taglian la mani e vai in giro così! E invece qua puoi far quello che vuoi, perché? Perché nessuno rispetta più le regole, è chiaro.
Aldo
: Vedi, noi siamo stati immigrati a nostra volta, ma quando siamo andati a casa di queste persone ci siamo comportati in ben altro modo, e abbiamo fatto delle offerte che non potevano rifiutare.
Giacomo
: È morto nel 1968. Dopo aver regalato al nostro paese capolavori di inestimabile bellezza esposti nei musei più importanti del mondo, dopo aver inventato lo spazialismo e i famosissimi tagli nelle tele. E voi due siete due bestie.
[Ad Aldo.]
Tu poi, sei nato torto e morirai testa di cazzo!
Giovanni
: È un'aggravante, eh.
Aldo
: Tu devi stare solo zitto, perché ti sei seduto anche sul concetto di Fistalloni!
Giovanni
: Ma se hai guardato un quadro normale da 3 chilometri?
Dal film:
Anplagghed al cinema
Scheda film e trama
Frasi del film
Giada
: Qual è il mio film preferito?
Andrea
: Eh?
Giada
: Qual è il mio film preferito?
Andrea
: E che ne so! Che stai a di'?
Giada
: ...questa figurina mi conosce meglio di te. Ti rendi conto?
Andrea
: ...comunque lo so qual è il tuo film preferito. ...coso!
Giada
: Coso.
Andrea
: Quello in bianco e
nero
!
Giada
: ...vabbè.
Andrea
: ...perché, tu lo sai qual è il mio film preferito?
Giada
: Mmm..."Il Re Leone"?
Andrea
[andandosene]
: ...ma vaffanculo, va.
Giada
: ...che coglione.
Dal film:
Feisbum - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Per una semplice questione di colori e di eleganza. Fin da piccolo preferivo il
nero
azzurro al rosso
nero
e al bianco
nero
... Ma non ho mai seguito il calcio e solo da qualche anno ho cominciato a guardare le partite in televisione.
Vasco Rossi
Frasi di Vasco Rossi
Ma non ho scelto io di stare qui con l'uomo
nero
appena lui mi lascia è con voi che voglio stare.
Luciano Ligabue
Cit. da
Quando Mi Vieni a Prendere
Frasi di Luciano Ligabue
E l'uomo
nero
forse è qui perché ci vuol mangiare non vedo la forchetta ma il coltello può bastare.
Luciano Ligabue
Cit. da
Quando Mi Vieni a Prendere
Frasi di Luciano Ligabue
Usi il blu e fai sentire un po' di dio o dei suoi affini.
Usi il giallo per dire che il sole non lo si può guardare in faccia. Il giallo per il potere. Il giallo per il volere.
Usi il rosso per l'incombenza del sangue, la dipendenza dal sangue, l'intraprendenza del sangue. Usi il rosso per le radici.
Usi il bianco per accendere la luce.
Usi il
nero
per spegnerla. Per accendere l'ombra.
Oppure li mescoli e abusi delle migliaia di nuove possibilità.
Luciano Ligabue
Cit. da
La neve se ne frega
Frasi di Luciano Ligabue
Zia di Aldo
: Spero solo di sentire presto gli zoccoli del cavallo di San Bartolomeo.
Giacomo e Giovanni
: Eh sì.
Zia di Aldo
: Che venga a pigghiasselo col suo sacco
nero
! Così smette di soffrire!
Giacomo e Giovanni
: Signora, un po' di ottimismo, però.
Zia di Aldo
: E questo ottimismo è!
Giovanni
: Ah questo è ottimismo? Chissà il resto...
Dal film:
Chiedimi se sono felice
Scheda film e trama
Frasi del film
Una volta ho conosciuto un tizio che... che... si masturbava... così tanto... che fini per innamorarsi della propria mano. L'amava così tanto che cominciò a parlarci. Le disegnò i lineamenti con la biro, e le diede un nome: Muriel. E dopo un po' Muriel cominciò a rispondergli. Lui la agghingdava con dei vestitini fatti apposta, le metteva rimmel e rossetto e di notte... lei piano piano si abbassava. E lo amava con amore appassionato. Una notte, saranno state le tre, il tizio si sveglia tutto sudato e sente provenire dall'appartamento accanto tutta una serie di gemiti, mugolii. Abbassa lo sguardo sulla mano, ma non la trova, è scomparsa. C'è solo un moncherino insanguinato. Sicché il tizio esce barcollando sul pia
nero
ttolo e nota che la porta del vicino è aperta. Infila la testa dentro e cosa vede, sul letto? Vede la sua mano, Muriel, tutta in ghingheri e truccatissima che sollazza il vicino di casa. È una storia vera.
Danny
Dal film:
E morì con un felafel in mano
Scheda film e trama
Frasi del film
[in palestra]
Timms
: Ho l'eso
nero
signore.
Prof. Wilkes
[educazione fisica]
: Questo non l'esonera. Non accetto scuse, si vada a cambiare.
Timms
: Signore.
Prof. Wilkes
: Dio, anche lui non accetta esoneri. Crede che Gesù abbia detto "Posso essere esentato dalla crocefissione?" No!
Scripps
: Veramente a me risulta che lo disse.
Prof. Wilkes
[rivolto a Timms]
: Si vada a cambiare. Un giorno questo vi salverà la vita!
Posner
: Non c'è niente che possa "salvare" la vita. Si può soltanto posticipare la morte.
Prof. Wilkes
: Gesù Cristo le salverà la vita ragazzo, se lo lascerà entrare qui, nel suo cuore.
Posner
: Sono ebreo signore.
[il professore si gira verso un altro ragazzo]
Akhtar
: Sono musulmano signore.
Dal film:
The History Boys
Scheda film e trama
Frasi del film
Jim Mackenzie aveva fin dalla nascita l'occhio sinistro
nero
e l'occhio destro di un verde azzurro che ricordava l'acqua di certi mari tropicali. Il suo sguardo era in sostanza il riflesso della sua esistenza. Si sentiva da sempre una figura scomposta, che camminava al centro del fiume senza nutrire un vero interesse per una qualunque delle due rive. Da entrambe si sentiva attratto e nello stesso tempo rifiutato, senza appartenere veramente a nessuna delle due.
Giorgio Faletti
Cit. da
Fuori da un evidente destino
Frasi di Giorgio Faletti
C'era sicuramente qualcuno che si chiedeva come trovare il tempo per venirsi a comperare quella giacca, mentre qualcun altro si chiedeva come trovare il denaro. Erano il bianco e il
nero
, due categorie estreme, in mezzo alle quali si stendeva una serie impressionante di sfumature di grigio. Molti a vivere con l'unico scopo di buttare fumo negli occhi, altri cercando di buttarlo via.
Giorgio Faletti
Cit. da
Io uccido
Frasi di Giorgio Faletti
Se semo stufati di essere buoni e ge
nero
si!
Antonio
Dal film:
C'eravamo tanto amati
Scheda film e trama
Frasi del film
Arrivai a New Orleans sotto la pioggia alle cinque del mattino. Mi fermai alla stazione degli autobus per un po' ma la gente mi deprimeva tanto che presi la valigia, uscii nella pioggia e cominciai a camminare. Non sapevo dove fossero le pensioni, dove fosse il quartiere povero.
Avevo una valigia di cartone che cadeva a pezzi. Una volta era stata nera ma il
nero
si era scrostato e sotto si vedeva il cartone giallo. Avevo cercato di rimediare spalmando di lucido
nero
il cartone scoperto. Ma mentre camminavo la pioggia lavava via il lucido e mi feci due belle strisce nere sulle gambe dei pantaloni passando la valigia da una mano all'altra.
Be', era una città nuova, forse mi avrebbe portato fortuna.
Smise di piovere e uscì il sole. Ero nel quartiere
nero
. Continuai a camminare lentamente.
Charles Bukowski
Cit. da
Factotum
‐ Incipit
Frasi di Charles Bukowski
Psicologo
: Adesso leggo testualmente la domanda 19: Lei come giudica se stesso: attivo, ribelle, ge
nero
so, affabile, energico, sincero, pignolo, fiducioso, timido, ottimista, polemico, ambizioso, riflessivo, sognatore, prudente, maturo. Lei poteva mettere una o più croci, ha messo la croce su tutto!
Glauco
: E perché io me sento un po' tutto Signor Maggiore.
Psicologo
: Non le sembra di essere diciamo... un po' contraddittorio?
Glauco
: Bravo! Ecco la parola che me mancava, che ce volevo mette, che so anche contraddittorio, scriva! Perché vede, io vado a giornate, certi giorni... eh e certi giorni, insomma c'ho un carattere variegato.
Psicologo
: Un carattere?
Glauco
: Variegato! ...che è una parola composta... da varie... e gato... no perché je lo sto a spiegà a lei, ce lo saprà mejo de me, no?
Dal film:
I due carabinieri
Scheda film e trama
Frasi del film
Perla
: Ecco il mio affascinante ge
nero
... sbaglio o ti sei dimagrito?
Fred
: Ci conosciamo?
Dal film:
I Flintstones (film)
Scheda film e trama
Frasi del film
Beckett
: Dunque mi ascolti molto attentamente, la prego. Vede: quando si hanno dei capitali dai quali si può trarre...
[Henry gli porge un assegno]
...no, no, di quell'assegno ce ne occuperemo dopo, signor Graham, mi rendo conto del problema. Io sto cercando di spiegarle delle cose che sono terribilmente importanti. Quando in un mese o in un anno spendiamo di più della nostra rendita siamo costretti ad intaccare il capitale, e al limite esaurire il capitale e naturalmente di conseguenza la rendita. Lei capisce vero?
Henry
: Signor Beckett, quest'assegno dev'essere pagato.
Beckett
: Signor Graham, sto cercando...
Henry
: Immediatamente.
Beckett
: ...sto cercando di spiegarle che non è possibile pagare quell'assegno, perché le sue spese sono andate al di là del suo reddito al punto che lei ha esaurito il suo capitale. Ora lei non ha capitale e niente rendita, e quindi niente fondi per l'assegno. Capisce?
Henry
: Non mi tratti come se fossi un bambino, signor Beckett.
Beckett
: No guardi che...
Henry
: Io so benissimo che cosa significa non avere capitali quanto lei.
Beckett
: Bene, bene.
Henry
: Allora? Come la mettiamo con questo assegno?
Beckett
:
[disorientato]
Ma lei è sicuro di rendersi davvero conto di cosa significa la parola "capitale", signor Graham? Vede: lei ha esaurito il capitale. Non posso coprire l'assegno perché l'assegno è di 6.000 dollari, e lei non ha 6.000 dollari, anzi in realtà lei non ha neanche 60 dollari.
Henry
: Venga al punto, Beckett!
Beckett
:
[allibito]
...il punto signor Graham è che lei non ha più un soldo. Il capitale e la rendita sono esauriti, e quindi lei non ha più un soldo. Vorrei dirglielo con un termine adatto, vediamo un po': la liquidità, i fondi, il contante... non ha capitale, non ha reddito... no, non ci sono altri termini, insomma non ha più un soldo. Non c'è altro modo di dirglielo.
Henry
: Vuol dire che non ho più un soldo?
Beckett
: ...sì, esattamente, lei non ha più un soldo.
Henry
: E le mie azioni? Le mie A, T&T, le mie General Motors?
Beckett
: Sì, lo so...
Henry
: Ho anche un mucchio di Pits!
Beckett
: Sì sì, so anche delle Cameral & Pits, ma lasci che le mostri una cosa. Signor Graham, vede, io sono stato costretto ad un certo punto a vendere diverse azioni ogni anno, allo scopo di coprire gli assegni che lei mi mandava.
Henry
: E chi le ha dato il diritto di farlo?!
Beckett
: È stato lei.
Henry
: Niente affatto!
Beckett
: Sì invece! Vede: quindici anni fa quando lei mi ha detto che voleva vivere spendendo 200.000 dollari l'anno, nonostante il fatto che la rendita del suo capitale fosse solo di 90.000, io ho dovuto...
Henry
: Non cambiamo argomento. Questo assegno deve essere pagato. Si rende conto che questo assegno è stato respinto, signor Beckett, dico respinto, come se io fossi nullatenente!
Beckett
: Sì, mi rendo conto che l'assegno è stato respinto. Non è il primo assegno che lei fa respingere, signor Graham. Io personalmente ho fatto fronte a tre suoi scoperti recentemente per l'ammontare... ecco vorrei farle vedere questo assegno di 550 dollari. Questi sono soldi miei, non fondi dello studio, ma è una linea di condotta che non intendo affatto seguire nel futuro.
Henry
: E chi le ha dato il diritto di farlo?
Beckett
: Be' ma è stato lei, signor Graham. Lei...
Henry
: Intende dire che mi ha ridotto a dover dare io a lei 550 dollari?
Beckett
: Oh no no no no no, la prego non lo ritenga un prestito, signor Graham, le assicuro che non ho più speranze di riprenderli di quante ne abbia lei di procurarseli.
Henry
: Be' la ringrazio molto, signor Beckett, però mi permetta di dirle che, se lei si aspettava da me un minimo di gratitudine, ha sciupato 550 dollari dell'o
nero
sa parcella che le pago per i magri servigi che lei mi rende!
Beckett
: ...signor Graham, vorrei tanto riuscire a farle capire una cosa. Io le ho dato 550 dollari dai miei fondi personali per una sola ragione: essendomi lei cordialmente antipatico volevo essere assolutamente sicuro di poter assistere al suo crollo finanziario assolvendo completamente me stesso da qualsiasi responsabilità in proposito, e 550 dollari li trovo una somma molto ben spesa per avere la coscienza di non avere avuto assolutamente nulla a che fare con il suo crollo finanziario. Lei si è completamente rovinato con le sue mani, ha fatto tutto da solo.
Henry
: Allora adesso non le converrebbe darmi altri 6.000 dollari e assicurarsi a vita contro questo complesso di colpa?
Beckett
: ...lei è impagabile.
Henry
: La ringrazio molto signor Beckett. Lei crede che mio zio mi presterebbe un po' di denaro?
Beckett
: Signor Graham... durante i dieci anni che suo zio le ha fatto da tutore mi ripeteva quasi quotidianamente che secondo lui il fratello l'aveva messo in quella posizione per fargli un dispetto. Io non credo che le darà un soldo, signor Graham, e tenendo conto delle sue scarse attitudini per i rapporti umani non credo che glieli darà nessun altro.
Henry
: La ringrazio molto, signor Beckett.
[estrae un portasigarette]
Ecco qua: questo coprirà lo scoperto di 550 dollari di cui le sono debitore.
Beckett
: Signor Graham...
Henry
: Si prenda anche le sigarette sono senza filtro. Se le fumi alla mia memoria!
Dal film:
È ricca, la sposo e l'ammazzo
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta una vecchia che campava di elemosina, e tutto quello che buscava, lo divideva esattamente: metà lei, metà la sua gallina.
Ogni giorno, all'alba, la gallina si metteva a schiamazzare; avea fatto l'uovo. La vecchia lo vendeva un soldo, e si comprava un soldo di pane. La crosta la sminuzzava a quella, la midolla se la mangiava lei: poi andava attorno per l'elemosina.
Ma venne una mal'annata. Un giorno la vecchina tornò a casa senza nulla.
Luigi Capuana
Cit. da
L'uovo
nero
‐ Incipit
Frasi di Luigi Capuana
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