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Healy: Sono arrivati.

John McKittrick: Bene. Andiamo.

Healy: Cabot e Watson sono soli. Né senatori né membri del Congresso.

McKittrick: Avrei preferito un paio di senatori.

Healy: Come?

McKittrick: Vorrei dirgli cosa sta succedendo qui.

Healy: Ah, John, ti prego, non ricominciare. Ho parlato con loro per telefono, e si sono calmati.

Watson: Bene, allora siamo proprio sicuri che quegli uomini non avevano modo di sapere che si trattava solo di una prova?

Arthur Cabot: Lyle, per l'amor di Dio, quante volte dobbiamo tornarci su? Non fa più nessuna differenza, ormai.

Jack Beringer: Ho parlato con quegli uomini. Sono tutti convinti che fosse una cosa vera.

Cabot: Sentite, tra meno di un'ora dobbiamo prendere un aereo. E io sono quello che deve spiegare al Presidente perché il 22% dei suoi comandanti di basi non hanno lanciato i loro missili. Cosa dovrei dirgli, che il 22% non è poi tanto male?

Beringer: Il Presidente sa che sono pienamente responsabile degli uomini sotto il mio comando, signore. Ho ordinato una revisione completa della nostra procedura di controlli psicologici.

McKittrick: Un momento, mi scusi, Generale. Non possiamo chiedere a questi signori di tornare dal Presidente degli Stati Uniti con un sacco di cazzate di strizzacervelli. E poi le reazioni umane sono imprevedibili! Quegli uomini nei silos sanno benissimo che cosa significhi girare le chiavi, ma alcuni non sono capaci di farlo. È tutto qui. Ritengo che dovremmo escludere gli uomini dai circuiti.

Beringer: Signor McKittrick, lei sta esagerando.

McKittrick: Perché sto esagerando?

Cabot: Un momento.

McKittrick: Come sarebbe a dire "esagerando"?

Cabot: Scusatemi! Io non capisco. Che cosa intende con "escludere gli uomini dal circuito"?

Beringer: Signori miei! Abbiamo avuto uomini in quei silos fin da prima che tutti voialtri metteste i calzoni lunghi. Ora io, per parte mia dormo benissimo la notte, sapendo che ci sono quei ragazzi lì sotto.

McKittrick: Generale, sappiamo tutti che sono bravissimi, ma in una guerra nucleare non possiamo permetterci di lasciare i nostri missili inattivi nei silos perché quegli uomini si rifiutano di girare le chiavi quando il computer glielo ordina.

Watson: Eh-ehm, vuol dire quando il Presidente glielo ordina.

McKittrick: Il Presidente probabilmente seguirebbe il piano di guerra del computer. Questo è garantito!

Watson: Oh, beh, immagino che i Capi di stato maggiore avranno un certo peso.

Beringer: Lo può dir forte, signore.

Cabot: Beh, al diavolo! Se i sovietici attaccano di sorpresa non ci sarà tempo.

Healy: Ventitrè minuti dall'allarme all'impatto. Sei minuti se è da sommergibili.

McKittrick: Sei minuti. Sei minuti bastano appena perché il Presidente prenda una decisione. E una volta presa la decisione, dovrebbe subentrare il computer. Bene. Signore, so che c'è un aereo che la sta aspettando, ma se vuole concedermi cinque minuti vorrei farle vedere una cosa. Questi computer ci forniscono all'istante i dati sulla situazione mondiale. Movimenti di truppe, collaudi di missili sovietici, mutamenti atmosferici. Tutto confluisce in questa stanza, e poi in quello che noi chiamiamo il computer WOPR.

Cabot: WOPR? Di che si tratta?

McKittrick: Risposta circa il piano di operazioni di guerra. Questo è il signor Richter. Paul, puoi dire a questi signori cosa fa lo WOPR?

Paul Richter: Beh, lo WOPR passa tutto il suo tempo a pensare alla terza guerra mondiale. 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, fa una serie infinita di giochi usando tutte le informazioni disponibili sulla situazione mondiale. Lo WOPR ha già combattuto la terza guerra mondiale, come un gioco, centinaia e centinaia di volte. Valuta le reazioni sovietiche alle nostre reazioni, alle loro reazioni, e così via. Fa la stima dei danni, calcola i morti, e cerca i modi per migliorare il punteggio.

McKittrick: Beh, ma il punto è che le decisioni chiave su qualsiasi scelta concepibile in una crisi nucleare sono già state prese dallo WOPR.

Cabot: Quindi sta dicendomi che tutte queste apparecchiature da un bilione di dollari sono in realtà alla mercé di quegli uomini con le chiavette?

McKittrick: Esattamente. Il cui unico problema è che sono esseri umani. Ma in, trenta giorni potremmo rimpiazzarli con relais elettronici. Escludere gli uomini dai circuiti.

Beringer: Signori, io non mi fiderei di questa spropositata massa di microcircuiti più di quanto mi fiderei di un estraneo. Mi chiedo se volete affidare la sicurezza del nostro Paese a qualche diodo al silicone, eh, eh, eh!

McKittrick: Generale, nessuno parla di affidare la sicurezza di una nazione a una qualsiasi macchina, per la miseria! Manterremo il controllo, ma lo manterremo qui, al vertice, com'è giusto.

Cabot: Benissimo, signori. Credo che proporrò l'idea di McKittrick al Presidente e vi riferirò le sue decisioni.

McKittrick: Grazie. Non se ne... non se ne pentirà.

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