Aforismi
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Bob: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?

I Partecipante: Funziona ancora?

Bob: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?

II Partecipante: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.

Bob: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.

Larry: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?

Phil: Scommetto che me lo dirai.

Larry: Sono le nove e mezza!

Phil: E allora?

Larry: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.

Phil: Ha detto che sarebbe venuto.

Larry: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.

Phil: E che cosa vuoi che faccia?

Larry: Fa' un po' il preoccupato.

Phil: Sono preoccupato.

Larry: Ah, davvero?

Phil: Sì, sono preoccupato, Larry.

Larry: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.

Phil: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.

Larry: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?

Partecipanti: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!

Partecipante: Tante grazie, eh?

Phil: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.

Bob: Sono tutti sporchi.

Phil: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.

Bob: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.

Phil: Come cosa?

Bob: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.

Phil: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.

Bob: Non avevi detto che non ti piaceva essere sposato?

Phil: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?

Larry: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!

Bob: Il cosa?

Larry: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.

Phil: L'hai trovato?

Larry: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?

Phil: No.

Larry: Bravo, ce l'hai ancora!

Bob: Ma di chi state parlando?

Larry: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?

Bob: No.

Larry: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.

Phil: Potenziale cliente.

Larry: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.

Phil: Finirà bene.

Larry: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel fiume, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.

Bob: Sei dovuto andare a cercare questo signore?

Larry: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.

Phil: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.

Larry: Gli hai telefonato?

Phil: Certo che gli ho telefonato, eccome!

Larry: E hai parlato con lui direttamente.

Phil: Ho parlato con la sua segretaria.

Larry: Aaah!

Phil: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.

Larry: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.

Phil: Sarà capitato qualcosa.

Larry: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.

Bob: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.

Larry: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.

Phil: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.

Larry: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.

Bob: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?

Larry: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.

Bob: Perché non andiamo dai sottoposti?

Larry: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli, oppure fottetevi, perché vi licenzio!".

Phil: Proverò a ritelefonare alla segretaria domattina.

Larry: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?

Bob: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.

Larry: Ah sì? In che senso?

Bob: Si sentono un sacco di storie interessanti.

Larry: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.

Bob: C'è sempre così tanta gente?

Larry: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.

Phil: Larry!

Larry: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.

Bob: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.

Larry: Che ti ha raccontato?

Bob: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.

Larry: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.

Bob: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.

Larry: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.

Bob: Chi è Murdock?

Larry: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!

Bob: Un uomo di successo?

Larry: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.

Bob: Dov'è adesso?

Larry: Chi? Murdock?

Bob: Sì.

Larry: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.

Phil: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.

Larry: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!

Phil: Finirà bene.

Larry: Sei convinto, eh?

Phil: Certo.

Larry: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.

Bob: Scusa, hai detto Fuller?

Larry: Sì.

Bob: Dick Fuller?

Larry: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?

Bob: Era quello con cui ho parlato.

Larry: Cosa? Che? Che?

Bob: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!

Larry: Oh, ma smettila!

Bob: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.

Phil: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?

Larry: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".

Bob: Non aveva il suo cartellino.

Larry: Cosa?

Bob: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.

Phil: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?

Bob: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.

Larry: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?

Bob: Mi dispiace.

Phil: Non è colpa tua, Bob.

Larry: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!

Phil: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.

Larry: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.

Phil: Finirà bene.

Larry: Di che cosa avete parlato, Bob?

Bob: Di... Non lo so, varie cose.

Larry: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?

Bob: Di cani soprattutto.

Larry: Tutto qui? Nient'altro?

Bob: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.

Larry: Tua moglie?

Bob: Sì.

Larry: E che voleva sapere di tua moglie?

Bob: Niente. Così, ha chiesto.

Larry: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?

Phil: Larry!

Larry: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?

Bob: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.

Larry: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?

Bob: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.

Larry: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?

Bob: Abbiamo... chiacchierato.

Larry: Non lo hai contraddetto, vero?

Bob: No.

Larry: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.

Bob: "No"... "No" cosa?

Larry: Non farlo.

Bob: Beh, sembra che siamo ancora vivi.

Larry: Lo hai contraddetto mai?

Bob: No.

Larry: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.

Bob: È stata una bella chiacchierata.

Larry: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?

Bob: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.

Larry: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?

Bob: No.

Larry: Gli hai detto che sono all'inferno?

Bob: Ovviamente no.

Larry: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?

Bob: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.

Larry: È stato l'innesco, Bob?

Bob: Certo.

Larry: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.

Bob: Certo, credo fosse così. Certo.

Larry: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...

Bob: Certe persone sì.

Larry: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.

Bob: Si vede che io non sono il più delle persone.

Larry: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.

Bob: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.

Larry: Oh, Gesù Cristo!

Bob: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.

Phil: Non è colpa tua, Bob.

Larry: Phil!

Phil: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?

Larry: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.

Phil: Questo non lo puoi sapere.

Larry: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?

Phil: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.

Larry: Non è questo il punto e lo sai.

Bob: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.

Larry: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.

Phil: E anche in questo caso ci andava male.

Larry: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?

Bob: Senti, mi dispiace.

Larry: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.

Bob: Che altro posso fare?

Larry: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?

Bob: È in quest'albergo.

Larry: In questo albergo?

Bob: Sì.

Larry: Oh.

Phil: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?

Larry: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani mattina potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.

Phil: Se non sappiamo che faccia ha!

Larry: Lo sa Bob.

Bob: Ve lo indico volentieri.

Phil: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?

Bob: È dove ha detto che andava uscito di qua.

Larry: Cosa? Cosa? Cosa?

Bob: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.

Larry: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!

Bob: Non possiamo.

Larry: Perché no?

Bob: Perché è solo per inviti.

Larry: E allora?

Bob: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.

Larry: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.

Phil: No, non correre, Larry.

Larry: Come?

Phil: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.

Larry: Phil!

Phil: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.

Larry: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?

Phil: No, no.

Larry: E allora cosa?

Phil: Direi di mandare Bob.

Larry: Che cosa?

Phil: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?

Bob: Sì, ha detto che mi faceva entrare.

Larry: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.

Phil: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.

Larry: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.

Phil: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.

Larry: Dio mio!

Phil: Dammelo, forza, dai!

Larry: Ecco.

Phil: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.

Bob: Ti ascolto.

Phil: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?

Bob: Appena umanamente possibile.

Phil: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la mattinata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.

Larry: Affari, solo affari.

Phil: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?

Bob: Sì, certo.

Phil: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.

Bob: E se vuole parlare?

Larry: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.

Bob: Aspettate in piedi?

Larry: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.

Phil: Sta' tranquillo, andrai benissimo.

Larry: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?

Bob: Sì.

Larry: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.

Bob: Va bene, a più tardi.

Larry: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.

Bob: Okay.

Larry: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?

Phil: No, neanche per sogno.

Larry: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?

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