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Signora Gump: A scuola devi essere bravo, capito, Forrest?

Forrest: Stai tranquilla, mamma. Mi ricordo il viaggio sull'autobus il primo giorno di scuola. Me lo ricordo bene.

Dorothy Harris: Che fai, non sali?

Forrest: Mamma mi ha detto di non andare in macchina con gli sconosciuti.

Dorothy: Questo è l'autobus della scuola.

Forrest: Io sono Forrest, Forrest Gump.

Dorothy: E io Dorothy Harris.

Forrest: Beh, adesso ci conosciamo, ormai.

I Bambino: Qui è occupato.

II Bambino: Occupato.

III Bambino: Qui è occupato.

Forrest: È strano le cose che ti restano in testa da ragazzo. perché io non mi ricordo quando sono nato... Io... io non mi ricordo cosa ho avuto il primo Natale, e non so quand'è che sono andato a fare la prima scampagnata, ma... certo mi ricordo la prima volta che ho sentito la più dolce voce che c'è al mondo.

Jenny Curran: Ti puoi sedere qui se vuoi.

Forrest: Non avevo mai visto niente di così bello in vita mia. Somigliava a un angelo.

Jenny: Beh, ti decidi a sederti o no? Che cos'hanno le tue gambe?

Forrest: Niente di niente, grazie. Le mie gambe vanno che è una vera meraviglia. Stetti seduto vicino a lei su quell'autobus e parlammo finché non arrivammo a scuola.

Jenny: E perché porti quelle scarpe, allora?

Forrest: ... Mamma dice che ho la schiena storta come un punto interrogativo. Queste mi fanno stare dritto come una freccia. Sono le mie scarpe magiche. E oltre a mamma, nessuno mi parlava mai o mi faceva domande.

Jenny: Sei stupido o che? Dimmi.

Forrest: Mamma dice che stupido è chi lo stupido fa, eh.

Jenny: Sono Jenny.

Forrest: Io sono Forrest, Forrest Gump. Da quel giorno, semo sempre insieme, Jenny e io, come il pane e il burro. Lei mi insegnava ad arrampicarmi...

Jenny: Forza, Forrest, su, che ce la puoi fare!

Forrest: ... e io le facevo vedere come ondeggiare. Lei mi aiutava a imparare a leggere, e io le facevo vedere come dondolare. Qualche volta stavamo seduti fuori, ad aspettare le stelle. Mamma sarà preoccupata per me.

Jenny: Resta qui solo un altro po'.

Forrest: Chissà perché, Jenny non voleva mai tornare a casa. Bene, Jenny, ci resto. Era la mia amica più specialissima. La mia unica amica. Mamma diceva sempre che i miracoli succedono tutti i giorni. Certe persone non ci credono, ma invece è così.

I Bambino: Ehi, scemo!

II Bambino: Sei deficiente o solo stupido?

III Bambino: Sentite, io sono Forrest Gump!

I Bambino: Mettiti a correre, Forrest!

Jenny: Corri! Corri! Corri, Forrest, presto!

I Bambino: Prendiamo le bici!

II Bambino: Avanti, inseguiamolo! Venite!

III Bambino: Eccoci, scemo, stiamo arrivando! Ora ti prendiamo!

Jenny: Corri, Forrest, corri! Corri, Forrest!

Bambini: Vieni qui, tu! Ah, ah, ah!

Jenny: Corri, Forrest! Corri!

Forrest: Lo so che non mi crede se io glielo dico, ma... io corro come il vento che soffia. E da quel giorno, se andavo da qualche parte, io ci andavo correndo!

Bambini: Sta scappando! Fermiamolo! Accidenti!

Anziano: Guardate quel bambino. Corre veramente come un pazzo

Forrest: Si ricorda che le ho detto che Jenny non voleva mai tornare dai suoi? Beh, Viveva in una casa che era vecchia quanto l'Alabama. Sua mamma era andata in cielo che lei aveva cinque anni, e suo papà era una specie di contadino. Jenny? Era un uomo molto affettuoso. Stava sempre a baciare e a toccare lei e le sue sorelle. E poi una volta, Jenny non era sull'autobus per andare a scuola. Jenny, perchè non sei venuta a scuola?

Jenny: Shhh! Papà sta dormendo, fa' piano.

Signor Curran: Jenny!

Jenny: Andiamo!

Signor Curran: Jenny, dove ti sei cacciata? Ragazzina, meglio per te se torni! Dove sei? Jenny! Jenny, dove sei? Jenny!

Jenny: Prega con me, Forrest. Prega con me.

Signor Curran: Jenny!

Jenny: Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui. Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui...

Forrest: Mamma diceva sempre che Dio è misterioso.

Signor Curran: Jenny!

Forrest: Quel giorno non fece diventare Jenny un uccello. In cambio, fece dire alla polizia che Jenny non doveva più restare in quella casa. E lei andò a vivere da sua nonna, dalle parti di Creekmore Avenue, e io ero felice, perché stava a due passi da me. Delle sere, Jenny usciva di nascosto e veniva a trovarmi a casa mia, perché diceva che aveva paura. Paura di cosa, non lo so. Ma secondo me del cane della nonna. Era molto cattivo. E comunque, Jenny e io fummo grandissimi amici tutti quegli anni, fino al liceo.

I Ragazzo: Ehi, scemo!

Jenny: Piantala! Corri, Forrest, corri!

I Ragazzo: Ehi! Mi hai sentito, scemo?

Jenny: Corri, Forrest!

II Ragazzo: Forza, sali, sali! Muoviamoci!

I Ragazzo: Sta scappando, dai che lo prendiamo! Dai, dai!

Jenny: Corri, Forrest! Corri!

Ragazzi: Corri, che è meglio! Forza! Corri, Forrest! Ah, ah, ah! Forza, scemo! Scappi come un coniglio! Vai, vai, vai, vai! Ah! Ah, ah, ah! Corri! Corri! Vai! Vai! Ah, ah, ah!

Jenny: Corri, Forrest!

Forrest: Di solito correvo per arrivare dove stavo andando. Non ho mai pensato mi poteva servire.

Ragazzi: Forza, corri, forza! Dai, dai! Ah, ah! Sì!

¨: E quello chi diavolo è?

High School Coach: Quello lì è Forrest Gump, coach. È solo l'idiota del paese.

Forrest: E indovini un po'? Mi capitò di andare anche all'università.

Giocatore: Corri! Corri!

Forrest: Okay.

Giocatore: Corri!

Bryant: Corri, stupido figlio di puttana! Corri! Vai! Corri! Corri! Da quella parte! Vai! Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della Terra, ma corre come una lepre! Ah, ah, ah! Ah, ah,
ah!

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