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Jimmy: Auggie! Auggie! C'è un cliente.

Ruby McNutt: Ciao, Auggie. Sei proprio tu? Non sei Auggie?

Auggie: Cristo, Ruby, ne è passato di tempo. Credevo fossi morta.

Ruby: Eh! Diciotto anni e mezzo.

Auggie: Soltanto? Mi sembravano trecento.

Ruby: Stai bene, Auggie.

Auggie: No, per niente. sto di merda. E anche tu, Ruby, non scherzi, eh? Come mai quella benda? Che ne hai fatto di quelle pietre blu? Le hai barattate con una bottiglia di gin?

Ruby: Preferisco non parlarne. Ma... se ci tieni a saperlo le ho perse, ma tanto meglio così. Erano maledette, mi hanno dato solo dispiaceri.

Auggie: E credi che sia meglio andare in giro vestita da Capitan Uncino?

Ruby: Sei sempre stato un figlio di puttana. Hai sempre avuto la lingua affilata.

Auggie: Io almeno sono coerente. È una qualità che non tutti hanno.

Ruby: Senti, sono venuta qui per parlarti di una cosa, e il minimo che tu possa fare è ascoltare quello che ho da dirti. Me lo devi. Sono venuta qui apposta da Pittsburgh e non me ne andrò se non mi avrai ascoltato.

Auggie: Bene. Parla pure, donna dei miei sogni. Sono tutt'orecchi.

Ruby: È una cosa fra me e te, forse dovremmo parlarne in privato.

Auggie: Hai sentito, pidocchio? La signora e io abbiamo una conversazione privata. Esci e mettiti davanti alla porta. Se qualcuno prova a entrare, digli che è chiuso, capito?

Jimmy: Sì, ho capito. Il negozio è chiuso. E quando devo dire che riapre?

Auggie: Quando io ti dico che è aperto. Riapre quando io ti dico che è aperto.

Jimmy: Okay. Capito. Non c'è da strillare.

Auggie: Va bene, tesoro, cos'hai in testa?

Ruby: Smettila di guardarmi così, mi fai venire i brividi.

Auggie: Così come?

Ruby: Così... questo modo di fissarmi, non ti mangio mica. Sono venuta qua per chiederti aiuto. Se continui a fissarmi così potrei mettermi a urlare.

Auggie: Aiuto, eh? Non credo che questo aiuto abbia niente a che fare con i soldi, vero?

Ruby: Non correre. Tu arrivi sùbito alle conclusioni. Non ho ancora aperto bocca. E poi... non è per me. È per nostra figlia.

Auggie: Nostra... figlia? Ho capito bene? Nostra figlia? Sia chiaro: tu forse avrai una figlia, ma io sono sicuro di non averne. E anche se così fosse, il che non è, non sarebbe nostra figlia.

Ruby: Si chiama Felicity. Ha appena compiuto 18 anni. E... Ed è scappata da Pittsburgh circa un anno fa.

Auggie: Ah, ah, ah!

Ruby: Vive qui a Brooklin con un tizio che si chiama Chico. Sta in qualche... qualche topaia e... e si fa di crack. È incinta di quattro mesi. Io non riesco a pensare a quel bambino, Auggie. È nostro nipote, mi credi? Nostro nipote.

Auggie: Basta così. Adesso finiscila con queste stronzate. È stata una tua idea di chiamarla Felicity?

Ruby: Sì. Vuol dire "felicità".

Auggie: Lo so cosa vuol dire. Comunque non è un bel nome.

Ruby: Non so proprio dove andare, Auggie.

Auggie: Mi hai già fregato una volta, tesoro. Perché adesso dovrei crederti?

Ruby: Ma perché ti dovrei mentire? Tu credi che sia facile venire a parlarti qui, in questo posto? Perché avrei dovuto farlo... se non fossi costretta?

Auggie: Me l'hai detto quando ho rubato quelle pietre per te. Ti ricordi, piccola, vero? Il giudice mi fece scegliere: o ti arruoli o vai in prigione. E così ho dovuto fare quattro anni di Marina invece di andare al college. Ho visto uomini rimanere senza gambe e braccia. Stavo quasi per lasciarci la pelle. E tu, dolce Ruby McNutt, tu sparisci e sposi quel... quello stronzo di Bill.

Ruby: Non mi scrivevi da oltre un anno. Cosa dovevo pensare?

Auggie: Sì, beh, avevo perso la penna. E quando ne ho trovato un'altra, non avevo più la carta.

Ruby: Era tutto finito con Bill quando sei tornato. Forse l'hai dimenticato, ma eri molto contento di vedermi allora.

Auggie: Tu eri piuttosto freddina, almeno all'inizio.

Ruby: Era finita, tesoro, così vanno le cose. Abbiamo passato anche dei bei momenti insieme.

Auggie: Un paio di momenti, sì. Questo sì.

Ruby: È proprio allora che Felicity è entrata in scena. In uno di quei due secondi.

Auggie: Non bluffare, dolcezza. Io non sono responsabile di nessun figlio.

Ruby: Credevo di farcela. Non volevo disturbarti, credevo di farcela. Da sola. Non ci sono riuscita. Lei è davvero nei guai, Auggie.

Auggie: Bella prova, amica mia. Mi piacerebbe aiutarti, in nome dei vecchi tempi.

Cliente: Ehi, giovanotto, ma che sta succedendo? Levati da qua.

Auggie: Ma ora non posso davvero.

Jimmy: Io non posso.

Auggie: Tutti i miei risparmi sono andati per un affare importante...

Cliente: Chiuso è?

Auggie: ... e non ho avuto il tempo di farci profitto. Peccato, ma sei capitata al momento sbagliato.

Ruby: Sei un gran bastardo con il cuore di pietra.

Jimmy: Io... io non posso.

Ruby: Come hai fatto a diventare così cattivo, Auggie?

Auggie: Lo so, credi che ti stia mentendo, ma ti sbagli.

Cliente: E io traso.

Auggie: Quello che ti ho detto è tutta verità.

Cliente: U voi capire? Io traso.

Auggie: Ehi, il negozio è chiuso. Non avete sentito quello che ha detto il ragazzo? Il negozio è chiuso!

Cliente: Il cartello dice che siete aperto dalle otto alle sei!

Auggie: Questo cazzo di negozio è chiuso!

Cliente: Va fa n'to culo!

Auggie: Va' a prendere un po' d'ossigeno, ciccione di merda!

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