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[Peppone, eletto deputato, è sul treno per Roma; alla stazione di Boretto vede Don Camillo che lo attende sul marciapiede]
Peppone
: Cosa fate qui? Cosa volete?
Don Camillo
: Non ho mai dimenticato che mi veniste a salutare, quando andai in esilio. Ora siete voi ad andarvene.
Peppone
: Io non vado in esilio: parto perché ho vinto, non perché ho perduto.
Don Camillo
: Hai perduto tua moglie che ti ha votato contro, hai perduto il tuo paese dove eri qualcuno; che cosa c'hai guadagnato? Di diventare un anonimo, una pallina da buttare nell'urna.
Peppone
: Io sarò sempre quello che sono.
Don Camillo
: Ah sì? E allora quando ti metteranno a sedere in una grande aula triste, come a scuola, allora penserai a tutte quelle cose che hai lasciato qui al paese. Penserai a quello che vedevi dalla finestra, la mattina, quando ti facevi la barba, penserai al tuo lavoro nell'officina e a come ti divertivi la domenica... e penserai anche a me, che non sarò più lì a darti un cazzotto in testa quando te lo meriti, vale a dire almeno una volta al giorno!
Peppone:
[con il magone]
Quando ritorno vi riduco in briciole!
Don Camillo
: Ma se lo sai che torni più! E che non posso neanche dirti "Arrivederci, Peppone!", ma soltanto "Addio, Onorevole!".
[Dopo la partenza del treno si vede Peppone che è sceso sul marciapiede]
Peppone
: Facchino!... Facchino!
[Indicando a don Camillo di avvicinarsi]
Don Camillo
: Eccolo!
[Correndo sorridente verso Peppone]
Mi ha chiamato lei signor deputato?
Peppone
: No è il sindaco.
Don Camillo
: Ah... Bene... Andiamo!
[Don Camillo porta la valigia di Peppone fino all'uscita della stazione e Peppone gli mostra una banconota]
No, grazie il servizio è gratuito.
Peppone
: No riprendetevele pure tutte queste cinquemila lire, galantuomo!
Don Camillo
: Ah!
[Don Camillo riconosce la banconota falsa che aveva appioppato a Peppone all'inizio del film]
Dal film:
Don Camillo e l'onorevole Peppone
Scheda film e trama
Frasi del film
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