Alla nuova luna, poesia di Salvatore Quasimodo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò
Dopo miliardi di anni l'uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d'una notte d'ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Questa poesia è tratta dalla raccolta "La terra impareggiabile", pubblicata nel 1958.
“Alla nuova luna” è la prima poesia della sezione “Domande e risposte” de “La terra impareggiabile”. La sezione, composta da tre poesie, rappresenta un equilibrio tra metafisica e scienza: si tratta di una delle caratteristiche più evidenti dell’opera di Quasimodo.
Questa poesia, in particolare, è tra le più note del gruppo delle opere dedicate alla Scienza e a Dio.
L’analisi della poesia esplora scienza e religione. La “nuova luna” simboleggia il rinnovamento e il progresso, mentre le domande poste dal poeta rimandano a una riflessione profonda sul ruolo dell’uomo nel mondo.
Il tema principale dell’opera è quindi l’indagine dell’essere umano.
Una curiosità: questa poesia è stata oggetto tra i temi di esame di maturità nel 2023.
Breve biografia di Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo nasce a Modica, in provincia di Ragusa il 20 agosto 1901 e trascorre gli anni dell'infanzia in piccoli paesi della Sicilia seguendo il padre Gaetano, capostazione delle Ferrovie dello Stato. Dopo il tremendo terremoto del 1908 si trasferisce a Messina dove il padre è chiamato per riorganizzare la locale stazione: inizialmente sono i vagoni ferroviari la loro dimora, come accaduto per molti altri superstiti. Questa esperienza di dolore tragica e precoce lascerà un profondo segno nell'animo del poeta. Nella... continua su Biografieonline.it