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Frase di Antonio Gramsci

Ti immagino seria e tetra, senza un sorriso neanche sfuggevole. Vorrei farti rallegrare in qualche modo. Ti racconterò delle storielle; che te ne pare? Ti voglio, per esempio, come intermezzo alla descrizione del mio viaggio in questo mondo così grande e terribile, dire qualcosa intorno a me stesso e alla mia fama, di molto divertente. Io non sono conosciuto all'infuori di una cerchia abbastanza ristretta; il mio nome è storpiato perciò in tutti i modi più inverosimili: Gramasci, Granusci, Gràmisci, Granìsci, Gramàsci, fino a Garamàscon, con tutti gli intermedi più bizzarri. A Palermo, durante una certa attesa per il controllo dei bagagli, incontrai in un deposito un gruppo di operai torinesi diretti al confino; insieme a loro era un formidabile tipo di anarchico ultra individualista, noto coll'indicazione di «Unico»[41] che rifiuta di confidare a chiunque, ma specialmente alla polizia e alle autorità in generale, le sue generalità: «sono l'Unico e basta», ecco la sua riposta. Nella folla che lo attendeva, l'Unico riconobbe tra i criminali comuni (mafiosi) un altro tipo, siciliano (l'Unico deve essere napoletano o giù di lì), arrestato per motivi compositi, tra il politico e il comune, e si passò allora alle presentazioni. Mi presentò: l'altro mi guardò a lungo, poi domandò: «Gramsci, Antonio?» Sì, Antonio!, risposi. «Non può essere, replicò, perché Antonio Gramsci deve essere un gigante e non un uomo così piccolo» – Non disse più nulla, si ritirò in un angolo, si sedette su uno strumento innominabile e stette, come Mario sulle rovine di Cartagine, a meditare sulle proprie illusioni perdute. Evitò accuratamente di parlare con me durante il tempo in cui restammo ancora nello stesso camerone e non mi salutò quando ci separarono.

[a Tania, 19 febbraio 1927]

Breve biografia di Antonio Gramsci

Antonio Gramsci nasce ad Ales, in Sardegna, il 22 gennaio 1891, quarto dei sette figli avuti da Francesco Gramsci e Giuseppina Marcias. Al periodo del trasferimento della famiglia a Sòrgono (in provincia di Nuoro), risale, dopo una caduta, la malattia che gli lascerà una sgradevole malformazione fisica: la schiena, infatti, andrà lentamente incurvandosi mentre le cure mediche tenteranno invano di arrestare la sua deformazione. Il giovane Antonio respira in famiglia un'atmosfera difficile, a causa soprattutto dell'irrequieto... continua su Biografieonline.it

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