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Aforismi Essi
Frasi trovate
:
10.635
[«Qual è stata la dote più importante del Pietrangeli capitano?»]
In campo, saper aprire le bottigliette d'acqua e porgere l'asciugamano dalla parte giusta. Perché un capitano deve fare solo quello: se hai M
essi
, è inutile dirgli come deve giocare. Fuori dal campo, è un po' diverso: devi sapere gestire ragazzi che a un certo punto si credono dio.
Nicola Pietrangeli
Cit. da
gazzetta.it, intervista, 16 dicembre 2016
Frasi di Nicola Pietrangeli
Vincemmo la Davis e fummo costretti a tornare di nascosto, senza poter condividere quella gioia. Sportivamente, è stata una delle pagine più belle della nostra storia, ma come paese l'Italia fece una figura p
essi
ma.
Nicola Pietrangeli
Cit. da
gazzetta.it, intervista, 16 dicembre 2016
Frasi di Nicola Pietrangeli
Cl
essi
dra vuota i respiri delle parole, quando gli occhi non mentono.
Giovanni Di Bari
Giovanni Di Bari
Ho ripreso in mano il "quaderno del carcere", il mio quadernone blu pieno di note scritte a penna. Ci annotavo, con la meticolosità di una galeotta, dati, aneddoti, impr
essi
oni, particolari. Ogni volta che vi leggo qualche parola, la caverna della memoria si spalanca e rigurgita fuori brandelli di emozioni e frammenti di vita, come una mareggiata che deposita detriti sulla spiaggia. Ho cercato di raccogliere quel materiale caotico e ricomporlo, dandogli una forma, un senso. L'ho fatto innanzitutto per me stessa, ma anche per restituire la mia storia a chi mi ha sostenuto e ha lottato al mio fianco, trasformandola in una battaglia collettiva. E per condividerla con chiunque voglia conoscere il mio punto di vista.
Eppure la storia non è affatto finita. La strana belva dentro di me si nutre non solo del passato, ma anche, e soprattutto, del futuro.
Ilaria Salis
Cit. da
Vipera
Frasi di Ilaria Salis
Le destre non vogliono creare le condizioni e gli strumenti affinché le persone possano superare le loro insicurezze. Al contrario favoriscono dinamiche di regr
essi
one umana, sociale e politica. Perciò è importante impegnarsi per migliorare le condizioni materiali di vita e stimolare percorsi di crescita.
[...]
la solidarietà, forza coraggiosa e collettiva capace davvero di cambiare il mondo, deve essere il faro che ci aiuta a mantenere la rotta.
Ilaria Salis
Cit. da
ilmanifesto.it, intervista, 13 giugno 2024
Frasi di Ilaria Salis
Genova 2001 è spesso ricordata con dolore. È stata tante cose, e certamente anche un grande trauma collettivo. Ma oltre alla sofferenza, dobbiamo imparare a custodire anche la memoria della straordinaria forza di quel movimento. Quella strana creatura plurale del nuovo millennio, che si faceva chiamare "movimento dei movimenti". Un movimento che aveva saputo anticipare i tempi. Che indicava la nec
essi
tà di un'alternativa internazionalista alla globalizzazione capitalista. Che costruiva alleanze tra mondi diversi, che affratellava i popoli oltre i nazionalismi, che componeva le differenze. Con tutti i suoi limiti, certo. Ma con un enorme potenziale di cambiamento. Siamo ancora ovunque. Carlo vive!
[4]
Ilaria Salis
Frasi di Ilaria Salis
Tanto tempo fa i colori entrarono in una lite furibonda. Ognuno di loro si proclamava il migliore, il più importante, il più utile, il preferito.
Il Verde prese subito la parola e disse con orgoglio:
«
Guardatevi intorno! La natura intera parla di me: colline, foreste, montagne... senza il mio tocco non esisterebbe vita. Io sono il colore dell'erba, degli alberi e delle praterie infinite. Rappresento la vita stessa, la primavera e la speranza.
»
Il Blu lo interruppe con decisione:
«
Tu guardi solo la terra, troppo preso da ciò che ti circonda. Alza lo sguardo! Nel cielo sconfinato e nei mari profondi mi troverai. Io sono il colore dell'infinito che abbraccia l'universo. L'acqua è la base della vita, il cielo dona pace e serenità. Senza di me, non potreste esistere.
»
Il Giallo intervenne con allegria:
«
Siete troppo seri! Il mondo ha bisogno di luce e gioia. Io sono il colore che porta il sorriso: i campi di grano, i girasoli, le stelle e il sole stesso brillano del mio splendore. Io rappresento energia, calore e felicità.
»
Timidamente parlò l'Arancione:
«
Io do vita e salute: sono il colore delle carote, delle zucche, delle arance, e dove appaio porto vitamine e benessere. Non sono sempre presente, ma quando coloro il cielo all'alba o al tramonto, la mia bellezza è tale che nessuno pensa a voi altri...
»
Il Rosso, impetuoso e sicuro di sé, lo interruppe bruscamente:
«
State ancora discutendo? Non vi rendete conto che io rappresento la vita stessa? Io sono il colore del sangue, che scorre nelle vene. Sono il colore del pericolo, del coraggio, dei martiri e degli eroi. Mi vestono i papaveri e i gelsomini, e ovunque io sia divento il centro dell'attenzione: sono passione e amore!
»
Mentre il Rosso alzava la voce, avanzò con calma solenne il Viola:
«
Io non ho bisogno di difendermi. La mia presenza impone rispetto. Rappresento la regalità e l'autorità: re, principi e uomini di chiesa indossano il mio colore. Io sono il simbolo del sacro, del mistero e della dignità.
»
Infine parlò l'Indaco, con voce pacata ma ferma:
«
Io sono il colore del silenzio e della rifl
essi
one. Rappresento il crepuscolo e le acque profonde. Voi tutti avete bisogno di me per trovare equilibrio, per pregare, per invocare la pace.
»
E così i colori continuarono a litigare, ciascuno convinto della propria superiorità. Le voci si fecero sempre più forti, finché un lampo squarciò il cielo e un tuono fragoroso, seguito da una pioggia violenta, li fece tremare di paura. Atterriti, si strinsero l'uno all'altro per cercare conforto.
Fu allora che la Pioggia parlò con voce decisa:
«
Sciocchi colori! Perché litigate su chi sia il più grande? Non sapete che ognuno di voi è stato creato con uno scopo unico e speciale? Unitevi! Tenetevi per mano e seguite me.
»
I colori fecero pace e si presero per mano. La Pioggia continuò:
«
D'ora in poi, ogni volta che cadrò dal cielo, vi distenderete insieme in un grande arco di luce. Così ricorderete agli uomini che la diversità è una ricchezza da custodire. Uniti, potete creare qualcosa di meraviglioso e portare pace tra gli esseri umani.
»
Morale
Ognuno di noi è unico e importante. Cercare di dimostrare di essere superiori porta solo conflitti e divisioni. È soltanto attraverso la comprensione e la cooperazione che possiamo vivere in armonia.
Da:
La vera storia dell'arcobaleno
Dopo la festa di laurea della figlia, un padre si avvicina a lei con grande orgoglio e le dice:
«
Brava! Ti sei laureata con il massimo dei voti. Sono davvero fiero di te. E per celebrare questo traguardo, ho un regalo speciale: un'automobile che ho acquistato molti anni fa. Vorrei che la portassi al mercato dell'usato per venderla e vedere quanto soldi ti offrono
».
La ragazza accetta il consiglio e poco dopo torna riferendo:
«
Al mercato dell'usato mi hanno offerto soltanto 1.000 euro. Mi hanno detto che l'auto è troppo vecchia e logora, ormai segnata dal tempo
».
Il padre allora le suggerisce un'altra possibilità:
«
Prova a portarla al banco dei pegni e dimmi cosa ti propongono
».
La figlia segue l'indicazione e al ritorno racconta:
«
Lì mi hanno offerto appena 100 euro. Hanno giudicato l'auto senza valore, solo un oggetto antiquato.
».
Il padre sorride e aggiunge un'ultima proposta:
«
Bene. Ora portala in un club di auto d'epoca e ascolta cosa hanno da dirti
».
La ragazza, un po' incuriosita, si reca al club. Quando rientra è entusiasta:
«
Papà! Non ci crederai: appena hanno visto l'auto, si sono illuminati. Mi hanno spiegato che è un modello raro, iconico, ricercatissimo da collezionisti. Mi hanno offerto 100.000 euro!
»
A quel punto il padre la guarda negli occhi e conclude con un messaggio memorabile:
«
Figlia mia, questa esperienza racchiude una grande lezione di vita. Quando ti sentirai svalutata, quando penserai di non contare nulla e ti sembrerà che tutti intorno a te sminuiscano ciò che sei, non arrabbiarti e non lasciarti abbattere. Semplicemente, allontanati: significa che ti trovi nel posto sbagliato. Vai dove il tuo valore viene riconosciuto, dove le tue qualità vengono apprezzate. Circondati di persone che sappiano rispettarti, che ti stimino per ciò che sei davvero e che ti incoraggino a crescere
».
Morale
: Il nostro valore non dipende dagli occhi degli altri, ma dal contesto in cui ci troviamo. Ognuno di noi ha risorse e qualità uniche, che a volte non vengono viste o comprese. Per questo è fondamentale non farsi definire dalle opinioni altrui, avere fiducia in sé st
essi
e trovare il coraggio di cambiare ambiente, relazioni o situazioni che ci fanno sentire inadeguati. Solo così possiamo vivere pienamente, riconosciuti e valorizzati per ciò che siamo davvero.
Da:
La laurea della figlia e l'auto d'epoca
[Ernesto e Alberto spingono la moto in panne]
Ernesto
: Avevi detto che saremmo entrati in Cile come conquistatori, non a piedi come due pezzenti...
Alberto
: Se non ti sta bene, vaffanculo, Ernesto.
Ernesto
: Perché non l'abbandoniamo questa merda? Ci dà solo guai.
Alberto
: Ah sì? Vuoi farti tutto il continente a piedi, genio?
Ernesto
: Sì! Vedremmo più cose, conosceremmo più gente... e tu perderesti qualche chilo!
Alberto
: Piantala rompiscatole, con un paio di dollari della tua Chichina la sistemiamo la negra.
Ernesto
: Ancora con questa storia, quei soldi non esistono!
Alberto
: Ah sì? Bene, perfetto. In tal caso puoi andartene in Venezuela a piedi e lasciarmi in santa pace, tu e i soldi della tua padroncina.
Ernesto
: Magari, ci metterei la metà del tempo se pot
essi
viaggiare come dico io!
[Molla la moto]
Alberto
: Che figlio di...! "UUh, Ernestino, comprami un bel costumino yankee a Miami!". E non capisci che non la vedrai mai con quel costume addosso... e tanto meno senza, cretino!
Dal film:
I diari della motocicletta
Scheda film e trama
Frasi del film
Il Presidente degli Stati Uniti lesse il memorandum con un'espr
essi
one sempre più inorridita.
«Ma è spaventoso» disse, quando ebbe terminato. «Non ho alcuna possibilità di scelta. O piuttosto qualsiasi scelta faccia, degli uomini moriranno.»
Adam Munro alzò gli occhi su di lui, senza la benché minima simpatia. A suo tempo aveva imparato come, in linea di principio, gli uomini politici siano ben poco contrari alla perdita di vite umane, purché non risulti pubblicamente che vi è coinvolta la loro responsabilità personale.
«È già accaduto altre volte, signor presidente» disse con fermezza «e senza dubbio accadrà ancora. Noi, nell'Azienda, chiamiamo la cosa "l'alternativa del diavolo".»
Frederick Forsyth
Cit. da
L'alternativa del diavolo ‐ Incipit
Frasi di Frederick Forsyth
Quando finisce un amore non soffriamo tanto del congedo dell'altro, quanto del fatto che, congedandosi da noi, l'altro ci comunica che non siamo un granché. In gioco non è tanto la relazione, quanto la nostra identità; l'amore è uno stato ove per il tempo in cui siamo innamorati, non affermiamo la nostra identità, ma la riceviamo dal riconoscimento dell'altro; e quando l'altro se ne va, restiamo senza identità. Ma è nostra la colpa di esserci disimpegnati da noi st
essi
, di aver fatto dipendere la nostra identità dall'amore dell'altro. E allora, dopo il congedo, il lavoro non è di cercare di recuperare la relazione dell'altro, ma di recuperare quel noi st
essi
che avevamo affidato all'altro, al suo amore, al suo apprezzamento.
Umberto Galimberti
Cit. da
Le cose dell'amore
Commenti:
2
Frasi di Umberto Galimberti
[Sulla crisi costituzionale russa del 1993]
Purtroppo la vicenda ebbe una conclusione tutt'altro che pacifica, questo sta a significare che non era una semplice battaglia parlamentare per la modifica di questa o quella legge o per la sostituzione dei ministri, ma era invece una lotta contro la figura del presidente, una battaglia all'inizio sotterranea e poi via via sempre più aperta, un tentativo di cambiare i fondamenti st
essi
dello Stato. Per essere ancora più precisi, si trattò di un lungo e ben pianificato tentativo di rovesciarmi. Se av
essi
capito prima che quel parlamento non aveva alcuna intenzione di accettare la nuova Costituzione, che non era in grado di scendere a patti e neanche di legiferare normalmente, si sarebbero evitati lo spargimento di sangue, le vittime innocenti, lo schock che tutti abbiamo dovuto sopportare e soprattutto quella frattura all'interno delle forze democratiche di cui tuttora avvertiamo le conseguenze. (p. 193)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
La madre è la Russia e noi siamo i suoi figli, curare la propria madre con una terapia d'urto è sicuramente crudele, ma la Russia non è solo nostra madre, la Russia siamo anche noi st
essi
, e io sicuramente curerei me stesso con una terapia d'urto, l'avevo già fatto, a volte l'uomo va avanti e sopravvive solo grazie a una rottura netta. Non ho scelto questa strada per un qualche astratto paese sottosviluppato, l'ho scelta per me stesso, la prima figura che ha dovuto sopportare lo schock e le reazioni dolorose sono stato io, il presidente. Ho dovuto sopportare attacchi di depr
essi
one, ripensamenti notturni, insonnie, lacrime, amarezza alla vista dello stato in cui erano ridotte Mosca e le altre città di Russia, valanghe di critiche nei giornali e alla televisione, interventi velenosi al congresso, pesanti decisioni, persone vicine che al momento giusto non mi hanno appoggiato. Senza parlare del sollevamento di ottobre. (pp. 173-174)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Nella storia degli ultimi due secoli la Russia ha avuto solo due capi che per la loro mediocrità si sono attenuti ad una pratica puramente conservatrice e apertamente antiriformatoria. Sotto il loro governo la centralizzazione del potere era tanto accentuata che tutta la società viveva una sensazione di oppr
essi
one, il tutto accompagnato da severi concetti ideologici e, ovviamente, dalla persecuzione dei dissenzienti. Sto parlando di Alessandro III e di Brežnev. Ambedue hanno governato molto a lungo e ambedue se ne sono andati da questo mondo odiati dalla loro nazione. Ma perché poi? Se guardiamo bene, durante il regno di Alessandro III è avvenuto un indiscutibile balzo in avanti nell'industria che se non ha portato il benessere al popolo, ha però fatto finalmente apparire sulla scena in Russia una classe media, preparando la base materiale per lo sviluppo della scienza e della cultura e facendo definitivamente entrare la nazione nel consorzio dei paesi civili.
Con Brežnev si era sicuramente mantenuto il disumano sistema sovietico, si sono continuate le persecuzioni politiche e il confronto militare con l'Occidente, sono cose che sanno tutti: si osservava tuttavia anche un'altra tendenza, pur avendo cioè apparentemente bloccato (come Alessandro III) le riforme, Brežnev non aveva fatto fare al paese una svolta di cento ottanta gradi come allora sembrava a molti, aveva anzi mantenuto lo scheletro delle trasformazioni khruščeviane per cui la sua amministrazione ottusa ma, bisogna ammetterlo, estremamente coerente ha avuto anche conseguenze benefiche. Il concetto brežneviano di «socialismo sviluppato» e di «crescita costante del benessere dei lavoratori», mille volte deriso dai giornalisti della perestrojka non era privo di fondamento, le relazioni economiche di tipo socialista si erano, come vediamo adesso, radicate nel profondo della psicologia della gente, riguardo a un reale benessere, quello ovviamente non c'era, parlare di benessere quando manca il burro e la carne sembra una presa in giro, tuttavia, con il raggiungimento di una certa parità in campo internazionale, alla gente non veniva più chiesto di dare tutta se stessa sarificandosi per la nazione come avveniva prima. Passo dopo passo, per via amministrativa e con un'assordante cigolio si cominciavano a raggiungere certi standard occidentali: appartamenti di proprietà, garanzie sociali, elettrodomestici, minimi possedimenti di terra e addirittura automobili private, cioè condizioni più o meno tollerabili per il cittadino medio. Non voglio adesso parlare dei più complicati proc
essi
che avvennero nella società dalla metà degli anni '60 alla metà dei '70, faccio solo notare che c'era in corso una tendenza all'accumolo graduale e quasi invisibile di beni materiali. Poi il leader divenne decrepito e la sua decadenza fisica assurse a simbolo dello sfaldamento della nostra enorme ma dissennata economia. (pp. 171-172)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Mentre i nostri ragazzi rischiano la vita nei battaglioni dei caschi blu ucraino e russo, in Jugoslavia certi cosiddetti volontari, che mi piacerebbe proprio vedere in faccia, giocano alla guerra dalla parte dei serbi, certo, sono molto pochi, ma che risonanza hanno avuto in Jugoslavia! Gli argomenti dei politici pro serbi delle nostre parti sono che si tratta di fratelli slavi che dobbiamo difendere in nome di inter
essi
nazional-religiosi. Ma noi li stiamo appunto difendendo! E lo facciamo in condizioni di completo isolamento internazionale. (p. 169)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Il Caucaso è una regione unica al mondo dove coabitano letteralmente centinaia di popoli diversi, è come un'enorme parco che oltre ad una natura meravigliosa conserva minuscole popolazioni montane, ognuna delle quali ha una propria lingua, una propria cultura e proprie tradizioni nelle quali si riflettono tutte le epoche, tutta la storia dello sviluppo dell'umanità. Ma proprio in questa unicità si nasconde il germe dell'ingovernabilità; la psicologia dei montanari, di questi piccoli popoli in balia della guerra rifiuta i comprom
essi
pacifici. Il governo centrale, anche volendo, non è in grado di controllare tutto il territorio e la gente continua a combattere, non più con coltelli e fucili, come succedeva nel secolo scorso, ma con carri armati e missili, distruggendo così la propria cultura, la propria riserva naturale e etnica unica al mondo. (pp. 167-168)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Andrej Kozyrev fu fin dall'inizio una figura molto controversa. Molta gente faceva pr
essi
one su di me dicendo che Kozyrev è un filooccidentale e un filoamericano, che le strutture statali non avrebbero mai accettato un personaggio simile. Per questo seguii con molta attenzione e per molto tempo l'operato del ministro degli Esteri. Adesso posso dire che la scelta fu giusta. (p. 163)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
[...]
le guerre etniche nei Balcani e nel Caucaso rinchiudono da due lati la Turchia, che da parte sua non può rimanere indifferente nei confronti del destino dei suoi connazionali in Europa, ai disordini razziali in Germania. C'è poi la difficile situazione degli immigrati in altri paesi europei, situazioni simili si ripetono anche in Russia: noi non lo dobbiamo permettere. Non ci si può rinchiudere nei propri egoistici inter
essi
nazionali, se lasceremo via libera all'escalation della discordia razziale, religiosa ed etica, ci ritroveremo di nuovo, come negli anni '60, minacciati da una guerra planetaria. E se allora, come mi sembra, siamo stati salvati dalla civiltà, dalla diffusione di standard di vita che rendevano inconcepibile l'idea di una guerra, vuol dire che anche adesso si può cercare la stessa strada, senza risparmiare i nostri sforzi per raggiungere la pace. (pp. 157-158)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
[...]
rimasi impr
essi
onato dalla femminilità e dall'incantevole naturalezza di Elisabetta II, tutto avveniva nel più semplice dei modi, ma né io né Naina dimenticammo per un attimo di essere ospiti della Regina d'Inghilterra, era qualche cosa che andava al di là del grigio termine protocollo. (p. 143)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Gajdar mi colpì soprattutto per la sua sicurezza. Non era una sicurezza sfrontata o la semplice sicurezza di un uomo energico e forte come ce n'erano molti attorno a me. Si vedeva subito che Gajdar era semplicemente una persona di grande indipendenza, con un profondo senso della propria dignità. Era cioè un intellettuale che al contrario di uno stupido burocrate non si sarebbe mai messo a nascondere i propri dubbi, le proprie rifl
essi
oni e le proprie debolezze andando tuttavia fino in fondo nella difesa dei propri principi, non perché l'ha detto il partito, ma perché sono cosa sua, frutto di un duro lavoro. (p. 120)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Il Potere qui è sempre stato considerato come l'espr
essi
one di una qualche potenza totalizzante talmente tremenda e indistruttibile che l'idea stessa di tentare una rivolta o un colpo di Stato appare assurda. Il potere può, secondo questa impostazione, solo crollare da solo come avvenne nell'ottobre del '17. Lo stesso avvenne nel 1991 e stava quasi per capitare nel 1993 grazie alla nostra congenita incapacità non solo di rafforzare il potere, ma soprattutto di difenderlo in quanto cuore della sicurezza nazionale e chiave di comando del paese, parlo del potere inteso nella sua forma concreta di edifici, corridoi, uffici. (p. 97)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
I golpisti avevano sottovalutato i cambiamenti avvenuti nel paese. Durante la guida di Gorbačev erano apparsi, oltre al potere ufficiale, vari leader dell'opinione pubblica, forze politiche, intellettuali indipendenti e stampa democratica. Si poteva tappare loro la bocca solo con una repr
essi
one sanguinaria, con un'ondata di arresti e di condanne. Oppure lo si poteva fare con qualche mossa scaltra, con una qualche originale strategia informativa che giocasse sull'opinione pubblica, ma i golpisti non avevano neanche questo. Avevano perso su tutti i fronti. (p. 74)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Vedo la tragedia dei cospiratori come la tragedia di un intero strato di funzionari statali che il sistema aveva trasformato in rotelle di un ingranaggio privandoli di ogni qualità umana. Davanti alla nuova realtà dove un politico, per operare, doveva assumere punti di vista personali, espr
essi
oni proprie, elaborare regole interne, un modo di parlare individuale e un comportamento autonomo, la gente del tipo che ho appena descritto finiva frantumata. (p. 51)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Krjučkov, pupillo di Andropov, aveva accumulato un'enorme esperienza nei servizi segreti. Per carattere e per il ruolo assegnatogli nella struttura statale avrebbe dovuto in teoria avere una visione lucida e realistica degli eventi. Ma Vladimir Aleksandrovič era affetto da una malattia prof
essi
onale, vale a dire un banalissimo complesso di persecuzione. (p. 50)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Penso che il Ventesimo secolo sia finito il 19 – 21 agosto del 1991. E se le prime elezioni libere del presidente della Russia furono un evento di importanza nazionale, il fallimento del golpe di agosto è stato un avvenimento di portata globale, planetaria.
Il nostro secolo è stato soprattutto il secolo della paura. Orrori come il totalitarismo e il fascismo, il comunismo, i campi di concentramento, il genocidio, la peste atomica non erano stati mai visti prima dall'umanità.
Ed ecco arrivare i tre fatidici giorni, un secolo è finito, ne comincia un altro. Forse a qualcuno questa affermazione potrà sembrare troppo ottimista, ma io ci credo fermamente.
Ci credo perché in quei giorni è crollato l'ultimo impero, mentre sono state proprio la politica e la logica imperiali che hanno giocato all'inizio del secolo questo brutto scherzo all'umanità, fungendo da detonatore di tutti i proc
essi
di cui abbiamo parlato prima. (p. 37)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
[Su Aleksandr Vladimirovič Ruckoj]
La nostra incompatibilità si mostrava in molti aspetti, anche minimi. Ad esempio non riuscivo ad accettare la sua abitudine a farcire la conversazione con volgari parolacce e soprattutto non amavo la sua aggr
essi
vità, la sua continua ricerca di un «nemico interno». Mi resi conto in seguito che si trattava in realtà di una caratteristica propria del suo carattere, un odio profondamente celato e che perciò lasciava disorientati. (p. 30)
Boris Yeltsin
Cit. da
Il Diario del Presidente
Frasi di Boris Eltsin
Oggi in questa giornata particolarmente importante per me, vorrei dire qualcosa di più personale di quanto faccio di solito: vi devo chiedere scusa, chiedere scusa per i molti sogni che abbiamo condiviso e che non si sono realizzati. Cose che sembravano facili da fare si sono rivelate penosamente difficili. Chiedo scusa perché ho deluso le aspettative di coloro che credevano fosse possibile con un unico salto passare da un grigio passato di totalitarismo e stagnazione a un luminoso, ricco e civilizzato futuro. Ci ho creduto anch'io, che con un bello sforzo ce la pot
essi
mo fare.
Boris Yeltsin
Frasi di Boris Eltsin
Il guaio è che in Russia c'è ancora poca democrazia, soprattutto nella testa della gente. Non parlo solo dei cittadini comuni, ma anche dei politici. Mi amareggia osservare molti "democratici" che, arrivati al potere, hanno assorbito le tradizioni e i vizi della nomenklatura comunista tanto da loro odiata. Se mi sento colpevole? Sì. Ma nessuno potrà cambiare questo stato delle cose. Dobbiamo cambiare noi st
essi
. Sono convinto che ci riusciremo. Non posso accettare l'idea che il popolo russo sia nato per la dittatura e puà essere governato solo con la frusta.
Boris Yeltsin
Frasi di Boris Eltsin
Per salvare l'Urss la giunta avrebbe dovuto iniziare una guerra: per il Baltico, per il Caucaso e per altre Repubbliche. Questa strategia è stata applicata nell'ex Jugoslavia. Abbiamo visto tutti a cosa ha portato: un colossale scoppio di energia mortale. Quanto dolore ha portato e quanto ne porterà ancora. E se qualcuno avesse tentato di tenere unita la vecchia Urss con gli st
essi
metodi? Grazie a Dio ciò non è avvenuto. Le conseguenze sarebbero state mostruose e il Paese non si sarebbe salvato lo stesso.
Boris Yeltsin
Frasi di Boris Eltsin
[Sulla guerra georgiano-abcasa]
Se il conflitto in Abkhazia non si arresterà, sorgerà una situazione pari a cinque Karabakh m
essi
insieme.
Boris Yeltsin
Frasi di Boris Eltsin
Gli atteggiamenti imperiali appartengono al passato e la Russia avrà relazioni tra eguali con tutte le altre repubbliche. Ma noi difenderemo gli inter
essi
della Russia, nulla dovrà essere fatto che possa minacciare gli inter
essi
del popolo russo. Dovremo costruire i rapporti economici tra le repubbliche in modo che il popolo russo non debba sempre fornire assistenza a tutti gli altri. Dobbiamo costruire relazioni paritarie anche per quanto riguarda la fiducia nella mia persona.
Boris Yeltsin
Frasi di Boris Eltsin
A tutti voi fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo, vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicino, specialmente a coloro che soffrono. Oggi il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua interc
essi
one, il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, però per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, e chiediamo questa grazia speciale di Maria, nostra madre.
Papa Leone XIV
Frasi di Papa Leone XIV
L'umanità nec
essi
ta di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi, gli uni gli altri, a costruire i ponti con il dialogo, con l'incontro, unendo per essere un solo popolo, sempre in pace. Grazie a Papa Francesco. Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro. Camminare insieme a voi come Chiesa unita, cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura per proclamare il Vangelo, per essere missionari.
Papa Leone XIV
Frasi di Papa Leone XIV
Il vescovo deve avere molte competenze. Deve sapere come governare, come amministrare, come organizzare e come essere in contatto con le persone. Ma se dov
essi
individuare una caratteristica al di sopra di tutte le altre, è quella che deve annunciare Gesù Cristo e vivere la fede in modo che i fedeli vedano nella sua testimonianza un incentivo a voler essere parte sempre più attiva della Chiesa che Gesù Cristo stesso ha fondato. In breve, aiutare le persone a conoscere Cristo attraverso il dono della fede.
Papa Leone XIV
Frasi di Papa Leone XIV
Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie.
Carlo Acutis
Frasi di Carlo Acutis
[I quattro gradi dell'amore]
[...]
bisogna che il nostro amore cominci dalla carne. Se poi è diretto secondo un giusto ordine,
[...]
sotto l'ispirazione della Grazia, sarà infine perfezionato dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma ciò che è animale precede ciò che è spirituale.
[...]
Perciò prima l'uomo ama sé stesso per sé
[...]
. Vedendo poi che da solo non può sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un essere necessario e Lo ama.
Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per sé, non per Lui. Cominciando però a frequentare Dio e ad onorarlo in rapporto alle proprie nec
essi
tà, viene a conoscerlo a poco a poco con la lettura, con la rifl
essi
one, con la preghiera, con l'obbedienza; cosí gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso una certa familiarità e gusta pura quanto sia soave.
Dopo aver assaporato questa soavità l'anima passa al terzo grado, amando Dio non per sé, ma per Lui. In questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia possibile raggiungere il quarto grado.
Quello cioè in cui l'uomo ama sé stesso solo per Dio.
[...]
Allora, sarà mirabilmente quasi dimentico di sé, quasi abbandonerà sé stesso per tendere tutto a Dio, tanto da essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il profeta, quando diceva: "-Entrerò nella potenza del Signore e mi ricorderò solo della Tua giustizia-".
[cap. XV]
San Bernardo di Chiaravalle
Cit. da
De diligendo Deo
Frasi di San Bernardo di Chiaravalle
Da qualche tempo si diffonde la notizia che un nuovo genere di Cavalleria è apparso nel mondo, e proprio in quella contrada che un giorno Colui che si leva dall'alto visitò essendosi reso manifesto nella carne; in quegli st
essi
luoghi dai quali Egli con la potenza della sua mano (Is, 10,13) scacciò i principi delle tenebre, possa oggi annientare con la schiera dei suoi forti seguaci di quelli, i figli dell'incredulit, riscattando di nuovo il suo popolo e suscitando per noi un Salvatore nella casa di David, suo servo.
[Ef, 2, 2; Lc, 1, 69]
.
San Bernardo di Chiaravalle
Cit. da
Liber ad milites templi. De laude novae militiae
Frasi di San Bernardo di Chiaravalle
Il ventre è considerato vile ... I monaci e gli eremiti, che il mondo disprezza, sono il ventre della chiesa.
Essi
ricevono il cibo spirituale della dottrina. Sono sostegno della chiesa, e loro simbolo è Mosè che prega sul monte, Samuele che dorme nel tempio, Elia che dimora nel deserto.
Essi
somministrano i succhi spirituali ai superiori e agli inferiori. Ad
essi
conviene quanto è stato detto: "L'umanità vive grazie a pochi; se non ci fossero quelli, il mondo perirebbe o per un fulmine o per lo spalancarsi della terra".
San Bernardo di Chiaravalle
Frasi di San Bernardo di Chiaravalle
Ahi Francia, ahi Francia! Chiamata dai Nostri predecessori "specchio di tutta la Cristianità e sicura colonna della Fede", tu che nel fervore della Fede cristiana e nella devozione alla Sede Apostolica non hai mai seguito le altre Nazioni, ma le hai sempre precedute! Quanto sei lontana da Noi oggi, con codesto animo così ostile verso la vera Religione: sei diventata la più implacabile nemica fra tutti gli avversari della Fede che mai siano esistiti! Eppure non puoi ignorare, anche se lo vol
essi
, che la Religione della Fede cristiana è il sostegno più solido dei regni, poiché reprime l'abuso dei potenti e la licenza dei sudditi. Per questa ragione gl'invidiosi nemici del potere dei re, per toglierlo di mezzo, aspirano a sovvertire la Fede cattolica. Ahi Francia, ancora una volta! Tu che hai chiesto di avere un re cattolico, poiché le leggi fondamentali del regno non esigono nessun altro re se non cattolico, proprio perché era cattolico lo hai ucciso!
[capp. XII-XIII]
Papa Pio VI
Cit. da
Quare lacrymae
Frasi di Papa Pio VI
Gli Ebrei dell'uno e dell'altro sesso non possano abitare fuori dal Ghetto... per qualunque pretesto, anche per quello della nec
essi
tà o di mutar aria, e quando gli occorrerà andar fuori per un sol giorno, procurino ottenerne l'opportuna licenza in iscritto
[...]
colle clausole che debbano gli Ebrei portare il segno al Cappello.
Papa Pio VI
Cit. da
Editto sugli Ebrei, 20 aprile 1775
Frasi di Papa Pio VI
[Dopo la sua vittoria ha tagliato i baffi considerati il marchio dei suoi ultimi succ
essi
.]
Sì, appena rientrato. Volevo prendere il sole. E ho uno strano rapporto con le rasature che di solito nel nuoto sono un rito. Io non lo rispetto. I nuotatori si rasano ovunque per ridurre l'attrito il più
possibile, io non lo faccio quasi mai, non integralmente. A Budapest, un inedito, mi sono depilato le braccia, in acqua hai una sensazione molto bella ma per certe cose devo sapere di andare davvero forte. Altrimenti non lo faccio.
Thomas Ceccon
Cit. da
Secolo XIX, intervista, 8 agosto 2022
Frasi di Thomas Ceccon
Ho avuto la mia prima figlia a 40 anni, la seconda a 45. A 50 anni, ho recitato in un film di James Bond. E non cambierei nulla di tutto questo per tornare ad averne 20. Quando sei giovane, hai la beauté du diable, come dicono i francesi: quella bellezza selvaggia, inconsapevole, quasi pericolosa. Ma a 50 anni... nasce dentro di te un altro tipo di bellezza. Una bellezza che non ha bisogno di approvazione, né di trucco, né degli sguardi degli altri. Una bellezza che ti dà potere da dentro. E questo potere non ha nulla a che fare con l'aspetto fisico. Ha a che fare con la libertà, l'esperienza, l'amore per sé st
essi
.
Monica Bellucci
Frasi di Monica Bellucci
"Quattro," disse il Giaguaro.
Al chiarore incerto che il globo di luce diffondeva nel locale, attraverso le poche sfaccettature di vetro non ancora coperte di sudiciume, le espr
essi
oni dei visi si rilassano: il pericolo era passato per tutti, salvo che per Porfirio Cava. I dadi erano immobili, bianchi contro il suolo sporco, e segnavano tre e uno.
"Quattro," ripeté il Giaguaro. "Chi è?"
"Io," mormorò Cava. "Avevo detto quattro."
"Muoviti," replicò il Giaguaro. "Lo sai, la seconda a sinistra."
Mario Vargas Llosa
Cit. da
La città e i cani ‐ Incipit
Frasi di Mario Vargas Llosa
Il catalanismo è come il richiamo della tribù. Un mondo chimerico, inventato. Io ho vissuto qui cinque anni, alla fine della dittatura. Sono stati i migliori della mia vita. Barcellona era la città più aperta del mondo: cosmopolita, meticcia, curiosa. Gli spagnoli venivano qui per sentirsi in Europa. Giovedì dimostrerete che la Catalogna non è l'incubo anacronistico sognato dai separatisti!
Mario Vargas Llosa
Frasi di Mario Vargas Llosa
Fëdor Dostoevskij visse in tante case e in tanti luoghi diversi – non si fermò mai per più di tre anni nello stesso posto – ed ebbe sempre l'oss
essi
one di avere appartamenti ad angolo, con le finestre affacciate sulle due strade e vicino a una chiesa, in modo da poter ascoltare le campane, una musica che acquietava il suo spirito.
Mario Vargas Llosa
Cit. da
18 luglio 2010
Frasi di Mario Vargas Llosa
Sento la pr
essi
one di dover fare sempre cose nuove, la Fomo è la condanna di oggi.
Maccio Capatonda
Cit. da
Adnkronos, 4 marzo 2025
Frasi di Maccio Capatonda
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
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ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
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se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
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o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
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gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
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e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
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un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
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che a lor partecipa il suo pensier d'amore.
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Così, per la tua immagine o per il mio amore,
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anche se lontano sei sempre in me presente;
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perché non puoi andare oltre i miei pensieri
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e sempre io son con loro ed
essi
son con te;
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o se
essi
dormono, in me la tua visione
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desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
William Shakespeare
Titolo della poesia:
Sonetto 47
Frasi di William Shakespeare
Credo che raramente si sia riscontrata un'epoca tanto materialistica come quella in cui viviamo, ciascuno teso verso i propri inter
essi
e sordo a richiami di qualsiasi tipo.
Eleonora Giorgi
Frasi di Eleonora Giorgi
Caro Thom,
Abbiamo ricevuto la tua lettera stamattina. Risponderò dal mio punto di vista e, ovviamente, Elaine dal suo.
Primo, se sei innamorato, è una cosa bella, forse la migliore che possa capitarti. Non permettere che nessuno la sminuisca o la renda meno importante.
Secondo, ci sono molti tipi di amore. C'è quello egoistico, meschino, avaro, che usa l'amore per l'auto affermazione. È il tipo terribile e paralizzante. L'altro tipo è la manifestazione di tutto quanto di buono c'è in te: la gentilezza, la considerazione, il rispetto, non solo il rispetto sociale delle buone maniere, ma il rispetto in senso più alto, cioè il riconoscimento dell'altro come unico e prezioso. L'amore del primo tipo ti può rendere malato, piccolo e debole, ma quello del secondo tipo ti può dare una forza, un coraggio, una bontà e persino una saggezza che neanche sapevi di avere.
Dici che non è un'infatuazione da ragazzi. Se provi questo sentimento così profondamente, di sicuro non lo è.
Ma non credo che tu st
essi
chiedendomi cosa provi. Tu lo sai meglio di chiunque altro. Tu vuoi un aiuto per capire cosa fare, e io posso dirtelo.
Esulta, sii felice e grato.
L'oggetto d'amore è il migliore e il più bello. Cerca di esserne all'altezza.
Se ami qualcuno, non c'è niente di male a dirlo. Solo ricorda che alcune persone sono molto timide e a volte nel parlare bisogna tenere conto di questa timidezza.
Le ragazze sanno e sentono quello che provi, ma di solito amano anche sentirselo dire.
A volte succede che per qualche ragione ciò che tu senti non sia ricambiato, ma questo non rende quello che provi meno buono o prezioso.
Infine, so quello che provi perché lo provo anch'io e sono felice che possa provarlo anche tu.
Saremo lieti di incontrare Susan. Sarà la benvenuta. Ma sarà Elaine a organizzare tutto, perché è il suo territorio e ne sarà contenta. Anche lei conosce l'amore e forse potrà aiutarti più di me.
E non avere paura di perdere. Se è la cosa giusta, accadrà. La cosa più importante è non avere fretta. Le cose belle non scappano via.
Con amore,
Pa.
John Steinbeck
Frasi di John Steinbeck
Gli studenti di oggi sono molto più brillanti e abili rispetto ai miei tempi, sebbene li trovi molto più p
essi
misti. Di tanto in tanto chiedono, costernati: «Dove stanno andando gli Stati Uniti? Dove sta andando il mondo?». Oppure: «Dove sono i nuovi imprenditori?». O anche: «Siamo una società condannata a un futuro peggiore per i nostri figli?».
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Il commercio internazionale beneficia sempre, sempre, entrambe le nazioni interessate. Un'altra frase che ho sentito spesso dagli st
essi
professori è l'antica massima: «Quando le merci non valicano i confini nazionali, lo faranno i soldati». Anche se, com'è risaputo, definisco gli affari una guerra senza pallottole, li considero comunque uno splendido baluardo contro la guerra vera. Il commercio è la via della coesistenza, della cooperazione. La pace si alimenta con la prosperità.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Penso alle innumerevoli sedi Nike intorno al mondo. Tutti, indipendentemente dalla nazione, hanno il numero di telefono che finisce con 6453, gli st
essi
tasti con cui si scrive Nike con il T9. Ma, per pura coincidenza, letto da destra a sinistra è anche il miglior tempo di Pre sul miglio, esatto al decimo di secondo: 3'54"6. Dico per pura coincidenza, ma sarà vero? Posso permettermi di pensare che alcune coincidenze siano qualcosa di più? Mi si perdonerà se penso, o spero, che l'universo, o un genio ispiratore che lo guida, abbia richiamato la mia attenzione, mi abbia sussurrato qualcosa? Oppure si stava solo prendendo gioco di me? Può essere solo un colpo gobbo della geografia che le scarpe più antiche mai ritrovate siano un paio di sandali vecchi di novemila anni... recuperati in una grotta nell'Oregon? E non vi dice nulla il fatto che siano stati scoperti nel 1938, l'anno della mia nascita?
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Mi rendo conto che per alcuni fare affari significa perseguire il profitto a oltranza, punto e basta, ma per noi, dire che il nostro solo scopo era fare soldi era come dire che il solo scopo di un essere umano è produrre sangue. Sì, il corpo umano ha bisogno di sangue. Ha bisogno di fabbricare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, e di ridistribuirli uniformemente e senza intoppi nei punti giusti e al momento giusto. Quell'attività quotidiana del corpo, però, non è la nostra missione in quanto esseri umani. È un processo di base che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi più alti, e la vita si sforza sempre di trascendere i proc
essi
di base del vivere.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Il mio ufficio privato era elegante ed enorme, più grande di tutta la nostra prima sede, quella accanto al Pink Bucket. E completamente vuoto. La decoratrice d'interni aveva optato per il minimalismo giapponese, con una nota assurda che suscitava l'ilarità generale. Come tocco di classe aveva piazzato accanto alla mia scrivania una poltrona di cuoio che era un enorme guantone da baseball. «Ora,» mi disse «si potrà sedere qui ogni giorno e pensare alle sue... cose di sport.» Sedetti su quella poltrona sentendomi una palla lanciata male e guardai fuori. Avrei dovuto gustare quel momento, apprezzarne l'umorismo e l'ironia. Uno dei grandi dispiaceri della mia vita era stata l'esclusione dalla squadra di baseball della mia scuola, e in quel momento ero seduto su un guantone gigante, in un ufficio sfacciatamente chic, ed ero il presidente di un'azienda che vendeva «cose di sport» ai giocatori di baseball prof
essi
onisti. Ma invece di apprezzare i traguardi raggiunti, vedevo soltanto la strada che ci restava da fare. Dalla mia finestra si godeva una vista meravigliosa, ma tutto quello che riuscivo a vedere io era il bicchiere mezzo vuoto. Allora non capivo cosa mi stesse accadendo, ma ora sì. Stavo pagando tutti gli anni di stress. Se vedi soltanto problemi, non hai una visione chiara delle cose. E proprio nel momento in cui avevo bisogno di essere più lucido, ero prossimo all'esaurimento.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Brown riuscì a ideare una campagna e uno slogan che catturavano alla perfezione la filosofia della Nike. La sua pubblicità mostrava un corridore lungo una strada di campagna solitaria, circondato da alti pini Douglas. In Oregon, certo. Il testo diceva: «Battere gli avversari è abbastanza facile. Battere se st
essi
è un impegno senza fine». Tutti in azienda giudicarono l'annuncio innovativo e audace. Non si concentrava sul prodotto, ma sullo spirito alla base del prodotto, qualcosa che negli anni Settanta non si era mai visto. Le persone si complimentavano con me per quell'annuncio, come se av
essi
mo realizzato qualcosa di rivoluzionario. Io mi stringevo nelle spalle. Non per modestia. Era solo che ancora non credevo nel potere della pubblicità. Per nulla. O un prodotto parla da sé, pensavo, oppure niente. Alla fine, è solo la qualità che conta. Non riuscivo a immaginare una campagna pubblicitaria in grado di dimostrarmi che avevo torto, o di farmi cambiare idea.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Ancora non sapevo esattamente cosa volesse dire vincere, a parte non perdere, ma sembrava che ci st
essi
mo avvicinando a un momento decisivo in cui la questione sarebbe stata risolta, o quantomeno definita meglio. Forse quel momento sarebbe stato la quotazione in Borsa. Forse quotarci in Borsa avrebbe garantito che la Nike sarebbe rimasta in vita.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Eravamo quasi tutti dell'Oregon, e questo era importante. Avevamo un bisogno innato di metterci alla prova, di mostrare al mondo intero che non eravamo dei bifolchi di provincia. E provavamo quasi tutti un odio feroce per noi st
essi
, cosa che teneva a freno il nostro ego. Lungi da noi qualunque sciocco esibizionismo da primo della classe.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Mi rivedo come fosse ieri a presiedere il tavolo della riunione, a urlare e farmi urlare dietro, e a ridere fino a non avere più voce. I problemi che avevamo di fronte erano seri, compl
essi
, apparentemente insormontabili, e ingigantiti ulteriormente dal fatto che eravamo divisi gli uni dagli altri da 5000 chilometri in un'epoca in cui le comunicazioni non erano né facili né istantanee. Eppure continuavamo a ridere. A volte, dopo una sghignazzata veramente catartica, mi guardavo intorno e mi sentivo sopraffare dall'emozione. Cameratismo, lealtà, gratitudine. Persino amore. Sicuramente amore. Ma ricordo anche lo choc nel vedere quali uomini avevo messo insieme. Erano quelli i padri fondatori di un'azienda multimilionaria che vendeva scarpe da atletica? Un paralitico, due ciccioni e uno che fumava come un turco?
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Stavamo cercando di creare un marchio, gli dissi, ma anche una cultura. Combattevamo contro il conformismo, la noia, il lavoro ingrato. Più che un prodotto intendevamo vendere un'idea, uno spirito. Non so se avevo mai compreso appieno chi fossimo e che cosa st
essi
mo facendo, finché non mi sentii dire tutto quanto quel giorno
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Adesso ci serviva soltanto un nome da abbinare a quel logo che non amavo. Nei giorni succ
essi
vi discutemmo decine di idee, fino a quando emersero due possibili candidature. Falcon. E Dimension Six. Io propendevo per il secondo perché lo avevo proposto io. Woodell e tutti gli altri mi dissero che era orribile. Non restava impresso e non voleva dire niente. Lanciammo un sondaggio fra i dipendenti. Segretarie, contabili, rappresentanti, comm
essi
, archivisti, magazzinieri: chiedemmo a tutti di passare e suggerire almeno un nome. La Ford aveva appena pagato 2 milioni di dollari a un consulente di alto profilo perché trovasse un nome alla nuova Maverick. Annunciai a tutti: «Non abbiamo 2 milioni di dollari, ma cinquanta persone brillanti, e non possiamo fare peggio di... Maverick». Inoltre, diversamente dalla Ford, avevamo una scadenza. Quel venerdì la Canada avrebbe messo in produzione le nostre scarpe. Avevamo passato ore e ore a litigare e urlare, dibattendo le virtù di questo o quel nome. A qualcuno piaceva il suggerimento di Bork, Bengal. Altri dissero che l'unico nome possibile era Condor. Io sbuffavo e brontolavo. «Nomi di animali. Nomi di animali! Abbiamo preso in considerazione il nome di quasi tutti gli animali della foresta. Deve proprio essere un animale?» Io continuavo a insistere per Dimension Six. E i miei dipendenti continuavano a rispondere che era atroce oltre ogni dire. Qualcuno, non ricordo chi, riassunse la situazione in due parole. «Tutti quei nomi... fanno schifo.» Forse era Johnson, ma, stando a tutti i documenti, lui era già tornato a Wellesley. Una sera tardi eravamo tutti stanchi e la nostra pazienza si era esaurita. Se av
essi
sentito un altro nome di animale mi sarei buttato dalla finestra. Domani è un altro giorno, dicemmo, uscendo dall'ufficio diretti alle nostre auto. Tornai a casa e sedetti sulla mia poltrona reclinabile. La mia mente andava continuamente avanti e indietro. Falcon? Bengal? Dimension Six? Altro? Nient'altro? Arrivò il giorno della decisione. La Canada aveva già messo in produzione le scarpe, e i campioni erano pronti a partire, ma prima che le potessero spedire avremmo dovuto scegliere un nome. Avevamo anche in programma pagine pubblicitarie sui periodici, che dovevano uscire in concomitanza con le spedizioni, e i grafici aspettavano di sapere che nome inserire. Poi, non ultimo, dovevamo presentare la documentazione all'Ufficio brevetti americano. Woodell entrò nel mio ufficio. «Il tempo è scaduto» disse. Mi sfregai gli occhi. «Lo so.» «Allora, quale sarà il nome?» «Non lo so.» Mi si stava spaccando la testa. Ormai i nomi si fondevano nella mia mente sotto pr
essi
one in un caos demenziale. Falconbengaladimensionsix. «Ci sarebbe... un ulteriore suggerimento» disse Woodell. «Di chi?» «Johnson ha telefonato stamattina prestissimo» rispose. «Pare che l'altra notte gli sia venuto in mente un nome in sogno.» Alzai gli occhi al cielo. «In sogno?» «Lo dice seriamente» disse Woodell. «Lui è sempre serio.» «Dice di essersi svegliato di colpo nel bel mezzo della notte e di aver visto il nome davanti a sé» dichiarò Woodell. «E quale sarebbe?» chiesi, preparandomi al peggio. «Nike.» «Cosa?» «Nike.» «Come si scrive?» «N-I-K-E» compitò Woodell. Lo scrissi su un bloc-notes giallo. La dea greca della vittoria. L'Acropoli. Il Partenone. Il Tempio. Ci pensai per un momento, breve. «Il tempo è scaduto» dissi. «Nike. Falcon. Oppure Dimension Six.» «A nessuno piace Dimension Six.» «A nessuno tranne a me.» Si rabbuiò. «La scelta è tua.» Mi lasciò solo. Scarabocchiai sul bloc-notes. Scrissi elenchi, li cancellai. Tic-tac, tic-tac. Dovevo spedire il telex alla fabbrica. Subito. Odiavo prendere decisioni in fretta, ma in quei giorni sembrava fac
essi
soltanto quello. Fissai il soffitto. Mi conc
essi
altri due minuti per rimuginare sulle diverse opzioni, poi andai al telex. Una volta seduto lì davanti, mi accordai altri tre minuti. Riluttante, digitai il messaggio. Il nome del nuovo marchio è... Per la testa mi passavano un'infinità di pensieri, consci e inconsci. In primo luogo Johnson, che ci aveva fatto notare come tutti i marchi iconici – Clorox, Kleenex, Xerox – avessero nomi brevi. Due sillabe o meno. E sempre un suono forte nel nome, una lettera come la «k» o la «x», che rimane impressa. Tutto aveva senso. E tutto descriveva il nome Nike. Poi mi piaceva che Nike fosse la dea della vittoria. Che cosa c'è di più importante della vittoria?, pensai. Nei lontani rec
essi
della mia mente, forse sentii anche la voce di Churchill. Se chiedete quale sia il nostro obiettivo, vi rispondo con una sola parola: la vittoria. O forse ho ricordato la Victory Medal assegnata a tutti i veterani della seconda guerra mondiale, una medaglia di bronzo che raffigura Atena Nike mentre spezza in due una spada. Forse. A volte credo che sia successo. Ma alla fine non so davvero che cosa mi abbia portato alla decisione. Fortuna? Istinto? Una voce interiore? Sì. «Che cos'hai deciso?» mi chiese Woodell alla fine di quel giorno. «Nike» borbottai. «Mmm» rispose. «Sì, lo so» replicai. «Forse ci abitueremo» disse. Forse.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Fiducia in se st
essi
. Ecco che cosa serve a un uomo, più del capitale, più della liquidità.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Stavo sviluppando un malsano disprezzo per l'Adidas. O forse era sano. La società tedesca aveva dominato il mercato delle calzature sportive per un paio di decenni, e aveva tutta l'arroganza di chi è abituato a dominare in modo incontrastato. Naturalmente, è possibile che non fossero affatto arroganti, che av
essi
bisogno di vederli come mostri per motivare me stesso. In ogni caso, li disprezzavo, e non mi piaceva doverli inseguire. Ero stanco di alzare lo sguardo ogni giorno e vederli laggiù, sempre più avanti. Non sopportavo l'idea che il mio destino fosse quello di continuare così per sempre.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Nel 1965, la corsa non era nemmeno uno sport. Non era popolare, non era impopolare. Qualcuno correva, e basta. Uscire per una corsa di cinque chilometri era una cosa per gente stramba, che doveva probabilmente sfogare qualche oss
essi
one. Correre per piacere, correre per fare esercizio, correre per le endorfine, correre per vivere meglio e più a lungo... erano tutte possibilità sconosciute.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Come tutti i miei amici aspiravo al successo. A differenza di loro non sapevo che cosa significasse. Soldi? Forse. Una moglie? Dei figli? Una casa? Certo, se av
essi
avuto fortuna. Erano questi gli obiettivi ai quali mi era stato insegnato ad aspirare, e una parte di me era a quello che aspirava, istintivamente. Ma nel profondo cercavo qualcos'altro, qualcosa di più. Avevo la penosa sensazione che il nostro tempo fosse breve, più breve di quanto pensassimo, breve come una corsa mattutina, e volevo che il mio avesse un senso. E uno scopo. Che fosse creativo. E importante. Ma, soprattutto... diverso. Volevo lasciare un segno nel mondo. Volevo vincere. No, non è esatto. Semplicemente, non volevo perdere. E poi è successo. Mentre il mio giovane cuore iniziava a martellare, i miei polmoni rosei si allargavano come le ali di un uccello e gli alberi diventavano indistinte macchie verdastre, mi passò davanti agli occhi, con assoluta chiarezza, quello che volevo fare della mia vita. Un gioco. Sì, pensai, ecco. Questa è la parola giusta. Il segreto della felicità, l'avevo sempre sospettato, l'essenza della bellezza o della verità, o tutto ciò che dobbiamo sapere di entrambe, sta in quel momento in cui la palla è a mezz'aria, quando i due pugili sentono avvicinarsi il suono della campana, quando i corridori sono prossimi al traguardo e la folla si alza come un corpo solo. C'è una sorta di esuberante chiarezza in quel fremito, mezzo secondo prima che si decidano la vittoria o la sconfitta. Quella, qualunque cosa fosse, doveva essere la mia vita, la mia esistenza quotidiana.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Direi a quelli che non hanno ancora trent'anni di non accontentarsi di un lavoro, una prof
essi
one, e neppure di una carriera. Di cercare una vocazione. Anche se non sanno cosa significa, la devono cercare. Seguendo la propria vocazione, la fatica sarà più facile da sopportare, le delusioni fungeranno da carburante, e proveranno soddisfazioni mai provate prima. Vorrei avvisare i migliori fra loro, gli anticonformisti, gli innovatori, i ribelli, che avranno sempre un bersaglio dipinto sulla schiena. E più saranno bravi, più grande sarà il bersaglio. Non sono io a dirlo: è una legge di natura.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Se non av
essi
mai perso, non saprei cos'è la sfida.
Bresh
Cit. da
Guasto d'amore
Frasi di Bresh
E se non av
essi
una bandiera, non saprei che vento tira
Una canzone leggera che mi pesi sulla vita
Quella voglia di cantare fino a farmi lacrimare
Perché una guerra d'amore vale come una partita
Bresh
Cit. da
Guasto d'amore
Frasi di Bresh
La violenza è fatta per essere reale, basata su motivi reali. Su quelle forze, nel mondo, che ecco ci spingono a volerci difendere o a compiere azioni aggr
essi
ve.
Eric Packer
Dal film:
Cosmopolis
Scheda film e trama
Frasi del film
Bisogna riflettere sull'arte di produrre capitali. I greci usano una parola: Chrimatistikòs. Ma va usata con una maggiore elasticità. Va adattata alla situazione attuale. Perché è cambiato il significato di denaro. I grandi capitali esistono solo fine a se st
essi
. Non c'è nessun altro tipo di ricchezza. Ormai il denaro ha perso la sua forza narrativa, come ha perso la pittura tanto tempo fa. Parla a se stesso, ormai.
Vija Kinsky
Dal film:
Cosmopolis
Scheda film e trama
Frasi del film
Il topo diventò l'unità monetaria.
Zbigniew Herbert
[Testo in sovrimpr
essi
one]
Dal film:
Cosmopolis
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando ho detto a Piero
[Piero M
essi
na]
che avevo già girato in Italia, lui mi ha detto «Eh no, questa è la Sicilia, attenzione». Non ero mai stata in Sicilia e sicuramente non avevo mai girato un film con un regista siciliano. Mi ha fatto scoprire la Sicilia. Amo la vostra lingua, il calore delle persone, il calore delle stagioni, quel che cucinate, quello che coltivate. È impossibile non amare tutto questo, c'è qualcosa di estremamente sensuale, caloroso, e poi la congiunzione di paesi diversi, il mix di storie magnifiche. In Sicilia ho letto il libro che Luchino Visconti ha adattato, Il Gattopardo, e quindi mentre giravamo leggevo il libro e poi ho rivisto il film diverse volte. Ero completamente immersa nella Sicilia.
Juliette Binoche
Cit. da
Repubblica.it, 5 settembre 2015
Frasi di Juliette Binoche
Un giorno, un uomo tornò dal lavoro e trovò la moglie intenta a cucinare ai fornelli. Felice di rivederla, la abbracciò e la coprì di baci affettuosi.
Durante la cena, tra risate e sguardi complici, il telefono di lei squillò: era un semplice messaggio di un amico che le augurava la buonanotte.
L'uomo, però, si sentì offeso da quella notifica.
Senza dire una parola, si alzò da tavola e si ritirò in camera, lasciando la cena incompiuta.
La donna, ferita dal suo comportamento, scelse di non rincorrerlo.
"Non è un bambino"
, pensò, rassegnata.
Finì da sola la cena e andò a letto, voltandogli le spalle.
Nel cuore della notte, la donna si svegliò con una febbre alta e improvvisa.
Provò a svegliare il marito, cercando di attirare la sua attenzione, ma lui, infastidito, le allontanò la mano senza nemmeno guardarla.
La donna, sempre più debole, fu colta da un infarto.
Morì senza riuscire a chiedere aiuto.
Il mattino seguente, l'uomo si alzò come di consueto, ignaro di ciò che era accaduto.
Vide la moglie ancora a letto e, pensando che fosse ancora arrabbiata, decise di ignorarla.
Uscì di casa per andare al lavoro senza rivolgerle una parola.
Nel pomeriggio, mentre passeggiava per le vie del centro, vide un orologio che pensò sarebbe piaciuto molto a sua moglie.
Decise di comprarlo, immaginando di sorprenderla al suo ritorno e di scusarsi per la lite della sera precedente.
Quando rientrò a casa, trovò la tavola ancora apparecchiata per la colazione.
Con il cuore pesante, capì che lei doveva essere ancora arrabbiata.
Entrando in camera, però, la trovò immobile sul letto.
Terrorizzato, si avvicinò e solo in quel momento scoprì che lei non respirava più.
Travolto dal dolore e dai rimpianti, l'uomo pianse disperatamente.
Pensò a tutte le parole che non le aveva detto e ai gesti che non aveva fatto.
Rifl
essi
one
A volte lasciamo che l'orgoglio e le piccole incomprensioni ci allontanino da chi amiamo. Pensiamo di avere tutto il tempo del mondo per fare pace, per chiedere scusa, per dire Ti Amo, ma la vita non sempre ci dà questa possibilità. Ogni momento è prezioso, ogni gesto conta. Non aspettiamo che sia troppo tardi per esprimere ciò che proviamo. Le parole non dette e gli abbracci trattenuti possono diventare pesi insopportabili quando non abbiamo più l'occasione di rimediare. La vita è fragile, e per questo dobbiamo viverla con amore, perdono e gratitudine verso chi ci sta accanto.
Da:
Le incomprensioni e l'orgoglio
La musica è psicanalisi: per chi la scrive e per chi la ascolta. Per me scrivere è una nec
essi
tà, perché mentre scrivo mi risolvo, è un modo per entrare nella mia testa e sistemare dei tasselli disordinati.
Joan Thiele
Cit. da
Vanity Fair, 9 agosto 2019, intervista
Frasi di Joan Thiele
[«Come hai iniziato a fare musica?»]
Per nec
essi
tà, per bisogno di raccontare: la musica è una sorta di psicoanalisi personale e sociale, di ciò che mi circonda.
Joan Thiele
Cit. da
Marie Claire, 27 febbraio 2020, intervista
Frasi di Joan Thiele
Ammettere d'essere p
essi
mista è il primo passo verso l'ottimismo.
Flavio Belvedere
Flavio Belvedere
Io non sono mai stata sicura di me, ancora oggi non mi sento una persona sicura. Però quando salgo sul palco o registro una canzone ci tengo a mostrarmi diversa, come se non av
essi
paura da morire. Ho imparato a stare sul palco con sicurezza quando cantavo nei villaggi, dove mi sono abituata a cantare davanti a tante persone. L'esperienza ad Amici è stata una lezione continua, costante, e sono migliorata tantissimo soprattutto dal punto di vista dell'autostima. Ma di ancora strada ce n'è.
Sarah Toscano
Cit. da
5 giugno 2024, intervista, donnamoderna.com
Frasi di Sarah Toscano
Secondo me Amici non è una competizione o solo un talent, ma una scuola di vita, perché un salto così lo si fa solo quando i rapporti umani sono veri, quando si è "amici" con la "A" maiuscola. A quattro anni mio padre Marco mi ha chiesto cosa vol
essi
fare come hobby. Gli ho risposto di voler suonare il pianoforte, che già si suonava in famiglia, e di giocare a tennis. I miei genitori mi hanno subito permesso di fare entrambe le cose. Mi ritengo molto fortunata. Il tennis, che ho praticato a livello agonistico, è stato fondamentale. È uno sport individuale: se vinci, vinci tu e basta, idem se perdi. Sul campo la pallina quasi me la mangio da quanto voglio farcela.
Sarah Toscano
Cit. da
30 maggio 2024, intervista, sorrisi.com
Frasi di Sarah Toscano
Quando avevo dieci anni ero molto sicura di me stessa; una volta all'anno sciavo e in quella occasione ero sempre convinta di vincere tutte le competizioni e infatti lo facevo. Mi buttavo senza paura. Poi sono passata al tennis e ho iniziato ad avere più paura di sbagliare. Mi sono intimorita e ho iniziato a sbagliare di più di quanto avrei fatto se non av
essi
avuto tutte quelle paranoie. Ho cominciato a dubitare di me stessa, a non avere l'autostima. In alcuni giorni è a palla, in altri è sottozero. Sono molto autocritica e voglio dare sempre il massimo, credo sia questa la ragione. mi sento un po' Sexy Magica: lo intendo come sinonimo di spensieratezza. Faccio quello che mi sento di fare, sono me stessa.
Sarah Toscano
Cit. da
20 maggio 2024, intervista, tvblog.it
Frasi di Sarah Toscano
Mio padre ha fatto l'insegnante di pianoforte, mentre mia madre suonava il piano: va da sé che la passione in me sia nata molto presto e che i miei mi abbiano sempre sostenuta, consigliandomi di suonare il pianoforte classico mentre cantavo. Ho vissuto la mia vita con tutti che cantavano intorno a me: qualunque passione av
essi
, la mia famiglia mi ha sempre supportato. Se questo non succede, parti purtroppo con un punto in meno.
Sarah Toscano
Cit. da
20 maggio 2024, intervista, vanityfair.it
Frasi di Sarah Toscano
[Al Festival di Sanremo]
voglio andarci con un pezzo giusto, che sia nelle mie corde. Non sono strutturata, vista la mia età, per un pezzo troppo introspettivo che, magari, può cantare chi ha un determinato vissuto. Ma vorrei qualcosa che mi permette di raccontare la mia età, ma in maniera non banale o stereotipata. Per me, è essenziale costruire la mia persona, crearmi un'immagine ben definita. Le persone non mi conoscono, hanno solo visto una piccola parte di me. Ad Amici, è venuta fuori la mia naturalezza e spontaneità, ma nel futuro vorrei provare a trasmettere le mie emozioni, sentimenti in poche parole, la mia compl
essi
tà. Non sono solo quello che è apparso in TV.
Sarah Toscano
Cit. da
10 agosto 2024, intervista, Vanity Fair
Frasi di Sarah Toscano
La gomma chiese alla matita: – Come stai, amico mio?
La matita rispose arrabbiata: – Non sono tuo amico, ti odio.
La gomma, sorpresa e triste, replicò: – Perché?
La matita rispose: – Perché cancelli quello che scrivo.
E lei rispose: – Io cancello solo gli errori.
– E perché lo fai? – domandò la matita.
– Sono una gomma, e questo è il mio lavoro.
– Questo non è un lavoro – ribatté la matita.
La gomma rispose: – Il mio lavoro è utile tanto quanto il tuo.
La matita, con tono duro, disse: – Ti sbagli e sei arrogante, perché chi scrive è migliore di chi cancella.
La gomma replicò: – Rimuovere ciò che è sbagliato equivale a scrivere ciò che è giusto.
La matita rimase in silenzio per un po', poi, con un velo di tristezza, disse: – Ma ti vedo ogni giorno più piccola.
La gomma rispose: – Perché sacrifico un po' di me ogni volta che cancello un errore.
La matita, con voce rauca, disse: – Anche io mi sento più corta di prima.
La gomma lo consolò dicendo: – Non possiamo fare del bene agli altri, se non siamo pronti a sacrificare qualcosa di noi st
essi
.
Poi guardò la matita con affetto e chiese: – Mi odi ancora?
La matita sorrise e rispose: – Come potrei odiarti, quando ti sacrifichi così tanto?
Morale
Ogni giorno ti risvegli, e ti rimane un giorno in meno.
Se non puoi essere una matita per scrivere la felicità degli altri, sii una buona gomma che cancella i loro dolori e semina speranza e ottimismo nelle loro anime, ricordando loro che il futuro è più bello.
Sii sempre grato.
Da:
La matita e la gomma
[Sull'introduzione dell'Halo in Formula 1, 8 agosto 2016]
Non so davvero perché abbiano stabilito il rinvio per il 2018. Se av
essi
mo la sfortuna di avere un incidente nel prossimo anno e mezzo, sarà come tirarsi la zappa sui piedi.
[...]
Spero solo che nel tempo che ci rimane prima della sua introduzione nessuno rimanga ferito, me compreso.
Lewis Hamilton
Cit. da
corrieredellosport.it, 8 agosto 2016
Frasi di Lewis Hamilton
La Ferrari è un posto fantastico. In ogni circuito in cui vai ci sono i tifosi, hai più supporto di qualsiasi altro pilota, ogni gara ti fa sentire quasi come a casa tua per la quantità di supporto che ricevi da tutti i tifosi della Ferrari nel mondo. È vero che è anche impegnativo, è una squadra molto impegnativa dal punto di vista mentale, perché c'è più pr
essi
one in giro.
Carlos Sainz
Cit. da
motorsport.com, 12 agosto 2023
Frasi di Carlos Sainz
In Ferrari è diverso perché i tifosi sono veramente appassionati e pazzi per la F1 e la squadra. Si tratta di qualcosa che non ho mai vissuto prima. Ho visto gente impazzire per me in Spagna, ma qui puoi vedere che i tifosi sono pazzi per qualcosa di più grande di te. È come se tu av
essi
il compito di rendere orgoglioso tutto il marchio, tutto il paese. Non te stesso o il pubblico. Hai il compito di portare il Cavallino in alto. È come giocare per una squadra nazionale: stai rappresentando l'Italia quando guidi per la Ferrari.
Carlos Sainz
Cit. da
formulapassion.it, intervista, 17 marzo 2022
Frasi di Carlos Sainz
Il mio modo di correre e il mio stile di guida sono anche frutto di valutazioni, bisogna scegliere quando essere prudenti e quando vale la pena correre dei rischi. È qualcosa che sviluppi, credo, con l'esperienza e con l'abilità, qualcosa che progredisce molto dal primo momento in cui arrivi in Formula 1. Quando muovi i primi passi in questo campionato cerchi sempre di rischiare, cerchi di brillare, cerchi di dimostrare il tuo valore, ma col passare del tempo, quando riesci a guadagnare un po' di stabilità, le cose cambiano. Ammetto, però, che con la firma del mio primo contratto di due anni con la McLaren, mi sono anche detto che avrei potuto correre qualche rischio senza essere troppo influenzato dal risultato. Per la prima volta ero cosciente che se av
essi
sbagliato una gara non avrei messo a rischio il rinnovo del contratto per la stagione succ
essi
va, avevo finalmente un biennale, quindi un anno e mezzo per far dimenticare un eventuale errore. Questa stabilità mi ha dato l'opportunità di poter considerare, se necessario, di rischiare qualcosa in più senza grandi conseguenze. Quando ero un giovane della Red Bull sapevo di non potermi permettere un passo falso, ero cosciente che un giorno o l'altro avrei potuto essere fuori dal programma, ma è stata una buona scuola, mi ha allenato bene per la Formula 1.
Carlos Sainz
Cit. da
20 ottobre 2021
Frasi di Carlos Sainz
Quando ho iniziato a parlare con i miei compagni di squadra mi sono reso conto che alla fine abbiamo molte cose in comune, si tende ad avere le stesse passioni, gli st
essi
obiettivi, quindi è abbastanza facile andare d'accordo. Non vedo motivi per cui complicarsi la vita, sia propria che quella della squadra, cercando di odiare il vicino di box quando è molto più facile andarci d'accordo. Poi, lo sappiamo, ci sono le battaglie in pista, e su questo credo che si debba cercare di non sconfinare nella scorrettezza, bisogna essere competitivi ma con rispetto. Posso confermare di non aver mai litigato con un compagno di squadra, mi sono sempre trovato bene, e di base cerco di godermi le corse al massimo possibile.
Carlos Sainz
Cit. da
20 ottobre 2021
Frasi di Carlos Sainz
Credo che ogni pilota attraversi prima o poi qualche periodo in cui si pone dei dubbi. A volte dipende dai giorni, ce ne sono alcuni in cui ti senti estremamente sicuro ed altri nel quali ti fai delle domande, magari non proprio su te stesso, ma sulla situazione che stai attraversando. Non sarei onesto se dic
essi
che ogni giorno mi sveglio sentendomi il ragazzo più sicuro del mondo, oggi tutti gli sportivi attraversano dei brutti momenti, periodi non particolarmente buoni. Posso però dire che la passione e la motivazione non sono mai mancate, così come la volontà e la consapevolezza di dover dare il massimo alla squadra.
Carlos Sainz
Cit. da
20 ottobre 2021
Frasi di Carlos Sainz
[Ubriachi, Laura e Bobby aspettano un corriere della droga di Jacques Renault]
Laura Palmer
:
[Ridendo con sguardo perso]
Bobby! Guarda, Bobby! Ho trovato una piccolissima pigna!
Bobby Briggs
: Zitta! Shh, zitta!
Laura Palmer
:
[Continuando a ridere follemente]
E guarda, ho trovato della terra!
Bobby Briggs
: Fa' silenzio!
Laura Palmer
: Ho trovato della terra!
Bobby Briggs
:
[Vede una luce provenire dai boschi]
Sta arrivando!
Laura Palmer
: Sta arrivando?
Bobby Briggs
:
[Dal bosco spunta Cliff Howard]
Chi ti manda?
Cliff Howard
:
[Sorridendo]
Jacques.
Laura Palmer
: Ah, allora ok.
[Cliff tira fuori un pacchetto con dentro della polvere bianca, e Laura e Bobby si emozionano]
Wow!
[Si avvicina a Cliff]
Cliff Howard
[Ultime parole]
: È da sballo, eh?
[Improvvisamente estrae una pistola e spinge via Laura mirando a Bobby]
Bobby Briggs
: Cazzo!
[Estrae a sua volta la propria pistola e spara due colpi contro Cliff, finendolo poi con uno alla testa, rimanendo in stato di shock insieme a Laura, che sta strillando]
Laura Palmer
: Oh, mio Dio, che cosa... Bobby, che cosa hai fatto?
Bobby Briggs
: Cristo, l'ho ammazzato... Fanculo, l'ho ammazzato...
[Si avvicina al corpo, poi si rivolge a Laura]
Vieni qui, aiutami! Vieni qui!
[Laura si avvicina, e Bobby inizia a seppellire istericamente Cliff coprendolo con manciate di terra]
Vaffanculo...
[Con espr
essi
one attonita, Laura guarda la testa spappolata di Cliff, poi Bobby e, follemente, scoppia a ridere]
Sta' zitta! Zitta!
[La afferra per il collo e lei smette di ridere]
Che cazzo ridi? Fottiti, non sei divertente! Aiutami a seppellirlo!
[Inizia a seppellire Cliff]
Fottiti, fottiti...
Dal film:
Fuoco cammina con me
Scheda film e trama
Frasi del film
Sam Stanley
: Desmond, davvero singolare quella danzatrice. Che significava esattamente?
Chester "Chet" Desmond
: Adesso te lo spiego. Hai notato che Lil aveva una faccia contrariata?
Sam Stanley
: Che vuoi dire?
Chester "Chet" Desmond
: L'espr
essi
one del viso era contrariata. Avremo problemi con le autorità locali. Non saranno ben disposte nei confronti dell'FBI. Entrambi gli occhi che sbattono stanno per guai dall'alto. Gli occhi sono le forze dell'ordine: stare attenti allo sceriffo e al suo vice. Avrai notato che Lil teneva una mano in tasca. Significa che ci nasconderanno qualcosa. L'altra mano invece, chiusa a pugno, simboleggia la loro ostilità verso di noi. Lil marciava sul posto, il che sottintende che l'indagine richiederà molti spostamenti. Cole ha detto... che Lil era la figlia della sorella della madre. Che cosa manca in questa asserzione? Lo zio! Non lo zio di Cole. Probabilmente in una prigione federale è rinchiuso lo zio dello sceriffo. Ora dimmi tu una cosa, Stanley. Il vestito... aveva qualcosa di strano?
Sam Stanley
: Sì, è stato aggiustato da una sarta. Ho notato un filo di diverso colore dove il vestito andava stretto.
Chester "Chet" Desmond
: Ah, allora è vero che sei bravo.
[Sam ride compiaciuto]
Abito aggiustato nel nostro codice significa droga.
Sam Stanley
: Ah!
Chester "Chet" Desmond
: Sopra c'era appuntato qualcosa?
Sam Stanley
: Una rosa azzurra.
Chester "Chet" Desmond
: Bene. Ma il perché non te lo posso dire.
Sam Stanley
: Non puoi?
Chester "Chet" Desmond
: No, non posso.
Dal film:
Fuoco cammina con me
Scheda film e trama
Frasi del film
Jeffrey
: È uno strano mondo, Sandy... Dorothy Vallens è sposata con un tale che si chiama Donald, hanno un figlio. Credo che il figlio e il marito siano stati rapiti da un uomo che si chiama Frank, Frank lo ha fatto per costringere Dorothy a sottostare alle sue perversioni, credo che lei voglia morire... e credo che Frank l'abbia tagliato a suo marito l'orecchio che ho trovato, per convincerla a non uccidersi. Frank è... un uomo molto pericoloso.
Sandy
: Mio Dio... Lo dirai a mio padre?
Jeffrey
: No, non posso farlo! Non ho nessuna prova, capisci? Inoltre io ho agito illegalmente, e posso avere un sacco di guai.
Sandy
: Hai visto tutto questo in una sola notte? È proprio uno strano mondo.
Jeffrey
: Perché c'è gente come Frank!? Perché tante brutte cose in questo mondo?
Sandy
: Non lo so. Sai, ho fatto un sogno. L'ho fatto la notte che ti ho incontrato. Nel sogno vedevo il nostro mondo e questo mondo era buio perché non c'erano più pettirossi. I pettirossi rappresentavano l'amore. E per un lunghissimo tempo ci fu soltanto... soltanto oscurità. Poi ad un tratto migliaia e migliaia di pettirossi tornarono sulla Terra e il loro ritorno portò finalmente la luce accecante dell'amore! E sembrava che quell'amore fosse... fosse l'unica cosa veramente importante! Ed era così. Io credo che questo significhi che c'è solo oscurità finché non arrivano i pettirossi.
Jeffrey
: Sei una brava ragazza.
Sandy
: Anche tu... Voglio dire, sei un bravo ragazzo.
[l'espr
essi
one di Jeffrey si fa più seria]
Dal film:
Velluto blu
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho chiuso con il cinema inteso come mezzo espr
essi
vo. Secondo me, il cinema è morto. Guarda le apparecchiature che si usano oggi in tutto il mondo per scattare fotografie: inizierai a renderti conto di quello che accadrà in futuro.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Lavorammo a Inland Empire in modo completamente diverso. Il film venne girato tutto in digitale, quindi il grado di fl
essi
bilità e di controllo sulle riprese fu sorprendente. Oltretutto, non avevo una sceneggiatura. Scrissi il film scena per scena, senza avere la minima idea di dove sarebbe andato a parare. Un bel rischio, ma avevo la sensazione che, facendo tutto parte di un campo unificato, in qualche modo l'idea x si sarebbe collegata all'idea y.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Poi c'è Federico Fellini, un'enorme fonte di ispirazione. Dei suoi film mi piacciono La strada e Otto e mezzo. No, in realtà mi piacciono tutti, sempre per lo stesso motivo: il mondo, i personaggi, l'atmosfera e questo sottofondo, inafferrabile, che affiora in ciascuno di
essi
.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Quando Barry Gifford e io stavamo scrivendo la sceneggiatura di Strade perdute, ero quasi oss
essi
onato dal processo a O.J. Simpson. Io e Barry non ne parlammo mai esplicitamente, ma credo che il film sia in qualche modo connesso a quella vicenda.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Ho avuto un'educazione presbiteriana. Rispetto le persone che hanno fede, credo che in essa trovino qualcosa di veramente magnifico. C'è della verità. Tuttavia, le religioni sono antiche e probabilmente sono state ritoccate dalla mano dell'uomo, e infatti ho l'impr
essi
one che alcuni dei precedetti chiave dei padri fondatori siano andati perduti. Siamo tutti diritti, però, verso lo stesso splendido traguardo; almeno, io la vedo così.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Se sei un artista, devi conoscere la rabbia senza esserne ostacolato. Per creare, devi avere energia; lucidità. Devi essere in grado di catturare le idee. Ed essere abbastanza forte da combattere le incredibili pr
essi
oni e lo stress di questo mondo.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Il direttore del casting di Velluto blu era Johanna Ray. Avevamo entrambi proposto il nome di Dennis Hopper. Nessuno era d'accordo, però: «Non è possibile lavorare con Dennis. È in p
essi
me condizioni, sul serio; non avrai altro che grane».
[...]
Un giorno, però, il suo agente telefonò per dirci che Dennis era sobrio e non beveva più.
[...]
Quindi telefonò anche Dennis, e disse: «La parte deve essere mia, perché io sono Frank». Mi entusiasmò e spaventò allo stesso tempo.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Adoro la logica dei sogni; mi piace appunto il modo in cui si svolgono. Raramente, però, ho preso spunto da
essi
.
[...]
Nel caso di Velluto blu, però, mi trovavo in serie difficoltà con la sceneggiatura. L'avevo già riscritta quattro volte. Verso la fine incappavo sempre in alcuni problemi. Poi, un giorno, mi trovavo in un ufficio; dovevo entrare nello studio accanto per parlare con una persona. Chiesi un pezzo di carta alla segretaria, perché di colpo ricordai di aver fatto un sogno la notte prima. Eureka. Tre piccoli elementi di quel sogno risolvevano tutti i miei problemi. Ma è successo solo quella volta.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Quando dir
essi
Dune, non realizzai il montaggio finale. Fu una sofferenza, una sofferenza terribile, perché sentivo di aver tradito i miei ideali e, ciliegina sulla torta, il film fu un flop al botteghino. Un conto è fare ciò in cui credi e prendere un granchio: riesci ancora a guardarti allo specchio. Quando invece non credi in ciò che fai, è come morire due volte. Fa male, molto male. È un controsenso bello e buono che un regista non sia messo nella condizione di fare cinema nel modo in cui desidera. Nel nostro ambiente, però, è quasi la norma.
[...]
Quando accettai di non realizzare il montaggio finale, sapevo di mettermi nei guai. Speravo che le cose sarebbero comunque funzionate, ma non fu così. Il risultato finale non corrispondeva a ciò che volevo io, e la cosa mi addolorò.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
Eraserhead - La mente che cancella è il più spirituale di tutti i miei film. Quando lo dico nessuno capisce, ma è così. Eraserhead si stava sviluppando in una certa direzione, e non avevo idea di cosa volesse dire. Cercavo la chiave d'accesso a quelle sequenze. Qualcosa capivo ovviamente; ma non sapevo quale fosse il cemento che teneva insieme l'intero film. Una bella fatica. Così tirai fuori la Bibbia e iniziai a leggerla. Un giorno l
essi
una frase. Chiusi la Bibbia: era fatta. Fine del discorso. Allora vidi il film come un tutt'uno. La frase completò questa visione al posto mio, al cento per cento. Penso che non rivelerò mai quale fosse quella frase.
David Lynch
Cit. da
In acque profonde
Frasi di David Lynch
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