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Il destino e la Morte (Leggenda di Samarcanda)

Il destino e la Morte (Leggenda di Samarcanda)
In una città di nome Isfahan, viveva un uomo che aveva una profonda paura di morire.

Una sera, mentre era sulla soglia di casa sua, vide la Morte che lo aspettava.

Spaventato, l'uomo le chiese cosa volesse, ma senza attendere la risposta, salì in sella al suo cavallo più veloce e fuggì.

La sua meta era Samarcanda, e cavalcò senza sosta per due giorni e tre notti.

Quando finalmente arrivò a Samarcanda, si sentì al sicuro, convinto di aver seminato la Morte.

Entrato in un albergo, però, la ritrovò seduta sul suo letto, che lo attendeva.

La Morte gli spiegò che a Isfahan era andata ad avvertirlo del loro appuntamento, fissato proprio in quel luogo e a quell'ora, e che aveva temuto che non ce l'avrebbe fatta.

Morale: Il destino è ineluttabile. Non importa quanto ci si sforzi di evitarlo, perché prima o poi ci raggiunge. La vera saggezza, dunque, non sta nel fuggire, ma nell'accettare l'inevitabile e vivere la vita pienamente, con gratitudine per ogni istante.

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