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Commenti alla frase di Gilbert Keith Chesterton

Il mondo circostante era, come si è già notato, un groviglio di dipendenze familiari, feudali, e altre. L'idea complessa di San Francesco era che i Piccoli Frati dovessero essere come pesciolini, liberi di muoversi a proprio piacimento in quella rete. E potevano farlo proprio per il loro essere piccoli e perciò guizzanti. [...] Calcolando, per così dire, su questa astuzia innocente, il mondo era destinato ad essere circuito e conquistato da lui, e impacciato nel reagire alla sua azione. Non si poteva di certo lasciar morire di fame un uomo continuamente votato al digiuno, né lo si sarebbe potuto distruggere e ridurre alla miseria, poiché era già un mendicante. Vi sarebbe stata una soddisfazione ben scarna anche nel percuoterlo con un bastone, poiché egli si sarebbe lasciato andare a salti e canti di gioia, essendo l'umiliazione la sua unica dignità. E nemmeno lo si sarebbe potuto impiccare, perché il cappio sarebbe divenuto la sua aureola.

  • questa riflessione di g.k.chesterton mi lascia a bocca aperta perche' l'autore ha chiarito,in maniera profonda e stupenda ,l'inossidabilita'della tempra di francesco davanti ai tentativi dei malvagi di accecare la luminosita'del suo animo che e' servito ad aprire spiragli di luce nelle anime buie di molti uomini che non sanno vivere;ma soffermanndosi a riflettere sugli esempi della sacrale umilta'del francescanesimo potrebbero lib erarsi dai dannati lacci del "malum".

    Da: Claudio Cavaliere:Il Moschettiere Del
    Data: lunedì 9 maggio 2011 alle ore 20:24

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