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Commenti alla frase di Daniel Pennac

Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.
Diario di scuola

  • Nella vita contano tutti, in misura variegata ed in base al proprio contributo.

    Da: Giovanni Falcone
    Data: martedì 12 marzo alle ore 2:09

  • È vero che non tutti gli insegnanti lo capiscono, ma non lo comprendono neppure gli stessi genitori che vorrebbedo vedere realizzato dai loro figli ciò che loro stessi non sono riusciti a portare a termine. Io non mi sono mai scandalizzata per un voto che mio figlio ha ricevuto e che non era dei migliori. Ho sempre avuto coscienza delle sue capacità e gli ho sempre detto che era più importante il suo sapere di un voto preso in un momento di sua impreparazione. Il sapere è la nostra più grande ricchezza e per certo non deve necessariamente dipendere dal titolo di studio conseguito, ma dalla nostra fame di apprendere durante tutto il corso della nostra vita.

    Da: Gladys Bozanic
    Data: lunedì 11 marzo alle ore 20:35

  • Non è che si voglia solo farci credere, il sistema d'educazione è impostato nel modo che si ottenga tale risultato, non fosse così non ci sarebbero voti espressi con numeri nella scuola dell' obbligo, ma l'attenzione sarebbe data alle naturali capacità del singolo studente, sviluppandole in modo da ottenere per l'intera classe un apprendimento armonico, ove tutti hanno il proprio posto e contribuiscono senza classificazioni in primi violini e banchi degli asini. La cosa è ulteriormente sbagliata per il fatto che poi, neanche questi primi violini hanno libero accesso a quei posti che sarebbe logico potessero concorrere e accedere, se non hanno le caratteristiche che oggi contano: appartenenza politica, contatti e soprattutto capacità finanziarie necessarie per aprirsi la strada. È solo per un caso del destino se qualcuno ci riesce per competenza e senza i requisiti ante nominati, ma è destinato a tirare il carro anche per coloro che lì non sarebbero mai dovuti arrivare, perché il lavoro va fatto e bisogna saperlo fare.

    Da: Gladys Bozanic
    Data: lunedì 11 marzo alle ore 10:57

  • Da insegnante per tutta la vita... dico:
    "È proprio così"... ma pochi sono gli insegnanti che lo capiscono...

    Da: Giusy
    Data: lunedì 11 marzo alle ore 7:48

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