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Aforismi Italia - parte 20
Frasi trovate
:
3.667
Da una quindicina d'anni c'è una nuova generazione di cuochi
italia
ni che fa una cucina del territorio contemporanea, senza perdersi nella nostalgia. Da nord a sud. Finalmente c'è un grande rispetto internazionale, tutti ci cercano. Se poi anche gli
italia
ni si innamorassero dell'
Italia
, sarebbe bellissimo.
Massimo Bottura
Frasi di Massimo Bottura
Un premio internazionale è sempre una grande emozione, un riconoscimento che non è solo a me, ma anche ai miei ragazzi e all'
Italia
intera con la sua costellazione di artigiani vignaioli, casari, allevatori e pescatori.
Massimo Bottura
Frasi di Massimo Bottura
Marco Biagi è stato un intellettuale coraggioso e noi non dobbiamo mai dimenticare il suo esempio, che dà forza e qualità alla nostra democrazia come è stato nel caso di Massimo D'Antona e di tutti quei servitori dello Stato che hanno perso la vita per mano dei terroristi perché prestavano servizio per la nostra comunità. L'uccisione di Marco Biagi non deve essere e non sarà dimenticata anche perché, quel giorno, è stata colpita la coscienza civile di tutti gli
italia
ni.
Vasco Errani
Frasi di Vasco Errani
Aprire un ristorante? Ci penso spesso e credo che in futuro finirò col farlo. Ho già seguito un corso al Cordon Bleu di Parigi e per il mio compleanno ho chiesto di passare la giornata nella cucina di "Per Sé"
[esclusivo ristorante
italia
no di New York]
. Ho trascorso tutto il giorno con il cuoco responsabile dei dolci. La sera ero terrorizzata: ho passato la cena a osservare le facce dei clienti che ordinavano i dessert per capire se li apprezzavano.
Blake Lively
Frasi di Blake Lively
I dogi di Venezia corrispondevano più o meno ai duchi di altre città stato
italia
ne, e oltre cento dogi avevano governato Venezia nel corso di più di mille anni, a partire dal 697. Il loro dominio era cessato solo alla fine del Settecento, con la conquista napoleonica, ma la gloria e il potere di questa istituzione rimane ancora un argomento di grande fascino per gli storici.
«Come saprete» aggiunse Langdon «le due attrazioni turistiche più popolari di Venezia, Palazzo Ducale e la basilica di San Marco, collegate fra loro, furono costruite dai dogi per i dogi. Molti sono sepolti all'interno della basilica.»
Dan Brown
Cit. da
Inferno
Frasi di Dan Brown
[Sull'immagine in cui alza la bici dopo la vittoria alle Paralimpiadi di Londra 2012]
L'ho vista per la prima volta il giorno dopo la gara. Ero in un centro commerciale a Londra e una signora mi ha chiesto l'autografo per i nipoti. Mi sono stupito: in
Italia
succedeva, ma perché sapevano chi ero in Inghilterra? Poi mi sono girato e ho guardato l'edicola dietro di me: era tappezzata di non so più quale giornale con la mia foto in prima pagina. Sono rimasto a bocca aperta. Quasi non mi riconoscevo. Per quanto sia fiero del mio oro, so che in quell'immagine c'è molto di più.
Alex Zanardi
Frasi di Alex Zanardi
Questa medaglia me la tengo stretta,perché è il riassunto di ciò che abbiamo fatto. Abbiamo condiviso risate, pensieri, bestemmie, sudore, sangue, lacrime di gioia e di delusione. Abbiamo condiviso le nostre anime di persone semplici ed umili,riuscendo a diventare una famiglia. Sono orgoglioso dei miei compagni e dello staff che ci ha accompagnato in questo percorso perché,anche se il nostro sogno dorato non è diventato realtà, siamo riusciti a trasmettere all'esterno il senso di appartenenza alla maglia. Mai come oggi sono orgoglioso di essere
italia
no. Grazie a tutti,dal più profondo dell'anima. Vi voglio bene!
[Dopo la finale persa contro il Brasile alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, 21 agosto 2016 - Dalla pagina Facebook personale]
Ivan Zaytsev
Frasi di Ivan Zaytsev
Per poter apprezzare a pieno un posto devi andare via, quasi staccandoti totalmente. Cosicché quando si torna si riesce ad apprezzarne di più le caratteristiche tipiche e le sfumature che si perdono nella routine della vita di tutti i giorni. Dell'
Italia
mi mancano i piccoli negozi di artigianato, gli alimentari a conduzione familiare, gli amici. D'altra parte non mi mancano le facce tristi delle persone che si lamentano di ciò che abbiamo e di ciò che non funziona.
[Sull'esperienza in Russia]
Ivan Zaytsev
Frasi di Ivan Zaytsev
Quella russa è una pallavolo fredda, rispetto a quella a cui sono abituato. La parte prevalente in me è quella
italia
na.
Ivan Zaytsev
Frasi di Ivan Zaytsev
La forza dell'
Italia
è quella di avere la volontà e l'energia, tanta energia per poter arrivare in fondo ad ogni competizione, ad ogni torneo a cui prendiamo parte. La forza dell'
Italia
è il gruppo e la voglia di arrivare sempre più lontano.
Ivan Zaytsev
Frasi di Ivan Zaytsev
Dobbiamo essere coerenti e continuare a sostenere la qualità che ci si aspetta da un prodotto
italia
no. La stessa che spinge aziende francesi a delocalizzare in
Italia
per beneficiare del livello altissimo del nostro artigianato.
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
Se Made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo al mondo, e tutti noi
italia
ni ne siamo responsabili.
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
Dei ragazzi, allo Iulm, mi hanno detto che per loro sono come un secondo padre. Oggi con chi si identificano i giovani? Con imprenditori che indossano la cravatta morale, che costringono i figli a seguire le orme dei padri anche se vorrebbero fare tutt'altro? Un inglese può identificarsi con Richard Branson, un
italia
no con chi si identifica? Con una vecchia classe politica senza etica?
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
In un Paese come l'
Italia
, intriso di cultura borghese che non mi permetto di giudicare, ma da cui dissento, non è così frequente la trasparenza.
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
Qua in
Italia
si tende a mascherare il successo. Cosa c' è di male? Fra i miei follower ho tanti dipendenti della Ima, ho trovato anche le mie foto dal meccanico accanto a un calendario femminile. L'altro giorno in treno mi ha fermato un ragazzo per fare un selfie, poi si è avvicinato il padre per ringraziarmi perché ho trasmesso nuovi stimoli al figlio.
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
Se guardiamo in America dove Trump potrebbe andare alla Casa Bianca, bisogna ricordare che Trump è passato da un fallimento. In
Italia
sarebbe impossibile. In America fallisce l'idea e non la persona. Da noi se fallisce l'idea si colpevolizza anche la persona.
Gianluca Vacchi
Frasi di Gianluca Vacchi
[Sul calcio in
Italia
]
Gli stadi sono molto spesso vuoti, e se vuoi stadi pieni devi mostrare un calcio attraente. La Juventus non gioca male, ma spesso aspetta che i due attaccanti creino qualcosa. Non è il mio calcio.
Frank de Boer
Frasi di Frank de Boer
Il calcio
italia
no è molto in ribasso nella considerazione internazionale.
[Nel 2014]
Frank de Boer
Frasi di Frank de Boer
Mi definirei un'afro
italia
na: un'appartenenza non esclude l'altra.
Paola Egonu
Frasi di Paola Egonu
Io mi sentivo azzurra da tempo ma senza quel documento
[la cittadinanza
italia
na]
non avrei potuto partecipare ai Mondiali in Perù.
Paola Egonu
Frasi di Paola Egonu
Sull'esattezza di quel che Livio riferisce facciamo le nostre riserve, specie là dov'egli mette in bocca ai suoi personaggi interi discorsi che somigliano più a Livio che a loro. La sua è una storia di eroi, un immenso affresco a episodi, e serve più a esaltare il lettore che a informarlo. Roma, a dargli retta, sarebbe stata popolata soltanto, come l'
Italia
di Mussolini, da guerrieri e navigatori assolutamente disinteressati, che conquistarono il mondo per migliorarlo e moralizzarlo. Gli uomini, secondo lui, sono divisi in buoni e cattivi. A Roma c'erano solamente i buoni, e fuori di Roma solamente i cattivi. Anche un grande generale come Annibale diventa, sotto la sua penna, un comune mariuolo. Ciò non toglie che la storia di Livio, costata cinquant'anni di fatiche a un autore che si dedicò soltanto ad essa, resti un gran monumento letterario. Forse il più grande fra quelli, piuttosto mediocri, eretti sotto il segno di Augusto.
Indro Montanelli
Cit. da
Storia di Roma
Frasi di Indro Montanelli
Se riuscirò ad affezionare alla storia di Roma qualche migliaio di
italia
ni, sin qui respinti dalla sussiegosità di chi gliel'ha raccontata prima di me, mi riterrò un autore utile, fortunato e pienamente riuscito.
[dall'introduzione]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia di Roma
Frasi di Indro Montanelli
Resterebbe solo da sapere con che animo Mussolini s'investì, il 3 gennaio, nella parte di dittatore. Se, come molti sostengono, gli sforzi che fino a quel momento aveva fatto per evitarla erano stati solo un giuoco per dimostrare che non era lui a volerla, ma gli eventi ad imporgliela, bisogna riconoscere che come giocatore sapeva il fatto suo.
[L'
Italia
in camicia nera, Explicit]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[Vittorio Emanuele III]
non si fidava completamente di Mussolini, ma si fidava ancora meno dei suoi avversari ed era convinto che costoro, se avessero preso il mestolo in mano, avrebbero ricreato il caos del dopoguerra. Comunque, a una cosa era assolutamente deciso: a non farsi coinvolgere nella lotta politica, come del resto gli dettava la Costituzione di cui, quando gli faceva comodo, sapeva ricordarsi.
[L'
Italia
in camicia nera]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
I giolittiani riuscirono a portare al governo uno dei suoi
[di Giolitti]
«ascari» più fedeli, ma anche dei più sbiaditi: Luigi Facta. Facta era un bravo avvocato di provincia piemontese con tutte le virtù, ma anche con tutti i limiti del suo ambiente: un uomo probo e integro, che dopo trent'anni di vita parlamentare ne aveva ormai una certa esperienza, aveva ricoperto con onore alcune cariche ministeriali, non aveva alcuna ambizione che quella di servire fedelmente il suo capo, né altre idee che quelle di lui. Tutto gli si poteva chiedere fuorché risolutezza ed immaginazione, cioè proprio le qualità che più urgevano.
[L'
Italia
in camicia nera]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
Uno dei tre protagonisti del giuoco
[Gabriele D'Annunzio]
era eliminato. La partita ora si riduceva agli altri due: Giolitti e Mussolini.
[L'
Italia
in camicia nera]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[Francesco Saverio Nitti]
Incarnava il tipo del notabile meridionale, colto, brillante, scettico e alquanto egocentrico.
[...]
La sua specialità era il problema del Mezzogiorno, di cui fu tra i primi seri studiosi e che gli fornì anche la base elettorale.
[...]
Sul livello medio della classe politica di allora, egli faceva spicco per preparazione, equilibrio e lucidità, ma anche per una certa propensione ad attribuirsi il monopolio di queste virtù.
[L'
Italia
di Giolitti]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[Giustino Fortunato]
Il più grande e illuminato studioso del Meridione.
[L'
Italia
dei notabili]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[Carmine Crocco]
In poco tempo era diventato il più temuto e rispettato capobanda della Lucania non soltanto per il suo coraggio, ma anche per la sua intelligenza di guerrigliero
[...]
. Fu in questo arengo che Crocco venne riconosciuto Generalissimo non solo per l'autorità che gli conferivano le sue gesta, ma anche perché, sebbene mezzo analfabeta, possedeva un'oratoria immaginosa e apocalittica.
[L'
Italia
dei notabili]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[Margherita di Savoia]
Era una vera e seria professionista del trono, e gl'
italia
ni lo sentirono. Essi compresero che, anche se non avessero avuto un gran Re, avrebbero avuto una grande Regina.
[L'
Italia
dei notabili]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
C'era il malinconico ex prete Sirtori, che della guerra aveva fatto una mistica e sul campo sembrava che officiasse.
[L'
Italia
del Risorgimento]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
[...]
Anzani, il più serio e autorevole degli esuli
italia
ni, che aveva combattuto per la libertà in Grecia e in Spagna. Le sue parole avevano gran peso anche perché fra tutti quei chiacchieroni, ne pronunziava poche.
[L'
Italia
del Risorgimento]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
I cinici sono tutti moralisti, e spietati per giunta.
[L'
Italia
giacobina e carbonara]
Indro Montanelli
Cit. da
Storia d'
Italia
Frasi di Indro Montanelli
Se anch'io sono diventato europeista, è per disperazione: l'Europa è forse l'unica possibilità di sopravvivere per noi
italia
ni, che come
italia
ni non siamo riusciti a vivere. Questo è sempre stato l'europeismo degl'
italia
ni di più alta coscienza, a partire da De Gasperi, che fu il primo a capire i rischi d'un
Italia
lasciata in balìa degl'
italia
ni.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
La Dc era il partito dei maneggi e dell'inefficienze. Ma se avesse perso il 4 o il 5 per cento dei suoi voti, il partito di maggioranza relativa destinato a formare il nuovo governo sarebbe diventato quello comunista. Ch'era ancora molto pericoloso. Perché è vero che in
Italia
c'era Berlinguer, ma io sapevo bene che col comunismo d'allora poteva ancora succedere di tutto: bastava un cambiamento al vertice e un Berlinguer poteva diventare un Dubcek come un Ulbricht. Il «Giornale» era certamente laico, ma prima di essere laico era
italia
no, e cercava d'operare con qualche senso di responsabilità. E negli anni Settanta solo gl'irresponsabili potevano augurarsi il crollo della Dc, cui eravamo condannati anche perché la cosiddetta Alleanza laica, l'accordo fra Pli, Pri e Psdi, non sortì mai i numeri per sostituirvisi.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
Mi proposi due obiettivi, entrambi falliti: il primo era farmi intentare un processo dagli amministratori della città che attirasse l'attenzione sui pericoli che Venezia stava correndo. Il secondo era rendere pubblica la convinzione che m'ero formato: che per salvare Venezia la prima cosa da fare era sottrarla allo Stato
italia
no e affidarlo a un organismo internazionale come l'Onu, con le sue cospicue possibilità finanziarie e i suoi agguerriti uffici tecnici.
[...]
Il Comune di Venezia non aveva più nulla di veneziano, salvo la sede. A dominarlo erano gli elettori di Mestre e Marghera, che con quelli di Venezia si trovavano nella proporzione di tre a uno, e dalla loro avevano tutto: i soldi delle industrie, i sindacati e quindi anche i partiti. Decidendo di restare amministrativamente unita, Venezia ha preferito mettersi al rimorchio delle ciminiere e petroliere di Marghera, alle quali ha sacrificato il suo delicatissimo sistema idraulico. Fu allora che, con grande amarezza, feci atto di rinunzia a Venezia, convinto come ero, e come son rimasto, che una città si può salvare solo se sono i suoi abitanti a volerlo.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
Un'altra scelta s'era imposta, quella delle elezioni del '48. Per l'
Italia
era una scelta vitale: o con l'Est o con l'Ovest, ossia con i totalitarismi rossi oppure con le democrazie occidentali. Ergo, o con il Fronte popolare oppure con la Dc. E lì ebbe inizio il mio dramma, ch'è poi quello eterno del laico
italia
no: il quale, messo davanti al boia, vede comparire al suo fianco il prete che solo può salvarlo.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
Il 2 giugno del '46, giorno del referendum istituzionale, votai per la monarchia. Lo feci perché ritenevo fosse pericoloso recidere il tenue filo che legava l'
Italia
all'unica sua tradizione nazionale: quella monarchica, appunto. L'
Italia
non s'era "fatta da sé", come pretendeva la nostra storiografia ufficiale. Era stata fatta dalla monarchia sabauda guidata dal genio diplomatico d'un suo diplomatico, Cavour, che voleva estendere il Regno di Sardegna al Lombardo-Veneto. Se poi ci scappò fuori l'
Italia
, non fu grazie al contributo degl'
italia
ni, che non ne diedero punto. Fu perché la storia dell'Europa andava verso la costituzione degli Stati nazionali, e condannava a morte quelli plurinazionali come l'Impero austriaco.
[...]
Al posto di quel patrimonio, sia pure modesto, cosa prometteva la Repubblica? Si presentava come depositaria dei valori della Resistenza, un mito ancora più falso di quello del Risorgimento. Che non era stata affatto, come pretendeva d'essere, la lotta d'un popolo in armi contro l'invasore, bensì una lotta fratricida tra i residuati fascisti della Repubblica di Salò e le forze partigiane, di cui l'80 per cento si batteva (quasi mai contro i tedeschi) sotto le bandiere d'un partito a sua volta al servizio d'una potenza straniera.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
Per sua disgrazia, Bontempelli fu nominato accademico d'
Italia
da un fascismo che puzzava già di morto. Eletto senatore nelle liste del Fronte popolare dopo la guerra, non esitò a pronunziare giudizi brucianti su chi aveva collaborato col regime. Quel voltafaccia gli costò caro, perché a un certo punto saltarono fuori le lettere che aveva scritto a Mussolini per impetrare la sua nomina: i comunisti lo scaricarono e lui cadde in un tale stato di prostrazione da morirne.
Indro Montanelli
Cit. da
Soltanto un giornalista
Frasi di Indro Montanelli
«Venez, mademoiselle, venez», disse Anatole France a Emma Gramatica che, poco più che ventenne, si trovò un giorno a viaggiare con lui in automobile a Palermo, e aveva paura di essere troppo ingombrante sul sedile. «Vous êtes comme les anges, qui n'ont pas de derrière!»
Qualcosa come mezzo secolo dev'esser trascorso da allora, ed Emma somiglia un po' meno a un angelo, ma grassa non la si può dire nemmeno adesso. La vita che mena, d'altronde, non lo consentirebbe di diventarlo. Alla sua età, ha girato per tre anni consecutivi, tutti i teatri dell'America del Sud, volando da Buenos Aires a Santiago, da Santiago a Lima, da Lima a Caracas, e recitando una sera in
italia
no e la sera dopo in spagnolo, lingua che, sino al momento di partire, ignorava totalmente. Ora è tornata per girare un film con De Sica, e sono fatiche a cui molti giovani non resistono.
Indro Montanelli
Cit. da
Pantheon minore
Frasi di Indro Montanelli
Ogni buon padre di famiglia deve, al principio della giornata, sapere quanto la famiglia ha in cassa e quanto può spendere.
Einaudi conosce a memoria le cifre dell'economia
italia
na, come i re che lo precedettero conoscevano a memoria i nomi e i motti dei reggimenti.
Indro Montanelli
Cit. da
Pantheon minore
Frasi di Indro Montanelli
Più approfondisco questo tema delle regioni (sono a Milano per questo), e più mi sgomenta il doverne scrivere. Ci vuol poco a capire che questi regionalisti lombardi perseguono, consapevolmente o inconsapevolmente, un piano secessionista cisalpino. E, una volta che ne abbiano lo strumento, riusciranno a realizzarlo. Non per nulla Bassetti parla già non più di «regione lombarda», ma di «regione padana», di cui il resto d'
Italia
non sarebbe che un'appendice. Se ce la fanno (e ce la faranno), addio Risorgimento! Non era che una finzione, d'accordo, e in pratica ha fallito. Ma con che lo sostituiremo?
[26 settembre 1972]
Indro Montanelli
Cit. da
I conti con me stesso
Frasi di Indro Montanelli
Noi volevamo fare, da uomini di Destra, il quotidiano di una Destra veramente liberale, ancorata ai suoi storici valori: lo spirito di servizio (quello vero, taciuto e praticato), il senso dello Stato, il rigoroso codice di comportamento che furono appannaggio dei suoi rari campioni da Giolitti a Einaudi a De Gasperi. Insomma, l'organo di una Destra che oggi si sente oltraggiata dall'abuso che ne fanno gli attuali contraffattori. Questa Destra fedele a se stessa in
Italia
c'è. Ma è un'élite troppo esigua per nutrire un quotidiano.
[12 aprile 1995]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Intorno a Berlusconi vedo agitarsi una falange di Starace, convinti non meno di Achille che il padrone (e con lui, si capisce, la carriera) si serve sbattendo i talloni e gridando: «Forza,
Italia
!». Di tutto questo, intendiamoci, Berlusconi non può essere tenuto responsabile. Gli Starace ‐ a differenza di Mussolini che si scelse il suo vedendolo com'era ‐ gli sono germinati e gli pullulano intorno d'irresistibile forza propria cercando di sopraffarsi in una gara di servilismo, che trova soprattutto nel video la propria arena. E per ora la gente pensa: «Povero Cavaliere, da chi è circondato». Ma prima o poi ‐ forse più prima che poi ‐ comincerà a dire anche di lui: «Vedi un po' di chi si circonda».
[18 giugno 1994]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Di insurrezione generale non c'era bisogno, il 25 aprile, perché il Terzo Reich non esisteva più. Se l'insurrezione generale fosse avvenuta avrebbe dovuto avere come primo obiettivo, a Milano, il quartier generale delle SS all'Hotel Regina. Le SS furono invece lasciate del tutto tranquille, mentre si provvedeva a trascinare in piazzale Loreto, per la fucilazione Achille Starace
[...]
. Non sono contro la Resistenza, anzi: sono contro la retorica, inguaribile vizio
italia
no. Proprio questa retorica ha fatto sì che un sindaco democristiano di Roma, in un manifesto dedicato anni or sono alla liberazione della città non accennasse nemmeno con una parola agli Alleati. Ed ha fatto sì che in quest'ultimo 25 aprile si sia parlato ai giovani che affollavano piazza del Duomo a Milano o che stavano davanti ai televisori, ingannandoli ‐ ossia raccontando loro che i tedeschi erano stati sconfitti dai partigiani, e che da questi l'
Italia
era stata liberata. Se questa è la «memoria storica» evocata da tanti commentatori, stiamo freschi.
[28 aprile 1994]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I tennisti
italia
ni hanno disputato la finalissima di Coppa Davis a Praga, e nessuno ha battuto ciglio. Le squadre di calcio
italia
ne frequentano gli stadi dell'Est, a cominciare da quelli russi, e i puristi della democrazia non ci trovano nulla a ridire. Ma per l'Uruguay ‐ che con i suoi tre milioni di abitanti e la sua posizione geografica non mi pare possa essere considerato una minaccia troppo grave alla libertà dei Paesi democratici ‐ c'è puntuale la protesta. Come se l'Uruguay potesse invadere, espandersi, insidiare, inviare ‐ direttamente o indirettamente ‐ eserciti di mercenari in mezzo mondo, e l'Unione Sovietica no. Possiamo capire gli intransigenti della democrazia: ma possiamo soltanto disprezzare i farisei che hanno l'indignazione dimezzata. Si calmino Bruno Conti e Pruzzo. Né l'Uruguay, né il suo regime, meritano tante ansie e tanta ostilità. Mosca è più vicina ‐ lo sanno bene i polacchi ‐ e Kabul anche.
[31 dicembre 1980]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Nicola
: Mi dica soltanto questo: lei non ce la fa a parlare, o non vuole? Il tribunale ha chiesto il mio intervento e il suo avvocato è d'accordo. Lei condivide questa decisione? Mi dica solo sì o no.
[il politico detenuto non risponde]
So che lei ha una figlia. Anch'io. Quando si hanno dei figli la vergogna del carcere è insostenibile... eppure loro sono molto più forti di noi, c'è troppa vita nei ragazzi, troppe persone da amare, troppe cose da scoprire per farsi abbattere da ciò che accade ai padri... o alle madri.
Politico detenuto
: Lei è qui per stabilire se sono pazzo?
Nicola
: Be', diciamo che al suo avvocato farebbe molto comodo.
Politico detenuto
: Mia moglie e mia figlia non sanno la verità... e fino a ieri non la sapevo nemmeno io.
Nicola
: Lei non sapeva di aver commesso atti illegali?
Politico detenuto
: Lei lavora in un ospedale, vero? Anche lì ci saranno delle ditte che pagano le provvigioni. Cinque/dieci per cento è la norma. Possibile che lei non si sia mai accorto di nulla? Oppure le sarà venuto in mente ma avrà girato la testa dall'altra parte come hanno fatto milioni di
italia
ni. Poi un bel giorno arriva un giudice e dice che le provvigioni non si chiamano più provvigioni, si chiamano tangenti, e che i finanziamenti sotto banco ai partiti sono illegali... e che io sono un ladro. Che notizia! Al gabbio non ci vanno più soltanto i poveracci, quelli che rubano una mela! Eh no, ora sì che c'è veramente giustizia! Però non si ricordano che quei soldi facevano la fila per darceli, in cambio di tutti i favori che chiedevano, degli appalti senza gara, senza concorrenza! Ora fanno quelli che vogliono cambiare il mondo. Mi creda, dottore, non sta succedendo proprio niente. È tutto finto. Volevano solo gli stracci, i cretini come me che si sono fatti beccare. Ma gli altri, mi creda, sono tanti e continuano a fare esattamente come prima: rubare indisturbati. È l'
Italia
. Non l'ho fatta io, e certo nemmeno lei. È l'
Italia
che hanno fatto i nostri padri, mi creda.
Nicola
: ...Mm, no. Mio padre no. Mi creda anche lei.
Politico detenuto
: Suo padre era una brava persona, certo. E anche a lei piace fare la brava persona, vero?
[gli fa un ironico applauso]
Dal film:
La meglio gioventù
Scheda film e trama
Frasi del film
Carlo
: Il sogno mio è uno di quei posti tipo... la Danimarca, la Svezia, l'Olanda... sono paesi che sembrano scatole di vetro. Il cittadino ci passa davanti e ci guarda dentro.
[...]
Il sogno mio è avere le banche... trasparenti, la borsa trasparente... quindi la politica, l'economia, tutto diventa trasparente...
[...]
Nicola
:
[...]
è bello, ma secondo te si può fare?
Carlo
: Certo che si può fare, lo fanno gli altri, non possiamo farlo noi?
Nicola
: No, dico gli
italia
ni...secondo te gli piacciono le cose trasparenti? Secondo me ti illudi.
Dal film:
La meglio gioventù
Scheda film e trama
Frasi del film
Professore
: Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?
Nicola
: Ma... non...
Professore
: E allora vada via... Se ne vada dall'
Italia
. Lasci l'
Italia
finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo?
Nicola
: Non lo so, non... non ho ancora deciso...
Professore
: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'
Italia
è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire.
Nicola
: Cioè, secondo lei tra un poco ci sarà un'apocalisse?
Professore
: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire... Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...
Nicola
: E lei, allora, professore, perché rimane?
Professore
: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.
Dal film:
La meglio gioventù
Scheda film e trama
Frasi del film
A priori, tutti dicono che in
Italia
c'è un calcio più tattico. Posso confermare e dire di sì. In
Italia
nella maggior parte delle partite difendono in cinque ed è più complesso attaccare e cercare spazi, che in Spagna si trovavano più facilmente.
Gonzalo Higuaín
Frasi di Gonzalo Higuaín
Per sfatare le malevole dicerie su certe bestie, il presidente degli «animalisti»
italia
ni ha offerto un premio di 200 milioni a chi potrà dimostrare che i corvi scrivono lettere anonime e che le talpe fanno le spie. È vero: di simili casi non ne conosciamo. Ma di somari che fanno i presidenti, ne conosciamo parecchi.
[5 luglio 1992]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Da un'indagine risulta che il 41,9% degli
italia
ni non considera illecito l'assenteismo dal lavoro e che il 41,3% non considera peccato le infedeltà coniugali. La coincidenza delle due cifre spiega in che modo gli statali impiegano il tempo che dovrebbero dedicare all'ufficio.
[3 ottobre 1991]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Gli studenti
italia
ni manifestano rumorosamente per la pace e contro la guerra. La guerra, diceva Clemenceau è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari. Ma anche la pace è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai pacifisti.
[20 gennaio 1991]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il giudice veneziano Casson ha convocato, per la storia del Gladio, il presidente Cossiga, e l'
Italia
leguleia è in subbuglio: la Costituzione, pure, si è dimenticata di precisare se il Capo di Stato può essere chiamato a rispondere, sia pure da testimone, a un qualunque magistrato. Il quale però ha ora la fotografia su tutti i giornali. E tutti possono ammirarla chiedendosi che cosa passa in quella testa, la testa di Casson.
[10 novembre 1990]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Diciannove persone hanno dichiarato d'aver visto aggirarsi, tra le quinte della Scala, il fantasma di Maria Callas. Non ci meravigliamo, anche perché migliaia di altri frequentatori del massimo teatro lirico
italia
no sostengono da tempo di vedere, alla Scala, il fantasma della Scala.
[28 giugno 1988]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
L'agenzia Ansa riferisce che da un sondaggio operato in Francia su un pubblico internazionale, risulterebbe che il maschio
italia
no detiene ancora il primato mondiale della seduzione. Speriamo che i giornali non riportino la notizia: gl'
italia
ni sarebbero capaci di crederci.
[15 marzo 1987]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Rete Quattro e
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1 sono state multate per violazione del decreto che proibisce la propaganda al consumo del tabacco. Lo spot incriminato è quello che, parlando del «Camel Trophy», ostentava un pacchetto di sigarette della ditta sponsorizzatrice. Strano Paese, il nostro. Colpisce i venditori di sigarette, ma premia i venditori di fumo.
[13 marzo 1986]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La riforma dei programmi della scuola elementare, cui sta lavorando il Ministro Falcucci, introdurrà nella terza, quarta e quinta classe l'insegnamento di una lingua straniera. Non è specificato quale. Speriamo che si tratti dell'
italia
no.
[21 gennaio 1985]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il più autorevole giornale americano di economia e finanza, il Wall Street Journal di martedì 10 gennaio, è incorso in un curioso lapsus. Parlando del concordato fra lo Stato
italia
no e la Santa Sede, scrive che esso «venne firmato nel 1929 da Bettino Mussolini». Chissà, se lo legge, come si arrabbia Benito Craxi.
[12 gennaio 1984]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Mai visto così tanto entusiasmo patriottico, tanti tricolori per le strade come per la finale degli azzurri al Mundial. Nella tomba di Caprera, le ossa di Garibaldi fremono di invidia. Per unificare l'
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«in un solo grido, in una sola passione» gli erano accorsi mille uomini. A Bearzot ne sono bastati undici.
[12 luglio 1982]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Socialisti e comunisti si sono opposti alle sanzioni economiche contro l'Argentina perché, hanno detto, una buona metà degli argentini sono di origine
italia
na, e molti di loro conservano tutt'ora la nostra nazionalità. Vero. Ma non ci eravamo accorti che queste sinistre spasimassero tanto d'amore per i nostri connazionali di laggiù quando si trattava di riconoscergli il diritto di voto.
[22 maggio 1982]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Per gl'
italia
ni, finora, il nome di Gelli era quello dell'autore del più famoso e autorevole codice cavalleresco. Anche oggi rimane legato a un codice. Quello penale.
[9 maggio 1981]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Grandi elogi ‐ dopo il successo del blitz di Trani ‐ alle «teste di cuoio»
italia
ne. La loro azione ha dimostrato quanto poco valesse la strategia della flessione propugnata di alcuni personaggi. Teste anche loro: ma di che?
[31 dicembre 1980]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri abeti vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l'Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità: la sola pianta che interessi all'
italia
no medio è la pianta stabile.
[19 dicembre 1979]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Anche noi
italia
ni dobbiamo qualcosa a Elvis Presley: quella di offrirci una delle rare occasioni in cui preferiamo essere
italia
ni piuttosto che americani.
[20 agosto 1977]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
L'Unità ci rimprovera di aver pubblicato il manifesto degl'intellettuali in favore della libertà. E ha ragione. Si tratta infatti di una illecita concorrenza perché finora i manifesti, gli appelli, le «veglie» e tutto il resto sono stati monopolio del Pci, unico partito capace di far cantare la gente in coro. Ma appunto per questo non vediamo di che si preoccupi. Gl'intellettuali
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ni che preferiscono aver ragione da soli piuttosto che torto con gli altri, sono pochi. I più seguono la massima di Toulet: «Quando i lupi urlano, urla con loro».
[1 giugno 1976]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In una conferenza stampa a Nuova Delhi, Henry Kissinger ha dichiarato che verrà a Roma e andrà a pranzo dal presidente Leone, ma non parlerà di politica perché quella
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na è, per lui, troppo difficile da capire. È la prima volta che Kissinger riconosce i limiti della propria intelligenza. Ma vogliamo rassicurarlo. A non capire la politica
italia
na ci sono anche cinquantacinque milioni di
italia
ni, compresi coloro che la fanno.
[31 ottobre 1974]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Lo Stato
italia
no ha superato con onore questa prova difficile, ma la magistratura e gli organi di polizia hanno denunciato, nella loro azione, una desolante inefficienza, che ha permesso alle brigate rosse di operare con irridente spavalderia. Ne va data colpa non tanto alle forze dell'ordine quanto a chi ha voluto, per demagogia, per compiacere le sinistre, per acquistare facile popolarità, smobilitare i servizi segreti, rimuovere i funzionari più ligi al dovere, trasformare le carceri in alloggi con libera uscita quotidiana. Gli evasori della democrazia, i contestatori della legalità hanno potuto predicare e demolire senza ostacoli. Ci auguriamo di non vederli ora associati ipocritamente al compianto per un delitto del quale sono, ideologicamente se non materialmente, corresponsabili. Le loro non erano soltanto parole. Un giovane sfracellato da un ordigno sulla ferrovia Trapani-Palermo ‐ l'episodio è di ieri ‐ apparteneva a Democrazia proletaria. I banditi che hanno assalito a Bologna un grande magazzino venivano dal Movimento studentesco. È inutile che questi gruppi ostentino adesso costernazione e stupore per le belluine imprese delle brigate rosse. Il terrorismo è figlio loro.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La strega non è il «tifo» che dallo sport è inseparabile. E non siamo nemmeno noi, come vogliono i cantautori del «siamo tutti colpevoli» che ieri giornali e radio hanno intitolato. Perché, se di qualcosa siamo colpevoli, è di aver sempre secondato la corruttrice e demagogica tendenza a scaricare l'individuo di ogni responsabilità, rigettandola regolarmente e interamente sulla società. È la società che ci obbliga a rubare, è la società che ci obbliga ad uccidere. E si capisce che quando si offrono alla gente di questi alibi, c'è sempre qualcuno che ne approfitta. Stamane leggevo su un giornale francese un dotto articolo in cui si spiegava che la furia dei tifosi del Liverpool era dovuta la fatto che, essendo quasi tutti minatori, per un anno erano rimasti senza lavoro a causa dello sciopero: il che gli aveva fatto accumulare la rabbia che poi era scoppiata a Bruxelles. Insomma, senza dirlo, l'articolo induceva alla conclusione che il vero responsabile del massacro era la signora Thatcher. Ecco in che senso siamo tutti colpevoli. Siamo colpevoli di assolvere tutti come vittime innocenti di una società iniqua che, a furia di essere tutti noi, non è nessuno. È un giuoco a cui non ci stiamo. I responsabili di Bruxelles sappiamo chi sono: sono i delinquenti che abbiamo visto avventarsi, prima che la partita cominciasse, e quindi senza alcuna provocazione, contro i tifosi
italia
ni con sbarre e coltelli di cui erano accorsi armati, con l'evidente intenzione di farne l'uso che ne hanno fatto. Delinquenti, non vittime. La società non c'entra, non c'entrano le miniere. Casomai l'alcol. Ma ne avevano ingerito per delinquere meglio. Speriamo che la polizia li identifichi e li consegni a quella inglese. Della quale possiamo fidarci.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Quanto alla legge Ruberti, Cervi ha osservato che viene presa di mira perché consentirebbe un limitato ingresso dei privati nella gestione delle università: e al solo sentir parlare di «privato» ‐ che le folle e i giovani dell'Est chiedono con slancio entusiastico ‐ gli epigoni nostrani del marxismo-leninismo sono presi da convulsioni.
[...]
La legge Ruberti è passata in sott'ordine, il punto centrale del dibattito ‐ o piuttosto della successione di sproloqui, intimazioni e insulti ‐ è diventato il degrado di questa povera
Italia
privatizzata, che invece conoscerebbe fulgidi destini se fosse tutta pubblica e stabilizzata. Gli slogans, le utopie, le bugie e le dissennatezze sessantottine o settantasettine riemergevano dalle pagine dei libri e dalla polvere degli archivi, per imitazione o per transfert generazionale.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
fu il potere temporale a soffocare negl'
italia
ni la voce della coscienza e a spegnere in loro ogni senso di responsabilità. Ma fu la Controriforma a fornire al prete le armi per accaparrarsi l'una e l'altra: il Sant'Uffizio, le scomuniche e, nei casi estremi, il patibolo. Con questo risultato: l'aborto del «cittadino» e la trasformazione di quello che avrebbe dovuto e potuto diventare un «popolo» in un gregge (come con inconsapevole spudoratezza i preti lo chiamano), e in un gregge di pecore indisciplinate che credono di affermare il loro ribelle individualismo non rispettando il semaforo rosso.
[20 novembre 2000]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
È un dimenticato, Ojetti, come in questo Paese lo sono quasi tutti coloro che valgono. Se io dirigessi una scuola di giornalismo, renderei obbligatori per i miei allievi i testi di tre Maestri: Barzini, per il grande reportage; Mussolini (non trasalire!), quello dell'Avanti! e del primo Popolo d'
Italia
, per l'editoriale politico; e Ojetti, per il ritratto e l'articolo di arte e di cultura.
[13 novembre 2000]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
A Rimini, cioè in casa propria (ma anche nostra, almeno per il momento), questi signorini
[di Comunione e Liberazione]
non hanno fatto altro che fischiare tutto ciò che è
italia
no, acclamare al nuovo beato Pio IX, il Papa-Re che pretendeva di impedire il processo di unificazione nazionale, ed esaltare come i veri eroi del risorgimento i Borboni e i briganti del Cardinale Ruffo. A lei, tutto questo va bene? A me, dà il vomito.
[13 settembre 2000]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il mio giudizio su Garzón resta quello di prima, solo un po' rinforzato: un garzoncello smanioso soltanto di leggere il proprio nome sulle prime pagine di tutti i giornali e di vedere la propria effigie sugli schermi televisivi di tutto il mondo: il che rafforza la mia ipotesi che si tratti di un
italia
no nato per sbaglio in Spagna.
[30 giugno 2000]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Li conosco e riconosco, quei regimi
[di dittatura e di censura]
. Ne avverto il passo anche di lontano, e convengo che in
Italia
il pericolo di vederne arrivare qualcuno c'è. Ma sa quando si realizzerà? L'anno venturo, dopo la vittoria ‐ che io do per certa ‐ del Polo alle Politiche. Vedrà. La prima cosa che farà Berlusconi, come la fece nel '94, sarà di spazzare via l'attuale dirigenza Rai per omologarne le tre Reti a quelle sue.
[26 febbraio 2000]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Lo Stato di Platone, quello che lui chiamava la polis, e che poi era Atene, aveva, al tempo di Platone, cioè nel momento del suo massimo splendore, ventimila abitanti, di cui solo cinquemila avevano diritto al voto. E veda un po' come quei civilissimi cittadini lo usarono nelle assemblee dell'Acropoli: mettendo sotto processo Pericle e Aspasia, condannando a morte Socrate e provocando la guerra del Peloponneso, che fu la rovina non solo di Atene, ma di tutta la Grecia e della sua civiltà. Ora se il sistema della «democrazia diretta» o, come lei la chiama, «partecipatoria», non funzionò nemmeno in una polis di ventimila abitanti, s'immagini un po' cosa diventerebbe nei formicai umani cui si sono ridotte le polis attuali, e non soltanto quelle
italia
ne.
[...]
Lei ha tutte le ragioni del mondo a dire che l'attuale sistema di democrazia «rappresentativa» o «delegata» ha dei vizi gravissimi e spesso provoca disastri, compresa quella americana, che pure è una di quelle che meglio funzionano. Ma, mi creda, quella «diretta» o «di piazza» è ancora molto più pericolosa perché continuamente a rischio di cadere in balia di qualche ciarlatano che sappia soltanto vendere bene la sua merce. Certo, quella indiretta esige, da parte del cittadino, una partecipazione che in
Italia
manca. Ma non è certo coi referendum che si può sostituirla. Almeno questo mi ha insegnato l'esperienza.
[22 agosto 1999]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Non sempre condivido le opinioni di Sartori. Qualche volta, anzi spesso, abbiamo litigato, anche perché a lui litigare piace moltissimo: da buon toscano, è nella polemica che lui, e forse anch'io, diamo il meglio di noi. E anche sull'articolo del 25 maggio non siamo in tutto e per tutto d'accordo. Lo siamo nel respingere la qualifica di «pacifista», che entrambi lasciamo in esclusiva alle «anime belle» che, sventolando la bandiera della pace, sperano di raccogliere intorno a essa tutti gl'ipocriti e gl'imbecilli che, sommati insieme, costituiscono certamente la stragrande maggioranza degl'
italia
ni.
[29 maggio 1999]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Tradotto in politica, non c'è nulla di più intollerante e fazioso, e quindi di meno pacifico, del pacifismo in generale, e di quello
italia
no in particolare. È un pacifismo a fasi alterne, e che si sveglia soprattutto, anzi quasi esclusivamente, quando a fare la guerra sono gli americani. Furioso e devastatore imperversò, non soltanto in Europa, ma nella stessa America, al tempo del Vietnam: al punto che quando Nixon venne in visita in
Italia
(quell'
Italia
che poteva fare ciò che voleva grazie agli americani) dovettero mandarlo a prendere a Fiumicino con un elicottero e trasportarlo via aria in Quirinale perché via terra avrebbe rischiato la pelle. Ma questo stesso pacifismo rimase impassibile quando i carri armati sovietici schiacciarono l'Ungheria (e a Montecitorio risuonò il grido: «Viva l'Armata Rossa!»), e poco dopo la Cecoslovacchia e da ultimo l'Afghanistan. Sono sempre gli stessi, i pacifisti
italia
ni. Con una bandiera in mano come quella della pace (chi può infatti invocare la guerra?), si sentono invulnerabili. Ma la sventolano solo per il povero Milosevic; il genocidio del Kosovo li lascia del tutto indifferenti.
[5 maggio 1999]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Che un giudice spagnolo in vena di protagonismo abbia chiesto all'Inghilterra la consegna di un ospite straniero andato a Londra in forma privatissima per ragioni di salute, non mi stupisce: un Di Pietro può nascere dovunque. Ma che l'Inghilterra si proponga di consentire, non mi stupisce. Mi sbalordisce, come ha sbalordito e indignato la signora Thatcher che aveva ospitato in casa il Generale. Ma ancora di più mi sbalordirebbe che la Giustizia spagnola, cioè di un Paese che non solo ha accettato per quarant'anni il potere di un Generale, ma gli ha consentito (per sua fortuna) di disporne anche dopo morto, portasse davanti a una Corte di Giustizia quello cileno. Per non parlare delle conseguenze che tutto questo potrebbe provocare in Cile dove, nel caso che il governo Frei si mostrasse esitante e accomodante, le Forze Armate potrebbero riprendere il potere per rompere i rapporti diplomatici con Spagna e Inghilterra e dimostrare al mondo che i processi alla Norimberga hanno fatto il loro tempo. Se a qualcuno il Generale cileno Pinochet deve rendere conto del suo operato, è soltanto al Cile e ai suoi tribunali. E se io fossi un cileno che ha votato Frei (come certamente avrei fatto se fossi stato un cileno), in questa occasione mi schiererei con le Forze Armate. Con tanti saluti a tutto il sinistrume
italia
no passato, presente e futuro.
[24 ottobre 1998]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Perché, caro B***? Perché la vocazione a dividerci sempre e su tutto per il nostro «particulare», come lo chiamava Guicciardini, noi
italia
ni ce la portiamo nel sangue, e non c'è legge che possa estirparla.
[18 aprile 1998]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Forse farebbe meglio ad astenersi a dare lezioni di liberalismo a me che sono stato, in tutto il giornalismo
italia
no, l'unico a difenderlo negli anni Settanta e Ottanta, quando difenderlo era difficile e poteva anche costar caro. Non me ne faccio un vanto perché, quando alla fine ha vinto, ho visto di che liberalismo si trattava, ed è per questo che ho votato Ulivo.
[23 ottobre 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Sono e rimango convinto che fin quando noi
italia
ni ci affideremo soltanto alla Legge ‐ o, come ora usa chiamarla, alle «regole» ‐, rimarremo quello che siamo, coi vizi che abbiamo, fra cui quello di accatastare regole su regole al solo scopo di metterle in contraddizione l'una con l'altra per poterle meglio evadere.
[16 ottobre 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Io sono un
italia
no, fra i pochi rimasti che nei confronti dell'
Italia
s'ispirano all'adagio inglese: «Che abbia ragione o torto, sto col mio Paese». Anch'io sto col mio paese quando ha torto, ma senza pretendere che il suo torto sia considerato ragione.
[23 settembre 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Al matrimonio misto, che dell'integrazione razziale è la condizione genetica, sono i neri, molto più dei bianchi, che si rifiutano. Non è quindi colpa degl'
italia
ni, o almeno non tutta questa colpa è degl'
italia
ni, se anche da noi l'integrazione con gl'immigrati africani incontra degli ostacoli. Quella con gli oriundi dei Paesi europei non ne incontra nessuno, salvo quelli che frappone la burocrazia, la quale ne pone tanti anche a noi, e anzi campa solo di questo. Non ho mai sentito un francese, o un inglese, o un tedesco, o un bulgaro o un ukraino lamentarsi di una apartheid
italia
na. Ci sono anche da noi, purtroppo, delle manifestazioni di razzismo. Ma queste sono dovunque, e in
Italia
meno violente che altrove. L'
Italia
è un Paese che va a catafascio. Ma non buttiamogli addosso anche delle croci che non merita. Quelle che merita bastano, e ne avanza.
[24 agosto 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
A fare l'
Italia
alcuni pochi
italia
ni ci sono, senza e contro i più, riusciti. A fare gl'
italia
ni, l'
Italia
, in centocinquant'anni, non c'è riuscita; anzi non ci s'è nemmeno provata.
[19 giugno 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Gladio]
Era stato istituito in quasi tutti i Paesi che facevano parte della Nato, e per volontà della Nato, consapevole che i suoi soci europei non avrebbero potuto resistere all'attacco di una Potenza superarmata qual era l'Unione Sovietica: avrebbero dovuto aspettare, per la riscossa, l'intervento dell'America. Lo dimostra il fatto che quando questo piano fu rivelato, nessun altro Paese trovò nulla da ridirne. Solo noi
italia
ni ‐ i soliti romanzieri imbecilli e peggio che imbecilli ‐ ne facemmo materia di scandalo e pretesto di «gialli» che tuttora trovano credito, come la sua lettera dimostra. Anch'io mi sento scandalizzato, e un poco offeso. Ma solo dal fatto che nessuno mi abbia sollecitato l'adesione al Gladio: l'avrei data con entusiasmo.
[7 giugno 1997]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Una delle eterne regole
italia
ne: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla «cosa pubblica», lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese.
[26 gennaio 1996]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I riformatori
italia
ni, quando si tratta di riformare ciò che non ha bisogno di essere riformato, sono instancabili. L'attività dell'Ucas, Ufficio complicazioni affari semplici, come ricordava un altro lettore esasperato, è frenetica.
[13 dicembre 1995]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Da dove siano venuti tutti i «no» non lo sapremo mai con precisione, ma una cosa è certa. Questo è il colpo di grazia al sistema dei partiti e della classe politica che lo rappresenta, e un colpo durissimo all'immagine del Paese pronto a fare pulizia che l'
Italia
si stava faticosamente costruendo all'estero. Senza giovare nemmeno a Craxi, che non potrà certo ricostruire la sua carriera sulla votazione di ieri, anzi. Se c'è ancora qualcuno che dubita sulla necessità di un pubblico processo, non solo a lui, ma a tutta la corte di faccendieri che lo circondava, alzi la mano, o meglio nasconda la faccia.
[30 aprile 1993, il Giornale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I voti dei democristiani novaresi non sono andati al partito; sono andati a Scalfaro, democristiano talmente anomalo, che si permette persino di credere in Dio.
[...]
Il vecchio magistrato conosce il suo mestiere, e sa benissimo di operare in un Paese in cui la mamma dei Casson è sempre incinta. In nome della Legge, le leggi le farà funzionare. Insomma siamo sicuri che starà in Quirinale come un
italia
no deve starci: da straniero. Unico pericolo: le prediche. Anche Einaudi le faceva. Ma le chiamava «inutili».
[26 maggio 1992, il Giornale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Per i falchi del Pci, Berlinguer era ormai un personaggio scomodo e pericoloso, specie da quando aveva cominciato ad allentare gli ormeggi che lo legavano a Mosca. Gli era perfino scappato di dire (a Pansa) che voleva per l'
Italia
un regime comunista, ma sotto l'ombrello della Nato che la tenesse al riparo dalle soperchierie del padrone sovietico: la più grave e blasfema di tutte le eresie in cui un capo comunista possa incorrere.
[12 giugno 1984, il Giornale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In una sua memorabile inchiesta un giornalista d'incrollabile fede sinistrorsa, ma di esemplare onestà, Giampaolo Pansa, mise benissimo in luce questo contrasto fra i due atteggiamenti e mentalità, che ieri ha trovato una eloquente conferma nella manifestazione di Torino. Niente chiasso, niente sceneggiate, niente slogans, niente insomma che appartenga al repertorio del buffonismo nazionale. Nessuno ha rotto le righe per andare a rovesciare auto o a fracassar vetrine. Questa, sì, era Danzica, sia pure senza Madonne; non i picchettaggi e i pestaggi di Mirafiori, sia pure con le Madonne. Ora sappiamo già cosa diranno gli altri, oggi e domani. Diranno che gli operai non c'erano. Infatti. Doveva trattarsi di quarantamila presidenti, consiglieri delegati, ingegneri: insomma, la solita «maggioranza silenziosa»: termine che soltanto nella lingua
italia
na ha significato spregiativo. La maggioranza silenziosa esiste in tutti i Paesi del mondo, dove nessuno si vergogna di appartenervi perché è essa, in definitiva, che ristabilisce gli equilibri. Fu la maggioranza silenziosa ‐ autoqualificatasi come tale ‐ di seicentomila parigini che dodici anni fa pose fine al carnevale sessantottesco, riportò De Gaulle all'Eliseo e restituì alla Francia la stabilità di cui tuttora essa gode.
[...]
Il motivo vero che farà i dimostranti bersaglio delle peggiori critiche e accuse è ch'essi rappresentano la rivolta delle persone serie contro gli arruffoni della «conflittualità permanente», dei «modelli di sviluppo» e via baggianando. E in questo Paese nulla fa più paura, perché nulla è più rivoluzionario, della serietà.
[15 ottobre 1980, il Giornale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Checché ne dicano gli agiografi della Resistenza, la guerra l'abbiamo persa, e c'è un conto da pagare. Che l'
Italia
lo saldi a spese dei suoi figli minori ‐ i Dalmati e gli Istriani ‐ è un ghigno del destino. Ma in compenso può considerarsi miracolata. Quando si pensa a cosa ha pagato la sua sconfitta la Germania, amputata d'intere province e dimezzata in due nazioni diverse e ostili, e quando si pensa a cosa ha pagato l'Inghilterra, precipitata dalla condizione di massimo impero mondiale a quella di piccola isola alla periferia d'Europa; non possiamo lamentarci del trattamento che gli alleati ci fecero.
[30 settembre 1975, il Giornale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Chi sarà il nostro lettore noi non lo sappiamo perché non siamo un giornale di parte, e tanto meno di partito, e nemmeno di classi o di ceti. In compenso, sappiamo benissimo chi non lo sarà. Non lo sarà chi dal giornale vuole soltanto la «sensazione»
[...]
Non lo sarà chi crede che un gol di Riva sia più importante di una crisi di governo. E infine non lo sarà chi concepisce il giornale come una fonte inesauribile di scandali fine a se stessi. Di scandali purtroppo la vita del nostro Paese è gremita, e noi non mancheremo di denunciarli con quella franchezza di cui crediamo che i nostri nomi bastino a fornire garanzia. Ma non lo faremo per metterci al rimorchio di quella insensata e cupa frenesia di dissoluzione in cui si sfoga un certo qualunquismo, non importa se di destra o di sinistra.
[...]
Vogliamo creare, o ricreare un certo costume giornalistico di serietà e di rigore. E soprattutto aspiriamo al grande onore di venire riconosciuti come il volto e la voce di quell'
Italia
laboriosa e produttiva che non è soltanto Milano e la Lombardia, ma che in Milano e nella Lombardia ha la sua roccaforte e la sua guida.
[...]
A questo lettore non abbiamo «messaggi» da lanciare. Una cosa sola vogliamo dirgli: questo giornale non ha padroni perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo, lettore, puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te l'offriamo.
[25 giugno 1974, il Giornale nuovo, 1° Editoriale]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Dobbiamo avere la modestia di riconoscere che noi, come venditori, non leghiamo nemmeno le scarpe a un piazzista che se un giorno si mettesse a produrre vasi da notte, farebbe scappare la voglia di urinare a tutta l'
Italia
.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Cosa c'entri la giustizia
italia
na in fatti e misfatti capitati trent'anni fa in un Paese
[l'Argentina]
di cui la metà della popolazione è di origine
italia
na, non riusciamo a capire. Ma ci pareva impossibile che l'iniziativa del giudice spagnolo Garzon per trascinare l'ex dittatore cileno Pinochet sul banco degli accusati di un tribunale madrileno non trovasse imitatori in un Paese di scimmie come il nostro. Grazie ad essa, il nome e il volto di Garzon sono noti in tutto il mondo. Ed è probabile che tra poco lo siano anche quelli del pubblico ministero Caporale. Vi pare poco in un'era dell'effimero come quella in cui stiamo vivendo, e che vede l'infittirsi di processi ai defunti, su cui le nuove leve della storiografia vorrebbero riscrivere il passato?
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Era la prima volta che il partito socialista
italia
no aveva trovato un uomo
[Bettino Craxi]
, se non di Stato, almeno di governo, che lo aveva liberato dalla subalternanza al Pci, e condotto su posizioni democratiche, europeistiche e atlantiche. Lo avrà anche fatto con metodi alquanto spicciativi e disinvolti, più da padrino che da leader. Ma mi chiedo se avrebbe potuto usarne di diversi per avere ragione dei vecchi tromboni del massimalismo populista e piazzaiolo con le loro clientele incrostate da decenni. E mi chiedo anche quanto contribuirono alla sua crocifissione i rancori e le acredini che si era lasciato dietro. Ma nella difesa si perse, e non per mancanza, ma forse per eccesso di coraggio.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Tutti coloro che hanno svolto pubbliche funzioni in Sicilia sono rimasti e sono tuttora in qualche modo «collusi» con la mafia. Lo furono quotidianamente, e per secoli, il governo e la polizia borbonica. Lo fu Garibaldi che in essa trovò, dopo lo sbarco, la sua prima alleata. Lo furono i governi nazionali sia di destra che di sinistra. Lo fu Giolitti che pure non scese mai, a ch'io sappia, a sud di Napoli. Lo fu il presidente della vittoria, Orlando, che quando tornava a Palermo, la prima visita che rendeva non era al prefetto né all'arcivescovo, ma al capomafia. Tentò di non esserlo Mori che aveva licenza di uccidere garantita da un regime totalitario, e ci rimise il posto. Lo sono stati tutti i politiconi e politicastri della Prima Repubblica. Anche il cautissimo Andreotti? Può darsi, attraverso i suoi proconsoli in loco. Ma il Tribunale deve aver capito che l'imputato non era lui. Era il costume morale e politico della nostra vita pubblica, sul quale un Tribunale non ha, né può né deve avere competenza.
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E il problema, secondo me, è questo: che fin quando noi
italia
ni crederemo di salvarci dalla peste mandando sul rogo una strega o un untore, dalla peste non ci libereremo mai.
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L'
Italia
sarà anche, come dicono i nostri tromboni universitari, «la culla del diritto». Ma è anche il sepolcro di una giustizia che, per decidere se un imputato è innocente o colpevole, aspetta il suo certificato di morte che la esenta dal dirlo. Il secondo problema è il reclutamento e la selezione del personale. Come in tutte le altre pubbliche attività, anche nella giustizia c'è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita, ma senza voce in un coro di «gaglioffi» che c'è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo.
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Qualche dichiarazione meno infuocata contro la Giustizia di regime, come il Cavaliere si ostina a definirla, avrebbe meglio aiutato la politica
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na a rimuovere il macigno che la paralizza, e che è lui, Berlusconi.
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