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Aforismi Italia - parte 21
Frasi trovate
:
3.667
Non vorremmo, dopo averne deplorato il brutto vezzo, contribuire alle polemiche nel momento in cui bisogna invece accantonarle per fare compatto fronte per il salvataggio del salvabile. Ma basta con le «regole» che servono soltanto a rendere impenetrabili le responsabilità dei disastri quando i disastri si possono ricondurre a delle responsabilità umane (come non accade, per esempio, nei terremoti). Ma quando verrà l'ora della ricostruzione, ricordiamoci che l'urbanistica e il paesaggio
italia
ni hanno bisogno non di altre, ma di meno «regole». E, più che di cemento, di dinamite.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[A proposito di Maratea]
Forse in
Italia
non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Un Paese che ignora il proprio Ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un Domani. Io mi ricordo una definizione dell'
Italia
che mi dette in tempi lontanissimi un mio maestro e anche benefattore, che fu un grande giornalista, Ugo Ojetti, il quale mi disse: «Ma tu non hai ancora capito che l'
Italia
è un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria». Io avevo 25-26 anni e la presi come una boutade, per una battuta, un paradosso. Mi sono accorto che aveva assolutamente ragione. Questo è un Paese che
[«È un Paese che non ama la Storia»]
ha una storia straordinaria, ma non la studia, non la sa. È un Paese assolutamente ignaro di se stesso. Se tu mi dici cosa sarà un domani per gli
italia
ni, forse sarà un domani brillantissimo. Per gli
italia
ni, non per l'
Italia
. Perché gli
italia
ni sono i meglio qualificati a entrare in un calderone multinazionale perché non hanno resistenze nazionali. Intanto hanno dei mestieri in cui sono insuperabili.
[...]
Voglio dirlo senza intonazioni spregiative, nei mestieri servili noi siamo imbattibili, assolutamente imbattibili. Ma non lo siamo soltanto in quello. L'individualità
italia
na si può benissimo affermare in tutti i campi, anche scientifici. Io sono sicuro che gli scienziati
italia
ni, i medici
italia
ni, gli specialisti
italia
ni, i chimici, i fisici
italia
ni quando avranno a disposizione dei gabinetti europei veramente attrezzati brilleranno. Gli
italia
ni, l'
Italia
no. L'
Italia
non ci sarà, non c'è. Perché gli
italia
ni che vanno in Germania diventeranno tedeschi.
[...]
Alla seconda generazione sono assimilati. Dovunque vadano, sono assimilati.
[«Ma questo è un difetto?»]
No... è un difetto... è un difetto ed è anche una virtù. È una qualità. Voglio dire: per l'
Italia
non vedo un futuro, per gli
italia
ni ne vedo uno brillante.
[da Dal Governo Dini all'Ulivo]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Che gli
italia
ni siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz'altro. L'
Italia
è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un'altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in
Italia
: c'è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la Germania ha in tutto 5.000 leggi, la Francia pare 7.000, l'Inghilterra nessuna, quasi nessuna ‐ ha dei principi, così stabiliti ‐ a cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori
italia
ni. I legislatori
italia
ni sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari.
[...]
Riforme: hai voglia se ne faremo, continuiamo a farne, è la nostra vocazione, questa. Quanto poi all'attuazione, allora è un altro discorso: le leggi in
Italia
non vengono osservate, anche perché sono formulate in modo che si possano non osservare. Ed è questo che spiega l'abbondanza, la prodigalità delle nostre classi politiche, delle nostre classi dirigenti, nello sfornarne di continuo.
[da Dal Governo Dini all'Ulivo]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Lui Arrivò a Palazzo Chigi credendo, e facendo credere, che uno Stato si poteva condurre con gli stessi criteri di un'azienda privata. Io su questo avevo avuto serie discussioni con lui ‐ non litigi, non ho mai litigato con Berlusconi ‐ gli avevo detto: «Guarda che lo Stato non è un'azienda privata».
[...]
Lui credeva di potersi comportare a Palazzo Chigi, e con la macchina dello Stato, come si comportava con la sua organizzazione, dove la gente frullava e, se non frullava, lui la cacciava via, com'è giusto che faccia un imprenditore. Ma lui non poteva applicare questi metodi e sistemi allo Stato. Quando si trovò di fronte alla muraglia grigia, sorda e ottusa della burocrazia
italia
na, che è la peggiore, ma anche la più resistente del mondo, lui rimase senz'armi: non poteva licenziare neanche un usciere. Nel gioco parlamentare lui naufraga perché non è abituato a queste cose. La politica ‐ non dico che sia solo un mestiere ‐ ma è anche un mestiere. Questo mestiere lui non lo aveva.
[da Verso il bipolarismo]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Lui è un uomo d'attacco: se avesse fatto la carriera militare lui non sarebbe diventato né un Rundstedt né un Manstein, che furono i grandi strateghi tedeschi dell'ultima guerra.
[...]
Lui sarebbe diventato un Rommel o un Patton. Cioè dire: è un generale di straccio e di rottura che, appunto, sullo slancio può compiere qualsiasi cosa. Se lo metti poi a difendere le posizioni conquistate con lo slancio, eh no, lì non ci sta. Come Rommel: Rommel finché poté attaccare in Libia e in Egitto attaccò. Quando dovette mettersi sulla difensiva chiese il rimpatrio.
[...]
Non sarebbe uomo di Curia e non è un uomo di pazienza, non è un uomo da guerra di posizione e di logoramento.
[da Verso il bipolarismo]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Berlusconi ha un sacco di qualità. C'è da dire, ha una grande immaginazione, una grande fantasia; ha un coraggio leonino nel buttarsi nelle imprese; sa trascinare molto bene; è un comunicatore eccezionale, sa accendere i suoi seguaci di entusiasmi eccetera eccetera, mi ricordo che una volta gli dissi: «Io sono sicuro che se tu ti mettessi a fabbricare dei vasi da notte, faresti venire la voglia di fare pipì a tutta l'
Italia
».
[da Verso il bipolarismo]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Che
[la corruzione]
sia inestirpabile, di questo sono sicuro perché dura da 2000 anni. La corruzione non è soltanto nella politica: è nella società
italia
na! Noi
italia
ni abbiamo sempre corrotto tutti! Tutti coloro che sono venuti in
Italia
a fare i padroni li abbiamo corrotti.
[...]
Noi dobbiamo metterci in testa che la lotta alla corruzione la si fa in un modo solo: cambiando gli
italia
ni, non cambiando le classi politiche. Le classi politiche, anche quelle nuove, si corrompono. È inevitabile.
[da Tangentopoli]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il caso Chiesa era un caso modestissimo. Fece da detonatore perché il momento era maturo per arrivare a Tangentopoli, che era dovuto a una cosa molto più complessa che era questa: che ci fosse la corruzione in
Italia
si è sempre saputo, la classe dominante promanava questo puzzo di fogna che tutti sentivano, il famoso «turarsi il naso». Soltanto che fin quando l'alternativa di questa classe politica allora al potere era un Partito comunista, che era un fac-simile di quello sovietico, basato sui carri armati, sulla polizia segreta, sulle delazioni, sui processi,
[...]
finché c'era questo spettro noi non potevamo prenderci il lusso di mettere sotto processo e mandare in galera la classe politica dirigente allora. Fu quando, col Muro di Berlino, crollò questo incubo che i tempi furono maturi perché questo avvenisse.
[da Tangentopoli]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Per istinto, e per come avevo visto e conosciuto Gelli, io sono convinto che
[la Loggia P2]
era una cricca di affaristi e basta. Era una cricca di affaristi condotta da un uomo che, evidentemente, come intrallazzatore doveva essere geniale. Era un pataccaro, indiscutibilmente era un pataccaro, ma che a tutto pensava fuorché a un golpe. Non ci pensava nemmeno. Lui procurava affari e soprattutto fomentava carriere. Lui aveva capito qual è la struttura del potere in
Italia
, sempre, non soltanto allora, sempre: è una struttura mafiosa. Bisogna far parte di una cricca, di una conventicola in cui ognuno aiuta l'altro, e questo era la P2.
[...]
Ma che interesse poteva avere Gelli a rovesciare un sistema che gli consentiva di influire sino a quel punto? Quale interesse poteva avere? E poi, Gelli era un farabolano ma non doveva essere del tutto sprovveduto, doveva sapere che l'
Italia
non è terra da golpe. Ma chi lo fa il golpe? E anche se qualcuno lo fa, come fa a resistere? Che cos'ha dalla sua per fare il golpe? Non ho mai creduto al golpismo di Gelli.
[da Il caso Sindona e la P2]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Anche i cinesi si erano accorti che il sistema comunista era arrivato al capolinea, era fallito. Fallito perché non regge, assolutamente non regge.
[Il sistema comunista]
Aveva portato il Paese, e i Paesi che lo avevano adottato, al fallimento. Anche i cinesi si erano accorti di questo, però avevano capito che per trasformare un sistema oramai ancestralmente totalitario, statalizzato, che aveva tolto ogni libertà a tutti, che aveva disabituato tutti da ogni spirito di iniziativa e di impresa... per trasformare un'economia basata su questi principi fallimentari in un'economia capitalista basata sul libero mercato, sulla libera concorrenza eccetera, bisognava tenere in mano il potere politico per controllare questo passaggio. I cinesi lo fecero. Quando gli studenti di Pechino credettero di potergli
[al governo cinese]
prendere la mano scendendo in piazza Tienanmen i cinesi non esitarono a mitragliarli e, per quanto un massacro non possa che essere esecrato, io dico questo: i cinesi erano obbligati a farlo. Se non lo facevano la Cina si dissolveva, ritornava quella di Chiang Kai-shek: ritornava quella dei signori della guerra, cioè il Paese si disfaceva. Il Paese che bene o male Mao Tse-tung aveva unificato e a cui aveva dato un'anima di Nazione si sarebbe disfatto.
[da Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Noi naturalmente abbiamo il dovere di ringraziare Gorbacev per quello che ha fatto, però se lei mi chiede se lo ha fatto bene o lo ha fatto male io debbo rispondere che lo ha fatto malissimo. Io non so se lui... che lui volesse salvare la Patria sovietica questo non lo metto in dubbio. Che lui volesse salvare il comunismo... io debbo risponderle di no, perché quello che lui ha fatto per affossare il comunismo lo ha fatto.
[da Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Quelle lettere erano tutte farina del sacco di Moro, e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a uomo di Stato ‐ a uomo rappresentativo dello Stato ‐ non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile ‐ era anche un galantuomo, credo ‐ ma uomo di Stato non era nemmeno lui.
[...]
Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in
Italia
.
[«Forse lo Stato sarebbe stato un'altro perché i terroristi avrebbero vinto»]
Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli
italia
ni hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto ‐ noi
italia
ni abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto ‐ ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica
italia
na.
[da Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Craxi era un uomo di partito certamente molto accorto, era un uomo valido di governo perché sapeva decidere; che cosa fosse lo Stato, da buon socialista, non lo sapeva.
[da Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Come in tutti i processi
italia
ni anche questi, che poi volevano arrivare all'identificazione dei responsabili e non ci arrivarono quasi mai, erano dominati dal cosiddetto «teorema»: si partiva dal presupposto... a un certo momento si mise di parlare degli anarchici ‐ si smise quasi subito di parlare
[degli anarchici]
‐ e tutte le lampadine furono rivolte ai partiti e alle forze di Destra. Erano quelle le forze stragiste.
[...]
I nostri bravi giudici, salvo alcuni, partivano dal presupposto che
[i colpevoli]
certamente venivano di lì, venivano dalle Destre, dalle Destre più violente. Alle quali si attribuiva, sempre per «teorema», questa idea: creare una tensione nel Paese in modo da impaurire gli
italia
ni e metterli alla scelta «o la libertà o l'ordine», perché insieme non potevano andare. Nella libertà era chiaro che non si poteva mantenere l'ordine, e loro dicevano: «Qualunque popolo messo a questa scelta sceglie l'ordine». Ecco. È un teorema. È un teorema che ha sempre cercato dimostrazione e non l'ha trovata mai.
[da Piazza Fontana e dintorni]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Se c'era un funzionario corretto, che veniva portato come esempio da tutti i suoi colleghi, era Calabresi. Per quale motivo si scatenò questa campagna contro di lui non lo so. È vero che aveva interrogato Pinelli, ma gli interrogatori di Calabresi facevano testo per la loro correttezza. Sempre.
[...]
Non so per quale motivo, a un certo momento, la stampa s'incendiò e cominciò ad additare Calabresi come «il bruto», come «lo scherano del potere sopraffattore e assassino». Questo si lesse in vari giornali. Ora, il potere sopraffattore assassino in quel momento era rappresentato da Rumor e da Colombo: mi dica lei se hanno il viso dei sopraffattori assassini. Magari lo fossero stati un po', ma immaginiamoci. E questa campagna fu implacabile, assolutamente implacabile.
[da Piazza Fontana e dintorni]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[La figura del Grande Vecchio]
È una di quelle fandonie, di quelle stupidaggini che piacciono tanto a noi
italia
ni: l'idea di un Grande Vecchio che organizzasse tutte queste stragi, attentati eccetera eccetera. È un affare da Simenon di borgata insomma ‐ no? Piaceva l'idea che ci fosse dietro tutta una strategia. Sennonché poi non si sapeva chi fosse il Grande Vecchio.
[«Aveva un volto questo grande vecchio?»]
Ne ha avuti molti: naturalmente Andreotti ‐ quello non manca mai, quando si cerca un deus ex macchina di tutto ciò che di più criminale è avvenuto in questo Paese
[c'è]
Andreotti.
[«Però in quel momento non era tanto vecchio»]
In quel momento non era tanto vecchio, ma il Grande Vecchio non ha nulla di anagrafico, è il Grande Vecchio così ‐ poi Gelli, poi Sindona. Ha avuto varie raffigurazioni che sono tutte di fantasia.
[da Piazza Fontana e dintorni]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.
[da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti ‐ bellissimi del resto ‐ il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano
[dei borghesi]
, i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra.
[da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[La differenza tra il Sessantotto francese e quello
italia
no è]
La differenza che passa fra l'originale e il fac-simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in
Italia
fu un fatto di riporto, di imitazione.
[«Che vi fu in tutto il mondo, però, questo»]
Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in
Italia
dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero... anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi naturalmente scende molto dal suo mitico piedistallo.
[...]
In
Italia
non ci fu neanche un Sartre.
[da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica
italia
na, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto.
[da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Questa storia dell'MSI è una delle grandi truffe della Prima Repubblica: nella Costituzione c'è un articolo che proibisce la rinascita di un partito fascista. Ecco. Ora, l'MSI era chiaramente un partito fascista. Non lo negava, anzi si faceva gloria del fatto di essere l'erede eccetera. Perché lo avevano messo, allora? Lo avevano messo perché questo partito fascista, che avrebbe dovuto essere escluso dalla vita politica, serviva a captare un certo numero di voti che, senza questo partito, sarebbero andati a dei partiti moderati di Centro e soprattutto, forse, alla Democrazia Cristiana. Quindi quale fu il gioco delle Sinistre, a cui la Democrazia Cristiana però si piegò e si rassegnò: è consentito di esistere all'MSI, però l'MSI quando è in Parlamento è escluso dal gioco parlamentare. Così si mettevano i voti dell'MSI in frigidaire, e così non andavano alla Democrazia Cristiana e ai partiti
[di Centro]
. È una delle peggiori truffe che è stata inventata dalla classe politica che ci ha governato per cinquant'anni.
[da I successori di De Gasperi e la politica
italia
na fino alla morte di Togliatti]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Giovanni Gronchi]
Era un uomo molto abile, brillante parlatore, molto abile anche negli affari. Era molto più libertino di Sforza, quindi la Democrazia Cristiana
[...]
era cambiata, evidentemente, e Gronchi fu eletto per una faida interna della Democrazia Cristiana, perché Fanfani voleva Merzagora. Allora per fare dispetto a Fanfani, invece gli buttarono fra i piedi Gronchi, il quale seppe benissimo tessere la sua trama fra Sinistra, Destra eccetera e far diventare gronchiani anche quelli degli altri partiti. Dicendosi agli uni uomo di Destra e agli altri uomo di Sinistra, facendo insomma il giuoco personale di Gronchi, con cui entrò in Quirinale il vero grande corruttore della vita politica
italia
na.
[...]
Dopo l'onestissimo Einaudi viene Gronchi, che è l'indulgenza plenaria verso tutte le deviazioni e i deviazionisti d'
Italia
.
[da La rivolta in Ungheria e l'elezione di Giovanni XXIII]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La fine di De Gasperi è la fine di un'epoca: con lui finisce un'epoca e ne comincia un'altra non certamente migliore.
[...]
C'è una bella pagina della figlia di De Gasperi, Maria Romana, che ha scritto un bel libro sul padre. Un libro tutto vero in cui racconta anche i funerali su in Val Sugana: c'era naturalmente tutta la nomenclatura democristiana che accompagnava la bara. Oramai De Gasperi era morto, si poteva anche fingere il compianto, e a un certo momento un passante che era lì ‐ uno che guardava, che non aveva niente a che fare con la politica, con la Democrazia Cristiana eccetera eccetera ‐ si avvicinò al feretro e scansando questi turiferari della DC disse: «No, non è vostro! De Gasperi è nostro! Era un
italia
no!». E aveva ragione. De Gasperi era nostro, non un democristiano.
[da Gli anni di Alcide De Gasperi]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Gli
italia
ni non imparano niente dalla Storia, anche perché non la sanno.
[«Forse non amano la Storia»]
Non la amano, non la leggono, non se ne interessano, ma questo anche le classi dirigenti: sono uguali, intendiamoci.
[«Lei auspica che venga rifatta questa Costituzione»]
Sì, ma che venga rifatta secondo criteri logici, non
[secondo]
criteri illogici. Tutte le volte che si diceva «Ma qui bisogna restituire un po' di autorità al potere esecutivo, bisogna mettere i governi in condizione di governare» si diceva: «Fascista! Fascista!». Con questo ricatto qui abbiamo fatto le più grosse scempiaggini che si potesse immaginare.
[da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo.
[...]
La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo,
[negando]
la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo
[a Weimar]
senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato.
[...]
Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.
[da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I difetti furono soprattutto due. Il primo difetto fu di ripartizione dei lavori. La Costituente era formata da 600 membri eletti di passaggio. Voglio
[...]
notare che quella fu la prima elezione che si tenne in
Italia
‐ per la Costituente, non per il Parlamento ‐ ma dove ci fu lo spiegamento dei partiti. Ogni partito portò i suoi candidati, cioè dei giuristi che facevano capo alla propria ideologia. Bene, in quella prima elezione il 35% dei voti andò ai democristiani, il 21% andò ai socialisti di Nenni, il 19% ai comunisti. Quindi in quel momento... non c'era ancora il Fronte ma in quel momento i socialisti facevano premio sui comunisti. Erano di poco, ma un po' più forti dei comunisti.
[...]
Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, era impossibile mandare avanti 600 persone a dibattere all'infinto le stesse cose, e allora i lavori furono devoluti a una commissione che si chiamò la Commissione dei Settantacinque, perché erano 75 membri della Costituente che venivano incaricati per le loro competenze specifiche di redigere il testo. Ma anche 75 erano troppi, e allora anche i 75 si frazionarono in sotto-commissioni, ognuna delle quali lavorò per conto suo. Non ci fu un piano di insieme.
[«Quindi non fu un vero lavoro collettivo»]
Non fu un vero lavoro collettivo. Calamandrei lo disse subito: «Noi stiamo montando una macchina, che magari pezzo per pezzo sarà anche ben fatta, ma le cui giunture non coincidono con le giunture di altri pezzi».
[...]
Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli
italia
ni.
[da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Questa Costituzione porta male gli anni da quando aveva un giorno, perché fu subito chiaro quali erano i suoi difetti. Del resto furono anche denunciati da uomini come, per esempio, Calamandrei, come Mario Paggi.
[da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
È difficile sapere che cosa fu Togliatti, perché Togliatti non ha lasciato memoriali, non ha lasciato diario, che cosa pensasse Togliatti non lo sapeva nessuno, credo nemmeno la sua compagna Nilde Iotti. Si può dire che è stato un esecutore fedele degli ordini di Stalin. Lo è stato sempre, e per questo godeva la fiducia di Stalin.
[...]
Era un diplomatico per sé, soprattutto, perché é un uomo sopravvissuto a venticinque o trent'anni anni di Mosca, senza finire in galera, processato o contro il muro. Beh, questo è uno dei grandi personaggi. Sono pochi.
[«Non era uno statista, per esempio?»]
Non poteva essere uno statista perché i comunisti non hanno lo Stato nel sangue, i comunisti hanno il partito. Stalin non è mai stato Capo dello Stato, e nemmeno Capo del Governo, era capo del partito. Il potere nei regimi comunisti non sta né nello Stato né nel governo, sta nel partito.
[da Dalla proclamazione della Repubblica al Trattato di pace]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il silenzio mantenuto finora
[sui massacri delle foibe]
, o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia
italia
na del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo
italia
no, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo
italia
no era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza ‐ ammesso che ce ne sia una ‐ del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra
italia
ni che continuò anche dopo il 25 aprile.
[...]
[Sull'eccidio dei conti Manzoni]
Andai come giornalista
[...]
per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra.
[...]
Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli
italia
ni. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda.
[...]
Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano.
[...]
C'era una complicità assoluta, una complicità dannata.
[...]
Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia
italia
na che, bella o brutta, c'era stata.
[...]
Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.
[da Dalla Monarchia alla Repubblica]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La scoperta che c'è un'
Italia
berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'
Italia
della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'
Italia
del 25 luglio, l'
Italia
dell'8 settembre, e anche l'
Italia
di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa
Italia
qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
È strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'
Italia
e anche tante persone perbene.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli
italia
ni vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Alla domanda «E se un giorno si andasse a votare per il suo referendum, quello per abolire i reati del Cavaliere?»]
In quella forma, mi pare difficile che si arrivi, anche se in
Italia
non si sa mai. Comunque, se si votasse, credo che anche lì vincerebbe lui. Perché è quello che vuole questa nostra borghesia. Ormai è ufficiale: Berlusconi ce lo meritiamo.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Sul dolore che il tempo non ha cancellato nei parenti delle vittime]
Anche noi
italia
ni dobbiamo imparare a pagare gli inevitabili tributi dovuti alla Storia come hanno saputo fare tutti i Paesi occidentali. Il dolore resta, ma la piaga va ricucita. Una volta per tutte.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Sui burattinai, i Grandi Vecchi, la Cia, i Servizi segreti]
Fregnacce: che gliene poteva importare alla Cia di fucilare gente come il buon Casalegno o quel galantuomo di Emilio Rossi, vent'anni fa direttore del Tg Uno, o quel bischero di Montanelli? La dietrologia era una divagazione di intellettuali perditempo. Il vero problema era ed è un altro: finché non ci decideremo a riconoscere la mancanza negli
italia
ni di una coscienza nazionale e civile questo pericolo del terrorismo lo correremo sempre. E questa fabbrica di una coscienza nazionale e civile io non la vedo nascere.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Alla domanda «Ma che cosa la preoccupa nella coalizione di Dalla Chiesa?»]
Questi reperti di un mondo fallito vogliono ora governare l'
Italia
. E io con loro non ci sto. La storia gli ha dato torto, la realtà li svergogna e noi dovremmo fidarci? E stata l'apertura a sinistra a dare inizio alla putredine.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
[Alla domanda «Ma gli Anni Settanta non hanno anche prodotto qualcosa di positivo nella società
italia
na?»]
No. Non vedo fatti positivi nel lascito degli anni di piombo. Vorrei sapere veramente quali. Quando dicono per esempio il divorzio. Ma il divorzio c'era già prima. Quelle sono conquiste sociali. C'era bisogno dei pistoleros per il divorzio? Ma andiamo!
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli
italia
ni: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle foibe. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra é di per sé stessa un orrore. No, queste... le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti
italia
ni, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli
italia
ni, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo é fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti.
[...]
No, questo
[tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli
italia
ni durante il periodo di occupazione fascista]
è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie.
[dall'intervista al TG2, Massacri delle foibe, 6 settembre 1996]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Tutto questo mi evoca dei ricordi poco simpatici. Era il fascismo che si conduceva così. Era il Fascismo che proibiva la satira, che in un paese civile e democratico dovrebbe essere assolutamente indenne da controlli politici; perché la satira non ha niente a che fare con la politica, anche se prende in giro la politica, ma si sa che è satira. Ed ogni regime serio e democratico accetta la satira, come si accettano le caricature. Era Mussolini che non le sopportava. E qui pensano: «Ripuliremo la stalla», «Faremo piazza pulita». Ma questo linguaggio, al signor Fini, chi glielo ispira? Ci ricorda delle cose che avremmo voluto dimenticare. Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli
italia
ni non sanno andare a destra senza finire nel manganello.
[...]
Alla RAI faranno piazza pulita, lo hanno già annunziato. Ma come si fa a definire democratico un partito che annunzia «Quando saremo al potere, noi faremo piazza pulita»? Ma questo è un linguaggio del peggiore squadrismo, che loro non sanno cosa fu, ma io me lo ricordo. Questo è il linguaggio con cui
[i fascisti]
andarono al potere.
[da La settimana di Montanelli, 17 marzo 2001]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Ah, quel maledetto Toni Negri, quel maledetto aizzatore dei sentimenti dei giovani che è vigliaccamente scappato dall'
Italia
per non affrontare il carcere. Per un Paese non c'è nulla di peggio che i cattivi maestri. Come punirli? Bisognerebbe impiccarli. Ripeto, impiccarli.
[da L'
Italia
settimanale, 1995]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Certamente Mussolini fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura ‐ parlo sempre come politico ‐ e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'
Italia
era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa
[...]
. E quindi non è vero che lui... le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia
italia
na del '21-22 si sia suicidata.
[...]
Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli
italia
ni bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne, e questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato... tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava come è nel carattere degli
italia
ni.
[da Questo secolo, 1982]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I partiti avevano finalmente messo l'uomo sbagliato al posto sbagliato. De Mita non è senza qualità. Ma gli facevano interamente difetto le doti di un governo. Lo si era visto quand'era ministro, e concludeva poco: e quel poco, di solito, sarebbe stato meglio non fosse stato concluso.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Carnevale ha dichiarato in un'intervista che la notte non ha bisogno di sonniferi per dormire perché, nei confronti della Legge, la sua coscienza è apposto. Ci crediamo senz'altro. Ma se si ponesse la stessa domanda nei confronti della Giustizia, mi domando se i suoi sogni sarebbero altrettanto tranquilli. E ci rendiamo tuttavia conto che questa domanda non se la porrà mai, e anzi gli sembrerà del tutto stravagante. Perché, per un magistrato
italia
no, la Legge con la Giustizia non ha nulla a che fare.
Indro Montanelli
Cit. da
Il testimone
Frasi di Indro Montanelli
Un giorno fui convocato a Palazzo Venezia, era il 1932 e avevo 23 anni, perché il duce voleva vedermi. Ero emozionatissimo, entrai e mi misi sull'attenti, e il duce che faceva finta di scrivere mi lasciò lì per un quarto d'ora e alla fine mi disse: "Ho letto il vostro articolo sul razzismo (avevo scritto un articolo contro il razzismo). Bravo, vi elogio. Il razzismo è roba da biondi (non si era accorto che ero biondo), continuate così. Sei anni dopo fece le leggi razziali. Perché questo era Mussolini, diceva una cosa e ne faceva un'altra, secondo il vento del momento. Non creava il vento, vi si accodava da buon
italia
no.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Siamo un paese cattolico, che nella Provvidenza ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli
italia
ni sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Pertini ha interpretato al meglio il peggio degli
italia
ni.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La cultura si è chiusa nella torre eburnea. Rimane lì, arroccata in sé stessa, perché ha orrore dei contatti col pubblico, si crede diminuita dai contatti col pubblico. Questa è la cultura
italia
na. È una cultura di cretini.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Kipling diceva: "un
italia
no, un bel tipo; due
italia
ni, una discussione; tre
italia
ni, tre partiti politici". I suoi concittadini, invece, li definiva così: "un inglese, un cretino; due inglesi due cretini; tre inglesi, un popolo". Vorrei avere a che fare con dei cretini che, insieme, facessero un popolo.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
si può cambiare soltanto la Costituzione. Il resto rimane com'è.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
c'è una frangia d'imbecilli tali che credono si possa resuscitare il comunismo. Seppellire il cadavere del marxismo non è facile, anche perché per molti significa rinnegare l'intera esistenza. Ma certo Bertinotti non è di questi: lui non sa un corno di marxismo, non gl'importa niente, è un piccolo pagliaccio, un populista all'
italia
na che scalda in piazza maree di poveri diavoli e parla ancora delle masse operaie, che vede solo lui.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli
italia
ni e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?».
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In
Italia
, i regimi politici passano. I somari restano. Trionfanti.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
I mariti
italia
ni, per comprar la pelliccia alle mogli, spendono più di tutti i loro colleghi europei. Poveri, ma pelli.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Gli
italia
ni non si dividono in furbi e in fessi, sono nello stesso tempo tutti furbi e fessi.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Certo, per un direttore di giornale, avere sottomano un Travaglio, che su qualsiasi protagonista, comprimario e figurante della vita politica
italia
na è pronto a fornirti su due piedi una istruttoria rifinita nel minimo dettaglio è un bel conforto. Ma anche una bella inquietudine. Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
Agnelli ha detto che non siamo nella repubblica delle banane, però qualche banana in
Italia
c'è, perché avvengono cose veramente singolari.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
A me Grillo piace. Lo considero il più efficace comico in circolazione. Anzi: «comico» non è la parola giusta. Grillo non è un comico, non è un moralista, non è un predicatore: è tutte queste cose insieme. Nel panorama dello spettacolo
italia
no, dove abbonda il bollito misto, è un'eccezione ambulante (e urlante). Lei ha ragione quando dice che Grillo esagera. Non soltanto esagera; provoca anche, e insulta, e offende. Ma tutte le categorie di giudizio, con un tipo così, risultano inadeguate. Grillo appartiene ad una specie animale particolare, formata da un solo esemplare: lui. O lo strozziamo o lo applaudiamo. Io, appena posso, lo applaudo. Perché i suoi eccessi, a differenza di quelli di Sgarbi, odorano di bucato.
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
In
Italia
il lavoro bisognava tenerselo stretto, anche quello noioso.
Dan Brown
Cit. da
Inferno
Frasi di Dan Brown
Infatti, come avrete intuito dal titolo ‐ aveva continuato
[Robert]
Langdon ‐ la Divina Commedia venne scritta in volgare, la lingua parlata dal popolo. Riuscì comunque a fondere in modo brillante religione, storia, politica, filosofia e commenti sociali in un arazzo narrativo che, per quanto erudito, risultò totalmente accessibile alle masse. L'opera diventò un tale pilastro della cultura
italia
na che a Dante è riconosciuto nientemeno che il merito della definitiva codificazione dell'
italia
no moderno.
Dan Brown
Cit. da
Inferno
Frasi di Dan Brown
L'amore, il successo e il sogno americano.
Dal film:
Chiedi alla polvere
Scheda film e trama
Frasi del film
Nell'ultimo decennio credo che Francesco Totti sia stato il più bravo calciatore
italia
no, probabilmente anche il più continuo. Attraverso le sue doti, grande tecnica, forza fisica e intelligenza sul campo, è stato il calciatore simbolo sia della Roma che della nazionale
italia
na.
Paolo Rossi
Cit. da
Uefa.com, 28 giugno 2012
Frasi di Paolo Rossi
[Riferendosi alla partita
Italia
-Brasile 3-2 di Spagna '82]
Per il Brasile fu una lezione per la quale dovrebbero ringraziarci e darmi un premio. Da quella sconfitta impararono molto, tanto che poi vinsero altri due mondiali. Dopo quella gara loro sono diventati più guardinghi, si sono europeizzati, eppure vederli giocare è sempre uno spettacolo.
Paolo Rossi
Cit. da
Goal.com, 28 novembre 2012
Frasi di Paolo Rossi
[Riferito al campionato 2001-2002]
Quel campionato si conclude in uno dei giorni più belli della storia bianconera: il 5 maggio. C'è una possibilità su mille di portarsi a casa lo Scudetto: l'Inter gioca a Roma contro la Lazio e vincendo si aggiudicherebbe il titolo. Noi siamo in trasferta, sappiamo di dover battere l'Udinese per sperare, ma sappiamo anche che, molto probabilmente, potrebbe non bastare. Noi facciamo quello che ci siamo detti per tutta la settimana: partiamo forte per mettere pressione all'Inter. Dopo meno di un quarto d'ora siamo in vantaggio 2-0. Ora non dipende più da noi. Possiamo gestire la partita con un orecchio alla radio, la quale ci riserva delle sorprese indimenticabili. All'Olimpico succede l'incredibile. Il primo tempo è un saliscendi di emozioni e si conclude sul 2-2. Nel secondo tempo ci pensa Maresca a tenerci aggiornati, oltre ai boati dei nostri tifosi presenti a Udine. Enzo continua a ripetere a chiunque gli si avvicini: «Guarda che stanno perdendo! Guarda che stanno perdendo!». E alla fine perdono. Risultati finali: Udinese-Juventus 0-2, Lazio-Inter 4-2. Noi siamo campioni d'
Italia
, l'Inter chiude addirittura terza, scavalcata anche dalla Roma. In campo e sugli spalti esplode la nostra festa. Quello Scudetto giunge inaspettato, con un finale avvincente.
Antonio Conte
Cit. da
Testa, cuore e gambe
Frasi di Antonio Conte
C'è un vocabolo
italia
no che può chiarire cosa è successo nella mia vita. E' la decenza.
Bud Spencer
Frasi di Bud Spencer
Mia moglie Maria è figlia di uno dei più grandi produttori del cinema
italia
no, Peppino Amato. Se avessi voluto fare l'attore, quindi, avrei potuto rivolgermi a mio suocero. Ma non ci avevo mai pensato! Fu Giuseppe Colizzi a contattare mia moglie, quando ormai suo padre era morto da qualche anno: cercava un protagonista della mia stazza da affiancare a Terence Hill in "Dio perdona... io no!". Curioso come sono, mi sono presentato al casting. Era il 1966. Il resto della vicenda è noto.
Bud Spencer
Frasi di Bud Spencer
Dovete sapere che mia moglie Maria è figlia di uno dei più grandi produttori del cinema
italia
no, Peppino Amato. Se avessi voluto fare l'attore, quindi, avrei potuto rivolgermi a mio suocero. Ma non ci avevo mai pensato! Fu Giuseppe Colizzi a contattare mia moglie, quando ormai suo padre era morto da qualche anno: cercava un protagonista della mia stazza da affiancare a Terence Hill in "Dio perdona... io no!". Curioso come sono, mi sono presentato al casting. Era il 1966. Il resto della vicenda è noto.
Bud Spencer
Frasi di Bud Spencer
Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'
Italia
in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata. (Oro)
Primo Levi
Cit. da
Il sistema periodico
Frasi di Primo Levi
C'è stato un momento della mia carriera in cui non rendevo e non giocavo molto e vedevo l'
Italia
vincere la Coppa del Mondo, chiedendomi perché non potessi essere lì anche io. Però sapevo che se avessi continuato su quella strada - non giocando e non rendendo - probabilmente non ci sarei mai arrivato. Quando poi ho iniziato a giocare bene e son arrivato qui, ho capito che potevo farcela ad arrivare in nazionale. Il commissario tecnico mi ha dato la chance di giocare ed io l'ho fatto bene la maggior parte delle volte. È una sensazione fantastica.
Graziano Pellè
Frasi di Graziano Pellè
In
Italia
ero infelice. A me piace l'onestà e in serie A c'è difficilmente. C'erano molte storie sulle le partite che la Juventus aveva comprato per essere campione. Questo non è il calcio che sognavo.
[Nel 2013]
Graziano Pellè
Frasi di Graziano Pellè
Mi fa davvero rabbia vedere un campionato come la Serie A ormai declassato a terza-quarta scelta. Lo capisco quando parlo con i miei compagni al Feyenoord. Vedono gli stadi vecchi, le squadre mandate in ritiro, che qui non esiste. E poi il calcio in
Italia
non produce reddito, anzi, ogni anno i presidenti sono costretti ad aprire il portafoglio a fondo perso. Questo non attira nuovi investitori. Aggiungiamoci poi il clima di tensione permanente che c'è nel calcio.
Graziano Pellè
Frasi di Graziano Pellè
Io raffiguro la politica
italia
na
[...]
con due rubinetti: uno a destra e uno a sinistra. Quello a sinistra gocciola e non c'è stop che tenga perché un giorno va via Civati, un giorno va via Cofferati un gocciolio continuo.
[...]
Da un'altra parte c'è un altro rubinetto. Quello determinato dagli amici di NCD che hanno fatto dei ritorni indietro come Quagliariello, come Giovanardi. Un rubinetto di qua, un rubinetto di là... trovare un idraulico in questo paese non è facile. Specialmente di domenica.
Denis Verdini
Frasi di Denis Verdini
Spogliati dagli uni, scherniti dagli altri, traditi sempre da tutti, abbandonati da' nostri medesimi concittadini, i quali anziché compiangersi e soccorrersi nella comune calamità, guardano come barbari tutti quegl'
Italia
ni che non sono della loro provincia, e dalle cui membra non suonano le stesse catene ‐ dimmi, Lorenzo, quale asilo ci resta?
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Da' colli Euganei, 11 ottobre 1797.
Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so; ma vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito? Consola mia madre: vinto dalle sue lagrime le ho ubbidito, e ho lasciato Venezia per evitare le prime persecuzioni, e le più feroci. Or dovrò io abbandonare anche questa mia solitudine antica, dove, senza perdere dagli occhi il mio sciagurato paese, posso ancora sperare qualche giorno di pace? Tu mi fai raccapricciare, Lorenzo: quanti sono dunque gli sventurati? E noi, pur troppo, noi stessi
Italia
ni ci laviamo le mani nel sangue degl'
Italia
ni. Per me segua che può. Poiché ho disperato e della mia patria e di me, aspetto tranquillamente la prigione e la morte. Il mio cadavere almeno non cadrà fra braccia straniere; il mio nome sarà sommessamente compianto da' pochi uomini buoni, compagni delle nostre miserie; e le mie ossa poseranno su la terra de' miei padri.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
‐ Incipit
Frasi di Ugo Foscolo
Ognuno lo dice: neri, bianchi... Tutti mi descrivono come una leggenda. Gli
italia
ni, gli ebrei... Tutti.
Roberto Duran
Frasi di Roberto Duran
Perché i giovani sappiano, i vecchi ricordino e si cessi di ingannarli: il pacifismo in questo secolo ha prodotto effetti catastrofici, convergenti con quelli del nazismo e del comunismo. Se il comunismo e il nazismo sono messi al bando, il pacifismo merita di accompagnarli.
[Il disarmismo, l'antimilitarismo, la non-violenza]
non sono omologabili al pacifismo. La linea che da Gandhi a Bertrand Russell, da Luther King a Capitini, deve organizzarsi finalmente nel mondo. Il Partito radicale questo progetta e comincia ad attuare, in
Italia
e nel mondo. È impresa ragionevole. Lasciarsi sconfiggere è la follia.
[...]
Non violenza e democrazia politica devono vivere quasi come sinonimi. Da un secolo non vi sono guerre tra democrazie, diritto e libertà sono la prima garanzia. E il pacifismo storico, nei fatti, lo ha sempre ignorato.
Marco Pannella
Frasi di Marco Pannella
Le divisioni che ci sono fra le arti e anche all'interno dello stesso ambito in
Italia
, sono dovute un po' al provincialismo che ci contraddistingue da sempre come popolo, purtroppo. Ma tanto anche dalla paura, la paura di sporcarsi le mani, di essere contaminati in maniera diversa da quella che cerchiamo.
Manuel Agnelli
Frasi di Manuel Agnelli
Vedo un'
Italia
che può esportare idee che può esportare creatività e che può, in questo, avere un grossissimo futuro, un grossissimo posto nella comunità internazionale.
Manuel Agnelli
Frasi di Manuel Agnelli
Credo in quello che faccio al di là dei risultati. Col Tora Tora, ad esempio, non pensavo di cambiare lo stato della musica
italia
na in pochi mesi, o pochi anni. Si tratta sempre di processi lunghi, ma cose del genere contribuiscono sempre al cambiamento. Il fatto è che serve tempo, e la gente ha poca pazienza. Anche perché in
Italia
siamo molto provinciali, pieni di divisioni e campanilismi, anche nella musica.
Manuel Agnelli
Frasi di Manuel Agnelli
La stampa musicale una volta la leggevo assiduamente, specie da ragazzo. E penso che alcune riviste siano state fondamentali per lo sviluppo della scena musicale
italia
na, e anche per la sua crescita. Mi riferisco ai musicisti, naturalmente, ma anche al pubblico. Meno bene penso della stampa generalista, che alla musica ha sempre dedicato poca attenzione. Ultimamente le cose a dire il vero stanno cambiando, i grandi giornali danno alla musica un sacco di spazio. Peccato che stia accadendo in questo momento di grande crisi della stampa. E forse non è un caso.
Manuel Agnelli
Frasi di Manuel Agnelli
Turiddu: O Lola ch'ai di latti la cammisa | sì bianca e russa comu la cirasa, | quannu t'affacci fai la vucca a risa, | biatu cui ti dà lu primu vasu! | 'Ntra la porta tua lu sangu è sparsu, | e nun me mporta si ce muoro accisu... | E s'iddu muoru e vaju mparadisu | si nun ce truovu a ttia, mancu ce trasu.
[dallo spartito]
[Traduzione]
O Lola che hai di latte la camicia così bianca e rossa come una ciliegia, quando t'affacci e atteggi la bocca al riso, beato chi ti dà il primo bacio! Dietro la tua soglia è sparso il sangue, ma non me ne importa se muoio ucciso... E se muoio e vado in paradiso, se non ci trovo te manco ci entro.
[Versione in lingua
italia
na]
O Lola, bianca come fior di spino, | quando t'affacci tu, s'affaccia il sole; | chi t'ha baciato il labbro porporino | grazia più bella a Dio chieder non vôle. | C'è scritto sangue sopra la tua porta, | ma di restarci a me non me n'importa; | se per te muoio e vado in paradiso, | non c'entro se non vedo il tuo bel viso.
[dal libretto]
Pietro Mascagni
Cit. da
Cavalleria rusticana
‐ Incipit
Frasi di Pietro Mascagni
Falce martello e la stella d'
Italia
|
ornano nuovi la sala. Ma quanto
|
dolore per quel segno su quel muro!
|
|
Esce, sorretto dalle grucce, il Prologo.
|
Saluta al pugno; dice sue parole
|
perché le donne ridano e i fanciulli
|
che affollano la povera platea.
|
Dice, timido ancora, dell'idea
|
che gli animi affratella; chiude: "E adesso
|
faccio come i tedeschi: mi ritiro".
|
Tra un atto e l'altro, alla Cantina, in giro
|
rosseggia parco ai bicchieri l'amico
|
dell'uomo, cui rimargina ferite,
|
gli chiude solchi dolorosi; alcuno
|
venuto qui da spaventosi esigli,
|
si scalda a lui come chi ha freddo al sole.
|
|
Questo è il Teatro degli Artigianelli,
|
quale lo vide il poeta nel mille
|
novecentoquarantaquattro, un giorno
|
di Settembre, che a tratti
|
rombava ancora il canone, e Firenze
|
taceva, assorta nelle sue rovine.
|
|
(Dal Canzoniere, cit.)
|
|
|
Il torrente
|
|
Tu così avventuroso nel mio mito,
|
così povero sei fra le tue sponde.
|
Non hai, ch'io veda, margine fiorito.
|
Dove ristagni scopri cose immonde.
|
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Pur, se ti guardo, il cor d'ansia mi stringi,
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o torrentello.
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Tutto il tuo corso è quello
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del mio pensiero, che tu risospingi
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alle origini, a tutto il fronte e il bello
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che in te ammiravo; e se ripenso i grossi
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fiumi, l'incontro con l'avverso mare,
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quest'acqua onde tu appena i piedi arrossi
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nudi a una lavandaia,
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la più pericolosa e la più gaia,
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con isole e cascate, ancor m'appare;
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e il poggio da cui scendi è una montagna.
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Sulla tua sponda lastricata l'erba
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cresceva, e cresce nel ricordo sempre;
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sempre è d'intorno a te sabato sera;
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sempre ad un bimbo la sua madre austera
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rammenta che quest'acqua è fuggitiva,
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che non ritrova più la sua sorgente,
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né la sua riva; sempre l'ancor bella
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donna si attrista, e cerca la sua mano
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il fanciulletto, che ascoltò uno strano
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confronto tra la vita nostra e quella
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della corrente.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Teatro degli Artigianelli
Frasi di Umberto Saba
Italia
ni. Tutti musicisti, traditori.
Gustave Flaubert
Cit. da
Dizionario dei luoghi comuni
Frasi di Gustave Flaubert
In tribunale non è importante aver torto o ragione. E' importante vincere. Ad ogni costo.
Dal film:
Schegge di paura
Scheda film e trama
Frasi del film
Fare calcio in
Italia
è difficile forse perché siamo un pochino esasperati da tutto il contorno. Si parte sempre con: "Abbiamo un progetto, abbiamo un programma, facciamo questo, facciamo quell'altro", poi bastano tre partite per mandare all'aria tutti i progetti e tutti i programmi, tutte le convinzioni che quello fosse l'allenatore giusto, e questo è un po' il nostro male. Siamo molto tattici, siamo convinti tutti di capire di calcio, per cui bastano due o tre partite in cui non rendi come dovresti che salti. Alcune volte i dirigenti pur di vendere qualche abbonamento in più dicono che la loro squadra è pronta per vincere il campionato, o è pronta per entrare in Europa, per cui mettono una pressione addosso ai giocatori, all'allenatore, a tutto l'ambiente che non è positiva. Per cui alcune volte si sbaglia proprio per questo; noi non siamo per programmare, siamo nati per vincere, noi dobbiamo vincere e basta, il resto non conta. Questo non è bello, ma noi siamo figli di questo calcio; non siamo sportivi, ma siamo partecipativi e vogliamo vincere.
Claudio Ranieri
Frasi di Claudio Ranieri
Venire qui ad allenare l'Inter ‐ la sua maglia importante, una società con una grande storia non solo nel panorama
italia
no, ma anche in quello mondiale ‐ mi trasmette un grande senso di rispetto e responsabilità che mi convolge e mi rende orgoglioso.
Claudio Ranieri
Frasi di Claudio Ranieri
Io non vado dietro le mode. Il calcio
italia
no ha vinto tanto e sempre, non vedo perché dobbiamo rinnegarlo. Oggi si dice che il futuro del calcio è cambiare modulo in corsa. Bene io lo facevo già quando ero a Cagliari, evidentemente sono il futuro.
Claudio Ranieri
Frasi di Claudio Ranieri
Ho capito vivendo a Londra, che due inglesi fanno un popolo, ma 57 milioni di
italia
ni no.
Claudio Ranieri
Frasi di Claudio Ranieri
[Rispondendo a José Mourinho]
È una baruffa estiva, le sue parole vanno prese per quelle che sono. Ha fatto vedere subito personalità, chiarezza e il suo stile. Ecco cosa pensa dei suoi colleghi. Lo posso capire, dopotutto è venuto in
Italia
al posto di Mancini, nella squadra che ha vinto gli ultimi 2 scudetti. A lui hanno chiesto di vincere tutto e subito, con il bel gioco. Io dall'alto dei miei 70 anni
[in realtà il tecnico della Juve aveva 56 anni]
ho una certa saggezza e sarò il primo a complimentarmi con lui.
Claudio Ranieri
Frasi di Claudio Ranieri
[Nel 2015]
I giocatori europei sono molto più tecnici degli americani, in Europa insegnano a giocare a pallacanestro sin da piccoli, hanno più tecnica. È qualcosa che qui in America dobbiamo sistemare, dobbiamo insegnare ai più piccoli a giocare. Qui si insegna un basket ridicolo, i fondamentali vengono trascurati, per questo abbiamo giocatori come i fratelli Gasol e gli Spurs hanno il 90% del roster composto da giocatori europei. Se non fossi cresciuto in
Italia
non avrei imparato a palleggiare, a tirare con la sinistra e ad avere un corretto movimento dei piedi. Mentre ero in
Italia
ho avuto la fortuna di assistere ai clinic di Red Auerbach e Tex Winters. Io, Manu ed altri nati in quegli anni siamo stato figli di quelli insegnamenti. Gli allenatori Americani dovrebbero insegnare i fondamentali ai bambini e non trattarli come "vacche da soldi" traendone profitti.
Kobe Bryant
Frasi di Kobe Bryant
[Sul fratello Gianluca Tamberi, atleta, attore ed eletto come "il più bello d'
Italia
"]
Lui, lui è più bello di me. Io punto sulla simpatia! Tra di noi c'è un bel rapporto, molto stretto. Essendo entrambi atleti ad alto livello ci capiamo e ci aiutiamo nei momenti di difficoltà.
Gianmarco Tamberi
Frasi di Gianmarco Tamberi
L'
Italia
ha un alto debito pubblico accumulato ma è uno dei paesi che ha fatto una riforma pensionistica in grado di controllare la dinamica della spesa.
[...]
L'
Italia
ha un livello del debito pensionistico del tutto sostenibile e per questo andrebbe premiata.
[Febbraio 2016]
Tito Boeri
Frasi di Tito Boeri
L'
Italia
mi ha fatto grande come campione dei Giri. Da voi ho imparato a mangiare, a farmi curare del medico della squadra, a farmi massaggiare, a distribuire le fatiche nell'arco delle tre settimane.
Eddy Merckx
Frasi di Eddy Merckx
Ecco il cambio, fuori Alessandro Del Piero. E allora, adesso, l'unica colonna sonora dev'essere lo stadio. È un momento storico. Dentro Pepe, fuori Del Piero. Eccoci qui. Le strette di mano degli avversari, le braccia verso l'alto, questo giocatore è di tutti, è di tutto il calcio
italia
no, è di tutti quelli che amano il calcio, è di tutti quelli che amano il bello, è di qualsiasi bambino quando comincia a giocare a pallone, quando istintivamente rincorre un pallone, sogna di essere un grandissimo, sogna di essere un grande dentro il campo e fuori. 704 presenze, 289 goal. Sempre dalla stessa parte, sempre con la stessa maglia. Anche Colantuono, quasi con una carezza. PELLE D'OCA!
Pierluigi Pardo
Frasi di Pierluigi Pardo
Cassano parla
italia
no, poi all'improvviso comincia a urlare in barese: "Vin' d'da'! Vin' d'dou!..."
Pierluigi Pardo
Frasi di Pierluigi Pardo
Gli
italia
ni cominciano ad accreditarci come forza di governo nonostante le falsità dell'informazione e la barriera messa in atto dai partiti in ogni forma possibile.
Gianroberto Casaleggio
Frasi di Gianroberto Casaleggio
[Wess]
Era simpatico, divertente e cocciuto. È stato un compagno di lavoro sempre affidabile e piacevole e insieme a lui ho avuto le più grandi soddisfazioni professionali della mia vita. Il nostro è stato un successo
italia
no e internazionale: siamo stati infatti la prima coppia canora caffellatte del mondo. Fra i nostri fan c'era Fabrizio De André, che ai nostri spettacoli si mescolava fra il pubblico per saggiarne gli umori.
Dori Ghezzi
Frasi di Dori Ghezzi
L'
Italia
è sempre stata una squadra rispettata in tutto il mondo.
Cesare Maldini
Frasi di Cesare Maldini
Se uno è figlio di
italia
ni è giusto che giochi nella Nazionale
italia
na.
Cesare Maldini
Frasi di Cesare Maldini
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