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Indice degli autori
Aforismi Essi - parte 37
Frasi trovate
:
10.635
La stragrande maggioranza dei libri mai scritti non sono acc
essi
bili a nessuno tranne i più tenaci ricercatori delle principali biblioteche accademiche. I libri scritti dopo il 1923 scompaiono rapidamente in un buco nero letterario.
[The vast majority of books ever written are not acc
essi
ble to anyone except the most tenacious researchers at premier academic libraries. Books written after 1923 quickly disappear into a literary black hole.]
Sergey Brin
Frasi di Sergey Brin
Sento che c'è un'angoscia esistenziale tra i giovani. Io non l'ho avuta.
Essi
vedono montagne enormi, dove io ho visto solo una piccola collina da scalare.
[I feel there's an existential angst among young people. I didn't have that. They see enormous mountains, where I only saw one little hill to climb.]
Sergey Brin
Frasi di Sergey Brin
Ci sono state molte bellissime delusioni: e dico bellissime perché vincere non ti insegna niente. E' nel perdere che si impara molto su se st
essi
e su quello che si fa. Devo proprio dire alle persone che il vero successo in una carriera musicale è l'essere accettati dalla fan-base. I Beatles, gli Stones e Jimi Hendrix non hanno mai vinto un premio, ma sono ben lontani dall'essere morti o dimenticati dalla gente.
Joe Satriani
Cit. da
spaziorock.it, intervista, 6 maggio 2013
Frasi di Joe Satriani
Quando potremo tornare all'arte alla sua forma originaria - e io sto dimostrando che la tecnologia può permettercelo - ci renderemo conto che non c'è alcun motivo per cui tutti questi altri luoghi in cui si ascolta musica non possano offrire una qualità pari a quella che c'è sul mio sito. L'unico motivo sono gli inter
essi
economici delle case discografiche. E io risolverò la questione. La rivelerò, e farò la differenza. Succederà. E se non succederà, morirò provandoci e sarà qualcun altro a farlo.
Neil Young
Cit. da
noisey.vice.com, intervista, 27 marzo 2018
Frasi di Neil Young
La tecnologia dovrebbe rendere la vita migliore. I cattivi ora possono usare gli st
essi
strumenti dei buoni, che sono stati fatti per i buoni. Ma li hanno anche i cattivi, e quelli che li fanno si sbagliano di brutto a dire che non è responsabilità loro. È responsabilità loro, ma non vogliono svolgere un lavoro di controllo. Devono capire che il potere implica la responsabilità. Devi far sì che la gente sappia quello che succede. Faglielo sapere.
Neil Young
Cit. da
noisey.vice.com, intervista, 27 marzo 2018
Frasi di Neil Young
Né l'intimità della tua fronte chiara come una festa
|
né l'abitudine del tuo corpo, ancora misterioso e tacito e da bambina,
|
né la succ
essi
one della tua vita assumendo parole o silenzi
|
saranno favore tanto misterioso
|
come guardare il tuo sonno implicato
|
nella veglia delle mie braccia.
|
Vergine miracolosamente un'altra volta per la virtù assolutoria del sonno,
|
quieta e splendente come una felicità che la memoria sceglie,
|
mi darai quella sponda della tua vita che tu stessa non hai.
|
Gettato alla quiete,
|
scorgerò quella spiaggia ultima del tuo essere
|
e ti vedrò per la prima volta, forse,
|
come Dio deve vederti,
|
sbaragliata la finzione del Tempo,
|
senza l'amore, senza di me.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Amorosa anticipazione
Frasi di Jorge Luis Borges
Quando gli orologi della mezzanotte elargiranno
|
un tempo generoso,
|
andrò più lontano dei rematori di Ulisse
|
nella regione del sogno, inacc
essi
bile
|
alla memoria umana.
|
Da quella regione sommersa recupero residui
|
che ancora non comprendo;
|
erbe di botanica elementare,
|
animali un po'diversi,
|
dialoghi coi morti,
|
volti che in realtà sono maschere,
|
parole di lingue molto antiche
|
e talora un orrore non comparabile
|
a quello che può darci il giorno.
|
Sarò tutti o nessuno. Sarò l'altro
|
che ignoro d'essere, colui che ha contemplato
|
quell'altro sogno, la mia veglia. La giudica,
|
rassegnato e sorridente.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Il sogno
Frasi di Jorge Luis Borges
Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
|
tregua, un puro riposo della mente,
|
perché, se ti si desta bruscamente,
|
senti che t'han rubato una fortuna?
|
Perché è triste levarsi presto? L'ora
|
ci deruba d'un dono inconcepibile,
|
intimo al punto da esser traducibile
|
solo in sopore, che la veglia dora
|
di sogni, forse pallidi rifl
essi
|
interrotti dei tesori dell'ombra,
|
d'un mondo intemporale, senza nome,
|
che il giorno deforma nei suoi specchi.
|
Chi sarai questa notte nell'oscuro
|
sonno, dall'altra parte del tuo muro?
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Se il sonno
Frasi di Jorge Luis Borges
Ti offro strade difficili, tramonti disperati,
|
la luna di squallide periferie.
|
Ti offro le amarezze di un uomo
|
che ha guardato a lungo la triste luna.
|
Ti offro i miei antenati, i miei morti,
|
i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:
|
il padre di mio padre ucciso sulla frontiera di Buenos Aires,
|
due pallottole attraverso i suoi polmoni, barbuto e morto,
|
avvolto dai soldati nella pelle di una mucca;
|
il nonno di mia madre ‐ appena ventiquattrenne ‐
|
a capo di un cambio di trecento uomini in Perù,
|
ora fantasmi su cavalli svaniti.
|
Ti offro qualsiasi intuizione sia
|
nei miei libri, qualsiasi virilità o vita umana.
|
Ti offro la lealtà di un uomo
|
che non è mai stato leale.
|
Ti offro quel nocciolo di me stesso
|
che ho conservato, in qualche modo ‐
|
il centro del cuore che non tratta con le parole,
|
né coi sogni e non è toccato dal tempo,
|
dalla gioia, dalle avversità.
|
Ti offro il ricordo di una
|
rosa gialla al tramonto,
|
anni prima che tu nasc
essi
.
|
Ti offro spiegazioni di te stessa,
|
teorie su di te, autentiche e sorprendenti notizie di te.
|
Ti posso dare la mia tristezza,
|
la mia oscurità, la fame del mio cuore;
|
cerco di corromperti con l'incertezza,
|
il pericolo, la sconfitta.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Ti offro
Frasi di Jorge Luis Borges
La precisione che ho appena indicato non è un artificio retorico; è affermazione dell'onestà, della pienezza con cui ogni circostanza del poema è stata immaginata. E altrettanto può dirsi dei dettagli di natura psicologica, così ammirevoli e al tempo stesso così semplici. Di tali dettagli è come intessuto il poema; ne citerò alcuni. Le anime destinate all'Inferno piangono e bestemmiano Dio; appena sulla barca di Caronte, il loro timore si trasforma in desiderio e intollerabile ansia (Inferno, III, 124). Dalle labbra di Virgilio Dante apprende che questi non avrà mai accesso al Cielo; subito lo chiama maestro e signore, sia per dimostrare che quella conf
essi
one non riduce il suo affetto, sia perché, sapendolo perduto, lo ama di più (Inferno, IV, 39). Nella nera bufera del secondo cerchio, Dante vuol conoscere la radice dell'amore di Paolo e Francesca; costei racconta che si amavano e non lo sapevano, «soli eravamo e sanza alcun sospetto», e che il loro amore fu rivelato da una lettura casuale. Virgilio confuta i superbi, che con la sola ragione pretendono di abbracciare la divinità infinita; subito china la testa e tace, perché uno di quegli sventurati è lui (Purgatorio, III, 34). Sull'aspro fianco del Purgatorio l'ombra del mantovano Sordello chiede all'ombra di Virgilio quale sia la sua patria; Virgilio dice Mantova; Sordello allora lo interrompe e lo abbraccia (Purgatorio, VI, 58).
[dal prologo]
Jorge Luis Borges
Cit. da
Nove saggi danteschi
Frasi di Jorge Luis Borges
Essi
sapevano che in un tempo infinito ad ogni uomo accadono tutte le cose. Per le sue passate o future virtù, ogni uomo è creditore d'ogni bontà, ma anche di ogni tradimento, per le sue infamie del passato e del futuro.
[...]
Visti in tal modo tutti i nostri atti sono giusti, ma sono anche indifferenti. Non esistono meriti morali o intellettuali. Omero compose l'Odissea; dato un tempo infinito, con infinite circostanze e mutamenti, è impossibile non comporre, almeno una volta, l'Odissea.
[da L'immortale]
Jorge Luis Borges
Cit. da
L'Aleph
Frasi di Jorge Luis Borges
Il carcere è profondo e di pietra; la sua forma, quella di un emisfero quasi perfetto, perché il pavimento (anch'esso di pietra) è un po' minore di un cerchio massimo, il che agrava in qualche modo i sentimenti di oppr
essi
one e vastità. Un muro lo taglia a metà; esso benché sia altissimo non tocca la volta. Da un lato sto io, Tzinacàn, mago della piramide di Qaholom, che Pedro de Alvarado incendiò; dall'altro è un giaguaro, che misura con segreti passi uguali il tempo e lo spazio della prigione.
Jorge Luis Borges
Cit. da
L'Aleph - La scrittura del Dio ‐ Incipit
Frasi di Jorge Luis Borges
De Quincey, in certe notti di minuzioso terrore, si immerse nel cuore di labirinti, ma non coniò la sua impr
essi
one di unutterable and self-repeatig infiniteis (inesprimibili e ripetentisi infinitudini) in favole paragonabili a quelle di Franz Kafka.
Jorge Luis Borges
Cit. da
Introduzione a L'invenzione di Morel
Frasi di Jorge Luis Borges
Forse mi inganneranno la vecchiaia e la paura, ma sospetto che la specie umana ‐ l'unica ‐ stia per estinguersi e che la Biblioteca sia destinata a permanere: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta.
Ho appena scritto infinita. Non ho interpolato quell'aggettivo per un'abitudine retorica; dico che non è illogico pensare che il mondo sia infinito. Coloro che lo ritengono limitato, sostengono che in luoghi remoti i corridoi e le scale e gli esagoni possono inconcepibilmente finire ‐ il che è assurdo. Coloro che lo immaginano senza limiti, dimenticano che è limitato il numero possibile dei libri. Io mi arrischio a insinuare questa soluzione dell'antico problema: La biblioteca è illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore l'attraversasse in qualunque direzione, verificherebbe alla fine dei secoli che gli st
essi
volumi si ripetono nello stesso disordine (che, ripetuto, sarebbe un ordine: l'Ordine). La mia solitudine si rallegra di questa elegante speranza.
Jorge Luis Borges
Cit. da
La biblioteca di Babele
Frasi di Jorge Luis Borges
Sono un anarchico, conservatore solo per nec
essi
tà. Lo dice anche il mio cognome, che ha il medesimo etimo di burg: sono un borghese.
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
Consideri la sequenza di queste parole in Europa: Birra-Biére-Beer-Bier; solo in lingua castigliana si dice, e scrive, cervenza. Deriva, infatti, dal basso latino cervogia. Segno forse che la Spagna è un paese più latino del vostro? Non saprei. Voi avete Roma, in fondo. Ma sa come i sassoni chiamano Roma? Romeburg, la chiamano. Ma Roma resta Roma, come di mon maître Chesterton, e dove sono presenti, m
essi
assieme con una furia aggregativa che quasi è del memorialista, soldati longobardi, guerrieri norreni, antiche saghe, alchimisti e cartomanti, libri mai scritti e oscuri incunaboli, spade istoriate, coltelli fatati, e poi biblioteche, labirinti, città remote ed enigmatiche.
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
All'Odissea ho sempre preferito l'Iliade, dove l'eroe non è però Achille, bensì Ettore. Sì, ho simpatia, come Tocqueville, per i vinti, i reietti, i wriked, purché a riscattarli intervenga, come nei personaggi di Conrad, l'individualismo: e quella categoria dello spirito iberico che è el honor. Per questo, nelle mie poesie non mancano riferimenti a personaggi sconfitti dalla vita, ma salvi davanti a se st
essi
. Per esempio nei versi da me dedicati a un soldato confederato del remoto Sud, morto combattendo per il generale Lee: Sei piedi di terra saranno la tua gloria, | il dolman grigio si chiazzò del tuo sangue | mentre alta s'agitava la bandiera.
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
Ho cercato, non so con quanto successo, di redigere racconti lineari. Non mi azzarderò a dire che sono semplici; sulla terra non c'è una sola pagina, una sola parola che lo sia, giacché tutte postulano l'universo, il cui attributo più noto è la compl
essi
tà.
[da Il manoscritto di Brodie]
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
È l'amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
|
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
|
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l'unica.
|
A cosa mi serviranno i miei talismani: l'esercizio delle lettere,
|
la vaga erudizione, lo studio delle parole che l'aspro Nord usò per cantare i suoi mari e le sue spade,
|
la serena amicizia, le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
|
le abitudini, il giovane amore di mia madre, l'ombra militare dei miei morti,
|
la notte intemporale, il sapore del sonno?
|
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
|
Già la brocca si rompe sulla fontana, già l'uomo si alza alla voce dell'uccello,
|
già sono oscure sagome quelli che guardavano dietro le finestre, ma l'ombra non ha portato la pace.
|
È, lo so, l'amore: l'ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
|
l'attesa e la memoria, l'orrore di vivere nel tempo succ
essi
vo.
|
È l'amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
|
C'è un angolo di strada dove non oso passare.
|
Già gli eserciti mi accerchiano, le orde.
|
(Questa stanza è irreale: lei non l'ha vista).
|
Il nome di una donna mi denuncia. Mi fa male una donna in tutto il corpo.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
È l'amore (o Il minacciato)
Frasi di Jorge Luis Borges
Come quando ti avvicini a un arazzo, lo osservi da dietro e ti accorgi di come i puntini colorati che formano il disegno risultino da fili dello stesso colore che compaiono, scompaiono e ricompaiono ancora, dopo un cammino sotterraneo, in qualche punto lontano. Adesso provi qualcosa di simile. Ti sembra d'un tratto che le migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di frammenti di vita che hai disseminato nei tuoi quarantotto anni, gli svariati punti di vista degli altri su di te, i te st
essi
moltiplicati nella visione di tutti gli altri, non siano altro che i puntini di un arazzo che emergono inattesi da fili nascosti, fili che hanno fatto lunghi e nascosti percorsi.
Gianrico Carofiglio
Cit. da
Il bordo vertiginoso delle cose
Frasi di Gianrico Carofiglio
Il revisionismo è una corrente del marxismo che sostiene la nec
essi
tà di una attenuazione della lotta di classe fra borghesia e proletariato. Gramsci è stato il più importante revisionista italiano ed è soprattutto per colpa sua se oggi il PCI è un partito reazionario senza nessuna vera differenza rispetto alla Democrazia cristiana.
Gianrico Carofiglio
Cit. da
Il bordo vertiginoso delle cose
Frasi di Gianrico Carofiglio
L'attenzione è una virtù morale. Essere attenti significa essere giusti con se st
essi
e con gli altri. Le persone attente sono curiose e attive; studiano e lavorano con entusiasmo, coinvolgimento e passione; scrutano i bisogni degli altri e sono capaci di aiutare.
Gianrico Carofiglio
Cit. da
Né qui né altrove. Una notte a Bari
Frasi di Gianrico Carofiglio
Servi, operai e perfino contadini, cittadini insomma di tutte le classi, manifestano gusti stravaganti nel cibo e nel vestire. Pensate a quanti bordelli ci siano, inclusi quelli che si celano dietro le insegne di taverne e birrerie, e a quale spreco di denaro conducano i giochi d'azzardo, i dadi, le carte, le bocce, il tennis, gli anelli e così via. Non è anche questo un incentivo a rubare? Liberatevi dunque da questi mali rovinosi e ordinate che i centri rurali vengano ricostruiti da chi li distrusse, o siano comunque affidati a gente che voglia riattivarli. Impedite che la corsa dei ricchi all'accaparramento possa continuare, ponete fine a questo loro privilegio. Riscattate la gente dall'ozio rilanciando l'agricoltura e riformando il mercato della lana. Date agli sfaccendati qualcosa di utile da fare. La miseria rende ladri, e quelli che per ora sono soltanto dei disoccupati saranno presto anche ladri. È inutile, se non sradicate tali mali, punire i ladri ricorrendo a una giustizia più eclatante che giusta o efficace. In definitiva, voi lasciate che crescano fin da ragazzi in condizioni tali da essere fatalmente destinati ad una vita criminale, poi li punite. In altre parole, punite quei ladri che voi st
essi
avete creato.
Thomas More
Cit. da
Utopia
Frasi di Thomas More
Le pecore, queste miti creature, alle quali basta solitamente così poco cibo, stanno diventando talmente voraci ed aggr
essi
ve, a quel che ho appreso, da divorare persino gli uomini. Ingoiano campi, case, città. In tutte le regioni del regno nelle quali si produce una lana più fine, quindi più costosa, nobili e proprietari terrieri ‐ e perfino alcuni abati, nonostante la loro santità ‐ si danno da fare per recintare le terre e destinarle al pascolo, impedendone la coltivazione. Così, non bastando loro le rendite e i prodotti che gli avi ricavavano dai poderi, e non sentendosi sufficientemente appagati dal privilegio di vivere negli agi senza essere di alcuna utilità agli altri, mandano in rovina borghi e case, lasciando in piedi solo le chiese perché servano da stalla alle greggi.
Thomas More
Cit. da
Utopia
Frasi di Thomas More
Voi lasciate che crescano fin da ragazzi in condizioni tali da essere fatalmente destinati ad una vita criminale, poi li punite. In altre parole, punite quei ladri che voi st
essi
avete creato.
Thomas More
Cit. da
Utopia
Frasi di Thomas More
I ricchi sono spietati, malvagi e del tutto inutili alla società, mentre i poveri sono uomini semplici, dediti ad una quotidiana fatica ch'è di grande utilità per lo Stato. Molto più che per
essi
.
Thomas More
Cit. da
Utopia
Frasi di Thomas More
Pedro
: Da quella parte. Presto!
Lidia
: Chi sei?
Molina
: Ho un messaggio di Valentin. Tu sei Lidia?
Lidia
: Sì. Sali in fretta.
Agente
: Ferma!
Pedro
: Fermati, Molina! Prendi la macchina. Sbrigati! Alzati. Entra in macchina, presto! Il numero. Dimmi quel numero di telefono, e ti porto all'ospedale. Parla! Frocio schifoso! Il numero! Il sospetto è stato ucciso da una terrorista. I suoi recenti movimenti, per esempio la chiusura del suo conto corrente, farebbero pensare che aveva progettato di unirsi a quel gruppo. Inoltre, il modo in cui è stato ucciso sembrerebbe indicare che egli aveva accettato di farsi eliminare in caso di nec
essi
tà dagli st
essi
compagni terroristi. Comunque, è evidente che era coinvolto molto di più di quanto si pensasse.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Pedro
: Pezzo di merda! Figlio di puttana! Parla!
Direttore
: Lasci fare a me adesso. Guardami, Molina. Allora, che cos'hai? Eh? Hai paura che il suo gruppo ti uccida? È così, no?
Molina
: No, io voglio collaborare.
Direttore
: Dunque, cosa ha detto?
Molina
: Niente. Non sarebbe peggio se io le dic
essi
qualcosa che non è vero?
Direttore
: Dovremo trasferirti in un'altra cella.
Molina
: No, la prego di non farlo. Finché sono con lui c'è ancora la probabilità che parli.
Pedro
: Frocio! Sei un sacco di merda! Ti sei innamorato di quel bastardo!
Direttore
: Bene, Molina. Puoi andare. Prepara le tue cose. Esci oggi stesso. Ecco, il Ministero ha approvato la condizionale.
Molina
: Grazie, signor direttore. Grazie.
Direttore
: E niente convegni con ragazzini.
Molina
: Oh no, certo, signore.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Per questo ti rispetto, e mi sei simpatico. E spero che tu nutra gli st
essi
sentimenti per me. Io voglio che noi siamo sempre amici.
Valentin
: Certo.
Molina
: La ragione per cui dico tutto questo è perché forse me ne vado. Il direttore mi ha detto che potrebbero concedermi la libertà condizionata.
Valentin
: Quando?
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Valentin
: Zitto! Non riesco a sentire. Assassini. Fascisti assassini. Assassini! Fascisti assassini! Assassini! Fascisti assassini! Assassini! Assassini! Fascisti assassini! Pezzi di merda! Maledetti schifosi! Pezzi di merda!
Molina
: Pulirò io.
Valentin
: Figlio di puttana! Stanno massacrando uno dei miei fratelli, e che cosa faccio? Sto ad ascoltare il tuo maledetto film nazista! Ma non sai niente, tu? Non sai cosa i nazisti facevano alla gente? Ebrei, marxisti, cattolici, omosessuali...
Molina
: Certo che lo so, credi che sia più stupido di quello che sono?
Valentin
: Tu non sei un cazzo!
Molina
: Oh!
Valentin
: Non ti renderesti conto della realtà neppure se te la mettessero nel culo!
Molina
: Perché mai dovrei pensare alla realtà in un letamaio come questo? Perché dovrei essere ancora più depresso di quanto sono?
Valentin
: Sei peggio di quanto pensavo! Ti servi di questi film soltanto per eccitarti!
Molina
: Se non la finisci non parlerò mai più con te!
Valentin
: Piantala di piangere! Mi sembri una vecchia signora!
Molina
: È quello che sono! È quello che sono!
Valentin
: Che cos'è questo che hai tra le gambe? Dimmelo, battona!
Molina
: È un'escrescenza. Se ne av
essi
il coraggio me lo taglierei.
Valentin
: Tu sei ancora un uomo. Un uomo! Un uomo in carcere. Esattamente come quei froci che i nazisti gettavano nei forni.
Molina
: Non guardarmi in quel modo...
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Aspettando, come sempre, aspettando, aspettando, aspettando, aspettando.
Valentin
: Aspettando che cosa?
Molina
: Un uomo. Un vero uomo. Ma non può essere, perché un vero uomo quello che vuole è una vera donna.
Valentin
: Posso chiederti una cosa? Cos'è un vero uomo, nella tua mente?
Molina
: Beh... uno straordinariamente bello e... forte, senza ostentazione, ma superbo, come il mio cameriere.
Valentin
: Ti può fare questa impr
essi
one, ma dentro è tutta un'altra cosa. In questa società, se non hai potere alle spalle, nessuno può essere superbo.
Molina
: Hm. Non essere geloso.
Valentin
: Non essere stupido.
Molina
: Lo vedi come reagisci? Non si può parlare di uno a qualcun altro senza litigare.
Valentin
: Senti, cerca di mantenerti a un certo livello, okay? Oppure non parliamo per niente.
Molina
: Va bene, dimmi tu chi è un vero uomo.
Valentin
: Non lo so.
Molina
: Certo che lo sai. Forza, dimmelo.
Valentin
: Beh... non cedere davanti a nessuno, neppure davanti al potere. No, la cosa più importante, ciò che realmente caratterizza un uomo, è in qualche modo non umiliare nessuno, e non permettere che quelli che stanno intorno si sentano degradati.
Molina
: Parli di un santo.
Valentin
: Lascia perdere.
Molina
: Aaah...
Valentin
: Che cos'hai?
Molina
: Uh, lo stomaco...
Valentin
: Forse è l'appendice.
Molina
: No, me l'hanno levata. Dio, che male!
Valentin
: Ti viene da rigettare?
Molina
: No, è più giù, nella pancia! Ooh...
Valentin
: Io ho mangiato, ma non mi sento niente.
Molina
: Non lo so, forse è l'ulcera. Però non mi piace!
Valentin
: Perché non continui a raccontare il film?
Molina
: Dio! Non ho mai provato un dolore come questo!
Valentin
: Lascia perdere. Racconta.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Valentin
: Ah, splendido. Sto morendo di fame.
Molina
: No, prendi questo, ce n'è il doppio. È troppo per me.
Valentin
: Questi bastardi vorrebbero che litigassimo per questo. Prendilo tu.
Molina
: Ne hai bisogno molto più di me. Ti prego, ti prego, ti rinforzi.
Valentin
: Non discutere! Prendilo!
Molina
: Posso avere un cucchiaio? Grazie. Ah!
Valentin
: Che cos'hai? Hai paura di ingrassare?
Molina
: No. Ah!
Valentin
: Questa sbobba non è male oggi.
Molina
: Hm-hm. Valentin... quando ti ho detto che dovevi scrivere alla tua ragazza, volevo dire che tu le dic
essi
che l'ami. È tanto bello ricevere una lettera da chi si ama...
Valentin
: Tu sei pazzo. Una lettera sarebbe come denunciarla. Il solo motivo per cui sono ancora vivo è perché vogliono informazioni da me. E se qualcuno tentasse di salvarmi, mi ammazzerebbero sùbito.
Molina
: Valentin, per favore, non parlare in questo modo.
Valentin
: La stessa cosa potrebbe accadere a lei proprio ora.
Molina
: Tu l'ami molto, non è vero? L'amore dovrebbe sempre venire prima.
Valentin
: Magnifico! Ma ora vorrei mangiare in pace!
Molina
: Ah! Non preoccuparti. Non ti disturberò. Ah...
Valentin
: Cos'hai ora?
Molina
: Mia madre. Deve stare veramente male, altrimenti sarebbe venuta a portarmi il pacco. È già capitato altre volte... Ah...
Valentin
: Mi dispiace di sentirlo.
Molina
: Beh, ti avevo già detto che stava male, ma naturalmente non mi sentivi. Però io non piango solo per questo.
Valentin
: E allora per quale altro motivo?
Molina
: Perché è tanto bello quando due che si amano stanno insieme per tutta la vita. Perché non deve essere mai possibile?
Valentin
: Devi essere matto a piangere per una cosa simile.
Molina
: Io piango per tutto ciò che desidero. Tu credi... tu credi proprio di essere il solo a soffrire? Credi che sia facile trovare un vero uomo? Uno che sia umile, ma abbia la sua dignità? Da quanti anni lo sto cercando, da quante notti... Quante facce ho visto piene di disprezzo e di inganno. Vedi, a fare il vetrinista, per quanto possa essere gratificante, a volte alla fine di una giornata ti domandi che cosa significhi tutto ciò. Ti senti in qualche modo vuoto, dentro. Poi, una notte...
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Valentin
: Perché il Direttore voleva parlarti?
Molina
: Ha telefonato il mio avvocato. La libertà condizionata non è possibile. Almeno per il momento.
Valentin
: Come ti ha trattato il Direttore?
Molina
: Hm! Come un frocio. Come sempre. Oh, no, accidenti! C'era anche qualcos'altro: mia madre non sta tanto bene; ha la pr
essi
one alta, e il cuore è un po' debole.
Valentin
: C'è gente che arriva a cent'anni in quelle condizioni.
Molina
: Certo, ma non se sono sconvolte dal dolore. Puoi immaginare la vergogna di avere un figlio in prigione. E per un motivo del genere.
Valentin
: Va' a dormire, dopo ti sentirai meglio.
Molina
: No. Soltanto una cosa mi farebbe bene.
Valentin
: Coraggio, uomo, parla pure.
Molina
: Uomo? Ah! C'è un uomo qua dentro? Bene, non lasciarlo scappare! Se n'è andato via?
Valentin
: Okay, basta con queste storie, raccontami il tuo film.
Molina
: E ora... in attesa al chiaro di luna davanti al cabaret, c'è una limousine... Gli occhi di Werner sono inchiodati sull'uscita di servizio, "la sortie des artistes". Fa cenno all'autista di aprire lo sportello per lei. Forse perché Leni vede una possibilità d'aiutare Michelle, o forse perché Leni vuole sapere che tipo di uomo si nasconda in questo invasore nemico, decide di passare la serata con lui.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Valentin
: Ma come fai a ricordare tutte queste porcate? Forse te le inventi.
Molina
: No! Per niente! Io... beh, ci ricamo un po' su perché tu possa vedere le cose come le vedo io.
Valentin
: Dio me ne guardi.
Molina
: Voi atei non finireste mai di parlare di Dio.
Valentin
: E voi gay non affrontate mai la realtà. Usate la fantasia come una fuga.
Molina
: Hm! Se tu av
essi
le chiavi di quella porta ti seguirei molto volentieri, credimi. Purtroppo sono costretto a evadere a modo mio. Grazie.
Valentin
: Allora la tua vita è triviale come i tuoi film. Vado a dormire.
Molina
: Dimmi la verità: con chi ti identifichi di più? Col patriota zoppo o con il bel Werner?
Valentin
: E tu con chi ti identifichi?
Molina
: Con la cantante. Lei è una star. Io sono sempre la protagonista.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
È il 28 settembre 1997, e Sono le undici in punto del mattino. Alla Giostra del Trono, a due passi dal trenino dei Carpazi, la macchina per impastare i dolci impasta i dolci. Nello stesso momento, su una panchina di Place Villette, Félix L'Herbier scopre che ci sono più conn
essi
oni possibili nel cervello umano che atomi nell'universo. Nel frattempo, ai piedi del Sacre-Coeur, delle benedettine migliorano il rovescio. La temperatura è di 24 gradi Celsius, il tasso di umidità di 77, e la pr
essi
one atmosferica di 990 ettoPascal.
[Narratore]
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Madeleine
: Ah, la bella signorina del quinto piano. Le devo raccontare una cosa. Lei crede ai miracoli?
Amelie
: Oggi proprio no.
Madeleine
: Ah... Rimarrà sorpresa. E se le dic
essi
che una spedizione di alpinisti sulla catena del Monte Bianco ha scoperto la prova irrefutabile che mio marito mi amava?
Nino
: Lucien, un pacchetto di lievito, per favore.
Lucien
: Per la signorina Amélie, eh?
Nino
: Sì.
Lucien
: Prepara il suo famoso pasticcio di verze.
Nino
: Eh.
Lucien
: Collignon, scatta. Prendi il lievito!
Nino
: Amélie? Amélie? Amélie?
Amelie
: Tornerò.
Raymond
: Vada in camera da letto, signorina Poulain. Eccomi... Mia piccola Amélie, lei non ha le ossa di vetro. Lei può scontrarsi con la vita. Se lei si lascia scappare questa occasione, con il tempo, sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile, come il mio scheletro. Perciò si lanci... accidenti a lei!
Nino
: Io ti...
Raymond
: Ehi!
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Tecnico
: Un attimo, ho finito.
Narratore
: Ecco: lo sconosciuto delle fototessera non era uno spettro, né uno oss
essi
onato dalla paura di invecchiare, ma un riparatore. Un tecnico che faceva il suo lavoro. Tutto qua.
Tecnico
: Mi scusi.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Buongiorno, signore, la chiamo per segnalarle che un vostro apparecchio ha un guasto. Eh... Beh, no, ma ho l'impr
essi
one che sia rimasto incastrato. Gare de l'Est, Sala dei passi perduti.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Lucien
: Buonasera, signor Dufayel. C'è della posta per lei.
Raymond
: Ah. Hm.
Lucien
: Signor Dufayel, sa che è successo stamattina alla portiera?
Raymond
: Una lettera.
Lucien
: Di suo marito. Con trent'anni di ritardo.
Raymond
: Hm.
Lucien
: È molto tempo, signor Dufayel. È perché non mi piacciono le nature morte, signor Dufayel.
Raymond
: Mah, intanto faresti meglio a fissare lo strato. Strato spesso su sottile. Sempre. Oh! Hm...
Lucien
: Signor Dufayel...
Raymond
: Sì.
Lucien
: Sul giornale c'era scritto che presto avremo una nuova stella.
Raymond
: Così adesso ti inter
essi
alle stelle?
Lucien
: Ho visto una trasmissione in televisione da mia madre. Per questo. Ma non so se è vero. Sono gli americani: prenderanno le ceneri dei ricchi che si faranno cremare, capisce? Poi le metteranno in un satellite e poi lo invieranno nello spazio. Brillerà per sempre, il satellite. E Lady D.? Faranno la stessa cosa per Lady D.?
Raymond
: Lady D.! Lady D.! Ma guarda che mi hai scocciato, eh? Non riesco neanche a concentrarmi! Eh! Lady D.! Lady D.! Renoir!
Tv
: Run, Charlie, run! Run, Charlie, run!
[Sono nato sfortunato. Sono nato un venerdì 13. Giorno sfortunato.]
Amelie
: Rodrigue! Dai! Dai, vieni! Rodrigue! Bravo.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Buongiorno. Cerco Nino. Si trova qui?
Marcelle
: Nino? Ah, non esce prima di stasera alle sette.
Amelie
: E non c'è modo di vederlo prima?
Marcelle
: Sì, sì, il modo c'è. Venti franchi.
Nino
: Marcelle, allora io vado. A mercoledì.
Marcelle
: Si, ciao. Ciao. Domani alle 17. Giostra di Montmartre, vicino alla cabina. Porta una moneta da cinque franchi.
Uomo nella foto
: Pss! Pss! Ne vuoi sapere di più, eh?
Nino
: La conoscete? L'avete vista?
Uomo nella foto
: Certo che l'abbiamo vista. Ci ha m
essi
nel taschino della camicetta. Proprio sul seno.
Nino
: È carina?
Uomo nella foto
: Oh, non è male. Non è male. Non è male. È... è bella. Eh, no, è carina. Eh, no, no, è bella. No, carina. Carina.
Nino
: Ma... che Vuole Da me?
Uomo nella foto
: Non Ha un soldo. Spera in una ricompensa in cambio dell'album. Oppure fa collezione anche lei di foto tessera. Giusto. E siccome a noi ci ha già, vorrebbe fare uno scambio con un pollo con gli occhiali. Ah, ah, ah, ah, ah! Ma no, cretino! È innamorata di te.
Nino
: Ma io non la conosco nemmeno!
Uomo nella foto
: Ma sì che la conosci!
Nino
: E da quando?
Uomo nella foto
: Da sempre. Nei tuoi sogni.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Raymond
: Un po'di vino caldo, con tanti bei biscotti. Eh, eh, eh.
Amelie
: Grazie.
Raymond
: Devo essere stato un po' duro con la ragazza con il bicchiere d'acqua. Su, mi racconti: quel ragazzo che lei ha incontrato l'altro giorno lo ha rivisto?
Amelie
: No. Hanno inter
essi
diversi loro due.
Raymond
: Lo sa? La fortuna è come il giro di Francia. Uno lo aspetta a lungo e poi passa in fretta. Quando arriva il momento, bisogna saltare la barriera, senza esitare.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Guardi, eccolo di nuovo.
Raymond
: Oh, ma sì, è strano, eh?
Amelie
: E qui...
Raymond
: Sempre lui. Gare de Lyon.
Amelie
: E ancora qui. "5 marzo, Austerlitz".
Raymond
: Sempre con la stessa espr
essi
one, eh? Così neutra.
Amelie
: Dodici volte in tutto. Le ho contate. È un fatto strano. Perché farsi fotografie regolarmente ai quattro angoli della città... se poi sùbito dopo uno le butta via?
Raymond
: Soprattutto se sono in perfetto stato.
Amelie
: Si direbbe una specie di rituale.
Raymond
: Forse è talmente oss
essi
onato dalla paura di invecchiare, che questa è la sola cosa che lo rassicura.
Amelie
: È un morto.
Raymond
: Un morto?
Amelie
: Ma sì, un morto che ha paura di cadere nell'oblìo. Perciò si serve delle foto tessere perché i vivi ricordino il suo volto. Un po' come... come se faxasse la sua immagine dall'aldilà.
Raymond
: Un morto che avrebbe paura di cadere nell'oblìo... Beh, loro, in ogni caso, ce l'hanno fatta. Sono morti da molto tempo ma non precipiteranno mai nell'oblìo.
Amelie
: La ragazza col bicchiere d'acqua...
Raymond
: Sì?
Amelie
: Se sta un po' di lato, è forse perché sta pensando a qualcuno.
Raymond
: Ah, qualcuno del quadro?
Amelie
: No. Piuttosto un ragazzo incontrato altrove. Ma... Lei ha l'impr
essi
one di essere un po' simile a lui.
Raymond
: Ah, in altri termini, preferisce immaginare un... un rapporto con qualcuno che non c'è piuttosto che creare un legame con quelli che sono lì con lei.
Amelie
: Magari è il contrario. Si fa in quattro per risolvere i pasticci della vita degli altri.
Raymond
: Sì, ma lei? Dei pasticci della sua vita chi è che se ne occupa?
Amelie
: Ma... è meglio consacrarsi agli altri che a un nano da giardino.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Lei non ha mai saputo stringere dei rapporti con gli altri. Quando era piccola, era sempre tutta sola.
Tv
: La sera di una scintillante giornata di luglio, mentre sulle spiagge i bagnanti si divertono in un clima di ritrovata spensieratezza, e a Parigi i curiosi oppr
essi
dal caldo ammirano i primi scoppi dei fuochi d'artificio tradizionali, Amélie Poulain, soprannominata anche "la madrina di tutti gli emarginati", o "la Madonna degli indesiderati", ha ceduto al peso dell'ennesima fatica. Sotto le finestre di una Parigi schiantata dal dolore, milioni di persone in lutto si stringono lungo il corteo funebre a testimonianza silenziosa del loro incommensurabile dolore di sentirsi ormai orfani.
Strano il destino di questa giovane donna privata di se stessa, eppure tanto sensibile al fascino discreto dalle piccole cose della vita. Come Don Chisciotte, lei aveva deciso di combattere l'implacabile mulino di tutte le miserie umane. Una battaglia perduta in partenza che ha logorato prematuramente la sua vita. Ad appena 23 anni, Amélie Poulain, esangue, ha lasciato che la sua breve esistenza si immergesse nel vortice del malessere universale. È allora che l'ha assalita il rimorso lancinante d'aver lasciato morire suo padre senza avere mai tentato di restituire a quest'uomo asfissiato la ventata d'aria che era riuscita a instillare in tanti altri.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Raymond Dufayel
: Bretodeau... non Bredoteau. Lei ha bisogno di un bicchiere di vino caldo alla cannella. Venga. Venga! Ah!
Amelie
: Sono cinque anni che abito qui, è la prima volta che la incontro.
Raymond
: Ah, ma... io non esco mai sul pianerottolo. Non ho voglia di incontrare chissà chi... Tutta gente che corre a rintanarsi in casa. Si accomodi. Di là. Si accomodi. Lo sa, mi chiamano "l'uomo di vetro", ma il mio vero nome è Raymond Dufayel.
Amelie
: Amélie Poulain, sono cameriera...
Raymond
: ... al "Deux Moulins". Lo so. Ed è appena tornata senza bottino dalla caccia al Bretodeau. Perché non è mica "do", è "to". Come Totò.
Amelie
: Grazie. Mi piace molto questo quadro!
Raymond
: È la "Colazione dei canottieri", di Renoir. Ecco, ne faccio uno all'anno, da vent'anni. La cosa più dura sono gli sguardi. A volte ho l'impr
essi
one che cambino espr
essi
one apposta, ma non appena volto le spalle, eh?
Amelie
: Qui sembrano piuttosto contenti della vita.
Raymond
: Ma loro possono. Quest'anno hanno avuto lepre ai funghi, e cialde con marmellata per i bambini. Vediamo cosa ne ho fatto... di quel pezzetto di carta. Ah, vedo che sta guardando la mia videocamera... alla finestra. È un regalo di mia cognata. L'ho messa là, così... non ho più bisogno di ricaricare le mie pendole. Ebbene, dopo tutti questi anni la sola persona che faccio ancora fatica a delineare è la ragazza con il bicchiere d'acqua. È al centro eppure ne è fuori.
Amelie
: Forse è solo diversa dagli altri.
Raymond
: Eh? In cosa?
Amelie
: Non saprei.
Raymond
: Quand'era piccola, lei non doveva giocare spesso con gli altri bambini. Forse non ci ha mai giocato. Tenga. Dominique Bretodeau, al 27 di rue Mouffetard. È per lei.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Centurione
: Largo! Fate largo!
Uomo
: Maledetti Romani!
Centurione
: Attento a te! C'è rimasta ancora qualche croce!
Parvus
: Eccoti bello e sistemato, Nasone!
Nasone
: Questa me la paghi caro, brutto bastardo!
Parvus
: Ah, sì?
Nasone
: Ah, ci puoi giurare! Io non la dimentico mai una faccia!
Parvus
: Ah, no?
Nasone
: Ti avverto: ti faccio sputare tutti i denti, testa di ferro che non sei altro!
Parvus
: Ma piantala, sterco di Giudeo!
Nasone
: A chi hai detto Giudeo? Io non sono Giudeo, sono un Samaritano!
Gregory
: Un Samaritano? Guarda che questo è il settore Giudeo.
Parvus
: Ma che ve ne frega! Tanto sarete tutti secchi, tra un giorno o due.
Gregory
: Non sarà importante per te, Romano, ma lo è certamente per noi. Non è così, cara?
Mrs. Gregory
: Ca va sans dir.
Gregory
: Secondo la legge abbiamo diritto ad essere crocifissi in una zona riservata esclusivamente ai Giudei.
Pharisee
: I Farisei separati dai Sadducei.
Cerese
: E gli Svedesi separati dai Ceresi.
Vittime
: Giusto! È così!
Parvus
: Va bene, va bene, ho capito. Sistemiamo subito la faccenda. Alzino la mano destra quelli che non vogliono essere crocifissi qui. Mozione respinta. Un altro!
Passante
: Ah, senta, questa croce non è mia.
Parvus
: Come?
Passante
: Ehm, non è la mia croce. La stavo tenendo a un poverino che mi sembrava stanco e...
Parvus
: Mettiti giù, che non ho tempo da perdere.
Passante
: No, capisco, e non vorrei dare fastidi, però...
Parvus
: Senti, questa è una giornataccia. Siete in centoquaranta da tirare su.
Gregory
: Senta, lui è Giudeo?
Parvus
: La vuoi fare finita?
Gregory
: Non vogliamo altri Samaritani in questa zona.
Parvus
: Ma va' a mori' ammazzato!
Passante
: Scusi, mi tirerete giù se quello torna?
Parvus
: Sì, sì, ti tireremo giù. Un altro!
Brian
: Ma perché lo fate? Voi non siete costretti a prendere ordini.
Parvus
: Io adoro gli ordini.
Sfacciato
: Non è mica male, una volta su. Ti vengono a salvare, vero?
Brian
: È un po' tardi ormai, non ti pare?
Sfacciato
: Oh, no, no. Staremo qui due o tre giorni, c'è tutto il tempo. Quasi tutti vengono salvati.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Ah, sì. Mio fratello viene sempre a salvarmi, se riesce a non scopare per più di venti minuti.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Quello è un assatanato, sai? S'è ripassato tutte le donne dell'Impero. Eh, eh, eh! Che ti dicevo? È arrivata la tua famiglia.
Brian
: Reg!
Reg
: Salve, fratello Brian.
Brian
: Grazie a Dio siete venuti.
Reg
: Ah, sì. Ma credo di doverti precisarti, in tutta onestà, che non siamo qui come Comitato di Salvataggio. Comunque, mi è stato chiesto di leggerti la seguente dichiarazione a nome del Movimento. "Noi del Fronte Popolare di Giudea, tra parentesi Comitato Direttivo, abbiamo l'onore di portare i nostri sentimenti di fraternità e sorellanza a te, Brian, in questa che è l'occasione del tuo martirio".
Brian
: Cosa?
Reg
: "La tua morte resterà una pietra miliare nella lotta per liberare la madrepatria, o padremàdria, dalla stretta degli aggressori imperialisti Romani, ovviamente esclusi quelli che si occupano di fogne, medicina, strade, edilizia, istruzione, viticultura, nonché ogni altro Romano che contribuisce al benessere dei Giudei di entrambi i s
essi
e degli ermafroditi. Firmato, a nome del F.P.G., eccetera, eccetera". E vorrei aggiungere una mia nota personale di ammirazione per ciò che stai facendo per noi, in quello che tutto sommato dev'essere per te un momento molto difficile.
Brian
: Reg! Ma che intendete fare? Io...
Reg
: Addio, Brian, e grazie.
Francis
: Addio, Brian. In bocca al lupo, eh?
Loretta
: Ottimo lavoro, Brian.
Brian
: No...
Reg
: Ai voti. Unanimità. E...
F.P.G.
: Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / E nessuno lo può negar...
Loretta
: Nessuno lo può negar...
Brian
: Bastardi! Bastardi!
Centurione
: Dov'è Brian di Nazareth?!
Brian
: Brutti bigotti bastardi!
Centurione
: Ho l'ordine di liberarlo!
Brian
: Stupidi, brutti e bastardi!
Sfacciato
: Eh, sono io Brian di Nazareth.
Brian
: Cosa?
Sfacciato
: Sì, sono Brian di Nazareth.
Centurione
: Tiratelo giù!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
I Vittima
: Io sono Brian!
Nasone
: Sono io Brian!
II Vittima
: Io sono Brian di Nazareth!
III Vittima
: Sentilo, anch'io sono Brian!
Brian
: Sono io Brian!
Vittime
: Io sono Brian!
Gregory
: Io sono Brian, e anche mia moglie!
Vittime
: Sono io Brian! Sono io Brian di Nazareth!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
Centurione
: Così. Liberatelo senza pietà.
Sfacciato
: No, stavo solo scherzando. Non è vero che sono Brian. No, non sono Brian. Forza, rimettetemi a posto. Vi stavo solo prendendo in giro! È solo uno scherzo! Non sono lui, vi volevo solo prendere in giro! Rimettetemi in croce! Maledetti Romani! Mai che capiscano uno scherzo!
Lavoratore
: Oddio! Il Fronte Popolare Giudaico!
Parvus
: Mammamia! Gambe, gambe!
Otto
: All'attaccooo!
Lavoratori
: Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico!...
Otto
: Noi siamo il Fronte Popolare Giudaico, Squadra Suicida Scelta. Squadrone! Moner... Così imparano? Oh.
Brian
: Che razza di stronzi...
Judith
: Brian! Brian! Brian! Brian!
Brian
: Judith!
Judith
: Fantastico! Eccezionale! Reg mi ha spiegato tutto, è... grandioso quello che fai. Grazie, Brian. Io... io non ti dimenticherò mai.
Mandy
: Ah, ecco dov'eri! Avrei dovuto saperlo che saresti finito così. Se penso a tutto l'amore e l'affetto che ho sprecato per te. Beh, se è così che tratti la tua povera e vecchia madre, nell'autunno della sua vita, posso dirti soltanto: fai pure, fatti crocifiggere! Chissenefrega! Ah, chi l'avesse mai detto? Ai giovani d'oggi interessa soltanto quello...
Brian
: Mamma!
Mandy
: ...io vorrei sapere ma...
Brian
: Mamma!
Mandy
: di questo passo non c'è più religione, è inutile...
Mr. Frisbee III
: Allegria, Brian. Sai come si dice. Nella vita ci son fatti che ci fanno uscire matti. Altri ancora fan di tutto perché alfin tu sia distrutto. Ma chi affoga nella merda la pazienza mai non perda. Schiocca le dita, su! È la vita, e rose e fior vedrai che avrai. And... Always look on the bright side of life / Always look on the light side of life / If life seems jolly rotten, / There's something you've forgotten / And that's to laugh and smile and dance and sing / When you're feeling in the dumps / Don't be silly chumps / Just purse your lips and whistle. That's the thing / And... Always look on the bright side of life / Come on! / Always look on the right side of life / For life is quite absurd / And death's the final word / You must always face the curtain with a bow / Forget about your sin / Give the audience a grin / Enjoy it. It's your last chance, anyhow / So,... / Always look on the bright side of death / Just before you draw your terminal breath / Life's a piece of shit / When you look at it / Life's a laugh and death's a joke. It's true / You'll see it's all a show / Keep 'em laughing as you go / Just remember that the last laugh is on you / And... / Always look on the bright side of life / Always look on the right side of life / Come on, boy, cheer up! / Always look on the bright side of life / Always look on the bright side of life...
I Voce
: Ma... tutto qui?
II Voce
: E perché? C'è qualcosa che non va?
I Voce
: Ma... mica finirà così!
II Voce
: Ma sì! Non ti piace?
I Voce
: Veramente mi sembra un po' moscio.
II Voce
: Ma non è la vera fine! Questo è cinema! Poi ci sarà "Brian 2".
I Voce
: Ma... ma se muore il protagonista!
II Voce
: Ah... ah, sì, già, è... è vero, eh... allora vediamo, diciamo che... ecco: all'ultimo momento arriva in una biga dorata tirata da quattro cammelli una stupenda ereditiera egizia che lo scorge, si innamora, e lo tira giù dalla croce. Poi se lo porta al Cairo, lo fa diventare vice faraone e ritornare vincitor da una guerra che provoca il declino e la caduta dell'Impero Romano. Eh? Beh, che ne dici?
I Voce
: Scusa, e se invece lo lasciamo morire e poi, qualche giorno dopo, lo facciamo resuscitare?
II Voce
: No, no! Ma chi vuoi che ci creda?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Gallo
: Chicchirichì!
Seguaci
: È lui! Guardatelo, è lui! L'Eletto si è svegliato!
Brian
: Uuuh!
Mandy
: Brian!
Brian
: Uuuh! Mamma. Uuh...
Mandy
: Brian!
Brian
: Sì, eccomi, mamma! Sh-shhh. Ciao, mamma.
Mandy
: Accidenti a te! Altro che "ciao mamma"! Che ci fa tutta quella gente? Che vuole da te?
Brian
: Beh, è... ecco...
Mandy
: Avanti! Che cosa hai combinato stavolta?
Brian
: Sai, hanno fatto... Hanno fatto un salto da queste parti, mamma.
Mandy
: E lo chiami "salto"? Quella è una migrazione! È più pieno del Colosseo, là fuori!
Brian
: Hanno cominciato a seguirmi da ieri.
Mandy
: Beh, adesso li faccio smettere io, e di corsa. La dovete piantare di seguire mio figlio! Ma dico, non vi vergognate? Basta!
Seguaci
: Il m
essi
a! Il m
essi
a! Facci vedere il m
essi
a!
Mandy
: Il che cosa?
Seguaci
: Il m
essi
a!
Mandy
: Non c'è nessun m
essi
a qui. C'è un mezzo scemo, ma nessun m
essi
a. Forza, andatevene!
Seguaci
: Brian! Brian!
Mandy
: Insomma, Brian, che cavolo hai combinato?
Brian
: Niente, mamma. Io...
Mandy
: Andiamo, sputa l'osso!
Brian
: Quelli credono che sia il m
essi
a, mamma...
Mandy
: Si può sapere cosa gli hai raccontato?
Brian
: Niente, mamma! Io....
Mandy
: Guarda che così peggiori le cose.
Brian
: Ti posso spiegare...
Judith
: Lasci spiegare a me, signora Cohen! Suo figlio ha la stoffa del capo. Quella gente là fuori lo segue perché crede in lui, signora Cohen. Loro sanno che egli può offrire loro una nuova vita, un nuovo mondo, un futuro migliore!
Mandy
: Ma questa chi è?
Brian
: Oh! È... Judith, mamma. Judith, la mamma. Hmm...
Seguaci
: Facci vedere il m
essi
a! Facci vedere il m
essi
a! Facci vedere il m
essi
a!
Mandy
: Statemi bene a sentire! Lui non è nessun m
essi
a. È solo un bambino viziato e cattivo. E adesso andatevene!
Seguaci
: Ma tu chi sei?
Mandy
: Sono sua madre, se non vi dispiace.
Seguaci
: Benedetta sia sua madre! Benedetta sia sua madre! Ave a te, o madre di Brian! Ave a te, che tu sia benedetta! Osanna! Noi intoniamo le tue lodi ora e per sempre!
Mandy
: Sì, sì, ho capito, tanto non mi incantate! Lui non esce fuori, su questo non ci piove. Quindi, sciò!
Seguaci
: No!
Mandy
: Avete sentito quello che ho detto?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Ah, capisco. La mettete così?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Ahh. Be', va bene, allora, lo potete vedere per un minuto, ma non un secondo di più. Sono stata chiara?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Promesso?
Seguaci
: Va bene, diciamo di sì!
Mandy
: D'accordo, d'accordo, eccolo qui, allora. Forza, Brian.
Brian
: Mamma...
Mandy
: Vieni fuori a parlarci.
Brian
: Judith....
Mandy
: Ma lascia perdere quella sciacquetta!
Brian
: Ma io ci tengo molto, mamma.
Mandy
: Zitto!
Seguaci
: Brian! Brian! Brian!...
Brian
: Buongiorno.
Seguaci
: Benedizione! Benedizione! Benedizione!
Brian
: No. No, no, vi prego. Vi prego, vi prego. Ascoltate. Avrei una o due cose da dire, ascoltate.
Seguaci
: Diccele! Diccele tutte e due!
Brian
: Sentite, voi avete capito male. Non è necessario che seguiate me. Non è necessario che seguiate nessuno al mondo, non serve. Dovete pensare con la vostra testa. Siete tutti degli individui!
Seguaci
: Sì, siamo tutti degli individui!
Brian
: E ognuno di voi è diverso.
Seguaci
: Sì, ognuno di noi è diverso!
Dennis
: Io no.
Arthur
: Shhhh!
Brian
: Dovete tutti imparare a cavarvela da soli.
Seguaci
: Sì! Dobbiamo imparare a cavarcela da soli!
Brian
: Esatto!
Seguaci
: Dicci di più!
Brian
: No! Ecco il punto: non fatevi dire mai da nessuno che cosa fare, altrimenti...
Mandy
: Basta così, Brian!
Brian
: No, mammina! Così mi strappi l'orecchio!
Seguaci
: Oooh! Ma non era ancora passato un minuto!
Mandy
: Altro che, e abbondante!
Seguaci
: No, non è vero affatto!
Mandy
: Avete stufato, andate via!
Giovane
: Mi scusi.
Mandy
: Sì?
Giovane
: Lei è vergine?
Mandy
: Oh, brutto sfacciato!
Giovane
: Ah, beh, non c'è niente di personale, mi creda. No, dico, lei è vergine?
Mandy
: Se non c'è niente di personale in questo, allora mi dici "personale" che significa? Ma vai a impiccarti!
Giovane
: È vergine.
Seguaci
: Certo. È vergine. Già. Visto che reazione...
Folla
: Ooh. Oh! Oooh... Come sono contento di incontrarti! Fai qualcosa per me! Vieni! Sì solo tu puoi risolvere il mio problema! Posa le tue mani sulla mia testa!
Gregory
: Suo cognato è l'ex sindaco di Gath, mi spiego?
Folla
: Le ginocchia!
Reg
: E non sbattete in faccia il bambino al Salvatore. Lo toccherà più tardi.
Francis
: Indietro, indietro!
Reg
: Aspettare, purtroppo.
Gregory
: Verrò presto, per favore. Ci aspettano a colazione.
Folla
: Devi fare qualcosa!
Reg
: Ah, Brian, ti posso presentare il signore? È quello che ci presta la montagna domenica! E cercate di non fare tanto rumore! Quelli posseduti dal demonio cerchino di tenerlo sotto controllo, per favore, okay? Incurabili, temo che dovrete aspettare ancora qualche istante. Le donne che hanno peccato, in fila, contro quella parete, così stanno più sicure.
Judith
: Brian? Brian, sei stato fantastico!
Brian
: Anche tu non te la cavi male.
Judith
: Ma no, quello che hai detto poco fa. È la fine del mondo!
Brian
: Cosa? Ah, quello...
Judith
: Non ci servono capi. Hai proprio ragione. Reg ci ha dominato fin troppo a lungo.
Brian
: Ah, sì, ma...
Judith
: Andava detto, e tu l'hai detto, Brian.
Brian
: Lo sai che mi piaci molto?
Judith
: È la nostra rivoluzione. Tutti insieme possiamo farcela!
Brian
: Io credo... cioè...
Judith
: Siamo tutti con te, Brian! La rivoluzione dipende da te!
Brian
: Cosa? No, non era affatto questo che intendevo!
Centurione
: Stavolta ti sei fottuto, topastro di fogna. Guardia! Ma che vuo'?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Brian
: Ehi! C'è... c'è un'altra strada? C'è un'altra strada per arrivare al fiume?
Simon Il Sant'uomo
: Mmmmmmm.
Brian
: Ti prego, fratello, aiutami! Devo arrivare...
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Simon
: Ooh, il mio piede! Oooh!
Brian
: Shhh!
Simon
: Accidenti, accidenti, accidenti!
Brian
: Mi dispiace. Shhh!
Simon
: Oh, maledizione, accidenti e maledizione!
Brian
: Scusami. Shhh!
Simon
: Mi zittisci pure? Diciotto anni di silenzio assoluto, e tu mi zittisci pure?
Brian
: Come?
Simon
: Ho rispettato il mio voto per diciotto anni. Non un solo suono articolato, riconoscibile, è uscito dalle mie labbra!
Brian
: Non potresti stare zitto altri cinque minuti?
Simon
: Oh, ormai non vale più. Tanto vale che mi diverta un po'. Tante volte, in questi diciotto anni ho avuto la voglia di gridare, cantare, urlare forte il mio nome!
Brian
: Shhh.
Simon
: Oh, sono vivo!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Su, piantala! Sta' zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Ah! Uccelli, guardate! Alberi, ascolta...
Seguaci
: Aaah! Maestro! Maestro! Il tuo segno! Maestro!
Dennis
: La mia zucca!
Seguace Della Scarpa
: La tua scarpa!
Ragazza
: La zucca! La zucca, Maestro! Sì, la zucca è il tuo segno!
Arthur
: Dicci, maestro! Dicci qualcosa!
Brian
: Andatevene via!
Seguaci
: Ci ha benedetto! Ci ha benedetto!
Arthur
: E come dobbiamo andare via, Maestro?
Brian
: Ma che ne so? Basta che ve ne andiate, che ne so?
Seguace Della Scarpa
: Dacci un segno!
Arthur
: Ma ce l'ha già dato il segno: ci ha portati in questo posto!
Brian
: Non vi ci ho portati io! Siete voi che mi siete venuti dietro!
Seguace Della Scarpa
: Oh, è sempre un buon segno, comunque lo guardi!
Arthur
: Maestro! Il tuo popolo ha camminato mote miglia per stare con te. Sono stanchi e non hanno mangiato!
Brian
: Non è certo colpa mia se non hanno mangiato.
Arthur
: Non c'è cibo in questa montagna desolata!
Brian
: Beh, ci sono dei cespugli di ginepro, laggiù.
Seguaci
: Ohhh! Miracolo! Miracolo! Miracolo! Miracolo!
Seguace Della Scarpa
: Avete visto? Ha riempito di frutti quei cespugli soltanto con la sua parola!
Giovane
: Hanno generato bacche di ginepro, avete visto?
Brian
: Certo che hanno generato bacche di ginepro! Sono cespugli di ginepro! Che vi aspettavate?
Elsie
: Fai un altro miracolo!
Arthur
: Non lo tentate, scervellati! Non vi basta dunque il miracolo dei cespugli di ginepro?
Simon
: Ma quelli sono i miei cespugli di ginepro!
Arthur
:
Essi
sono un dono di Dio!
Simon
:
Essi
sono tutto quello che ho da mangiare! Accidenti a voi! Ehi! Ho detto via da quei cespugli! Forza, andatevene!
Harry
: Oddio! Ho commesso un errore e sto perdendo tutti i capelli. Pietà!
Cieco
: Sono guarito! Il Maestro mi ha guarito, fratelli!
Brian
: Io non l'ho toccato!
Cieco
: Ero cieco, e ora ci vedo! Aargh!
Seguaci
: Miracolo! Miracolo!
Simon
: Digli un po' di smetterla. Erano diciott'anni che non aprivo bocca, finché non è arrivato lui!
Seguaci
: Miracolo! È lui il m
essi
a!
Simon
: Mi ha anche pestato un piede!
Seguaci
: Pestaci un piede, Signore! Pestacelo!
Arthur
: Ave, o m
essi
a!
Brian
: Non sono il m
essi
a!
Arthur
: Tu sei il m
essi
a, e io me ne intendo. Ne ho seguiti parecchi.
Seguaci
: Ave, o m
essi
a!
Brian
: Io non sono il m
essi
a, volete stare a sentire? Non sono il m
essi
a, mi avete capito? Lo giuro su dio!
Ragazza
: Soltanto il vero m
essi
a nega la sua divinità!
Brian
: Che cosa? Ma così state cercando di incastrarmi! E va bene! Allora sono il m
essi
a!
Seguaci
: È lui! È lui il m
essi
a!
Brian
: E adesso, andate a fanculo!
Arthur
: Quale via ci consigli, o signore?
Brian
: Oh, come vi pare! Lasciatemi in pace!
Simon
: Tu hai detto a questa gente di mangiare le mie bacche. Mi hai quasi spezzato un piede. Hai rotto il mio voto del silenzio, e adesso cerchi anche di fregarti le mie bacche di ginepro? Aaah!
Brian
: Fermo, fermo!
Arthur
: Quest è il M
essi
a, è il Prescelto!
Simon
: Ma quale m
essi
a?
Brian
: Fermo!
Arthur
: Un miscredente!
Seguaci
: Un miscredente!
Arthur
: Prendetelo! Morte all'eretico!
Seguaci
: Morte all'eretico! Morte all'eretico!
Brian
: Lasciatelo stare! Lasciatelo stare, fermi! Lasciatelo stare! Mettetelo giù.
Simon
: Mettetemi giù!
Brian
: Vi prego!
Judith
: Brian.
Brian
: Judith.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Brian
: Non... non... non ti mettere a giudicare la gente, non ti mettere, ehm, se no la gente si mette a giudicare te.
Colin
: Come?
Brian
: Ho detto, non ti mettere a giudicare la gente, se no la gente si mette a giudicare te.
Colin
: Dici a me?
Brian
: Sì.
Colin
: Oh. Grazie. Un buon consiglio.
Brian
: Oh, non... non vale solo per te. Vale per tutti.
Dennis
: È proprio una bella zucca.
Brian
: Cosa?
Dennis
: Quanto vuoi per questa zucca?
Brian
: Ma niente. Prendila.
Dennis
: Prenderla?
Brian
: Sì. Contemplate i gigli.
Dennis
: Non vuoi neanche trattare?
Brian
: No. ...nei campi.
Dennis
: Vuol dire che è difettosa.
Brian
: No. Prendila.
Elsie
: Che c'entrano i gigli?
Brian
: Contemplate gli uccelli, allora.
Eddie
: Quali uccelli?
Brian
: Tutti gli uccelli.
Eddie
: Perché?
Brian
: Beh, ce l'hanno loro un lavoro?
Arthur
: Chi?
Brian
: Gli uccelli.
Eddie
: Ma come? Gli uccelli lavorano?
Frank
: Ma che è ubriaco quello?
Arthur
: Dice che gli uccelli sono scrocconi.
Brian
: Ah, no, ecco, il punto è che gli uccelli se la cavano benone, no?
Frank
: E allora buon pro gli faccia, no?
Eddie
: E sì. Beati loro.
Brian
: Certo, e voi siete molto più importanti di loro, giusto? Allora di che cosa vi preoccupate? È chiaro, no?
Eddie
: Io voglio solo sapere perché ce l'hai con gli uccelli.
Brian
: Ma non ce l'ho per niente con gli uccelli. Contemplate i gigli.
Arthur
: Se la prende anche con i fiori, adesso.
Eddie
: Oh, lascia stare almeno quelli.
Dennis
: Oh, oh, senti, te la pago un sciclo.
Brian
: È tua.
Dennis
: Due?
Brian
: Sentite: c'era un uomo che aveva due servitori.
Arthur
: E come si chiamavano?
Brian
: Cosa?
Arthur
: Dicci i loro nomi.
Brian
: Non li so. Egli dette loro alcuni talenti.
Eddie
: Come? Come non li sai?
Brian
: Ma non ha importanza!
Arthur
: Non sa neanche come si chiamavano!
Brian
: Okay, si chiamavano Simone e Adriano. Dunque...
Arthur
: Non avevi detto che non lo sapevi?
Brian
: Non ha importanza. Il fatto è che c'erano questi due servitori...
Arthur
: Questo qui si sta inventando tutto.
Brian
: Ma no, invece! ...Egli dette loro... un momento: forse erano in tre.
Eddie
: Ah, ci prende in giro!
Brian
: Sì Erano in tre, però erano degli scribi, e...
Elsie
: E falla finita!
Brian
: Uh! No, aspettate! Dove andate? No, sentite questa: b-b-b-b beati coloro che non disegnano il bue al Ticino, pe-perché solo così siederanno sul tondo.
Dennis
: Dove?
Brian
: Solamente a loro verrà dato solamente... a loro... solo... verrà dato a... solamente...
Elsie
: Che cosa?
Brian
: Hm?
Elsie
: Gli sarà dato che cosa?
Brian
: Ah, niente.
Elsie
: Che cosa stavi per dire?
Brian
: Niente.
Elsie
: Come no? Tu stavi per dire qualcosa.
Brian
: Vi sbagliate.
Elsie
: No che non avevi finito!
Brian
: Non c'è da dire più niente, avevo finito.
Elsie
: No, non è vero!
Cieco
: Che cos'è che non ci vuole dire?
Arthur
: E che ne so, non ce lo vuole dire.
Cieco
: È un segreto?
Brian
: No.
Arthur
: No, ti prego.
Cieco
: Sicuro?
Arthur
: Ti prego, diccelo.
Brian
: Lasciatemi in pace.
Giovane
: Qual è il segreto?
Ragazza
: Qual è il segreto della vita eterna?
Arthur
: Naturalmente, se io sap
essi
il segreto della vita eterna, mica lo direi.
Brian
: Lasciatemi andare!
Ragazza
: Dillo solo a me, ti prego!
Arthur
: No, dillo a noi. Siamo arrivati prima.
Dennis
: Te ne do cinque.
Ragazza
: Maestro, ti prego, dicci qualcosa!
Brian
: Vattene!
Dennis
: Non posso andare oltre i cinque. Non li merita.
Ragazza
: Questa zucca è sua?
Dennis
: Sì, ma l'ho opzionata io!
Ragazza
: Questa è la sua zucca?
Dennis
: Dieci!
Ragazza
: È la sua zucca!
Dennis
: E come no.
Ragazza
: La porteremo noi per te, Maestro! Maestro?
Giovane
: Se n'è andato! È volato in cielo! Lassù!
Seguaci
: Maestro!
Elsie
: Eccolo lassù!
Dennis
: Te ne do diciotto!
Arthur
: Ma no, guardate. Eccolo.
Seguaci
: Eccolo là. Maestro! Maestro!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Francis
: Giobbe.
Reg
: Giobbe.
Loretta
: Giobbe.
Francis
: Giosuè.
Reg
: Giosuè.
Loretta
: Giosuè.
Francis
: Non pervenuto.
Reg
: Non pervenuto.
Loretta
: Non pervenuto.
Francis
: Brian.
Reg
: Brian.
Loretta
: Brian.
Francis
: E basta.
Reg
: E basta.
Loretta
: E basta.
Reg
: Allora propongo che tutti questi nostri ex fratelli siano m
essi
a verbale come martiri probatori della causa.
Loretta
: Mi associo, Reg.
Reg
: Grazie, Loretta. Mozione approvata. Consanguinei! Vi scongiuro, non facciamoci scoraggiare! Una... catastrofe totale come questa è solo l'inizio! La loro gloriosa morte ci vedrà ancora più uniti!
Mattia
: Piove!
Reg
: Cosa?
Mattia
: La madama!
Brian
: C'è nessuno? Mattia! Reg!
Reg
: Vai là, vai là!
Brian
: Reg, sono io, Brian!
Reg
: Sciò! Sciò!
Brian
: Stan!
Loretta
: Smamma, smamma!
Francis
: Sgomma, sgomma!
Commando
: Schioda, schioda!
Brian
: Ah! Siamo fregati!
Mattia
: Arrivo!
Profeta Sangue E Tuoni
: ... è diventato un maiale, è diventato una scrofa, ed anche il verro! Il suino ed anche il porco...
Mattia
: I miei occhi son velati, e vi vedo un po' appannati.
Centurione
: Sei tu Mattia?
Mattia
: Sì.
Centurione
: Abbiamo il sospetto che tu nasconda un certo Brian di Nazareth, membro dell'organizzazione terroristica "Fronte Popolare di Giudea".
Mattia
: Io? No. Io sono solo un povero vecchio. Non ho tempo per i fuorilegge. Le mie gambe non ci vedono, i miei occhi non ci sentono e le mie orecchie non si piegano.
Centurione
: Guzman! Rimbambito! Guardia! Perquisizione! Lo sai qual è la pena prevista dalla legge romana per chi dà rifugio a un noto criminale?
Mattia
: No.
Centurione
: La crocifissione.
Mattia
: Oh.
Centurione
: Crudele, eh?
Mattia
: Hm. C'è di peggio.
Centurione
: Come sarebbe, c'è di peggio?
Mattia
: Beh, si può essere pugnalati.
Centurione
: Pugnalati? Muori in un secondo. La crucifissione dura delle ore! È una morte lenta e terribile!
Mattia
: Beh, se non altro si muore all'aria aperta.
Centurione
: Eh, già, sei rimbambito.
Sergente
: Non c'è anima viva, signore.
Centurione
: Vai! Ma non ti preoccupare! Ci rivedremo molto presto, rimbambito.
Mattia
: Nasone!
Centurione
: Attento a te!
Mattia
: È andata liscia.
Brian
: Mi dispiace, Reg.
Reg
: Oh, avete sentito, gli dispiace. Gli dispiace aver portato i Romani al nostro quartier generale. Beh, non ti preoccupare, Brian. Accomodati, bevi qualcosa. Fa' come a casa tua. Brutto stupido! Mentecatto! Imbecillone che non...
Mattia
: Le mie gambe sono vecchie e miopi, le mie orecchie brizzolate. Dica.
Centurione
: C'è ancora un posto dove non abbiamo guardato. Guardie!
Mattia
: Sono solo un povero vecchio. I miei occhi sono deboli, le mie gambe povere.
Centurione
: No, dico, ma tu hai mai visto qualcuno crocifisso?
Mattia
: La crocifissione è una passeggiata.
Centurione
: Hai detto passeggiata?
Sergente
: Ho trovato questo cucchiaio.
Centurione
: Hm! Ottimo lavoro, Sergente! CI vediamo presto, rimbambito. Aprite!
Mattia
: Non ci date neanche il tempo di nasconderci!
Brian
: Aaah!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Centurione
: Cosa stiamo facendo qui? Romanes eunt domus. Certi chiamati Romanes vanno la casa?
Brian
: Vuol... vuol dire "Romani andate a casa".
Centurione
: No, carino. Come si dice "Romano"? Forza, in latino.
Brian
: Romanus!
Centurione
: Della?
Brian
: Seconda.
Centurione
: La desinenza del vocativo plurale...
Brian
: I... i.
Centurione
: Quindi, Romani. Che vuoi dire con "eunt"?
Brian
: Andate.
Centurione
: Coniuga il presente indicativo di "andare"!
Brian
: Ire... Eo, is, it, imus, itis, eunt.
Centurione
: Quindi eunt è...?
Brian
: Aah, ehm... terza persona plurale, presente indicativo. "
Essi
vanno".
Centurione
: Ma "Romani andate a casa" è un ordine, quindi devi usare che cosa?
Brian
: Aah! L'imperativo!
Centurione
: E cioè?
Brian
: Ehm, oh... oh, ehm... i, i!
Centurione
: Ma quanti sono i Romani?
Brian
: Ah, già, plurale! Ite! Ite!
Centurione
: Ite.
Brian
: Aah, ah.
Centurione
: Domus. Nominativo? "Andate a casa" è moto a luogo, giusto, giovanotto?
Brian
: Ehm... ehm... dativo, signore? Aih! Ooh! No, no no! Non dativo, signore, no! No, aah! Accusativo! Accusativo! Aah! Domum, signore! Ad domum! Aah, aah!
Centurione
: Solo che domum vuole il...?
Brian
: Aah! Il locativo, signore! Aah!
Centurione
: E cioè?
Brian
: Domum! Aah, ah, aah...
Centurione
: Domum... Domum. Hai capito?
Brian
: Sì, signore!
Centurione
: Allora scrivilo cento volte.
Brian
: Sì, signore! Grazie, signore! Ave, Cesare!
Centurione
: Ave, Cesare! E se all'alba non hai finito ti taglio le palle.
Brian
: Grazie signore, troppo buono! Ave, Cesare! Ave, Cesare! Aah... Finito!
Soldato
: Bravo! Vedrai che adesso non sbagli più!
Brian
: No, no. Buongiorno.
Uomo
: E sta' un po' attento!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Annunciatore
: Il Colosseo, Gerusalemme. Spettacolo per le scuole.
Speaker
: Signore e signori! Il prossimo incontro è tra Boris il Macedone, detto "lo Sventrabambini", e Isacco Mitch, detto "lo Svelto".
Brian
: Panini di dromedario! Lingue di pappagallo! Noccioline puniche! Fegatelli di scricciolo caldi! Cervella di fringuello! Orecchie di giaguaro! Capezzoli di lupo fritti! Sistematevi lo stomaco!
Judith
: Io sono convinta, Reg, che un gruppo anti-imperialista come il nostro debba rispecchiare una divergenza di inter
essi
all'interno della base di potere.
Reg
: Sono d'accordo. Francis?
Francis
: Puntodivistamente parlando, quello che dice Judith è valido, purché il movimento non dimentichi mai che è un diritto inalienabile di ogni uomo...
Stan
: O donna.
Francis
: ...o donna, di affrontare se stesso...
Stan
: O se stessa.
Francis
: ...o se stessa...
Reg
: Giusto.
Francis
: Grazie, fratello.
Francis
: O sorella.
Francis
: O sorella... Dov'ero rimasto?
Reg
: Avevi finito.
Francis
: Oh. Ah.
Reg
: Per concludere, è un diritto naturale di ogni uomo...
Stan
: O donna.
Reg
: Perché non la pianti con queste donne? Ci confondi le idee, basta.
Stan
: Perché le donne hanno il sacrosanto diritto di svolgere un ruolo nel movimento.
Francis
: Perché continui a tirare in ballo le donne?
Stan
: Voglio essere donna.
Reg
: Cosa?
Stan
: Voglio essere donna. E d'ora in poi, voglio che mi chiamiate Loretta.
Reg
: Come?
Loretta
: È un mio diritto di uomo.
Judith
: Scusa, ma perché vuoi essere Loretta, Stan?
Loretta
: Voglio avere dei bambini.
Reg
: Vuoi avere dei... bambini?
Loretta
: È un diritto di ogni uomo averne, se li vuole.
Reg
: Eh... ma tu non puoi avere dei bambini!
Loretta
: Uff, ma non mi opprimere!
Reg
: Non ti sto opprimendo! È che tu non hai... l'utero! Dove si dovrebbe sviluppare il feto? Lo vuoi tenere in un barattolo?
Loretta
: Uh...
Judith
: Sentite, guardiamo in faccia la realtà. Supponiamo di stabilire che lui non possa avere bambini perché non ha l'utero, il che non è colpa di nessuno, semmai dei Romani. Ma comunque il diritto di avere dei bambini ce l'ha.
Francis
: Concettualmente parlando, sì. Combatteremo gli oppressori per il tuo diritto ad avere bambini, fratella. Sorello. Loretta.
Reg
: Ma che senso ha?
Francis
: Cosa?
Reg
: Che senso ha combattere per il suo diritto ad avere bambini se... se non può avere bambini?
Francis
: Eh... simbolicamente parlando, è la nostra lotta contro l'oppr
essi
one.
Reg
: Simbolicamente parlando è la sua lotta contro la realtà.
Guardia
: Torna subito nell'arena!
Vittima
: Ma è pericoloso! Aah!
Pubblico
: Ma cosa fa? Scappa? Ma che vigliaccone!
Brian
: Lingue di allodola! Nasi di lontra! Milze di gattopardo!
Reg
: Carciofi alla giudìa?
Brian
: No, non ce l'ho. Ho fegati di scricciolo, milza di tasso...
Reg
: Naa, naa, naa...
Brian
: Dei lupini?
Reg
: Non la voglio quella robaccia romana!
Judith
: Perché non hai spuntini nostrani?
Brian
: Spuntini nostrani?
Reg
: Sì, invece di antipastini da ricchi imperialisti!
Brian
: Beh, non è colpa mia. Non lo decido io quello che vendo.
Reg
: Va be', dammi le adenoidi numidi in umido.
Francis
: Facciamo due.
Reg
: Due.
Francis
: Grazie, Reg.
Brian
: Siete del Fronte Popolare Giudeo?
Reg
: Vaffanculo!
Brian
: Prego?
Reg
: Il Fronte Popolare Giudeo! Siamo del Fronte Popolare di Giudea!
Francis
: Figurati!
Reg
: Il Fronte Popolare Giudeo, eh!
Francis
: Quei froci...
Brian
: Chiedo di... entrare nel vostro gruppo.
Reg
: Naa, fatti un giro.
Brian
: Io non voglio vendere questa roba, è solo un lavoro. Io odio i Romani più di tutti quanti voi!
Fronte Popolare Di Giudea
: Shhh!
Judith
: Ne sei sicuro?
Brian
: S.P.Q.R. Sono Porci Questi Romani.
Reg
: Ehi! Se vuoi entrare nel F.P.G. li devi odiare sul serio, i Romani.
Brian
: Li odio.
Reg
: Ah, sì? E quanto?
Brian
: Un sacco!
Reg
: Sei dei nostri. Senti, le sole persone che odiamo più dei Romani sono quegli stronzi del Fronte Popolare Giudeo.
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì!
Loretta
: Sì, giusto, fanculo!
Francis
: E anche quelli del Fronte Giudeo del Popolo!
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì! Parolai! Parolai!
Loretta
: E quelli del Fronte Popolare di Giudea!
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì!
Reg
: Che cosa?
Loretta
: Il Fronte Popolare di Giudea. Tutti parolai!
Reg
: Siamo noi il Fronte Popolare di Giudea!
Loretta
: Oh. Ma non siamo il Fronte del Popolo?
Reg
: Il Fronte Popolare!
Francis
: E che fine ha fatto il Fronte del Popolo, Reg?
Reg
: Eccolo laggiù.
Francis
: Oh...
Fronte Popolare Di Giudea
: Parolaio!
Gladiatore
: M'ha fatto veni' n'infratto, 'sto fijo de 'na mignotta...
Romano
: Assolutamente patetico.
Reg
: Bravo! Ben fatto! Eh, eh! Come ti chiami?
Brian
: Brian. Brian Cohen.
Reg
: Forse abbiamo un lavoretto per te, Brian.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Donne
: A morte! Ammaziamolo! Forza! Lascatecelo! Ammazzatelo! Ammazzatelo! Andiamo, uccidetelo! Fateci cominciare! Sì!
Sacerdote
: Sei tu Mattia, sei tu il figlio di Gath?
Mattia
: Devo dire sì?
Guardia
: Sì.
Mattia
: Sì.
Sacerdote
: Sei stato giudicato colpevole dagli Anziani della città d'aver pronunciato invano il nome del Signor. E quindi, in quanto tu sei un blasfemo, devi essere lapidato a mo-o-orte.
Donne
: Ooh...
Mattia
: Senti, avevo appena finito di cenare, e ho solo detto a mia moglie: "Questo pezzo di baccalà è degno di Geova".
Donne
: Oooh!
Mattia
: Solo questo ho detto!
Sacerdote
: Bestemmia! L'ha detto di nuovo!
Donne
: Sì! Sì!
Sacerdote
: Sì! L'avete sentito?
Donne
: Sì! Sì!
Donna
: Sentito!
Sacerdote
: Ci sono per caso delle donne?
Donne
: Uh... ooh... no...
Sacerdote
: Molto bene. In virtù dell'autorità di cui sono investito...
Mattia
: Ehi, aoh! La piantate? Non abbiamo ancora incominciato!
Sacerdote
: Avanti! Chi l'ha tirata? Chi ha tirato la prima pietra?
Donne
: È stata lei! È stata lei! Lui! È stato lui! Lui! Lui! Lui! Lui!
I Donna
: Scusa, eh... credevo av
essi
mo incominciato.
Sacerdote
: In ginocchio! In fondo!
I Donna
: Oh, accidenti!
Sacerdote
: E tutti i giorni ce n'è una! Dov'eravamo rimasti?
Mattia
: Senti, io non credo che sia una bestemmia dire soltanto "Geova".
Donne
: Aaah! L'ha detto! L'ha detto!
Sacerdote
: Guarda che così peggiori la tua situazione!
Mattia
: E che vuoi che peggiori? Peggio di così! Geova! Geova! Geova! Geova!
Sacerdote
: Io ti avverto! Se ti azzardi a dire Geova un'altra volta... Ahi! Avanti! Chi è stato! Chi l'ha tirata?
Mattia
: Ah, ah, ah, ah!
Sacerdote
: Avanti! Voglio saperlo!
Donne
: È stata lei! È stata lei! Lui! Lui! Sì, lui! È stato lui!
Sacerdote
: Sei stato tu?
II Donna
: Sì.
Sacerdote
: Guarda che...
II Donna
: Lui ha detto Geova!
Donne
: Aaah! Aaah!
Sacerdote
: La volete smettere? Fermi! Fatela finita! Basta! State a sentire: nessuno deve lapidare nessuno finché non suonerò questo fischietto! Mi sono spiegato? Neppure, e voglio che questo sia molto chiaro, neppure se uno dicesse "Geova"!
Donne
: Aaah!
Sacerdote
: Aaargh!
III Donna
: Strike!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Speaker
: Giudea, Anno Domini 33. Sabato pomeriggio. Grosso modo, all'ora del tè.
Predicatore
: Beati i poveri in spirito, perché sarà loro il regno dei cieli. Beati quelli che soffrono, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Mandy
: Voce!
Brian Cohen
: Shhh! Smettila, mamma.
Mandy
: Beh, non si sente un accidente! Facciamoci una bella lapidazione.
Mr. Nasone
: Shhh!
Brian
: Le lapidazioni ci sono tutti i giorni.
Mandy
: Oh, andiamo, Brian!
Nasone
: La dovete piantare!
Moglie Di Nasone
: E sempre con le dita nel naso!
Nasone
: Non è vero, mi stavo lisciando i baffi.
Moglie Di Nasone
: Sì, ti ho visto, sai, mentre parlavi con quella signora.
Nasone
: Non è vero!
Moglie Di Nasone
: E lascialo in pace, quel povero naso! Ma che t'ha fatto?
Mr. Sfacciato
: E piantatela! Non si sente una parola.
Moglie Di Nasone
: Guarda che tu a me "piantatela" non me lo dici! Io stavo parlando con mio marito, qua! Ma guarda questo!
Sfacciato
: Beh, vacci a parlare da un'altra parte! Non riesco a sentire niente!
Nasone
: Non alzare la voce con mia moglie!
Sfacciato
: Le ho solo chiesto di stare zitta, così sentiamo qualcosa, nasone!
Moglie Di Nasone
: Non permetterti più di chiamare "nasone" mio marito!
Sfacciato
: Non lo chiamerò più così, basta.
Mr. Gregory
: Volete far silenzio, per favore? Che cosa ha detto?
Sfacciato
: Non lo so, ero occupato a parlare con Nasone.
I Spettatore
: Mi pare che ha detto "beati i panificatori".
Moglie Di Gregory
: Beh, e che hanno di speciale, i panificatori?
Gregory
: Non va interpretato in senso letterale. Si riferisce a tutti coloro che operano nel settore cereali.
Sfacciato
: Se non chiacchieravi tanto lo sentivamo, Nasone.
Nasone
: Ehi, dillo un'altra volta e ti spacco la faccia, scemo!
Sfacciato
: Perché non lo ascolti? Magari adesso dice anche "beati i nasoni"!
Brian
: E dai, lascialo in pace.
Sfacciato
: Ah, anche tu mica scherzi, in quanto a naso. Ma da dove venite tutti quanti? Da Nasonia?
Nasone
: Tu prova a ripeterlo, e giuro che ti faccio un culo così!
Moglie Di Nasone
: Non essere volgare! E quelle dita mettitele in tasca, che è meglio!
Nasone
: Io le dita le metto dove mi pare, e quello lo gonfio!
II Spettatore
: Sentito? Beati i puri di cuori!
Gregory
: I puri di cuori?
II Spettatore
: Hmmm... Sì, perché si berranno Dio.
Gregory
: Qualcuno sa come si chiama?
Moglie Di Nasone
: Tu non gonfi proprio nessuno!
Nasone
: Lo gonfio eccome, se mi richiama "nasone"!
Sfacciato
: E quanto rompi, Nasone!
Nasone
: Ah-ha! Va bene, l'hai voluto! Lo vedi questo? Sap
essi
quanto fa male...
Moglie Di Nasone
: ... E pure i mansueti! Beati siano i mansueti! Oh, meno male, sono proprio contenta che qualcosa tocchi anche a loro. Sono proprio contenta, poveracci.
Sfacciato
: Senti, io dico solo la verità. Tu ce l'hai grosso, il naso!
Nasone
: Ehi! Il tuo, di naso, sarà diventato come un pallone, quando ti avrò sistemato, chiaro?
Spettatori
: Shhh!
Sfacciato
: Al tuo chi ci ha pensato, il fratello di Golia?
Nasone
: Ehi! D'accordo, ti ho avvertito!
Moglie Di Gregory
: Oh, ma la pianti di rompere? Ah!
Nasone
: Io lo ammazzo! L'ammazzo! Lasciami! Lasciatemi!
Mandy
: Oh, andiamocene alla lapidazione.
Brian
: D'accordo.
Nasone
: Lasciami!
Francis
: Ma è chiaro come il sole: la religione è sostenuta da tutti quelli che hanno interesse a mantenere lo status quo.
Reg
: Giusto, e quello che Gesù non riesce a valutare è che sono proprio i mansueti, il problema.
Judith
: Sì, questo è verissimo, Reg, sì, è proprio così.
Mandy
: Datti una mossa, Brian, se no arriviamo che l'hanno già lapidato.
Brian
: Vengo.
Moglie Di Gregory
: Aaah! Aaah!
Gregory
: Tu sei solo un maleducato!
Sfacciato
: ... è un pecoraio!
Gregory
: È mia moglie, questa signora!
Moglie Di Gregory
: Ma guarda che modi!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Gaspare
: Hmmm!
Mandy Cohen
: Oooh! E voi chi siete?
Gaspare
: Siamo i tre Re Magi.
Mandy
: Chi?
Melchiorre
: Siamo i tre Re Magi.
Mandy
: Beh, e che entrate a fare in una stalla come ladri alle due di notte? Non mi sembra tanto regale, veramente.
Baldassarre
: Siamo astrologi.
Melchiorre
: Veniamo dal londano Oriende.
Mandy
: Cos'è, mi prendete in giro?
Gaspare
: Vogliamo glorificare l'infante.
Melchiorre
: Dobbiamo rendergli omaggio.
Mandy
: Omaggio? Avete bevuto, eh? È disgustoso! Fuori, avanti, fuori!
Baldassarre
: No, senta...
Mandy
: Piombare qui con tutte queste storie di maghi e indovini! Fuori dai piedi!
Gaspare
: Ma noi dobbiamo vederlo...
Mandy
: Andate a glorificare il moccioso di qualcun altro, via!
Melchiorre
: Ci ha guidado una stella!
Mandy
: Vi ha guidato una bottiglia! Coraggio, fuori!
Melchiorre
: Dobbiamo vederlo! Gli abbiamo portado doni!
Mandy
: Fuori!
Gaspare
: Oro, incenso e mirra.
Mandy
: Ah, beh, ma perché non l'avete detto subito? Entrate. Scusate, c'è un po' di disordine... Ma la mirra che cosa sarebbe?
Baldassarre
: È un prezioso balsamo.
Mandy
: Un balzamo? Che glielo regalate a fare, un balzamo? Potrebbe morderlo!
Baldassarre
: Eh?
Mandy
: È un animale pericoloso! Fa dei balzi terribili!
Melchiorre
: Non è perigoloso!
Mandy
: Sì, altro che! È grande, con le corna...
Gaspare
: No, no, è un unguento.
Mandy
: Ah... allora perché si chiama balzamo se non fa i balzi? E così siete astrologi, eh? Lui che cos'è?
Gaspare
: Hm?
Mandy
: Dico, di che segno è?
Gaspare
: Ehm... Capricorno.
Mandy
: Ah, Capricorno. E che tipi sono?
Gaspare
: Oh, lui è il figlio di Dio, il nostro M
essi
a.
Melchiorre
: Il re dei Giudei.
Mandy
: Lo sono tutti i Capricorni?
Gaspare
: No, no, no, no, no, solo lui.
Mandy
: Oh, mi pareva, se no sarebbero in troppi.
Melchiorre
: Qual è il nome che gli darete?
Mandy
: Uhm, Brian.
Re Magi
: Noi ti adoriamo, Brian, tu sei il Signore di noi tutti. Lode a te, Brian, e al Signore nostro padre. Amen.
Mandy
: Lo fate di mestiere?
Gaspare
: Cosa?
Mandy
: I lodatori.
Gaspare
: No, siamo i Re Magi.
Mandy
: Oh, beh, se ripassate da queste parti fatevi vivi, eh? Ah, e grazie tante per l'oro e per l'incenso, ma per la mirra non dovete disturbarvi, la prossima volta, d'accordo? Grazie, arrivederci! Beh, simpatici ragazzi, eh? Completamente fusi, però. Guarda che regali, eh! Ehi! Ehi, ma che fate? Giù le mani, è roba mia, ormai! Aohhh! E piantala!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Allora. Sei pronto?
Auggie
: Pronto. Quando vuoi.
Paul
: Sono tutt'orecchie.
Auggie
: Mi ricordo quella volta che mi hai chiesto come ho iniziato a fare le foto. Beh, questa è la storia della mia prima macchina fotografica. Veramente, prima e unica. Mi segui fin qui?
Paul
: Parola per parola.
Auggie
: Dunque. Ecco come sono andate le cose. Okay. Era l'estate del '76, all'epoca del mio primo lavoro per Vinnie, l'estate del Bicentenario. Una mattina al negozio un ragazzo cominciò a rubare delle cose. Stava giù, alla scansia dei tascabili, e si infilava le riviste porno sotto la maglietta. Non l'ho visto sùbito, c'era gente intorno al bancone, ma come me ne sono accorto, ho iniziato a strillare. Lui è scappato come un coniglio, shhh! E quando sono uscito fuori dal bancone, aveva già le chiappe sulla Settima Strada. L'ho rincorso per circa un isolato, poi ho lasciato stare. Gli era caduta qualcosa mentre scappava. E... dato che non me la sentivo più di correre, l'ho raccolta, per vedere cosa fosse. Era il suo portafogli. Non c'erano soldi dentro, ma c'era la sua patente, e altre tre o quattro fotografie. Avrei potuto farlo arrestare, certo, c'era nome e indirizzo sulla patente, ma sai, mi dispiaceva. Era solo un teppistello. E una volta viste quelle foto nel portafogli, non ce l'ho più fatta ad essere veramente arrabbiato con lui. Roger Goodwin. Si chiamava così. In una di quelle foto, mi ricordo, stava in braccio alla madre.
In un'altra aveva un trofeo in mano, della scuola, e rideva, felice, come se avesse vinto alla lotteria. Proprio non me la sentivo. Un povero ragazzo di Brooklin. Non era una cosa grave. Tanto chi se ne importa di un paio di giornaletti porno? E così, mi sono tenuto il portafogli. Ehm... ogni volta che sentivo il bisogno di riportarglielo, io rimandavo, e non l'ho mai fatto. Finché arriva Natale, e io non ho niente da fare. Vinnie voleva invitarmi, ma la madre si era ammalata, e lui e la moglie erano corsi a Miami, all'ultimo minuto. Quindi me ne stavo a casa mia, quella mattina. Mi sentivo un po' solo. Quando l'occhio va sul portafogli di Roger Goodwin. Mi sono detto
: "che diavolo, perché non faccio qualcosa di buono? Mi infilo il cappotto e gli riporto il portafogli". Abitava dalle parti di Boerum Hill, nelle case popolari. Mi ricordo che faceva un freddo cane, quel giorno. Mi sono perso molte volte prima di trovarlo. Le case sono tutte uguali, laggiù. Giri nello stesso punto e credi di stare da un'altra parte.
Comunque, alla fine arrivo al palazzo che cercavo, alla casa che cercavo, e suono il campanello. Non succede niente. Penso che non ci sia nessuno. Suono di nuovo, per esserne sicuro. Ormai sto per andarmene; aspetto un altro po', e sento trafficare dietro la porta. E una voce di vecchia chiede
: "Chi è?". E io dico: "Sto cercando Roger Goodwin". "Sei tu, Roger?", mi dice. E dà quindici mandate per aprire la porta. Avrà avuto almeno 80 anni, se non addirittura 90! E la prima cosa che noto di lei è che è cieca. "Lo sapevo che saresti venuto, Roger", dice. "Lo sapevo che non avresti dimenticato nonna Ethel a Natale". E poi apre le braccia, e mi si avvicina per abbracciarmi. Non ho tempo per riflettere, capisci? Devo dire qualcosa in fretta. E prima che realizzo ciò che sta accadendo, le parole mi escono dalla bocca. "Proprio così, nonna Ethel", dissi, "sono tornato a trovarti per Natale". Non mi chiedere perché l'ho detto. Non ne ho la minima idea. Mi è uscito così.
D'improvviso la signora comincia ad abbracciarmi, davanti alla porta, e anch'io l'abbraccio. Era come se tutti e due av
essi
mo deciso di giocare questo gioco senza doverne stabilire le regole. Sapeva benissimo che non ero il nipote. Era vecchia e debole, ma non così andata da non saper distinguere un perfetto sconosciuto ad uno di famiglia. Fu felice di fare come se fosse vero. E dato che non avevo di meglio da fare, fui contento di assecondarla. Insomma, entrammo in casa e passammo la giornata insieme, e quando mi chiedeva quello che facevo, io le mentivo. Le raccontai che avevo trovato lavoro in una tabaccheria, le dissi che stavo per sposarmi, inventai centinaia di storie, e lei faceva finta di credere a ogni cosa. "Ma bene, Roger", diceva, muovendo il capo e sorridendo, "ho sempre saputo che ti sarebbe andata bene". Mah. Dopo un po', cominciai ad avere fame, e siccome in casa non c'era niente da mangiare, andai a cercare un negozio lì vicino, e tornai su carico di roba. Pollo arrosto, zuppa di verdure, patate bollite, insomma un mucchio di roba.
Nonna Ethel aveva un paio di bottiglie nascoste in camera da letto, eh, eh, eh! E così fra tutti e due riuscimmo a mettere su una discreta cena di Natale. Eravamo tutti e due un po' brilli, mi ricordo, e dopo pranzo andammo a metterci di là, nel soggiorno, dove si stava seduti più comodi. Dovevo fare pipì, così a un certo punto ho chiesto scusa e sono andato al bagno, in fondo al corridoio. E qui la cosa prende un'altra piega. Era già stato stravagante giocare al nipote di nonna Ethel, ma quello che feci poi fu decisamente folle, e non me lo sono mai perdonato da allora. Entro nel bagno, e accatastate contro il muro vicino alla doccia, vedo una pila di sei o sette macchine fotografiche, del tutto nuove.
Macchinette trentacinque millimetri, ancora nella scatola. Non avevo mai scattato una foto in vita mia, e tantomeno avevo mai rubato. Ma come vidi quella pila di macchinette abbandonate nel bagno, decisi che ne volevo una tutta per me. Una come quelle. E senza pensarci un istante, ne prendo una, me la metto sotto il braccio, apro la porta del bagno e torno nel soggiorno. Non ci ho messo più di tre minuti, ma nel frattempo nonna Ethel si era addormentata. Troppo Chianti, immagino. Andai in cucina, a lavare i piatti, e in mezzo a quel fracasso lei dormiva come una bambina. Non c'era motivo di disturbarla, quindi decisi di andarmene. Non potei lasciarle neanche un biglietto di saluto, dato che era cieca. Me ne andai e basta. Misi il portafogli del nipote sul tavolo. Ripresi la macchinetta e lasciai l'appartamento. Fine della storia.
Paul
: L'hai più rivista? Sei mai tornato a trovarla?
Auggie
: Una volta, tre o quattro mesi dopo. Io stavo malissimo per il furto della macchinetta, non l'avevo neanche usata. Finalmente decisi di riportarla, ma nonna Ethel lì non c'era più. Qualcun altro viveva in quell'appartamento, e non sapeva dove fosse finita.
Paul
: Probabilmente era morta.
Auggie
: Sì, probabilmente.
Paul
: Il che vuol dire che ha passato il suo ultimo Natale con te.
Auggie
: Forse sì. Non ci avevo mai pensato.
Paul
: È stata una buona azione, Auggie. Hai fatto una bella cosa per lei.
Auggie
: Le ho mentito, le ho rubato un oggetto, e tu la chiami una buona azione?
Paul
: Beh, l'hai fatta felice. La macchinetta era sicuramente... rubata, non l'hai tolta al... al proprietario.
Auggie
: Qualsiasi cosa nel nome dell'arte, eh?
Paul
: No, non è proprio così. In fondo ne hai fatto un buon uso.
Auggie
: E tu ora hai la tua storia di Natale, no?
Paul
: Sì, immagino di sì. Il raccontare è un vero talento, Auggie. Per fare una bella storia devi sapere quali bottoni spingere. Tu sei al pari dei maestri.
Auggie
: Che vuoi dire?
Paul
: Voglio dire che è una bella storia.
Auggie
: Cazzo, se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul
: Giusto. Non varrebbe la pena di vivere altrimenti, no? "Il racconto di Natale di Auggie Wren", scritto da Paul Benjamin.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Il ragazzo è dispiaciuto, Auggie.
Auggie
: Sì? Beh, lo sono anch'io. Tre anni per mettere insieme quei cinquemila dollari. Non ho più un soldo. Posso pagare appena questa birra. Per non parlare della mia credibilità, che è distrutta. Capisci quello che dico? La credibilità. Quindi sono dispiaciuto anch'io. Dispiaciuto come non sono mai stato nella mia vita del cazzo.
Paul
: Il ragazzo ti deve dire una cosa, Auggie.
Auggie
: Se deve dirmi qualcosa perché non me la dice lui stesso?
Rashid
: È per te.
Auggie
: Per me? Cosa dovrei farci con una busta di carta?
Rashid
: Aprila.
Auggie
: Cos'è, uno scherzo?
Rashid
: No, sono cinquemila dollari.
Auggie
: Non li voglio i tuoi soldi, sciagura vagante. Tanto comunque saranno rubati.
Rashid
: Cosa ti importa da dove vengono? Sono tuoi.
Auggie
: E perché vuoi darmi dei soldi?
Rashid
: Per riavere il lavoro.
Auggie
: Sei uno scemo, uno stronzo del cazzo, lo sai?
Paul
: Non fare lo stupido, Auggie, sta cercando di fare pace con te, non capisci?
Auggie
: Hm. È scemo.
Paul
: No, non lui. Tu sei scemo.
Auggie
: Hai ragione. Solo che non sapevo che tu lo sap
essi
.
Paul
: Non sapevi che lo sap
essi
? È scritto dappertutto, a caratteri... a caratteri cubitali. Ora di' qualcosa di gentile a Rashid, per farlo stare meglio.
Auggie
: Fanculo, ragazzino.
Rashid
: Fanculo anche tu, bianco figlio di puttana.
Paul
: Bene. Bene. Tutto a posto.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: È chiuso?
Auggie
: Hai finito gli Schimmelpennincks?
Paul
: Ne potrei comprare un paio prima che te ne vada?
Auggie
: Ma certo! Non devo andare all'opera o al club.
Paul
: Qualcuno ha dimenticato la macchina fotografica.
Auggie
: Sì, io.
Paul
: È tua?
Auggie
: Sì, proprio mia. Ce l'ho da un sacco di tempo, questa scatoletta.
Paul
: Non sapevo che eri un fotografo.
Auggie
: Oddio, diciamo che è un hobby. Appena cinque minuti al giorno, ma... lo faccio ogni giorno. Con il sole e con la pioggia. Un po' come il postino, eh, eh!
Paul
: Allora non sei soltanto uno che mette i soldi in cassa.
Auggie
: Beh, la gente mi vede così, ma... non è detto che io sia così.
Paul
: Sono tutte uguali.
Auggie
: È vero. Quattromila fotografie dello stesso posto, l'angolo tra la Terza e la Settima, alle otto di mattina. Quattromila giorni con tutti i tipi di clima possibili. È per questo che non vado in vacanza, devo stare qui ogni mattina, alla stessa ora. Ogni mattina nello stesso posto alla stessa ora.
Paul
: Non ho mai visto niente del genere.
Auggie
: È il mio progetto, quello che puoi chiamare il lavoro della mia vita.
Paul
: Pazzesco! Non sono sicuro di aver capito: insomma, come ti è venuta questa idea di fare questo progetto?
Auggie
: Non lo so, mi è venuta. È il mio angolo, dopotutto. Sì, insomma, è una piccola parte del mondo, ma anche qui succedono delle cose, come in qualunque altra parte. È la documentazione del mio angolo.
Paul
: È un po' oss
essi
vo. Ah, ah!
Auggie
: Non capirai mai se non vai più piano, amico mio.
Paul
: Cosa vuoi dire?
Auggie
: Voglio dire che vai troppo veloce, non guardi neanche le foto.
Paul
: Ma... ma sono tutte uguali.
Auggie
: Sono tutte uguali, ma ognuna è differente dall'altra. Ci sono delle mattine di sole, delle mattine buie, ci sono luci estive e luci autunnali. Giorni feriali e fine settimana. C'è gente con l'impermeabile e le galosce, e gente con la maglietta e i pantaloncini. Qualche volta la stessa gente, qualche volta differente. Qualche volta quelli differenti diventano uguali, e la stessa gente scompare. La Terra gira intorno al sole, e ogni giorno la luce del sole colpisce la Terra da un'angolazione differente.
Paul
: Più piano, eh?
Auggie
: È quello che consiglio. Lo sai com'è: domani, domani, domani... Il tempo mantiene sempre il suo ritmo.
Paul
: Oddio. Guarda. È Ellen.
Auggie
: Sì, è proprio lei. Ce ne sono parecchie con lei di quell'anno. Probabilmente andava al lavoro.
Paul
: È Ellen. Guarda. Il mio amore adorato.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
[1. Paul]
Paul
: È la legge dell'universo. Per favore, permettimi di fare qualcosa per te, ristabilire... l'equilibrio.
Rashid
: Messaggio ricevuto. Se mi viene in mente qualcosa manderò il mio maggiordomo a dirtelo.
Paul
: Per favore, almeno... almeno ti posso offrire una tazza di caffè?
Rashid
: Grazie, non bevo caffè. Beh, comunque, se insiste... una limonata fresca non mi dispiacerebbe.
Paul
: Bene! Io sono Paul.
Rashid
: E io Rashid. Rashid Cole.
Paul
: Dimmi, se qualcuno ti offrisse un posto dove stare, non avresti motivo di rifiutare, giusto?
Rashid
: La gente non fa queste cose. Non a New York.
Paul
: Io non sono la gente. Io sono io, e io faccio quello che mi va di fare, capisci?
Rashid
: Ehm, grazie, ma me la caverò.
Paul
: Nel caso te lo stia chiedendo, mi piacciono le donne, non i ragazzini, e non... non ti sto offrendo un alloggio a lungo termine, ma... solo un posto dove stare per un paio di giorni.
Rashid
: Grazie, so provvedere a me stesso.
Paul
: Come vuoi. Se dov
essi
cambiare idea... signorina! Su! Hai per caso una penna da prestarmi?
Cameriera
: Mi riserve.
Paul
: Sì. Se per caso cambi idea... ecco il mio indirizzo.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Sono tutte uguali!
Augustus
: È vero. Quattromila fotografie dello stesso posto, l'angolo tra la Terza e la Settima, alle otto di mattina. Quattromila giorni con tutti i tipi di clima possibile. È per questo che non vado in vacanza, devo stare qui ogni mattina, alla stessa ora. Ogni mattina nello stesso posto alla stessa ora.
Paul
: Non ho mai visto niente del genere.
Augustus
: È il mio progetto, quello che puoi chiamare il lavoro della mia vita.
Paul
: Pazzesco. Non sono sicuro di aver capito: insomma... come ti è venuta quest'idea, di fare... questo progetto?
Augustus
: Non lo so, mi è venuta. È il mio angolo dopo tutto. Sì insomma, è una piccola parte del mondo ma.. anche qui succedono delle cose, come in qualunque altra parte. È la documentazione del mio angolo.
Paul
:
[sfogliando velocemente]
È un po' oss
essi
vo.
Augustus
: Non capirai mai se non vai più piano, amico mio.
Paul
: Cosa vuoi dire?
Augustus
: Voglio dire che vai troppo veloce, non guardi neanche le foto.
Paul
: Ma... sono tutte uguali!
Augustus
: Sono tutte uguali, ma ognuna è differente dall'altra. Ci sono delle mattine di sole, delle mattine buie; ci sono luci estive e luci autunnali; giorni feriali e fine settimana; c'è gente con l'impermeabile e le galosce e gente.. con la maglietta e i pantaloncini; qualche volta la stessa gente, e qualche volta differente; qualche volta quelli differenti diventano uguali, e la stessa gente scompare. La Terra gira intorno al Sole, e ogni giorno la luce del Sole colpisce la Terra da un'angolazione differente.
Paul
: Più piano, eh?
Augustus
: È quello che consiglio. Lo sai com'è: domani, domani, domani.. il tempo mantiene sempre il suo ritmo.
[Augustus che racconta a Paul il suo hobby]
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Le case si costruiscono con i mattoni. C'è chi mette il primo, chi il secondo. L'importante è costruire. Se si è autoreferenziali o si pensa solo a se st
essi
, si distrugge tutto.
Roberto Fico
Cit. da
Intervista, Repubblica.it, 7 marzo 2018
Frasi di Roberto Fico
Sbarco nel paese della Cafraria, e comincio a ricercare un uomo. Vedo macachi, elefanti e neri. Tutti sembrano avere un baleno di una ragione imperfetta. Tutti hanno un linguaggio che non capisco e tutte le loro azioni sembrano ugualmente essere relazionate con qualche causa. Se dov
essi
giudicare le cose per il primo effetto che mi causano, crederei, inizialmente, che tra tutti questi enti l'elefante è l'animale ragionevole. Però, per non scegliere futilmente, prendo i piccoli di queste vari bestie. Esamino un piccolo di nero di sei mesi, un piccolo di elefante, un macachetto, un leonetto, un canetto. Vedo, senza dubbio, che questi giovani animali hanno incomparabilmente più forza e destrezza, più idee, più passioni, più memoria del negretto ed esprimono molto più sensibilmente tutti i loro desideri che quell'altro. Però, dopo un tempo, il negretto ha tante idee quante tutti loro. Mi dò questa definizione: l'uomo nero è un animale che ha lana sulla testa, cammina su due zampe, è quasi tanto pratico quanto una scimmia, è meno forte che gli altri animali della sua taglia, possiede un poco più di idee ed è dotato di maggior facilità di espr
essi
one.
Voltaire
Cit. da
Trattato di Metafisica
Frasi di Voltaire
L'Ingenuo faceva rapidi progr
essi
nelle scienze, e soprattutto nella scienza dell'uomo. La causa del rapido sviluppo della sua mente era dovuta alla sua educazione selvaggia, non meno che alla tempra dell'animo suo: poiché, non avendo appreso nulla nell'infanzia, non aveva imparato pregiudizi. Il suo intelletto, non essendo stato curvato dall'errore, era restato integro in tutta la sua rettitudine. Vedeva le cose come esse sono, mentre le idee che ci vengono inculcate nell'infanzia ce le fanno vedere per tutta la vita come esse non sono.
Voltaire
Cit. da
L'ingenuo
Frasi di Voltaire
Un giorno San Dunstano, irlandese di nazionalità e santo di prof
essi
one, partí dall'Irlanda sopra una montagnina che navigò verso le coste di Francia, e giunse con quel veicolo nella baia di Saint-Malo. Quando fu a riva, diede la benedizione alla montagna, che gli fece profonde riverenze e se ne tornò in Irlanda per la stessa strada per la quale era venuta.
Voltaire
Cit. da
L'ingenuo ‐ Incipit
Frasi di Voltaire
Eppure io non vedo tra noi nessun moralista, nessuno dei nostri loquaci predicatori, nessuno nemmeno dei nostri Tartufi, che abbia mai fatto la minima rifl
essi
one su quest'orrenda abitudine divenuta in noi natura.
Voltaire
Cit. da
Il faut prendre parti, ou le principe d'action
Frasi di Voltaire
Del resto, noi c
essi
amo presto di commuoverci per la morte spaventosa degli animali riservati alla nostra tavola. I bambini, che piangono la morte del primo pollo che vedono sgozzare, la seconda volta ridono. Infine, è fin troppo certo che quella spaventosa carneficina messa senza posa in mostra nelle nostre beccherie e nelle nostre cucine non ci sembra un male: anzi, consideriamo quell'orrore, spesso pestilenziale, come una benedizione del Signore; e possediamo ancor oggi preghiere in cui lo si ringrazia di quegli assassinii. Eppure, c'è forse qualcosa di più abominevole del nutrirsi continuamente di cadaveri?
Voltaire
Cit. da
Il faut prendre parti, ou le principe d'action
Frasi di Voltaire
Le sofferenze degli animali ci sembrano dei mali perché, essendo anche noi animali, pensiamo che saremmo molto da compiangere se a noi si facesse altrettanto. Sentiremmo la stessa pietà per una pianta o per una pietra se sap
essi
mo che, quando viene tagliata, essa soffre, ma la compiangeremmo molto meno di un animale, perché la pianta e la pietra ci somigliano meno.
Voltaire
Cit. da
Il faut prendre parti, ou le principe d'action
Frasi di Voltaire
Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i luoghi m
essi
assieme non uguaglieranno mai i mali prodotti da una sola campagna.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
Molti fisici sostengono che in tal senso non ci sono miracoli, ed ecco le loro argomentazioni... Un miracolo è la violazione delle leggi matematiche, divine, immutabili, eterne. In base a questa sola definizione, un miracolo è una contraddizione in termini... Perché mai Dio farebbe un miracolo? Per venire a capo d'un certo disegno riguardo ad alcuni esseri viventi. Egli direbbe dunque: "Con la creazione dell'universo, con i miei decreti divini, con le mie leggi eterne, non sono riuscito ad attuare un certo disegno, cambierò le mie idee eterne, le mie leggi immutabili, per cercare di eseguire quanto non ho potuto fare per mezzo di esse". Sarebbe una conf
essi
one di debolezza, e non di potenza. Sarebbe in lui, a quanto pare, la più inconcepibile contraddizione. Pertanto, osare attribuire a Dio dei miracoli significa in effetti insultarlo (ammesso che degli uomini possano insultare Dio): è come dirgli "voi siete un essere debole e incoerente".
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
Gli atei sono per lo più studiosi arditi e fuorviati che ragionano male e che, non riuscendo a comprendere la creazione, l'origine del male, e altre difficoltà, ricorrono all'ipotesi dell'eternità delle cose e della nec
essi
tà.
[...]
Possiamo concludere che l'ateismo è un male mostruoso per coloro che governano; e anche per gli studiosi, anche se la loro vita è retta, perché con le loro opere possono influenzare chi è al governo; e che, anche se non è dannoso come il fanatismo, esso è quasi sempre fatale per la virtù. Ma soprattutto, lasciatemi aggiungere che ci sono meno atei oggi di quanti ce ne siano mai stati, perché i filosofi hanno compreso che non c'è vita senza germe, non c'è germe senza disegno, ecc..
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
I barbari uomini prendono questo cane che suol vincerli così facilmente nell'amicizia: lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo per mostrarti le vene mesaraiche. Tu scopri in lui gli st
essi
organi di sentimento che sono in te. Rispondimi, o meccanicista, la natura ha dunque combinato in lui tutte le molle del sentimento affinché egli non senta? Il cane ha dei nervi per essere impassibile? Non fare più di queste balorde supposizioni.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
I libri più utili sono quelli i cui lettori compiono
essi
st
essi
metà dell'opera; sviluppano i pensieri di cui si mostra loro il germe; correggono ciò che sembra loro difettoso, e fortificano con le loro rifl
essi
oni ciò che appare loro debole.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
ATEO, ATEISMO
Bayle si domanda se sia piú pericoloso l'ateismo o l'idolatria: se è maggior crimine non credere affatto alla divinità o avere intorno ad essa opinioni indegne... A me pare invece che avrebbe dovuto porre il problema in altri termini, e cioè se sia piú pericoloso l'ateismo o il fanatismo. Il fanatismo infatti è certamente mille volte piú funesto; perché l'ateismo non ispira affatto passioni sanguinarie, il fanatismo sí; l'ateismo non s'oppone certo ai delitti, ma il fanatismo induce a commetterli...
Gli atei sono per lo piú uomini di scienza coraggiosi, ma sviati nei loro ragionamenti, i quali non potendo comprendere la creazione, l'origine del male e altre difficoltà, ricorrono alla ipotesi dell'eternità delle cose e della nec
essi
tà.
Gli ambiziosi, gli uomini dediti ai piaceri non hanno gran che tempo per ragionare e quindi non rischiano di abbracciare sistemi errati;
essi
hanno altro da fare che mettere a confronto le opinioni di Lucrezio con quelle di Socrate. Cosí vanno le cose da noi... Certo non vorrei aver a che fare con un principe ateo perché, nel caso si mettesse in mente d'avere interesse a farmi pestare in un mortaio, son ben certo che lo farebbe senza esitazione. Nemmeno vorrei, se fossi un sovrano, avere a che fare con cortigiani atei, che potrebbero aver interesse ad avvelenarmi... Quale conclusione trarremo da tutto ciò? Che se l'ateismo è estremamente pericoloso in quelli che governano, lo è pure negli uomini di studio, per quanto la loro vita possa essere pura, perché le loro idee possono uscire dal chiuso delle biblioteche e raggiungere le piazze; che l'ateismo infine anche se non è cosí funesto quanto il fanatismo, è quasi sempre fatale alla virtú. Va notato soprattutto che il numero degli atei è minore oggi che in qualsiasi altro tempo, da quando cioè i filosofi hanno riconosciuto che non esiste alcun essere vegetante senza germe, alcun germe senza struttura, ecc... Geometri non filosofi hanno potuto rigettare le cause finali, ma i veri filosofi le ammettono; e, come ha detto un noto autore, il catechismo annuncia Dio ai fanciulli e Newton lo dimostra ai sapienti. Se esistono atei, a chi farne colpa se non ai grandi mercenari delle anime, che, provocando in noi la rivolta contro i loro meschini espedienti, costringono qualche spirito debole a negare quel Dio che tali mostri disonorano? Quante volte le sanguisughe del popolo, esasperando i cittadini angariati, non li hanno costretti a ribellarsi contro il loro re?
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico, 1968 ‐ Incipit
Frasi di Voltaire
Tutta la piccola compagnia mise in opera questo lodevole proposito, ciascuno mettendo a profitto le proprie attitudini. Il poderetto fruttò assai. Cunegonda a dire il vero era brutta dimolto; ma diventò una pasticcera valente. Pasquina ricamava, e la vecchia accudì alla biancheria. Lo stesso Fra Garofolone si rese utile lavorando egregiamente da falegname, e giunse perfino a diventar galantuomo. Pangloss talvolta diceva a Candido:
«In questo migliore di mondi possibili, tutti i fatti son conn
essi
tra loro. Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello, per amore di madamigella Cunegonda, se non foste capitato sotto l'Inquisizione, se non aveste corso l'America a piedi, se non aveste infilzato il Barone, se non aveste perso tutte le pecore del bel paese di El Dorado, voi ora non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi.»
«Voi dite bene,» rispondeva Candido: «ma noi bisogna che lavoriamo il nostro orto.»
[Explicit]
Voltaire
Cit. da
Candido
Frasi di Voltaire
Viveva in quei pr
essi
un derviscio famosissimo, che aveva fama d'essere il maggior filosofo di Turchia. Andarono a consultarlo. Pangloss prese la parola, e disse: "Maestro, siam venuti a pregarvi che ci spieghiate perché sia stato creato un animale così bizzarro com'è l'uomo."
"Ma di che ti vai a impicciare?" disse il derviscio; "che te ne importa?"
"Ma, padre mio reverendo," osservò Candido, "v'è pur nel mondo una quantità spaventosa di mali."
"E che diavolo importano," rispose il derviscio, "i mali ed i beni? Quando Sua Altezza spedisce una nave in Egitto, si da ella forse pensiero se i topi che sono nella stiva stanno comodi o no?"
"E allora che dobbiamo fare?" domandò Pangloss.
"Tacere", rispose il derviscio.
"Io m'ero illuso" riprese Pangloss, "di poter ragionare un pochino con voi delle cause e degli effetti, del migliore dei mondi possibili, dell'origine del male, della natura dell'anima e dell'armonia prestabilita."
A questo il derviscio sbatté loro l'uscio in faccia.
Voltaire
Cit. da
Candido
Frasi di Voltaire
[Sulla sifilide]
Era una cosa indispensabile, nel migliore dei mondi, un ingrediente necessario: perché se Colombo non avesse preso in un'isola dell'America questa malattia che avvelena la sorgente della generazione, che spesso anzi impedisce la generazione stessa, e che, evidentemente, si oppone al grande fine della natura, non avremmo né cioccolata né cocciniglia; bisogna poi osservare che nel nostro continente, fino a oggi, questa malattia è tipicamente nostra, come la controversia. Turchi, Indiani, Persiani, Cinesi, Siamesi, Giapponesi, non la conoscono ancora: ma c'è ragion sufficiente che debbano conoscerla a loro volta fra qualche secolo. Nel frattempo ha fatto meravigliosi progr
essi
fra noi, e soprattutto in quei grandi eserciti composti di onesti mercenari beneducati che decidono del destino degli Stati; si può affermare che, quando trentamila uomini combattono in battaglia campale contro eserciti di egual numero, ci siano circa ventimila impestati per parte.
Voltaire
Cit. da
Candido
Frasi di Voltaire
I negri sono, per natura, gli schiavi degli altri uomini.
Essi
vengono dunque acquistati come bestie sulle coste dell'Africa.
[Da: Saggio sui costumi]
Voltaire
Frasi di Voltaire
L'origine psicologica del concetto di spazio, o della nec
essi
tà di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.
[La relatività e il problema dello spazio - Aggiunta nell'edizione del 1952]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Non possiamo chiedere se sia vero che per due punti passa soltanto un'unica retta. Possiamo solamente dire che la geometria euclidea tratta di oggetti da essa chiamati «rette», attribuendo a ciascuna di queste rette la proprietà di essere univocamente determinata da due suoi punti. Il concetto di «vero» non si addice alle asserzioni della geometria pura, perché con la parola «vero» noi abbiamo in definitiva l'abitudine di designare sempre la corrispondenza con un oggetto «reale»; la geometria, invece, non si occupa della relazione fra i concetti da essa presi in esame e gli oggetti dell'esperienza, ma soltanto dalla conn
essi
one logica di tali concetti l'uno con l'altro.
[Relatività ristretta - Part I - The Special Theory of Relativity]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Il presente volume vuole offrire una visione per quanto possibile esatta della teoria della relatività a quei lettori che si interessano di tale teoria da un punto di vista scientifico generale e filosofico, senza avere familiarità con l'apparato matematico della fisica teorica. L'opera presuppone nel lettore un livello di cultura che corrisponde, pressappoco, a quello dell'esame di maturità e richiede - malgrado la sua brevità - una buona dose di pazienza e di forza di volontà.
L'autore ha compiuto ogni sforzo nel tentativo di esporre le idee basilari nella forma più chiara e più semplice possibile, presentandole, nel complesso, in quell'ordine e in quella conn
essi
one in cui si sono effettivamente formate. Per raggiungere la massima chiarezza mi è parso inevitabile ripetermi di frequente, senza avere la minima cura per l'eleganza dell'esposizione; ho scrupolosamente seguito il precetto del geniale fisico teorico Ludwig Boltzmann, secondo cui i problemi dell'eleganza vanno lasciati al sarto e al calzolaio. Non ritengo di aver defraudato il lettore di quelle difficoltà che sono insite nell'argomento. Ho invece di proposito trattato le basi empirico-fisiche della teoria "come farebbe una matrigna", per evitare che al lettore, poco pratico di fisica, accada come al viandante, che passando fra gli alberi non riesce a vedere la foresta. Possa questo volume procurare a qualcuno ore felici di stimolante meditazione!
[Prefazione - Dicembre 1916]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
‐ Incipit
Frasi di Albert Einstein
Eppure ogni teoria è speculativa. Quando i concetti fondamentali di una teoria sono relativamente «vicini all'esperienza» (come per esempio i concetti di forza, pr
essi
one, massa), il suo carattere speculativo non è facilmente individuabile. Se, però, una teoria è tale da richiedere l'applicazione di procedimenti logici compl
essi
per raggiungere conclusioni, a partire dalle premesse, che possano essere confrontate con l'osservazione, chiunque acquisisce la consapevolezza della natura speculativa della teoria. In tal caso sorge un sentimento quasi irresistibile di avversione in coloro che non hanno esperienza nell'analisi epistemologica e che non sono consapevoli della natura precaria del pensiero teorico in quei campi che sono loro familiari. D'altro canto, si deve ammettere che una teoria ha un vantaggio considerevole se i suoi concetti base e le sue ipotesi fondamentali sono «vicini all'esperienza» ed è certamente giustificata una maggior fiducia in una teoria di questo tipo. Si corre meno il pericolo di andare completamente fuori strada, soprattutto perché ci vuole molto meno tempo e sforzo per invalidare tali teorie con l'esperienza. Eppure, via via che la profondità della nostra conoscenza aumenta, dobbiamo rinunciare a questo vantaggio nella nostra ricerca di semplicità logica e di uniformità nei fondamenti della teoria fisica. Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo scopo di raggiungere la semplicità logica.
[Sulla teoria generalizzata della gravitazione - Articolo pubblicato su Scientific American, aprile 1950]
Albert Einstein
Frasi di Albert Einstein
L'odio che impazza contro di noi
[ebrei]
affonda le radici nel fatto che abbiamo sostenuto l'ideale della convivenza armonica e che gli abbiamo dato espr
essi
one con parole e coi fatti tra la maggior parte del nostro popolo.
[Il fine dell'esistenza umana - da una trasmissione radiofonica per l'Appello Ebrei Uniti, 11 aprile 1943]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Per il gruppo nazista gli ebrei non sono soltanto un mezzo per stornare il risentimento popolare da se st
essi
, gli oppressori; considerano gli ebrei un elemento non ammissibile, che non potrà mai essere spinto all'accettazione acritica del dogma, e che, di conseguenza, continuerà a minacciare, finché esisterà, la loro autorità, per l'insistenza con cui gli ebrei difendono l'illuminazione popolare delle masse.
[Perché gli ebrei sono odiati? - Why Do They Hate the Jews, Collier's, New York, CII, 26 novembre 1938]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
In ogni società certe convinzioni e intenti comuni, certi inter
essi
simili producono gruppi che, in un certo senso, agiscono come unità. Ci sarà sempre attrito tra tali gruppi, lo stesso tipo di contrapposizione e rivalità che esiste tra gli individui.
[Perché gli ebrei sono odiati? - Why Do They Hate the Jews, Collier's, New York, CII, 26 novembre 1938]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
I crimini di cui gli ebrei sono stati incolpati nel corso della storia ‐ crimini intesi a giustificare le atrocità perpetrate contro di
essi
‐ sono mutati in rapida succ
essi
one
[...]
Le accuse contro di loro, accuse della cui falsità gli istigatori erano ogni volta perfettamente consapevoli, superavano ogni immaginazione, ma hanno influenzato ripetutamente le masse.
[...]
In questo caso, si può parlare di antisemitismo latente.
[Perché gli ebrei sono odiati? - Why Do They Hate the Jews, Collier's, New York, CII, 26 novembre 1938]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Una guida per il suo popolo, non sostenuta da autorità esterna: un politico il cui successo non posa sull'artificio né sul possesso di espedienti tecnici, ma semplicemente sulla forza carismatica della sua personalità; un combattente vincitore che ha sempre disdegnato l'uso della forza; un uomo saggio e umile, armato di una determinazione e di una coerenza infl
essi
bili, che ha dedicato tutta la propria forza all'elevazione del suo popolo e al miglioramento della sua sorte; un uomo che ha affrontato la brutalità dell'Europa con la dignità dei semplici, e quindi, assurgendo ogni volta a superiore.
Può darsi che le generazioni a venire stenteranno a credere che un individuo simile abbia mai calpestato in carne e ossa questa terra.
[Mahatma Gandhi - dalla dichiarazione in occasione del 75° compleanno di Gandhi, 1946]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
L'umiliazione e l'oppr
essi
one mentale da parte di insegnanti ignoranti ed egoisti provocano nello spirito del giovane devastazioni insanabili, che spesso esercitano un'influenza nefasta nella vita succ
essi
va.
[In memoria di Paul Ehrenfest]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
La sua forza, la purezza della sua volontà, la sua severità con se stessa, la sua obiettività, il suo giudizio incorruttibile: erano tutte di una qualità raramente riscontrata, così riunite in un solo individuo.
[...]
Una volta che avesse riconosciuto una certa strada come giusta, la percorreva senza comprom
essi
e con tenacia estrema.
[In memoria di Marie Curie - Dalla dichiarazione in occasione della Curie Memorial Celebration al Roerich Museum, New York, 23 novembre 1935]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
L'individuo è degradato a mero strumento; egli diventa «materiale umano». Con una concezione simile i normali fini delle aspirazioni umane svaniscono. Al loro posto, la mentalità militarista eleva il «potere nudo» a fine in sé, uno dei più sconcertanti inganni a cui gli uomini possano soccombere. Nel nostro tempo la mentalità militare si è fatta ancora più pericolosa che in passato perché le armi offensive sono diventate molto più potenti di quelle difensive. Perciò essa conduce di nec
essi
tà alla guerra preventiva. L'insicurezza generale che ad essa si accompagna porta a sacrificare i diritti civili del cittadino al presunto bene dello stato.
[L'intrusione dei militari nella scienza]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Il rifiuto di mettere al bando la bomba finché ne detiene il monopolio procura a questo paese un'altra conseguenza negativa, impedendogli di tornare pubblicamente ai parametri etici bellici formalmente accettati prima dell'ultima guerra. Non si dovrebbe dimenticare che questo paese ha approntato la bomba atomica come misura preventiva; se ne voleva impedire l'utilizzo da parte dei tedeschi, in caso l'avessero scoperta. Sono stati i tedeschi a iniziare il bombardamento dei centri civili, seguiti dai giapponesi. A ciò gli alleati hanno risposto negli st
essi
termini ‐ anzi, come è risultato, con maggiore efficacia ‐ e ne avevano la giustificazione morale. Ma adesso, in assenza di alcuna provocazione, e in mancanza della giustificazione della rappresaglia o della ritorsione, il rifiuto di rinunciare all'uso della bomba se non per ritorsione rendo lo scopo del suo possesso prettamente politico. Il che è difficilmente perdonabile.
[Guerra atomica o pace, II]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Gli americani possono essere convinti della loro determinazione a non scatenare una guerra aggr
essi
va o preventiva e ritenere così superfluo annunciare pubblicamente che non faranno più ricorso per primi alla bomba atomica. Ma questo paese è stato invitato solennemente a rinunciare all'uso della bomba ‐ cioè a metterla al bando ‐ e ha declinato di farlo a meno di non vedere accettati i propri termini per un controllo sovrannazionale.
[Guerra atomica o pace, II]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Ma nell'incolpare i russi gli americani non dovrebbero ignorare il fatto che nemmeno loro hanno rinunciato volontariamente all'uso della bomba come arma ordinaria, in attesa che si arrivi al controllo sovrannazionale, o nel caso non si arrivi a un controllo sovrannazionale. Così hanno alimentato negli altri paesi la paura che gli americani considerino la bomba atomica una componente legittima del loro arsenale bellico fintantoché gli altri paesi declineranno di accettare i termini da
essi
proposti per un controllo sovrannazionale.
[Guerra atomica o pace, II]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Dal momento che non prevedo che l'energia atomica potrà risultare di grande vantaggio ancora per molto tempo, debbo dire che attualmente essa costituisce una minaccia. Forse è bene che sia così. Potrà agire da deterrente per la razza umana spingendola a mettere ordine nei propri affari internazionali, cosa che, senza la pr
essi
one della paura, di sicuro essa non farebbe.
[Guerra atomica o pace, I]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
La produzione dell'energia atomica non ha creato un problema nuovo. Ha semplicemente reso più urgente la nec
essi
tà di risolverne uno già esistente.
[Guerra atomica o pace, I]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
È per questa ragione che negli ultimi tempi abbiamo dovuto assistere ripetutamente al licenziamento di degni docenti universitari contro la volontà dei loro colleghi, azioni di cui la stampa ha informato il pubblico in modo non adeguato. È sempre alla pr
essi
one di questa minoranza economicamente dominante che dobbiamo l'infausta istituzione del giuramento del docente, ideato per limitare la libertà d'insegnamento. Non c'è bisogno che mi soffermi sul fatto che la libertà d'insegnamento e di opinione nei libri o nella stampa è il fondamento di un sano e naturale sviluppo di qualsiasi popolo.
[A un raduno per la libertà d'opinione - scritto nel 1936 per un raduno di docenti universitari che non ebbe mai luogo]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
La seguente derivazione della legge dell'equivalenza, mai pubblicata prima, ha due vantaggi. Benché utilizzi il principio di relatività ristretta, non presuppone il meccanismo formale della teoria, ma si avvale soltanto di tre leggi precedentemente note:
1. La legge della conservazione della quantità di moto.
2. L'espr
essi
one per la pr
essi
one della radiazione; cioè, la quantità di moto di un complesso di radiazioni che si muovano in direzione fissa.
3. La ben nota espr
essi
one per la deviazione della luce (influenza del moto della terra sulla posizione apparente delle stelle fisse, Bradley).
[Una derivazione elementare dell'equivalenza di massa ed energia]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
A livello di logica pura tutti gli assiomi sono arbitrari, compresi gli assiomi dell'etica. Ma
essi
non sono affatto arbitrari da un punto di vista psicologico e genetico.
[...]
All'individuazione e alla verifica degli assiomi etici si perviene in modo non dissimile da quello che riguarda gli assiomi della scienza. La verità è ciò che sopporta la verifica dell'esperienza.
[Le leggi della scienza e le leggi dell'etica - prefazione a Philipp Frank, Relativity ‐ A Richer Truth, Beacon Press, Boston, 1950]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Potremmo dire che «l'eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità». È una delle grandi intuizioni di Immanuel Kant che senza tale comprensibilità l'assunzione di un mondo esterno reale sarebbe assurda. Per quanto riguarda la «comprensibilità», l'espr
essi
one è qui utilizzata nel suo senso più banale. Vuole riferirsi a: produzione di una qualche sorta di ordine fra le impr
essi
oni dei sensi, un ordine prodotto dalla creazione di concetti generali, di relazioni tra questi concetti, e dalle relazioni tra i concetti e l'esperienza sensoriale, relazioni a loro volta determinate in qualunque possibile modo. È in questo senso che il mondo delle nostre esperienze sensoriali è comprensibile. Il fatto che sia comprensibile è un miracolo.
[Fisica e realtà - Physik und Realität, Franklin Institute Journal, vol. 221, n. 3, marzo 1936]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Insieme a questa classe di teorie assai importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico;
essi
sono caratteristiche generali di proc
essi
naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i proc
essi
separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della termodinamica cerca di dedurre con mezzi analitici i n
essi
necessari ‐ che gli eventi separati devono soddisfare ‐ del fatto universalmente provato che il moto perpetuo è impossibile.
I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.
La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda.
[Che cos'è la teoria della relatività? - My Theory, London Times, 28 novembre 1919]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Possiamo distinguere vari tipi di teorie nella fisica. Per la maggior parte sono costruttive. Tentano di ricavare un quadro dei fenomeni più compl
essi
dai materiali di uno schema formale relativamente semplice, da cui prendono le mosse. Così la teoria cinetica dei gas cerca di ridurre i proc
essi
meccanici, termici e di propagazione a movimenti di molecole, cioè a ricavarli dalle ipotesi del moto molecolare. Quando diciamo che siamo riusciti a comprendere un insieme di proc
essi
naturali, invariabilmente intendiamo dire che abbiamo trovato una teoria costruttiva che copre i proc
essi
in questione.
[Che cos'è la teoria della relatività? - My Theory, London Times, 28 novembre 1919]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
L'atomo M è un ricco avaro che, finché vive, non dà via alcun denaro (energia). Ma nel suo testamento lascia la sua fortuna in eredità ai figli M' e M", a condizione che
essi
ne destinino una piccola quantità a fini sociali, meno di un millesimo dell'intero patrimonio (energia o massa). I figli insieme hanno un po' meno di quanto avesse il padre (la somma della massa M'+M" è leggermente minore della massa M dell'atomo radioattivo). Ma la parte destinata alla società, benché relativamente piccola, è tuttavia così rilevante (considerata come energia cinetica) da costituire una grande minaccia. Sventare tale minaccia è diventato il più pressante problema del nostro tempo.
[E=mc² - Pubblicato originariamente su Science Illustrated, New York, aprile 1946]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
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