PDF GRATIS
Accedi
OK
Non ancora registrato?
Registrati
DOWNLOAD PDF
:
Registrati
e scarica le frasi degli autori in formato PDF. Il servizio è gratuito.
Toggle navigation
Sezioni
Temi
Frasi sul lavoro
Frasi sul lavoro in team
Frasi sulla prima volta
Frasi sui fiori
Frasi sugli sbagli
Frasi su Milano
Frasi sulla mamma
Frasi sulle mamme
Frasi sulla maternità
Frasi sull'esagerazione
Indice dei temi
Tutti i temi (1328)
Frasi
Commenti alle frasi
Frasi belle
Frasi divertenti
Frasi bellissime
Frasi celebri
Frasi famose
La frase di oggi
Newsletter
Incipit
Epitaffi
Proverbi
Meme
Le frasi più lette
Le frasi più lette ieri
Le frasi dei film più lette
Le immagini più viste
Le storie più lette
Le poesie più lette
I proverbi più letti
I temi più visitati
I film più visti
Gli autori più letti
Le parole più cercate
Frasi con immagini
Frasi belle con immagini
Frasi da condividere
Immagini per le storie Instagram
Immagini di copertina per Facebook
Frasi dei film
Le migliori di sempre
Frasi promozionali dei film
Elenco di tutti i film
Elenco film per genere
Elenco di tutti i registi
Incipit dei film
Frase film della settimana
Storie
L'industriale e il pescatore
Il genere di amore che voglio
Matrimonio in crisi
Il cane, l'asino e l'importanza delle gentilezze
I libri e il setaccio
Il vaso di vetro, i sassi, la birra e le priorità della vita
Il lupo nero e il lupo bianco (leggenda Cherokee)
La volpe e l'uva
Tutte le storie
Poesie
Oroscopo
Oroscopo di aprile
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Oroscopo Newsletter - Registrati
Tutti gli oroscopi
Autori
Arte
Cinema
Economia
Letteratura
Moda
Musica
Politica
Religione
Scienze
Sport
Storia
TV
Varie
Indice degli autori
Aforismi Luce - parte 11
Frasi trovate
:
1.663
Eco degli Angeli che cantano Exultasti
|
|
Nasce il silenzio da molte quiete
|
Così la
luce
delle stelle si tesse in corde
|
Con cui le Potenze di pace fanno dolce armonia.
|
Rallegrati, o Terra, il tuo Signore
|
Ha scelto il suo santo luogo di riposo.
|
Ecco, il segno alato
|
Si libra sopra quella crisalide santa.
|
|
L'invisibile Spirito della Stella risponde loro:
|
|
Inchinatevi nel vostro canto, potenze benigne.
|
Prostratevi sui vostri archi di avorio e oro!
|
Ciò che conoscete solo indistintamente è stato fatto
|
Su nelle corti luminose e azzurre vie:
|
Inchinatevi nella vostra lode;
|
Perché se il vostro sottile pensiero
|
Non vede che in parte la sorgente di misteri
|
Pure nei vostri canti, siete ordinati di cantare:
|
Gloria! Gloria in excelsis
|
Pax in terra nunc natast.
|
|
Angeli, che proseguono con il loro canto:
|
|
Pastori e re, con agnelli e incenso
|
Andate ed espiate l'ignoranza dell'umanità:
|
Con la vostra mirra rossa fate sapore dolce.
|
Ecco, che il figlio di Dio diventa l'elemosiniere di Dio.
|
Date questo poco
|
Prima che egli vi dia tutto.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Prologo di Natale
Frasi di Ezra Pound
Ben, il tuo guaio è che sei come un gufo. Più
luce
gli butti addosso, meno ci vede.
Billy Wilson
Dal film:
I 4 figli di Katie Elder
Scheda film e trama
Frasi del film
Non è facile dire il cambiamento che operasti.
|
Se adesso sono viva, allora ero morta
|
anche se, come una pietra, non me ne curavo
|
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
|
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
|
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
|
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
|
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
|
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
|
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
|
nel bianco iato dell'inverno-
|
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
|
dai milioni di guance perfettamente cesellate
|
che si posavano a ogni istante per sciogliere
|
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
|
angeli piangenti su nature spente,
|
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
|
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
|
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
|
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
|
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
|
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
|
pietre stolide e inespressive,
|
Io guardavo e non capivo.
|
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
|
per riversarmi fuori come un liquido
|
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
|
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
|
Albero e pietra scintillavano, senz'ombra.
|
La mia breve lunghezza diventò
luce
nte come vetro.
|
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
|
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
|
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
|
Ora assomiglio a una specie di dio
|
e fluttuo per l'aria nella mia veste d'anima
|
pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
Lettera d'amore
Frasi di Sylvia Plath
I tulipani sono troppo eccitabili, è inverno qui,
|
guarda quanto ogni cosa sia bianca, quieta e innevata.
|
Imparo la pace, mentre si posa quieta a me vicina
|
come la
luce
su questi muri bianchi, questo letto, queste mani.
|
Non sono nessuno; niente a che fare con le esplosioni.
|
Ho dato il mio nome e i vestiti alle infermiere
|
la mia storia all'anestesista e il mio corpo ai chirurghi.
|
|
Hanno appoggiato la mia testa tra cuscino e bordo del lenzuolo
|
come un occhio fra palpebre bianche che non si chiuderanno.
|
Stupida pupilla, di tutto deve fare incetta.
|
Le infermiere passano e ripassano, non disturbano,
|
passano come i gabbiani verso terra nelle loro cuffie bianche,
|
facendo cose con le mani, uguali l'una all'altra,
|
così che è impossibile dire quante siano.
|
|
Il mio corpo è un sasso per loro, vi si apprestano come l'acqua
|
ai sassi sui quali deve scorrere, levigandoli garbata.
|
Mi danno il torpore con i loro aghi luccicanti, mi danno il sonno.
|
Adesso ho perduto me stessa sono stanca di bagagli -
|
la mia borsa di pelle come un nero portapillole,
|
mio marito e il bambino sorridono nella foto di famiglia;
|
i loro sorrisi mi agganciano la pelle, piccoli ami sorridenti.
|
|
Ho gettato cose in mare, io cargo di trent'anni
|
tenacemente attaccata al mio nome e indirizzo.
|
Hanno strofinato via tutti i miei affetti.
|
Impaurita e denudata sulla plastica verde della barella
|
ho guardato la mia teiera, il comò della biancheria, i miei libri
|
affondare lontani, e l'acqua arrivarmi sopra la testa.
|
Sono una suora adesso, mai stata così pura.
|
|
Non volevo fiori, volevo soltanto
|
sdraiarmi a palme in su completamente vuota.
|
Come si sia liberi, non avete idea quanto liberi -
|
la pace è così grande che abbaglia,
|
non chiede nulla, un'etichetta col nome, qualche bazzecola.
|
Con questa, alla fine, chiudono i morti; li immagino
|
masticarsela come un'ostia da Comunione.
|
|
I tulipani sono troppo rossi in primo luogo, mi feriscono.
|
Anche attraverso la carta da regalo li sentivo respirare
|
piano, attraverso la bianca fasciatura, come un bimbo mostruoso.
|
|
Rossastri parlano alla mia ferita, le rispondono.
|
Sono traditori: sembrano ondeggiare, anche se mi tirano giù,
|
scompigliandomi con le loro lingue inattese e il colore,
|
una dozzina di rossi piombi intorno al mio collo.
|
|
Prima nessuno mi sorvegliava, adesso sono sorvegliata.
|
I tulipani si voltano verso di me, e la finestra dietro
|
dove quotidianamente la
luce
si allarga e si assottiglia,
|
io mi vedo, piatta, ridicola, ombra di carta ritagliata
|
fra l'occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
|
non ho faccia, ho voluto cancellarmi.
|
I vividi tulipani consumano il mio ossigeno.
|
|
Prima che arrivassero l'aria era abbastanza calma,
|
pulsava, respiro dopo respiro, senza scompiglio.
|
Poi i tulipani l'hanno riempita di un gran rumore.
|
Ora l'aria spinge e gli vortica attorno come un fiume
|
spinge e vortica attorno a una macchina rosso-ruggine affondata.
|
Concentrano la mia attenzione, che era felice
|
giocando e riposando senza impegnarsi.
|
|
Anche i muri sembrano riscaldarsi tra loro.
|
I tulipani dovrebbero stare dietro le sbarre come bestie pericolose;
|
si aprono come la bocca di un grosso felino africano,
|
ed io mi accorgo del mio cuore: apre e chiude
|
la sua ampolla di rossi boccioli per vero amor mio.
|
L'acqua che assaggio è calda e salata come il mare,
|
e viene da un paese lontano come la salute.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
I tulipani
Frasi di Sylvia Plath
Un chiaro fuoco m'abita e vedo freddamente
|
la violenta vita, illuminata tutta...
|
io non posso più amare oramai che dormendo
|
i suoi graziosi atti mescolati di
luce
.
|
|
I giorni miei, la notte, mi riportano sguardi
|
dopo i primi momenti di un infelice sonno,
|
quando sparsa nel buio è la sventura stessa,
|
tornano a farmi vivere, mi danno ancora occhi.
|
|
Se erompe quella gioia, un'eco che mi sveglia
|
ributta solo un morto, alla mia riva di carne.
|
E al mio orecchio sospende, il mio riso straniero
|
|
come alla vuota conchiglia un sussurro di mare,
|
il dubbio ‐ sul bordo di un'estrema meraviglia,
|
se io sono, se fui; se dormo oppure veglio?
Paul Valéry
Titolo della poesia:
Un chiaro fuoco
Frasi di Paul Valéry
Quelle che sono fiori leggeri son venute,
|
figurine d'oro, bellezze minute
|
dove iride diviene, debole luna... Eccole
|
fuggire melodiose nel bosco rischiarato.
|
Di malva e d'iris e di notturne rose
|
le grazie nella notte, sotto la loro danza, schiuse.
|
Che velati profumi, da quelle dita d'oro!
|
|
Ma si sfoglia l'azzurro in questo morto bosco
|
e ri
luce
a fatica un filo d'acqua sottile,
|
riposata, come tesoro pallido di antica
|
rugiada, da cui il silenzio in fiori sale. Eccoli
|
melodiosi fuggire nel bosco rischiarato.
|
|
Graziose quelle mani verso gli amati calici;
|
un po' di luna dorme sulle devote labbra
|
e le loro braccia splendide, dai gesti addormentati
|
dipanano piacevolmente sotto gli amici mirti
|
i fulvi loro vincoli, carezze... Ma talune
|
del ritmo meno schiave e delle arpe lontane
|
verso un sepolto lago vanno con passo lieve
|
a bere dai gigli la gracile acqua in cui dorme l'oblio.
Paul Valéry
Titolo della poesia:
Le vane ballerine
Frasi di Paul Valéry
Ai tempi dell'Unione Sovietica vivevamo nelle tenebre del comunismo. Adesso moriamo di fame alla
luce
del sole!
Grinko
Dal film:
Transsiberian
Scheda film e trama
Frasi del film
La donzelletta vien dalla campagna
|
in sul calar del sole,
|
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
|
un mazzolin di rose e viole,
|
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
|
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
|
Siede con le vicine
|
su la scala a filar la vecchierella,
|
incontro là dove si perde il giorno;
|
e novellando vien del suo buon tempo,
|
quando ai dí della festa ella si ornava,
|
ed ancor sana e snella
|
solea danzar la sera intra di quei
|
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
|
Già tutta l'aria imbruna,
|
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
|
giú da' colli e da' tetti,
|
al biancheggiar della recente luna.
|
Or la squilla dà segno
|
della festa che viene;
|
ed a quel suon diresti
|
che il cor si riconforta.
|
I fanciulli gridando
|
su la piazzuola in frotta,
|
e qua e là saltando,
|
fanno un lieto romore;
|
e intanto riede alla sua parca mensa,
|
fischiando, il zappatore,
|
e seco pensa al dí del suo riposo.
|
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
|
e tutto l'altro tace,
|
odi il martel picchiare, odi la sega
|
del legnaiuol, che veglia
|
nella chiusa bottega alla
luce
rna,
|
e s'affretta, e s'adopra
|
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
|
Questo di sette è il più gradito giorno,
|
pien di speme e di gioia:
|
diman tristezza e noia
|
recheran l'ore, ed al travaglio usato
|
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
|
Garzoncello scherzoso,
|
cotesta età fiorita
|
è come un giorno d'allegrezza pieno,
|
giorno chiaro, sereno,
|
che precorre alla festa di tua vita.
|
Godi, fanciullo mio; stato soave,
|
stagion lieta è cotesta.
|
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
|
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
Giacomo Leopardi
Titolo della poesia:
Il sabato del villaggio
Frasi di Giacomo Leopardi
L'albero a cui tendevi
|
la pargoletta mano,
|
il verde melograno
|
da' bei vermigli fior.
|
|
Nel muto orto solingo
|
rinverdì tutto or ora
|
e giugno lo ristora
|
di
luce
e di calor.
|
|
Tu fior della mia pianta
|
percossa e inaridita,
|
tu dell'inutil vita
|
estremo unico fior.
|
|
Sei ne la terra fredda,
|
sei ne la terra negra;
|
né il sol più ti rallegra
|
né ti risveglia amor.
Giosuè Carducci
Titolo della poesia:
Pianto antico
Commenti:
1
Frasi di Giosuè Carducci
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua
luce
.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo.
Mahatma Gandhi
Frasi di Mahatma Gandhi
Permettiamo al pessimismo una sola volta di prendere possesso dell'anima e la vita si capovolge, diventa solo vanità e vessazione dello spirito. Non c'è cura alcuna per il disordine individuale o sociale, tranne l'oblio e l'annichilimento. Il pessimista dice: "Mangiamo, beviamo e siamo felici, domani potremmo essere morti". Se avessi osservato la mia vita dal punto di vista di un pessimista, sarei distrutta. Dovrei cercare invano quella
luce
che non visita i miei occhi e quella musica che non risuona nelle mie orecchie. Dovrei implorare notte e giorno, senza mai essere soddisfatta nelle mie richieste. Dovrei sedere in disparte nella più nera solitudine, preda della paura e della disperazione. Ma da quando considero un dovere essere felici per me stessa e per gli altri, rifuggo da ogni tormento più che da ogni privazione fisica.
Helen Keller
Cit. da
Optimism
Frasi di Helen Keller
Una volta conoscevo l'abisso dove non c'è speranza e dove l'oscurità si stende su ogni oggetto. Fu allora che l'amore venne e liberò la mia anima. Una volta conoscevo soltanto oscurità e immobilità. Ora conosco la speranza e la gioia. Una volta piagnucolavo e davo pugni contro il muro che mi teneva rinchiusa. Ora mi rallegro nella consapevolezza di poter pensare, agire e ottenere il Paradiso. La mia vita non aveva passato né futuro. Un pessimista avrebbe detto che
[in quelle condizioni]
"la morte è qualcosa da desiderare fervidamente". Ma una piccola parola cadde dalle dita di un'altra sulla mia mano che si aggrappava al vuoto e il mio cuore afferrò l'estasi della vita. La notte scappò di fronte alla
luce
del pensiero e l'amore e la gioia presero il sopravvento sull'obbedienza alla scienza. Può mai una persona che è scappata da una tale cattività, che ha provato il brivido e la gloria della libertà, essere pessimista?
Helen Keller
Cit. da
Optimism
Frasi di Helen Keller
No veramente non... non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo... no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in contro
luce
. Voi mi fate "Michele vieni di là con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo.
Michele
Dal film:
Ecce bombo
Scheda film e trama
Frasi del film
Siate
Luce
a Voi Stessi.
Buddha
Frasi di Buddha
La giornata s'è fatta piovosa.
|
Eppure il mattino era piuttosto azzurro.
|
La giornata s'è fatta piovosa.
|
Sin da stamane mi sentivo un po' triste.
|
Presentimento? Tristezza? Una cosa da nulla?
|
Non saprei: già al risveglio ero triste.
|
La giornata s'è fatta piovosa.
|
Lo so: la penombra della pioggia è elegante.
|
Lo so: il sole, essendo così ordinario, opprime un elegante.
|
Lo so: essere suscettibili ai cambiamenti di
luce
non è elegante.
|
Ma chi ha detto al sole o agli altri che io voglio essere elegante?
|
Datemi il cielo azzurro e il sole ben visibile.
|
Nebbia, piogge, buio ‐ sono già dentro di me.
|
Oggi voglio soltanto quiete.
|
Amerei persino il focolare, purché non ce l'avessi.
|
Mi viene sonno dalla voglia di avere quiete.
|
Non esageriamo!
|
Effettivamente ho sonno, senza spiegazioni.
|
La giornata s'è fatta piovosa.
|
|
Tenerezze? Affetti? Sono ricordi ...
|
Bisogna essere bambini per averli ...
|
La mia alba perduta, il mio vero cielo azzurro!
|
La giornata s'è fatta piovosa..
|
|
Bocca adorabile della figlia del fattore,
|
polpa di frutta di un cuore da mangiare ...
|
Quand'è stato? Non lo so ...
|
Nell'azzurro del mattino ...
|
|
La giornata s'è fatta piovosa.
Fernando Pessoa
Titolo della poesia:
Straccio
Frasi di Fernando Pessoa
Buon nome fra le tenebre splende di propria
luce
.
Lucio Anneo Seneca
Frasi di Lucio Anneo Seneca
Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di
luce
della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando.
Non appena la
luce
nella stanza da letto si spense, tutta la fattoria fu un brusio, un'agitazione, uno sbatter d'ali. Durante il giorno era corsa voce che il Vecchio Maggiore, il verro Biancocostato premiato a tutte le esposizioni, aveva fatto la notte precedente un sogno strano che desiderava riferire a tutti gli animali. Era stato convenuto che si sarebbero riuniti nel grande granaio, non appena il signor Jones se ne fosse andato sicuramente a dormire. Il Vecchio Maggiore (così era chiamato, benché fosse stato esposto con il nome di Orgoglio di Willingdon) godeva di così alta considerazione nella fattoria che ognuno era pronto a perdere un'ora di sonno per sentire quello che egli aveva da dire.
George Orwell
Cit. da
La fattoria degli animali
‐ Incipit
Frasi di George Orwell
Amor - come parola essenziale
|
dia inizio alla canzone e la sostanzi.
|
Amor guidi il mio verso e, nel guidarlo,
|
unisca anima e sesso, membro e vulva.
|
|
Chi osa dir di lui che é solo anima?
|
Chi non sente nel corpo l'anima espandersi
|
fino a sbocciare in un vivido grido
|
d'orgasmo, in un istante d'infinito?
|
|
Il corpo avvinghiato a un altro corpo,
|
fuso, dissolto, torna all'origine
|
degli esseri, che Platone vide completi:
|
é uno, in due perfetto: due in uno.
|
|
Integrazione a letto o già nel cosmo?
|
Dove ha fine la stanza e giunge agli astri?
|
Che forza qui nei fianchi ci trasporta
|
a quell'estrema regione, eterea, eterna?
|
|
Al delizioso tocco della clitoride,
|
tutto, ecco, si trasforma, in un baleno.
|
In un minuscol punto di quel corpo,
|
la fonte, il fuoco, il miele si concentrano.
|
|
La penetrazione via via squarcia le nubi
|
e svela soli tanto sfolgoranti
|
che mai l'umana vista ha sopportato,
|
ma, trafitto di
luce
, continua il coito.
|
|
E continua e si estende in tale guisa
|
che, oltre noi, oltre la stessa vita,
|
come attiva astrazione che si fa carne,
|
l'idea di godere sta godendo.
|
|
E in un patir di gaudio, tra parole,
|
anzi di meno, suoni, ansimi, ahi,
|
solo un piacere in noi raggiunge l'apice:
|
é quando l'amore muore d'amor, divino.
|
|
Quante volte moriamo l'uno nell'altro,
|
nell'umida caverna vaginale,
|
di quella morte che é dolce più del sonno:
|
la quiete dei sensi, soddisfatta.
|
|
Allora si instaura la pace. Pace di dei,
|
adagiati sul letto, come statue
|
vestite di sudore, grate per quanto
|
ad un dio aggiunge l'amor terreno.
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Amor - come parola essenziale
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Non ho amato abbastanza il mio simile,
|
non ho tolto il verme né curato la rogna.
|
Ho solo proferito qualche parola,
|
melodiosa, tardi, al ritorno dalla festa.
|
|
Ho dato senza dare e baciato senza baci.
|
(Cieco è forse chi nasconde gli occhi
|
sotto la branda). E nella mezza-
luce
|
tesori si sciupano, i più eccellenti.
|
|
Di quel che è rimasto, come comporre un uomo
|
e tutto ciò che egli implica di soave,
|
di concordanze vegetali, sussurri
|
di riso, dono, amore e pietà?
|
|
Non ho amato abbastanza nemmeno me stesso,
|
seppure prossimo. Non ho amato nessuno.
|
Salvo quell'uccello - veniva azzurro e folle -
|
che si è sfracellato sull'ala dell'aereo.
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Confessione
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Nella notte lenta e tiepida, morta notte senza rumore, un bambino piange.
|
Il pianto dietro il muro, la
luce
dietro la vetrata
|
si perdono nell'ombra dei passi soffocati, delle voci estenuate.
|
Eppure si sente perfino il rumore della goccia del medicinale che cade sul cucchiaio.
|
|
Un bambino piange nella notte, dietro il muro, dietro la via,
|
lontano un bambino piange, in un'altra città forse,
|
forse in un altro mondo.
|
|
E vedo la mano che alza il cucchiaio, mentre l'altra sostiene il capo
|
e vedo il filo oleoso che scorre sul mento del bambino,
|
scorre sulla via, scorre sulla città (un filo solo).
|
E non c'è più nessuno al mondo se non questo bambino che piange.
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Bambino che piange nella notte
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Di tutto è rimasto un poco.
|
Della mia paura. Del tuo ribrezzo.
|
|
Dei gridi blesi. Della rosa
|
è rimasto un poco.
|
|
È rimasto un poco di
luce
|
captata nel cappello.
|
Negli occhi del ruffiano
|
è restata un po' di tenerezza
|
(molto poco).
|
|
Poco è rimasto di questa polvere
|
che ti coprì le scarpe
|
bianche. Pochi panni sono rimasti,
|
pochi veli rotti,
|
poco, poco, molto poco.
|
|
Ma d'ogni cosa resta un poco.
|
Del ponte bombardato,
|
delle due foglie d'erba,
|
del pacchetto
|
-vuoto- di sigarette, è rimasto un poco.
|
|
Ché di ogni cosa resta un poco.
|
È rimasto un po' del tuo mento
|
nel mento di tua figlia.
|
|
Del tuo ruvido silenzio
|
un poco è rimasto, un poco
|
sui muri infastidì,
|
nelle foglie, mute, che salgono.
|
|
È rimasto un po' di tutto
|
nel piattino di porcellana,
|
drago rotto, fiore bianco,
|
di rughe sulla tua fronte,
|
ritratto.
|
|
Se di tutto resta un poco,
|
perché mai non dovrebbe restare
|
un po' di me? Nel treno
|
che porta a nord, nella nave,
|
negli annunci di giornale,
|
un po' di me a Londra,
|
un po' di me in qualche dove?
|
Nella consonante?
|
Nel pozzo?
|
|
Un poco resta oscillando
|
alla foce dei fiumi
|
e i pesci non lo evitano,
|
un poco: non viene nei libri.
|
|
Di tutto rimane un poco.
|
Non molto: da un rubinetto
|
stilla questa goccia assurda,
|
metà sale e metà alcool,
|
salta questa zampa di rana,
|
questo vetro di orologio
|
rotto in mille speranze,
|
questo collo di cigno,
|
questo segreto infantile...
|
Di ogni cosa è rimasto un poco:
|
di me; di te; di Abelardo.
|
Un capello sulla mia manica,
|
di tutto è rimasto un poco;
|
vento nelle mie orecchie,
|
rutto volgare, gemito
|
di viscere ribelli,
|
e minuscoli artefatti:
|
campanula, alveolo, capsula
|
di revolver... di aspirina.
|
Di tutto è rimasto un poco.
|
E di tutto resta un poco.
|
Oh, apri i flaconi di profumo
|
e soffoca
|
l'insopportabile lezzo della memoria.
|
|
Ma di tutto, terribile, resta un poco,
|
e sotto le onde ritmate
|
e sotto le nuvole e i venti
|
e sotto i ponti e sotto i tunnel
|
e sotto le fiamme e sotto il sarcasmo
|
e sotto il muco e sotto il vomito
|
e sotto il singhiozzo, il carcere, il dimenticato
|
e sotto gli spettacoli e sotto la morte in scarlatto
|
e sotto le biblioteche, gli ospizi, le chiese trionfanti
|
e sotto te stesso e sotto i tuoi piedi già rigidi
|
e sotto i cardini della famiglia e della classe,
|
rimane sempre un poco di tutto.
|
A volte un bottone. A volte un topo.
|
|
[da "La rosa del popolo", 1945]
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Residuo
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Lampi di
luce
| al collo una croce | la dea dell'amore si muove nei jeans.
Jovanotti
Cit. da
Mi fido di te
Frasi di Lorenzo Cherubini
La morte per fuoco è una morte crudele. Dalla è morta dando alla
luce
suo figlio, ma tu lo hai nutrito, lo hai amato. Hai salvato tuo figlio dal ghiaccio. Adesso salva il suo dal fuoco.
[Jon a Gilly]
George R. R. Martin
Cit. da
I guerrieri del ghiaccio
Frasi di George R. R. Martin
Quando Gesù di Nazareth era inchiodato morente sulla croce, il Volcryn passò a un anno
luce
dalla sua agonia, diretto verso l'esterno. Quando su Terra infuriavano le Guerre del Fuoco, il Volcryn transitò vicino a Vecchia Poseidonia, in un tempo in cui i suoi mari erano ancora senza nome e vuoti di pesci.
George R. R. Martin
Cit. da
I re di sabbia - I passeggeri della Nightflyer ‐ Incipit
Frasi di George R. R. Martin
Si comincia con uno spazio bianco. Non dev'essere necessariamente carta o tela, ma secondo me dev'essere bianco. Noi diciamo bianco perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizone giusta è «niente». Il nero è l'assenza della
luce
, ma il bianco è l'assenza della memoria, il colore del non ricordo.
Come ricordiamo di ricordare? È una domanda che mi sono posto spesso dopo Duma Key, spesso nelle ore piccole della notte, perdendo lo sguardo nell'assenza della
luce
, ricordando amici assenti. Certe volte in quelle ore piccole penso all'orizzonte. Bisogna stabilire l'orizzonte. Bisogna segnare il bianco. Un atto abbastanza semplice, direte, ma ogni atto che rifà il mondo è eroico. O così sono giunto a concludere.
Stephen King
Cit. da
Duma Key ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Gli avvenimenti risalgono al 1932, quando il penitenziario di stato si trovava ancora a Cold Mountain. E là c'era anche naturalmente la sedia elettrica.
I detenuti scherzavano sulla sedia, come sempre si fa delle cose di cui si ha paura, ma da cui non ci si può sottrarre. La chiamavano Old Sparky, come dire la Scintillante, o Big Juicy, la Scaricona. Circolavano battute sulla bolletta della
luce
e su come e dove Moores, il direttore del nostro carcere, avrebbe cucinato il suo pranzo del Ringraziamento, quell'autunno, con la moglie Melinda troppo malata per mettersi ai fornelli.
Ma in quelli che dovevano veramente sedervisi, la voglia di scherzare si spegneva in un baleno. Nel periodo da me trascorso a Cold Mountain ho presieduto a più di settantotto esecuzioni (questo è un numero sul quale non ho mai fatto confusione; me lo ricorderò sul letto di morte) e credo che, per la maggioranza di quegli uomini, la verità di ciò che stava accadendo li colpiva finalmente come una legnata quando gli bloccavano le caviglie alla solida quercia delle gambe di Old Sparky. In quel momento (vedevi la consapevolezza riempirgli piano piano gli occhi, una specie di freddo sgomento) si rendevano conto che le gambe avevano concluso la loro carriera. Dentro vi scorreva ancora il sangue, i muscoli erano ancora reattivi, ma avevano chiuso lo stesso; non avrebbero percorso nemmeno più un metro di un sentiero fra i boschi, non avrebbero più ballato con una ragazza a qualche festa di campagna. Ai clienti di Old Sparky la coscienza della propria morte saliva dalle caviglie. C'era un sacchetto nero di seta da mettergli sulla testa quando avevano finito di pronunciare le loro ultime parole, perlopiù incoerenti. Il cappuccio era per loro, ma io ho sempre pensato che in realtà fosse per noi, per impedirci di vedere l'orribile marea di sgomento che sale nei loro occhi quando cominciano a capire che moriranno con le ginocchia piegate.
Stephen King
Cit. da
Il miglio verde ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
umber whunnnn
yerrrnnn umber whunnnn
fayunnun
Questi suoni: nonostante la nebbia.
Ogni tanto i suoni si affievolivano, come il dolore, e allora restava solo la nebbia. Prima della nebbia ricordava l'oscurità: oscurità totale. Doveva dedurne che stava facendo progressi? Sia fatta la
luce
(anche se di tipo nebbioso), e la
luce
era cosa buona e così via e così via? Erano esistiti quei suoni nell'oscurità? Non era in grado di dare risposta a nessuna di quelle domande. Aveva senso porsele? No, non aveva risposta nemmeno a questa.
Stephen King
Cit. da
Misery ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Mentre Claudette Sanders stava prendendo una lezione di volo, osservava la cittadina di Chester's Mill brillare nella
luce
del mattino come qualcosa di appena fatto e lì posato giusto ora. Le macchine che percorrevano Main Street lanciavano ammiccamenti di sole. Il campanile della chiesa congregazionalista (la Congo) sembrava abbastanza aguzzo da pungere il cielo immacolato. Nel momento in cui il Seneca V lo sorvolava, il sole scorreva sulla superficie del Prestile Stream, acqua e aereo a tagliare la cittadina sulla medesima diagonale.
Stephen King
Cit. da
The Dome ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
DISSOLVENZA IN APERTURA:
1 ESTERNO: MAIN STREET, LITTLE TALL ISLAND ‐ TARDO POMERIGGIO.
La NEVE scorre davanti all'obiettivo della TELECAMERA, dapprima così veloce e intensa che non vediamo niente. IL VENTO SIBILA. LA TELECAMERA comincia ad AVANZARE e vediamo una
LUCE
ARANCIONE INTERMITTENTE. È il semaforo all'angolo di Main Street con Atlantic Street, l'unico incrocio cittadino di Little Tall. Il semaforo DONDOLA VIOLENTEMENTE nel vento. Le due vie sono deserte e così è giusto che sia: è in corso una feroce tormenta. Vediamo fioche luci nelle case, ma nessun essere umano. La neve già accumulata copre per metà le vetrine.
MIKE ANDERSON parla con un lieve accento del Maine.
MIKE ANDERSON (voce fuori campo)
Mi chiamo Michael Anderson e non sono quello che si definirebbe un erudito. Non sono forte nemmeno in filosofia, ma so una cosa: in questo mondo ci si passa pagando. Di solito un bel po'. Qualche volta tutto quello che hai. È una lezione che pensavo di aver imparato nove anni fa, durante quella che da queste parti chiamano la tempesta del secolo.
Stephen King
Cit. da
La tempesta del secolo ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
«Oh! Oh, Gesù! Ma che schifo!»
«Cosa, Mary, cosa?»
«Non l'hai visto?»
«Visto che cosa?»
Mary si girò e nella
luce
cruda del deserto lui vide che il colorito le si era spento sul viso lasciandole solo le bruciature sulle guance e sulla fronte, dove non riuscivano a difenderla nemmeno le creme a più alto fattore protettivo. Era di carnagione molto chiara e si scottava con facilità.
«Su quel cartello. Quello del limite di velocità.»
«E allora?»
Stephen King
Cit. da
Desperation ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
"
[...]
Ma volevo che tu sapessi che ti penso, Sarah. Davvero, per me non c'è mai stata qualcun'altra e quella notte fu la nostra notte più bella
[...]
e quella notte fu la nostra notte più bella, anche se a volte mi è difficile credere che vi sia mai stato un anno 1970 e le dimostrazioni nei campus e Nixon presidente. Senza calcolatori tascabili, senza videocassette, senza orchestre punk e rock. E altre volte mi sembra che quel tempo sia tutt'ora vicinissimo, da poterlo quasi toccare. Mi sembra che se potessi tenerti tra le braccia, o toccare la tua guancia, o la tua nuca, potrei portarti con me in un futuro diverso senza dolore o tenebre o scelte amare.
Bene, tutti facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci... e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Spero soltanto che tu mi penserai nel modo migliore che ti riesce, Sarah cara. Con tutto il cuore e tutto il mio amore. Johnny."
Le si mozzò il respiro di colpo e restò con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. "Johnny...?"
Era andato.
Si alzò, si girò e naturalmente non c'era nulla. Ma poteva vederlo, ritto lì accanto, le mani sprofondate nelle tasche, il caldo sorriso un po' obliquo sul volto più attraente che bello che si appoggiava snello e disinvolto ad una tomba o ad un pilastro dell'ingresso o forse contro un albero rosseggiante d'autunno. Bella roba, Sarah, annusi ancora quella dannata cocaina?
Niente intorno se non Johnny, lì vicino. Forse ovunque.
Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci... e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa esser ritrovato.
"Sempre il vecchio Johnny", sussurrò Sarah. Uscì dal cimitero e attraversò la strada. Indugiò un attimo, voltandosi a guardare. Il tiepido vento d'ottobre alitava robusto e grandi cortine di
luce
e d'ombra sembravano attraversare il mondo. Gli alberi frusciavano misteriosamente.
Sarah salì in macchina e si allontanò.
Stephen King
Cit. da
La zona morta
Frasi di Stephen King
E ripensava a volte al suo pomeriggio con Sarah; quel lungo, lento pomeriggio. Era un ricordo che non si concedeva troppo spesso per timore che il continuo rivivere luminose esperienze le facesse appassire e scolorire per troppa esposizione alla
luce
, come le vecchie fotografie...
Stephen King
Cit. da
La zona morta
Frasi di Stephen King
Una sera ho visto alla televisione uno scienziato asserire che un uomo non può avere nella vita più di tremila orgasmi. Ora, io mi masturbo tutti i giorni, non proprio tutti ma quasi: diciamo che ci so' dei giorni che non me le fo' però ci son dei giorni che me ne fo' due, sicché... Se in un anno, trecen'sessantacinque giorni, a essere buoni leviamone sessantacinque, diciamo trecento in un anno. Di'o bene? Indi per cui... io ho iniziato a masturbarmi a dodic'anni, ora c'ho trent'anni, sicché è diciott'anni che mi masturbo. Quindi, trecento pe' ddiciotto... allora fa tre, sei, nove, dodici, quindici, milleotto, dumila, dumiladue, dumilaquattro... una sega che riportavo... Cinquemilaquattro... sono fuori di du'milaquattrocento. E che vuol dire? Vuol dire che so' fuori dalle regole? Ormai non posso più tornare indietro... Lo sai che? Ho fatto du'milaquattro,
[mentre spegne la
luce
]
fo' du'milaquattro e uno, vai!
Lucio
Dal film:
Lucignolo
Scheda film e trama
Frasi del film
Per andare a nord, dovrai viaggiare a sud. Per raggiungere l'ovest, dovrai dirigerti a est. Per andare avanti dovrai tornare indietro. E per toccare la
luce
, dovrai passare tra le ombre.
[Quaithe a Daenerys Targaryen]
George R. R. Martin
Cit. da
La regina di draghi
Frasi di George R. R. Martin
Ci sono cose che non si dimenticano più. Era giunta a convincersi che proprio le cose che il mondo pratico archiviava come effimere ‐ per esempio le canzoni e la
luce
della luna e i baci ‐ erano in certi casi proprio le cose che duravano più a lungo. Potevano essere sciocchezze, ma sconfiggevano la dimenticanza. Ed era una bene. Era un bene.
Stephen King
Cit. da
La storia di Lisey
Frasi di Stephen King
Manuel e sua moglie erano poveri, e quando cercarono per la prima volta un appartamento a Parigi, trovarono solo due stanze buie in uno scantinato, che davano su un piccolo cortile soffocante. Manuel era triste. Era un artista e non c'era abbastanza
luce
per lavorare. A sua moglie non importava. Lei usciva ogni giorno per fare gli esercizi di trapezio al circo.
Anaïs Nin
Cit. da
Uccellini ‐ Incipit
Frasi di Anaïs Nin
Linda era in piedi davanti allo specchio e si esaminava criticamente alla
luce
piena del giorno. Passati i trent'anni, incominciava a preoccuparsi dell'età, benché niente in lei tradisse un declino della bellezza. Era snella e d'aspetto giovanile. Poteva ingannare chiunque, ma non se stessa. Ai suoi occhi, la sua carne stava perdendo un po' della sua fermezza, un po' di quello splendore marmoreo che tante volte aveva ammirato nello specchio.
Anaïs Nin
Cit. da
Il delta di Venere - Linda ‐ Incipit
Frasi di Anaïs Nin
[Su Halloween]
È il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di
luce
circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.
Stephen King
Cit. da
L'orrore secondo Stephen King
Frasi di Stephen King
Di grande in Lovecraft c'è proprio questo aspetto; sembra sempre che ti dica: «Ho questa cosa orribile per le mani ma non posso descrivertela, se te la descrivessi diventeresti pazzo all'istante e quindi non lo farò». E per me è come se dicesse: «È successo qualcosa, ed è stato incredibilmente sexy. Oh, Dio mio se è stato sexy! Se lo sapessi ti metteresti a correre per strada ululando, ma non posso dirtelo perché non voglio che tu cominci a comportarti in quel modo». Provoca senza eccedere, senza fare un passo in più. Cosa che può lasciare il lettore nello stato d'animo di chiedersi: «Be', Lovecraft si comportava così perché stava bluffando e cosa fosse l'orrore davvero non lo sapeva». E allora penso che occorra farlo quel passo in più e sono stato criticato per questo perché quando l'orrore è disvelato ecco che non è più così brutto come lo si dipingeva. Ma questo è quello che succede ed è la ragione per cui alla fine il romanzo dell'orrore manca sempre la mira. Perché è come puntare la
luce
.
Stephen King
Cit. da
L'orrore secondo Stephen King
Frasi di Stephen King
Il portiere caduto alla difesa
|
ultima vana, contro terra cela
|
la faccia, a non veder l'amara
luce
.
|
Il compagno in ginocchio che l'induce
|
con parole e con mano, a rilevarsi,
|
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
|
|
La folla - unita ebrezza - par trabocchi
|
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
|
al suo collo si gettano i fratelli.
|
Pochi momenti come questo belli,
|
a quanti l'odio consuma e l'amore,
|
è dato, sotto il cielo, di vedere.
|
|
Presso la rete inviolata il portiere
|
- l'altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
|
con la persona vi è rimasta sola.
|
La sua gioia si fa una capriola,
|
si fa baci che manda di lontano.
|
Della festa - egli dice - anch'io son parte.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Goal
Frasi di Umberto Saba
[Al dibattito in tv]
De Santis
: Quest'anno credo che gli elettori di Marina di Sopra, abbiano una grande responsabilità...
Cetto
: È incredibile, è una vergogna, non è possibile...
De Santis
: Dicevo che gli elettori di Marina di Sopra devono scegliere cosa...
Cetto
: È incredibile, è una vergogna, non è possibile, che schifo.
De Santis
: Ma si può sapere cosa ha da bofonchiare? Qui non si riesce a sviluppare un concetto!
Cetto
: Io bofonchio quanto mi pare e piace, siamo in democrazia! E poi, come principio cardine, De Santis: fatti i cazzi toi.
De Santis
: Calogero, lei permette al mio avversario di parlarmi con questo linguaggio? Faccia qualcosa!
Conduttore
: E Madonna quanto è permaloso! Si faccia una risata, ché questa è sana ironia! Signor La Qualunque, io mi scuso a nome del suo avversario: qua siamo in una trasmissione libera, lei può dire e fare tutto quello che vuole!
De Santis
: Ma è una vergogna! Lei parteggia in un modo indecente per il mio avversario!
Conduttore
: Non dica sciocchezze e porti rispetto! E poi non se la prenda con me: non è colpa mia se lei è d'una noia mortale. Avanti, si sbrighi che poi tocca a La Qualunque.
De Santis
: Ma se ho appena iniziato!?
Cetto
: E hai già sfracanato! Pensa cosa succede se continui! De Santis, è meglio che ti fermi: arritirati, lavati i pedi e vai e curcati, vah!
[...]
Non ci saranno più bollette del gas, e, aggiungo, aboliremo anche quelle della
luce
, e crepi l'avarizia!
De Santis
: Sono tutte fandonie!
Cetto
: Sempre meglio delle cazzate che dici tu! La solidarietà, la partecipazione... Che du cugghiuni, vah!
Dal film:
Qualunquemente
Scheda film e trama
Frasi del film
Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l'ultima
luce
si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo... ma non dal desiderio. Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il vento soffiava nella notte. Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po' di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c'è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare. Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio.
Ma chi sa per quanto tempo può durare un lutto. Non è possibile che dopo trenta o quarant'anni dalla scomparsa di un figlio o di un fratello di una sorella, ci si ritrovi nel dormiveglia a pensare al defunto con lo stesso senso di nostalgia e di vuoto, la sensazione di un'assenza che non potrà mai più essere riempita.. forse nemmeno dopo la morte.
Stephen King
Cit. da
It
Frasi di Stephen King
So che la gente viene in Florida quando è vecchia e malata perché qui il clima è quasi sempre mite per tutto l'anno, ma credo che il Golfo del Messico abbia qualche virtù supplementare. Solo spaziare con lo sguardo in quella calma piatta e serena, piena di
luce
, ha un effetto terapeutico. È una parola grossa, vera? Golfo, intendo. Abbastanza grossa da poterci buttare dentro molte cose e guardarle scomparire.
Stephen King
Cit. da
Duma Key
Frasi di Stephen King
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
|
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
|
t'amo come si amano certe cose oscure,
|
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
|
|
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
|
dentro di sé, nascosta, la
luce
di quei fiori;
|
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
|
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
|
|
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
|
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
|
così ti amo perché non so amare altrimenti
|
|
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
|
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
|
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
|
|
[No te amo como si fueras rosa de sal, topacio
|
o flecha de claveles que propagan el fuego:
|
te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
|
secretamente, entre la sombra y el alma.
|
|
Te amo como la planta que no florece y lleva
|
dentro de sí, escondida, la luz de aquellas flores,
|
y gracias a tu amor vive oscuro en mi cuerpo
|
el apretado aroma que ascendió de la tierra.
|
|
Te amo sin saber cómo, ni cuándo, ni de dónde,
|
te amo directamente sin problemas ni orgullo:
|
así te amo porque no sé amar de otra manera,
|
|
sino así de este modo en que no soy ni eres,
|
tan cerca que tu mano sobre mi pecho es mía,
|
tan cerca que se cierran tus ojos con mi sueño.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Sonetto XVII
Frasi di Pablo Neruda
Un politico usa i dati come un ubriaco il lampione: non per la
luce
ma per il sostegno.
Benjamin Disraeli
Harry guardò Ginny, Ron e Hermione: il volto di Ron era contratto come se la
luce
del sole lo accecasse. Quello di Hermione era lucido di lacrime, ma Ginny non piangeva più. Incrociò gli occhi di Harry con la stessa espressione dura e ardente di quando lo aveva abbracciato dopo aver vinto la Coppa di Quidditch senza di lui, e lui seppe che in quel momento si capivano alla perfezione e che, quando lui le avesse detto che cosa avrebbe fatto, non avrebbe detto 'sta' attento' o 'non farlo', ma avrebbe accettato la sua decisione, perché non si sarebbe aspettata da lui niente di meno.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il principe mezzosangue
Frasi di J.K. Rowling
Le sedie incatenanti stavolta erano quattro. I Dissennatori vi spinsero i prigionieri: c'era un uomo grosso che fissò Crouch con occhi vacui, un uomo più magro e nervoso i cui occhi si spostavano rapidi fra il pubblico, una donna con una folta, scura chioma
luce
nte e le palpebre semichiuse, seduta sulla sedia con le catene come una regina su un trono, e un ragazzo sui vent'anni, che sembrava nientemeno che pietrificato.
[...]
Crouch si alzò e guardò i quattro con un'espressione di odio allo stato puro. "Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica
[...]
perché siate giudicati per un crimine atroce..." "Padre" disse il ragazzo dai capelli color paglia "Padre, ti prego..." "...del quale raramente abbiamo udito il pari in questa corte." Crouch alzò la voce, sovrastando quella del figlio "
[...]
Siete accusati di aver catturato un Auror ‐ Frank Paciock ‐ e di averlo sottoposto alla Maledizione Cruciatus, convinti che conoscesse l'attuale dimora del vostro signore, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato..." "Padre, non è vero!" strillò il ragazzo in catene. "Non è vero, lo giuro, padre, non rimandarmi dai Dissennatori..."
[...]
"Avete progettato progettato di restaurare il dominio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, e di tornare alla vita di violenza che probabilmente avete condotto quando era potente. Io ora chiedo alla giuria..." "Madre!"
[...]
"Madre, fermalo, madre, non ho fatto niente, non sono stato io!" "Io ora chiedo alla giuria" gridò Crouch "di alzare la mano se è convinta, come me, che questi crimini meritino una condanna a vita ad Azkaban!" Tutti insieme, maghi e streghe dell'ala destra della segreta, alzarono la mano. La folla disposta lungo le pareti scoppiò in un applauso
[...]
, i volti pervasi di selvaggio trionfo. Il ragazzo prese ad urlare. "No! Madre, no! Non ho fatto niente, non ho fatto niente, non sapevo! Non lasciare che mi mandi laggiù, non lasciarglielo fare!" I Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò Crouch e gridò: "Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo!"
[...]
"Portateli via!" ruggì
[Crouch]
ai Dissennatori, sputando saliva. "Portateli via, e che possano marcire laggiù!"
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il calice di fuoco
Frasi di J.K. Rowling
«Ma insomma, che cos'avete oggi?» domandò la professoressa McGranitt, tornando se stessa con un debole pop e guardandoli tutti quanti uno a uno. «Non che sia importante, ma è la prima volta che la mia trasformazione non viene accolta da un applauso».
Tutti si voltarono di nuovo verso Harry, ma nessuno parlò. Poi Hermio-ne alzò la mano.
«Ci scusi, professoressa, abbiamo appena avuto la prima ora di Divinazione, e stavamo leggendo le foglie di tè e...»
«Ah, certo» esclamò la professoressa McGranitt accigliata. «Non c'è bi-sogno di aggiungere altro, signorina Granger. Ditemi, chi di voi morirà quest'anno?»
Tutti la fissarono.
«Io» disse Harry alla fine."Capisco" commentò la professoressa McGranitt guardando Harry con i suoi occhi piccoli e
luce
nti. "Allora è bene che tu sappia, Potter, che Sibilla Cooman ha predetto la morte di uno studente all'anno da quando è arrivata in questa scuola. Nessuno è ancora morto. Vedere presagi di morte dappertutto è il suo modo preferito di dare il benvenuto a una nuova classe. Se non fosse che non ho l'abitudine di parlar male dei miei colleghi..."
La professoressa McGranitt si interruppe, e tutti notarono che aveva le narici bianche e dilatate. Poi riprese, più tranquilla: "La divinazione è uno dei settori più imprecisi della magia. Non vi nasconderò che faccio fatica a tollerarla. I veri Veggenti sono molto rari, e la professoressa Cooman..."
Si interruppe di nuovo, e poi disse in tono molto pratico: "A me sembri in perfetta salute, Potter, quindi mi scuserai se non ti dispenso dai compiti oggi. Ti assicuro che se dovessi morire non sei tenuto a consegnarli".
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Frasi di J.K. Rowling
Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di
luce
. L'un compito è proprio del genio che crea, l'altro della perspicacia che perfeziona.
Denis Diderot
Frasi di Denis Diderot
Guardare in silenzio le labbra, i capelli, le mani di Aidi alla
luce
di quella candela, era un'emozione maesosa come sdraiarsi sui binari e fermare una locomotiva con la sola forza delle gambe o nuotare in apnea, per ore, in un mare -perdonatelo- di tè fresco alla pèsca. Ma di tutto questo, il vecchio Alex si sarebbe accorto più tardi, poiché in quei giorni sentiva solo un misto portentoso di felicità e inquietudine mai provato prima. Aidi gli sembrava una fata luminosa e un'Entità imperscrutabile.
Enrico Brizzi
Cit. da
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Frasi di Enrico Brizzi
La storia della Galassia si è un po' ingarbugliata per diverse ragioni: in parte perché chi cerca di tenersene al corrente si è un po' ingarbugliato, e in parte perché, obiettivamente, sono successe cose che rendono tutto molto ingarbugliato.
Uno dei problemi riguarda la velocità della
luce
e le difficoltà che comporta il tentare di superarla. Non la si può superare. Niente viaggia più in fretta della velocità della
luce
, con la possibile eccezione delle cattive notizie, che seguono proprie leggi specifiche. Di fatto, gli Hingefreel di Arkintoofle Minor cercarono di costruire astronavi propulse da cattive notizie, ma non funzionavano molto bene ed erano accolte così male quando arrivavano da qualche parte, che arrivare da qualche parte finiva per non avere alcun senso.
Douglas Adams
Cit. da
Praticamente innocuo ‐ Incipit
Frasi di Douglas Adams
La morte come desiderio si trova davvero ovunque, e non è necessario scavare molto nell'uomo per trarla alla
luce
.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
Tento di raccontare qualcosa, ma subito ammutolisco e mi accorgo di non avere detto ancora niente. Una sostanza meravigliosamente
luce
nte che non riesce a fluire rimane dentro di me e si fa beffe delle parole.
Elias Canetti
Cit. da
Le voci del Marrakech
Frasi di Elias Canetti
In te figlio di Zeus dimora la
luce
del mondo, i tuoi compagni saranno ombre nell'oltretomba mentre tu sarai un nome che vivrà per sempre nella storia, come la più gloriosa e fulgida
luce
della giovinezza.
Per sempre giovane, per sempre un'ispirazione, mai esisterà un Alessandro come te: Alessandro il Grande.
Olimpiade
Dal film:
Alexander
Scheda film e trama
Frasi del film
Sei in casa tua. La
luce
se ne va. È buio. I tuoi figli nella loro cameretta urlano. Devi fare presto. Ti serve un'arma. Ma prima, ti serve una torcia. Però sei al buio. Che farai? Come trovarla? Te lo dico io! Con la mia torcia fosforescente!
[in uno spot pubblicitario]
Larry
Dal film:
Una notte al museo 2 - La fuga
Scheda film e trama
Frasi del film
Esci allo scoperto,
luce
del sole!
Un cliente
Dal film:
Il ciclone
Scheda film e trama
Frasi del film
Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dal giornale, le mani a cuscino, ha avuto un letto bianco da scalare e un filo di
luce
accesa dalla stanza accanto
Claudio Baglioni
Cit. da
Uomini persi
Frasi di Claudio Baglioni
Io tengo gli occhi aperti a un sospiro, un bacio, ma se non posso averti non sarà facile... una corona di spine sarà! | Io sono vera e sono viva e sono parte del mondo, sono la
luce
che accendeva il tuo sguardo, quando tu eri con me.
Laura Pausini
Cit. da
Troppo tempo
Frasi di Laura Pausini
E mi torna in mente quando eri | la ragazza del mio cuore tu | quella
luce
che negli occhi avevi | come vedo non si è spenta più. | Ti vorrei ti vorrei rivivere | anche solo per un attimo | io vorrei rivivere | quella prima volta io e te.
Eros Ramazzotti
Cit. da
Ti vorrei rivivere
Frasi di Eros Ramazzotti
E' cresciuto sai | quel ragazzo che sognava | non parlava ma | a suo modo già ti amava | tu il sogno | più sognato | più proibito che mai... che mai.
Eros Ramazzotti
Cit. da
La
luce
buona delle stelle
Frasi di Eros Ramazzotti
Ma certi sogni son come le stelle | irraggiungibili però | quanto è bello alzare gli occhi | e vedere che son sempre là...
Eros Ramazzotti
Cit. da
La
luce
buona delle stelle
Frasi di Eros Ramazzotti
Chi siete voi? Chi cazzo siete voi? Ci domandiamo 'chi sono io per essere magnifico, brillante, pieno di talento?'. In realtà chi sei tu per non esserlo? Questa sera voi non assisterete a un karaoke; questa sera voi assisterete ad una messa, a un rito! Vi metto un ultimo pezzo musicale, uno solo, e voglio vedere sul palco te, te e anche te! E come diceva Jim Morrison, "nessuno uscirà vivo da qui".
Luce
!
[in "Angelo azzurro Reloaded"]
presentatore
Dal film:
Feisbum - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Non so aspettarti più di tanto | Ogni minuto mi dà | L'stinto di cucire il tempo | E di portarti di qua | Ho un materasso di parole | Scritte apposta per te | E ti direi spegni la
luce
| Che il cielo c'è.
Lucio Dalla
Cit. da
Canzone
Frasi di Lucio Dalla
Il motore del 2000 sarà bello e
luce
nte | Sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato | Avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina... | Lo potrà respirare un bambino o una bambina.
[...]
Ma seguendo le nostre cognizioni | Nessuno ancora sa dire come sarà, cosa farà | Nella realtà il ragazzo del 2000 | questo perché nessuno lo sa.
Lucio Dalla
Cit. da
Il motore del 2000
Frasi di Lucio Dalla
Perché la Musica non ha "orecchi". non ha padroni... ma che maledetti... viene fuori dal rumore come la
luce
nasce dal sole... come le Bolle di Sapone...
Vasco Rossi
Cit. da
Bolle di sapone
Frasi di Vasco Rossi
Una stella fa
luce
senza troppi perché... Ti costringe a vedere tutto quello che c'è.
Luciano Ligabue
Cit. da
Buonanotte all'Italia
Frasi di Luciano Ligabue
Nato da un sospiro o da un temporale, l'ostetrica ti batte e non ti chiede come va... Be', benvenuto qui tra
luce
e confusione, nessuno che ti ha chiesto se volevi, se volevi uscir di là... là...
Luciano Ligabue
Cit. da
Vivo morto o X
Frasi di Luciano Ligabue
Usi il blu e fai sentire un po' di dio o dei suoi affini.
Usi il giallo per dire che il sole non lo si può guardare in faccia. Il giallo per il potere. Il giallo per il volere.
Usi il rosso per l'incombenza del sangue, la dipendenza dal sangue, l'intraprendenza del sangue. Usi il rosso per le radici.
Usi il bianco per accendere la
luce
.
Usi il nero per spegnerla. Per accendere l'ombra.
Oppure li mescoli e abusi delle migliaia di nuove possibilità.
Luciano Ligabue
Cit. da
La neve se ne frega
Frasi di Luciano Ligabue
Guardiamo gli insetti
sbattere sulle lampadine
li vediamo friggere
diciamo
non ce la fanno
a entrare nella
luce
quegli stupidi
Luciano Ligabue
Cit. da
Lettere d'amore nel frigo ‐ Incipit
Frasi di Luciano Ligabue
Pazza. Irrimediabilmente pazza. Persa e fottuta oltre l'orlo sdrucito del panico. Anni
luce
dalle geometrie spigolose della prudenza. La sedia e la frusta a dire ai fantasmi su che sgabello saltare.
Luciano Ligabue
Cit. da
La neve se ne frega
Frasi di Luciano Ligabue
[Al commiato ricevendo i saluti del compagno Ivan tradotti da Nadia]
Nadia
: Potremo mai ricambiare? No, noi lo speriamo ma non è previsto e nemeno programato, e quindi non ci vedremo mai più.
[Nadia inserisce chiaramente un messaggio rivolto al solo Scamoggia, il quale, sorprendendola, dopo essere salito sull'aereo scende e decide di restare]
Don Camillo
: ...Comunque è una bella prova d'amore.
Peppone
: Quale?
Don Camillo
: Ma restare qui, chissà per quanto, sperduto in questo paese di selvaggi.
Peppone
: Al solito, parole indegne, parole sporche di un reazionario che negherebbe anche la
luce
del sole.
Don Camillo
: Mo sono parole tue, le hai pronunciate solennemente in punto di morte: tenetemi la manina reverendo, giuratemi che mi farete partire.
Peppone
: Ooh, ero ubriaco, non potete dar credito ai vaneggiamenti di un ubriaco che non hanno nulla a che vedere con i miei veri sentimenti, ah.
[Ma subito si impaurisce quando gli viene chiesto di scendere e vede un'ambulanza pronta per lui]
Dal film:
Il compagno don Camillo
Scheda film e trama
Frasi del film
Dopo un istante, che pare appeso alla
luce
, Carla torna da lui e il bacio diventa vero, di lingua e saliva, la sola penna e l'unico inchiostro in grado, fra un uomo e una donna, di scrivere il perfetto messaggio d'amore.
Giorgio Faletti
Cit. da
Appunti di un venditore di donne
Frasi di Giorgio Faletti
Quando la
luce
abbandona i suoi occhi, non si capisce se stia guardando l'inferno o il paradiso.
Giorgio Faletti
Cit. da
Io uccido
Frasi di Giorgio Faletti
Inizio a camminare.
Cammino lento perché non ho bisogno di correre. Cammino lento perché non voglio correre. Tutto è previsto, anche il tempo legato al mio passo. Ho calcolato che mi bastano otto minuti. Al polso ho un orologio da pochi dollari e un peso nella tasca della giacca. È una giacca in tela verde e sul davanti, sopra il taschino, sopra il cuore, una volta c'era una striscia cucita con un grado e un nome. Apparteneva a una persona il cui ricordo è sbiadito come se la sua custodia fosse stata affidata alla memoria autunnale di un vecchio. È rimasta solo una leggera traccia più chiara, un piccolo livido sul tessuto, sopravvissuto all'affronto di mille lavaggi quando qualcuno
Chi?
perché?
ha strappato via quella striscia sottile e ha trasferito il nome prima su una tomba e poi nel nulla.
Adesso è una giacca e basta.
La mia giacca.
Ho deciso che la metterò ogni volta che uscirò per fare la mia breve camminata di otto minuti. Passi che si perderanno come fruscii nel fragore di milioni di altri passi camminati ogni giorno in questa città. Minuti che si confonderanno come scherzi del tempo, stelle filanti senza colore, un fiocco di neve sul crinale che è l'unico a sapere di essere diverso da tutti gli altri.
Devo camminare otto minuti a un passo regolare per essere sicuro che il segnale radio abbia voce sufficiente per compiere il suo lavoro.
Ho letto da qualche parte che se il sole si spegnesse di colpo, la sua
luce
raggiungerebbe la terra ancora per otto minuti prima di precipitare tutto nel buio e nel freddo dell'addio.
D'un tratto mi ricordo di questa cosa e mi metto a ridere. Solo, in mezzo alla gente e al traffico, la testa levata al cielo, una bocca spalancata su un marciapiede di New York per la sorpresa di un satellite nello spazio, mi metto a ridere. Intorno a me persone si muovono e guardano quel tipo in piedi all'angolo di una strada che sta ridendo come un pazzo.
Qualcuno forse pensa che pazzo lo sia davvero
Uno addirittura si ferma e per qualche istante si unisce alla mia risata, poi si rende conto che ride senza saperne il motivo. Rido fino alle lacrime per la incredibile e derisoria viltà del destino. Uomini hanno vissuto per pensare e altri non hanno potuto farlo per essere stati costretti alla sola incombenza di sopravvivere.
E altri a morire.
Un affanno senza remissione, un rantolo senza aria da salvare, un punto interrogativo da portare sulle spalle come il peso di una croce, perché la salita è una malattia che non finisce mai. Nessuno ha trovato il rimedio per il semplice motivo che il rimedio non c'è.
La mia è solo una proposta: otto minuti.
Nessuno fra gli esseri umani che si affannano intorno a me può sapere il momento in cui questi ultimi otto minuti inizieranno.
Io sì.
Io ho nelle mie mani molte volte il sole e posso spegnerlo quando voglio. Raggiungo il punto che per il mio passo e per il mio cronometro rappresenta la parola qui, infilo la mano in tasca e le mie dita circondano un piccolo oggetto solido e conosciuto. La mia pelle sulla plastica è una guida sicura, un sentiero da percorrere, una memoria vigile.
Trovo un pulsante e con delicatezza lo premo.
E un altro,
E un atro ancora.
Un attimo o mille anni dopo, l'esplosione è un tuono senza temporale, la terra che accoglie il cielo, un momento di liberazione. Poi le urla e la polvere e il rumore delle macchine che si scontrano, e le sirene mi avvertono che per molta gente dietro di me gli otto minuti sono finiti.
Questo è il mio potere.
Questo è il mio dovere.
Questo è il mio volere.
Io sono Dio.
Giorgio Faletti
Cit. da
Io sono Dio ‐ Incipit
Commenti:
1
Frasi di Giorgio Faletti
Sicuro? La sicurezza si poteva averla anche in galera. Tre metri quadrati tutti per voi senza affitto da pagare, senza conti della
luce
e del telefono, senza tasse, senza alimenti. Senza tassa di circolazione. Senza multe. Senza fermi per ogni guida in stato di ubriachezza. Cure mediche gratuite. La compagnia di persone con gli stessi interessi. Chiesa. Inculate. Funerali gratuiti.
Charles Bukowski
Cit. da
Post Office
Frasi di Charles Bukowski
Lei l'avvicinò e dopo essermi sputato sui palmo | della mano cominciai a menarmelo. | diventò più duro. appena prima di essere pronto | mi fermai, lo tenni stretto | tirando alla base, | la cappella si gonfiò | violacea e
luce
nte.
[da Pareggiare i conti]
Charles Bukowski
Cit. da
L'amore è un cane che viene dall'inferno
Frasi di Charles Bukowski
Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla
luce
, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.
[da La mia pazzia]
Charles Bukowski
Cit. da
Confessioni di un codardo
Frasi di Charles Bukowski
Ma è nell'ora del mezzogiorno che il trionfo supremo delle forze positive si risolve in rinunzia, la loro vivacità finisce in sonno, la loro pienezza in debolezza. Sappia la straniera che il giudizio verrà dalla
luce
meridiana. Quando la volontà di vivere si ritira, assorbita dall'indifferenza come acqua dalla sabbia.
[da Otranto]
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
Solo di notte passeggiando per i bastioni come fossi uno spettro leggero mi rivolgo a quei rari e timorosi passanti che ancora si lasciano avvicinare, e li scongiuro: liberatemi dalle catene del giorno, della
luce
meridiana. Solo così sarò libera di apparirvi in sogno.
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili. E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno? Si, qualcosa cambierà: diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio. Se la Rivoluzione francese dovesse ripetersi all'infinito, la storiografia francese sarebbe meno orgogliosa di Robespierre. Dal momento, però, che parla di qualcosa che non ritorna, gli anni di sangue si sono trasformati in semplici parole, in teorie, in discussioni, sono diventati più leggeri delle piume, non incutono paura. C'è un'enorme differenza tra un Robespierre che si è presentato una volta nella storia e un Robespierre che torna eternamente a tagliare la testa ai francesi. Diciamo quindi che l'idea di eterno ritorno indica una prospettiva nella quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo: appaiono prive della circostanza attenuante della loro fugacità. Questa circostanza attenuante ci impedisce infatti di pronunciare qualsiasi verdetto. Si può condannare ciò che è effimero? La
luce
rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della ghigliottina. Or non è molto, mi sono sorpreso a provare una sensazione incredibile: stavo sfogliando un libro su Hitler e mi sono commosso alla vista di alcune sue fotografie; mi ricordavano la mia infanzia; io l'ho vissuta durante la guerra; parecchi miei familiari hanno trovato la morte nei campi di concentramento hitleriani; ma che cos'era la loro morte nei campi di concentramento davanti alla fotografia di Hitler che mi ricordava un periodo scomparso della mia vita, un periodo che non sarebbe più tornato? Questa riconciliazione con Hitler tradisce la profonda perversione morale che appartiene a un mondo fondato essenzialmente sull'inesistenza del ritorno, perché in un mondo simile tutto è già perdonato e quindi tutto è cinicamente permesso.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
‐ Incipit
Frasi di Milan Kundera
In greco, «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano escusivamente la tristezza provocata dall'impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O, in tedesco, Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l'islandese, distingue i due termini: söknudur: «nostalgia» in senso lato; e heimfra: «rimpianto della propria terra». Per questa nozione i cechi, accanto alla parola «nostalgia» presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d'amore ceca: stýská se mi po tobě: «ho nostalgia di te»; «non posso sopportare il dolore della tua assenza». In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar («provare nostalgia»), che viene dal catalano enyorar, a sia volta derivato dal latino ignorare. Alla
luce
di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
Milan Kundera
Cit. da
L'ignoranza
Frasi di Milan Kundera
In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar" ("provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla
luce
di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
Milan Kundera
Cit. da
L'ignoranza
Frasi di Milan Kundera
Il terrore è uno shock, un istante di totale accecamento. Il terrore è privo di una qualsiasi traccia di bellezza. Noi non vediamo che la
luce
violenta dell'avvenimento sconosciuto che ci aspettiamo. La tristezza presuppone invece che si sappia. Tomas e Tereza sapevano quello che li aspettava. La
luce
del terrore si era velata e il mondo era visto in una luminosità azzurrina e tenera che rendeva le cose più belle di quanto non fossero prima.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
La
luce
rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L'acqua è anche tiepida, perché è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del fiume i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l'acqua e orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate sulla corrente. Sulla riva sabbiosa sotto gli alberi giacciono le foglie disseccate in strato così alto, che la
luce
rtola fa un grande trapestio correndovi in mezzo. I conigli escono dalla macchia a sedersi sulla sabbia nella sera, e le radure acquitrinose sono disseminate delle tracce notturne dei tassi, delle larghe zampate dei cani dei ranches e delle orme a cuneo dei daini che vengono a bere all'ombra.
John Steinbeck
Cit. da
Uomini e topi
‐ Incipit
Frasi di John Steinbeck
Si contano da milleduecento a millecinquecento specie di tèrmiti. Le più conosciute sono il Termes Bellicosus, che edifica imponenti monticelli, il Nemorosus, il Lucifugus, che ha fatto un'apparizione in Europa, l' Incertus, il Vulgaris, il Coptotermes, il Bornensise il Mangensis, che hanno dei soldati a siringa, il Rhinotermes, il Termes Planus, il Tenuis, il Malayanus, il Viator, una delle pochissime tèrmiti che vivono qualche volta allo scoperto e traversano le giungle, in lunghe file, con i soldati che inquadrano gli operai-facchini, il Termes Longipes, il Foraminifer, il Sulphureus, il Gestroi, che attacca di proposito gli alberi vivi e i cui guerrieri sono feroci, il Termes Carbonarius, i cui soldati ritmano in una maniera particolarissima il martellamento misterioso sul quale ritorneremo, il Termes Latericus, il Dives, il Gilvus, l' Azarelllii, il Trans
luce
s, lo Speciosus, il Comis, il Laticornis, il Bervicornis, il Regulapennis, l' Atripennis, l' Ovipennis, il Regularis, l' Inanis, il Latifrons, il Filicornis, il Sordidus che abitano nell'isola di Borneo, il Laborator della Malacca, il Capritermes, le cui mandibole, fatte a corna di caprone, scattano come molle e proiettano l'insetto a venti o trenta centimetri di distanza, il Termopsis, il Calotermes, che sono le più arretrate; e centinaia d'altre la cui enumerazione sarebbe fastidiosa.
Maurice Maeterlinck
Cit. da
La vita delle tèrmiti ‐ Incipit
Frasi di Maurice Maeterlinck
Non appena le enunciamo, stranamente priviamo le cose del loro valore. Crediamo di esserci immersi fino al fondo degli abissi, e quando ritorniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle pallide punte delle nostre dita non assomiglia più al mare da cui proviene. Ci illudiamo di aver scoperto in una caverna tesori meravigliosi, e quando ritorniamo alla
luce
del giorno non ne riportiamo che pietre false e schegge di vetro; e tuttavia, nell'oscurità il tesoro continua a brillare immutato.
Maurice Maeterlinck
Frasi di Maurice Maeterlinck
Cos'era quella beatitudine sottile e rodente che malgrado la sua preoccupazione le scavava il corpo fino a lasciarlo morbido e carezzevole come una capsula sottile? Desiderò spogliarsi. Solo per farlo, soltanto per la sensazione di sentirsi più vicina, di rimanere sola con se stessa in una stanza oscura. Si sentiva eccitata mentre le vesti le cadevano a terra frusciando silenziosamente; era una dolcezza che avanzava come se ella cercasse qualcuno, poi si pentiva e tornava indietro per stringersi al proprio corpo. E quando riprese i vestiti lentamente con un piacere titubante, quegli abiti che nell'oscurità le si raccoglievano intorno con rigonfiamenti e con pieghe dove indugiava ancora indolente il suo calore come stagni in oscure caverne, quegli abiti erano come dei nascondigli in cui poteva rannicchiarsi; e quando il suo corpo di qua e di là misteriosamente toccò il suo involucro, venne percorso da un brivido di sensualità come da una
luce
nascosta che vaga irrequieta per la casa dietro le imposte chiuse.
Robert Musil
Cit. da
La casa incantata
Frasi di Robert Musil
Se è attuazione di sogni ancestrali il poter volare con gli uccelli e navigare coi pesci, penetrare nel corpo di gigantesche montagne, inviare messaggi con la rapidità degli dèi, scorgere e udire ciò che è invisibile e lontano, sentir parlare i morti, affondare in miracolosi sonni risanatori, vedere con occhi vivi l'aspetto che avremo vent'anni dopo la morte, nelle notti sfavillanti esser consapevoli di mille cose al di sopra e al di sotto di questo mondo, che nessuno conosceva prima; se
luce
, calore, forza, godimento, comodità sono i sogni primordiali dell'uomo, allora la ricerca odierna non è scienza soltanto: allora è anche magia, è un rito di grandissima forza sentimentale e intellettuale, che induce Dio a sollevare l'una dopo l'altra le pieghe del suo manto, una religione la cui dogmatica è retta e penetrata dalla dura, agile, coraggiosa logica matematica, fredda e tagliente come una lama di coltello.
Robert Musil
Cit. da
L'uomo senza qualità
Frasi di Robert Musil
Quando ripenso al 26 maggio 1989, non so spiegarmi esattamente cosa sia successo a entrambi. Be', a tutti e tre se contiamo la squadra. Però so una cosa, che il mio rapporto con l'Arsenal è cambiato, quella sera. È come se fossi saltato sulle spalle della squadra quella sera e questa mi avesse trasportato nella
luce
che si irradiava di colpo su tutti noi. In quel momento, in qualche modo mi sono sentito staccato dalla squadra. Oh sì, ci frequentiamo ancora e io continuo ad amarla e insieme a odiarla, ma ho la mia vita ora, i miei successi e i miei fallimenti non sono necessariamente legati ai suoi. E questa è una buona cosa, o almeno credo.
Paul
Dal film:
Febbre a 90°
Scheda film e trama
Frasi del film
Chi lo sa se questi luoghi avranno memoria di me. Se le statue, le facciate delle chiese, si ricorderanno il mio nome. Voglio camminare un'ultima volta per queste strade che mi hanno accolto tanti anni fa quando tutti mi chiamavano "la toscana". Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella
luce
che ti toglie il respiro. Se le strade conserveranno il rumore dei miei passi. La mia città, la città di Lecce, la devo salutare prima di partire. Ai miei nipoti Antonio, Elena e Tommaso lascio tutto quello che ho ma le terre quelle voglio che sia Antonio ad averle. Devi tornare qui Antonio, perché è qui che appartieni, avrai la terra, la forza che vive quando noi moriamo. Tu Luciana avrai tutto quello che ti serve ma devi farti un po' di coraggio, i ladri non devono passare per forza dalla finestra. Quella è pure casa tua. Voi, Vincenzo e Stefania, non c'è niente che potete fare per non amare Antonio. La terra non può volere male all'albero. Tommaso, scrivi di noi, la nostra storia, la nostra terra, la nostra famiglia, quello che abbiamo fatto di buono e soprattutto quello che abbiamo sbagliato, quello che non siamo riusciti a fare perché eravamo troppo piccoli per la vita che è così grande. La mina vagante se ne è andata. Così mi chiamavate pensando che non vi sentissi. Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani.
[discorso finale]
La nonna
Dal film:
Mine vaganti
Scheda film e trama
Frasi del film
ore 6.00
Era stata la notte più fortunata della vita di Tim Fitzpeterson.
Lo pensò quando aprì gli occhi e vide la ragazza che dormiva ancora nel letto accanto a lui. Non si mosse per non svegliarla; ma la guardò quasi furtivamente nella fredda
luce
dell'aurora londinese. Dormiva distesa sul dorso, con l'abbandono totale di un bambino. Tim ricordò la sua Adrienne quando era piccina. Ma scacciò dalla mente quel pensiero sgradito.
La ragazza al suo fianco aveva i capelli rossi che aderivano alla piccola testa come un caschetto facendo risaltare le minuscole orecchie. Tutti i lineamenti erano minuti: naso, mento, zigomi, bei denti. Durante la notte, le aveva coperto il viso con le mani larghe e goffe, aveva premuto dolcemente le dita sotto gli occhi e sulle guance, le aveva schiuso le labbra morbide con i pollici, quasi la sua pelle potesse percepire quella bellezza come percepiva il calore del fuoco.
Ken Follett
Cit. da
Alta Finanza ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
Non voglio vederlo!
|
Dì alla luna che si mostri;
|
non voglio vedere il sangue
|
d'Ignazio sopra l'arena.
|
Non voglio vederlo!
|
È spalancata la luna.
|
Cavallo di calme nubi
|
e circo grigio del sogno
|
con salici in prima fila.
|
Non voglio vederlo!
|
Il mio ricordo si brucia.
|
Avvisate i gelsomini
|
di minuscolo candore!
|
Non voglio vederlo!
|
La vacca del vecchio mondo
|
passava la triste sua lingua
|
sopra un muso di grumi
|
di sangue in terra versato.
|
Ed i tori di Guisando,
|
quasi morte e quasi pietra,
|
mugghiaron come due secoli
|
sazi di premere il suolo.
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Sale Ignazio sui gradini,
|
tutta la sua morte a spalla.
|
Andava in cerca dell'alba
|
e l'alba non esisteva.
|
Cerca il suo fermo profilo
|
e il sogno lo disorienta.
|
Il suo bel corpo cercava
|
e trovò il suo sangue aperto.
|
Non ditemi di vederlo!
|
Non voglio sentire il getto
|
che sempre più s'affioca;
|
il getto che le tribune
|
illumina e si riversa
|
sopra il fustagno ed il cuoio,
|
della folla sitibonda.
|
Chi mi grida di mostrarmi!
|
Non ditemi di vederlo.
|
Non si chiusero i suoi occhi
|
nel vedersi lì le corna;
|
ma le terribili madri
|
rizzarono allora il capo.
|
Ed attraverso gli allevamenti
|
corse un vento di voci segrete,
|
a tori celesti gridate
|
da mandriani di pallida nebbia.
|
Non principe di Siviglia
|
potrebbe essergli pari,
|
né spada come la sua
|
né cuore del suo più vero.
|
Come un fiume di leoni
|
il suo stupendo vigore,
|
e come un torso di marmo
|
la sua lineata saggezza.
|
Aria di Roma andalusa
|
gli dorava la testa
|
dove il suo riso era un nardo
|
di sale e d'intelligenza.
|
Che gran torero in arena!
|
Che buon montanaro ai monti!
|
Quanto mite con le spighe!
|
Quanto duro con gli sproni!
|
Tenero con la rugiada!
|
Che bagliore nella fiera!
|
Quanto tremendo con l'ultime
|
banderillas della tenebra!
|
Ma ora dorme in eterno.
|
Ora i muschi e l'erba dischiudono
|
con loro dita sicure
|
il fiore del suo teschio.
|
E il suo sangue ora viene cantando:
|
cantando per maremme e praterie,
|
sdrucciolando su corna intirizzite;
|
senz'anima vacilla nella nebbia.
|
In migliaia di zoccoli inciampando
|
come una lunga, oscura, triste lingua,
|
per formare una pozza d'agonia
|
presso il Guadalquivir del firmamento.
|
Oh bianco muro di Spagna!
|
Oh nero toro di pena!
|
Oh sangue duro d'Ignazio!
|
Oh usignolo delle sue vene!
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Un calice non v'è che lo contenga,
|
non vi son rondinelle che lo bevano,
|
non v'è brina di
luce
che lo geli,
|
non di gigli v'è canto né diluvio,
|
non cristallo che lo copra d'argento.
|
No.
|
Io non voglio vederlo!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Compianto per Ignazio Sanchez Mejias
Frasi di Federico Garcia Lorca
Cero,
luce
rna,
|
lampione e lucciola.
|
|
La costellazione
|
della saeta.
|
|
Finestrelle d'oro
|
tremano,
|
e nell'aurora dondolano
|
croci sovrapposte.
|
|
Cero,
luce
rna,
|
lampione e lucciola.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Notte
Frasi di Federico Garcia Lorca
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
|
una sonnolenza rassegnata e amabile,
|
una musica umile si sveglia con lei
|
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.
|
|
È un bacio azzurro che riceve la Terra,
|
il mito primitivo che si rinnova.
|
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
|
con una pace da lunghe sere.
|
|
È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
|
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
|
Quella che sparge la vita sui seminati
|
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.
|
|
La nostalgia terribile di una vita perduta,
|
il fatale sentimento di esser nati tardi,
|
o l'illusione inquieta di un domani impossibile
|
con l'inquietudine vicina del color della carne.
|
|
L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
|
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
|
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
|
nel contemplare le gocce morte sui vetri.
|
|
E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
|
il bianco infinito che le generò.
|
|
Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
|
e vi lascia divine ferite di diamante.
|
Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
|
ciò che la folla dei fiumi ignora.
|
|
O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
|
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce
luce
,
|
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
|
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
|
|
O pioggia francescana che porti in ogni goccia
|
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
|
Quando scendi sui campi lentamente
|
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
|
|
Il canto primitivo che dici al silenzio
|
e la storia sonora che racconti ai rami
|
il mio cuore deserto li commenta
|
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.
|
|
La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
|
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
|
ho all'orizzonte una stella accesa
|
e il cuore mi impedisce di contemplarla.
|
|
O pioggia silenziosa che gli alberi amano
|
e sei al piano dolcezza emozionante:
|
da' all'anima le stesse nebbie e risonanze
|
che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Pioggia
Frasi di Federico Garcia Lorca
Vederti nuda è rievocare la terra.
|
La terra piana e priva di cavalli.
|
La terra senza un giunco, forma pura
|
chiusa al futuro: confine d'argento.
|
|
Vederti nuda è comprendere l'ansia
|
della pioggia che cerca fragili fianchi,
|
o la febbre del mare dal volto immenso
|
che non trova la
luce
della sua guancia.
|
|
Il sangue risuonerà nelle alcove
|
e verrà con spada di folgore,
|
ma tu non saprai dove si celano
|
il cuore di rospo o la violetta.
|
|
Il tuo ventre è uno scontro di radici,
|
le tue labbra un'alba senza profilo,
|
e sotto le tiepide rose del letto gemono
|
i morti, in attesa del loro turno.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Casida della donna distesa
Frasi di Federico Garcia Lorca
Il grido lascia nel vento
|
un'ombra di cipresso.
|
|
(Lasciatemi piangere
|
in questo campo)
|
|
Tutto si è rotto nel mondo.
|
Non resta che il silenzio.
|
|
(Lasciatemi piangere
|
in questo campo)
|
|
L'orizzonte senza
luce
|
è morso dai falò.
|
|
(Vi ho già detto di Lasciarmi
|
piangere
|
in questo campo).
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Lamento
Frasi di Federico Garcia Lorca
I bambini guardano
|
un punto lontano.
|
|
Le
luce
rne si spengono.
|
Fanciulle cieche
|
interrogano la luna,
|
e si levano in aria
|
spirali di pianto.
|
|
Le montagne guardano
|
un punto lontano.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Passaggio
Frasi di Federico Garcia Lorca
Contro
luce
a tramonti
|
di pesca e zucchero.
|
E il sole dentro la sera
|
come il nocciolo nel frutto.
|
|
Agosto.
|
I bambini mangiano
|
pane nero e luna piena.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Agosto
Frasi di Federico Garcia Lorca
Bisogna esprimere il profumo
|
racchiuso nelle nostre anime!
|
Bisogna essere tutti canto,
|
luce
e bontà.
|
Bisogna aprirsi interamente
|
di fronte alla notte nera,
|
per riempirci di rugiada immortale!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Bisogna esprimere il profumo
Frasi di Federico Garcia Lorca
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Questa pagina è stata utile? Speriamo di sì.
Scrivi un commento. La tua opinione è importante!
LE PIÙ BELLE le inviamo via e-mail
E-mail
OK