Frasi di Alessandro Michele

• [Sul successo in Gucci] Non ho inventato un capo o un accessorio, però è successo qualcosa. Ecco, forse mi trovavo al posto giusto nel momento giusto. Ed è stato possibile solamente perché nel frattempo mi ero messo a parlare con i giovani. Sette anni fa la moda era ancora un mondo chiuso, molto esclusivo, invece io avevo voglia di portarla al di fuori dei confini, di considerare il brand come una piattaforma utile a espandere voci e idee.
• Sono come Pollicino che segue le briciole lasciate dagli oggetti. O il dottor Frankenstein, che li combina e li assembla anche se sono totalmente diversi.
• Vedo il fare abiti come un fare abiti per il palco. Perché il palco è il luogo in cui gli abiti danno il meglio di sé, ed è per questo che mi piace collaborare con gli artisti, che poi sono prima di tutto amici.
• Le parole sono l'unica religione che ci tiene ancora liberi.
• Non creo abiti per donne o uomini ma per esseri umani.
• Gli anni Settanta e Ottanta sono stati importanti per le culture visive, certo. In un certo senso mi mancano, perché oggi non esiste più l'underground. Però non mi manca il sentirmi giudicato perché vado al ristorante con una borsa, ecco. Oggi viviamo in un mondo molto più libero, siamo seduti nella sala di un museo a parlare di identità maschili. È fantastico poter vivere in un'epoca in questa opportunità coincide con la realtà
• La moda per me riguarda il nostro modo di attraversare la vita, ecco perché l'ho sempre amata e continuo ad amarla.
• Amo la moda perché ha tutto a che fare con la vita. E amo molto la vita, quindi l'amore per la moda è una conseguenza.
• Oggi si tende a ripulire tutto, ma la creatività è libertà.
• Voglio essere come un pavone nello scenario troppo uniforme della moda.

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