Aforismi di Bruno Barilli

• Si vive per intervalli, su ore di passaggio.
• Lontana dal mondo e dal tempo, staccata. Immobile e imperitura, Venezia bisogna rispettarla fin dove è possibile. Noli me tangere dice.
• Non è la perfezione che bisogna cercare. La perfezione è un pretesto per non muoversi più. Qui sta l'errore della Scala di Milano, d'un teatro come quello. La perfezione matura cogli anni e s'isola nello spazio e nel tempo. Ma quando la perfezione si vuol fabbricarla su misura, bravura ed esperienza non servono. Soltanto nell'innocenza e in un ardore che contraddice i dogmi e l'esperienza si trova qualche volta il germe di una nuova perfezione.
• Il tempo non rispetta quel che si è fatto senza di lui.
• Io che cerco me stesso da mattino a sera, figurarsi se voglio scovare un altr'uomo introvabile.
• Tutto va a rotoli, siamo in mano a un branco di idioti i quali non hanno nemmeno il freno della modestia.
• Si tratta di insistere, di rompere le scatole, di pestare, di scalpitare, di nitrire, di ragliare, di gemere, di urlare, di sgomitare, di ruggire, di buttarsi in ginocchio, di rifar quelle scale dalle quali si è buttati, di scrivere a quattro mani, come uno scimmione, su quattro registri musicali, di scrivere, di telegrafare, di supplicare, di felicitarsi, d'augurare; la ragione sociale prevale su tutto oggi.
• L'arte dev'essere creazione e ricreazione incessante.
• Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello.
• Gli artisti, le farfalle, gli ubriachi vanno avanti a zig zag. Soltanto i ciechi e le locomotive van sempre dritto, e se la terra non fosse rotonda ne cascherebbero fuori nell'etere.

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