Frasi di Jane Alexander

• Mi fermano per strada: “Ma allora non sei perfida”. È la condanna della marchesa Lucrezia Van Necker di Elisa di Rivombrosa: la parte da cattiva mi è rimasta addosso.
• A me il sesso piace un sacco, spesso e volentieri mi sono paragonata ai maschi per questo, ma anche qui la giostra sta girando: non viaggio più con i preservativi in borsa.
• Il complimento più bello per me è quando mi dicono che si vede che sono una bella persona, che traspare. Le critiche sono state mille. Non si può piacere a tutti, ci ho messo quarant'anni a capirlo.
• [Sulla morte del padre] Entrò in ospedale per un'ernia inguinale. Uscì dopo un'operazione per un tumore al colon e ai polmoni. Non aveva idea di essere malato. Due anni di vita senza chemioterapia, tre-quattro con. Scelse senza, fu coraggioso. Io l'ho sempre capito, e penso che farei lo stesso.
• Ogni tanto ci provo ad uscire con qualcuno, ma poi mi scatta il “Se con te non sto meglio di come starei con me, perché devo stare con te?”.
• Non sono un tipo sportivo, non amo la montagna e non guardo neanche lo sport in tv. Eppure, ora, dopo l'esperienza di Monte Bianco, ho cominciato ad andare in palestra e adoro farlo. Mi sento meglio e la mattina mi sveglio sempre di buon umore.
• La moda è quello che ci rende noi stessi e a me piace viverla a modo mio.
• Se penso a un uomo con cui stare, non me lo immagino a girare per casa, in una convivenza. Quando ti abitui a non avere nessuno a dormire nel tuo letto, poi è difficile ricominciare, rinunciare a una libertà che ti è costata anche dolore, ma che adesso hai ed è tua.
• La più grande delusione di un uomo arrivò da mio padre, quando è morto. Per questo, forse, non riesco a legarmi: mi spaventa l'abbandono. Guardo l'altro, mi dico: e se poi in un niente non ci sei più?
• Mi considero una doppiatrice e in sala di doppiaggio mi sento a casa.

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