Frasi di Lorenzo il Magnifico

Lorenzo il Magnifico

Politico e letterato italiano, mecenate...

1 gennaio 1449 - 9 aprile 1492

Frasi in elenco: 14 ‐ Pagina: 1 di 2

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• Quant'è bella giovinezza, | Che si fugge tuttavia! | Chi vuol essere lieto, sia: | Di doman non c'è certezza.
  
  [da Canzona di Bacco, vv. 1-4]
• Dica pur chi mal dir vuole, | noi faremo e voi direte.
  
  [da Canzona delle cicale, vv. 31-32]
• La luna in mezzo alle minori stelle
  chiara fulgea nel ciel quieto e sereno,
  quasi ascondendo lo splendor di quelle:
  
  e 'l sonno aveva ogni animal terreno
  dalle fatiche lor diurne sciolti:
  e il mondo è d'ombre e di silenzio pieno.
• Ardo d'amore, e conviemme cantare
  per una dama che me strugge el cuore,
  ch'ogni otta ch'i' la sento ricordare,
  el cor me brilla e par ch'egli esca fuore.
  Ella non truova de bellezze pare,
  cogli occhi gitta fiaccole d'amore;
  i' sono stato in città e 'n castella
  e mai ne vidi ignuna tanto bella.
• Cetrïuoli abbiamo e grossi, | di fuor pur ronchiosi e strani; | paion quasi pien' di cossi, | poi sono apritivi e strani; | e' si piglion con duo mani: | di fuor lieva un po' di buccia, | apri ben la bocca e succia; | chi s'avezza, e' non fa male.
  
  [da Canzona delle forese, vv. 13-20]
• Convien giucare e spender bei quattrini.
  
  [da Canzona de' confortini]
• Chi vince, per dolcezza si gavazza, | dileggia e ghigna, e tutto si diguazza; | credere alla Fortuna è cosa pazza: | aspetta pur che poi si pieghi e chini.
  
  [da Canzona de' confortini, vv. 27-30]
• Dalla più alta stella | Disceso è in terra un divino splendore, | Gloriosa Regina, | Vergine e sposa, madre del Signore: | O luce mattutina, | Felice chi s'inchina | A questa santa madre onesta e pia.
  
  [da Alla Vergine]
• Orsù! seguiam questa stella benigna, | o donne vaghe, o giovinetti adorni: | tutti vi chiama la bella Ciprigna | a spender lietamente i vostri giorni, | senz'aspettar che 'l dolce tempo | torni, | ché, come fugge un tratto, mai non riede.
  
  [da Canzona de' sette pianeti, vv. 21-26]
• Tanto crudel fu la prima feruta,
  sí féro e sí veemente il primo strale,
  se non che speme il cor nutrisce ed ale,
  saremi morte giá dolce paruta.

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