Frasi di Marco Van Basten

• Nel calcio vale quanto ha detto Ivan Lendl rispetto al tennis: se desideri farti un amico, comprati un cane.
• Quando un giocatore smette, diventa sempre migliore. Io ho giocato tante brutte partite, ho sbagliato gol clamorosi. Mi dite che sono stato il più grande ma la verità è che ho fatto parte di una squadra imbottita di campioni.
• [Raccontando di quando comprese che la sua carriera di allenatore era arrivata alla fine] Tornai all'Ajax e un ragazzo mi provocò. Sei van Basten, mi disse passandomi la palla, fammi vedere cosa sai fare. Ma io ormai non potevo più muovere la caviglia. Chi era? Sono sicuro che lo conoscete. Si chiamava Zlatan. Il cognome è Ibrahimovic.
• Ero convinto che sarei durato per sempre. Dicevo ai miei compagni che avrei smesso a 38 anni.
• A Milano mi sentivo come se fossi parte della famiglia. Insieme abbiamo vissuto una vita intera. Mi avete visto nascere, come giocatore e come uomo. Mi avete visto crescere. E purtroppo avete visto la mia fine.
• Non c'è mai stato feeling personale tra me e lui [Arrigo Sacchi]. Non mi ha mai dato l'impressione di essere onesto nei rapporti umani. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo.
• All'inizio non capivo. Ero troppo concentrato sul mio stare male. Mi chiedevo perché quella sofferenza dovesse toccare proprio a me. Non ho mai avuto una risposta. [Sulla depressione che l'ha colpito subito dopo l'addio al calcio giocato]

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