Frasi di Niccolò Fabi - pagina 2

• Al di là delle clausole contrattuali, la libertà devi proprio meritartela. La libertà reale non è un atteggiamento contro chi coopera con te a livello discografico o con il booking e le agenzie. Alla fine forse hanno capito nel tempo che le mie decisioni andavano tutt'uno con le mie scelte artistiche. Non erano sconclusionate o una rivendicazione coreografica di indipendenza, ma erano reali e sostenute da un serie di atteggiamenti proporzionati a quelle scelte.
• Non è facile già di per sé accettare il concetto di raccolta, sia da un punto di vista di oggetto che di idea. Anche il concetto di raccolta è molto cambiato negli anni: uno dei dischi che ho ascoltato di più era il best di James Taylor che era un Greatest Hits con dieci canzoni che appartenevano a dischi diversi, ma che per me erano James Taylor.
• La gente deve venire al concerto perché vuole, non perché viene fatto passare un messaggio dell'alone dell'addio. Non devono essere quelli i motivi.
• Io senza capelli | sono una pagina senza quadretti, | un profumo senza bottiglia, | una porta chiusa senza la maniglia, | biglia senza pista, | un pescatore sprovvisto della sua migliore esca, | Don Giovanni senza una tresca.
• Le persone che vengono ai miei concerti vanno via sempre con dei grandi sorrisoni, magari con il mascara un po' colato. Ma c'è sempre un superamento del dolore. Tutti quelli che stanno male sono in empatia con me, e io con loro. Sanno che io sono il loro compagno ideale, in qualche modo si sentono riconosciuti e raccontati. Senza compatimento. Le cose brutte sono successe a tutti. Vedono in me il superamento del dolore.
• E ha perso la città, ha perso un sogno, | abbiamo perso il fiato per parlarci, | ha perso la città, ha perso la comunità, | abbiamo perso la voglia di aiutarci.
• Come sempre accade, la sofferenza è la prima molla per il miglioramento.
• Hai presente quando sogni di morire | per vedere chi verrà al tuo funerale, | per capire chi ti ha voluto bene | e chi ti ha voluto male hai presente?
• Della porta che si chiuse | non sentì neanche il rumore | tanto forte era il suono del suo rancore.
• Non mi sento un cantante nello spirito e nel carattere. Il concerto è l'unico momento in cui entro in quei panni; in tutti gli altri momenti della vita lo evito, perché non provo piacere nel farlo, anzi, lo vivo quasi come un tormento.

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