Commenti alla frase di Molière
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Che cosa intendo per " temere il confronto".
Il verbo "temere" sta per " non avere intenzione di cimentarsi in lunghe, estenuanti diatribe" che, il più delle volte ci producono sofferenza per la non comprensione associata, sovente, al sarcasmo dell'interlocutore: il dibattito politico attuale ne è un chiaro esempio... il savio s' impegna in tutto ciò che fa, che dice, riflesso di un riflettere costante e impegnativo. È proprio questa non curanza, questo atteggiamento beffardo dell'interlocutore che ci fa arretrare dall'agone dello scambio di pensiero e riflessione, non il fatto che altri la possano pensare diversamente sull'argomento in questione.
Cosa ha prodotto tutto questo?
Il silenzio, la non voglia di esporsi dei benpensanti onesti e moralmente ricchi, stanchi di non essere, volutamente, compresi o rispettati nella loro libera diversità e ciò ha dato spazio e voce, sempre più tonante, agli stolti in malafede, ahimè.
Un sano e onesto confronto è sempre produttivo e auspicabile e il mio augurio, cara amica Gladys, che la nostra e quella di altri, voglia di condividere, pur nella diversità, non si arresti mai.
Ad meliora !Da: GiusyData: domenica 16 febbraio alle ore 7:18 -
Non credo che i savi temano il confronto, credo invece che non vogliano sprecare parole che rimarrebbero in ogni caso inascoltate e così il mondo va avanti diretto da stolti che si credono geni e che, poco a poco, lo stanno distruggendo. Anche troppo spesso le parole dei saggi vengono derise perché incomprese dai stolti che si pavoneggiano e padroneggiano. Viviamo nel mondo usa e getta, dove non c'è posto per la saggezza... tanto i danni di tutti i loro passi sbagliati ricadono poi su tutti noi.
Da: Gladys BozanicData: sabato 15 febbraio alle ore 11:02 -
Sono d' accordo, ma aggiungo:
lo stolto tace in quanto consapevole della sua ignoranza e pochezza ed è, quindi, meritevole.
Il savio, tacendo, fugge dalle responsabilità, che è pienamente in grado di affrontare, e il suo tacere è vigliacco.
Oggigiorno, al contrario, gli stolti " pontificano" e i savi temono il confronto.Da: GiusyData: sabato 15 febbraio alle ore 8:01 -
Beh, certo, savio o stolto che uno sia, se tace è uguale all'altro perché solo esprimendo il nostro pensiero facciamo eventualmente la differenza. Tacere non sempre è un bene, soprattutto non quando questo viene interpretato come un nostro aderimento a qualcosa e, di fatto, non lo è.
Da: Gladys BozanicData: sabato 15 febbraio alle ore 7:48