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Frase di Tahar Ben Jelloun
[Sulla Libia] Arrivando in Libia, già all'aeroporto ci si ritrova come catapultati nei tempi passati dei paesi totalitari dell'Est europeo. I poliziotti in uniforme o in borghese sono sospettosi e onnipresenti. Si ha la sensazione di essere arrivati in un paese immaginato da Georges Orwell e Franz Kafka insieme. Tutto è fermo, assurdo, strano. Si è spiati, sorvegliati, ci si sente a disagio. La prima notte trascorsa all'hotel l'ho passata in bianco. Impossibile conciliare il sonno. Se l'ambasciata di Francia non mi avesse soccorso, non sarei potuto restare in quel paese che mi faceva venire il mal di testa e i conati di vomito. Sono sensazioni non facili da spiegare.
[Da: Silenzio, si uccide. Traduzione di Guiomar Parada, Espresso.it, 25 febbraio 2011]
Breve biografia di Tahar Ben Jelloun
Tahar Ben Jelloun è uno degli autori marocchini più conosciuti in Europa. Nasce a Fèz il giorno 1 dicembre 1944 dove trascorre la sua giovinezza. Ben presto, però, si trasferisce prima a Tangeri, dove frequenta il liceo francese, e poi a Rabat. Qui si iscrive all'università "Mohammed V" dove si laurea in filosofia. Intorno ai primi anni '60 Ben Jelloun inizia la sua carriera di scrittore ed è in questo periodo che partecipa attivamente alla stesura della rivista "Souffles" che diventerà uno dei movimenti letterari più importanti... continua su Biografieonline.it