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Frase di Luciana Littizzetto

Caro No-Vax, No Green Pass, No corona, No virus, No Astra, No Zeneca, No One, no Lockdown e per copia conoscenza al Kennedy meno sveglio della famiglia»: inizia così la lettera aperta che Luciana Littizzetto ha scritto ai no-vax, letta in diretta domenica sera a Che tempo che fa. La comica torinese, in un momento in cui i contagi Covid-19 sono in crescita in tutta Europa, ha scelto l'ironia in risposta ai manifestanti che da diverse settimane stanno scendendo in piazza contro il green pass. Si parte da una constatazione: «Ormai ho capito che non cambierete idea: per voi il vaccino è respingente come i Maneskin per Pillon. Se dopo aver visto la gente crepare, i medici e gli infermieri vestiti da apicoltori lasciarci la pelle, le file di jeep a Bergamo, gli amici contagiati che ora hanno i polmoni di macramè. Se dopo aver visto chiudere milioni di negozi, serrare i cinema, i teatri e le discoteche, aver visto la gente morire di altre malattie perché gli ospedali erano pieni di urgenze, se neanche le parole di Speranza, inteso non come virtù, ma come ministro, che a vederlo sembra sempre più Dracula, non vi hanno convinto, bom, fine, prendiamo atto.

Veniamoci incontro, a due metri di distanza: evitate almeno di manifestare. Evitate almeno di assembrarvi, lasciate libere le piazze. Tanto io ve lo dico il green pass non lo leveranno. Toglietevelo dalla testa, perché è l'unico modo per consentire alla nostra economia di non andare gambe all'aria. Anzi voi potete manifestare proprio perché la maggioranza di noi ha il green pass. Se no sareste tutti chiusi in casa a far pisciare i cani con la carrucola dai balconi.

Provate a capire le nostre di paure, di pensare per un attimo anche a noi "Si vax", "Ok lo faccio vax", "Meglio di niente Vax". Provate a capire quanto ci possono girare i c******* a noi nel sentire di nuove chiusure, di vedere di nuovo i medici di base allo stremo, gli ospedali che si riempiono. Provate a capire quanto ci rode dover fare la terza dose, magari poi la quarta, la quinta, la sesta, fino alla settima come per le taglie di reggiseni perché il virus continua a gironzolare. Anche perché noi se facciamo i conti siamo molti, ma molti di più. Noi vaccinati siamo più o meno 47 milioni. Se scendiamo in piazza noi la Lamorgese sclera come Sgarbi. Deve mandare altro che la polizia, pure i lagunari, la folgore e gli alpini in congedo. Se ci mettiamo noi a manifestare è la fine. Altro che piazze, riempiamo le spiagge. Da Lignano Sabbiadoro a Santa Maria di Leuca e ci facciamo tutto l'Adriatico e voglio vedere.

Vogliamo fare un Natale come l'anno scorso solo tra congiunti? In 3 a tavola ma consanguinei? In 6 con addosso con la rete antigrandine, in 8 ma solo se gemelli siamesi.

Perché adesso non abbiamo più l'alibi della sfiga. Quello che succederà è solo nelle nostre mani e nei nostri avambracci.

Ho letto che alcuni di voi scrivono su Telegram frasi violente e feroci. Ecco siccome non ho Telegram e non voglio dirvi né frasi violente, né frasi feroci, perché siamo tutti sulla stessa barca, ve lo dico come se fosse un telegramma.

"Aiutiamoci. Stop. Facciamoci il più bel regalo di Natale. Stop. Cerchiamo di avere cura di noi, dei nostri cari e delle persone più fragili. Stop. Vacciniamoci. Stop. Vogliamo tutti che finisca. Stop. Stop. Stop."

Breve biografia di Luciana Littizzetto

Attrice comica ormai presente con regolarità sui nostri teleschermi, Luciana Littizzetto è diventata famosa grazie ad alcune esilaranti interpretazioni di personaggi creati da lei, come ad esempio la famosa Sabry, o come l'assatanata Lolita, entrambe fautrici di diffusi tormentoni. Nata a Torino, città in cui vive tuttora, il 29...
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Biografia di Luciana Littizzetto su Biografieonline.it

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