Frasi di Arthur Miller

Arthur Miller

Drammaturgo statunitense

17 ottobre 1915 - 11 febbraio 2005

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• Ricordare l'amore è come evocare un profumo di rose in una cantina. Si può richiamare l'immagine di una rosa, ma non il suo profumo.
• Senza alienazione non potrebbe esserci la politica.
• Non si può afferrare lo spirito di un bambino rincorrendolo; ci si deve parare innanzi e amarlo per quello che presto darà in cambio.
• Ti specializzi in qualcosa, e un bel giorno trovi che quella cosa si è specializzata in te.
• [Su Marilyn Monroe] La inquadravano di spalle per mettere in evidenza la rotazione delle anche, un movimento così fluido da apparire comico. In realtà era la sua camminata naturale.
• C'era qualcosa di indecente, in tutto quel sistema. Così molti seguivano la corrente. Introiettavano il disprezzo con cui venivano trattati. Una cultura del disprezzo non è facile da sopportare, per niente facile. Pensa a gente come John Barrymore, che è morto alcolizzato. Ci sono molti modi di reagire al disprezzo.
• [Su Marilyn Monroe] È la donna più donna che si possa immaginare. La maggior parte degli uomini esprime al meglio la propria mascolinità accanto a lei... è una sorta di calamita che fa emergere gli istinti primordiali dell'animale maschio.
• [Su Marilyn Monroe] Con l'eventuale eccezione di L'amato [Chéri, 1920] di Colette, e di qualche altra breve storia... non mi risulta che abbia letto alcunché in tutta la vita. Non ne sentiva la necessità: credeva di poter afferrare l'idea di un libro... in poche pagine... Priva di qualunque pretesa culturale, non provò mai il bisogno di preoccuparsi di cose che non la travolgessero.
• Credo che noi in America siamo arrivati alla fine di uno sviluppo, perché ci ripetiamo un anno dopo l'altro, benché nessuno sembri accorgersene.
• Se attualmente siamo incapaci di distinguere fra un soggetto elevato e uno vile, fra una visione ampia e una relativamente ristretta, restiamo del tutto abbandonati agli affetti toccati.

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