Frasi di Flavia Pennetta

Flavia Pennetta

Tennista italiana

25 febbraio 1982

Frasi in elenco: 12 ‐ Pagina: 1 di 2

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• Mi hanno sempre insegnato che il lavoro paga, che se lavori prima o poi arrivano anche i risultati. Mi hanno sempre insegnato di stare lì, pronta a prendere e sfruttare qualsiasi errore.
• Prima mi arrabbiavo e sparivo dal campo. Ora mi arrabbio, regalo due quindici e mi riprendo.
• Le cose nella vita girano sempre per molti versi, devi solo aspettare il tuo turno.
• [Sull'effetto dell'amore sullo sport] Cambiano le tue priorità, se sai che lui non è con te, magari sbarelli e non t'importa di perdere, perché così torni prima a casa da lui. L'amore non sempre fa bene a chi fa sport.
• La Jankovic non avrà un talento speciale, però ha una costanza mostruosa.
• Non sono gelosa, perché non è un playboy impenitente. O, forse, dovrei dire che non lo è più. [Su Carlos Moyá, suo compagno, nel 2005]
• Si può star bene anche sole. Però, un giorno, a Moya mi toccherà dire grazie: mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo. La grinta, la forza, la voglia di riscatto.
• È da quattro anni che mi impegno per migliorare sui campi veloci e finalmente si sono visti i risultati. Aveva ragione il mio allenatore quando diceva di non lasciarmi andare. Capita, quando fai fatica e i risultati non arrivano. Invece ha ragione lui: il lavoro ripaga.
• Dopo aver perso 13 volte al primo turno quest'anno non pensavo di poter battere nemmeno mia nonna. [Nel 2007]
• Ho un rito tutto mio. Ogni anno c'è una canzone su cui mi fisso, che non mi stanco mai di ascoltare e che fa da colonna sonora a tutti i miei tornei: mi deve dare serenità fuori dal campo e carica prima di un match.

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